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31 luglio 2010
Aspettando i dati delle presenze degli spettacoli al Teatro Comunale di Todi
A Stefano Porri, autore di “un’intervista richiesta dal Corriere dell’Umbria, rilasciata e mai pubblicata”

Ignoro le cause della mancata pubblicazione. Ma non capisco nemmeno il motivo di ricorrere ad un blog privato, quando c’erano altri giornali, compreso questo Online, a cui rilasciare, se non un’intervista, una dichiarazione.  E c’era, ovviamente, il “giornale locale” (che ha un nome:  “Città Viva”) sul quale il “personaggio” (anche questo con nome e cognome: lo stesso di chi scrive) aveva pubblicato, nell’ultimo numero di aprile-maggio, XXVII, pag. 41 un articolo dal titolo “Stagione teatrale  2009-2010: anno sabbatico? “,  che è appunto un commento , per la precisione il terzo e definitivo, sulla stagione teatrale del corrente anno.  A questo Stefano Porri poteva inviarla,  trasformando la  dichiarazione in risposta. Anzi, non solo poteva, doveva: come  impone la prassi giornalistica e come detta la logica.  E in un solo modo: confutando il “sermone” punto per punto, dimostrando perché le  affermazioni “non corrispondono alla realtà dei  fatti”, spiegando perché  le dichiarazioni “sono faziose e prive di fondamento”  e indicando dove sono le “inesattezze su luoghi, cifre e altri dati”.
Invece  non lo ha fatto.  Ma può rimediare.  Anche se suona un po’ tardivo (non per colpa del giornale, che era in edicola ai primi di giugno) può  inviare, ora,  la risposta, quella vera,  alla  sede deputata, che è, appunto, Città Viva:  valida ormai per il  numero di agosto-settembre,   nel quale  troveranno  spazio sia  le sue obiezioni, sia  le  mie, molto probabili,  controbiezioni.   Intanto, però, faccia una cosa: visto che si rammarica del fatto che il “soggetto che ha scritto l’articolo  non ha riportato i successi di questa stagione di prosa” (sic!),  rimedi lui stesso nel solo modo che ha:  fornire i dati numerici delle presenze, come da tempo gli è richiesto. Il  Teatro  Stabile dell’Umbria lo faceva ad un mese (al massimo) dalla conclusione della stagione, mentre da questa di Athanor,  terminata il 18 aprile, ne sono passati tre e mezzo e   i dati, stranamente, non si vedono. 
Sappia  che io mi associo a chiederlo  per principio, perché è una regola di trasparenza, che tutti seguono senza discutere.  Non perché ne abbia bisogno, essendo riuscito a contare, quasi sempre a occhio, quanti spettatori c’erano nei sei  spettacoli precedenti e seguenti quello di Francesca Reggiani, che, ricordo e sottolineo, è capitato per caso, in sostituzione di un Wertmuller ammalato, e la cui presenza,   dunque, indipendentemente dall’esito,  dalla bravura dell’attrice e dall’apprezzamento dei suoi ammiratori ( tra cui il sottoscritto),   non sposta di un millimetro il discorso complessivo sulla  stagione tuderte.
Manfredo Retti – direttore periodico "Città Viva"

30 luglio 2010
Depuratore di Olmeto: la montagna ha partorito il topolino

La montagna ha partorito il topolino. Ad un anno dalla chiusura dell’impianto e dalla costituzione della commissione tecnica, i risultati ottenuti dalla Giunta Todini sulle decisioni da adottare riguardo all’impianto di Olmeto sono a dir poco deludenti.
Il progetto presentato ed approvato da questa maggioranza prevede uno stanziamento di € 600.000 per adeguare l’impianto alla depurazione ed allo svuotamento dei liquidi accumulati in anni di inefficiente gestione pubblica del biodigestore. Nonostante l’autorevolezza degli esperti membri della commissione tecnica, nessuno di questi è riuscito a far chiarezza del complicato quadro normativo e nessuna soluzione è ad oggi stata avanzata per lo smaltimento della parte solida dei reflui, altrettanto ingombranti quanto quella liquida. Non è dato sapere quanto spenderanno i marscianesi per lo svuotamento previsto per i prossimi mesi dei 90.000 metri cubi  liquidi, non si sa se sia da considerarsi rifiuto o meno, nessuno ha assicurato che sia possibile il suo uso agronomico, utilizzarlo cioè per l’irrigazione dei campi. La continuità nella gestione da parte della SIA di tutta la partita è per noi garanzia di insuccesso, la responsabilità tecnica di questo disastro è di chi ha gestito l’impianto in questi anni ed ovviamente, la responsabilià politica, di chi ha scelto e pagato con i soldi dei cittadini queste persone. Errare è umano, perseverare è diabolico.
Il puntuale coinvolgimento in questa analisi di esperti del Ministero dell’Ambiente, con il quale la Regione Umbria ha in corso un contenzioso tecnico, avrebbe per noi sicuramente fatto chiarezza e dato agli amministratori locali degli elementi certi per adottare le proprie scelte.
E’ altrettanto indispensabile, a nostro avviso, redigere un regolamento comunale che detti le regole per permettere a chi voglia fare zootecnia nel nostro territorio di farlo senza sorprese e nel pieno rispetto di chi vive e risiede nel nostro territorio e vuole continuare a farlo con un livello di qualità ambientale pari a quello di tutti gli altri cittadini.
In questo contesto è urgente capire se esistono progetti di riavvio dell’impianto di depurazione zootecnica e se siano compatibili con i paletti messi dall’amministrazione e sui quali siamo sempre stati disponibili a ragionare.
Gruppo Consiliare PDL Marsciano – Coordinamento comunale PDL Marsciano

30 luglio 2010
A Marsciano incuria e degrado nell’accesso al centro storico

Versa in cattive condizioni la via, inaugurata solo un anno fa, che costeggia le mura antiche di Marsciano e che collega Piazza Largo della Vittoria con Via Roma, nel centro storico.
Chi ci abita è impotente di fronte all’incuria che deve subire: cestini colmi di spazzatura quasi mai ritirata costringendo volontari-cittadini che abitano nelle vicinanze a farlo, un portacenere di coccio divelto, il verde mai innaffiato e, quello che dovrebbe rappresentare una sorta di cartolina del paese, è usato, da alcune persone, come luogo dove portare i propri cani per i bisogni fisiologici, nell’incuranza dei padroni.
Oltretutto,la notte è frequentato anche da persone che tutto sembrano, fuor che abitanti o turisti.
Facendomi interprete di questi disagi, nel prossimo Consiglio Comunale, presenterò una interrogazione urgente per verificare la possibilità di dotare di una telecamera la via sopra indicata, unitamente alla richiesta di sapere se su di essa, l’Amministrazione Comunale ha presentato, o è nelle intenzioni di presentare, progetti per quanto concerne la manutenzione ordinaria e straordinaria della via.
Cristiano Costantini – Pdl Marsciano

