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La "risposta dissociata" delle api vicino ad un telefono cellulare in funzione fa venire nuovi dubbi sull'opportunità di esporsi alle onde elettromagnetiche; parere contrario anche dal Consiglio d'Europa
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Nell’ambito delle iniziative prese per modernizzare la scuola italiana (eliminazione  della documentazione cartacea registro elettronico  è previsto anche il collegamento wi-fi, entro fine 2013, di tutti gli ambienti scolastici.
Quest’ultima novità suscita opposizioni e perplessità già da tempo ed ora nuovi elementi vengono da osservazioni scientifiche.

Già , in Francia,  Hérouville-Saint-Clair, una cittadina di 24.000 abitanti, ha proibito l’uso del wi-fi a scuola, dopo che tale tecnologia era già stata implementata. Decisione di un sindaco  una volta entusiastico sostenitore del collegamento senza fili ad internet.
 
Più in generale, oltralpe  è stato lanciato "Grenelle des ondes" a Parigi , un progetto governativo mirante alla rimessa in discussione del problema della telefonia mobile, del wifi, e dei potenziali pericoli ad essi collegati
In questa cittadina  situata nell’agglomerato di Caen, il wi-fi permetteva alle scuole di collegarsi senza fili ad internet, attraverso il comune, ovvero attraverso una connessione senza fili che partiva da un’antenna installata sul municipio.
La dozzina di siti interessati, ovvero le  scuole che utilizzavano il wi-fi  ha ora un accesso individuale a Internet, col cavo, non più senza fili ovviamente .

Ispirandosi allo studio «Bioinitiative» realizzato da un collettivo internazionale di 14 scienziati nel 2007, i consiglieri di Hérouville-Saint-Clair si  sono preoccupati della nocività di queste onde e hanno preferito applicare un principio di precauzione nei riguardi delle antenne che sono dappertutto: GSM et 3G per la telefonia mobile e Wi-Fi e Wimax per internet.

Anche una commissione del Consiglio d’Europa è contraria a telefonini e dispositivi wireless Dovrebbero essere proibiti nelle scuole per i potenziali rischi per la salute dei bambini. Secondo il rapporto queste tecnologie costituiscono ‘un potenziale pericolo’ per la salute umana, e il loro uso andrebbe limitato attraverso diverse azioni: gli stati membri dovrebbero innanzitutto adottare dei limiti alle esposizioni alle radiazioni emesse dai dispositivi, allertando gli utenti con degli avvisi sulla pericolosità sul genere di quelli dei pacchetti di sigarette.
Nelle scuole inoltre non dovrebbe essere permesso l’uso dei cellulari, e dovrebbero essere promosse campagne per un ‘uso consapevolè di questi dispositivi. Il documento invita i governi a ‘evitare gli errori del passato, quando sono stati riconosciuti con lentezza i pericoli dell’amianto, del fumo e del piombo nella benzina.’

A confermare che anche i segnali dei cellulari non  sono così innocui come si vuol credere il fatto che, piazzato un telefonino  sotto un’arnia di api, si sono avute reazioni impreviste.
Lo ha scoperto uno studio di Daniel Favre, un ex ricercatore dello Swiss Federal Institute of Technology.
Durante l’esperimento, pubblicato dalla rivista Apidologie, quando il telefono era in stand-by non si apprezzavano da parte delle api reazioni significative, ma quando invece l’apparecchio era in funzione per una chiamata, le api sono sembrate impazzire.
Hanno iniziato ad emettere il tipico suono prodotto subito prima di sciamare, che e’ continuato fino a qualche minuto dopo il termine della telefonata. 
E’ un po’ come se gli insetti cantassero “partiam, partiam, partiamo” ma poi restano ferme, non decollano neanche se l’esposizione al segnale dura 20 ore.
 

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