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31 dicembre 2010
Riforma Comunità montane in Umbria, il parere della Cisl

Con la preadozione del disegno di legge da parte del Governo Regionale e l’avvio, in questi giorni, del confronto con il Sindacato prende forma un pezzo importante del processo di riforma endoregionale sollecitato più volte anche dalla CISL: quello della Riforma delle Comunità Montane e dell’associazionismo dei Comuni in forma di Unione.
Cosa cambia:
• Si costituisce di una unica Agenzia Forestale Regionale alla quale affidare le funzioni di gestione dei beni agroforestali pubblici ( riforestazione, tutela dei boschi, bonifica, prevenzione rischi, gestione idraulico forestali, valorizzazione ambientale e paesaggistica, gestione delle aree verdi, ecc).
• Si disciplina la funzione associata dei comuni in forma di Unione alla quale trasferire parte delle funzioni precedentemente attribuite agli Ati, alle Comunità Montane nonché quelle previste dal decreto legislativo n.122 dello Stato centrale.
• Si promuove un unico soggetto di impresa, con finalità commerciali, per sviluppare una più avanzata e moderna attività florovivaistica regionale.
• Si armonizzano in modo uniforme in tutto il territorio regionale le politiche di “bonifica” sia nei costi che nei servizi.
• Si garantiscono i posti di lavoro per tutto il personale interessato (circa 1200 lavoratori).
• Si completa definitivamente la riforma delle funzioni dell’Arusia con la sua reinternalizzazione nell’ambito della tecnostruttura della Regione Umbria.
La CISL condivide l’impostazione di fondo di questa riforma perché:
• Semplifica il sistema istituzionale e amministrativo esistente (si promuove un’unica Agenzia pubblica e un unico soggetto privato e si cancellano 10 Enti (4 Ati, 5 Comunità Montane, 1 Arusia), si favorisce l’accorpamento delle due aziende semipubbliche del settore florovivaistico; tutto ciò senza indebolire le funzioni fondamentali di gestione delle politiche agroforestali e montane.
• Si (ri)qualifica la spesa pubblica riducendo costi impropri e improduttivi.
• Si ridanno ruoli e funzioni ai livelli elettivi a partire dai Comuni sottoforma di “Unioni”.
• Si garantisce occupazione, reddito e lavoro produttivo alle persone.
Le questioni ancora aperte per le quali la CISL chiede correzioni politiche e miglioramenti normativi utili per sottoscrivere un accordo sindacale propedeutico  alla riforma:
• Sostegno e condivisione del complessivo processo di riforma da parte di tutto il sistema delle Autonomie Locali.
• Coinvolgimento attivo delle due Province.
• Rendere davvero effettivo, uniforme ed esclusivo su tutto il territorio e per tutti i Comuni l’esercizio delle funzioni associate attraverso l’ “Unione” per facilitare il sistema di affidamento in convenzione di parte delle compentenze precedentemente svolte dalle Comunità Montane.
• Il trasferimento certo e stabile di risorse da parte della Regione alle future “Unione dei Comuni”
• Il coinvolgimento attivo del Comune di Perugia e quello di Terni.
• Premiare e incentivare processi di fusione per i piccolissimi comuni.
• Costruire un progetto di impresa solido per l’attività florovivaistica.
• Definire un modello di governance efficiente, efficace e qualificato per l’Agenzia Forestale Regionale utile a favorire un sistema partecipativo alla “mission” da parte del personale e un management adeguato a partire dai criteri di nomina del futuro Amministratore Delegato.
• Procedure certe di confronto e accordo sindacale per il trasferimento del personale nell’Agenzia e nell’Unione dei Comuni anche al fine di valorizzare le competenze, professionalità ed esperienze acquisite.
• Valutare l’effetto indotto sui Consorzi di Bonifica derivante dalla riorganizzazione e ricollocazione delle funzioni di competenza della Regione in materia di “bonifica” nella nuova Agenzia Regionale e le conseguenti implicazioni sul loro ruolo futuro e sul personale dipendente dei consorzi medesimi.
• Facilitare un processo di stabilizzazione occupazionale certo, anche se graduale, per i lavoratori stagionali e precari privati e pubblici interessati dal processo di riforma.
La CISL valuterà complessivamente e ulteriormente tale proposta di riforma e le proposte di miglioramento in un attivo dei quadri e delegati sindacali rappresentanti dei 1200 lavoratori delle Comunità Montane Umbre e delle due aziende agricole interessate che si svolgerà a Deruta il prossimo venerdì 14 febbraio 2011.
Claudio Ricciarelli, segretario regionale Cisl Umbria- Ubaldo Pascolini, segretario generale regionale Fp Cisl Umbria – Dario Bruschi, segretario generale regionale Fai Cisl Umbria

 

30 dicembre 2010
Fiducia nuova a Marsciano dopo l’incontro col nuovo capo della Protezione Civile

