Una indagine a largo raggio dei carabinieri del Nas di Perugia nel mondo del ciclismo ha portato all’esecuzione di 5 ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal g.i.p. del tribunale del capoluogo umbro, con l’accusa di associazione per delinquere dedita al traffico illecito di sostanze dopanti, utilizzate da atleti appartenenti a squadre di ciclismo professionistiche e dilettantistiche al fine di alterare lo svolgimento delle competizioni sportive.
Si tratta di un ciclista professionista ed uno amatoriale, un giornalista sportivo, un farmacista ed una infermiera ospedaliera.
Indagate in stato di libertà, per i medesimi reati, altre 35 persone, tra ciclisti amatoriali e professionisti, medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha commentato questa operazione dei Nas sostenendo che l’Italia è fra i Paesi che «possono vantare i migliori controlli antidoping» ma «nel ciclismo amatoriale il fenomeno dell’uso di sostanze è in crescita».