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Secondo la Cia dell'Umbria solo la Provincia di Terni ha messo in atto tempestivamente i provvedimenti per il contenimento degli ungulati
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Secondo la Cia dell’umbria, nelle ultime settimane sono state «letteralmente falcidiate» le colture in atto (in primo luogo girasole, mais e vigneti). Responsabili «animali selvatici e, in particolare, cinghiali»
Cosa facilmente verificabile – si legge in una nota della stessa Confederazione italiana agricoltori – dal notevole incremento delle richieste di risarcimento inoltrate agli Atc (Ambiti territoriali di caccia).
Si tratta, secondo la Cia, di una «situazione non più sostenibile alla quale, in attesa di soluzioni strutturali, bisogna far fronte attuando con urgenza tutti gli interventi consentiti dalle disposizioni di legge».
L’organizzazione agricola, «dopo le inutili e continue richieste avanzate in tal senso nel Comitato di gestione dell’Atc 1, chiede con forza alla Provincia di Perugia di attivare immediatamente gli interventi di contenimento della specie cinghiale che, secondo il Calendario venatorio regionale 2010-2011, devono essere obbligatoriamente predisposti nei giorni di settembre in cui è consentita la caccia.
Questa precisa disposizione è stata rispettata, nei modi e nei tempi giusti, solo dalla Provincia di Terni
».
È inoltre «necessario – continua la Cia dell’Umbria – che la Regione attivi al più presto il fondo per il risarcimento dei danni agli agricoltori previsto dalla Legge regionale n. 17 del 2009».

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