30 luglio 2010
Il leghista Bocchini si toglie i sassolini dalle scarpe
 
Innanzitutto risposte doverose alle domande rivoltemi dal PD di Todi, che mi ha onorato definendomi il "Bossi de noialtri" ed a quelle del sig. Giovanni Rossi, che non ho il piacere di conoscere, ma che per riconscenza ho lasciato anche lui come al segretario del PD di Todi, una prima colazione pagata presso il bar Mario di Ponterio (pasta + cappuccino o qualcosa di equivalente) per avermi dato questa opportunità di tornare sulla stampa per rendere pubblici qualche altra vicenda di disfunzioni e di sperpero di danaro pubblico, che, in un clima umbro alquanto compromissorio, forze di opposizione, sindacati ed associazioni di categoria non hanno inteso denunciare, nè richiesto alle istituzioni competenti di risolvere.
Al risentimento del PD e del sig. Giovanni Rossi perchè lo scrivente ha ragionevolmente pensato e scritto che alcuni dipendenti comunali sarebbro portati a "lavorare a vacca", rispondo che non è una mia teoria come l’ha definita Aldo Spaccatini sul Corriere dell’Umbria, ma una tesi suffragata da concrete constatazioni ed alla luce dei fatti descritti molto analiticamente nella mia lettera.
Se i suddetti "risentiti" avessero letto con attenzione e con un minimo di riflessione,  avrebbero evitato dei clamorosi autogol.
Ma scusate, quando un responsabile di un procedimento per il rilascio di un permesso di costruire richiede pagamenti assurdi, come nel caso da me ricordato, per costruzioni di propietà del Comune e fa ritardare, finora di 4 mesi, il rilascio del permesso di costruire e quindi si impedisce per tutto questo l’inizio dei lavori, come dovrebbe essere giudicato un simile comportamento?
Poichè non voglio minimamete pensare che il geometra responsabile del procedimento non sia professionalmente all’altezza della situazione, di fronte ai ritardi e richieste assurde sopra ricordati come è possibile  avermi definito "squadrista", come il PD mi da definto, l’aver denunciato la vicenda per non essere ripetuta in futuro e classificare il dipendente in questione e per il caso specifico, tra i lavoratori "che tirano a vacca"?
Così come il comportamento del dipendente responsabile comunale del settore cimiteri, che come nel caso di quello di Pian di S.Martino, dove difronte alla presenza di richieste di loculi a sufficienza per realizzare un altro lotto, nonostante terreno e pronti, da me inquadrato, per il caso denunciato, tra i lavoratori "che tirano a vacca".  Anche perchè, per esperienza diretta, con l’Amministrazione Marini difronte a casi simili c’era molta, molta più tempestività. Perchè? Come mai?
Ora io interrogo il PD con una domanda. Perchè il PD è salito sulla cattedra di difensore d’ufficio dei dipendenti comunali, quando io, più ragionevolmente, mi sarei aspettato una reazione di qualche sindacato e/o di qualche dipendente comunale ancora in servizio. Questo caro PD è un grande "autogol" perchè lascio al lettore giudicare; questa, per me, è una riprova che ancora oggi, nonostante si sia passati dal Pci al Pds fino all’attuale PD, la famosa e antica "cinghia di trasmissione" tra partito, sindacati di sinistra e dipendenti pubblici, non solo non si è interrotta ma dimostra, purtroppo, ancora tutta la sua robustezza.
Ultima risposta al PD che mi chiede "…avendo appreso dalla stampa che il dirigente della Regione Bocchini percepisce uno stipendio annuo (lordo) di oltre 60.000 euro, se per la sua fede politica è portato a "tirare vacca".
Risposta: non solo non tiro a vacca, ma rimango in ufficio il minimo indispensabile per svolgere al meglio le mansioni assegnati, per evitare di rimanere per leggere il giornale, a consumare l’acqua dello sciacquone o la corrente. Tutto questo perchè il contratto dei dirigenti non prevede un orario rigido di lavoro e perchè, non essendo "compagno" sono un dirigente senza personale da dirigere, con incarichi di lavoro di almeno 2 livelli inferiori, che ovviamente riesco a fare meglio e con molto meno tempo del personale di qualifica e professione  inferiore.
Caro segretario del Pd di Todi, chieda alla nostra concittadina Marini, in qualità di governatrice della Regione, se risponde o no a vero che giace per essere esaminato a breve presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Perugia un mio ricorso contro una delibera di Giunta Regionale del luglio 2009 che, anzichè affidare allo scrivente la dirigenza dell’Ufficio Tecnico Agronomico dell’Arusia si è preferito assegnare detto incarico ad un collega, senza titolo di studio e professionale adeguati al Servizio assegnato, ma con il requisito di dirigente sindacale della Cgil. Tale incarico costa circa 10.000 euro rispetto al mio stipendio e si è preferito, per puro clientelismo, sperperare tale somma idando l’incarico ad un dirigente non in condizione di svolgerlo in modo adeguato, lasciando un dirigente agronomo quasi disoccupato.
Un altro esempio di come si spendono i soldi in regione. Il PD chieda inoltre alla presidente Marini se risponde al vero che con protocollo n.002808 del 25 ottobre 2000  fu presentata in Consiglio Regionale una mozione a firma di tutti l’allora capogruppi di minoranza (Crescimbeni, Melasecche, Ronconi e Sebastiani) con la quale si chiedeva il Commissariamento dell’ARUSIA per adeguare la legge abolendo una delle due figure, rese inutile dalla riforma Bassanini, e cioè quella di Direttore o quella dell’Amministratore Unico. La mozione fu sollecitata a maggioranza ed opposizione dallo scrivente, quale segretario di un sindacato autonomo. Bene il clima consociativo ha fatto si che la mozione non sia stata fu discussa e poi veniamo a sapere che la Giunta Marini, 4 giorni fa, ha deliberato il commissariamento di detto ente. Dieci anni dopo, con un costo stimato di oltre 2,5 milioni di euro.
Questi sono i fatti e sfido tutti coloro che si sono, più o meno, risentiti per taluni contenuti della lettera aperta al sindaco Ruggiano, a dimostrare il contrario.
I cittadini non ne possono più, occorre che ognuno di noi, dai livelli più bassi a quelli più alti, si armino di coraggio per denunciare disfunzioni e sperperi.
Cosa vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti?. Nel mio piccolo, pagando spesso in carriera ed in antipatia, ho cercato sempre di fare qualcosa.
Oliviero Bocchini – portavoce G.O.T. di Todi della  LEGA NORD

30 luglio 2010
Epifani "papale papale" sugli interventi sui beni monumentali di Todi

Io non conosco il signor Papale ma, papale papale, voglio dirgli che il suo intervento è comunque imbevuto da partigianeria. Va smentita la sua affermazione che io non conosca le procedure per interventi sui beni monumentali, tant’è vero che per il rifacimento delle mura urbiche presso la Consolazione, la ripulitura di Porta Aurea, gli interventi programmati per Via degli Archi ed il prossimo restauro dell’Aquila della Fonte Cesia, tutti questi lavori sono stati autorizzati o sono in via di autorizzazione dalla Soprintendenza. Altro è sostenere che non occorra nessuna autorizzazione per togliere erbacce e terriccio sopra i ruderi dell’Anfiteatro, opinione della quale resto convinto. Ritornando sull’illuminazione della Consolazione, opera della quale non sono l’autore ma che condivido pienamente, voglio ricordare a Papale che era stata approvata e seguita dalla Soprintendente Di Bene e che il Presidente dell’Etab aveva tanto di progetto approvato dalla stessa. Se poi dopo la delazione (vogliamo chiamarla così al posto di spiata?) e le pressioni si sia tentato di cambiare le regole durante il giuoco, allora è tutt’altra questione. Le scuse verso la Dottoressa Manconi erano doverose e fanno parte del comportamento di chi è conscio che nella vita l’educazione e la correttezza, ed anche un poco di diplomazia, siano indispensabili. Mi si vuol far passare per un troglodita che con la sua ignoranza calpesta e violenta i nostri beni culturali ma è un tentativo che non porterà frutti ai promotori di questa campagna denigratoria, considerato che a giudicare il mio operato non sarà una fazione politica ma i cittadini, i quali sembrano avere tutt’altra opinione di quella dei signori Papali.
Mario Epifani

30 luglio 2010
Tra la politica del fare e quella del fare-bene

Non si può non essere d’accordo con il Consigliere Epifani sul fatto che qualunque intervento non reversibile e dannoso come mettere pali sulle mura dell’anfiteatro (o i faretti sulla Consolazione?), o di dubbio valore estetico e turistico come posizionarvi i cassonetti è qualche cosa di sbagliato che andrebbe evitato o vietato.
Ciò che però mi lascia interdetto sono le sue affermazioni circa la (non) conoscenza delle procedure per interventi su aree vincolate o di interesse artistico/archeologico. Dire candidamente che si è "contattata la Dottoressa Manconi, scusandosi per la mancata informativa che si era reputata non necessaria" denota l’ignoranza di procedure e protocolli che un Amministratore (per di più delegato al decoro di un centro storico tutelato da vincoli storico artistici) dovrebbe conoscere  o dovrebbe saperne delegare l’applicazione alle figure preposte. Così come il parlare di "spiata" riferendosi ad una richiesta di controllo da parte di cittadini verso un organo dello Stato è perlomeno irrispettoso verso entrambi (cittadini e Soprintendenza).
Purtroppo questi sembrano essere i risultati della "politica del fare" tanto sostenuta e sbandierata dall’attuale Governo, dove l’agire, l’intervenire sono considerate azioni positive a prescindere dalla loro bontà, necessità, legittimità. Una "politica del fare" che troppo spesso ignora quella che dovrebbe essere la "politica del fare bene nel rispetto delle leggi dello Stato".
Dario Papale


29 luglio 2010
Basta con la storia del varco elettronico, solo a parlarne si crea danno alla città

La questione del controllo elettronico per l’accesso al centro storico fa male alle attività commerciali solo a parlarne. Per questo invitiamo sentitamente l’amministrazione comunale a non dare adito a qualsiasi stravagante proposta venga avanzata e a lavorare per rendere attrattivo il centro storico. Capiamo che è difficile quando di idee e progetti concreti per il rilancio della città non se ne hanno molti ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire.
Rifondazione Comunista ha già espresso la propria opinione in proposito. Pur non essendo pregiudizialmente contrari a un controllo degli accessi e delle soste al centro storico, la crisi economica che stiamo attraversando e che colpisce anche gli esercizi commerciali delle nostre città imporrebbe flessibilità e tolleranza per quanto riguarda divieti e limitazioni del traffico. Non vogliamo naturalmente che la nostra splendida acropoli diventi una giungla ma da qui a prevedere l’accensione delle famigerate telecamere ce ne corre.
Quest’amministrazione comunale si è caratterizzata per progetti roboanti anche sotto il profilo della riorganizzazione dei parcheggi nel centro storico, e nonostante le legittime perplessità, abbiamo anche aperto un credito astenendoci in Consiglio, sulle variazioni di bilancio attinenti il parcheggio multipiano del “Mercataccio”. Perché invece di stordire a singhiozzo i cittadini di Todi con informazioni fuorvianti e contraddittorie sul varco elettronico la Giunta Ruggiano non riferisce lo stato dell’arte del project financing e delle procedure di affidamento dei lavori? Saremmo ben felici di constatare che esiste una soluzione alternativa alle auto nel centro storico ma fino ad allora perché vessare ulteriormente cittadini, commercianti ed esercenti con iniziative intimidatorie per gli avventori, inopportune in tempo di crisi e dannose per l’economia cittadina come quella rappresentata dal varco elettronico?                                                                            
Andrea Caprini