Siamo soddisfatti della visita alle zone terremotate di Marsciano fatta mercoledì 29 dicembre dal nuovo capo del Dipartimento di Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli.
Gli impegni che, in questa occasione, il dott. Gabrielli si è assunto in modo realistico e concreto ci inducono ad una fiducia nuova che si accompagna al grande e costante lavoro che il Comune di Marsciano e la Regione Umbria stanno profondendo e grazie al quale potranno partire, con l’arrivo della primavera e quindi a poco più di un anno dal sisma, i primi cantieri per la ricostruzione leggera, a dimostrazione che, con la certezza delle risorse, il Comune, la Regione e tutti i soggetti interessati, riescono ad operare bene ed in modo tempestivo.
È stato molto importante che Gabrielli abbia raccolto l’invito, fatto dalla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini al Presidente Berlusconi, relativo alla rapida istituzione e convocazione di un tavolo di lavoro che veda confrontarsi insieme alla Protezione civile, alla Regione Umbria e agli Enti locali anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
D’altro canto l’istituzione di questo tavolo, su proposta dei parlamentari umbri, era stata votata con un Ordine del Giorno dai due rami del parlamento in modo unanime.
Ribadisco che abbiamo trovato in Franco Gabrielli, incontrato a Roma poco prima di Natale insieme al Presidente del Comitato terremotati, dott. Ruggero Zaganelli, una grande disponibilità a fare una visita nelle nostre zone. Disponibilità concretizzatasi nel volgere di pochi giorni e anche per questo torno pubblicamente a ringraziarlo.
Ritengo di assoluta importanza che il dott. Gabrielli abbia potuto non solo vedere i danni materiali causati dal sisma ma anche incontrare, insieme a noi, le facce della gente e misurare in questo modo l’umore di tutta una comunità che non pratica l’arte del lamento o quella della sterile protesta ma, piuttosto, chiede con civiltà e grande determinazione certezze sul rispetto dei propri diritti. E intanto va avanti con la cultura del lavoro che da sempre la contraddistingue.
Alfio Todini Sindaco di Marsciano

28 dicembre 2010
Todi si spegne con l’Amministrazione Ruggiano che confligge su tutto

L’agenda politica tuderte delle ultime settimane, in barba al clima natalizio, si è riempita di molte polemiche. L’immagine di Todi che gli attuali amministratori  restituiscono all’esterno è quella di una città stanca e disorientata, incapace di proiettarsi in avanti, prigioniera del proprio passato e divisa nel tempo presente. L’immagine di una città che confligge su tutto, che non trova condivisione su nulla.
L’amministrazione comunale, che dovrebbe lavorare ad unirla, trova continui motivi per dividere ed isolare la città.
Solo per rimanere agli ultimi casi, varrà la pena citare: la polemica del Sindaco per la partecipazione della Presidente della Regione Umbria ad un incontro sulla sanità, organizzato dal centrosinistra tuderte; la bagarre sul programma di manifestazioni ed eventi per il periodo natalizio, in particolar modo del mercatino in piazza; la levata di scudi del Sindaco contro l’associazione commercianti, con tanto di conferenza stampa a seguire; la crociata di un pezzo di maggioranza contro la Soprintendenza, dopo le decisioni assunte sull’impianto di illuminazione della Consolazione; l’atteggiamento di scontro e chiusura tenuto dal centrodestra durante l’ultimo Consiglio comunale, quando l’opposizione ha legittimamente chiesto le dimissioni dell’assessore Bergamini, responsabile politico del disastroso mercatino di Natale.
Insomma: Regione, Soprintendenza, commercianti, cittadini, opposizione… Il centrodestra a Todi dichiara guerra a tutti.
C’è una sola strada per uscire da un periodo di difficoltà profonda, come quello che stiamo vivendo: è la strada della discussione e della partecipazione. A cominciare dalla grave crisi economica che ha colpito alcune aziende importanti del nostro territorio e molti lavoratori, licenziati o in cassa integrazione. Ruggiano ha intrapreso da tempo la strada del disinteresse e del silenzio sulle questioni vitali dello sviluppo, ma trova il tempo per polemizzare con tutti. Ed i risultati si vedono, sono sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà aumentano e la città si spegne.
Carlo Rossini – Segretario Partito Democratico Todi


27 dicembre 2010
Le parole che il Papa non ha detto

Il 25 dicembre, leggo su diversi noti quotidiani on line:  «Benedetto XVI: "Dio è dove regnano giustizia, pace, amore"».
L’affermazione, pronunciata da questo Papa, mi suona un po’ strana. Infatti, si potrebbe pensare che Dio è ovunque ci siano giustizia e amore, a prescindere dalla fede. E sarebbe giusto. Però Joseph Ratzinger ha sempre sostenuto che "chi esclude Dio dal suo orizzonte , falsifica il concetto di ‘realtà’ e, in conseguenza, può finire solo in strade sbagliate e con ricette distruttive" (discorso in Brasile nel maggio del 2007); concetto che si ripete come un ritornello nel libro "Gesù di Nazaret": il mondo va in rovina là dove non c’è fede in Dio, e va invece bene dove c’è la fede. Il che è confutato dalla storia e dalla nostra esperienza.
Mi sorprendo dunque, e vado a leggermi l’omelia pronunciata dal Papa. E vedo che i giornali hanno messo tra virgolette e quindi attribuito al Pontefice parole che non ha pronunciato.
Infatti, ha detto precisamente, rivolgendosi al Signore:  «Ti ringraziamo per la tua bontà, ma ti preghiamo anche: mostra la tua potenza.
Erigi nel mondo il dominio della tua verità, del tuo amore  il "regno della giustizia, dell’amore e della pace"». Una semplice invocazione. In altre parole, il Pater Noster: "Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".
Come mai quindi nei titoli quelle parole tra virgolette?
Francesca Ribeiro
 

24 dicembre 2010

Media Valle del Tevere, il silenzio delle amministrazioni, la voce della Cisl.

La crisi delle realtà produttive umbre non ha risparmiato nessuno: addirittura, in questo ultimo scorcio del 2010 anche il settore agroalimentare, che è stato coinvolto in ritardo rispetto agli altri, sta registrando tangibili segni di difficoltà. La forte impennata della Cassa integrazione dimostra tutto questo. La Media Valle del Tevere, in questi ultimi mesi, sta registrando una forte difficoltà che ha coinvolto alcune aziende del settore agroalimentare, da sempre trainante per l’economica locale. Nel settore agroalimentare la Fai Cisl e la Cisl hanno sempre condiviso la politica agroalimentare legata ad un progetto di filiera che, purtroppo, a tutt’oggi verte in una forte difficoltà con la messa in cassa integrazione di molti lavoratori. Nello specifico, il sindacato è fortemente preoccupato sul futuro dell’Azienda Coagri di Pantalla di Todi che, attualmente, sta registrando notevoli difficoltà, rischiando una possibile chiusura con serie ricadute occupazionali sul territorio. Ad essere coinvolti una quarantina di lavoratori più l’indotto.

