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Approvato dal Consiglio Regionale il documento illustrato in Aula dal presidente della terza Commissione, Massimo Buconi
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Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza con 18 voti favorevoli, 7astensioni e due voti contrari (Cirignoni Lega Nord e De Sio Pdl), le Linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica umbra negli anni 2011-2014.
Ma c’è una importante precisazione nella applicazione dei parametri ministeriali con i quali si è inteso ridurre i costi delle istituzioni scolastiche, impegnando entro il 2014 a concentrare in singoli istituti comprensivi verticali più scuole a condizione che ognuna assicuri una offerta formativa che va dalle materne alla scuola media di secondo grado.
In effetti in Umbria che già conta 55 istituti comprensivi di cui 22 montani e 39 direzioni didattiche, le nuove restrizioni interesseranno solo cinque direzioni
I parametri degli ulteriori tagli alla spesa scolastica predisposti dal Ministero dell’Istruzione prevedono di concentrare le singole scuole in istituti comprensivi di almeno 1000 studenti, ridotti a 500 nelle zone montane o svantaggiate, e di tenere in vita solo le direzioni scolastiche autonome che abbiano almeno 500 ragazzi che scendono a 300 nelle aree montane.
Nel documento illustrato in Aula dal presidente della terza Commissione,Massimo Buconi, relatore unico, è  precisato che l’Umbria, sottolineato anche dall’assessore Carla Casciari, si impegna a proseguire nel percorso di aggregazione delle direzioni
scolastiche e delle scuole medie autonome in istituti comprensivi favorendo la verticalizzazione dei percorsi formativi ma eciderà autonomamente sulla base della media regionale complessiva degli studenti, piuttosto che applicare i criteri numerici in ogni singola realtà scolastica, per evitare il più possibile forzature nel rispetto delle attese e dei bisogni espressi dai singoli territori.
Le linee programmatiche prevedono anche la possibilità per i Comuni e le Province di proporre modifiche relative agli indirizzi scolastici e al dimensionamento, a condizione che si attengano ai seguenti criteri: le direzioni scolastiche mantengono la propria autonomia con un numero di alunni compreso fra 600 e 900 che diventa 400 per le scuole montane; mentre le scuole più grandi nelle aree ad alta densità che richiederanno laboratori ed officine ad alto valore tecnologico, potranno avere più di 900 alunni.
Nelle linee guida si affronta anche il tema delle pluriclassi, la cui opportunità verrà valutata in uno specifico tavolo di confronto attivato dall’Anci.
 

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