29 luglio 2010
Cgil: Farmacie comunali, facciamo chiarezza

La Cgil di Todi-Marsciano torna sulla vicenda della privatizzazione dei servizi di pubblica utilità e conferma la propria posizione: questi devono rimanere pubblici. Questo vale anche per le farmacie comunali.
Detto questo, in merito alla vicenda delle farmacie comunali di Todi e Marsciano riteniamo utile effettuare alcune precisazione a seguito delle strumentalizzazioni che hanno fatto seguito alla nostra presa di posizione.
Per quanto riguarda la situazione di Todi, la nostra contrarietà alla annunciata vendita nasce non solo dalla nostra opposizone di principio alla privatizzazione dei servizi di pubblica utilità, ma anche dal fatto che con il Comune di Todi abbiamo sottoscritto 20 giorni fa un accordo quadro per la collaborazione e per la concertazione sulle questioni riguardanti lo sviluppo economico ed il bilancio. Pertanto, apprendere dai giornali della decisione di cessione della farmacia ci appare in netto contrasto con l’accordo sottoscritto, accordo del quale chiediamo il rispetto al comune di Todi.
Per quanto riguarda Marsciano la situazione è certamente diversa, in quanto non si parla di una farmacia comunale, ma di una licenza che poteva consentire l’apertura di un simile servizio, servizio che attualmente non c’è. Pertanto, confermando la nostra posizione che vede come sempre preferibile la gestione pubblica dei servizi essenziali, abbiamo ritenuto comunque opportuno precisare le diversità che esistono tra le due situazioni per evitare speculazioni.
Francesco Bartoli – Responsabile Cgil zona Todi-Marsciano

28 luglio 2010
Todi: sospesi dalla Soprintendenza i lavori all’Anfiteatro Romano

Dopo la solita “soffiata”, o come dir si voglia “fischiettata”, sono stato costretto da un funzionario dei Beni Culturali ad interrompere i lavori di ripulitura dei ruderi dell’Anfiteatro romano. Questa mattina c’è stata una visita di un collaboratore della Dottoressa Manconi, il quale ha preso atto che non si stava incidendo sul monumento e che si stava facendo una buona cosa ma si rimproverava di non aver avvertito la Dottoressa dell’intenzione di svolgere questi lavori. Mi sono premurato, essendo il diretto responsabile di quanto si stava facendo, di contattare la Dottoressa Manconi, scusandomi ripetutamente per la mancata informativa, che avevo erroneamente reputato non necessaria, considerato che si stava soltanto ripulendo dal terriccio e dalle erbacce il monumento, senza, per altro, intervenire sul monumento stesso. Sono stati due contatti telefonici cordiali dove si è convenuto che la Manconi sarebbe stata a Todi in settimana per verificare e prescrivere interventi sulla recinzione e quant’altro, come lo spostamento dei cassonetti della nettezza urbana. Nessuna ingiunzione a sospendere i lavori di ripulitura. Poi è giunto un secondo solerte funzionario che ha imposto la sospensione dei lavori, contraddicendo gli accordi intercorsi tra me e la Dottoressa Manconi. I lavori della ripulitura sono stati dunque sospesi, grazie alla denuncia di qualche fischiettatore ed alla supponenza di un funzionario dei Beni Monumentali. Chiedo dove fosse mai questo signore quando si riducevano i resti dell’Anfiteatro ad un parcheggio, con venti centimetri di terriccio e radici. Chiedo altresì dove fosse la Soprintendenza quando si collocavano sopra i ruderi i cassonetti della nettezza urbana e si martoriava la struttura con decine di tubi in ferro per la segnaletica, tubi tagliati ma fuoriuscenti dal piano del muro stesso dell’antichissimo Anfiteatro. Così come per il rifacimento delle mura terminali alla Consolazione, così come per la Fonte Cesia, così come in occasione della ripulitura di Porta Aurea, così come ogni volta ci si accinga a fare cose che per trascuratezza nessuno aveva mai fatto, anche per la ripulitura dei ruderi del’Anfiteatro c’è stata la solita “spiata” con intento sabotatorio e disfattista. I cittadini devono sapere come si comportano gli oppositori di questa Maggioranza, che attuano una politica intrisa di critica e boicottaggio fine a sé stesso.
Mario Epifani – Consigliere Comunale con delega al Decoro del Centro storico

28 luglio 2010
Lettera aperta al Presidente della Provincia di Perugia

Egr. sig. Presidente Guasticchi, da semplice iscritto, sostenitore, nonché elettore del PD tuderte alle ultime elezioni provinciali, l’ho votata e, nel mio piccolo, l’ho fatta anche votare.
Giorni fa mi è capitato di leggere l’intervista rilasciata da lei a “Il Giornale” ed oggi di nuovo al Giornale dell’Umbria.
Vi ho letto una manifesta e netta intolleranza verso l’anima ex “comunista”, forse era meglio dire ex-diessina.
Credo che sarebbe stato opportuno manifestare tale repellenza subito ed ad ogni manifestazione elettorale da lei tenuta. Ne avremmo tutti tenuto conto e avremmo scelto, da semplici elettori, più consapevolmente, cosa che non possiamo più fare adesso.
Abbiamo letto cosa  e quanto sta facendo per migliorare l’istituzione Provincia. Ne siamo contenti e speriamo che tutto quanto è citato corrisponda al vero e si riscontri nei fatti, quotidianamente.
Prendiamo anche  atto che lei prende una indennità minima. La più bassa d’Italia, anche per colpa del suo predecessore, il “comunista” Giulio Cozzari e ce ne dispiace.
Altra cosa che difficilmente capiamo: come abbia fatto a vincere le elezioni contro dei calibri “comunisti” come la presidente Lorenzetti ed il segretario Stramaccioni. Misteri della politica.
Se la Lega è il punto di riferimento o il fine ultimo a cui si ispira o vuol essere ispiratore, qualche dubbio ce lo permettiamo anche noi.
La sua storia politica non c’interessa più di tanto, anche perché per noi era (è) uno del PD e basta, né vogliamo seguire le illazioni demolitrici del vecchio KGB. Pensiamo soltanto che semplicemente i tempi sono profondamente cambiati, come le prospettive di molti di noi, anche se non per tutti.
Ma ora veniamo al suo disagio di trovarsi, come per caso, all’interno del PD.
Apprezziamo la sua franchezza, seppur tardiva e non manifesta durante la campagna elettorale. Siccome noi, poveri elettori siamo sempre gli ultimi a venir a sapere cosa pensano veramente i politici che passano a chiedere i voti, ora, modestissimamente, le consigliamo, venuti a conoscenza della verità, di lasciare il suo incarico, di abbandonare la poltrona di Presidente della Provincia e di scrollarsi di dosso per sempre questa masnada di “comunisti”che l’hanno sempre boicottata ed in ogni modo stoppata.
Veda, egregio Presidente (ex, per quanto ci riguarda), ella è il terzo politico che negli ultimi anni si è presentato davanti a noi chiedendo consenso e voti. Ci ha chiesto fiducia, l’ha ricevuta. Ha chiesto voti, gliel’abbiamo dati.
Ora, come per incanto, si sente oppresso da questi voti tanto da disconoscerli e sopportarne malamente il peso, come fecero prima di lei gli Adornato o i Formisano di turno.
Da elettori gonzi, oggi le possiamo dire che ci siamo stufati e ne abbiamo piene le tasche di queste  furberie della politica. Prima  grandi amici, poi subito pronti a disconoscere tutto e tutti, buttandola  nella santa ideologia per avere le mani libere. Noi, di questo modo di fare politica siamo stanchi e nauseati. Se veramente è stato così attirato da quell’immagine del Silvio nazionale così pensieroso, crediamo che abbia sbagliato di molto a non apprezzarne fino in fondo le grandi ed incommensurabili qualità. Ma crediamo pure nella massima che dice che: “fin che c’è vita c’è  speranza” e crediamo che sia venuto il momento di sanare gli errori commessi.
Lo faccia allora. Si dimetta da Presidente della Provincia, chieda nuove elezioni, si batta per le sue idee e vada a chiedere di nuovo i voti a tutti gli umbri della provincia di Perugia. Una sola cosa le chiediamo: questa volta sia onesto politicamente con noi cittadini e con sé stesso e dica tutto ciò che in cuor suo ci tenne celato  quando si presentò la prima volta. Forse lo apprezzeranno di più e quelli che otterrà saranno sicuramente i  risultati della sua politica.
Pur avendo dimenticato di puntualizzare all’ineffabile intervistatore de “Il Giornale” che seguita a parlare di comunisti ancora nel 2010, la dobbiamo ringraziare però  per  non aver detto che la gente dell’Umbria continua nelle sue convinzioni solidali, rispettose della Costituzione Italiana, delle leggi e delle regole democratiche di questo Paese, solo perché vive alle dipendenze della macchina amministrativa della sinistra, ma soltanto perché c’è una tradizione di umanità che ci anima.
Su un punto però siamo d’accordo con lei: anche noi crediamo che non dobbiamo più obbedire ciecamente ai politici, più o meno asserragliati all’interno dei palazzi. E’ per questo che le scriviamo questa lettera aperta.
Paolo Ferracchiati

