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31 agosto 2010
Festival: Ruggiano risponde ad Eros Brega

Abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Presidente del Consiglio Regionale ha inteso dichiarare, evidentemente a nome di tutto il Consiglio Regionale, "non siamo andati a Todi volutamente". Le ragioni di questa decisione, secondo la maldestra ricostruzione apparsa sulla stampa, sarebbero da rinvenire in presunte gaffe dell’organizzazione. Per onor di verità, il Cerimoniale degli inviti alla Prima del Todi Arte Festival è stato puntualmente concordato con l’addetto della Regione, dottor Giancarlo Mencarini, il quale, a seguito di numerose e-mail e telefonate, ha espressamente approvato l’impaginazione grafica e il testo dell’invito, che era a firma congiunta del Sindaco di Todi e del Presidente Brega. Se ne deve dedurre che il Presidente ha deciso di non intervenire, a nome di tutto il Consiglio, ad una manifestazione di cui lui stesso era organizzatore. All’invito hanno dato conferma la Presidente Marini, l’Assessore Riommi, il Vice Presidente Lignani Marchesani, il Consigliere Monni ed il Consigliere Buconi. La Vice Presidente della Giunta, Carla Casciari, con un cordiale messaggio, ha comunicato di non poter intervenire. Alla luce della verità dei fatti, non possiamo che rimanere stupiti dell’intervento del Presidente, il quale arriva addirittura a minacciare di non voler offrire il Gala Inaugurale per il prossimo anno. Vorremmo tranquillizzare il Presidente Brega, rassicurandolo sul fatto che, già da quest’anno – e per la prima volta nella storia del Festival – il Consiglio non ha offerto proprio alcunché. Il contributo della prestigiosa Istituzione è stato, se mai arriverà, di 1.000 euro, quindi, il Gala – conclude Ruggiano – si è potuto tenere più per la generosa contribuzione degli sponsor che per il contributo pubblico.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

31 agosto 2010
Solidarietà alla Calisti, ma la Marini che c’entra?

Pur non conoscendo la sig.ra Rita Calisti, leggendo la sua lettera-sfogo per la tragica vicenda cui è stata colpita con la morte del figlio.
Prima da padre, poi da nonno ed infine da comune cittadino, non posso non esternare la più profonda e sincera solidarietà ad una madre, come Rita Calisti, che dopo aver perduto il figlio in circostanze misteriose il 22 luglio scorso, dovrà attendere fino al 2 settembre per il rientro dalle ferie del giudice per vedere avviare le indagine sul tragico evento.
Ma è mai possibile che un comparto della pubblica amministrazione come quello della Giustizia, deve ancora rimanere un comparto a sè, autoregolamentato ed autorefernziale, senza mai dover rispondere, direttamente o indirettamente, al cittadino in genere ed al contribuente in particolare?
Giustamente la madre Calisti si domanda facendo questo paragone: ma se un figlio, dopo un analisi viene riscontrato malato di tumore, è mai possibile che una madre dovrebbe attendere un mese e mezzo per far operare il figlio perchè l’oncologo è in ferie?
Allora se l’Amministrazione della Giustizia  dimostra sempre più di non essere in condizione di organizzarsi e si arroca, unico ramo della pubblica ammnistrazione, di chiudere di fatto la propria operatività per 2 mesi all’anno, causa ferie, occorre che il Governo ed il Parlamento non perdano altro tempo per portare a termine la legge di riforma della Giustizia e senza farsi più contagiare dalla corporazione dei giudici.
Per concludere, non concordo con la sig,ra Calisti, pur comprensibile per il Suo stato d’animo, su un punto, quello di aver accomunato nella protesta il giudice in ferie con la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini per un presunto suo mancato sollecito presso il Tribunale. Questo, se mi è consentito, non è altro che una ennesima prova di quel potere sproporzionato che i giudici si sono dati, consapevoli oggi di non dover rispondere ad alcuno se non a sè stessi, tanto che anche una governatrice di una Regione, come la Marini,  è costretta ad arrendersi e rimanere inerte a questo stato dei fatti.
Oliviero Bocchini – Portavoce G.O.T.- Lega Nord


31 agosto 2010
Ruggiano raccoglie l’appello di Rita Calisti

Dopo aver avuto con lei un cordiale e toccante colloquio, ho ricevuto dalla dottoressa Rita Calisti, l’allegato messaggio, nel quale si leva alto il grido di dolore nei confronti delle Istituzioni, affinché la sete di giustizia di una mamma trovi risposte adeguate. Di fronte al dramma di una madre, già colpita così gravemente in passato negli affetti, la città di Todi non può che stringersi a lei, assicurandole il massimo impegno affinché le istituzioni non la abbandonino. La nostra Todi, prima ancora che polis di cittadini, saprà essere accanto a lei come una grande e unita famiglia.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi


30 agosto 2010
Una madre protesta per l’amministrazione della giustizia

Vivo in Umbria (Todi- Prov. Perugia), rimasta ancora uno dei pochi "Baluardi Rossi", laddove il diritto di uguaglianza sociale (istruzione, sanità, giustizia), dovrebbe per ideologie dichiarate, almeno qui essere tutelato.
Mio figlio, Marco Maria Dominici, di anni 27, è deceduto improvvisamente a Perugia, nella serata del 22 luglio u.s.
ed il suo cadavere rinvenuto all’interno di un parcheggio del centro storico.
Della sua autovettora nessuna traccia, né a tutt’oggi sappiamo se le chiavi le avesse con sé (notizie che a me sembrano non far parte di un segreto istruttorio). Il ragazzo da circa due anni era affetto da epilessia primaria, malattia da lui mai accettata e trattata adeguatamente.
Marco Maria aveva abbandonato l’infanzia poco più che decenne, quando nel luglio del 1993 venne uccisa sua zia Mara Calisti, con la quale convivevamo. Un omicidio ancora avvolto nel mistero.
Con il sopraggiungere dell’epilessia sviluppò dipendenza agli psicofarmaci che unitamente agli antiepilettici hanno più volte messo a rischio la sua vita, come successo il giorno 4 luglio, giorno in cui ricoverato in stato soporoso profondo presso il P.S. del Nosocomio Tuderte, risultava positivo alle benzodiazepine (psicofarmaci) negativo per altre droghe.
Marco Maria abitava a Todi, si trovava a Perugia per sottoporsi ad una seduta di psicoterapia, ma quel giorno non si è recato dallo psicologo.
Siamo in attesa dell’esame tossicologico post-autoptico, ma, se al quel mix di psicofarmaci abbia aggiunto anche una dose di sostanza stupefacente, non abbiamo notizia, ma nulla aggiunge di nuovo se non confermare la rinuncia del ragazzo a voler risolvere i propri problemi esistenziali.
Questa volta infatti non sono alla ricerca della verità, ma a denunciare che, nonostante abbia nominato un legale di fiducia,: anche al medesimo veniva comunicato che le indagini avrebbero preso il loro corso al ritorno del Magistrato Dott. Cicchella in ferie fino al 2 settembre. Lo stesso Avvocato è dovuto ricorrere "per vie traverse" anche per ricevere informazioni sul ritrovamento dell’automobile di Marco Maria.
A me le vie traverse non interessano, pretendo che siano le Istituzioni preposte allo scopo e che vivono con il contributo di noi cittadini, a svolgere il loro compito nei tempi dovuti senza che dipendano dalle esigenze estive delpersonale.
Per dare un imput alle indagini mi sono rivolta personalmente alla Dott.ssa Catiuscia Marini, Presidente della regione Umbria, con la quale ho condiviso in passato anche attività politica in Consiglio Comunale a Todi.
Mi sono rivolta a lei all’inizio di agosto, in quanto rappresentante istituzionale della mia regione, poichè ritenevo, e con me il mio avvocato, che fosse ingiusto ed inutile ai fini delle indagini, attendere il ritorno del Magistrato Cicchella al 2 settembre – un mese e mezzo dopo la morte di mio figlio.
La Dottoressa Marini ha provveduto a rimandare gli appuntamenti previsti con me (quello del 13 agosto e quello del 24), fino ad oggi 28 agosto, quando rispondeva subito al mio messaggio telefonico con la seguente frase:-Cara Rita, i miei contatti in Procura non ci saranno fino al 30 agosto. Il Magistrato con cui devo parlare non c’è e neanche la sua segretaria-. Ho subito risposto con il seguente messaggio telefonico:- Grazie non ho più bisogno del tuo aiuto istituzionale, poichè mancando pochi giorni al 2 settembre e tornerà al lavoro chi di dovere-.
Intanto personalmente "ringrazio" (?) l’Istituzione a cui sono state affidate le indagini.
"Ringrazio" (?) il Presidente della mia regione per tale interessamento, ringraziamento maggiorato poichè Ella per ideologie dichiarate, avrebbe potuto far esercitare il diritto alla giustizia e alle indagini  in virtù del principio di euguaglianza sociale.
Auguro ancora Buone Ferie al Magistrato Cicchella.
Oserei porre un ulteriore quesito:- se uno di questi signori sopra elencato avesse avuto un figlio affetto da patologia neoplastica e si fossero sentiti rispondere che l’oncologo era in ferie per oltre un mese, si sarebbero "inquietati" (tanto per usare una terminologia non scurrile)?
Avrebbero reclamato il diritto ad una assistenza sanitaria nei tempi dovuti?
Rita Calisti


29 agosto 2010

La Giunta Ruggiano aumenta le rette scolastiche del 15%

Quello che sta succedendo in questi giorni a Todi ha dell’incredibile: a due giorni dall’apertura degli asili nido della nostra città, i genitori vengono informati telefonicamente che l’amministrazione comunale ha aumentato le rette del 15%.
Sembra che la Giunta Ruggiano abbia aumentato in fretta e furia le rette la settimana scorsa; una decisione tanto repentina da non consentire neanche una comunicazione scritta da parte degli uffici ai genitori contattati ed informati, appunto, mediante telefono.
La vicenda, che sarà oggetto di una interrogazione, lascia stupiti noi come i cittadini che non hanno neanche avuto la possibilità di decidere, magari informati adeguatamente,  dove iscrivere i propri figli alla luce degli aumenti introdotti.
Altro che taglio delle tasse. In realtà sono questi  gli effetti della manovra di Tremonti  tanto difesa dalle destre i cui costi, come molti prevedevano, graveranno sui soliti noti: famiglie, lavoratori, pensionati
Se fosse tutto confermato e ferme restando le perplessità in merito alla correttezza formale del procedimento adottato, saremmo costretti a prendere atto nuovamente della incoerenza di una compagine di governo  della città che si riempie la bocca con la difesa della famiglia e poi si riduce a questi giochetti per fare cassa sulle spalle proprio di quei soggetti che dichiarano di voler difendere.
Andrea Caprini – consigliere comunale

29 agosto 2010
Ruggiano interviene sugli aumenti della Tarsu

In relazione alle polemiche sui presunti aumenti della Tarsu, è opportuno precisare che l’aumento del costo non è stato affatto deciso dal Comune di Todi, ma è l’esito del nuovo contratto stipulato dall’Autorità di Ambito con la Gesenu. Dopo la riforma voluta dalla Regione, infatti, i Comuni non gestiscono più né il servizio né le gare d appalto, che sono rimesse, appunto, all’Autorità d’Ambito.
La decisione della Regione ha comportato, per il 2010, un aumento di costi di circa 400mila euro. Questi costi, come è naturale,  hanno avuto diretto riscontro sulla tassa per i rifiuti solidi urbani. Di fronte a questi aumenti, l’amministrazione, anziché rimanere inerte, è riuscita ad ottenere un considerevole miglioramento del servizio nonché l’avvio di una reale politica porta a porta per la raccolta differenziata. Nessun mistero, né politiche di aumento della pressione fiscale, dunque, ma anzi un continuo e costante miglioramento dei servizi.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

29 agosto 2010
Todi non è piu’ punto di riferimento dei servizi provinciali

La Provincia di Perugia sta affrontando il tema della riorganizzazione dei propri uffici decentrati con lo scopo da un lato di riunificare uffici spesso disseminati in più sedi, dall’altro di potenziare gli stessi con l’inserimento di ulteriori servizi oggi gestiti nelle sole sedi centrali.
Si tratta di un progetto, a nostro giudizio, positivo per i cittadini che in un’unica sede troveranno tutti gli uffici, ma anche per la pubblica amministrazione che ne trarrà benefici in termini di risparmi e di ottimizzazione nella gestione delle risorse umane e tecnologiche.
Da notizie di stampa, il processo di riorganizzazione prevede l’attivazione di 15 uffici unici, con taglio dell’80% rispetto alla situazione attuale.
Anche il nostro comune sarà interessato da questo processo e di ciò l’Amministrazione Provinciale ha da tempo informato il sindaco e gli amministratori comunali, chiedendo collaborazione e soprattutto l’individuazione di idonei locali in grado di ospitare tutti gli uffici (Centri per l’impiego, Sportello Europa, Attingimenti idrici, Antisismica, Polizia provinciale, Manutenzioni).
A questa richiesta l’Amministrazione comunale ha risposto con il silenzio ed il disinteresse.
Silenzio e disinteresse che ci hanno indotto, molti mesi fa, a sollecitare il Comune ad intraprendere azioni tempestive e risolutive. Sollecitazioni rimaste senza risposta e senza azioni concrete.
Silenzio e disinteresse, però, che non è sfuggito ad altri amministrazioni comunali del comprensorio come Marsciano dove già è aperto uno dei 15 sportelli polifunzionali e Massa Martana, pronta ad ospitare un analogo sportello.
Il rischio, che purtroppo sembra sia realtà, è quello che a Todi rimarrà un piccolo servizio dell’Ufficio del lavoro, aperto appena due mattine alla settimana. Il personale attualmente in servizio sarà trasferito nelle sedi principali.
Il risultato è che Todi perde un ufficio oggi punto di riferimento per i cittadini del Comune e di un’area che riguarda anche altri comuni vicini e che, soprattutto, perde l’occasione di essere la sede dei nuovi servizi provinciali al cittadino, con conseguenti disagi per cittadini, professionisti, associazioni. E tutto ciò a causa del silenzio, dell’inerzia, della mancanza di interesse, di lungimiranza e di collaborazione della giunta Ruggiano.
Todi dopo aver perduto il ruolo di comune capofila dei servizi sociali, ora perde anche quello di punto di riferimento dei servizi provinciali. Questa spoliazione della città, la perdita di ruolo ci preoccupano e dovrebbe preoccupare l’intera comunità a cui rivolgiamo un appello affinché si uniscano alla nostra battaglia per “svegliare” l’amministrazione  dal suo torpore, dalla sua latitanza, dalla sua chiusura. Il rischio è che altri ruoli si perdano anche in futuro. Per esempio, visto che l’Amministrazione comunale non svolge alcun ruolo di coordinamento delle politiche turistiche con gli altri comuni del comprensorio, visto che usa male i fondi regionali, c’è il rischio che qualcuno metta in  discussione il ruolo del Comune di Todi quale capofila dei servizi IAT (Informazione e Accoglienza Turistica).
Al di là dei proclami di regime del centrodestra, la realtà è purtroppo sotto gli occhi di tutti: Todi non cresce, anzi giorno dopo giorno perde ciò che negli anni era stato conquistato.
Partito Democratico

