La polizia di Perugia, nel corso di un’operazione che ha portato all’arresto di un tunisino di 25 anni e di un trentaseienne di Bastia Umbra, ha sequestrato poco meno di una decina di grammi di eroina.
Una pattuglia del poliziotto di quartiere in servizio a San Sisto ha ricevuto da più commercianti la segnalazione di due uomini che si aggiravano nel quartiere con atteggiamento sospetto. Intercettati i due, alla richiesta di fornire un documento di riconoscimento, il tunisino è fuggito a piedi, venendo però bloccato poco dopo con la collaborazione del personale di una volante.
Dalla perquisizione, l’italiano e lo straniero sono stati trovati in possesso di tre involucri con 9,80 grammi di eroina. Il tunisino è risultato anche non ottemperante a un ordine del questore a lasciare il territorio nazionale e destinatario di un mandato d’arresto.
Tre marocchini, invece, sono stati arrestati dalla polizia di Terni nel corso di un’operazione che ha portato al sequestro di 200 grammi di cocaina e dieci di eroina.
Si tratta di un ventiseienne risultato clandestino e del fratello di 27 anni, mentre il terzo straniero ha 37 anni ed è in regola con il permesso di soggiorno.
Un soprintendente di polizia, libero dal servizio, ha notato in via Donatori di sangue il marocchino clandestino, conosciuto per vari precedenti.
Sul posto ha fatto giungere colleghi della questura alla vista dei quali, però, lo straniero è fuggito. Inseguito, ha opposto resistenza, ma è stato bloccato. Addosso aveva 27 dosi di cocaina e 14 di eroina. Dalla perquisizione dell’appartamento a Papigno, dove l’uomo viveva con gli altri due arrestati, la polizia ha così trovato circa mille euro e altra droga.
La droga, inoltre, continua a causare morti e dopo quella del tunisino deceduto per overdose a Perugia, il consigliere regionale del Pdl Franco Zaffini ritiene che « in Umbria la misura è stata oltrepassata da un pezzo, davanti agli occhi quasi rassegnati della gente e ai rappresentanti inermi delle istituzioni»,e che «arrivati a questo punto non posso non dire ciò che penso, ossia che siamo una vergogna, per l’Italia e per l’Europa intera. Una vergogna sotto tanti profili: quello del decoro, della vivibilità e della pietà umana e dell’etica».