Eccellente cantante afro-americana, cresciuta in una piccola cittadina del Texas, Ruthie Foster si caratterizza per una grandissima verve e per un sound prevalentemente acustico influenzato da Folk, Gospel, Blues e Soul. Paragonata più volte a grandi vocalist del passato come Ella Fitzgerald e Aretha Franklin, Ruthie Foster rappresenta al meglio il lato più black della musica contemporanea proveniente dal suo sconfinato Texas. Nelle sue esibizioni dal vivo emergono le sue straordinarie doti espressive infatti è il palcoscenico il luogo naturale dove può liberare al meglio le sue potenzialità. Il suo repertorio è particolarmente ampio e prende ispirazione da diverse influenze musicali ma su tutto è la voce a prevalere, potente e al tempo stesso melodiosa, ricca di sfumature e con un’estensione vocale incredibile. Questa strepitosa blueswoman ha trovato una propria personalità musicale reinventando la trascendenza del Gospel e legandola al Folk-Blues, arricchito da influenze Soul ed RnB, il tutto accompagnando il suo canto, potente e viscerale, con una chitarra acustica. Il suo nuovo album The Truth according Ruthie Foster (2009), undici brani di Blues, Gospel e Folk, è stato subito nominato ai Grammy Awards; è un disco sorprendente per la sua intensità e per i suoni curati in ogni dettaglio. Con questo album della maturità la quarantaquattrenne cantante texana può essere considerata nome di spicco tra i big della musica internazionale. Lalbum vanta la presenza di artisti importanti, dal produttore Chris Goldsmith ( Charlie Musselwhite e Blind Boys of Alabama) alla band formata da Robben Ford, Jim Dickinson, Larry Fulcher, Rock Deadrick e la partecipazione in alcuni brani di Charles Hodges e Wayne Henderson (membri dei mitici Memphis Horns), Eric Bibb e tanti altri. Ma la vera protagonista è lei, Ruthie Foster, che conferma le qualità dimostrate nei suoi lavori precedenti e nei suoi concerti dal vivo. Una cantautrice formidabile, comunicativa e dotata di grande energia vitale, potenza e sensualità, brava non solo ad interpretare la tradizione, ma anche a riscriverla, contaminandola con sfumature Reggae, Soul e Jazz.
Nella giornata di domenica 25 luglio alle ore 17.00 presso il 909 Cafè, in Corso Vittorio Emanuele a Castiglione del Lago, si svolgerà la conferenza musicale dal titolo 35 anni sulla strada del Blues: musica e parole con il Puma di Lambrate": un incontro con Fabio Treves ed il chitarrista della Treves Blues Band Ale Kid Gariazzo che racconteranno in musica le tante storie Blues vissute e conosciute da Treves in tutti questi anni. Fabio Treves, oltre ad essere presente in concerto con la sua band in piazza a Magione lunedì 26 luglio, presenterà anche la mostra fotografica Got My Mojo Workin visitabile per lintero periodo del festival presso La Darsena Bar Caffè.
Alle 18.30 in Piazza Mazzini continuano gli appuntamenti pomeridiani in cui spazio è dato ad artisti che rappresentano la migliore espressione del Blues acustico in Italia. Cantante ed ukuleist, Veronica Sbergia è dotata di una voce versatile che le ha permesso negli anni di sperimentare un repertorio ricco dei più disparati generi musicali trovando nel Blues la sua espressione ideale. Con il valente chitarrista Max De Bernardi ha dato origine al progetto The Red Wine Serenaders, il cui sound rimanda alle origini del Blues, passando per il Ragtime, il Jazz di New Orleans e i ritmi ipnotici delle Jug band. Luso di strumenti non convenzionali, come lukulele, il kazoo o il washboard, contribuisce ad arricchire il suono che con contrabbasso, chitarra acustica, banjo e mandolino ricrea le atmosfere dei primordi del Blues anni 20. L’intento è quello di mantenere viva la ricchissima e preziosa tradizione musicale delle String band degli anni 20, rispettandone il linguaggio e lintenzione originari, ma adattandone il contesto ai giorni nostri. Non solo un progetto musicale ma uno stile di vita, come il buon vino: onesto, divertente, aggregante.
Il concerto di mezzanotte è affidato a The Cyborgs a La Darsena Bar Caffè
The Cyborgsè una two man band che ama definire il suo genere un Electro-Funk- Blues. Il progetto musicale del duo è molto originale e prende le mosse, come è noto nel genere, da alcuni bluesmen dagli anni 30 e fino ai 60, proponendo, in chiave moderna e roots nello stesso tempo, alcuni dei loro brani. Questa in breve è la loro storia: siamo nel 2110, non cè più musica nel mondo, non cè più Blues. I The Cyborgs stanno tornando indietro di secolo in secolo per raccogliere informazioni, cantare le proprie canzoni che denunciano quello che è il loro presente, per cercare di cambiarlo. Il punto è questo: indossano le maschere o sono proprio così come appaiono? E quindi quanto cè di umano nei loro corpi? Questi quesiti sono tuttora irrisolti, quello che è sicuro è che si collegano allelettricità per un viaggio che è vivo da 100 anni e oltre: il Blues. Cyborg-0 canta e suona la chitarra con il suo pollice destro in continua percussione. Cyborg-1 suona i bassi della tastiera con la mano destra e la batteria con i restanti arti del suo strano corpo.
- Redazione
- 25 Luglio 2010
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