29 agosto 2010
Caso Anfiteatro: la reazione di Epifani

Il Teatrino dei Sinistri, in merito alla ripulitura dell’Anfiteatro, prosegue. Hanno saputo che il Sindaco ha ricevuto una nota dalla Soprintendenza? E chi lo ha detto loro? Conoscono così bene il contenuto della lettera della soprintendente dottoressa Calandra che si evince chiaramente che sono in possesso del testo della lettera indirizzata al Sindaco.
Voglio credere che qualche consigliere di Minoranza abbia richiesto, per via istituzionale, questo documento, altrimenti nasce il sospetto che lo abbiano ricevuto illegalmente. Dico questo perché nemmeno io ho in mano una copia di tale lettera che ho potuto solo visionare con il Sindaco. Detto ciò passiamo alla vergognosa, continua aggressione nei miei confronti, messa in atto da PD tuderte ed in particolare dal signor Ferracchiati che è giunto perfino a contestare presso la Soprintendenza i lavori di recupero e valorizzazione della Fonte Scarnabecco e che ha in animo di denunciarmi, in combutta con Rossini e compagnia bella, per presunti reati contro il patrimonio architettonico. Un delatore nato, l’amico Paolo Ferracchiati, rancoroso e forse nostalgico del potere politico che aveva e che i cittadini, giustamente, gli hanno tolto.
Alla Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria ed ai Sinistri locali contesto il fatto che siano stati usati “strumenti non adatti”. Gli operai hanno adoperato un rampino, delle cazzuole ed una scopa per rimuovere terriccio ed erbacce. In quanto a “personale non qualificato”, non credo che ci voglia una laurea per toglier via terriccio ed erbaccia, cosa che sarebbe dovuta avvenire periodicamente e che per decenni non è stata fatta. Non si stava recuperando un reperto scoperto da poco, come il pozzo romano, tanto per fare un esempio, fuori Porta Amerina. Non sarà invece la Soprintendenza ad usare personale non qualificato per scavi archeologici di un certo rilievo? Non si è usato scalpellina, né piccone ed il martello elettrico è servito a rimuovere il cemento che fissava i moltissimi tubi della segnaletica stradale, tagliati, negli anni, e lasciati sporgenti. La cartellonistica esplicativa “rimossa abusivamente” è depositata presso il magazzino comunale ed era intenzione di farne una nuova con gli stessi contenuti ma meno mastodontica ed orrenda e soprattutto per riposizionarla, visto che “qualcuno” aveva permesso che si facessero degli scassi sui resti del muro per fissarci i montanti del cartellone. Loro, i Sinistri, hanno il potere di condizionare e strumentalizzare la Soprintendenza ed a me pare che la signora Calandra stia percorrendo la stessa strada percorsa dalla dottoressa Di Bene in occasione della vicenda dell’illuminazione della Consolazione. La posizione dell’Amministrazione è ben chiara e si evidenzia dalla lettera di risposta del Sindaco Ruggiano alla dottoressa. In quanto a me sto valutando se vale la pena adoperarsi per ridare decenza al decoro di questa Città, quando poi ti trovi ad affrontare atteggiamenti di concittadini così odiosi ed indecorosi. In fondo mi chiedo: “Ma chi te lo fa fare?”
Mario Epifani – Consigliere comunale di Todi

29 agosto 2010
La Soprintendenza scrive e Ruggiano risponde

Pregiatissimo Signor
Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria
Dottoressa Elena Calandra

Gentilissima Soprintendente,
in relazione alla Sua comunicazione in oggetto, voglio cogliere l’occasione per ringraziarLa delle note esplicative che ci vengono fornite. Le terremo, com’è nostro dovere, in debito conto. La cosa che mi spiace, in ogni caso, è il Suo riferimento a presunti illeciti, che, testualmente, sarebbero “passibili di denuncia alle autorità giudiziarie”.
Approfondirò la questione, dato che il Comune non ha autorizzato alcun cantiere. Tuttavia, i resti dell’Anfiteatro Romano della nostra Città sono rimasti assolutamente incustoditi per qualche secolo. Sopra di essi è stata operata ogni azione di sfregio, dalla apposizione di tubi in ferro, alla stesura d’asfalto, dalla sistemazione di cassonetti della spazzatura, alla stesura di marciapiedi in cemento.
In tutti questi anni, non abbiamo avuto il piacere di sentire che l’autorevole Voce della Soprintendenza si sia levata, alta, a difesa della struttura. Cosa dobbiamo pensare? Che i funzionari di codesto Ente non siano mai passati davanti a quel sito, che è l’unica strada di accesso di Todi? O, peggio, che ignorassero l’ubicazione dell’Anfiteatro?
La questione, comunque la si giri, non trova spiegazioni a meno che non si voglia approfondire chi ha realmente commesso o omesso qualcosa. A Todi, Le assicuro, abbiamo a cuore la storia e le vestigia del nostro passato come fossero il nostro più grande tesoro e saprà accertarsene di persona. Sarà, infatti, un grande onore e piacere per noi averLa come nostra ospite per significarLe quanto, ogni giorno, viene fatto per la tutela e la salvaguardia del patrimonio che abbiamo ereditato.
Un caro saluto ed un sincero augurio di buon lavoro.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

26 agosto 2010
La Soprintendenza ha tirato le orecchie a Epifani

Abbiamo appreso in questi giorni che in data 11 agosto il sindaco Ruggiano ha ricevuto una lettera, da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, riguardante l’intervento di ripulitura dei resti dell’Anfiteatro romano in via della Circonvallazione Orvietana.
Nella nota si evidenzia: che l’intervento è stato realizzato senza preventivo progetto da parte del Comune e senza alcuna autorizzazione da parte della Soprintendenza; che i lavori sono stati sospesi dalla Soprintendenza in data 28 luglio 2010 a seguito di un sopralluogo, presente anche l’assessore Bergamini; che l’esecutore dei lavori è stato il consigliere comunale Mario Epifani; che l’intervento realizzato è assolutamente contrario ai principi di conservazione e manutenzione di un’opera d’arte, operato con strumenti non adatti e da personale non qualificato (scalpellinatura dell’opera cementizia, dissesti degli scapoli di pietra, indebolimento della malta romana); che tale intervento è passibile di denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi delle norme del Codice dei Beni Culturali D.Lgs 42/2004 art. 29-31; che è stata rimossa abusivamente la cartellonistica esplicativa dei resti dell’Anfiteatro; che la Soprintendenza ha proposto al Comune l’elaborazione di un progetto organico di restauro e valorizzazione del bene.
Tutto ciò smentisce le dichiarazioni del Sindaco che, alcuni giorni fa, quando denunciammo i fatti, ci aveva indicati come vittime della calura estiva ed aveva sostenuto che presso l’Anfiteatro non era stato eseguito alcun tipo di lavoro. Aveva poi difeso l’assessore Bergamini, affermando che non era coinvolta nella vicenda, mentre oggi sappiamo per certo che è stata anche interlocutrice della Soprintendenza durante il sopralluogo del 28 luglio.
Ribadiamo che la professoressa Bergamini, esperta archeologa, anche alla luce della lettera della Soprintendenza, dovrebbe dimettersi da assessore, prendendo le distanze da un’amministrazione che delega al consigliere Epifani lavori al di fuori di ogni regola.
I consiglieri comunali del Pd hanno consegnato in queste ore un’interrogazione, per sapere dal Sindaco: quali atti ha compiuto l’amministrazione in ordine alla notizia di reato (lavori non autorizzati) comunicata dalla Soprintendenza; quali iniziative ha intrapreso in ordine alla predisposizione di un progetto compiuto; dove è finita la cartellonistica esplicativa dei resti dell’Anfiteatro, rimossa abusivamente; se ritiene compatibili, con la funzione di consigliere comunale del signor Epifani, azioni di intervento, iniziative di gestione del personale, direzione lavori, proprie invece delle strutture tecniche del Comune, posto che il consigliere comunale ha compiti di indirizzo, controllo, proposta nei confronti dell’organo esecutivo e non di gestione e coordinamento del personale; se non ritiene che sussista un conflitto di interessi latente tra il ruolo di consigliere del signor Epifani ed il ruolo dello stesso di diretto esecutore e coordinatore di interventi operativi e gestionali.
Partito Democratico Todi

26 agosto 2010
Illegittima la bocciatura se al Consiglio non partecipano tutti i professori

Una sentenza del Tar del Lazio che sicuramente farà discutere. Il Tar con la sentenza 31634 del 25 agosto ha decretato che la bocciatura di uno studente è illegittima e può essere annullata se uno o più professori non hanno partecipato agli scrutini.
Il Giudice di merito, ha accolto il ricorso del padre di un alunno del liceo classico, non ammesso al quinto ginnasio. Il genitore dello studente impugnava la decisione dei professori, in quanto risultava che, durante gli scrutini di fine anno, il professore di spagnolo e quello di informatica non avevano partecipato al Consiglio di classe. I giudici romani gli hanno dato ragione e hanno annullato la bocciatura del ragazzo, dal momento che “il Consiglio di classe, nell’attività valutativa degli alunni opera come un Collegio perfetto e come tale deve operare con la partecipazione di tutti i suoi componenti, essendo richiesto il quorum integrale nei collegi con funzioni giudicatrici, nel caso in cui un docente sia impedito a partecipare per motivi giustificati il Dirigente scolastico deve affidare l’incarico di sostituirlo ad un altro docente della stessa materia in servizio presso la stessa scuola”.  Sicuramente una buona notizia per gli alunni con poca voglia di studiare.
Giovanni D’Agata – Dipartimento “Tutela del Consumatore” Idv

26 agosto 2010
Cisl: una task force per dare risposte ai pensionati

La disponibilità dell’Inps arriva nell’immediato: la Cisl e la Fnp Cisl di Perugia hanno incontrato il direttore provinciale dell’Inps, dottor Antonio Curti, per trattare della questione concernente gli avvisi di indebito dovuto ai modelli Red che, in questi giorni, sono giunti nelle case di moltissimi pensionati nel territorio di Perugia. Questi ultimi –nella bollente estate 2010- erano già stati messi a dura prova dalle bollette Enel Gas nei giorni di Ferragosto e subito dopo dagli indebiti dell’Inps.
Ancora una volta la Cisl e la Fnp Cisl di Perugia dalla parte dei più deboli nel venire incontro ai problemi economici dei cittadini e pensionati in difficoltà.
Riguardo all’incontro che si è svolto questa mattina la Cisl e la Fnp Cisl di Perugia esprimono soddisfazione per la piena disponibilità dichiarata dalla Direzione provinciale dell’Inps per risolvere le questioni relative agli indebiti attuando da subito una task force per venire incontro ai disagi dei pensionati, che da subito si potranno rivolgere agli sportelli del Patronato Inas Cisl per avere tutte le informazioni necessarie per risolvere il problema. Soddisfazione da parte della Cisl di Perugia e della Fnp Cisl di Perugia anche riguardo all’interessamento dimostrato dalla Direzione provinciale dell’Inps di rendere possibile un piano di lavoro tra i patronati e l’Inps stessa attraverso un sistema telematico al fine di dare risposte immediate a tutti colori che si rivolgeranno ai sindacati.
Antonio Cascianelli – Giorgio Menghini, Cisl Perugia

26 agosto 2010
Cgil: insostenibili gli aumenti della Tarsu a Todi

La Camera del Lavoro CGIL  di Todi, come aveva già denunciato nell’aprile scorso, ha constatato che la Giunta comunale di Todi ha dato seguito all’innalzamento delle tariffe riguardanti la tassa sui rifiuti solidi urbani, TARSU. L’ingiustificato aumento del 20% quest’anno e del 10% dell’anno passato, hanno determinato un impatto notevole sulle già precarie condizioni economiche delle famiglie di tutto il comune di Todi. La crisi economica, che a quanto pare non sembra dare segni di arretramento, sta mettendo in grave difficoltà il vivere quotidiano di moltissime famiglie.
Le cartelle esattoriali che stanno arrivando in questi giorni, rischiano di aggiungere salassi tributari a famiglie che stanno già vivendo  drammaticamente il problema della perdita del lavoro e che si scontrano con la difficoltà di trovarne un nuovo. A tutto questo, ora si aggiunge anche  questo continuo ed incessante esborso a favore  del comune. Tutto ciò è veramente devastante.
Sempre più famiglie sono costrette a ricorrere agli aiuti che vengono forniti dalle associazioni caritatevoli. Non è raro ormai, vedere persone che, dignitosamente, rovistano nei cassonetti vicini ai supermercati. Ciò riteniamo non sia degno di un paese civile. Noi pensiamo che chi amministra questa città si debba far carico di questa situazione e, siccome le risorse sono limitate e circoscritte,  dovrebbe senza indugio alcuno destinare tutto ciò che può essere reperito, alla soluzione di queste problematiche, tralasciando l’effimero. Gli impegni altisonanti a difesa della famiglia, fortemente sbandierati durante il periodo elettorale, dovrebbero essere ritirati fuori e messi a completa disposizione di chi ne ha realmente bisogno per vivere quotidianamente.
CGIL di Todi

26 agosto 2010
Trasporti: l’Ugl vuole tagliare "le corse solitarie dei politici"

È necessario fare chiarezza, è indispensabile che l’Apm, l’azienda perugina della mobilità esca con una posizione ufficiale e che gli amministratori di Palazzo dei Priori smettano di lanciare ipotesi sui servizi sostitutivi dai luoghi di villeggiatura. E’ opportuno che i nostri amministratori rientrino presto al lavoro e siano più precisi, altrimenti si rischia solo di creare allarmismo, creando problemi in aggiunta a quelli effettivi già esistenti.
La situazione è difficile e Io diventerà ancora di più nei prossimi mesi se non si interverrà con misure adeguate ed efficaci. Bisogna chiarire all’opinione pubblica che i tagli preannunciati volti a razionalizzare alcune corse poco utilizzate, nelle fasce orarie notturne e durante il fine settimana, non penalizzeranno i territori e non toccheranno assolutamente gli attuali livelli occupazionali.
La ventilata riorganizzazione complessiva del trasporto pubblico locale comporterà un aumento del biglietto a danno delle famiglie e degli utenti, mettendo in crisi il sistema del welfare locale. Una situazione inaccettabile se non si metterà mano anche agli stipendi d’oro percepiti da quadri dirigenti sia pubblici che privati.
L’Ugl dell’Umbria invoca da tempo chiarezza sulla situazione finanziaria dei trasporti. Non sappiamo nulla sui conti, il processo di fusione del settore resta a tutt’oggi avvolto da un inquietante mistero. Da mesi ormai chiediamo la definizione di un piano industriale che tarda ad arrivare. Nessuna presa di posizione può essere più accettata senza l’illustrazione della situazione.
Serve un immediato cambio di passo. La gestione del caso Holding in questi mesi ha, infatti, toccato il fondo in termini di credibilità. Tutti i timori e le perplessità sollevati più volte dall’Ugl sono purtroppo diventati una triste realtà. Le prime vittime di questa gestione dissennata sono i dipendenti delle diverse aziende di trasporti che continuano, nonostante il processo di fusione, a camminare parallelamente. Le nuove vittime sono gli utenti e gli studenti che tra pochi giorni torneranno a scuola.
Sconcerta il lungo e irresponsabile silenzio sugli esuberi del personale prima amministrativo ed ora operativo legato alla razionalizzazione delle linee e delle sedi periferiche, dislocate sul territorio interrotto soltanto oggi da esternazioni politicanti estive poco rassicuranti.
I livelli essenziali devono essere garantiti a tutti. Le uniche corse da tagliare sono quelle solitarie di alcuni politici capaci di pronunciare solo “chiacchiere in libertà”, pronti a scaricare le responsabilità a questa o a quella parte politica, che non servono a nessuno se non a rafforzare la propria immagine pubblica. Di tutto si è parlato finora meno che dei veri problemi. Se la razionalizzazione toccherà soltanto i ceti popolari svantaggiati e i lavoratori l’Ugl non mancherà di far sentire la propria voce.
La politica deve dimostrare più responsabilità evitando che gli interessi di parte prevalgano sugli interessi generali, non si possono più rimandare interventi come la lotta all’evasione, riforma del sistema fiscale introducendo modifiche all’IRPEF (quoziente familiare), sviluppo e sostegno all’occupazione anche attraverso la lotta agli sprechi nelle pubbliche amministrazioni locali, dalle quali si possono trovare le risorse economiche necessarie da destinare ai servizi pubblici che oggi, ricadono su tutte le categorie, in particolare quelle più deboli, e su quelle famiglie che, per problemi occupazionali,  dispongono già di esigue risorse economiche mensili.
Enzo Gaudiosi – segretario regionale Ugl Umbria

