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Molto attivo nella cittadina umbra, che si verrebbe a trovare a soli 30 km da una ipotizzata centrale nucleare entro il 2020, il comitato che sostiene la necessità di andare a votare al referendum del 12 giugno

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Il comitato “Vota Si per fermare il nucleare” di Amelia ha organizzato l’  Aperitivo no nuke
L’aperitivo, 100% nuclear free, è stata l’occasione per discutere e raccogliere fondi per la campagna referendaria contro la costruzione delle centrali nucleari.
Il Comitato per l’occasione ha evidenziato che, anche se la tragedia di Fukushima, ormai riconosciuta della stessa gravità di Chernobyl, ha fatto maturare nella popolazione un istintivo (e sano) rifiuto del nucleare, secondo i sondaggi il 70% degli italiani non sa che il 12 giugno si voteranno i referendum.

Ciò perché il referendum è oggetto di una campagna di oscuramento allo scopo di non far raggiungere il quorum.
Oscuramento che si avvale della diffusione della erronea convinzione che il Governo abbia fatto marcia indietro.
Ma in verità le lobby nucleari cercano di mimetizzarsi, far passare la tempesta e poi riprendere.
Hanno ripreso il loro tentativo anche se già gli italiani avevano detto No al nucleare con una altro referendum vinto, da figurarsi ciò che faranno se non andrà a votare almeno la metà più uno degli italiani. Sicuramente canteranno subito vittoria e paradossalmente il referendum favorirà il nucleare.
Per questo appare importante andare a votare e dire la propria opinione e non cullarsi sul “tutto è passato”

Il Governo vorrebbe costruire 4 centrali nucleari entro il 2020.
Nella lista dei siti in cui potrebbero  sorgere le centrali nucleari o  il deposito nazionale delle scorie radioattive compare al n.19  “l’area di confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte”, a meno di 30 Km in linea d’aria da Amelia.
Intorno a Chernobyl un’area di analoghe dimensioni è ancora inaccessibile agli esseri umani, a 25 anni dall’esplosione della centrale.
Lo stesso, per un’area più ampia, sta accadendo in Giappone e non è che a qualche decina di km di distanza in più la situazione rimanga tranquilla.

Vincere nuovamente un referendum contro le centrali nucleari, come 25 anni fa può chiudere definitivamente la stagione del nucleare, spostando le risorse verso lo sviluppo delle  energie rinnovabili.
Vincere il referendum è possibile, ma difficile. Spostando la consultazione al 12 Giugno, dopo due tornate di elezioni locali e a scuole ormai chiuse, il governo ha deciso di “buttare al vento” 400 milioni di euro pur di far mancare il quorum, e poter poi dire: i cittadini sono con noi, altrimenti sarebbero andati a votare…

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