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0,04 euro per litro è la decisione del Consiglio regionale dell'Umbria che ha istituito l'imposta sulla benzina per autotrazione; per l'alluvione in Veneto lo Stato non ha chiesto questa misura regionale
pompa-benzina

In Consiglio regionale dell’Umbria sono stati presentati e approvati all’unanimità due emendamenti della Giunta regionale che introducono l’IMPOSTA REGIONALE SULLA BENZINA PER AUTOTRAZIONE (0,04 euro per litro, per un gettito stimato in 8 milioni di euro destinati alla ricostruzione nel territorio dei comuni di Marsciano, Collazzone, Deruta, Fratta Todina).

Qualche distinguo tuttavia.Il consigliere Cirignoni ha spiegato il parere favorevole della Lega Nord parlando di una giusta misura di solidarietà verso i cittadini colpiti dal sisma “nella speranza che non si ripeta quanto successo a Nocera Umbra e che vengano investite minori risorse per l’edilizia popolare. Saranno necessari controlli pressanti per evitare che la ricostruzione venga inquinata dalle organizzazioni criminali del meridione”.

Sandra Monacelli (Udc) ha evidenziato che non vengono previsti fondi per la ricostruzione a Castel Ritaldi, pure colpito da eventi sismici: “Vanno evitate situazioni di disparità e non devono essere dimenticate situazioni che rischiano di non avere alcuna risposta”.

Per Paolo Brutti (Idv) la misura è forse tardiva, dato che le esigenze del territorio sono impellenti. Gli abitati di Spina e di S.Apollinare richiedono interventi urgentissimi per evitare l’abbandono definitivo di quei centri. L’addizionale farà fronte al 10 per cento dell’intervento di ricostruzione. Uno strumento come questo potrebbe essere consolidato per fare fronte alle emergenze.
Recentemente una delegazione di terremotati del Marscianese hanno sollevato dei dubbi sui
beneficiari delle risorse destinate alla ricostruzione, chiedendo una vigilanza della Regione
per evitare abusi.
Invito dunque il presidente della Seconda Commissione a trasmettere quelle osservazioni alla Giunta affinché ci sia la massima trasparenza nella assegnazione dei fondi”.
Andrea Lignani Marchesani (Pdl) ha criticato un concetto di “solidarietà obbligata che peraltro prevede un intervento della Regione rivolto soltanto alle auto a benzina. Il 10 per cento forse è poco, ma probabilmente tra due anni ci troveremo a votare di nuovo questa addizionale: un nuovo voto favorevole potrebbe essere espresso solo di fronte ai risultati concreti conseguiti con questi fondi”.

Per il resto Renato Locchi (capogruppo Pd), annunciando il voto favorevole alla proposta, ha rimarcato la “forza del modello Umbria” nella ricostruzione post terremoto ed ha auspicato la massima disponibilità dell’Esecutivo al confronto richiesto dalle associazioni del Marscianese.
Fiammetta Modena ha parlato di un voto convintamente favorevole del Pdl per un intervento che si muove nel quadro della normativa nazionale: “Andremo a verificare il rispetto delle previsioni di spesa per la ricostruzione ed il progredire della sua attuazione”.
Massimo Buconi (Psi) ha elogiato “una iniziativa che introduce un principio di trasparenza, prevedendo una addizionale destinata a finalità precise e vincolate”.
Roberto Carpinelli (Per l’Umbria) ha elogiato un atto che mira ad evitare che il terremoto di Marsciano venga dimenticato: “Spero si tratti solo dell’inizio di un percorso che porti i cittadini colpiti a tornare nelle proprie case; l’Esecutivo regionale dovrebbe chiedere un intervento specifico al Governo nazionale”.

L’assessore Vincenzo Riommi ha replicato agli interventi spiegando che queste misure riguardano soltanto gli eventi sismici di Marsciano perché quelli successivi, quelli che hanno coinvolto Castel Ritaldi, non hanno ottenuto lo stato di calamità naturale e quindi è impossibile l’attivazione di ogni procedura relativa. Nell’area di Castel Ritaldi la Giunta è intervenuta con risorse ordinarie di bilancio.
Contestiamo l’idea della ‘tassa sulla disgrazia’: le situazioni di emergenza hanno sempre gravato sulla fiscalità nazionale, come è giusto che sia.
L’accisa può essere inserita solo sulla benzina, perché sul gasolio può intervenire solo lo Stato.
L’attivazione dell’accisa regionale rappresenta un atto necessario per richiedere al Governo di sbloccare il fondo nazionale di Protezione civile. Non siamo in ritardo: la Regione ha attivato un percorso per utilizzare risorse proprie per la ricostruzione ma la Ragioneria generale dello Stato ci ha invece imposto di attivare una apposita accisa per ottenere il cofinanziamento.
Questo invece non è accaduto con l’alluvione nel Veneto
, dove i fondi nazionali sono stati attivati senza alcuna partecipazione della Regione”

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