Il sindacato e i lavoratori sono preoccupati per l’assordante silenzio delle istituzioni, in primo luogo di quelle locali. Chiediamo di aprire urgentemente un tavolo di concertazione con le istituzioni locali e regionali e le associazioni imprenditoriali affinché si possa sviluppare un progetto di rilancio dell’azienda legata alla filiera dell’ortofrutta. Alcuni avvoltoi, è giusto che si sappia, si stanno avvicinando a queste realtà produttive, partendo dalle terre di proprietà degli enti. Se il loro progetto dovesse andare in porto il territorio sarebbe fortemente penalizzato ma soprattutto sarebbero mortificati i lavoratori del comparto. Il tavolo istituzionale, alla luce di questo, dovrà avviare un’analisi puntuale della situazione, creando quelle sinergie con imprenditori locali per realizzare un progetto di filiera cercando di dare supporto agli operatori del settore. Questo sarà possibile promuovendo un marchio umbro, che possa certificare da subito la qualità dei prodotti della nostra regione. La Fai Cisl e la Cisl sono convinte che per un giusto rilancio del settore e del territorio le terre debbano essere gestite dagli imprenditori locali. Solo così potremmo garantire l’occupazione e creare anche spazi per nuovi posti di lavoro.
Fai Cisl Umbria Cisl di Perugia
 



24 dicembre 2010
Pontecuti, illuminazione bella ma c’è pericolo

Sono un cittadino di Pontecuti, vivo nel centro storico. La bellezza dell’illuminazione che da pochi giorni è stata realizzata sul ponte della mia frazione è suggestiva, pitturando di colore le acque del Tevere. Dopo aver scambiato gli auguri natalizi con i miei compaesani e, con essi, le opinioni sull’illuminazione di quest’anno, non posso che ringraziare l’amministrazione comunale per aver proposto un’opera che si accosta piacevolmente alle linee architettoniche del paese.
Ma… i basamenti sui quali sono poggiati i lampioni costituiscono un grande pericolo soprattutto per i bambini che salendo sopra ai rialzi non hanno una protezione. Qualcuno si dovrebbe fare carico di questo, che sicuramente è una svista, ma purtroppo costituisce una violazione delle più elementari norme di sicurezza.
Lasciata la finestra di casa, dalla quale posso illuminarmi di tanta bellezza, e aprendo la porta alle mie spalle che dà sul vicolo storico, mi immergo nel borgo medievale che purtroppo risente di un’assoluta mancanza di manutenzione: vicoli dissestati, fognature non funzionanti, tubature dell’acqua potabili da anni volanti. Agli assessori alle frazioni, passati e presenti, voglio ricordare che si sono verificati nel tempo anche alcuni incidenti legati a questi disagi, che vengono subiti ingiustamente dalla popolazione. Se fosse stato possibile, gli abitanti del paese, forse, avrebbero preferito invertire l’ordine degli interventi: prima sanare le mancanze subite da anni e, poi, eventualmente pensare ad ornare il ponte. All’amministrazione comunale, voglio dire che sarebbe bene mettere mano agli interventi necessari alla popolazione e, quindi, riportare a uno stato vivibile la nostra frazione.
Giorgio Menghini Abitante della frazione di Pontecuti di Todi

20 dicembre 2010
Pd: l’emblematica vicenda del mercatino di Natale di Todi

Il mercatino natalizio “Addobbi e balocchi” ha chiuso i battenti, con un ordine di sgombero forzato del sindaco. E così, dopo l’avvio in ritardo l’11 dicembre e la promessa di un pieno allestimento entro il 14, venerdì 17 tutto si è concluso tristemente, così come iniziato. Per tutto il periodo natalizio continueranno a girare manifesti e volantini dell’Amministrazione comunale con la pubblicità di un mercatino che non c’è! Dobbiamo dirci francamente che Todi non era mai scesa così in basso!
Di fronte a tutto ciò, il sindaco, col buon fare da avvocato, scrive una lettera di sgombero e pensa di scaricare, così, le responsabilità della barbina figura sulla sola associazione organizzatrice.
Ruggiano dimentica, però, che di questa città è sindaco e non difensore civico. Su di lui ricadono le responsabilità politiche ed amministrative di una scelta sbagliata ed indecorosa; responsabilità alla base dell’increscioso evento, ben più gravi di quelle organizzative.
Lo stesso sindaco ha riconosciuto che il periodo di Natale è fondamentale per l’economia del nostro territorio, per buona parte fatta di commercio, turismo ed artigianato. Lo è ancora di più in un anno difficile come quello in corso, a causa della crisi perdurante e stringente.
Di fronte a tutto ciò, l’amministrazione doveva profondere il massimo impegno ed alimentare la più larga condivisione, per mettere in campo attrattive ed iniziative di richiamo ed innalzare, così, l’offerta della nostra città. Ha, invece, dato il peggio di se stessa: dopo un festival costoso ed inutile, dopo una stagione teatrale ridotta ai minimi termini, il Natale 2010 ci ha riservato un orrendo tendone a deturpare la Piazza, un mercato di assoluta insignificanza ed un programma degli eventi e delle manifestazioni debolissimo, pubblicizzato con un depliant pieno di errori, alcuni davvero imbarazzanti (basti dire che al posto del numero di telefono dell’Ufficio informazioni turistiche è stato messo quello di un poliambulatorio medico).
Alle nostre immediate proteste, alle critiche di tanti cittadini ed operatori, Ruggiano dapprima ha risposto con la sua solita indifferenza, poi, quando si è reso conto che stava difendendo l’indifendibile, è corso ai ripari, scaricando tutte le responsabilità sulla società che ha organizzato il mercatino.
Troppo comodo! La società avrà le sue responsabilità (lo verificheremo andando a consultare gli atti deliberativi, le concessioni edilizie, di suolo pubblico, il contratto stipulato), ma ciò non annulla minimamente le responsabilità politiche ed amministrative di chi (lo stesso sindaco, uno o più assessori?) ha accettato la proposta della società in questione, l’ha autorizzata, ha seguito le relative pratiche amministrative, ha perseverato per oltre una settimana nell’errore, fino al patetico tentativo di mascherare la bruttura del telone con una fila di piante di lato.
Vogliamo conoscere chi ha portato le pratiche in giunta, chi le ha firmate e chi ha proposto il debole cartellone di iniziative culturali e ricreative per questo periodo.
È troppo comodo pensare di liquidare in modo burocratico il fallimento dell’intera programmazione natalizia, è troppo comodo non assumersi le responsabilità per il danno arrecato all’immagine della città ed alle sue attività economiche e commerciali, è troppo comodo pensare che a pagare debbano essere solo la ditta che ha gestito il mercatino, gli esercenti che vi avevano aderito, fuggiti notte tempo, e le decine di operatori commerciali della nostra città.
Chi ha avallato politicamente ed amministrativamente tutto ciò abbia il coraggio di chiedere scusa alla città e dimettersi.
La vicenda del mercatino non è che l’ultima prova di un modo di amministrare sciatto, superficiale, improvvisato, senza progetti ne’ programmazione, pessimamente decisionista, chiuso, autoreferenziale ed arrogante. Un modo che andiamo denunciando da tempo e che è la vera causa di quanto accaduto.
Carlo Rossini – Segretario Partito Democratico Todi