28 luglio 2010
Bocchini risponde ad Epifani: "ecco perchè non ho aderito al Pdl"

Approfitto della tua provocazione per rendere pubblico un fatto, finora rimasto riservato, per farti riflettere e far riflettere chi legge la presente e domandarsi se Mario Epifani nella vicenda che sto per raccontare sarebbe rimasto a collaboare con il sindaco e la sua giunta, oppure mandare  tutto a l’aria con il suo voto determinante in consiglio comunale ed andare al voto anticipato.
Il fatto. Luglio 2007, poche settimane dopo l’elezione a sindaco di Ruggiano, elezioni cui lo scrivente è risultato il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia. Senza che lo scrivente avesse richiesto qualcosa, il capogruppo di FI Renzo Boschi mi isollecita e con urgenza  a presentare il mio curriculum di agronomo per il rinnovo della commissione edilizia. Così feci, presentando un curriculum lungo, corposo e documentato (avrei tanta curiosità conoscere quelle di chi poi è stato eletto). Da quel momento (luglio 2007) lo scrivente non fece alcuna sollecitazione o cercato raccomandazioni per essere eletto. Vengo a sapere a fine dicembre, a commissione edilizia già rinnovata da qualche settimana, tramite il mio medico di famiglia dr. Alvi che " lui mi aveva votato, ma i tui no" e se ricordo bene di aver raccolto 5 voti, mentre la maggioranza aveva eletto componente della Commissione Edilizia quale membro di diritto come agronomo il collega Luigi Nasini di area AN.
Io mi sono sentito profondamente umiliato ed offeso, poichè lo scrivente aveva messo a disposizione, su specifica richiesta del capogruppo di FI, la propria candidatura, dicendomi anche "altrimenti An avrebbe preso anche questa carica". Non sono stato degnato nemmeno di una telefonata. Formalmente per i consiglieri comunali chiamati al voto, di maggioranza e di opposizione, che non conoscevano questi particolari, Bocchini aspirava ad una poltrona remunerata e per questo ha presentato la candidatura.
Bella figura qualche mio amico mi ha fatto fare? Tu Mario come avresti reagito? Per cortesiapotresti dirmi come avresti reagito?.
Per completare la risposta ad Epifani e passando a  cose più serie: Oliviero Bocchini non pensa e non ha mai pensato ad una patria divisa, Oliviero Bocchini prenderebbe a calcioni chiunque sputasse e tentasse di sputare sulla bandiera nazionale, Oliviero Bocchini prima di essere un umbro è un italiano. Pertanto se qualche scalmanato della Lega Nord dicesse  e/o facesse certe cose, avrebbe in me il più duro censore.
Scusa Mario, sbaglio o no che il PDL governa l’Italia con la Lega Nord e non con la Fiamma Tuderte? La Lega a Todi prende voti e ne prenderà sempre più, si sta organizzando per essere più incisiva e vicina alla gente; in coerenza con quanto avviene a livello nazionale dove la Lega dimostra di essere il più fedele alleato di Berlusconi e della sua maggioranza, così a Todi, per quanto mi riguarda, sarà il partito più fedele del sindaco Ruggiano e della sua maggioranza.
Se alle prossime elezioni ci dovrebbero essere problemi di coalizione e/o di abbinamenti, come tu hai già minacciato, la Lega, per quanto oggi posso dire, potrebbe presentare una sua lista e se richiesto essere abbinata al candidato sindaco Ruggiano o chi per lui, oppure svolgerebbe la sua poltica in consiglio comunale, sicuramente almeno con eletto.
Non ho pregiudizi nè presunzioni per alcuno, ma coerenza sì e molta e mai "per dispetto della moglie mi taglierei i c…..ni".
Scusandomi ancora con i lettori, approfitto per togliere eventuali curiosità di Mario Epifani e di qualcuno che legge sul perchè non ho aderito al PDL e mi sono iscritto alla Lega Nord.
Essendo berlusconiano sempre più convinto e per cultura e carattere molto attaccato alla mia terra di origine, alle tradizioni, ai dialetti ed a quanto serve per tutelare la memoria dei nostri antenati (tu caro Epifani, anche se non hai mai partecipato, sei a conoscenza di quante feste della trebbiatura, della scartocciatuta, della lavorazione del maiale ho organizzato come circolo di Cecanibbi, saprai anche che ho costituito il Gruppo Folck della Cultura Contadina del Tuderte, come sai anche che sono tra i principali promotori, insieme ad Antonio Pinotti, del Club della Palomba – Associazione Nazionale Cacciatori Tradizionali di Colombacci con sede a Cecanibbi e che attualemnete conta oltre 300 soci provenienti da più di 10 regioni) allora voto da 2 anni Lega e nel settembre 2009 mi sono ad essa iscritto, perchè questo è il partito ad aver dimostrato di operare più di ogni altro a tutela delle tradizioni, delle culture locali ed è il partito che più di ogni altro si impegna concretamente contro l’immigrazione clandestina e l’eccessivo permessivismo verso altre culture, in particolare quella mussulmana che sempre più sta invadendo il nostro paese.
Oliviero Bocchini

28 luglio 2010
Bocchini: chi male pensa, male fa!

Si sa a volte i detti popolari sono latori di piccole e grandi verità, e questo mi sembra calzare a pennello con quanto affermato dal sig. Bocchini sui dipendenti Comunali.
Chi male pensa, male fa!
Facciamo un esempio,  se mi arrabbio  perché mio marito prende un aperitivo con una collega, significa che probabilmente io nella stessa circostanza lo farei in modo malizioso.
Nel caso specifico lavorando il sig. Bocchini in una amministrazione di centrosinistra essendo lui di centrodestra è quantomeno portato (ma viste le sue certezze penserei non solo "portato"") a tirare a vacca.
Fortunatamente non tutti sono come lui o la pensano come lui, spero anche la maggior parte dei dipendenti del comune di Todi, più volte tra l’altro elogiati dagli stessi amministratori su queste pagine.
Piuttosto se qualche amministratore regionale leggesse queste pagine gli consiglierei di controllare la produttività del signor Bocchini.
Maliziosamente,
Giovanni Rossi


28 luglio 2010

Todi: Oliviero Bocchini è il "Bossi de noialtri"

Le parole spese sul personale dipendente del Comune di Todi da Oliviero Bocchini, iscritto simpatizzante della Lega Nord in attesa di esami per passare di grado, sono gravi e meritano una risposta.
Il novello “Bossi de noialtri” sostiene che tra i dipendenti del Comune di Todi si annidano schiere di sostenitori del centrosinistra, sospettati di “tirare a vacca” per danneggiare il governo cittadino di centrodestra.
Ci attendiamo che nelle prossime ore il sindaco Ruggiano, il vicesindaco Primieri, l’intera giunta comunale ed il centrodestra di Todi condannino le parole di un loro organico sostenitore, prossimo alleato politico con l’ingresso in maggioranza di Lega Nord anche a Todi, e siano solidali con i dipendenti del Comune, per i quali a destra si spendono spesso parole di elogio, in questo come in altri casi smentite e sotterrate dal chiacchiericcio nei loro stessi partiti.
Dal canto nostro, rinnoviamo la stima al personale dipendente del Comune di Todi, al quale va la nostra ferma e convinta solidarietà per un attacco bieco e squadrista.
Al signor Bocchini, visto che è entrato in argomento e che alcuni giorni fa è stato indicato dalla stampa locale come uno dei dirigenti della Regione Umbria che percepiscono oltre 60.000 euro l’anno, chiediamo pubblicamente se il suo impegno politico a destra lo portano quotidianamente a “tirare a vacca” sul posto di lavoro, presso la Regione Umbria, notoriamente amministrata dal centrosinistra.
Noi non abbiamo motivi per dubitare che il signor Oliviero Bocchini sia un serio professionista, regolarmente assunto presso la Pubblica Amministrazione, con procedure chiare e trasparenti e che svolga quotidianamente con capacità e meticolosità il proprio lavoro, senza tirare a vacca per il solo fatto di pensarla politicamente in maniera opposta a chi amministra l’ente per cui lavora. Ben venga che egli, nel tempo libero, cioè quello fuori da luoghi e tempi del lavoro, si dedichi con passione e gratuità alla politica.
Tutto ciò premesso, vorremmo chiedere, in definitiva, al signor Bocchini quali elementi abbia per poter dire che molti dipendenti del Comune di Todi, diversamente da lui, sul lavoro tirino a vacca, perché di sinistra, danneggiando, così, Ruggiano e soci e per invocare una sorta di epurazione, di “pulizia etnica” degne di altri tempi.
Partito Democratico Todi

