C’è un giallo sulla sorte dell’ex Direttore Generale della Usl 3 Foligno- Spoleto- Valnerina.
Dopo accese polemiche la dottoressa Rosignoli, che succedette al marscianese Walter Orlandi a capo della Usl quando quest’ultimo emigrò all’azienda ospedaliera di Perugia, era stata “trasferita” a disposizione dell’assessorato alla Sanità, visto che non era possibile, in base al contratto di lavoro stipulato, una revoca dalla qualifica.
Ma poi la dottoressa ha comunicato che intendeva “porre sin dal 28/09/2011 le mie disponibilità lavorative all’Azienda Sanitaria Locale n. 2 dell’Umbria nei cui ruoli rivesto la qualifica di dirigente medico (sino ad oggi in aspettativa)”.
La Giunta Regionale potrebbe aver inteso questa comunicazione come una “dimissione” dall’incarico di Direttore Generale e di conseguenza disposto la revoca del contratto.
Oppure la revoca è stata comminata perché la Rosignoli non ha accettato di esplicare l’incarico di riorganizzare il sistema dei servizi in outsourcing del Servizio Sanitario regionale, mediante la realizzazione di una struttura e/o ente strumentale delle aziende sanitarie regionali.
Nel primo caso si potrebbe affermare che la Rosignoli s’è “piegata” alle pressioni politiche, nel secondo invece che si prepara ad una lunga guerra amministrativa per riconquistare la posizione.
In ogni caso la Usl del perugino si trova a dover pagare uno stipendio in più.