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L'Alitalia ha vinto un premio tra tutte le compagnie aeree del mondo perchè dà ai suoi passeggeri d'elitè il miglior vino, proveniente da vigneti di cui c'è antica traccia negli archivi di Todi
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L’Az. Agr. Cesarini Sartori coltiva 55 ettari di terreno con 30 ettari di vigneto. Può produrre 3.000 quintali di uva e trasformarla in 2.000 ettolitri di vino, pari a circa 250.000 bottiglie tutte a DOC e DOCG: Montefalco Rosso, Montefalco Rosso Riserva, Montefalco Sagrantino e Montefalco Sagrantino Passito. Dalle uve di Sagrantino inoltre ricava la Grappa di Sagrantino e la Confettura di Uva di Sagrantino.
La cantina di 2.000 metri quadri di pianta, copre su più piani 4.200 metri quadri complessivi e può vinificare fino a 1.500.000 di bottiglie

Anche se la sua storia moderna inizia nel 2004 quando un ingegnere con la passione per l’agricoltura, dopo il black-out del 28 Settembre 2003, che aveva previsto, lascia la presidenza del settore e come Cincinnato torna all’agricoltura.
L’azienda affonda le sue radici in un territorio che nel 79 a.C. fece dire a Plinio il vecchio sulle Naturalis Historia di un vino dolce e profumato che si beveva in una Caupona tra Martana e Mevania.
Poi nel 44 a.C. nella Cappanna del Bastardo venne ordita la congiura contro Cesare.
Peraltro il catasto custodito nell’archivio storico di Todi certifica che i terreni della cantina già nel 1312, erano superfice vignata.
E la carta geografica custodita nel Duomo di Todi indica nelle terre della cantina, l’incrocio delle 5 strade secolari che collegavano Roma Antica al Nord Europa, Todi, Spoleto, Perugia e Assisi.

Ora la cantina  da Loc. Purgatorio, Torri di Barattano di Gualdo Cattaneo ha preso idealmente il volo nello spazio aereo mondiale.
Infatti al concorso enologico “Cellars in the Sky” organizzato tra tutte le Compagnie Aeree del Mondol’Alitalia  ha potuto assaporare il più alto gradino del podio perché nella business class fa sorseggiare ai suoi clienti il vino della cantina Signæ Cesarini Sartori, il Rossobastardo, ritenuto  il miglior vino rosso servito nella categoria più importante.

A fare la scelta il Master of Wine di origine ungherese Kristin Krielmayer, responsabile per il CEWI (Central European Wine Instituite) che ha guidato una Commissione composta da altri 16 Master of Wine internazionali sotto la supervisione del direttore del Business Traveller Hungary mister Andras Horkay.
Il successo non è solo di Luciano Cesarini, padre del Rossobastardo, ma potenzialmente di tutti i vini, quelli buoni, dell’Umbria perché di un riconoscimento così prestigioso all’estero si ricorderanno sicuramente

 

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