27 luglio 2010
Giù le mani dalle farmacie comunali di Todi e di Marsciano

Come da tempo la Cgil ha denunciato si diffonde sempre di più un "appetito" di esternalizzazione in tutto il Paese, anche grazie alle scelte politiche ed economiche del Governo di centrodestra. Ed è in questo contesto che le amministrazione comunali di Todi e di Marsciano, la prima di centrodestra e la seconda di centrosinistra, stanno attentamente valutando la possibilità di “vendere” le rispettive Farmacie Comunali.
Come è chiaro c’è l’intento di fare cassa, senza tenere in considerazione che il servizio, garantito da pubblici dipendenti, assicura ai Comune solo utili. Quindi, se non l’antieconomicità del servizio, cosa spinge le Amministrazioni a tale operazione? Difficile capirlo, di sicuro nessun confronto è stato aperto con le organizzazioni sindacali. Così, mentre si stipulano accordi di carattere generale, le amministrazioni procedono unilateralmente sulle questioni concrete, senza aprire i dovuti tavoli con i sindacati territoriali e di categoria, che sono chiamati a tutelare gli interessi della collettività e degli operatori, che con il loro impegno hanno garantito utili per i Comuni.
Pertanto, non condividendo la motivazione di carattere economico, la Cgil è e sarà sempre contraria alla vendita delle Farmacie.
Camera del Lavoro Cgil


27 luglio 2010
Fiamma Tuderte: mai a Todi con la Lega Nord

Se qualcuno intravede il futuro della nostra Città con il coinvolgimento nel Centrodestra della Lega Nord e nella figura di Bocchini, dovrà ponderare bene questo tipo di scelta politica. Per riottenere il mandato dei tuderti, affinché sia confermata la fiducia a Ruggiano ed ai suoi collaboratori, non c’è bisogno di alchimie elettorali, poiché ci sono i numeri e tutti noi abbiamo le carte in regola per ripresentarsi con la stessa formula di alleanza. Dico questo non per uno spirito di ostracismo preconcetto, considerato che la mia parte politica ha subito per decenni questo tipo di oppressione ma in conseguenza di un’analisi sulla realtà locale e per un principio inderogabile che non permette a me ed a quelli come me di collaborare con chi vuole una Patria divisa, sputa sulla bandiera nazionale e si dichiara non italiano. L’area del Centrodestra si troverebbe ad intraprendere una campagna elettorale, chiedere la proroga del consenso ai cittadini e proseguire con il nostro progetto, nato dalla vittoria dell’11 giugno del 2007, senza la Destra Sociale. Un giorno Fini disse che con uno della Lega Nord non ci avrebbe preso nemmeno un caffè per poi andarci al governo. Mario Epifani e quella Destra radicale che rappresenta, non hanno la moralità di Fini e neanche la sua incoerenza ed un caffè con Oliviero Bocchini possono pure prenderlo ma mai potranno progettare ed essere parte di un progetto futuro per Todi con la Lega Nord.
Mario Epifani – consigliere comunale

27 luglio 2010
Todi: l’opposizione chiede la massima trasparenza per le vendite dei beni del Comune

In questi ultimi tempi, l’amministrazione Ruggiano sembra molto preoccupata di trovare, in ogni modo, soldi da spendere.
Dopo le manovre per la vendita della farmacia comunale, ora, nel bel mezzo dell’estate, il Comune di Todi indice un’asta pubblica con scadenza 20 agosto 2010, per la vendita di n. 5 lotti di proprietà del Comune di Todi e più precisamente:
Un fondo rustico sito in Todi, Frazione Vasciano, Voc. Palombaro;
L’immobile “Ex scuola elementare di Asproli” sito in Todi, frazione Asproli;
L’immobile “Ex scuola elementare di Monticello” sito in Todi, frazione Monticello;
L’immobile “Ex scuola elementare di Loreto” sito in Todi, frazione Loreto;
L’immobile “Ex scuola elementare di Torrececcona” sito in Todi, frazione Torrececcona.
Certo, un’asta indetta alla metà di luglio e con scadenza 20 agosto, in pieno periodo di ferie, è un’asta che rischia di andare deserta.
Partendo da questo presupposto, come capigruppo consiliari di opposizione, abbiamo presentato con urgenza una domanda di attualità al Sindaco di Todi, avv. Antonino Ruggiano, nella quale chiediamo di conoscere quali forme di pubblicità siano state adottate per tale asta.
C. Rossini, Partito democratico, F.M. Alvi, Ps-MRE, A. Caprini, Rifondazione comunista


26 luglio 2010
L’Italia dei Valori chiede chiarezza sulla farmacia comunale di Todi

Relativamente al dibattito sulla sorte della Farmacia Comunale, che sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, l’Italia dei Valori di Todi crede sia importante riportare l’argomento nella sua giusta dimensione, al di fuori di schemi demagogici che non aiutano certo a fare chiarezza.
Non si tratta certamente di svendere la farmacia, in quanto ciò non è consentito dalla normativa Ronchi, tuttavia la stessa può essere oggetto di forme diverse di gestione rispetto a quella attuale.
Ora è d’obbligo chiedersi quali siano le motivazioni che stanno inducendo l’Amministrazione di Centro Destra ad abbandonare l’attuale gestione diretta da parte dell’Ente per adottarne un’altra e soprattutto tra quelle possibili capire quale sarà quella privilegiata.
Altra cosa, di cui la Giunta Comunale deve e dovrà dare conto ai cittadini, è quella di sapere eventualmente che fine faranno i proventi che ne deriveranno. Gli serviranno per tappare i buchi delle spese correnti?
O invece, come sarebbe logico, saranno reinvestiti magari nel sociale o addirittura destinati alla conversione e valorizzazione della vecchia struttura ospedaliera per ospitarci servizi sanitari, in concerto con la Regione per dar vita alla “Casa della Salute”?
Su questo occorre maggiore chiarezza e garanzia da parte dell’Amministrazione considerato che già un paio di anni fa quando tirammo fuori il caso “Farmacia Comunale”, da parte del Centro Destra fummo presi per “venditori di fumo” ed ora invece puntualmente si torna a parlare del progetto in maniera concreta e in quei stessi termini.
È giunto il momento che l’opposizione consiliare esca da sterili contrapposizioni più di principio che di merito e sfidi l’Amministrazione Comunale di Centro Destra sulle scelte che sono alla base della sua azione di governo per fare un’opposizione più incisiva finalizzata ad avere maggiore credibilità da parte dei cittadini.
Federica Ursini – presidente Italia dei Valori Circolo di Todi


26 luglio 2010
La "piega" presa dalla vicenda Aria Adsl

La vicenda della società Ariadsl ha, sin dai suoi primi giorni, preso una piega molto diversa dalle premesse e dalle promesse fatte al momento della sua nascita, quando si chiese ad alcune imprese marscianesi di investire nel progetto, cosa puntualmente accaduta. Nonostante i tentativi che abbiamo compiuto, anche nei mesi scorsi, per cercare di comprendere cosa stesse davvero accadendo, non siamo riusciti ad ottenere altro che generiche rassicurazioni. Crediamo quindi sia compito in primo luogo della Regione farsi carico di convocare rapidamente i vertici aziendali perché chiariscano intenzioni e possibilità di mantenere gli impegni assunti con questo territorio, che portarono ad aprire una sede operativa a Marsciano con un impegno a far seguire a questo primo intervento altri e più corposi investimenti.
Alfio Todini – sindaco di Marsciano

26 luglio 2010
Lettera aperta al sindaco Ruggiano di Oliviero Bocchini

Caro Antonino, ho preferito esternare pubblicamente alcune considerazioni sull’operato della tua Amministrazione, sul suo futuro e sulle possibilità di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni  del 2012. Questo per stimolare la riflessione dei lettori  e soprattutto per provocare dibattiti all’interno del centro destra (partiti e Giunta).
L’elezione della Marini alla presidenza della Giunta Regionale è sicuramente un ostacolo in più, e certo di non poco conto, per vederti riconfermato Sindaco.
Questa nuova situazione richiede una urgente mobilitazione. Sono indubbie le varie difficoltà che hai dovuto affrontare, per la complessa eredità di 60 anni di governo comunale da parte della sinistra, rese ancora più pesanti dalla crisi economia internazionale e, non ultima per importanza, dalle recenti restrizioni di natura finanziaria da parte del governo nazionale.
Ma c’è un’altra realtà oggettiva a Todi: c’è delusione, in alcune zone anche molto diffusa, tra l’elettorato di centro destra, con un serio pericolo che molti di loro almeno non andranno a votare.
Allora, o i partiti della coalizione, dal più grande al più piccolo, il sindaco e gli assessori si attivino a partire dal prossimo settembre con incontri pubblici, con manifesti, volantinaggi per rispondere alle domande dei cittadini, per spiegare le difficoltà del proprio operato.
Se si riuscirà ad essere credibili, allora il centrodestra potrà recuperare e sperare in una vittoria nel 2012.
Allora che si può fare? Serve una scossa a 360 gradi di stimolo sia ai partiti di maggioranza che alla Giunta Comunale. Visto che i soldi non ci sono, ci sarebbero da fare cose che non costano e che potevano essere già fatte, ma si è ancora in tempo, ma occorre coraggio e spirito di iniziativa

Alcuni esempio concreti:
1-Organizzazione degli uffici e gestione del personale.
2-Realizzazione di opere con oneri a carico dei cittadini;
3-Manutenzione delle strade e decoro delle frazioni.
Organizzazione degli uffici e gestione del personale.
Poiché sono personalmente convinto che i dipendenti comunali, essendo per 60 anni assunti “come sono stati assunti” (basta vedere quanti familiari di ex sindaci, ex assessori o di ex dirigenti di partito o iscritti e militanti di partiti di sinistra sono ancora in servizio) è giustificabile pensare che più di un dipendente comunale sia portato a”lavorare a vacca”.
Sarebbe stato necessario da subito, appena iniziato il mandato, “mescolare profondamente le carte” cioè una riorganizzazione profonda degli uffici per evitare quelle disfunzioni o ritardi nelle pratiche, che in forma più o meno occulta e silenziosa possono essere creati solo da personale che conosce bene il suo ambiente di lavoro. Per questa mancanza si sono create situazioni che scontentano, fino ad irritare il cittadino-utente.
Il cittadino è portato a scaricare tutto il suo malcontento sul Sindaco e la sua Giunta, ma non è del tutto giusto, poiché sono i dirigenti e funzionari “responsabili del procedimento”, e per questo percepiscono adeguati stipendi,  i veri soggetti a rispondere di eventuali ritardi e/o disfunzioni.

