Fa quasi rabbia sapere che un altro “cervello fuggito” dall’Umbria, oltre Pier Paolo Pandolfi di cui si parla per un farmaco anticancro, sia sulla cresta dell’onda in America.
Rabbia per non aver saputo l’Umbria trattenere, Roberto Bolli, nativo di Perugia e ora a capo della Division of Cardiovascular Medicine dell’University of Louisville (Stati Uniti), dove sta conducendo uno studio sperimentale all’avanguardia: rigenerare le cellule del cuore che ha subito un attacco cardiaco.
Nel progetto, denominato “Cardiac Stem Cell Infusion in Patients with Ischemic cardiOmyopathy (SCIPIO),” è coinvolto anche un altro italiano, Piero Anversa, che coordina un team del Brigham and Women’s Hospital di Boston
Rabbia per non aver saputo l’Umbria trattenere, Roberto Bolli, nativo di Perugia e ora a capo della Division of Cardiovascular Medicine dell’University of Louisville (Stati Uniti), dove sta conducendo uno studio sperimentale all’avanguardia: rigenerare le cellule del cuore che ha subito un attacco cardiaco.
Nel progetto, denominato “Cardiac Stem Cell Infusion in Patients with Ischemic cardiOmyopathy (SCIPIO),” è coinvolto anche un altro italiano, Piero Anversa, che coordina un team del Brigham and Women’s Hospital di Boston
Se tutti i trattamenti attualmente disponibili (trapianti, dispositivi, medicine) possono prolungare la vita degli infartuati, non risolvono il problema.
Con la rigenerazione di un nuovo muscolo cardiaco, invece, le cellule staminali potrebbero effettivamente costituire la soluzione definitiva.
I medici finora hanno registrato dati molto incoraggianti. Nei pazienti che hanno ricevuto l’infuso di cellule staminali cardiache hanno anche registrato rilevanti miglioramenti a livello fisico: alcuni prima del trattamento non riuscivano nemmeno a raggiungere il bagno e ora possono camminare a lungo senza problemi.
Se il metodo supererà tutte le fasi di trial clinici, ma al momento siamo solo agli inizi, si potrà rigenerare il muscolo del cuore attraverso le proprie cellule.