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Tuttavia in Umbria, il 96% degli intervistati in una indagine della Confcommercio ha dichiarato che farà regali
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Le indagini a campione hanno grossi limiti, tuttavia possono servire a tirar su di morale quando ce ne è bisogno.
Nonostante la crisi,infatti, sembra che il Natale non sarà disastroso per i consumi. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, "il sentimento resta negativo ma non depresso e, comunque, non peggiore dello scorso anno”, specificando che farà regali l’88,2% degli italiani.
Il 95% degli intervistati da Confcommercio,  farà regali ai parenti più stretti. Per gli umbri, gli amici vengono immediatamente dopo i familiari: il 42% del campione pensa di fare un regalo anche a loro.
Un po’ meno frequente il regalo ai familiari meno stretti, con il 18%. C’è anche un 6% che farà regali anche ai conoscenti ed un 5% che pensa di premiarsi con un bel regalo a se stesso.
Gli umbri saranno ancora più “generosi”, visto che, secondo una indagine condotta da Confcommercio della provincia di Perugia su un campione di consumatori, gli umbri che faranno regali per questo Natale, pur con diverse sottolineature, sono il 96% sul totale.
Un 2% non spenderà, perché quest’anno “deve risparmiare” e un 2% non ha proprio come abitudine quella di fare regali in occasione delle Feste.
Andando ad analizzare i dati nel dettaglio, emergono comunque le criticità del periodo, perché oltre la metà del campione (il 52%) spenderà meno di quanto speso nel 2010: un dato in parte bilanciato da un una bella fetta del campione (35%) che cercherà di contenere le spese adeguandosi a quanto speso l’anno precedente e da una fettina più sottile (il 9%) che addirittura si trova nelle condizioni di poter spendere più che nel 2010.
Il 47% degli intervistati ha dichiarato che non farà regali che abbiano un costo unitario superiore ai 100 euro.
Tra chi è invece disposto a spendere questa cifra, la scelta dei consumatori sarà indirizzata prevalentemente verso l’abbigliamento (28%), telefonini ed accessori (11%), scarpe, borse e pelletteria (9%), gioielli (9%), computer e consolle giochi (7%),  giocattoli e soldi contanti (7%). L’abitudine a regalare soldi in contante è tipica dell’intervistato nella fascia di età sopra i sessanta anni.
Tra i settori merceologici verso i quali si orienteranno i consumatori che spenderanno meno di 100 euro per ogni regalo, vince ancora l’abbigliamento (39%) seguito da libri (29%), oggettistica per la casa (33%), profumeria (27%) e prodotti alimentari (26%), giocattoli (12%), piante ed addobbi floreali (7%).
L’indagine Confcommercio conferma l’importanza del settore moda nei regali di Natale che, insieme a calzature e pelletteria (9%) raggiunge il 48% delle preferenze per i regali di Natale.
 
Commentando questi dati, il presidente Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni ha sottolineato che “le difficoltà sono evidenti. Ma speriamo che le vendite possano reggere, perché regge ancora il clima di fiducia delle famiglie”.
“Quello che, invece, ci preoccupa, e anche tanto, ha osservato Mencaroni – è il nuovo consistente calo dei consumi, che tra settembre e ottobre ha, di fatto, azzerato gran parte del recupero registrato nei mesi estivi, e il permanere, a livello nazionale e internazionale, di uno scenario di emergenza.
Bene, quindi, che nella manovra sia stata intrapresa la via del rigore e dell’equità, ma occorre scongiurare il ricorso ad ulteriori aumenti dell’imposizione IVA sui consumi che avrebbero effetti recessivi, colpendo particolarmente i livelli di reddito medio-bassi.
Così come ci auguriamo che il governo cambi idea anche in materia di liberalizzazione degli orari dei negozi – che non assicura automaticamente un incremento nelle vendite mentre si traduce certamente in un aumento dei costi – poiché i livelli di servizio offerti in Italia sono già oggi paragonabili a quelli europei".
 

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