19 dicembre 2010
Sbagliano i comici a prendere in giro Gasparri…

Secondo me sbagliano i comici a prendere in giro il senatore Gasparri per i suoi ragionamenti a loro dire di scasa intelligenza. Questa volta però forse ne hanno il motivo. Il senatore, infatti, col suo sorriso aperto franco intelligente, ha affermato: "Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un 7 aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell’estrema sinistra collusi con il terrorismo". Ora, a parte l’errore sulla data, c’è anche un errore pratico. Arrestare le persone sospettate? C’è un sistema molto più semplice: l’olio di ricino. La data se la ricorderà l’intelligentissimo?
Elisa Merlo

18 dicembre 2010
Qualche pensiero a seguito di una notizia di scarsa importanza

"Uccide l’ex fidanzata e poi si spara e muore" (notizia del 15 dicembre). Una notizia di poca rilevanza, anche perché si sa chi è l’omicida (si è ucciso!) e quindi non può essere cibo succulento per trasmissioni televisive. Ma anche perché una notiziola così, appare suppergiù ogni tre giorni sui giornali. Un uomo ha ammazzato una donna. Alle volte l’uomo, un po’ ottuso, uccide anche se stesso. Ottuso giacché non arriva a capire che dovendo suicidarsi, per lui l’uccisione della donna non dovrebbe avere la benché minima importanza. Una notizia di scarsa importanza, anche perché ben altri sono i problemi che ci assillano: possiamo mai preoccuparci degli uomini italiani che quotidianamente maltrattano le donne, e ogni due o tre giorni ne uccidono una? Del resto, nel mondo scompaiono milioni di bambine. Assassinate, abortite o abbandonate.  Noi per eliminarle aspettiamo che crescano, che si fidanzino, che si sposino. Noi italiani siamo fatti così: preferiamo farle crescere prima. Teniamo molto agli embrioni, noi italiani, e ai bambini, la cui vita è sacra e inviolabile. Poi crescono, i bambini, e se sono maschi la loro vita continua ad essere sacra e inviolabile, se sono femmine la loro vita è un po’ meno sacra, un po’ meno inviolabile. Leggi più severe? E a che servirebbero, per gli ottusi che si uccidono dopo avere ucciso? Forse occorrerebbe insegnare alle bambine, a tutte le bambine, sin dall’asilo, a farsi rispettare dai bambini, ed ai bambini, a tutti i bambini, a rispettare le bambine. Per questo occorrerebbe preparare tutti gli insegnanti di tutte le scuole. Forse. Ma chi dovrebbe pensarci? I nostri politici impegnati come sono a risolvere i problemi del Paese? Possiamo parlare loro del femminicidio italiano? Femminicidio italiano? Che roba è?
Renato Pierri

18 dicembre 2010
Mercatino nella piazza di Todi: si dimetta chi lo ha voluto!

L’allestimento in Piazza del Popolo del mercatino di Natale “Addobbi e balocchi” è semplicemente deprimente. A dirlo sono, prima di tutto, cittadini, operatori del centro storico e persino gli ambulanti presenti all’iniziativa.
Sotto l’orrendo capannone da fiera, montato in una delle piazze più belle d’Italia, non c’è nulla di natalizio, si battono i denti dal freddo ed i visitatori non arrivano.
A fare da cornice all’infelice scelta un programma degli eventi e delle manifestazioni debolissimo, pubblicizzato con un depliant pieno di errori, dove, addirittura, al posto del numero di telefono dell’Ufficio informazioni turistiche è stato messo quello di un poliambulatorio medico.
L’organizzazione e le scelte fatte si stanno rivelando del tutto inadeguate a richiamare gente in città ed in particolare nel centro storico.
Arrivati a questo punto, crediamo sarebbe giusto che l’Amministrazione Ruggiano chiedesse scusa alla città, valutando persino di sospendere il mercatino e rimuovere la struttura montata in Piazza, se dovesse essere confermata, peraltro,  la volontà degli ambulanti di lasciare Todi prima della fine delle festività, visti gli scarsi affari.
Chiediamo, comunque, fin d’ora che il responsabile politico di tutto ciò rassegni le proprie dimissioni.
Carlo Rossini – segretario Pd Todi
Fabrizio Maria Alvi – segretario Repubblicani Europei


