Condividi su facebook
Condividi su twitter
Di sette diverse tipologie gli interventi che ha preteso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria sul Tempio della Consolazione a Todi; le valutazioni del "Comitato"
consolazione-notte

Come abbiamo annunciato, sono iniziati,  i lavori per le modifiche al nuovo impianto d’illuminazione del Tempio di “Santa Maria della Consolazione”, secondo le indicazioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria.
Secondo quanto riferisce il Comitato “Difendiamo la Consolazione”, la Soprintendenza ha dato 7 precise indicazioni in merito:
1. eliminazione dei 16 fari posti intorno alla cupola centrale;
2. eliminazione dei fari posti dinanzi alle finestre del tamburo;
3. schermatura dell’illuminazione con apposizione di filtri per i fari posti dinanzi alle nicchie del tamburo;
4. schermatura dei fari posti all’interno della balaustra del terrazzo decorativo;
5. riduzione dei bracci e schermatura dei fari posti sulle semi – cupole;
6. riduzione da 3 a 2 dei fari posti sui pali esterni al Tempio;
7. reintegrazione, con apposite malte cementizie, dei fori fatti sul paramento .

Fino ad ora sono stati smontati i fari infissi sul paramento della cupola centrale ed eliminati i fari posti dinanzi alle finestre del tamburo. Speriamo che tutte le altre indicazioni siano osservate attentamente e che le operazioni siano eseguite a regola d’arte come richiede un opera di siffatta fattura ed importanza.
L’operazione è molto delicata, infatti, oltre ad avere il compito di rendere un’adeguata illuminazione al tempio stesso, ha anche il compito – prosegue il Comitato – di vedere riportata allo stato quo ante la situazione prima di un intervento discutibilissimo cui in molti ci siamo opposti.

Pur non essendo integralmente in accordo con le soluzioni che il nuovo impianto contempla (ci dispiace in particolare la mancata eliminazione dei fari posti sulle semi-cupole per la visibilità che hanno di giorno) ringraziamo quanti si sono spesi per arrestare un intervento grave a danno d’un monumento italiano centrale non solo per la città di Todi ma per tutto l’assetto dei beni culturali nella nostra nazione.
Non c’è neppure bisogno di dire la sincerità del nostro grazie alla Soprintendenza regionale e in particolare alla dott. Di Bene per la premura messa in atto: in anni in cui la polemica anticentralistica è divenuta occasione d’un attacco pretestuoso e reazionario contro valori e circostanze che il potere cosiddetto “centrale” ha il dovere di preservare, mai come nel nostro caso abbiamo apprezzato l’intervento dell’organo “centrale” di tutela.”
Il Comitato conclude esprimendo “gratitudine ai cittadini che hanno contribuito al raggiungimento di tale risultato”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter