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La nuova disciplina regionale sulle fonti rinnovabili
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Non solo ‘regole e criteri’, ma anche semplificazione amministrativa, certezza delle prescrizioni, e soprattutto un quadro programmatico che fissa obiettivi di sviluppo nel breve periodo e le linee di indirizzo di una nuova politica regionale in materia di energia. Sintetizza così l’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti, il senso del Regolamento sulla “Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” e della  “Strategia regionale per lo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili 2011/2013”, approvati dalla Giunta regionale dell’Umbria.

Il Regolamento è accompagnato da tre allegati. Il primo sulle  procedure amministrative per l’installazione. Il secondo è relativo ai criteri di localizzazione e di progettualità di carattere generale in relazione alle diverse tipologie. Il terzo indica le aree non idonee.
Nello specifico il Regolamento affronta  in modo organico le questioni legate alla produzione di energia pulita dalle diverse fonti, fotovoltaico, eolico, l’idroelettrico e biomasse, stabilendo le aree e i siti non idonei all’installazione di specifiche tipologie di impianti. I 12 articoli che  lo compongono affrontano il quadro complessivo delle procedure autorizzative per ogni tipologia di impianto da fonti rinnovabili.

Nel Regolamento sulla “Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, le procedure semplificate sono state estese a tutti gli impianti fotovoltaici di qualsiasi potenza da collocare sui tetti, mentre per quelli con moduli a terra fino a 200 kWe, limitatamente alle imprese agricole. In pratica, con semplice comunicazione al Comune potranno essere installati impianti anche micro-eolici di altezza fino a 8 metri nelle aree di pertinenza di edifici e per fini di autoconsumo. Per i grandi impianti invece, sarà necessaria l’autorizzazione della Provincia, per quelli superiore ad un MW è sempre prevista la valutazione ambientale della Regione.

Il testo normativo pone particolare attenzione alla tutela del paesaggio e dell’ambiente: per tutti gli impianti, che si tratti di  fotovoltaico, o di biomasse, ricadenti nella stessa area e comunque a distanza inferiore a 1000 metri, la valutazione dovrà essere sempre effettuata in termini cumulativi.

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