La sua è stata la prima candidatura ufficiale alle primarie del centrosinistra e a sindaco di Todi, bruciando tutti sul tempo e "sparigliando" le carte in tavola della politica cittadina. Gli abbiamo chiesto le ragioni del suo impegno…
– Prof. Frongia, da Preside a Sindaco? "E’ presto per dirlo, le cose si sviluppano con i tempi e i ritmi necessari; i bravi alpinisti sanno quanto sia determinante una incrollabile motivazione interiore, quella che si definisce “finalità” e che non è utile guardare di continuo la vetta, ma che occorre concentrarsi per conseguire gli obiettivi intermedi, uno dopo l’altro. Quando ho assunto l’incarico di Preside dell’Istituto Agrario Ciuffelli (poi Ciuffelli-Einaudi) ho ripreso a vivere stabilmente a Todi. Ho conosciuto moltissime persone: studenti, genitori, docenti, personale non docente, professionisti, imprenditori, che mi hanno profondamente arricchito umanamente e mi hanno fatto capire quanto fosse forte e radicato il legame con la mia città e quanto sia alto il debito di riconoscenza che ho con Todi e con tantissime persone che qui ci vivono".
– Ragioni solo sentimentali, quindi? O c’è dell’altro? "Intanto non bisogna disdegnare i sentimenti. Moravia diceva che non si deve aver paura dei propri sentimenti, io ne vado fiero, così come porto avanti con convinzione e passione le mie idee. E poi sì, c’è dell’altro: è sotto gli occhi di tutti la gravissima situazione del nostro Paese, ognuno ne può dare una propria lettura, ma di fatto il paese è sull’orlo della bancarotta economica e morale. In piccolo, Todi riflette la generale situazione italiana: una città ed un territorio con un enorme patrimonio di ricchezze storiche, artistiche e paesaggistiche, con tante persone ricche di intelligenza e di talento, preparate, argute, di eccellente professionalità e capacità lavorative; eppure la città, l’ambiente, il territorio si stanno progressivamente impoverendo e degradando. Anche questo è sotto l’occhio di tutti, almeno di tutti quelli che hanno tirato fuori la testa (e gli occhi) da sotto la sabbia. Si dice che quando all’orizzonte si profila un’imminente catastrofe, “tutti gli uomini e le donne validi” debbano dare il loro contributo, portare il proprio sacchetto di sabbia per costruire un argine, ognuno secondo le proprie possibilità. Questo è il momento; non è una visione pessimistica, anzi un invito a impegnarci per un futuro migliore. Per ciò intendo mettere a disposizione le mie idee, le mie capacità e competenze, ad esclusivo uso della città".
– Lei si è sempre collocato a sinistra. Perché con SEL e non con un grande partito del centro sinistra? "SEL Sinistra Ecologia Libertà è per ora un piccolo partito, quindi: “noi siamo piccoli, ma cresceremo!”. Tutti i grandi partiti, invece, non sono più in grado di crescere; per cui o si rinnovano completamente e rinascono o sono destinati a perire. Però mi sembra che nel PD non ci sia sufficiente determinazione nell’operare un effettivo rinnovamento. Si ha la sensazione, e lo dico con grande dolore, che (magari senza volerlo) in questi anni degradati il ruolo del centro sinistra sia stato complementare a questa funesta maggioranza, fornendo alla stessa l’alibi di essere sì una “consorteria di filibustieri”, però democratica. L’immagine del PD si è dovuta conformare, a volte, a quella dell’attore che svolge il ruolo di “spalla” del comico, che lo usa cinicamente per portare a termine la sua performance. Purtroppo il suddetto comico non è stato neppure un vero comico, ma il principe dei filibustieri e quella che ha messo in scena non era una commedia musicale, ma una farsa tragica. So benissimo che questa è una semplificazione, che la realtà politica è assai più complessa e articolata, che il PD ha dei meriti indiscutibili, ma in politica pesano anche i risultati. Per il futuro, non muore la speranza di un grande partito democratico e unitario di sinistra. SEL Sinistra Ecologia Libertà, oggi, è un partito che “dice quello che pensa” e agisce coerentemente con quello che pensa. Con SEL c’è un’identità di ideali e di analisi politica".
