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Nella chiesa tuderte di porta aurea, i membri dell'Università dei falegnami  indosseranno i loro sfarzosi costumi medievali nel corso della cerimonia religiosa

La Diocesi di Orvieto-Todi festeggia la solennità di San Giuseppe.
Domani 19 marzo, alle ore 17, nel Duomo di Orvieto si terrà una solenne concelebrazione eucaristica del presbiterio diocesano presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra, Amministratore Apostolico.
L’animazione liturgica sarà curata dalla corale ”Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini. Subito dopo, in processione, la statua del Santo, che era sta intronizzata nella mattinata, sarà riportata dal Duomo alla chiesa dedicata al Santo: un bel tempio a pianta centrale edificato nel 1685.
Alle ore 21, nel Palazzo dei Congressi di Orvieto –Sala Expò avrà luogo un concerto vocale e strumentale in onore del Santo.
Ad Orvieto è antica la devozione a San Giuseppe tanto che nel lontano 2 maggio 1647 il Consiglio della città decise all’unanimità,  con 63 voti favorevoli e nessuno contrario o astenuto, di eleggere il Santo come protettore di Orvieto.

Non è da meno la devozione a Todi.
Qui, nei pressi della Porta Aurea si trova la chiesa di San Giuseppe fatta costruire nel 1642 dall’ Università dei falegnami, pio sodalizio, ancora esistente e proprietario della chiesa.
Di questa corporazione “magistri lignaminis” con radici medievali si ha notizia in un raro documento del 26 giugno 1286.
A Todi, in questa chiesa, San Giuseppe sarà festeggiato domani 19 marzo alle ore 11 con una solenne concelebrazione partecipata da tutti i membri di questa antichissima Universitas che per l’occasione indosseranno i loro sfarzosi costumi medievali.
“Nella nostra Diocesi – si legge in un comunicato – il culto di San Giuseppe  è antico, condiviso e partecipato. Una occasione propizia per invocarlo nel giorno della sua festa, lui patrono della Chiesa universale, del mondo del lavoro e dei lavoratori, dei papà e dei moribondi, perché protegga le nostre città,  sostenga e accresca la nostra fede.
Uniti nella preghiera lo invocheremo in modo particolare –con la preghiera eucaristica – perchè  la Chiesa si rinnovi nella luce del Vangelo  e si rafforzi il vincolo di unità tra i laici e i presbiteri, tra i presbiteri e il nostro Vescovo, tra i Vescovi e il nostro Papa: in un mondo lacerato da discordie la Chiesa risplenda segno profetico di unità e di pace.”

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