17 dicembre 2010
Il Pdl di Massa Martana sollecita la Bruscolotti sulla manutenzione stradale

Il PdL MASSA MARTANA esprime soddisfazione verso l’Amministrazione Bruscolotti. Infatti, anche a seguito delle  richieste verbali e scritte, dei coordinatori locali PDL, Agnetti Gianluca e Alcini Mellito, oltre alle istanze dei gruppi dei Consiglieri di opposizione in Consiglio Comunale, si sta provvedendo in questi giorni a una ribitumatura  di alcuni tratti stradali del Capoluogo.
Con l’occasione, dando voce anche alle richieste della cittadinanza, si rinnova l’invito a realizzare un nuovo manto stradale lungo la Via Flaminia, nel tratto che collega la Chiesa di Santa Maria in Pantano all’abitato di Ceceraio, e nell’ambito del progetto di riqualificazione del nostro territorio, una definitiva azione di recupero e  sistemazione urbanistica del lato destro del ponte del Fosso di Massa, ormai divenuto una discarica a cielo aperto, proprio all’ingresso del nostro Capoluogo.
Coordinamento comunale Pdl Massa Martana

17 dicembre 2010
Castrini piange la scomparsa di Pier Luigi Tenti

Ancora una volta, in pochi giorni, la città di Todi è chiamata a commemorare la scomparsa di una persona che in questi lunghi anni prima da assessore, poi da consigliere Comunale, ha svolto in pieno, attività politica, sempre in prima linea nelle fila del Partito Repubblicano. Sto parlando dell’ingegnere Pier Luigi Tenti.
Mi viene da ricorda le innumerevoli riunioni fatte, mi viene in mente quando siedevamo nei banchi del consiglio comunale…  Ricordo anche, a livello personale, che quando ci fu da nominare il capogruppo in consiglio comunale, Pier Luigi Tenti propose il mio nome.
Voglio esternare alla famiglia le più sentite condoglianze.  
Giancarlo Castrini – ex consigliere comunale

16 dicembre 2010
Alla Usl2 CUP o CUPA… Centro Unificato di Prenotazioni Approssimative

La presente per lamentare un disservizio che oltre ad avermi procurato fastidio, ha mortificato  la mia dignità e  ha offeso la mia intelligenza, anche  perché continuo ancora a confidare  nell’importanza primaria del servizio pubblico in un settore chiave come quello della Sanità.
Ho prenotato degli esami radiografici al CUP dell’Ospedale di Todi e mi è stato fissato un appuntamento per il giorno 2 Dicembre alle ore 9,30.
Giunto sul posto qualche minuto prima delle 9,30, ho trovato la sala d’attesa stracolma, nessun operatore allo sportello. Mi sono messo in attesa, presumendo che sarei stato chiamato, se non alle 9,30 esatte, nei minuti successivi.
Mentre attendevo il mio turno ho notato che chi arrivava prendeva un numeretto dalla macchinetta apposita. Non potendo avere informazioni di prima mano dall’unico soggetto che avrebbe dovuto darmele, ovvero l’addetto allo sportello (che continuava a non essere presente), ho chiesto ad altri pazienti, scoprendo che la prenotazione era qualcosa di meramente approssimativo, dato che contava l’ordine in cui si prendeva il numeretto. Inoltre alle 9,45 apprendevo che c’erano ancora in attesa molte persone che avevano avuto l’appuntamento per le 9,00.
Con grande disappunto sono tornato al CUP, chiedendo all’operatore se all’ambulatorio dell’ Ospedale di Marsciano la prassi fosse la stessa. Poiché non ne sapeva nulla, e “presumeva” di sì, l’ho sollecitato a telefonare per informarsi. Ho quindi appreso che lì la prassi è diversa, e quindi ho preso appuntamento a Marsciano, per il giorno 7 Dicembre alle 8,30.
Giunto sul luogo alle 8,25 ho trovato allo sportello un’addetta molto efficiente, che mi ha spiegato che la linea di comportamento è quella di dare  appuntamento ad un numero limitatissimo di persone nello stesso orario, al solo scopo di evitare che se un paziente prenotato non si presenta, quell’orario rimanga inutilmente vuoto.
Sono stato chiamato alle 8,32 e ho avuto quindi la conferma che pur avendo i due ambulatori lo stesso Direttore, a Todi si usa una prassi del tutto sfavorevole al paziente, che viene trattato senza alcun rispetto. 
Fare la fila è giusto, ma in termini ragionevoli, e sempre in presenza di informazioni adeguate sul perché si è creata una fila e in quanto tempo verrà evasa. In un ambulatorio ospedaliero possono crearsi delle emergenze che hanno ovviamente la precedenza sugli esami di routine. Ma questo non autorizza il venir meno dell’attenzione e del rispetto per i pazienti.
Questo rispetto e questa attenzione sono normali nelle strutture private, che essendo regolate dalla competizione sulla qualità ed efficienza del servizio, non possono certo permettersi di ignorare il principio della tutela del paziente ( e neppure i rudimenti del marketing).
Tale principio dovrebbe ispirare chi opera nel pubblico ancora più incisivamente di chi lo fa nel  privato.
Perché a fianco di persone come il sottoscritto, che ha tempo, voglia e carattere per denunciare e protestare, ci sono centinaia di persone più semplici,remissive, rassegnate, che si adattano e prendono come ineluttabili comportamenti che invece vanno contrastati con forza, in tutte le sedi.
E il fatto che queste persone non si lamentano e accettano come prassi episodi di inefficienza che rasentano il malcostume non deve far presumere che ci possa essere insindacabilità e impunità per chi amministra male.
Chi lavora per il pubblico rappresenta lo Stato e ha obblighi aggiuntivi, e non alternativi, rispetto a che sceglie di competere nel privato.
Chi opera nel pubblico non deve sottrarsi al giudizio dell’utente, ma dovrebbe invece sollecitarlo, per fornire servizi sempre più efficienti, anche perché ogni disservizio della sanità pubblica è un regalo a quella privata.
Chi infine opera contemporaneamente nel pubblico e nel privato, deve dare il meglio di sé per allontanare anche il più vago sospetto di usare due pesi e due misure.
Concludo questo sfogo con due precise richieste:
-le scuse di chi mi ha arrecato l’inconveniente
-l’impegno concreto a cambiare ciò che (basta fare un semplicissimo controllo) non funziona all’ambulatorio di  radiologia a Todi.
In alternativa, se il compito fosse troppo arduo, al fine di evitare confusione in chi, come me, ancora crede nell’importanza delle parole, suggerisco di cambiare la sigla CUP in CUPA, in modo che si comprenda chiaramente che siamo di fronte a un Centro Unificato di Prenotazioni Approssimative.
Maurizio Giannini