26 agosto 2010
La raccolta differenziata responsabile degli aumenti della Tarsu

Raggiungere il 65% di raccolta differenziata, questo è l’unico responsabile degli aumenti della Tarsu nel Comune di Todi. L’obbiettivo è un obbligo di legge ed un fattore di civiltà pretenderebbe addirittura il 100%.  Non raggiungere l’obbiettivo significherebbe sanzioni ed aggravi esagerati di costi. Il sistema dell’isola ecologica e delle campane per carta e plastica lungo la strada – che comunque costò tra il 2003 ed il 2004 un incremento del 35% – si è rivelato insufficiente consentendo di raggiungere nemmeno il 30% di differenziazione. Il sistema del porta a porta, a parere pressoché unanime degli esperti,  è l’unico modo. Come raggiungerlo e con quali mezzi non è discrezione del Comune di Todi. I comuni devono aderire obbligatoriamente ad un ambito territoriale che stabilisce le regole contrattuali e tariffarie oltreché le aziende concessionarie dei servizi – a questo proposito qualcuno ricorderà che il sindaco Ruggiano provò circa due anni fa ad uscirne ma non fu possibile. Il nostro ambito, presieduto dal Sindaco di Perugia, ha individuato la società Gest ed ha predisposto le regole contrattuali e, di conseguenza, i costi. Il sistema prevede di coprire tutto il territorio, comprese le nostre 37 frazioni, entro il 2011. Chi si ritrova l’aumento e non è stato raggiunto dal servizio purtroppo deve sapere che per poterlo attivare sono stati addebitati già nel 2010 costi maggiori, a fronte dell’investimento in contenitori e di maggiori oneri di servizio. Esigenze di bilancio ma anche regole di finanza pubblica pretendono che i costi dei rifiuti e dello spazzamento vengano coperti con la tariffa tendendo alla copertura integrale, secondo il principio più volte affermato “chi inquina paga”, in ottemperanza al principio di precauzione introdotto dal trattato di Maastricht. È dunque falsa l’accusa secondo la quale si coprono con i soldi della Tarsu altri costi o buchi di bilancio, perché è assolutamente impossibile e questo lo certificano gli uffici ed i revisori dei conti. Non pretendiamo che i cittadini ci ringrazino per l’ulteriore sacrificio, sappiamo bene che non può essere così dal momento che tutti paghiamo tasse, ma almeno che si rassicurino che stiamo chiedendo un sacrificio indifferibile e per evitare di subirne ben maggiori. Guardando ai Comuni vicini, che non citiamo per discrezione, i cittadini hanno ingerito bocconi ben più amari. Partendo da questa criticità vorremmo però gettare le basi per una città migliore, perché il trattamento dei rifiuti e la pulizia degli spazi comuni è un dovere oltreché un pregiudizio all’eredità che lasciamo ai nostri figli. Le amministrazioni comunali dovranno farsi carico di monitorare sempre più la qualità dei servizi ma i cittadini dovranno contribuire con una maggiore attenzione nella gestione del rifiuto domestico  evitando di sporcare, come ahimè accade ora, spazi cittadini, strade ed aperta campagna.
Mario Ciani – assessore Comune di Todi

24 agosto 2010
Sulla sanità comprensoriale il Pdl di Todi non ha proposte

Le ricorrenti e monotone polemiche del PDL tuderte sulla sanità comprensoriale dimostrano solo un dato: il PDL ed i suoi amministratori locali non hanno ne’ cultura, ne’ capacità di governo e sono incapaci di assumere le responsabilità di proposta.
In oltre tre anni non sono stati capaci di nulla, ne’ di realizzare la strada di accesso alla nuova struttura di Pantalla, nonostante avessero un finanziamento regionale di 400.000 euro, ne’ di avanzare una proposta per l’uso della struttura di Porta Romana, ne’ tanto meno di svolgere un ruolo nella definizione dell’assetto dei servizi nel nuovo ospedale e nel comprensorio della Media Valle del Tevere.
Gli amministratori tuderti hanno abdicato al loro ruolo di governo della città da un lato invocando il potere sostitutivo della Regione, dall’altro alimentando polemiche di corto respiro. Non sono in grado di proporre nulla, se non i soliti e strumentali lamenti sul passato. La Regione in tre anni ha realizzato un ospedale intero, la nuova giunta regionale in tre mesi ha preso in mano e definito la soluzione per la strada di collegamento al nuovo ospedale. La giunta Ruggiano in tre anni ha solo prodotto chiacchiere e non è stata in grado di fare alcunché.
Ruggiano è solo in grado di farsi commissariare e sostituire da altri. E così Todi perde la propria credibilità, il proprio prestigio e, come nel caso dell’ambito sociale, il proprio ruolo di comune di riferimento per il comprensorio della Media Valle del Tevere.
Partito Democratico Todi

24 agosto 2010
Nasce Alleanza per l’Italia Umbria

L’Umbria è una realtà dove faticano ad emergere le forze di innovazione, di cambiamento, i giovani e le menti più aperte e costruttive.
E’ per questo che esponenti politici della nostra regione provenienti da varie esperienze, liberali, socialdemocratiche e cattoliche si sono incontrate per dar vita ad Alleanza per l’Italia Umbria. API vuole essere un partito politico moderato che non urla slogan accattivanti (come ora di moda) ma senza contenuto, e vuole provare a dare risposte ai problemi della nostra regione. Risposte meditate ed il più possibile mediate tra le componenti che si confrontano nell’ambito di una normale dialettica democratica, nel tentativo di provare una nuova via, un terzo polo cosciente e responsabile che vada oltre la politica fallimentare e contrapposta di una sinistra senza progettualità moderna adatta ai nostri giorni ed una destra populista ed egoista al servizio di interessi particolari.
API vuole incontrare quegli ampi strati della società che si sentono delusi ed esclusi e, non sentendosi rappresentati, non partecipano alla vita politica del territorio e disertano gli appuntamenti elettorali.
Sono molteplici le potenzialità che ha la nostra regione a cominciare dal turismo, dalle eccellenze agroalimentari ed industriali su un territorio non ancora degradato dagli aspetti deleteri del progresso ma che va pertanto preservato per le future generazioni.
Non va taciuto tuttavia che vi sono carenze e criticità come nell’allarmante disoccupazione giovanile e nel welfare collettivo che stanno subendo un progressivo degrado anche per i contraccolpi di una situazione nazionale ed internazionale negativa, ma bisogna avere la consapevolezza che vi sono in Umbria risorse umane e materiali che possono farci uscire da questo lungo periodo di crisi ed aprire una nuova stagione di crescita armonica sia del tessuto economico che sociale.
Per questo serve una nuova progettualità che esca dal chiuso dei soliti circoli politico-economici e si apra ad una partecipazione attiva di tutte le componenti della nostra società a cominciare dal mondo della scuola e della ricerca per coinvolgere le nuove generazioni troppo spesso tenute ai margini e disperdendo così un ricco patrimonio di talenti.
Nevio De Zolt – coordinatore regionale

 
24 agosto 2010
Nettezza Urbana: l’assessore Todini risponde da comiziante

La risposta stizzita, becera e livorosa dell’assessore Todini alle nostre critiche sull’aumento ingiustificato della tassa per la nettezza urbana contiene affermazioni o false o errate. Con toni più da comiziante che da pubblico amministratore (tanto da lasciare il dubbio che a scrivere sia egli stesso), si lascia andare a considerazioni ridicole, tipiche di chi è stato preso in castagna.
Vediamo i punti:
È falso affermare che i proventi della tassa per la nettezza urbana non servano per incrementare le spese inutili dell’amministrazione Ruggiano. Infatti con questi aumenti l’amministrazione non dovrà più destinare al servizio, come avveniva prima, risorse della fiscalità generale che servivano per pagare il costo della pulizia di piazze e spazi pubblici. Ora tutto, al 100%, è a carico del contribuente.
Le risorse generali risparmiate vanno per le spese inutili, come abbiamo più volte dimostrato.
Il contratto con la Gesenu non c’entra nulla sia perché il Comune ha affidato servizi aggiuntivi non obbligatori derivanti dalla gara, sia perché i nuovi servizi non costano il 30% in più, ma cifre molto inferiori, intorno al 6/7%. Inoltre il Comune ha trasferito alla Gesenu il proprio personale che quindi non peserà più sul bilancio comunale. E tutto ciò non c’entra nulla con l’Ato rifiuti, con la gara, con la Gesenu. Sarebbe ora che questi amministratori si assumessero le responsabilità delle proprie azioni, senza continuare in modo infantile a scaricarle su altri che non c’entrano nulla.
Lo sperpero perpetrato dai comuni è solo polemica dell’assessore, a meno che non si riferisca allo sperpero perpetrato dal comune di Todi che con i soldi del contribuente, tanto per fare alcuni esempi di questi giorni, finanzia l’Associazione Calabresi nel Mondo, un nuovo addetto stampa per diverse migliaia di euro, il nuovo museo Lapidario, visitato da pochi, ma pagato dai contribuenti tuderti (40.000 Euro annui solo di gestione).
Sul peggioramento del servizio in città e frazioni, c’è poco da aggiungere: è sotto gli occhi di tutti. Solo l’assessore preposto non se ne è accorto: parli con i cittadini, piuttosto che solo con il suo mandante politico.
Sulla raccolta differenziata, in tre anni sono stati fatti solo spot, propaganda e assunzioni nuove: fatti nessuno!
Sulla pulizia interna di questa amministrazione viene solo da sorridere: non c’è trasparenza, non ci sono gare nell’affidamento dei servizi (vedi affidamento gestione Lapidario, Todi Festival, decoro urbano ecc.).
Infine ricordiamo all’assessore che l’opposizione è formata, tra gli altri, da un partito che si chiama Partito Democratico. Ma purtroppo, anche lui abituato a guardare al passato, continua a parlare ai DS, partito che non esiste più dal 2008. O forse è il suo mandante politico, già incappato più volte in questo errore, a scrivere per lui?
Restano gli aumenti sproporzionati e spropositati, resta la città sporca insieme alle frazioni, resta al palo la raccolta differenziata e purtroppo resta ancora un anno e mezzo di questa amministrazione lontana dalla città e dai suoi bisogni.
Partito Democratico Todi

24 agosto 2010
Nettezza Urbana: l’assessore Todini replica al Pd

Non indispettiscono le critiche e nessuno vuole sminuire il ruolo dell’opposizione ma quando queste funzioni amministrative odorano di falsità, si ha il segno della pochezza con la quale il Pd affronta le problematiche cittadine. Altro che appello elettorale! Allora diciamo subito che i proventi della TARSU vengono trasferiti e quindi incassati dalla ditta appaltatrice del servizio e che neanche un centesimo può essere stornato per altri impegni amministrativi. Dunque l’accusa del Pd, che Ruggiano abbia aumentato la tassa sui rifiuti urbani per far cassa e “spendacciare”, è menzognera e meschina. Anche il più sprovveduto consigliere comunale dovrebbe sapere come stanno le cose. I diessini sanno bene che non è la Giunta Ruggiano, la quale ha tentato inutilmente di sganciarsi dall’Ati, ad aver imposto l’aumento della tassa che vincola non solo Todi ma altri trentadue comuni umbri. E’ l’ATI che ha vinto l’appalto (unico concorrente), appalto non indetto dal Comune di Todi, e che, di conseguenza, impone alle amministrazioni l’aumento tariffario. I proventi della tassa sui rifiuti non entrano nelle casse comunali se non per essere interamente girati per coprire questo servizio, e quindi Ruggiano e la sua “banda” non ha alcun interesse a salassare i cittadini. In quanto alla città più sporca di prima ci sarebbe da ridire e comunque è una conseguenza dell’imposizione contrattuale e la Gesenu è stata sollecitata a migliorare il servizio, tant’è vero che con i primi di settembre aumenteranno le unità operative per la spazzatura del centro storico. I denari non li buttiamo dalla finestra, purtroppo subiamo le conseguenze di una crisi generale che hanno determinato i tagli che riguardano tutte le amministrazioni. Lo sperpero perpetrato dai comuni (ed in particolare quelli di Sinistra) ha indotto il Governo a dei tagli ed a pagarne lo scotto sono le piccole amministrazioni come noi. Inevitabili quindi gli adeguamenti dei costi dei servizi, siano essi l’asilo, le mense, i trasporti ed i parcheggi. In quanto alla differenziata, il ritardo per il raggiungimento di un risultato ricade sulle spalle della vecchia amministrazione che in merito nulla ha fatto. Siamo partiti con il “porta a porta” che sta già dando buoni risultati. Ci vuole del tempo per ottimizzare, tempo che la Sinistra ha avuto ma ha usato per ben altri scopi. Ammesso che la città sia sporca, come asseriscono i diessini, una cosa è certa: con tutte le difficoltà che incontra ed affronta, questa Amministrazione è pulita dentro. A differenza di quelle del passato.
Ugo Todini – Assessore alle frazione Comune di Todi

24 agosto 2010
La goffaggine del Pdl di Todi nel nascondere la propria incapacità

Il PdL Tuderte tenta goffamente di nascondere la propria incapacità nel difendere i servizi sanitari locali dietro polemiche sterili e strumentali. Il sottoscritto durante il Consiglio comunale ha invece espresso soddisfazione per il fatto che, finalmente, anche altri esponenti del centro – sinistra tuderte, e nello specifico il Consigliere Buconi, hanno preso atto che la difesa dei servizi sanitari impone il mantenimento delle professionalità e delle strutture organizzative che, al contrario, sono state negli ultimi tre anni e nel silenzio (assenso?) del Sindaco e della Giunta inesorabilmente tagliate. Auspichiamo che la destra cominci a pensare seriamente al futuro dei nostri servizi invece di cimentarsi in gossip e messaggi distorti utili solamente a celare le proprie mancanze.
Andrea Caprini – Rifondazione comunista
 

23 agosto 2010
Todi sempre più sporca, sempre più cara

In questi giorni tutte le famiglie di Todi stanno ricevendo le cartelle di Equitalia per il pagamento della tassa sui rifiuti (Tarsu).
Per il 2010 la giunta Ruggiano ha imposto un aumento del 20% rispetto al 2009, quando già aveva aumentato il peso per le famiglie del 10% rispetto all’anno precedente. Un aumento di oltre il 30% in due anni del tutto ingiustificato ed ingiustificabile!
Ne’ l’inflazione, ne’ la dinamica dei redditi (in piena fase di crisi), ne’ tantomeno il miglioramento e potenziamento del servizio giustificano un tale esoso aumento.
Il servizio, anzi, è peggiorato notevolmente: la città è più sporca, le frazioni sono dimenticate e la raccolta differenziata è inesistente.
È chiaro che questo aumento è legato solo alla volontà di Ruggiano e soci di “fare cassa”, per poter spendere questi soldi per le solite spese inutili: il Lapidario, i convegni e le mostre a ricavi zero e spese consistenti, le solite inutili feste, l’armamento della Polizia municipale, il varco elettronico…
Ormai è chiaro a tutti che le promesse elettorali del centrodestra di diminuire le tasse erano solo un inganno: la realtà è ben altra, purtroppo! Paghiamo di più per mense, trasporti, nettezza urbana, parcheggi e riceviamo servizi in meno rispetto al passato.
Ricordiamocene fra meno di due anni, alle prossime elezioni comunali!
Partito Democratico Todi

23 agosto 2010
Un tappeto di gomme da masticare dappertutto

Nell’agosto di due anni fa, come componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV, proponevo l’introduzione di una vera e propria ecotassa del 10% a carico delle società produttrici di chewing-gum.
Il comunicato del 2008 apprezzato da molti ed anche da alcuni produttori di nuovi tipi di gomme – a loro detta, biodegradabili – scaturiva dall’osservazione empirica delle lastre di pietra delle pavimentazioni dei nostri centri storici e delle città d’arte, delle zone pedonali e dei monumenti di tutti quei luoghi pubblici dove venivano attaccate volontariamente e frettolosamente, per esempio sotto i tavoli di qualche ufficio pubblico o sotto le panche delle chiese.
In questi due anni però la situazione se non è peggiorata, pare che non sia assolutamente cambiata se le nuove gomme completamente biodegradabili, nel frattempo, non hanno preso piede e se le nostre strade continuano ad essere come quelle che di seguito riportiamo con le fotografie allegate che ritraggono il marciapiede di via Templari nella zona pedonale del centro storico di Lecce.
Il chewing – gum continua a restare, quindi, un rifiuto speciale per la sua composizione chimica che fa sì che si attacchi ai pavimenti, si scurisce sino ad annerirsi a causa degli agenti atmosferici e del passaggio di pedoni e veicoli, ed è quindi conseguenza di antiestetiche macchie scure di difficile eliminazione ed i cui costi di smaltimento e pulizia ricadono interamente sugli enti proprietari delle strade e quindi sulla collettività.
In assenza di un miglioramento del livello di civiltà ambientale della cittadinanza – troppo spesso noncurante ed insensibile alle tematiche ambientali ed al rispetto del decoro urbano – a questo punto non resta che continuare a perorare la causa dell’introduzione di una tassa a carico delle ditte produttrici i cui proventi dovrebbero essere interamente destinati per la pulizia delle strade da questi antiestetici rifiuti che continuano ad “oltraggiare” le vie dei centri storici, delle città d’arte ed i monumenti del Bel Paese.
Giovanni D’Agata – dipartimento Idv "Tutela del Consumatore"