Un esempio recentissimo per esperienza diretta. In qualità di presidente del Circolo Ricreativo Cecanibbi ricevo una raccomandata dell’Ufficio Urbanistica (prot. n.00112947 del 02.04.2010) con la quale veniva richiesto il pagamento degli oneri di urbanizzazione relativi per l’ampliamento di un locale adibito a cucina, in comodato gratuito al circolo ma di proprietà del Comune, specificando che il mancato pagamento entro 90 giorni determinava l’archiviazione della pratica.
La lettera raccomandata era  firmata dal dirigente dell’Ufficio Urbanistica, ma predisposta dal geometra “responsabile del procedimento”.
Bene. Pensando ad un puro errore materiale, per non creare il caso di una “assurda” richiesta da “Striscia la notizia” (il Comune chiedeva il pagamento degli oneri di urbanizzazione per un fabbricato di sua proprietà!), ho cercato di far risolvere per le vie brevi tramite lo studio del tecnico incaricato dal circolo per la progettazione, convinto che in 10-15 giorni si sarebbe ovviato all’errore materiale e quindi poter ritirare il permesso di costruire e quindi poter iniziare i lavori.
Mi sarei aspettato una telefonata di scuse e l’invito a ritirare il permesso di costruire.
Invece. Invece oggi è domenica 25 luglio, cioè oltre 20 giorni dei 90 richiesti per l’assurda richiesta di pagamento, termine entro i quali comunque la pratica sarebbe dovuta essere o archiviata o rilasciato il permesso di costruire
Dopo un’ennesima telefonata al dirigente del Servizio, forse fra un paio di giorni avrò in mano il permesso di costruire e mettere il Circolo di Cecanibbi  in condizione di iniziare i lavori.
Chi paga i danni per l’assurda richiesta e per i mesi di ritardo per avviare i lavori?  Il geometra del Comune “responsabile del procedimento” è consapevole di quanto avvenuto?
L’assessore all’Urbanistica è a conoscenza del fatto descritto? Ci sono altri casi simili e quanti? Con quale metodo ha controllato il funzionamento dell’Ufficio che gli ha consentito di fare talune pubbliche dichiarazioni, come quella sulla stampa di pochi giorni fa?
2- Realizzazione di opere con oneri a carico dei cittadini.
Un esempio per tutti. Al cimitero di Pian di San Martino c’è il terreno disponibile e ci sono richieste a sufficienza da mesi per realizzare un altro lotto di loculi. Perché l’ufficio competente non ha ancora istruito la pratica per chiedere gli anticipi ai richiedenti e quindi assegnare i lavori di costruzione?
3- Manutenzione delle strade e decoro delle frazioni.
Troppo spesso il controllo dello stato di manutenzione delle strade  e del decoro delle frazioni è lasciato al buon senso ed al senso civico del cittadino.
Quindi assistiamo a paesi trattati come gioielli, altri molto meno, ci sono casi che rappresentano un’offesa all’ambiente e quindi al buon nome di Todi (spazi pubblici occupati da alberi incolti, oppure  segnaletica danneggiata da atti vandalici, o lampioni di illuminazione che devono attendere anche settimane per la sostituzione di lampade fulminate)
Sarebbe quasi a costo zero la reintroduzione dei famosi “cantoni” cioè zone in cui si incaricava un dipendente (cantoniere) per controllare determinati tratti di strada, di edifici pubblici e più in generale i beni ed i servizi relativi alla zona ad esso assegnata.
Oggi che i lavori materiali si fanno in squadra, la funzione di “cantoniere” sarebbe di ruolo integrativo, in cui un dipendente viene incaricato per supervisionare lo stato delle strade, delle opere pubbliche ed il decoro di una determinata zona assegnata per poi riferire al responsabile dell’ufficio competente su quanto necessario fare.
In questi anni troppo spesso si è registrata una maggiore attenzione per quelle zone, per quelle frazioni dove risiedono assessori o consiglieri comunali a scapito di quelle realtà frazionali o di quartiere che non hanno la stessa fortuna.
L’assessore ai lavori pubblici e quello alle frazioni dovrebbero forse coordinare meglio il tutto.
A settembre, una volta superato l’esame con la speranza di avere la tessera di socio militante della Lega Nord (oggi con la tessera di “socio sostenitore” sono appena simpatizzante) allora potrò essere in condizione di formalizzare proposte più concrete ed avviare iniziative più incisive.
Oliviero Bocchini – portavoce G.O.T. di Todi della  LEGA NORD

26 luglio 2010
Dibattito sul nuovo campetto polivalente a Porta Fratta

Sono sicuramente da prendere in considerazione le proposte avanzate dai cittadini di Porta Fratta che  pongono in discussione la realizzazione di un nuovo campetto polivalente nelle immediate vicinanze delle loro abitazioni e su un terreno, a tutt’oggi, non ancora nelle disponibilità del Comune.
Hanno ragione non tanto e non solo per le questioni di merito e procedura adottate dalla giunta Ruggiano, con la solita confusione e ledendo i diritti dei proprietari del terreno, quanto per le osservazioni mosse sull’opportunità di realizzare un campetto lì, in quel punto, partendo da zero.
Tutti cogliamo l’importanza di dotare la città di luoghi di aggregazione, anche e soprattutto per giovani; tutti siamo convinti che per la promozione di questi luoghi passino forme di socializzazione essenziali; tutti crediamo nelle potenzialità dello sport. Non è certo questo in discussione. Ma, a nostro avviso, converrebbe ragionare su alcune questioni. Proviamo a considerarne qualcuna.
1.Ci domandiamo perché non sistemare e potenziare i campetti sportivi e le aree già esistenti e spesso vicini alle nuove opere progettate. A Porta Fratta, per esempio, esiste da decenni il campetto di Santo Stefano, attualmente semi abbandonato. Non sarebbe più economico sistemarlo, magari promuovendo un accordo con la parrocchia?
2.Non possiamo poi trascurare che i campetti progettati dall’Amministrazione Ruggiano non prevedono strutture di supporto (spogliatoi, etc…), con una seria limitazione nell’utilizzo (come, peraltro, per altri impianti: un esempio su tutti, quello di Pian di San Martino, con un nuovo manto, ma senza docce e spogliatoi).
3.C’è poi un ultimo aspetto da considerare: forse converrebbe investire anche in nuovi centri sociali di aggregazione ed in aree verdi polivalenti, attrezzate per il relax, il passeggio e lo svago di piccoli e grandi.
E sinceramente sono inaccettabili il ricatto e le minacce rivolte dall’assessore Antonio Serafini ai cittadini proprietari dell’area di Porta Fratta interessata dal progetto dell’amministrazione comunale, che, ricordiamo, ha progettato un intervento senza alcuna titolarità di parte del terreno e senza nemmeno informare i legittimi proprietari.
I cittadini non sono sudditi ai quali si può intimare di sottostare ai progetti dell’amministrazione pena il dirottamento dei fondi in altre opere.
È vergognoso che un assessore si rivolga ai cittadini con il tono di chi impone: “O mangi la minestra o salti la finestra.”
Ancora una volta, ciò che è mancata è la partecipazione, la condivisione con la città nel suo complesso. È prevalsa la logica delle bandierine di questo o quel consigliere o assessore piuttosto che una programmazione razionale e rispondente ai bisogni dei cittadini.
Dal canto nostro chiediamo che i cittadini vengano trattati con rispetto, messi al corrente delle opere progettate ed in condizione di interagire con l’amministrazione per eventuali modifiche di progetto.
Partito Democratico Todi

26 luglio 2010
Impossibile prenotare alcune prestazioni nel presidio di Marsciano

