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Preoccupata analisi della situazione finanziaria dell'Ateneo perugino da parte della Presidente della Regione Umbria che, tuttavia, ha messo in campo risorse proprie per aprire un "paracadute" cui si sono associate anche fondazioni bancarie

Per l’Università degli Studi di Perugia, il futuro si prospetta nero, con diminuzione dei finanziamenti pubblici che nel 2012 andranno a meno 33%.
I fondo di finanziamento ordinario del 2009 ammontava a 153milioni di euro, nell’anno in corso è sceso a 139milioni di euro, per il 2011 è ipotizzato in 123milioni di euro e per il 2012, rispetto alla legge pluriennale appena presentata, dovrebbe essere ulteriormente assottigliato di altri 24,6milioni di euro.
I dati sono stati forniti alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini per la quale anche “ da questi tagli dipende anche la funzionalità del polo scientifico e didattico di Terni e Narni”.

L’Università di Perugia reputa queste riduzioni finanziarie non sostenibili perché non consentono di realizzare una politica di incentivazione meritocratica all’interno della stessa Università che possa favorire un complesso competitivo ed evolutivo.
La preoccupazione lanciata dal Rettore e dagli organi di governo dell’Università degli Studi di Perugia è stata raccolta alla Regione. Questa situazione ricade su tutte le sedi dell’Università di Perugia, compreso anche il polo ternano.
Gli obiettivi contenuti nell’accordo del 2001 sullo sviluppo ed il decentramento e la realizzazione nel territorio di Terni e nella provincia del progetto di Ateneo con la sede anche dei corsi di laurea presso la città di Narni risente fortemente di questo quadro di incertezze finanziarie che investono complessivamente le nostre Università.

Per quanto riguarda la laurea magistrale in ricerca sociale per la sicurezza interna ed esterna che doveva essere istituita a Narni, il comitato nazionale per la valutazione presso il Miur ha espresso parere negativo non riconoscendo alla città di Narni lo status di sede universitaria.
In questo contesto si è avviata una iniziativa istituzionale di supporto sia del Comune che della Regione con la stessa Università di Perugia la quale, al fine di mantenere il corso, lo ha comunque attivato nella sede centrale con l’intento però di costituire un master ponte che possa prevedere per il prossimo anno il trasferimento nella sede di Narni.
“Per sostenere l’Ateneo umbro, – ha detto ancora la Marini – la Regione, ha previsto attraverso un accordo di programma, risorse finanziarie specifiche da destinare all’attività di ricerca. Analogo impegno delle Fondazioni bancarie a cominciare da quella della Cassa di Risparmio di Perugia che nel prossimo triennio assicurerà un investimento di circa 6 milioni di euro annui”.

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