– E quali sono i termini della condivisione ideale e politica? "Il recupero dei valori della sinistra italiana: uguaglianza e rispetto delle diversità, libertà di pensiero, equità e solidarietà sociale, benessere e salute dei cittadini, sostegno e protezione alle categorie deboli (disoccupati, precari, donne, donne precarie, giovani senza futuro, anziani senza domani); e poi la salvaguardia dell’ambiente, la tutela del patrimonio storico e artistico, la lotta all’inquinamento, la ricerca di uno sviluppo sostenibile; infine l’invito ai cittadini ad una partecipazione attiva alla vita civile, alla democrazia, alla politica. SEL intende attuare scelte che possano ricostituire un’unità della sinistra, arginare la degenerazione della politica e il degrado del paese, ricomponendo anche i principi di un’ etica sociale. Il dovere fondamentale della politica e di chi governa la società, è quello di accrescere il benessere generale, ma anche quello di promuovere il rispetto della legalità e delle norme morali, attraverso la diffusione della cultura e della educazione civile; altrimenti, come in questo momento, hanno il sopravvento il degrado, l’immoralità e la corruzione, talmente evidenti e impuniti da costituire un esempio vergognoso e distruttivo per l’intera società".
– Distruttivo in che senso? "Quando a pochi è concesso tutto e a tutti gli altri non è lasciato nulla, quando a questa arroganza si sovrappone una grave crisi economica ed in modo esponenziale crescono i poveri, gli emarginati, i disoccupati, i precari, le famiglie in difficoltà o sull’orlo della povertà, può scatenarsi un meccanismo perverso e irreversibile che potremmo definire del “Tana libera tutti”, in cui ognuno cerca di giocare una partita senza regole, per necessità, egoismo o furbizia: “tanto lo fanno tutti”. Questa anarchia di sopravvivenza porta inevitabilmente alla distruzione della società civile. Lo hanno capito, con preoccupazione, anche alcuni capitalisti illuminati".
– Torniamo alla proposta di SEL: Frongia candidato sindaco. Qualcuno obbietterà che non ha consistenti esperienze politiche… "Sicuramente questo sarà un ritornello. Ma sorvolando sul fatto che “l’uomo è un animale politico” (lo diceva già Aristotile) bisognerebbe anche riflettere su certi atteggiamenti contradditori; tutti dicono “…la politica fa schifo, tutti i politici sono uguali; di destra, di centro o di sinistra sono tutti della stessa risma, tutti corrotti!…”, avrebbe detto tempo fa un tuderte doc: “So’ tutti ‘na settima!”. Ma poi, quando si affaccia alla politica un non politico, si dice “…ma questo che ne sa? Che vuole? Che c’entra?”; Beh, delle due l’una! Ma al di là delle battute, io non voglio fare il cosiddetto “politico”, sono il candidato scelto da SEL per portare avanti un piano di governo, un progetto strategico di recupero della Città. E per governare una città non occorre essere burocrati. Per esempio, non occorre che un manager di una azienda automobilistica sappia mettere a punto i carburatori o sappia disegnare la carrozzeria di un’auto, semmai lo si giudica per come mette in atto un piano strategico di rilancio aziendale, che soddisfi il mercato, ma anche i lavoratori".
– Bene, e quali sono, secondo lei, le doti di un buon Sindaco? "Come per ogni management, il governo di una città non sfugge a quelli che sono i principi della cosiddetta “leadership istituzionale”, in estrema sintesi: “esperienza critica” piuttosto che “ordinaria amministrazione”; ma per non annoiare passo ad un elenco delle doti: empatia, cioè capacità di capire i bisogni della gente e di individuare obiettivi adeguati a soddisfarne le necessità ; capacità di elaborare progetti per raggiungere gli obiettivi prefissati; capacità di lavorare in gruppo, valorizzazione del lavoro di chi collabora al raggiungimento degli obiettivi, comunicazione chiara ed efficace; assunzione di responsabilità e rischi; lealtà e trasparenza; capacità di mediare rimanendo indenni dalla corruzione. In estrema sintesi progresso della città, salvaguardia dell’ambiente, difesa dei deboli, lavoro, sviluppo economico, sociale e culturale, benessere dei cittadini".
– Può farci qualche anticipazione sul programma elettorale? "Stiamo lavorando al programma con impegno e lo presenteremo ai cittadini fra alcune settimane. Non sarebbe corretto e neanche significativo illustrane solo qualche aspetto. Posso anticipare che sarà un programma “diverso" e coraggioso, ma realizzabile. Un programma di partecipazione democratica che guarda anche al futuro, a favore della città e dei cittadini".