Sento molti mugugni tra la gente, per problemi e carenze della sanità locale e poichè non trovo altra voce, mi sono ripromesso di rappresentarli attraverso la stampa all’attenzione dell’opinione pubblica, con la speranza che chi deve, intervenga per risolvere almeno le maggiori criticità.
Qualche giorno fa ho ricordato la "finta" inaugurazione (elettorale) del centro diurno per malati di demenza.
Questa volta voglio parlare di un altro problema molto sentito: le liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali.
I tempi lunghi per numerose prestazioni sono un fenomeno purtroppo comune che riguarda non solo i servizi di quest’area o della USL 2 ma, più o meno, di tutte le aziende Umbre, tanto che è stato uno dei primi problemi su cui si è concentrata l’attenzione dell’Assessore Riommi.
Quello che mi ha sorpreso è stata l’impossibilità di prenotare alcune prestazioni presso il presidio di Marsciano.
Non fidandomi di ciò che mi veniva riferito, sono andato personalmente al CUP ed ho effettivamente constatato che alcune prestazioni, quali le ecografie (ma non solo), non si possono prenotare perchè mi si dice le agende sono chiuse.
Mi si dice anche che tale modo di operare, ossia chiudere le agende per il prolungarsi dei tempi di attesa, è vietato per quanto è stato normato a livello nazionale e regionale.
Chiedo quindi al Sindaco di Marsciano e all’Assessore Riommi che cosa intendono fare per porre fine a tale anomalia che disattende le regole dettate dalla stessa Regione.
Vorrei anche che i medici di famiglia, che sono in prima linea a contatto con il malato, siano i primi a segnalare le principali disfunzioni del sistema sanitario, affinchè l’assistito incontri meno difficoltà quando ha bisogno di rivolgersi ai servizi.
Cristiano Costantini – consigliere comunale Marsciano


26 luglio 2010
Palestre scolastiche Fratta Todina: soddisfazione del Pdl

A settembre del 2009 presentammo al sindaco di Fratta Todina una mozione per la stesura di un regolamento per l’utilizzo delle palestre scolastiche, ribadendo il concetto che il precedente regolamento fosse incompleto e inadeguato, e delineammo alcuni criteri imprescindibili da individuare per una adeguata fruibilità della stessa.
Per motivi politici, sui quali ora non vogliamo tornare la mozione fu bocciata. Secondo noi, è stato un errore “perdere” un anno, per poi ritrovarci dieci mesi dopo a parlare delle stesse cose e a valutare criteri e proposte che noi avevano  già individuato nella nostra mozione.
Il regolamento,mosso da criteri di imparzialità,approvato all’unanimità nell’ultimo consiglio del 14.07.10, dà l’opportunità a tutte le associazioni presenti nel territorio di usufruire della palestra in maniera efficiente e trasparente, favorendo le associazioni/società esistenti e salvaguardando anche le  attività delle categorie protette. Regolamenta l’obbligo da parte di tutti i concessionari di utilizzare le ore assegnate, per le attività per cui sono state richieste e concesse, l’obbligo di rispettare il proprio turno di pulizia, l’obbligo da parte dell’ultimo concessionario della chiusura degli impianti e dei relativi cancelli di accesso alle strutture.
Sinteticamente, tutti i criteri che avevano fissato come fondamentali nella nostra proposta di regolamento(agli atti del Consiglio Comunale del 14.07.10).
Sia ben chiaro che, il nostro intento  fin dal primo giorno, è stato  quello di valorizzare e rendere più fruibile i locali delle palestre, ristabilendo un decoro e un rispetto delle regole, che secondo noi in questi anni avevano perso di efficacia. No c’è mai stato da parte nostra nessun intervento contro questa o quella associazione, visto che chi si occupa della cosa pubblica dovrebbe essere garante di tutti e mai di una parte.
Esprimiamo ancora la nostra grande soddisfazione per il raggiungimento di un obbiettivo sul quale stavamo lavorando da molti mesi, convinti che le nostre idee e i nostri suggerimenti, rivolti all’amministrazione, hanno l’unico scopo di migliorare un paese di cui tutti siamo innamorati.
M. Scapicchi, B. Favi, P.L. Pancrazi – Pdl Fratta Todina

26 luglio 2010
Salviamo Santa Maria in Pantano e i suoi visitatori

Come cittadino Italiano residente in Massa Martana, lungo la strada comunale che s’immette sulla Strada Statale dei Monti Martani al bivio per Montignano e per la Vecchia Flaminia nella località in oggetto, espongo quanto segue.
Nell’area circostante all’antica Abbazia di Santa Maria in Pantano sono iniziati da alcuni anni gli scavi dell’antico centro romano del “Vicus Martis” con scoperte che potranno offrire al turismo un importante e vasto sito archeologico.
Le aree di sosta davanti alla Chiesa lungo la Regionale dei Monti Martani sono sempre molto utilizzate e ciò determina un continuo pericolo d’incidenti per le persone in visita ed in transito, per i fedeli e per i residenti, incidenti che già nel recente passato hanno avuto esiti tragici.
L’aumento del traffico pesante incide sempre più negativamente sulla stabilità e sulla fruibilità degli edifici monumentali presenti nell’area.
La fontana, recentemente riattivata, è separata dalla porta della Chiesa dalla corsia di transito e spesso la visuale è coperta dai veicoli in sosta.
Per motivi ancora ignoti alla popolazione la procedura d’esproprio dei terreni necessari alla variante, già progettata per spostare la strada regionale di là dell’antica fontana e migliorare anche la sicurezza del vicino bivio per la strada comunale di Montignano, è stata sospesa, anche se ai proprietari espropriandi era già stata comunicato l’avvio della relativa procedura e notificato il piano particellare.
Ciò premesso, come cittadino di Massa Martana e di residente nella Frazione Montignano chiedo il recupero del procedimento avviato e l’adozione dei provvedimenti necessari ad eliminare i pericoli prospettati.
Renato Domenico Orsini


23 luglio 2010
La Provincia verifichi le strategie aziendali di Ariadsl

Come Consigliere provinciale ho presentato il seguente ordine del giorno sulla vicenda Aria Adsl.
Premesso che:
nel febbrio 2008 Ariadsl si è aggiudicata per 45 milioni di euro una licenza, in tutte le sette macroaree regionali in cui era stata suddivisa l’Italia, delle frequenza Wi-max, la tecnologia che permette la diffusione della banda larga su frequenze radio;
il 23 giugno 2008 Regione Umbria e Ariadsl hanno firmato un accordo di collaborazione per giungere ad una rapida ed efficace copertura del territorio regionale (famiglie, pubblica amministrazione, imprese) attraverso la banda larga permettendo l’accesso a servizi innovativi a tutta la popolazione umbra. In quell’occasione è stato ribadito l’impegno per la realizzazione di una azienda d’importanza nazionale ed internazionale che avrebbe avuto la sua sede a Todi e avrebbe assunto centinaia di persone.
Il 16 aprile 2009 la società è intervenuta durante la seduta del Consiglio Comunale di Todi presentando il progetto di ristrutturazione del suggestivo borgo medioevale di San Bartolomeo, nella frazione di Cecanibbi, futuro centro direzionale della stessa.
Considerato che:
il Comune di Todi si è sempre speso per garantire risposte tempestive alle esigenze dell’azienda.
Considerato altresì che:
la Conferenza dei Capigruppo del Comune di Todi ha incontrato in più occasioni il managment della società ricevendo rassicurazioni sull’insediamento tuderte.
Valutato che:
nel febbraio 2010 c’è stato un cambio nei vertici della società e che nei giorni scorsi sulla stampa locale è comparsa la notizia di un possibile trasferimento della sede a Milano.
Ritenuto che:
Ad oggi gran parte dei lavoratori in forza all’azienda provengono dal comprensorio e che, a fronte dei progetti di sviluppo paventati, si sono create ulteriori aspettative occupazionali;
l’insediamento di Ariadsl a Todi rappresenterebbe una importante opportunità di crescita economica non solo per il territorio tuderte ma per l’intera regione;
il settore di mercato nel quale opera l’azienda è in continua evoluzione ed una collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia potrebbe dar vita ad una importante sinergia sia sotto il profilo della ricerca che per quello delle applicazioni tecniche;
il Consiglio Provinciale IMPEGNA il Presidente e la Giunta
affinché si verifichino urgentemente i piani di sviluppo aziendale della società Ariadsl al fine di ricevere rassicurazioni circa il mantenimento dei progetti precedentemente illustrati e qualora fossero confermate le voci di un trasferimento a Milano, affinchè si apra un tavolo di trattativa per salvaguardare il destino dei lavoratori ed il livello occupazionale fino ad ora garantiti.
Michele Martorelli – Consigliere Provinciale

