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Orfeo Goracci, vicepresidente del Consiglio regionale ed ex Sindaco della città di Sant'Ubaldo, ribadisce la sua opposizione
gubbio

Sicuramente tagliarsi i ponti alle spalle consente a chi ha puntato tutto sulla raccolta differenziata dei rifiuti in Umbria di combattere contro i nemici con tutta la forza possibile.
Ma quando il nemico avanza inesorabile e la battaglia sta per finire col proprio annientamento qualche volta sembrerebbe consigliabile chiedere aiuto ad un altro nemico.
Fuor di metafora se il rischio è di avere in Umbria nuovi inceneritori di rifiuti forse sarebbe il caso  di vedere se il problema si può risolvere con quelli che ci sono, magari riducendone anche le emissioni dai camini.

Ovviamente a precise condizioni e con adeguate garanzie, che si possono mettere e pretendere solo quando la “battaglia” non s’è ancora persa.
Condizioni che, come abbiamo scritto, sono almeno queste ( e non sarebbe facile farle digerire ai cementieri): CDR-Q in fiamma principale e non  il CDR in pre-calcinatore

Ma Orfeo Goracci, vicepresidente del Consiglio regionale, è intervenuto sulla proposta rilanciata dal vicepresidente dell’Associazione industriali-Umbria Bernardini, di utilizzare i cementifici per smaltire i rifiuti urbani dell’Umbria, ribadendo il suo deciso no alla ipotesi per ragioni ambientali e perché il piano umbro prevede di puntare decisamente sulla raccolta differenziata.
Prima, in veste di Sindaco di Gubbio, ora da consigliere regionale continuo a dire chiaramente no all’utilizzo dei cementifici per smaltire i rifiuti. E non lo faccio su posizioni ideologiche da comunista non pentito che combatte contro il capitalismo nostrano, ma semplicemente perché le conoscenze a nostra disposizione ci dicono che quello non è il sistema migliore”.

Il rischio è che Gubbio continui avere le attuali emissioni per la produzione di cemento, più elevate di quelle ammesse se si usasse cdr di qualità in luogo degli attuali carburanti, mentre qualche altra località dell’Umbria si troverebbe con un inceneritore in più.
Da considerare che l’aria non sta ferma in nessun luogo.

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