15 dicembre 2010
Ruggiano mette nuovamente le mani nelle tasche dei cittadini

Venerdì prossimo il Consiglio comunale discuterà le modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa per la raccolta dei rifiuti. In questi giorni siamo andati a verificare le carte e abbiamo scoperto l’ennesimo provvedimento di Ruggiano che mette le mani nelle tasche dei cittadini per fare cassa!
Dopo gli aumenti di oltre il 30% negli ultimi due anni della tassa per i rifiuti, peraltro con un servizio di spazzamento peggiorato (tutti constatano, infatti, che la città e le frazioni sono più sporche), Ruggiano si appresta ad un ulteriore rastrellamento di risorse, estendendo il pagamento della tassa anche ai cittadini le cui abitazioni distino 1500 metri in linea d’aria dal cassonetto più vicino, in luogo dei 300 metri attuali. Non si estende il servizio, si fa solo pagare di più, si fa pagare chi prima era esentato, perché non raggiunto dal servizio. La modifica tirerà dentro tutti: 1500 metri in linea d’aria, infatti, possono significare molto di più in linea viaria!
Ancora una volta più tasse, senza servizi adeguati e non, come prometteva il centrodestra in campagna elettorale, meno tasse e più servizi. Ruggiano fa esattamente il contrario di quanto promesso!La sua amministrazione spendacciona ricorre ad ogni mezzo per fare cassa e continuare così a finanziare feste, festicciole e iniziative ai limiti della decenza, come il capannone natalizio in Piazza del Popolo.
Noi siamo fermamente contrari al provvedimento presentato e ne proporremo il ritiro.
Se si vuole mettere mano a modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa per la raccolta dei rifiuti ben altre dovrebbero essere le proposte e le priorità. In questo momento di crisi e difficoltà per molte famiglie ed attività economiche sarebbe utile mantenere inalterato il peso di taluni tributi comunali e prevedere, anzi, forme di sgravi o riduzioni per famiglie in difficoltà, per cassintegrati e disoccupati, per nuove attività economiche e professionali, per piccoli esercizi commerciali, per artigiani, per pensionati al limite della soglia reddituale vitale…
Serve, quindi, a nostro giudizio, uno stop a questo provvedimento iniquo proposto dalla Giunta Ruggiano e l’avvio di un confronto per adeguare complessivamente il regolamento ai nuovi scenari normativi, sociali ed economici. Serve un confronto con le associazioni dei consumatori, con le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali e non il solito levarsi acritico delle 11 braccia dei consiglieri della destra tuderte. Noi daremo battaglia in modo che comunque risultino chiare le responsabilità di chi, in tempi di crisi, continua ad aumentare tasse e tributi a cittadini, imprese e famiglie, piuttosto che ragionare sul come essere di sostegno.
Carlo Rossini – segretario Pd Todi

15 dicembre 2010
Messaggio del sindaco Ruggiano al vescovo Scanavino

In questo momento così difficile e delicato, il Sindaco si stringe al nostro amato Vescovo, uomo di straordinaria sensibilità, esempio di umanità, Pastore di rara misericordia e volto sorridente della Chiesa e del cattolicesimo. Al di là del merito delle ultime vicende, non possiamo dimenticare la passione, l’entusiasmo e lo spirito agostiniano, con il quale il nostro amato monsignor Scanavino ha saputo, pian piano, conquistare la nostra Diocesi, in un percorso spesso difficile, ma affascinante e gratificante. Avere, come nostro Vescovo, monsignor Giovanni Scanavino è un privilegio raro e un grandissimo onore. A Lei, in questi momenti così difficili, va il mio sostegno personale e la comprensione di chi, da credente e cattolico, non giudica e non censura ma vive la propria vita nella certezza che nel disegno del nostro Dio, le strade e la retta via sono sempre imperscrutabili.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