23 agosto 2010
Sulla caccia si è perduto il buon senso

Abbiamo appreso con vero sconcerto che il senatore Carrara ha presentato un disegno di legge contro l’ostruzionismo alla caccia: “introduzionedell’articolo 660-bis del codice penale, in materia di turbativa, di ostacolo ed impedimento agli atti di caccia, di pesca ed alle attività degli impianti di cattura della fauna selvatica”.
Chi fosse ritenuto colpevole di disturbare un cacciatore o un pescatore all’opera potrebbe anche dover sborsare 1500 euro… Crediamo che si sia perduto il buonsenso! Invece di tutelare ulteriormente una parte minoritaria della popolazione da situazioni che non possono certo costituire una minaccia da codice penale,  non sarebbe il caso di tutelare maggiormente la sicurezza pubblica (pensiamo soprattutto ai cacciatori, che girano armati)? E che dire del diritto di un privato di non permettere che nel suo fondo possano entrare, anche contro la sua volontà, i cacciatori? Senza dimenticare la decisione più etica: abolire la caccia, massacro di esseri viventi senzienti. Ci auguriamo che in tanti decidano di far sentire la propria voce
Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)

22 agosto 2010
Il Pd boccia il rendiconto dell’Amministrazione Ruggiano

Il rendiconto 2009 presentato dall’amministrazione Ruggiano al Consiglio Comunale e la discussione seguitane hanno confermato le nostre perplessità sull’azione di governo del centrodestra tuderte, portata avanti in questi ultimi tre anni e mezzo.
Rispetto al bilancio preventivo e alla relazione previsionale e programmatica 2009, che pure avevamo giudicato negativamente in quanto privi di progettualità, di priorità in sintonia con il mutato quadro economico e sociale causato dalla crisi, il rendiconto certifica che la giunta Ruggiano non ha raggiunto nemmeno gli obiettivi minimi, soprattutto nella parte investimenti, lasciando la città in balia di un’amministrazione che perde tempo nelle piccole cose e tralascia le questioni cruciali. Del piano delle opere pubbliche presentato il centrodestra non ha realizzato quasi nulla. Ricordiamo che avevano promesso entro il 2009 la realizzazione di queste opere: la Cittadella dello sport a Ponterio; una piscina coperta a Pontenaia; un cinema multisala, sala congressi e centro commerciale in via del Crocefisso; una piazza nell’area antistante la Scuola Media Cocchi; una rotatoria all’ingresso dalla statale di Ponterio; due rotatorie in zona Cappuccini; una rotatoria per l’accesso all’ospedale di Pantalla; la sistemazione delle pendici del Colle (DGR n. 2354/05); la costruzione di una nuova caserma per i Carabinieri.
Alla nostra domanda sul perché delle mancate realizzazioni il Sindaco Ruggiano ha opposto un misero elenco di opere compiute, per lo più di ordinaria e dovuta manutenzione.
Nonostante il continuo sbandierare lavori in favore delle frazioni, permane a tutt’oggi una situazione grave per quanto riguarda la viabilità di collegamento di alcune di esse, per le quali non è stato operato nessun minimo intervento.
L’amministrazione Ruggiano continua a non dare risposte sulle spese inutili sostenute; citiamo ad esempio: il contributo di 16.400 euro all’associazione Io Siamo, per un convegno di poche ore e senza alcuna visibilità; gli oltre 20.000 euro spesi per la mostra “Angeli in gloria” nel periodo natalizio; le migliaia di euro spese per armare i vigili urbani; l’acquisto del varco elettronico, costato decine di migliaia di euro.
Sul piano della sostenibilità finanziaria, il bilancio si regge sull’utilizzo al massimo degli oneri rivenienti dalla legge 10 (urbanizzazione e costruzione) e sull’utilizzo dell’avanzo 2008.
Operazioni che destano preoccupazione, trattandosi di entrate aleatorie. Queste ultime voci insieme danno un totale di circa 1 milione di euro, che già nel bilancio 2010 non sarà possibile raggiungere visto il calo dell’avanzo di amministrazione 2009 (300 mila euro a fronte di oltre un milione del 2008), ma soprattutto pongono interrogativi per il futuro, considerati anche i tagli imposti dal Governo con la manovra finanziaria estiva.
Il centrodestra e la giunta Ruggiano, insomma, continuano a distinguersi per opere di propaganda e per retorica, ma, alla prova dei fatti, numeri alla mano, ci consegnano una città debole e confusa: si compiono opere minime, si trascurano i grandi temi per il futuro. Il bilancio 2009 è, in definitiva, lo specchio di un’amministrazione inconcludente, arrogante, pressappochista ed autoreferenziale.
Partito Democratico Todi

22 agosto 2010
Epifani fa la cronaca dell’ultimo Consiglio comunale di Todi

Seduta del Consiglio comunale assai accesa, dove il capogruppo del PD Rossini ha esternato ancora una volta il suo mal represso sinistro livore con una filippica degna della sua formazione di cattosinistro. In occasione dell’approvazione dell’esercizio finanziario si è scatenato in una requisitoria a tutto campo accusando Ruggiano e la sua Giunta di incompetenza e comportamento scandaloso. Quando sono stati mandati a casa dall’elettorato, hanno lasciato la Città in coma profondo ed ora sostengono che le scelte programmatiche del Centrodestra stiano facendo morire Todi. Tra le tante imputazioni ha accollato al Sindaco la colpa per aver perso il ruolo del Comune come capofila dell’ambito territoriale della Media Valle del Tevere, per quanto riguarda i servizi sociali, senza però dire che questo ruolo, per altro svolto con capacità, è stato tolto a Todi per motivi meramente politici. Non si poteva lasciar gestire i fondi per i servizi sociali ad un comune di Centrodestra e Marsciano se l’è preso, con l’appoggio della Sinistra regionale e quindi la complicità dei diessini locali. Per difendere questa posizione si è fatto pure ricorso al TAR che, neanche a dire che sia politicizzato, ci ha dato torto. Che la Città stia vivendo un momento di rilancio di vitalità è sotto gli occhi di tutti ma il disfattismo è la filosofia sabotatrice dei Sinistri locali raffigurano la situazione come catastrofica. Alla monotonia delle accuse sulle cose non fatte e fatte male ci siamo oramai abituati. Per esempio, la strada di Buda a Pantalla non verrà riqualificata perché la Marini ha tolto a Todi il finanziamento accordato in precedenza dalla Regione Umbra, avocando a sé ( come il sottoscritto andava affermando da tempo dovesse essere) la progettazione e l’esecuzione della viabilità per il nuovo ospedale. Le rotatorie a Cappuccini hanno incontrato ostacoli sugli espropri e taluni aspetti burocratici dilatano i tempi ma si faranno.
Certe opere, che erano nell’intenzione dell’Amministrazione incontrano difficoltà finanziarie. Diventa difficile difendersi da accuse strumentali e spesso, per denigrare, chi si impegna con amore al bene della Città, si arriva alla menzogna, come ha fatto in uno dei comunicati la Perni affermando: “Un consigliere con delega al decoro decide di pulire con qualche picconatina e un po’ di trapano elettrico i resti di un Anfiteatro romano…..” . Il consigliere Romina Perni sa bene che non è così come dice ma per fare “scena” straparla, offendendo la mia intelligenza, quella dei cittadini ed anche la sua. Ma a questi signori non rimane che il tentativo di demonizzare l’avversario, di osteggiare a tutti i costi ogni azione amministrativa, di fare i delatori ed i sabotatori, anche se le conseguenze vanno a discapito della comunità tuderte. Ultima nota sgradevole, che si ripete spesso e sempre per bocca del Rossini, è l’accusa rivolta al Presidente Pizzichini di essere un transfuga, un traditore, un venduto e che questa Maggioranza si regge, appunto, a seguito del suo passaggio al Centrodestra. Il loro metro di giudizio manca sempre di qualche centimetro, visto che osannano e si coccolano i finiani, autori, a loro dire, di una coraggiosa scelta di campo, motivata da serie impostazioni etico – politiche ma, viceversa, tacciono di venduto un consigliere che decide di dare stabilità ad un’Amministrazione che tenta di riparare i danni causati in decenni di malgoverno di Centrosinistra. Nel mio breve intervento ho ricordato al Rossini che il “transfuga” si chiama Floriano Pizzichini ma avrebbe potuto benissimo avere un altro nome. In merito non c’è stata replica. A buon intenditor poche parole.
Altrettanto acceso e critico è stato l’intervento di Caprini ma, d’altra parte, è giusto che sia così: deve far notare che c’è e deve, legittimamente, espletare il ruolo di opposizione. Ma sul tema degli insulti e delle continue aggressioni verbali, ho voluto ricordare al consigliere di Rifondazione che possiede una busta che non vuole aprire. Spero non l’abbia distrutta. A suo tempo, in riferimento al bando di vendita di Torre Petrarca, mosse l’accusa che questo fosse truccato e che lui conoscesse già il nome dell’acquirente. Scrisse quel nome, chiuse la busta e mi chiese di apporre una firma sulla stessa che sarebbe stata aperta in seguito della riprova della nostra disonestà. Mi rifiutai ma l’ingegnere capo De Crescenzo lo fece. Apra quella busta e verifichiamo se siamo stati noi i disonesti o lo è lui che evita di assumersi le proprie responsabilità. Quel giorno ci ha detto che eravamo dei truffaldini ed allora lo provi o chieda scusa. La smettano di fare opposizione fine a sé stessa, con grande danno per la Città e pongano fine a questo atteggiamento rancoroso sempre pronto ad offendere per poi rivendicare il diritto di partecipazione. Dulcis in fundo, con una risibile scusa, hanno abbandonato l’aula fregandosene di alcuni cittadini che aspettavano di veder approvati i loro piani attuativi.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

22 agosto 2010
Il Pdl di Todi su Caprini e Buconi a proposito del nuovo ospedale

Per il Popolo della libertà di Todi ha ragione il Consigliere Caprini di Rifondazione Comunista! Dopo solo pochi giorni dal comunicato stampa del PDL-Todi, in cui si accusava il consigliere Massimo Buconi di risvegliarsi improvvisamente da una profonda inerzia ed un colpevole silenzio in tema di sanità del territorio tuderte solo per partigianeria, ieri sera, 19 agosto, nel massimo consesso cittadino il capogruppo di Rifondazione Comunista Andrea Caprini ha mosso una pesante accusa nei confronti del consigliere regionale, in riferimento alla difesa di primariati a rischio, ed ha condannato la gravità del modo di gestire la sanità basata non tanto sugli interessi della comunità e dei territori ma su particolarismi e tornaconti.
Siamo quindi perfettamente d’accordo sul fatto che Massimo Buconi, da lungo tempo protagonista della scena politica locale, ex- sindaco, consigliere comunale di maggioranza ed assessore provinciale sia stato assente e colpevolmente silenzioso quando si impoveriva la sanità tuderte, mentre oggi, al di là di mere esternazioni in odore di becera propaganda, possiamo solo assistere agli atti finali di un processo iniziato tanto tempo fa.
Purtroppo l’analisi fatta dal consigliere Caprini in Consiglio Comunale fa emergere una gravità ancora più profonda, quando allude al fatto che il dibattito, da parte del consigliere Buconi, sia stato acceso solo nel momento in cui si è arrivati a toccare interessi di parte, alludendo probabilmente a rapporti fra il suo partito e i Primari a rischio.
Sarebbe opportuno, in relazione a  quanto affermato dal consigliere Caprini, che il Consigliere Regionale Buconi chiarisse la propria posizione, di fronte ad un’accusa di tale gravità.
L’amministrazione Ruggiano ha  da tempo chiesto di conoscere e partecipare alle scelte sul nuovo ospedale, sulla riqualificazione dei servizi sanitari territoriali e sul riutilizzo della struttura di Porta Romana; ripetutamente, però,  prima l’Esecutivo Regionale presieduto dalla Lorenzetti ed ancora oggi l’Esecutivo guidato da Catiuscia Marini non ha dato risposte.
La spiegazione di questo atteggiamento ci viene fornita proprio dall’ “assist” del consigliere Caprini, da cui ben si intuisce con quali dinamiche si gestiscono le politiche sanitarie umbre.
Nella convinzione che i buoni propositi dovranno prima o poi avere la meglio, il Pdl di Todi non si piegherà mai a logiche di potere e di partigianeria che ne oggi e ne mai condivideremo, privilegiando ai partiti e ai politicanti gli interessi dei cittadini.
PDL-Todi

21 agosto 2010
Il Pdl di Massa Martana invita l’assessore Federici a dimettersi

Come Coordinatori  Comunali del Popolo della Libertà Massa Martana rimaniamo sconcertati dall’intervista rilasciata ad un quotidiano locale dall’Assessore Francesco Federici sulla modifica delle tariffe dell’asilo nido.
Facciamo il riassunto dei provvedimenti prima approvati e votati in Giunta ma ora “dimenticati” dall’Assessore:
Delibera di Consiglio n° 57 del 31/07/2009 modifica  dell’ art. 9 comma 4: “…in ogni caso l’ammissione di utenti non residenti, fatto salvo quanto sopra disposto, sarà consentita, dietro pagamento di tariffa differenziata che sarà determinata con atto di Giunta Comunale e mediante stipula di apposita convenzione con i Comuni limitrofi interessati dalla quale risulti che l’eventuale differenza sarà a carico del Comune. In caso di mancato accollo della maggiore tariffa da parte del Comune di provenienza, la differenza sarà posta a carico della famiglia.”
Delibera di Consiglio n° 58 del 31/07/2009 modifica tariffe:
Apertura corta (7.30 – 14.30)
RESIDENTI retta a carico della famiglia EURO 260,00
NON RESIDENTI retta a carico della famiglia EURO 350,00 poi modificato in EURO 330,00
Apertura lunga (7.30 – 17.30)
RESIDENTI retta a carico della famiglia EURO 330,00
NON RESIDENTI retta a carico della famiglia EURO 400,00
Delibera di Giunta n° 89 del 22/06/2010 modifica tariffe: “ …di applicare agli utenti dell’asilo nido residenti in altri Comuni, ma di cui almeno un genitore svolge la propria attività lavorativa nel Comune di Massa Martana, la stessa tariffa applicata ai bambini residenti nel Comune di Massa Martana;  di applicare una riduzione di EURO 80,00 per il secondo figlio residente e non; di dare atto che il minor introito per le rette farà carico al Bilancio Comunale…”
Analizzando gli atti sopra riportati si nota che, mentre nell’anno 2009 era chiara  la volontà dell’Amministrazione  di far pagare una tariffa differenziata ai non residenti, ora ad undici mesi di distanza, la Giunta Bruscolotti è tornata sui “propri passi” deliberando una riduzione per i non residenti ma con almeno un genitore che lavora nel Comune di  Massa Martana, dimostrando una grave condizione di asfissia amministrativa.
Non è il PdL di Massa Martana che ha fatto confusione ma l’Assessore Federici che dimostra sull’argomento uno stato confusionale amministrativo al limite del ridicolo. E’ lui stesso infatti che per inettitudine, “da i numeri”, confondendo le tariffe dell’apertura corta con quelle dell’apertura lunga e la riduzione applicata ai non residenti con lo sconto per il secondo figlio iscritto.
Accusa poi il PdL locale di parlare di una “presunta riduzione di tariffa” quando presunta non è, visto che lui stesso ha votato in Giunta la delibera di modifica delle rette a favore dei non residenti.
Dichiara “irrisorie” le cifre dello sconto per due non residenti a carico del bilancio comunale, non pensando che nel tempo tali iscrizioni potrebbero aumentare gravando ancor più su tale bilancio, facendoci cosi pensare che il suo augurio sia che le iscrizioni rimangano tali!!!
Inoltre, sottovaluta o addirittura non capisce che con sole nove iscrizioni all’asilo nido si ha un servizio utile ma che, cosi concepito, è troppo costoso per le tasche dei massetani!!!
Da bravo allievo piddino mistificatore, si sofferma solo su provvedimenti che mal ricorda, evitando di rispondere alla nostra proposta di tariffa agevolata per ragazze madri, separate o situazioni disagiate,  dimenticando poi che mentre da una parte si fanno sconti ai non residenti, dall’altra sono i massetani che pagano (vedi aumenti delle tasse di oltre il 40%)!!!
I massetani non hanno bisogno di un Assessore in polo e jeans ma di un amministratore capace, che si renda conto che decisioni sbagliate, gravano poi  pesantemente sul bilancio delle famiglie.
Se non si capisce ciò forse è meglio prendere altre strade, non ultima quella delle dimissioni!
I Coordinatori Comunali PdL Massa Martana

