Era la domenica mattina del 25 settembre 1960 quando le campane della chiesa di San Bernardino in Colpetrazzo suonavano a festa per annunciare le nozze di Vanda e Vincenzo.
Oggi, dopo cinquant’anni, Vanda Cavalletti e Vincenzo Filippucci tornano insieme davanti all’altare per festeggiare le loro nozze d’oro.
La cerimonia di allora fu molto semplice, all’antica come si dice oggi, contrariamente al banchetto che fu molto fastoso. La mamma di Vanda imbandì nel salone di casa una ricca tavolata di leccornie; Nemesia infatti era una bravissima cuoca che lavorava presso la famiglia del conte Faina di Orvieto.
Non fecero il viaggio di nozze ma puntualmente, dopo nove mesi ed un giorno, arrivò il primo pargolo di nome Rossano. Ma non si fermarono li, la famiglia si è allargata poi a sei componenti con la nascita di Romano, Sonia e Sabrina. Nomi con la erre per i maschi e con la esse per le donne.
Adesso Vanda, settantatreenne, e Vincenzo, ottantenne, sono diventati nonni e sono circondati da sei nipoti.
Quando si conobbero per la prima volta fu intorno al cinquantacinque. Al tempo si usava ballare in casa, accompagnati dal suono di un organetto, è la scintilla scoccò una sera presso una famiglia di Colpetrazzo.
Lei al tempo si era allontanata dalla sua città nativa per andare a lavorare Roma. Alloggiava presso sua sorella Gilda, sposata con il commendator Candido Gelsi, gentiluomo di Sua Santità.
Lavorava come sarta da Raffaele Bruno, affermato sarto siciliano, che contava tra la sua clientela numerose celebrità nazionali. Vanda ricorda ancora oggi con piacere di aver cucito un tailleur per Gina Lollobrigida.
Realizzò anche il vestito per il futuro sposo ma Vincenzo il giorno delle nozze si dimenticò di indossare il panciotto.
Lavorava come sarta da Raffaele Bruno, affermato sarto siciliano, che contava tra la sua clientela numerose celebrità nazionali. Vanda ricorda ancora oggi con piacere di aver cucito un tailleur per Gina Lollobrigida.
Realizzò anche il vestito per il futuro sposo ma Vincenzo il giorno delle nozze si dimenticò di indossare il panciotto.
Vincenzo invece si dedicava all’agricoltura, come ancora oggi è orgoglioso di fare, ma aveva una forte passione per la politica.
Così nel ’62 iniziò la carriera come segretario del Partito Socialista Italiano di Massa Martana. Fu lui al allacciare i primi contatti con la Democrazia Cristiana, in particolare con il giovane Mario Titani.
Era il 1964 quando entrò per la prima volta in consiglio comunale e ricoprì subito l’incarico di vice dell’allora sindaco Odoardo Federici (D.C.). Poi venne eletto sindaco di Massa Martana per due mandati, dal 1975 al 1985.
Ancora oggi si ritiene molto soddisfatto per aver realizzato importanti opere pubbliche come il Parco della Pace, gli impianti sportivi, l’area industriale alle porte del capoluogo ed il recupero del complesso monumentale della Pace dove venne inaugurata la prima biblioteca comunale.
Sempre qui riuscì a riportare da Perugia, grazie ad una grande opera di tenacia, l’archivio storico comunale.
Non trascurò neppure la viabilità asfaltando per la prima volta tutte le strade comunali delle frazioni.
Contemporaneamente all’incarico di Sindaco fu anche vice-presidente della Comunità Montana dei Monti Martani e Serano dal ‘75 al ’90. Nel 1982 è stato nominato cavaliere del lavoro dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Intanto Vanda si è sempre dedicata alla famiglia da brava mamma e oggi da ottima nonna. Vincenzo dice che non hanno mai litigato e quando si arrabbiano si pungono solo con battute sarcastiche.
C’è sempre stato invece lo scontro politico perché lei di sinistra estrema non collimava con le idee di Vincenzo. Lui una volta le chiese di votare per Manca ma a lei si annebbiò la vista e non riuscì a ritrovare l’uscita dal seggio. Dopo quell’esperienza Vincenzo non le chiese più favori elettorali!
Ancora oggi abitano a Colpetrazzo dedicandosi con passione alla coltura della vigna e degli olivi. Vincenzo è molto orgoglioso del proprio vino nero fatto con uve di sangiovese, merlot e tintarolo mentre per il bianco la miscela à di uve di grechetto, malvasia e trebbiano.
La sua cantina risale al ‘300 e all’interno sono conservate antiche botti e strignitori.
La sua cantina risale al ‘300 e all’interno sono conservate antiche botti e strignitori.
Dopo 50 anni, sono ancora insieme a condividere il loro futuro, l’amore non ha età e soprattutto tempo.
Infatti, non si esaurisce, come qualcuno pensa, in pochi mesi o addirittura in giorni.
Infatti, non si esaurisce, come qualcuno pensa, in pochi mesi o addirittura in giorni.