14 dicembre 2010
Quando il suicidio è una sorta di legittima difesa

Un vescovo in gamba, quello d’’Orvieto-Todi. Un vescovo che basa il suo comportamento sulla propria ragione (non quella altrui) e sul Vangelo. Il vescovo ha presieduto nel duomo d’Orvieto una solenne Santa Messa Esequiale, per la morte del diacono Luca Seidita, suicidatosi dopo avere appreso la notizia del rinvio della sua ordinazione sacerdotale. Il vescovo sa che il Catechismo condanna il suicidio, ma sa anche che il Dio del Vangelo, il Dio della misericordia, avrà accolto in cielo questo suo figlio incapace di reggere allo sconforto. Nell’omelia ha detto: "Perdona Signore questo gesto estremo di Luca, te lo chiedo con tutto il cuore, a nome soprattutto di sua madre. Perdona ti prego anche me per non essere stato così pronto a parare il colpo… Luca avrà scambiato la Roccia con la rupe? Speriamo di no. Avrà ben incontrato Cristo, la Roccia che è la Nostra Salvezza, quella vera".
Oggettivamente, è ovvio che il suicidio non è cosa buona, così come l’omicidio non è mai cosa buona. Eppure alle volte è lecito uccidere. E’ il caso della legittima difesa. Se non c’è altra via per fermare l’ingiusto aggressore, è lecito uccidere. Bene. Il suicidio è una sorta di legittima difesa. Il suicida non è in grado di "uccidere" l’ingiusto aggressore ( la disperazione, lo sconforto estremo, la sofferenza estrema), ed allora si sottrae alla sua violenza, uccidendo se stesso.
Renato Pierri

13 dicembre 2010
A Todi, il Natale è più bello?

"A Todi, il Natale è più bello!!!” recita il biglietto blu con scritte in oro, con il quale è stato presentato il programma delle manifestazioni e degli eventi a Todi per le festività 2010.
Ma è davvero così?  L’amministrazione Ruggiano è al quarto anno di gestione e programmazione delle attività nel periodo natalizio. Ognuno avrà pure le sue idee ed i suoi gusti, per carità, ma per quanto mi riguarda direi invece che, a pochi giorni dal Natale, la città si presenta male, vuota e spenta. Ed ogni volta è peggio!
Quest’anno il “pezzo forte” è la scelta di un mercatino in Piazza del Popolo, sotto un tendone. In una delle piazze più suggestive del mondo, che varrebbe un concorso internazionale per ogni occasione di addobbo, l’amministrazione Ruggiano sceglie di collocare, al posto di elementi di decoro natalizi, una tensostruttura, di plastica bianca, ormai in disuso persino nelle sagre paesane. All’interno, un mercatino incompleto fino alla data del 14 dicembre, come recitano gli avvisi agli spettatori che girano tra stand semivuoti e vengono invitati a ripassare: un fatto che non ha bisogno di commenti.
Il programma di Natale dell’Amministrazione prometteva il Mercatino “Addobbi e Balocchi”. Ad oggi non se ne ha traccia. Nel capannone appena allestito campeggiano porchetta, croccante, formaggi, salumi, vestiario, monili in legno, braccialetti di corda, libri ed animali vivi di piccola taglia, conigli e quant’altro, da vendere in apposite gabbie. Con tutto il rispetto per gli operatori: che disastro! Ma chi ha organizzato in Comune una cosa del genere? Cosa diciamo davvero a chi viene a Todi in questi giorni? E come ci presentiamo? È davvero questa l’immagine più confacente ad una città di storia e cultura come la nostra?
E poi, che senso ha aver avviato in ritardo il periodo natalizio in centro? Perché arrivare all’11 dicembre senza nulla? Per combattere la crisi imperante forse valeva la pena anticipare, non certo ritardare il tutto.
E se gli “Addobbi e Balocchi” mancano, buona parte degli espositori entrano in rotta di collisione con i commercianti del centro storico, che affrontano la crisi e non vengono certo sostenuti da un’iniziativa del genere. Di questi tempi più che mai, le famiglie si danno dei budget di spesa per il Natale. La regola elementare è che se spendono da una parte non spendono dall’altra. Se spendono nel tendone, non spendono o spendono meno nei negozi. Quest’anno più che mai si doveva investire in attività capaci di attrarre in centro storico, non certo in alternativa alle attività esistenti.
In questo senso appare inspiegabile il fatto che gli operatori economici tuderti non siano stati interpellati per decidere cosa fare nel periodo natalizio. Perché l’organizzazione degli eventi non è mai stata partecipata e non è arrivata, per esempio, sul tavolo istituito in Comune tra amministrazione, associazioni, parti sociali ed economiche?
Su tutto resta la sensazione di una città sempre più in difficoltà, sempre più disorientata, alla quale chi amministra dovrebbe dare risposte concrete, più che continue polemiche e vuota propaganda.
Carlo Rossini – Segretario Pd Todi


9 dicembre 2010
SMS Solidale? No, se difendi i consumatori!

Se tuteli i consumatori non hai diritto a fare raccolta fondi con gli SMS Solidali. Con questa curiosa "motivazione", i principali operatori della telefonia italiana, sulla base di un accordo interno tra aziende, hanno deciso di negare questa opportunità alle associazioni dei consumatori italiane. A scoprirlo, a proprie spese, è stata Cittadinanzattiva, che, per sostenere le proprie attività gratuite di tutela dei cittadini in ambito sanitario attraverso il Tribunale per i diritti del malato, sta realizzando, dal 6 al 12 dicembre, una settimana di raccolta fondi sui canali della Rai, con il sostegno del Segretariato sociale.