21 agosto 2010
Asili Nido: il Comune di Massa non ha voluto favorire qualcuno

L’attacco estivo del Pdl di Massa Martana sulle tariffe dell’asilo nido va respinto ad un mittente poco lungimirante. La nostra Amministrazione non ha voluto favorire qualcuno e tanto meno penalizzare i cittadini di Massa Martana. Si è piuttosto ritenuto opportuno non discriminare famiglie che  prestano la loro attività  lavorativa a Massa Martana, pur essendo residenti in altri Comuni.
Non bisogna avanzare polemiche pretestuose, ma essere trasparenti e chiari. Le tariffe sono ben differenziate. Si è infatti deliberato che i non residenti che lavorano o hanno un’attività  produttiva a Massa Martana e quindi producono ricchezza e benessere nel nostro territorio abbiano lo stesso trattamento dei residenti: l’asilo nido infatti è un servizio particolarmente importante anche per loro. Fondamentale è invece dire che  rimane invariata la tariffa dei non residenti che non lavorano nel nostro territorio, che è di 400 euro; gli unici sconti sono stati apportati alle famiglie che iscrivono più di un figlio, tutte cose subdolamente nascoste dal Pdl ed è su questo che il minor introito per le rette farà carico al bilancio comunale. Dunque per il servizio di asilo nido non ci sarà  nessun aumento di tasse per i contribuenti massetani. Devo purtroppo rilevare, ancora una volta, la scarsa lungimiranza della nostra opposizione che su un servizio così importante per le giovani famiglie massetane ha innescato – ancora una volta – un’inutile polemica.
Francesco Federici – assessore ai Servizi socio-educativi e all’istruzione


20 agosto 2010
Tassa dei rifiuti: c’è qualcosa che non va

Oggi, a Todi, ho appreso del consistente aumento della tassa sui rifiuti: + 41 euro pari + 20%. Tutto ciò grazie alla raccolta differenziata (quale)?
Inoltre, per lo meno nel mio caso, ho una sovrapposizione di pagamenti dove nel 2010 scadono sia 2009 che 2010, dato che la TIA del 2009 è stata inviata in ritardo (1^ rata 31.12.2009).
Segnalo che l’avviso di pagamento non contempla una descrizione del calcolo dell’importo in modo da verificare se è calcolata l’iva al 10% (NON DOVUTA!).
Maurizio Pierdomenico

20 agosto 2010
No al turismo “Fai da te” come a Todi

Esprimiamo piena condivisione delle preoccupazioni espresse dal Presidente di Unioncamere Mencaroni in merito alle politiche turistiche della nostra Regione. Nel sottolineare che il turista che viene in Umbria lo fa soprattutto perché già la conosce, lancia un monito alle istituzioni sulla insufficienza della promozione turistica “Fai da te”.
Occorre prendere atto di quanto, purtroppo, la lettura di Mencaroni si addica anche alla nostra città. Una promozione turistica improvvisata, con la totale assenza di strategie di marketing territoriale che assicurino continuità di presenze a prescindere dai flussi turistici regionali e nazionali.
I dati positivi sulle presenze turistiche nella nostra città, confortati anche dalle impressioni a caldo degli operatori e degli esercenti tuderti, non devono indurci a facili euforie alla luce dei dati sconfortanti dell’anno precedente. In soldoni: cresce il turismo a Todi nel 2010 rispetto però ad un 2009 che ci ha visto in netta difficoltà rispetto ad altre città umbre.
Riteniamo invece che si debba dar rilevanza a tutte le iniziative in grado di far conoscere il nome di Todi, molte delle quali promosse da privati, aiutandole a crescere attraverso una programmazione e una strategia di ampio respiro, che purtroppo oggi manca, contribuendo così a veicolare la storia, la cultura, l’arte e, perché no, le nostre imprese in circuiti ben più ampi di quelli ai quali siamo abituati.
Certamente le politiche culturali del centro destra non aiutano. Aspettando la fine dell’evento – surrogato, che qualcuno insiste a chiamare Todi Arte Festival, per un bilancio sereno e non strumentale, cogliamo un approccio familistico e, appunto, “Fai da te” nell’organizzazione degli eventi della stagione estiva che cozza con le luccicanti prospettive promesse da Ruggiano. Inutile dire che, sotto il profilo di un’amministrazione della cosa pubblica concreta ed oculata, le iniziative culturali fini a se stesse, se non sono tese anche alla promozione della nostra città, rischiano di lasciare il tempo che trovano.
Andrea Caprini – consigliere comunale Todi

19 agosto 2010
Todi e la strumentalizzazione perpetua del centrodestra

La mia replica alla risposta del consigliere Ranchicchio, che con molta poca cortesia non mi ha nemmeno nominato nel suo intervento, è fatta di semplici domande.
È vero o no che esistono trenta interrogazioni fatte dai consiglieri di opposizione, alcune delle quali aspettano da anni di ricevere risposta?
È possibile ammettere che se l’Amministrazione Ruggiano non risponde ad una semplice interrogazione, vuol dire che non lo fa perché non VUOLE farlo? Oppure continuerà per sempre a giustificarsi dicendo che la passata Amministrazione faceva allo stesso modo (cosa, peraltro, tutta da verificare)?
È legittimo che un consigliere – specificatamente la sottoscritta – pretenda di avere il resoconto della stagione di prosa appena conclusasi, visto che questo è stato il primo anno della nuova gestione non più affidata al Teatro stabile dell’Umbria?
È quantomeno strano che quando come Pd avevamo fatto notare la mancanza di interlocuzione con il Consiglio comunale su una scelta importante, appunto quella relativa alla gestione della stagione di prosa, era stato proprio l’Ufficio stampa di Athanor Eventi a risponderci – oltretutto con toni da difesa politica -, mentre quando sono richiesti dei dati questi non vengono forniti dallo stesso ente in modo altrettanto pronto?
Credo  che sia inutile, allora, rispondere elencando le cose fatte, dimenticandosi di quelle non fatte o fatte male. Come è inutile parlare di critiche sterili, fatte per convenienza politica (quale?) o per avvelenare il clima cittadino (e pensare che molti cittadini ci dicono che siamo addirittura troppo morbidi!).
Non se la prenda con me o con l’opposizione il consigliere Ranchicchio, se non vede nella nostra città il rilancio e il cambiamento che lui stesso andava sbandierando nella campagna elettorale del 2007 (quando c’è da guadagnar voti, sono tutti dei grandi rivoluzionari!).
È chiaro che di questa speranza disattesa si sta rendendo conto anche lui, come del resto un numero sempre più consistente di cittadini tuderti.
Romina Perni – consigliere comunale Pd Todi

18 agosto 2010
Città Viva e il gemellaggio: Epifani va "fuori tema"

Nell’ultima uscita sul suo Blog a proposito di Città Viva,   Mario Epifani è incappato in quello che potrebbe definirsi uno “slittamento argomentativo”.  L’argomento  è  un  passaggio polemico dove   Epifani accusa  il  periodico di  faziosità  e il  suddetto replica,  tramite l’editoriale,  invitando   a fare  esempi;  lo  slittamento è   l’esempio che Epifani sceglie:  non un tema  di sostanza  politico-amministrativa, tale che possa  riflettersi sulla Giunta,   ma un’omissione  presuntivamente programmata che  suona  semmai  dispetto  personale.  Sempre che poi  programmata lo sia,  del che Epifani  dovrebbe, ancora una volta, fornire le prove.
Non le fornisce certo la natura del pezzo dal  titolo  “Todi-Melsungen: un quarto di secolo”(XXVII, n°3, pag.19),  composto dal sottoscritto,  che non doveva  raccontare i  venticinque anni di gemellaggio, ma  fare la cronaca di un venticinquennale con annesso soggiorno scolastico,  dunque di un evento circostanziato, dove la storia è presupposta e l’attenzione va alle presenze del momento, e dunque  ai sindaci,  ai presidenti di comitato, agli insigniti di medaglie,  agli espositori, alle rappresentanze del liceo:  cioè ai protagonisti di quelle giornate, ai personaggi di quel contesto. 
Di  costoro  il servizio si doveva occupare, ed è ciò che ha fatto,  riservando non più di  mezza colonna alla storia ed alle origini, dove non compare,  per essere precisi,  nemmeno il nome di Don Vincenzo Faustini, che inviò  la banda ed ospitò, per primo e per più volte, la corale di Melsungen , né quello del sindaco  Valfiero Budassi, né quello, se non per un inciso, della  presidente  Marisa Giontella  (vi figura poi come autorità di oggi): dico Budassi e la Giontella, cioè i firmatari storici del protocollo, che si presume siano  stati importanti  (o no?) almeno quanto il capo delegazione Mario Epifani.             
A Città  Viva Epifani chieda  di figurare  nel servizio che essa farà (se lo farà)  sulla storia del gemellaggio, chieda di essere citato lì come capo delegazione, primo oratore ufficiale e primo cittadino firmatario.  Non solo lo chieda, ma lo pretenda, perché in quel caso ne avrebbe il diritto.  Le chieda, se vuole, di essere citato anche come consigliere,  sempre che  non lo imbarazzi offrire  una replica di tutti gli interventi fatti  in passato prossimo e remoto sulle pagine del fazioso giornale  (l’ultimo un anno e mezzo fa, da assessore, sotto un titolo che recita “Chiacchierando con Mario Epifani”, XXIV,5,2008), in numero tale da  poterne lasciar ricostruire le vicende della destra storica  tuderte  in tutti i  suoi passaggi,  da Movimento Sociale a Gruppo Sociale a Fiamma, al punto che se uno volesse veramente farlo,  non avrebbe  come fonte che Città Viva,  con aggiunto  corredo fotografico.  Cosa, questa,  che, sulla faziosità dice molto più di una presunta omissione. 
Quanto ai toni, pare aggressivi,  che il giornale userebbe, sono gli stessi di sempre e che però, stranamente, quando era al governo la sinistra,   andavano benissimo, anzi qualcuno li ritenne addirittura blandi, a quanto si affermò in una lettera   che lamentava   “un atteggiamento vagamente remissivo, un sottile senso di accettazione e di non belligeranza, una sorta di “volemoce bene”  timidamente celato da qualche rara punta di orgoglio” (XVII, 4, 2001),  lettera a cui la destra tuderte applaudì in blocco, mentre la sinistra  si arrabbiava denunciando il  contrario.   Un tempo in cui mostrare edifici in degrado, quale segno di inefficienza amministrativa, andava ugualmente bene.  Questo, tanto per rispondere  a chi  nella foto dell’ospedale “pre-ripulitura” ha visto, anziché un inserimento meccanico (sicuramente da evitare) , un’intenzione allusiva del degrado attuale, che peraltro  non  potrebbe  mai  essere l’attuale, dato che l’immagine è contemporanea alla precedente amministrazione e, dunque,  se dovesse essere allusiva,  lo sarebbe nei confronti di quell’amministrazione: una specie di allusione “a torcicollo”.         
Per  concludere,  quando mai  Città Viva vorrebbe negare  a qualcuno “la critica alla conduzione  editoriale”?   Quando mai lo ha detto o praticato?  Ma per dimostrare di non voler negarla, dovrebbe starsene zitta quando,  chiamata in causa,   ha argomenti per ribattere?   
Manfredo Retti – direttore responsabile "Città Viva"

18 agosto 2010
Ranchicchio risponde alla Perni: "su Porri solo sterili polemiche"

Non si può che restare allibiti leggendo alcune dichiarazioni di un consigliere del PD circa una presunta mancanza di dialogo e trasparenza nell’ambito del consiglio comunale.
Colgo anzi l’occasione per esprimere la mia più profonda solidarietà e stima al Dott. Stefano Porri, vittima di attacchi gratuiti e strumentali proprio alla vigilia del TodiArte Festival 2010 da lui diretto.
I consiglieri del Partito Democratico, pur di gettare fango sull’Amministrazione Ruggiano, non perdono occasione per esprimere critiche immotivate volte ad avvelenare il clima cittadino.
Forse non si ricordano che, in passato con le fulgide amministrazioni di centrosinistra, alcune interrogazioni venivano evase dopo tre o più anni, fregandosene totalmente delle richieste dell’opposizione e soprattutto dei cittadini!
Premesso ciò, non possiamo poi di certo accettare critiche sulla stagione teatrale 2009/2010 appena conclusa; dopo innumerevoli anni nei quali il Comune di Todi era affiliato al Teatro Stabile, vedendosi recapitare spettacoli già visti più volte in altri teatri Umbri a costi alti prestabiliti a tavolino da qualcun altro, questa Amministrazione ha avuto il coraggio di cambiare.
In un momento di difficoltà economiche oggettive a tutti i livelli, con tagli inevitabili nel mondo dello spettacolo e della cultura da parte di Province, Regioni e Governo Nazionale, si è deciso di affidare la stagione ad un’altra società, scelta che ha portato al risparmio di circa 20000 euro, non venendo meno l’alta qualità degli spettacoli.
La stagione teatrale, momento centrale nella vita culturale della Nostra città, ha visto esibirsi sul palcoscenico del Teatro artisti di grandissimo livello: da Paola Pitagora a Marina Suma, da Roberto Alpi a Francesca Reggiani fino a giungere a Franco Oppini; abbiamo avuto inoltre la possibilità di vedere in scena anche veri “Mostri sacri” come Catherine Spaak e Nino Castelnuovo.
Concludo, sottolineando che solo un rinnovato impegno da parte di tutte le forze politiche può far crescere Todi dal punto di vista culturale e turistico; il cammino positivo è in parte segnato come si può evincere dai buoni dati di afflusso e permanenza fatti registrare dal nostro comprensorio nell’Estate in corso.
Tali risultati sono stati raggiunti grazie ad una sapiente politica sul fronte delle relazioni turistiche; avere per la prima volta nella storia un francobollo dedicato alla Piazza di Todi, aver ottenuto il marchio DOC per il nostro eccelso Grechetto ed avere la Consolazione in copertina sulle Pagine Si della provincia di Perugia sono elementi importanti che consentono di attrarre un gran numero di turisti nel nostro territorio.
Per il resto, le critiche sterili le lasciamo a chi si diverte a distruggere e sparlare di tutto e tutti, solo per convenienza politica.
CLAUDIO RANCHICCHIO –  Popolo della Libertà Todi

15 agosto 2010
Centrale a carbone di Bastardo, la risposta alla Provincia

In risposta alle gravi affermazioni del capogruppo socialista alla Provincia Enrico Bastioli, il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo, associazione spontanea di cittadini che dal 1994 si occupa delle problematiche territoriali in materia di ambiente, intende puntualizzare quanto segue:

 che la centrale di Bastardo non rappresenta più da almeno quindici anni una "infrastruttura fondamentale" per l’economia locale e men che meno regionale, dato che il territorio ha trovato nei settori emergenti dell’enogastronomia e del turismo la chiave di volta per uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle sue autentiche vocazioni. La persistenza di un simile impianto, inoltre, rischia di danneggiare seriamente l’immagine del prodotto tipico locale, in primis Sagrantino DOCG ed Extravergine d’oliva DOP;
che la centrale a carbone di Bastardo risulta fra le più inquinanti d’Europa, se si comparano i dati relativi ad altri impianti come ad esempio la centrale di Brindisi "Federico II". Sarebbe stato sufficiente che Bastioli leggesse i dati ufficiali APAT del registro INES-EPER, liberamente consultabili da internet, per essere adeguatamente informato sulla realtà dei fatti. Inoltre non va dimenticato che ben due studi di biomonitoraggio ambientale commissionati dal Ministero per l’Ambiente, relativi alle annualità 2005 e 2006, hanno evidenziato concentrazioni di metalli pesanti (mercurio, cadmio, arsenico, vanadio, zinco etc.) nel territorio tali da indurre a considerare come "non buona" la qualità dell’ambiente a Gualdo Cattaneo e dintorni;
che la centrale di Bastardo è stata recentemente dichiarata "altamente inquinante" perfino da un autorevole rappresentante del Governo, per la precisione il Ministro Calderoli, il quale in un’intervista ad un quotidiano a diffusione nazionale rimarcava la necessità della sua dismissione;
che, nel 2010, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è una realtà consolidata al punto che l’eccellenza nell’innovazione tecnologica è rappresentata anche da autorevoli aziende radicate nei comuni limitrofi (vedasi Angelantoni);
Tutto ciò premesso e considerato, riteniamo irresponsabile il voler a tutti i costi ancorare il territorio al medioevo industriale in nome di interessi corporativi che nulla hanno a che vedere con il reale sviluppo ed il benessere del comprensorio. La centrale toglie al nostro territorio molto più di quanto nono sia capace di dare, in termini di inquinamento, di dequalificazione e di arretratezza socio-economica che risulta lampante se si confrontano Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria a Comuni quali Todi, Bevagna, Montefalco, Massa Martana e via dicendo.
Per quanto riguarda l’operato del Comitato, ci dichiariamo pronti ad intervenire sottoponendo il problema ad ogni grado di giudizio, arrivando se necessario alla Corte Europea, qualora a qualcuno venisse in mente di tentare di bypassare i valori soglia delle emissioni in nome dell’ormai tristemente noto "ricatto occupazionale".
Enrico Cerquiglini – Raoul Mantini
Rispettivamente Presidente e Coordinatore del Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo

14 agosto 2010
Todi perde il ruolo di Comune capofila e Ruggiano chiude gli uffici

Da fonti attendibili abbiamo appreso che il Comune di Todi ha da ieri interrotto i pubblici servizi legati all’Ufficio di Piano e a quello di Cittadinanza, attivi presso i Servizi Sociali e riguardanti l’intero ambito della Media Valle del Tevere.
Con un blitz presso i Servizi Sociali del Comune, il sindaco Ruggiano e gli assessori Menghini e Serafini hanno imposto ai dipendenti di sospendere i servizi prestati e di chiudere gli uffici, come atto di rappresaglia contro le conseguenze di una sentenza del TAR che individua il Comune di Marsciano come soggetto capofila dell’ambito territoriale della Media Valle del Tevere per quanto riguarda i servizi sociali.
Da questa mattina i telefoni dell’Ufficio di Piano e dell’Ufficio di Cittadinanza risultano inattivi, con deviazione delle comunicazioni al centralino; gli uffici sono, di fatto, chiusi.
Un gravissimo atto di arroganza e prepotenza, fuori da ogni pratica amministrativa e democratica, lesivo dei diritti dei lavoratori, quasi cacciati dai propri luoghi di lavoro, e a danno dei molti utenti dell’intero comprensorio della Media Valle del Tevere che quotidianamente ricevono i servizi dei due uffici. Un ulteriore atto che discredita Todi agli occhi degli altri comuni del comprensorio e dell’intera regione.
Ruggiano e soci si abbandonano a gesti estremi di protesta perché incapaci di fare politica. Le conseguenze dello stile arruffone e dilettantesco del centrodestra tuderte continuano ad abbattersi sulla città. La perdita del ruolo di comune capofila d’ambito è una grave perdita per Todi, diretta conseguenza della pochezza amministrativa del sindaco Ruggiano, dell’assessore Menghini e dell’intero centrodestra tuderte, che hanno preferito la via dell’autosufficienza e dello scontro con i comuni limitrofi ad una seria politica di coordinamento delle attività in ambito sociale, fatta di impegno e condivisione con le altre amministrazioni della Media Valle del Tevere.
Nelle prossime ore il Gruppo consiliare del Partito Democratico depositerà un’interrogazione urgente rivolta al Sindaco, per conoscere:
1) se quanto appreso in ordine alla chiusura degli uffici ed all’interruzione dei servizi corrisponde al vero;
2) quali atti amministrativi concertati con gli altri comuni siano stati assunti prima di procedere alla interruzione del servizio;
3) la ragione per la quale dell’intera vicenda non sia stato informato il Consiglio Comunale di Todi, nonostante le nostre reiterate richieste.
Non escludiamo, al momento, di denunciare il fatto alle autorità competenti per interruzione di pubblico servizio compiuto contro ogni norma e buon senso, da soggetti che non avevano alcun titolo.
Costoro al massimo, motu proprio, possono chiudere l’uscio della propria casa quando escono!Non certo un ufficio pubblico.
Partito Democratico Todi

13 agosto 2010
A Todi cassonetti sotto le mura restaurate

Alcuni giorni fa, in concomitanza con la scelta di “ripulire” con scalpello, mazzetta e martello demolitore i resti dell’anfiteatro romano di Porta Romana, del primo secolo d.C.,  fummo edotti e ci si iniziò alla storia culturale e monumentale della nostra città. Fra l’altro fummo accusati di non aver avuto la stessa sensibilità nel difendere l’anfiteatro dalla sporcizia e dai cassonetti, sensibilità che mostrammo per la Consolazione.
Oggi, dopo lo straordinario intervento manutentivo, miracolosamente evitato dalla Soprintendenza Archeologica competente, abbiamo avuto la bella sorpresa di vedere che i tre cassonetti sono stati spostati.
Meraviglia delle meraviglie però lo spostamento è stato fatto mettendo i cassonetti non più sopra i resti dell’anfiteatro romano, bensì davanti ai resti dell’anfiteatro romano, perché, forse i grandi esperti di storia dell’arte e di archeologia tuderti non si sono accorti che il grande blocco di opera cementizia inglobato nella cortina muraria cittadina sul lato opposto della strada, davanti a cui sono stati posizionati i cassonetti, è a sua volta uno dei resti più visibili  dello stesso anfiteatro. Questa volta la cosa è sicuramente ben fatta, altro che come prima: il tocco dell’esperto si vede e si nota chiaramente! Ora risulta coperto non solo l’anfiteatro, ma anche l’ultimo cerchio delle mura restaurate solo qualche anno fa.
A questi nuovi maestri ci inchiniamo e rivolgiamo i nostri ringraziamenti per l’opera culturale elevata che stanno svolgendo.
Speriamo che anche questa volta l’Assessore alla Cultura del Comune di Todi, la dott.ssa Margherita Bergamini Simoni, non se ne accorga.
Comitato Difesa della Consolazione

13 agosto 2010
All’ingresso di Marsciano allevamenti di animali di ogni genere?

Ogni città, ogni paese ed anche alcuni rioni hanno i loro profumi o meglio odori più o meno gradevoli  che possono essere alberi  pasticcierie, forni del pane, forni per seccare il tabacco e cosi via.
Marsciano però ha il suo odore particolare che fa da biglietto di presentazione del nostro paese. Perché  biglietto di presentazione? Ma è semplice e spiego il perché. Arrivando a Marsciano dalla zona sud, Ammeto, Fratta Todina, Montecastello, si deve passare obbligatoriamente per Via dei Pettirossi per poi girare in Via Vittorio Veneto e poco più su siamo già in zona centro, così pure per chi viene da nord, Perugia, si deve immettere in Via Vittorio Veneto.
Il problema è che appena passata Villa Falini, in Via Pettirossi, dirigendosi verso l’’incrocio con Via Vittorio Veneto si sente un odore sgradevole di ammoniaca, liquami  praticamente puzza di stalla che ti entra nel naso e nella gola! Ma come è possibile in un centro urbano?
E’ possibile eccome, nella rupe sotto Via dei Pettirossi c’’è una stalla dove vengono allevate le mucche! L’’olezzo dell’’allevamento, sempre e specialmente nei giorni di vento, ci accompagna fino quasi il centro di Marsciano.
Io sapevo che nei centri urbani allevamenti di animali erano vietati e non capisco come possano vivere tutte le famiglie che sono in zona con questo odore nauseante specialmente ora che è estate e si sta con le finestre aperte.
Ma non basta questo: ho ‘che abita ad Ammeto ed ha una situazione incredibile. Il suo vicino di casa, attaccato al confine della proprietà, ha messo su un allevamento di polli, colombi, ,galline, che producono letame a iosa e che non viene quasi mai rimosso. Mosche, zanzare, ratti grandi come gatti e puzza! Una condizione igienica inaccettabile nel 2010 ed anche qui è un centro abitato.
La mia amica (della quale non posso fare il nome per la privacy) ha chiesto l’’intervento dei Vigili Urbani, ma loro hanno risposto che senza denuncia  non possono fare niente. Ma come abbiamo già archiviato il problema aviara? Perché l’’Ufficio Sanitario o la USL non si degna di fare qualche ispezione  ed  impone di rispettare le norme igieniche senza arrivare a denunce, avvocati e litigi tra vicini che possono pure degenerare seriamente?
E’ sempre la solita storia, nessuno ci tutela e neanche questa mia lettera smuoverà qualcosa ma almeno informerà chi non sa o chi fa finta di non sapere.
Marzia Pesci

13 agosto 2010
Ugo Todini risponde al Pd sulle vendite del Comune di Todi

La decisione di vendere proprietà comunali site in alcune frazioni del territorio risponde ad esigenze di natura pratica ed economica, nonché a dinamiche diffuse nella maggior parte delle realtà amministrative locali, in Umbria come nel resto d’Italia.
L’amministrazione comunale ha deciso di procedere all’alienazione di alcuni edifici il cui stato di manutenzione non ne rende possibile la fruibilità, se non a prezzo di investimenti ingenti. Inoltre, come previsto dal piano annuale delle opere pubbliche, i proventi realizzati con la vendita di quei beni, oggi oggetto di un progressivo quanto inesorabile deperimento e deprezzamento, saranno reinvestiti nelle stesse frazioni. Andranno così a costituire il motore primo grazie al quale poter effettuare gli investimenti previsti nelle singole frazioni.
Non sarà di certo sfuggito al Pd come mai prima d’ora la cittadinanza abbia potuto assistere nel nostro territorio ad una ripresa degli interventi pubblici e dei lavori di riqualificazione soprattutto nelle frazioni, troppo spesso dimenticate da amministrazioni di sinistra, più o meno radicale, di cui le priorità oggi in vendita sono l’emblema più evidente della cattiva amministrazione. Nel contempo, al Pd non sarà sfuggito come la pianificazione dei diversi interventi sul territorio – penso alle opere pubbliche come alla raccolta differenziata, solo per citarne alcune – siano avvenuti sempre con uno spirito di apertura e concertazione che in altre stagioni ha fatto difetto alla gestione della cosa pubblica nel nostro territorio.
La nostra vicinanza e contatto costante con le varie comunità locali costituisce un fiore all’occhiello di questa amministrazione che, pur tra mille difficoltà, è finora riuscita a valorizzare ciò che ha ricevuto in eredità, non di rado migliorando infrastrutture e servizi, soprattutto in un territorio vasto, disomogeneo dal punto di vista geografico ed orografico.
A volte l’amore per la propria città porta a circoscrivere il proprio orizzonte nella sola realtà locale ma, grazie al fondamentale contributo degli organi di informazione, è possibile a tutti tenersi informati di ciò che accade negli altri territori. Come ricordavo in apertura dle mio intervento basta leggere i giornali di qualche giorno fa per accorgersi di come a Foligno, ad esempio, il piano delle alienazioni di un’amministrazione di centro-sinistra preveda vendite di immobili per un totale di ben 18 milioni. E lo stesso può dirsi di diverse realtà analoghe a quella tuderte. I cittadini non abbiano di che preoccuparsi: il ricavato della vendita di beni inerti, e in costante deprezzamento, condurrà a nuovi investimenti in ambito locale di cui le singole comunità non potranno lamentarsi, a meno che il Pd non preferisca rispondere ad esigenze di spazi e strutture aggregative confinando le comunità locali in immobili fatiscenti o malsani”.
Ugo Todini – assessore alle frazioni del Comune di Todi

13 agosto 2010
Il Comune di Todi "vende?

Lascia sgomenti e perplessi la decisione dell’Amministrazione di vendere proprietà comunali, nella fattispecie le EX SCUOLE ELEMENTARI di MONTICIELLO, TORRECECCONA, ASPROLI, LORETO e UN FONDO RUSTICO A VASCIANO.
Alcune considerazioni nascono spontanee, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo, che politico.
Le basi d’asta da cui si parte per questi immobili sembrano quasi irrisorie, considerando il mercato immobiliare e le cubature che li riguardano.
Ma è ancor più la scelta politica che lascia perplessi! Il Comune prima di vendere si è posto la domanda se in queste frazioni esistono punti di aggregazione sociale, strutture sportive o aree verdi comuni? Si è preoccupato di chiedere agli abitanti cosa ne pensavano? Si è adoperato per trovare fondi per ristrutturazioni, riqualificazioni o conversioni per questi immobili e proprietà, magari chiedendo anche a Provincia e Regione? Evidentemente no. Mai come in questi casi i cittadini considerano cosa di tutti questi beni, dato che si parla di scuole elementari; l’affezione dei cittadini è forte, la destinazione che se ne farà, mai come in questi casi, sta a cuore agli abitanti di queste frazioni.
Ad esempio, l’Amministrazione sa che gli abitanti di TORRECECCONA desidererebbero avere un punto di aggregazione sociale? I giochi per i bambini che a TORRECECCONA sono siti a fianco alla scuola elementare, ora che fine faranno? Non è compito di un Comune, se civile, ascoltare le esigenze dei propri cittadini cercando di esaudirle, soddisfarle, facendo la miglior sintesi possibile tra richieste e progetti realizzabili?
È da chiedersi cosa ci stia a fare l’Assessorato alle Frazioni se poi sono queste le scelte amministrative di Ruggiano e soci. Mai come in questo caso l’Assessore Todini è chiamato in causa: secondo lui risponde ad un piano di valorizzazione delle frazioni l’asta con cui si svendono quattro scuole?
C’è, poi, da ragionare sui TEMPI della cosa. La data del bando d’asta e la relativa scadenza LASCIANO DAVVERO PERPLESSI: si tratta del periodo di agosto, periodo un po’ di “fiacca”, dove l’attenzione di tutti è più sopita e si tirano i remi in barca, compresi gli appartenenti alla categoria più interessata alla cosa, ovvero il settore edilizio.
È da chiedersi, allora, se era proprio questo il periodo migliore per cercare di fare il miglior realizzo possibile per il Comune per queste alienazioni. Magari non è questo che si cerca!
Come diceva qualcuno “a pensar male si fa peccato, ma la maggior parte delle volte…”
Manuel Valentini – Coordinatore Circolo Pd di Collevalenza – Chioano – Torrececcona


13 agosto 2010
Alfio Todini: "Sul nuovo ospedale il Pdl vuole confondere i cittadini"

Il PdL di Marsciano ha recentemente co-firmato un documento che continua a chiedere, tra le altre cose, come verrà utilizzata l’attuale struttura ospedaliera di Marsciano dopo l’apertura dell’Ospedale unico che si sta ultimando a Pantalla.
Mi limiterò a rispondere a questa parte del documento solo per il fatto che, come il PdL marscianese dovrebbe sapere, il Consiglio Comunale ha approvato da mesi il contenuto dell’Accordo di Programma che, attualizzando quello stipulato nel 2001, ha definito con chiarezza quali servizi e attività saranno presenti all’interno dell’attuale nosocomio. Tale accordo, dopo l’approvazione del Consiglio (con il voto contrario del PdL) è stato firmato dal Sindaco di Marsciano, dalla ASL2 e dalla Regione Umbria lo scorso 19 febbraio.
In particolare ed in estrema sintesi si stabilisce che:
1.Tutti i locali attualmente occupati dall’Ospedale rimangono strutture sanitarie.
2.In essi verrà trasferito il Distretto attualmente in Piazza K. Marx.
3.Verranno portati da 12 a 20 i posti letto della Residenza Sanitaria Assistita a degenza breve gestita insieme ai medici di base, che potrà contare anche su uno spazio dedicato alla riabilitazione che oggi non c’è.
4.Verrà istituita la Casa della Salute, modello innovativo di continuità assistenziale, che prevede anche il trasferimento presso la struttura di numerosi studi di medicina generale.
5.Saranno mantenuti ambulatori e servizi la cui attività andrà naturalmente messa in sinergia con quella del nuovo ospedale.
6.Sarà attivata una sede del Centro di Formazione Aziendale sull’emergenza urgenza che utilizzerà alcuni spazi per lezioni frontali e una delle sale operatorie per l’innovativa attività di simulazione.
7.Sarà attivato un servizio di odontoiatria pubblica che oltre a garantire più adeguate prestazioni di base rispetto ad oggi potrà evolvere verso una attività specializzata verso l’infanzia.