E proprio sulle motivazioni del diniego, Cittadinanzattiva ha inviato oggi formale richiesta di intervento alla Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni e a quella Garante della concorrenza e del mercato.
In particolare, Cittadinanzattiva ritiene altamente discriminatorio l’accordo tra gli Operatori che di fatto esclude le Associazioni dei consumatori dall’accesso a questa modalità di raccolta fondi, finalizzata ad un progetto specifico come richiesto dalla normativa vigente. Inoltre, tutte le Associazioni di consumatori sono messe sullo stesso piano ed addirittura equiparate a partiti politici; anziché valutare nel merito i progetti si determina una esclusione a priori. Infine, Cittadinanzattiva ritiene di essere stata danneggiata dal diniego ricevuto dalle compagnie telefoniche, in quanto sta procedendo ad una raccolta fondi con mezzi meno efficaci e soprattutto più onerosi per i cittadini che se vorranno, dovranno fare una donazione con carta di credito, bonifico o con bollettino postale, anziché inviare un semplice sms.
" Chiediamo quindi alla AGCOM anzitutto un intervento volto a fare chiarezza", ha dichiarato Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, "così come di prevedere uno strumento normativo ad hoc, che colmi il vuoto legislativo che ha permesso agli operatori di autoregolamentarsi in maniera quantomeno discutibile".
L’organizzazione ha inoltre richiesto alla Autorità di esprimersi in merito alla legittimità dell’accordo, di richiedere alle compagnie telefoniche l’acquisizione dell’accordo in questione e renderlo accessibile a Cittadinanzattiva e di farsi promotrice di un eventuale tavolo di lavoro che coinvolga gli Operatori, le Associazioni e la stessa Autorità e che abbia ad oggetto l’individuazione di criteri condivisi per l’assegnazione del sms solidale.
L’Antitrust è invece stata chiamata in causa al fine di valutare se le compagnie abbiano tenuto un comportamento lesivo della libera concorrenza, attraverso un accordo di fatto "di cartello".
" Non ci spieghiamo quale possa essere il motivo di questa scelta, da parte degli operatori. Certo è alquanto strano che questo avvenga proprio per le associazioni dei consumatori, per chi da diversi anni sta lavorando affinché si attuino comportamenti trasparenti e nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini. Le compagnie telefoniche sono stabilmente da anni nella hit delle lamentele dei cittadini. Sarà stato anche questo a suggerire questa strategia agli operatori?".
Cittadinanzattiva sede nazionale


4 dicembre 2010
Il Pd di Collevalenza sulla vendita dell’ex scuola di Torrececcona

Dopo l’interessamento del Circolo del Pd di Collevalenza-Torrececcona alla questione della vendita della ex-scuola di Torrececcona, la questione arriva in Consiglio comunale!
Il gruppo del Partito Democratico ha chiesto di convocare un consiglio ad hoc su questo problema, che si terrà il 9 dicembre alle 18:30 o, qualora non venisse raggiunto il numero legale in prima convocazione, il 13 dicembre alla stessa ora.
In quella sede i consiglieri del Partito Democratico chiederanno all’Amministrazione comunale di tornare indietro rispetto all’intenzione di vendere il fabbricato e, così, di tenere fede alle intenzioni dei donatori, che volevano che quel terreno venisse utilizzato per il bene della frazione. Verrà fatta la proposta di utilizzare la struttura per attività sociali e aggregative o, in alternativa, se più conveniente economicamente, al posto di quella esistente, costruirne una ex novo, e realizzare anche un’area verde attrezzata per i bambini. Si chiederà, qualora la vendita andasse in porto, che fine faranno i giochi per bambini ora presenti.
La grande battaglia che abbiamo compiuto con la raccolta firme, che ha avuto un grandissimo successo, verrà ora portata direttamente all’attenzione dell’Amministrazione comunale.
Fin dall’inizio abbiamo posto al centro del dibatto pubblico il problema, manifestando la nostra contrarietà alla vendita ad ogni rinnovo dell’asta, sempre andata deserta.
Confidiamo e speriamo che le richieste dei cittadini di Torrececcona vengano ora ascoltate e soddisfatte!
Circolo Pd di Collevalenza – Torrececcona


2 dicembre 2010
A Marsciano il Pd si associa alla protesta studentesca

Il Partito Democratico insieme ai Giovani Democratici di Marsciano si associa alla forma di protesta degli studenti dell’Istituto Luigi Salvatorelli contro la riforma Gelmini. In un momento in cui il presente dei nostri giovani appare seriamente intaccato ed il loro futuro seriamente minacciato, ci sentiamo in dovere di appoggiare la voce di tutti gli studenti, agendo insieme a loro, a partire da una iniziativa sulla scuola e sull’università che a breve verrà organizzata dagli stessi Giovani Democratici marscianesi. Per muoverci in questa direzione, crediamo sia necessario dapprima conoscere e far conoscere ogni misura che si rivolge alla scuola troppo spesso colpendo i giovani.
Forme di protesta, anche plateali, ma mai lesive, proprio come quella degli studenti marscianesi, sono battaglie che ci sentiamo in dovere di sostenere, condividere e qualora fosse necessario perchè no, ripetere.
Crediamo inoltre che tutta la società debba cominciare seriamente a riflettere su quanto sta accadendo intorno alle nuove generazioni. Noi ci batteremo insieme agli studenti marscianesi per difendere i nostri diritti e la nostra cultura. D’altronde l’Italia di oggi ne ha veramente bisogno.
Pd Marsciano


1 dicembre 2010
Il sindaco Todini sostiene la posizione dell’Avis di Marsciano

Sono perfettamente d’accordo con quanto sostenuto dal Presidente della sezione AVIS di Marsciano, Claudio Boggi, a proposito del mantenimento presso la nuova Casa della Salute di Marsciano del punto di raccolta sangue per i donatori della sezione locale. Abbiamo già posto il problema e sono certo che sarà possibile trovare una soluzione positiva ad una esigenza molto chiara e comprensibile.
E’ nell’interesse stesso del funzionamento del nuovo ospedale, che avrà una attività chirurgica molto superiore a quella attualmente esercitata, fare in modo che, in tema di donazioni di sangue, le questioni della sicurezza e quelle organizzative siano del tutto coerenti con l’obiettivo fondamentale: quello cioè di non farle diminuire ma anzi di sostenerne la crescita, facilitando le cose ai donatori.
La strada per raggiungere questo risultato è mantenere, organizzandoli nel modo più razionale possibile, i punti di raccolta laddove sono oggi, e comunque, mantenere certamente quello di Marsciano, tra i più attivi dell’intera regione.
Alfio Todini – Sindaco di Marsciano

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