In questa fase si sta procedendo alla progettazione per il riutilizzo degli spazi da destinare ai servizi presenti e futuri. L’insieme di quanto previsto dall’Accordo disegna uno scenario in cui, anche in modo innovativo, si potranno fornire servizi che, unitamente al nuovo ospedale, garantiranno ai cittadini migliore qualità nella cura della propria salute. Ma anche, come più volte abbiamo detto, un elemento fondamentale per la coesione sociale e l’economia cittadina.
Sulla viabilità di accesso al nuovo Ospedale, a partire da quella di prossimità su cui sta lavorando la Regione, vanno trovate soluzioni rapide ed all’altezza, nell’interesse di tutti.
Su più ampia scala, rimane centrale la realizzazione di un nuovo ponte sul Tevere che garantisca un accesso diretto da parte delle comunità di Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio e San Venanzo. Ricordiamo che anche questa previsione è contenuta nell’Accordo di Programma già dal 2001. Siamo certi che sarà, a breve, presentato un progetto complessivo che include questa soluzione, per la quale poi naturalmente bisognerà passare alla fase realizzativa, reperendo le risorse necessarie, tenendo presente la “mannaia” rappresentata dalla nuova finanziaria del Governo.
Spero che il confronto avvenga quindi sul merito delle soluzioni individuate e senza tentativi di confondere le idee ai cittadini, denunciando una mancanza di prospettive che, come abbiamo dimostrato, sono invece, per Marsciano, molto chiare e concrete. Frutto anche del lavoro di proposta e condivisione che questa Amministrazione ha saputo portare avanti.
A Regione ed ASL le risposte di loro competenza, dalle quali si potranno avere tutte le rassicurazioni sul fatto che stiamo andando verso un traguardo da salutare con grande fiducia e soddisfazione.
Alfio Todini – Sindaco di Marsciano

13 agosto 2010
Marsciano: "A quando l’apertura dell’ex clinica Bocchini?"

La posa della prima pietra ci fu a ridosso delle elezioni amministrative del 2009; da allora i lavori non sono mai iniziati, nonostante le rassicurazioni dell’Amministrazione Comunale e le ingenti risorse pubbliche impegnate nell’operazione, anche attraverso la creazione di una fondazione ad hoc con lo scopo di raccogliere risorse attraverso la destinazione del 5% da parte dei cittadini marscianesi.
La struttura, come si ricorderà, fu acquistata al prezzo di 800.000 Euro attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario, che fu motivo di scontro tra le varie forze politiche di allora.
Dopo interminabili polemiche, il progetto fu approvato e, quella che doveva essere una struttura all’avanguardia per i crescenti bisogni degli anziani, ad oggi, non vede la luce nonostante le continue rassicurazione da parte dei vari soggetti istituzionali.
Inoltre, recentemente, è stato confermato con la Regione e con la USL, il convenzionamento di 30 posti letto della costituenda residenza per anziani.
La sequenza dei fatti illustrati, mi porta a presentare una interrogazione nel prossimo Consiglio Comunale, con lo scopo di avere da parte del Sindaco, delucidazioni in merito allo stato dell’arte dell’opera, che sta suscitando nei confronti degli anziani bisognosi, aspettative che non possiamo in alcun modo disattendere.
Cristiano Costantini – consigliere comunale Pdl Marsciano

12 agosto 2010
La scatola dei segreti di Ruggiano e company

Ci sono i segreti religiosi e i segreti di Stato. I codici segreti e i servizi segreti. A Todi esistono, invece, solo i segreti dell’Amministrazione Ruggiano. Interrogazioni consiliari che aspettano risposta dal 2007, richieste di atti pubblici evase con lentezza o non evase del tutto, ordini del giorno che aspettano di essere discussi e non si capisce il perché di questo ritardo.
Eppure le informazioni qualcuno dovrebbe conoscerle, o perlomeno così sembra. Dopo aver richiesto, ormai da settimane, i dati sulle presenze relative alla passata stagione di prosa del Teatro comunale e non avendo ricevuto ancora riposta, possiamo tranquillamente affermare che siamo di fronte ad un vero e segreto, analogo a quello di Fatima, a cui solo pochi hanno l’onore di accedere.  D’altra parte in un’intervista – “rilasciata e mai pubblicata” in un quotidiano, ma prontamente diffusa dall’ufficio stampa del centro-destra tuderte, cioè dal blog del consigliere Epifani –, Stefano Porri dell’Athanor eventi, a cui è affidata la programmazione teatrale nella nostra città, parla positivamente della stagione appena conclusa. Non cita numeri, afferma solamente che tutto va a gonfie vele, con grandi presenze e numero di abbonamenti in crescita. Cifre che però nessuno conosce. D’altra parte non dovrebbe essere nemmeno necessario che sia un consigliere comunale qualunque a pretendere di conoscere questi dati: dovrebbero essere semplicemente diffusi, come il buon costume democratico della trasparenza e della pubblicizzazione delle notizie vorrebbe. Forse – ma è chiaramente solo una supposizione – essendo vicino il Todi Festival, la cui direzione artistica è affidata quest’anno allo stesso Porri, delle notizie poco confortanti non sarebbero di buon auspicio. Perciò meglio mantenere il segreto.
Ma non si tratta solo di questo. È ormai pratica abituale quella di tralasciare domande o richieste che potrebbero risultare scomode per questa Amministrazione. Lo abbiamo visto con la richiesta degli iscritti alla Scuola comunale di musica i cui nuovi gestori erano, perlomeno all’inizio, restii a fornire numeri precisi e nei tempi stabiliti dal Regolamento approvato in Consiglio comunale. Oppure con le interrogazioni riguardanti argomenti di cui la compagnia Ruggiano non vuole parlare e rendere conto: d’altra parte si vede che non è poi così importante verificare se un bando di gara per affidare la realizzazione di un parcheggio multipiano proprio nel centro della nostra città sia corretto oppure no.
Certo, se ci fosse questa chiusura solo nei confronti dell’opposizione di centro-sinistra, potremmo alla fine farcene una ragione: non ci stupisce che un’Amministrazione che governa al motto “ il popolo ci ha eletto, perciò comandiamo noi” non faccia della trasparenza il suo modo normale di operare. I segreti sono anche all’interno dello stesso centro-destra. Un consigliere con delega al decoro decide di pulire con qualche picconatina e un po’ di trapano elettrico i resti di un Anfiteatro romano e l’Assessore alla cultura della stessa città, archeologa di professione, ammette con tranquillità di non saperne nulla.
Per lei quei lavori non erano solo un segreto, ma un vero e proprio mistero.
Romina Perni – Consigliere comunale

10 agosto 2010
Ospedale di Pantalla, le domande del Pdl

Il Popolo della Libertà della Media Valle del Tevere, attraverso i rispettivi Coordinamenti comunali, pone con forza e determinazione al Presidente della Regione dell’Umbria, l’Assessore alla Sanità ed il direttore della ASL 2 poche, precise ed inderogabili questioni:
 Quando sarà veramente operativo il nuovo ospedale di Pantalla?
 Quali saranno le specializzazioni ed i servizi sanitari erogati nella nuova struttura?
 Le vie di accesso al nuovo nosocomio prevedono la realizzazione di un ponte sul Tevere?
 Quali servizi ambulatoriali saranno predisposti a Marsciano ed a Todi?
 Quale futuro avranno nel ri-assetto dei servizi sanitari della Media Valle del Tevere le attuali strutture ospedaliere di Todi e Marsciano?
Il PDL sostiene che l’onerosa opera di razionalizzazione del servizio ospedaliero nella Media Valle del Tevere nell’unificazione delle strutture di Marsciano e Todi, se pur necessaria per le ovvie ragioni di bilancio ed a testimonianza dell’efficacia della pubblica amministrazione nelle erogazioni dei servizi sanitari (alla faccia delle contestazioni al Governo Berlusconi, alla manovra del Ministro Tremonti ed alle sollecitazioni del Ministro Brunetta!!!), è stata e continua ad essere nella nostra Regione occasione di propaganda elettorale, prima e di ”scontri di potere” e di “leadership”, oggi.
Non sfugge infatti a nessun come l‘infrastruttura (quella muraria per intenderci) abbia visto nei mesi scorsi più di una “inaugurazione” rappresentando ghiotta mecca di pellegrinaggi per scontati e banali “spot-elettoralistici”.
E’ giusto ricordare ai cittadini, l’ennesima posticipazione dell’entrata in servizio della nuova struttura ospedaliera annunciata inizialmente per il 22 febbraio 2009 (tamtam del 07/10/2007: Ospedale di Pantalla: "va tutto bene") successivamente per la fine 2009 (tamtam del 11/02/2009: Faccia a faccia tra Ruggiano e Legato su servizi sanitari attuali e nuovo ospedale di Pantalla) poi slittata ad aprile 2010 (tamtam del 18/02/2010: L’Ospedale di Pantalla si mette in mostra) ed oggi, per l’ennesima volta, promessa prima a dicembre 2010 (tamtam del 09/05/2010: Ospedale di Pantalla, uno dei 100 cantieri aperti nella sanità italiana) poi a primavera dell’anno successivo (tamtamt del 03/08/2010: Ospedale di Pantalla, Chiacchieroni sollecita il ponte sul Tevere) mentre già si parla dell’estate 2011!!!
Di tutta questa vicenda si potrebbe ironizzare che le mura del nuovo Ospedale sono state erette, a forza di “celebrazioni”, dalla prima all’ultima pietra dagli esponenti e candidati del PD!
La necessità di fare chiarezza riguardo la realizzazione del nuovo Ospedale di Pantalla si evidenzia ancor di più rivolgendo l’attenzione a due questioni che solo marginalmente hanno visto un unità d’intenti all’interno della maggioranza in Consiglio Regionale: la realizzazione dell’accesso viario al nosocomio e la riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio.
Non meno significative e preoccupanti sono le sorti dell’assistenza sanitaria dei cittadini della Media Valle del Tevere, le specializzazioni che verranno predisposte nel nuovo Ospedale e quali servizi sanitario-assistenziali sul territorio verranno erogati; da non trascurare inoltre anche dove tali servizi saranno accessibili per la cittadinanza, quesito a cui sono legate le sorti delle strutture degli attuali Ospedali di Todi e Marsciano.
Il Popolo della Libertà poste sul tavolo le reali questioni che interessano la futura assistenza sanitaria dei cittadini sollecita il Presidente della Regione dell’Umbria, l’Assessore alla Sanità ed il direttore della ASL 2 a risposte pronte e chiare, predisponendosi fin d’ora nel promuovere significative azioni che facciano emergere elementi di chiarezza in un quadro ancora denso di incertezze che lasciano la sensazione di giochi e tatticismi politici piuttosto che di una reale e trasparente volontà tesa a dare risposte ai quesiti posti dai cittadini della Media Valle del Tevere.
I COORDINATORI COMUNALI PDL-MVT: Collazzone – Renzo Capodicasa; Deruta – Mauro Liberti
Fratta Todina – Cinzia Moriconi; Marsciano – Francesco Zappulla; Massa Martana – Gianluca Agnetti
Todi – Gabriele Ursini

5 agosto 2010  
Todi: il Pd chiede le dimissioni dell’assessore Bergamini

La professoressa Bergamini, assessore alla cultura del Comune di Todi, ha dichiarato di non essere a conoscenza dello svolgersi di lavori non autorizzati ed interrotti dall’intervento della Soprintendenza, presso l’area dell’anfiteatro romano, poco distante da Porta Romana.
Ci domandiamo come sia possibile che non abbia visto o saputo che erano in corso i lavori diretti dal consigliere Epifani, delegato al decoro urbano.
Che nessuno, infatti, l’abbia messa al corrente delle cose, tanto come assessore, quanto come esperta docente universitaria, ci sembra davvero un fatto strano.
E, allora, delle due l’una: o la professoressa Bergamini non è stata informata dei lavori dal consigliere Epifani e dagli altri membri di giunta, pur essendo l’assessore competente e persona esperta in materia, o non è vero che non fosse a conoscenza delle cose e quindi ha, di fatto, accettato l’avvio dei lavori abusivi, al di fuori di leggi e regole a lei ben note.
Il presente atto non è che l’ennesimo compiuto sul patrimonio storico-artistico-culturale della città senza le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza.
Crediamo, quindi, che per dignità personale, professionale e politica la professoressa Bergamini dovrebbe immediatamente dimettersi.
Partito Democratico Todi

3 agosto 2010
Sospesi per sempre i lavori all’Anfiteatro romano di Todi

L’incontro con l’archeologa Manconi della Soprintendenza non è andato come speravo e quindi i lavori di ripulitura dei ruderi dell’Anfiteatro sono sospesi e non credo che verranno mai ripresi. Al di là di un confronto, seppure non critico per quanto già fatto, che è risultato collaborativo, di fatto, i lavori, per essere terminati, dovrebbero comportare tempi lunghi ed investimenti di denaro che l’Amministrazione non ha e non ne ha nemmeno la Soprintendenza. Sembra prevalere la tesi che sia meglio che ci siano venti centimetri di terriccio, muschio e radici a ricoprire il monumento, che ripulito, seppure con il rischio che qualche ciottolo possa distaccarsi. Avere dei ruderi di un anfiteatro di duemila anni fa e tenerlo sotterrato e non fruibile alla vista non rientra nel mio modo di vedere le cose. Ma così hanno deciso i funzionari dell’Ente che soprintende la tutela dei Beni Monumentali e così sia. Anche se a qualcuno può dare fastidio ribadisco che, a fronte dell’incuria decennale che ha ridotto a sede della raccolta dei rifiuti, a prato ed a parcheggio, la sommità dei resti dell’Anfiteatro, con pesanti responsabilità di chi lo ha permesso (Amministrazioni comunali precedenti ed Enti di tutela), la ripulitura che si stava effettuando non era lesiva al monumento e lo rendeva dignitosamente visibile. Saranno soddisfatti i delatori che con il loro intervento hanno determinato l’interruzione di questa operazione ma non saranno contenti i tanti cittadini che stavano esprimendo compiacimento per ciò che si stava facendo. Un po’ di rammarico lo provo, anche perché, con un altro paio di giorni, i lavori sarebbero stati terminati. Questa volta hanno vinto i Sinistri fischiettatori.
Mario Epifani – consigliere comunale

2 agosto 2010
Un riconoscimento della Città di Todi al regista Pupi Avati

Credo sia opportuno riconoscere al grande Pupi Avati il merito di essere un regista di fama internazionale. Todi può vantare questa fortuna di avere come Concittadino tuderte e specialmente, nella frazione (Cecanibbi), un grande del cinema italiano. E’ da molto tempo , che ho in mente di fare questo plauso a favore di una personalità, credo unica nel suo genere.
Il Comune di Todi deve subito attivarsi, ricevendolo in Comune, dandogli una onorificenza del grande lavoro che sta svolgendo, insignandolo della cittadinanza onoraria, tanto da promuovere con i suoi film tutta l’italia intera. Chi vi parla ha avuto l’onore di stringergli le mani, una sensazione bellissima, emozionante, mista a gratificazione.
La Città di Todi e credo di intepretare il pensiero di molti tuderti, deve essere grata ad una personalità di questo livello, che ha voluto scegliere come dimora questa ridente frazione tuderte.
Giancarlo Castrini


2 agosto 2010
Tariffe asili nido: per agevolare qualcuno di fuori Comune si penalizzano i massetani

Il Popolo della Libertà Massa Martana, come maggior forza politica locale, continua con serietà e determinazione la sua funzione di controllo politico amministrativo e di critica propositiva alla Amministrazione  Bruscolotti e ritiene doveroso informare i propri concittadini su un tema particolarmente importante come le tariffe di iscrizione all’asilo nido.
Nell’atto di Giunta,  n. 89 del 22 giugno 2010,  si delibera:
“Di applicare agli utenti dell’asilo nido residenti in altri Comuni, ma di cui almeno un genitore svolge la propria attività lavorativa nel Comune di Massa Martana, la stessa tariffa applicata ai bambini residenti nel Comune di Massa Martana”… inoltre “Di dare atto che il minor introito per le rette farà  carico al Bilancio comunale”.
La morale è che mentre i non residenti usufruiscono del vantaggio di uno sconto del 20% i contribuenti massetani ,si accollano i rincari delle tasse! Il solito vizietto! Forse per agevolare qualcuno si penalizzano tutti? Ricordiamo infatti che a carico dei cittadini di Massa Martana, grazie al primo bilancio dell’Amministrazione Bruscolotti, nell’anno 2010 tasse e servizi sono aumentate mediamente del 40%.
Il PdL critica con forza la decisione presa e ritiene più giusto per equità fiscale e amministrativa mantenere invece  tariffe dell’asilo nido differenziate.
Si ritiene invece indispensabile e lo poniamo fortemente all’attenzione,  visto che non è stato mai neanche preso in considerazione, prevedere una tariffa agevolata per situazioni familiari disagiate (come ad esempio ragazze madri, separati, bassi redditi, perdita di occupazione ecc…), dove un servizio agevolato di asilo nido diventa sicuramente indispensabile.
E’ grave non aver previsto agevolazioni in questo senso,  perché nel territorio comunale  tali  casi esistono e  atti concreti, piuttosto che un mero sostegno, qualificherebbero una Amministrazione seria e responsabile che a parole si riempie la bocca di solidarietà  ma poi nei fatti fa poco o niente.
Ma del resto, in campagna elettorale, la Bruscolotti lo aveva preannunciato: “io Sindaco tu protagonista”  sicuramente inteso come … il cittadino  suddito  “attore protagonista” nel pagamento delle tasse!
PdL MASSA MARTANA – I Coordinatori Comunali

2 agosto 2010
San Venanzo: "Coraggio di cambiare" commenta il Consiglio comunale

Consiglio importante per gli argomenti discussi, oltre le  3 interrogazioni e la mozione presentate dalla opposizione “Coraggio di cambiare”, sono stati trattati argomenti come la variazione di bilancio, la rielaborazione del piano regolatore e la salvaguardia delle scuole di montagna.
In merito alla sicurezza dei cittadini i Consiglieri di minoranza sono soddisfatti di quanto ha fatto il Sindaco nell’informare le forze dell’ordine, e la notizia confortante è sapere che la banda responsabile degli ultimi furti nelle frazioni di San Vito e Ospedaletto dovrebbe essere stata sgominata.
Per quanto concerne il problema dell’acquedotto di Collelungo e della Badia , il primo dovrebbe essere eseguito entro la fine di questo anno e l’inizio del prossimo, perché gia coperto da finanziamento; mentre per la Badia la situazione risulta essere più complessa perché trattasi di zona rurale e pertanto non di competenza della Umbria acque, ma il Sindaco, su sollecitazione della minoranza, ha preso l’impegno di contattare il gestore e cercare di trovare un accordo tra lo stesso e i cittadini, per dare una risposta definitiva a questo annoso problema, con un si o no conclusivo.
Per l’illuminazione pubblica, visto che non è stato inserito come argomento di discussione in Consiglio, ma trattata come interrogazione a risposta scritta, anche se chiaramente indicato che l’interrogazione doveva essere discussa in consiglio, aspettiamo la risposta scritta del Sindaco, che asserisce di aver già spedito.
La mozione riguardante il nuovo stadio comunale, dopo una accesa discussione e seguente votazione, è stata bocciata, con la motivazione che vede la maggioranza affermare di avere tutti i certificati in ordine e vede chiedere alla Soc. Sportiva di applicare l’articolo 9 della convenzione. L’opposizione invece punta il dito sullo stato di fatto del campo di calcio che, certificati a parte, presenta, seri problemi, pertanto proseguirà la battaglia. E’ stata solo accennata, in questa fase, la posizione delle tribune, troppo a ridosso al terreno di gioco, tale da compromettere la completa visione della partita, che verrà affrontata successivamente.
Ottimo lavoro fatto dalla opposizione in merito al nuovo piano regolatore. La lista civica “Coraggio di cambiare” ha chiesto con forza che il nuovo piano regolatore salvaguardi innanzi tutto le famiglie che per esigenze (figli che si sposano ecc.) abbiano la possibilità di poter ampliare le proprie abitazioni senza tanti vincoli e balzelli, favorendo così la permanenza sul territorio dei giovani.. Salvaguardare allo stesso modo gli allevatori che già operano sul territorio e che hanno bisogno di piccoli ampliamenti per aumentare il loro reddito. Stesso dicasi per gli imprenditori, con l’impegno di cercare d’individuare nuove zone per nuovi insediamenti. I Consiglieri di minoranza, hanno poi preso una posizione rigidissima, uscendo addirittura dall’aula in segno di protesta, quando si è trattato di votare la modifica dell’articolo 15 del piano regolatore, che riguarda gli allevamenti sul Parco dello Stina , chiaro punto di avversità contro l’imprenditore agricolo in località Ripalvella, che dopo un anno di controversie ha ottenuto la licenza a costruire. Votare una modifica oggi,  afferma il gruppo di minoranza, “puzza di bruciato”, perché era già stata più volte inserita all’ordine del giorno di altri consigli comunali e regolarmente ritirata al momento della discussione.
Approvazione unanime per l’ordine del giorno riguardante la salvaguardia delle scuole di montagna, anche se il nostro Comune non è ancora interessato, meglio prevenire.
Dura è stata la reazione del gruppo di minoranza in merito alla variazione di bilancio, perché con il regolamento del consiglio in mano, è stato contestato il fatto che la variazione di bilancio non era passata per la Commissione bilancio prima di essere sottoposta al consiglio comunale, come impone il regolamento stesso. Veniva contestato inoltre che la delibera di Giunta, emessa in data 30 giugno 2010, riguardante appunto la variazione di bilancio non era ancora consultabile, perché ancora alla firma del segretario comunale. Alla luce di tutto ciò il gruppo di minoranza si asteneva nella votazione, contestando il metodo non il fine della modifica di bilancio.
Lista Civica “ Coraggio di cambiare”

1 agosto 2010
Musica per i Borghi OK, ma la Marini ha "stonato"

Lo scorso anno avevo unito la mia voce a quanti avevavno cirticato la gestione un pò troppo "riservata" dei posti a disposizione per gli organizzatori, a discapito della "normale" cittadinanza in occasione di "Musica per i Borghi". Dal momento che non lego le mie osservazioni a pregiudizi o filtri di alcun tipo, ancor meno politici, ma solo ad osservazioni di fatto, quest’anno desidero esprimere una valutazione di segno opposto; lo spettacolo è stato fruibile e visibile un pò dappertutto;in un’ottica di ulteriore miglioramento e volendo proprio cercare il classico "pelo" piazzare un paio di schermi nella parte della piazza più lontana e coperta dagli alberi ed attrezzature sarebbe stato di certo utile, ma non ci lamentiamo.
Anche in ordine allo spettacolo, la scelta di proporre una specie di carriera musicale, dalla scoperta alla maturità di un’artista, partendo dai piccoli di "Ti lascio una canzone" se non erro, attraverso Valerio Scanu e Alessandra Amoroso fino ad Enrico Ruggeri è sicuramente apprezzabile. Ho anche apprezzato l’intervento del Sindaco Todini, sicuramente equilibrato e di contenuti condivisibili.
Ho invece apprezzato meno l’intervento della Presidente della Regione, Catiuscia Marni, che non ha saputo resistere alla tentazione, e sotto ancora gli influssi della recente campagna elettorale, è "scivolata" clamorosamente ed inappropriatamente sul "politichese" (come il cacio sulla zuppa di pesce), con circumlocuzioni e riferimenti chiaramente ai tagli alle regioni previsti dal Governo con la manovra finanziaria. Riferimenti questi, che oltre ad essere inappropriati, hanno per un momento dato una "sensazione" di intervento politico del tutto fuori luogo per la serata prettamente di musica, al contrario di quanto fatto da Todini che è rimasto, strettamente ed apprezzatamente, in tema; tra le altre visti i ventilati rischi ventilati dalla Marini, sulla eventualità che anche manifestaziioni come questa possano cadere sotto la "scure" di Tremonti, spero che "la" Catiuscia, prima di spegnere gli amplificatori, si affacci alle finestre di Via del Broletto a Perugia, ed osservi quante Alfa Romeo ci sono parcheggiate sotto e decida, forse, di liberare un paio di posti macchina.
E poi così, mi si offre il fianco, ed io la freccia la scaglio, e dico: in tema di tagli ai cittadini, sarebbe utile e produttivo sapere se ieri sera, per venire a sentite le canzoni, la Marini ha preso la sua macchina a proprie spese, come fà quotidianamente mia moglie e molti altri per andare a lavorare a Perugia, o se invece è venuta con quella di servizio della Regione, con tanto di autista. Voi che dite ?
Roberto Proietti

1 agosto 2010
Mai a Todi con la Lega Nord? Pazienza, ci presenteremo da soli

La lunghezza della lettera aperta al sindaco di Todi che lo scrivente, come portavoce del G.O.T.  della Lega Nord, non ha certamente facilitato il compito dei giornalisti nel sintetizzare e tagliare il testo originale per riportarlo in un accettabile dimensione in un articolo da pubblicare sulla pagina locale. Questo ha comportato omissioni e tagli che non hanno fatto confusione senza permettere ai lettori di capire il reale giudizio su quanto da me espresso sull’attuale Amministrazione Comunale, sul suo futuro e sulle possibilità di conferma di Ruggiano alle elezioni del 2012.
1-Innanzitutto la Lega non intende in alcun modo ostacolare la vittoria del centrodestra nel 2012 e quindi se la maggioranza della coalizione fa propria la posizione di Epifani “con la Lega mai”, pazienza ci presenteremo da soli con una propria lista, con la possibilità di eleggere anche 2 consiglieri, e poi i nostri voti saranno a disposizione per tutte le proposte e gli interventi condivisi dal nostro partito.
2-A Spaccatini del Corriere dell’Umbria si precisa che quanto da lui scritto “La teoria del leghista Bocchini sul presunto scarso rendimento dei dipendenti comunali” non risponde assolutamente al vero, in quanto non scritto nè tanto meno pensato.
Perché la mia non è stata una teoria, ma una tesi ben documentata e dettagliata che porta, con un po’ di buon senso, alla conclusione che alcuni dipendenti comunali, e quindi non tutti, ed in particolare qualcuno che riveste incarichi di carattere organizzativo, sarebbero portati a “tirare a vacca”.
Ma quando un dipendente, come ho ben dimostrato, ritarda di oltre 4 mesi il rilascio di un permesso di costruire senza un reale motivo o per errori di istruttoria della pratica, o un altro dipendente che non si preoccupa di chiedere gli anticipi per poi poter assegnare i lavori di costruzione di nuovi loculi in un cimitero, pur essendoci tutte le condizioni per farlo e nonostante i solleciti di cittadini, detti lavoratori come dovrebbero essere definiti se non lavoratori che “tirano a vacca”?
Per concludere, sull’intera vicenda la Lega Nord, nella persona dello scrivente, sfida dal Sindaco alla Giunta, dai sindacati aziendali al Partito Democratico di Todi a smentire i fatti da me denunciati.
Oliviero Bocchini –  portavoce del G.O.T.  della Lega Nord

1 agosto 2010
Il Comitato pro-acqua contro gli aumenti tariffari Ato Umbria 1

Con la presente la scrivente è a sottoporre alla Cortese attenzione della Comissione per la Vigilanza sull’uso delle risorse idriche, in riferimento alle competenze che la Legislazione vigente vi conferisce, quanto richiamato in oggetto e di seguito argomentato.
In data 06 Febbraio 2009 (delibera n.5 del 06/02/2009) l’Assemblea dei Sindaci della ATO Umbria 1 ha deliberato ulteriori aumenti tariffari che il Gestore Umbra Acque S.p.A. ha applicato ai Cittadini serviti nei 38 Comuni di propria competenza per l’anno 2009.
Verificando la delibera in questione, da un nostro calcolo, si evince un aumento pari al 2.85 % oltrechè del tasso di inflazione a cui si aggiunge un altro aumento del 2.15% ed un icremento inerente il canone di depurazione.
I firmatari della presente, insieme alle tante realtà territoriali impegnate per la salvaguardia dell’Acqua ed il contrasto alle politiche di mercificazione della stessa, hanno avviato un proprio studio  per l’approfondimento sia del Metodo Tariffario e la legislazione vigente di riferimento, sia degli impegni sottoscritti al momento del conferimento tra il Gestore  Umbra Acque S.p.A. e l’ATO Umbria 1.
Proprio dallo studio degli atti deliberativi, la scrivente nutre seri dubbi sulla correttezza e la conformità alla normativa vigente di riferimento.

Di seguito elencati alcuni punti su cui si sta riflettendo:
1) Nel periodo di crisi idrica 2007/2008 (dichiarato con DPCM 4/3/2007 e 28/12/2007, e DPCM del 27/6/2008 e la delibera della Giunta Regionale Umbria n. 844/2007), sono stati spesi € 1.544.624,24 (per acquisto beni e servizi) per gli approvvigionamenti di acqua mediante autobotti nei territori che hanno necessitato di tale servizio. La copertura delle predette spese hanno determinato, secondo quanto testualmente riportato nella Delibera n.5 del 06.02.09,  la necessità di un incremento tariffario per il 2009 pari al 2.15% da destinarsi a finanziare parte (€ 1.213.780,00) delle spese sostenute dal gestore  per il servizio autobotti,  poichè il limite massimo d’incremento non consente la copertura integrale della spesa ritenuta ammissibile.
C’è da precisare che oltre ai provvedimenti tecnico-amministrativi adottati a partire con l’Ordinanza n. 3598 del Presidente del Consiglio del 15/06/2007 con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza per la crisi idrica nei territori dell’Italia centro settentrionale, tra cui è stata compresa la Regione Umbria, la quale a sua volta ha adottato i provvedimenti di cui sopra, sono stati stanziati fondi per affrontare l’emergenza di cui sopra.
Quindi ci chiediamo anche se questi fondi avrebbero dovuto essere in parte spesi per il pagamento delle autobotti di cui sopra e la questione ci sembra essere un rafforzativo della richiesta della verifica della legittimità o meno di tale aumento in bolletta.
2) Inoltre l’ATO Umbria 1 nella suddetta Delibera n. 5 del 06.02.09, vista la Sentenza della Corte Costituzionale n. 355/2008 che ha dichiarato l’incostituzionalità delle norme che impongono il pagamento della quota della quota della tariffa riferita alla depurazione anche in caso di mancata esplicazione di tale attività, ha ritenuto necessario un incremento della quota della tariffa del servizio idrico integrato, riferita alla fognatura/depurazione, per coloro che utilizzano il predetto servizio allo scopo di RIEQUILIBRARE PER IL 2009 IL MINOR INTROITO DERIVANTE DALL’OSSERVANZA  della suddetta sentanza in MISURA ADEGUATA A GARANTIRE IL RIPRISTINO DEGLI EQUILIBRI (?), come testualmente riportato alla pagina 4 della citata Delibera dell’ATO Umbria 1. In questo caso ci chiediamo se l’aumento della tariffa della depurazione e le sue motivazioni a carico di chi usufruisca del servizio siano legittime e se il Gestore non sia obbligato a stabilire norme (tempi e modalità) per la sua restituzione a chi non avrebbe dovuto pagare il canone di depurazione. 
 
Comitato Pro Acqua Gualdo

  

 

 

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