23 luglio 2010
Il Pd torna sulla vendita della farmacia comunale di Todi

È ormai consuetudine dell’Avv. Antonino Ruggiano, sindaco pro-tempore di Todi, scaricare su altri (istituzioni sovra comunali, forze politiche o semplici cittadini) le responsabilità delle scelte o non scelte dell’amministrazione comunale, specialmente se sbagliate o impopolari. Anche nel caso della scelta di alienare la farmacia comunale dice, a sproposito: “Ce lo chiede l’Unione Europea”.
Nulla di più falso. L’Unione Europea non ci chiede nulla, così come il Governo nazionale il quale, recependo proprio alcuni obblighi comunitari, ha emanato un decreto legge (c.d. decreto Ronchi, n. 135/2009) convertito in legge dal Parlamento (L.166/2009) entrata in vigore il 25-11-2009, recante:
«Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee», che ha escluso, tra gli altri, le farmacie comunali dalla normativa sui servizi pubblici locali a rilevanza economica (art. 15).
Le farmacie comunali sono quindi regolate dalla normativa di settore contenuta nella legge 475/68.
Questa legge, all’articolo 9, prevede che le farmacie di cui sono titolari i comuni possono essere gestite:
1- in economia;
2- a mezzo di azienda speciale;
3- a mezzo di consorzi tra comuni;
4- a mezzo di società di capitali tra comune e farmacisti dipendenti.
Sono esclusi, pertanto, la vendita a privati, la concessione, l’affitto e tutte le forme di gestione previste per i servizi pubblici locali a rilevanza economica.
E la gestione in economia di una sola farmacia è la modalità economicamente e fiscalmente più vantaggiosa. Non c’è ragione di cambiare in peggio per le casse del comune.
Le farmacie, pubbliche e private, sono classificate come presidi del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale e un recente decreto del Governo, peraltro, ne ha rafforzato proprio il ruolo di presidio sanitario attivo sul territorio e centro polifunzionale di servizi:
1.Assistenza domiciliare integrata (ADI);
2.Collaborazione alle iniziative finalizzate a garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio;
3.Erogazione di servizi di primo livello per la realizzazione di programmi di educazione sanitaria e di campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale (controllo glicemia, controllo pressione arteriosa), previa formazione dei farmacisti;
4.Erogazione di servizi di secondo livello rivolti ai singoli assisiti, su prescrizione medica e in coerenza con le linee guida e i percorsi diagnostico-terapeutici previsti per le specifiche patologie, anche avvalendosi di personale infermieristico e con l’inserimento delle farmacie tra i punti forniti di defibrillatori semiautomatici;
5.Effettuazione, nell’ambito dei servizi di secondo livello, di prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo, nei limiti e alle condizioni stabiliti dal Ministero del Welfare restando esclusa ogni attività di prescrizione e diagnosi nonché il prelievo di sangue o plasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti;
6.Prenotazione di visite ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate con pagamento del ticket e ritiro del referto.
Ci sembrano motivi sufficienti per opporci alla svendita della farmacia comunale, parte importante della storia della nostra città, ma soprattutto servizio già oggi importante e in attivo.
Piuttosto sarebbe utile sviluppare un progetto di potenziamento del servizio, proprio come prevede  il DLGS n. 153 del 3-10-2009  “Individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, nonché disposizioni in materia di indennità di residenza per i titolari di farmacie rurali, a norma dell’articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69.”, sopra  richiamato.
La nostra opposizione alla svendita, confortati dalle tante adesioni alla petizione popolare promossa, sarà durissima, dentro e fuori il consiglio comunale.
Partito Democratico Todi

22 luglio 2010
A Terni Boc a 30 anni dilapidati per opere pubbliche inconsistenti

Nel corso di questi anni abbiamo dichiarato, e dichiariamo ancora, senza timore di essere smentiti, che è scellerato quel padre di famiglia che firma cambiali indebitando i propri cari per i successivi 30 anni e spende quei denari per acquistare TV, frigoriferi e lavatrici che hanno una durata media di cinque anni.
Questo è stato fatto a Terni, sottoscrivendo BOC e facendo bitumazioni e spese simili, una politica della cicala che oggi pagano i cittadini in termini di aumento della TIA, di introduzione di nuove imposte. Ma il peggio deve ancora venire.
Non solo, la scelleratezza è giunta al punto di costruirci sopra operazioni di finanza derivata, con danni che per molti decenni produrranno perdite per la città. 
Tutto questo lo abbiamo detto apertamente in consiglio e con numerosi interventi sulla stampa perché era nostro dovere farlo. Siamo stati minacciati di querela ma non una sola ne è stata presentata ed attendiamo molto serenamente che qualcuno lo faccia. 
Che oggi la Corte dei Conti riveda la sentenza, sostenendo che di quello spreco, perché il giudizio rimane negativo, non erano responsabili i consiglieri, ci fa piacere per loro ma chiediamo a tutti i ternani sono felici del fatto che nessuno a Terni risulti responsabile di dieci anni di questa politica dissennata?
Aggiungo per la riflessione di tutti: la magistratura penale, civile e contabile  amministra la giustizia ed applica le sanzioni in base alle leggi vigenti. Non spetta ad essa dare, con sentenze, giudizi politici ed etici sul comportamento corretto o improvvido di chi è stato eletto. Questa assoluzione stabilisce che di quei fatti che hanno danneggiato Terni non sono responsabili i consiglieri comunali, che è in fondo ciò che abbiamo scritto ripetutamente sul tema, ma chi quella politica ha voluto e prepotentemente imposto a coloro, politici e dirigenti, che per convenienza, connivenza o appartenenza partitica hanno subito a testa bassa. 
Bersani dice a Roma esattamente questo, ma i suoi affiliati locali interpretano la politica come fa loro più comodo.
Che poi Di Girolamo ritrovi la voce solo e soltanto per inneggiare agli anni di Raffaelli ed alle malefatte che dobbiamo oggi noi pagare la dice lunga sul valore etico e civico di questa Giunta.
Siamo certi che aumenteranno sempre di più i ternani, anche in buona fede, che sulle loro spalle (e con le loro tasche) dovranno farsi carico delle scelte incompetenti di chi li amministra.
Enrico Melasecche

22 luglio 2010
Politiche sanitarie in Umbria: le osservazioni della Cisl

In merito all’incontro tra le OO.SS. e la Regione relativo alle politiche sanitarie in Umbria la Cisl ritiene opportuno rimarcare l’attenzione su alcune scelte prioritarie che si sono poste all’attenzione dello stesso.
Per la Cisl è decisivo in questa fase per difendere i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi sanitari in Umbria avviare coraggiosi e non più rinviabili processi di riorganizzazione e integrazione di sistemi e strutture al fine di evitare sprechi, duplicazioni di servizi e diseconomie di gestione e recuperare così risorse per garantire servizi efficienti e di qualità ai cittadini.
La Cisl condivide la scelta di potenziare i servizi sanitari nel territorio, le strutture di lungodegenza e assistenza e avviare utili integrazioni e sperimentazioni fra servizi distrettuali e medici di famiglia con un decisivo potenziamento delle azioni di prevenzione a partire da quelle primarie (pensiamo all’attenzione all’ambiente, all’educazione e informazione, alla promozione di stili di vita e alimentari sobri e virtuosi fino al contrasto alle dipendenze) per finire alla prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro, impegnando davvero per queste politiche almeno il 6 per cento del Fondo sanitario regionale e organizzando un efficiente sistema di Dipartimenti funzionali.
Sull’istituenda Agenzia (Aus) e sulla razionalizzazione dei costi, la Cisl ritiene che si debba affermare il principio secondo il quale tutto ciò che ha a che fare con la gestione dei sistemi organizzativi e amministrativi va dimensionato su scala regionale, mentre tutto ciò che ha a che fare con i servizi e prestazioni destinate alle persone va dimensionato a livello territoriale. Così come per la rete ospedaliera, prima di realizzare altri ospedali forse è bene mettere a sistema e specializzare in modo funzionale quelli attuale, comprese le cliniche private, migliorando e qualificando le strutture esistenti a partire dall’ospedale regionale di Terni e realizzando un unico 118 regionale. Sui tempi lunghi delle liste d’attesa c’è un problema serio di appropriatezza di prescrizioni e cure da parte dei medici di base e specialisti che va affrontato così come quello di prevedere un efficace sistema premiante nei confronti delle aziende sanitarie e ospedaliere più virtuose nella gestione dei servizi sanitari compresa la riduzione dei tempi delle liste di attesa.
Infine la Cisl ha posto l’esigenza di promuovere dei modelli di governance delle aziende sanitarie più partecipativi coinvolgendo e valorizzando il personale sanitario e istituendo comitati consultivi aperti alle associazioni di rappresentanza sociale per concorrere e condividere i piani di gestione dei servizi sanitari e di promozione della salute sul territorio.
Infine, è stato rimarcato un nuovo rapporto di integrazione fra Università e Aziende Ospedaliere e un più avanzato processo di integrazione socio-sanitaria che si dovrà realizzare in particolare nei confronti della non autosufficienza rispetto alla quale ci sono ritardi gravi e ingiustificati nella gestione delle risorse del Fondo regionale e nella prestazione di servizi alle famiglie interessate (quasi 100 milioni di euro ancora non spesi).
Claudio Ricciarelli – segretario regionale Cisl Umbria

22 luglio 2010
Fiamma Tricolore sulla vicenda di Aria Adsl

C’è chi crede di fare il primo della classe tentando, come solito, di mettere in cattiva luce l’Amministrazione Ruggiano, ponendosi a paladino degli interessi cittadini. Saltano fuori personaggi politici che oggi si vantano del loro interessamento, preoccupati della situazione occupazionale e quindi economica della Città, pensando si fare speculazione politica, senza aver avuto partecipazione e conosciuto le tematiche della vicenda in questione.
Va ribadito con forza che la Giunta e, per una volta tanto anche con il consenso della Minoranza, ha fatto del tutto e di più affinché si avverasse il sogno della collocazione a Todi della sede centrale di ARIA spa. Se poi, per evoluzioni avvenute e per una spietata logica della globalizzazione ed i suoi interessi capitalistici, verso i quali siamo completamente stranei ed impotenti, vediamo infrangersi il sogno, l’Amministrazione comunale è con la coscienza a posto, seppure con l’amarezza in bocca.
Il direttivo di Fiamma Tuderte dà atto che il loro rappresentante in consiglio, il Sindaco, la Giunta e tutta la Maggioranza, abbiano agito con estremo piglio per agevolare le volontà dell’Aria spa, affinché la sede fosse situata nel nostro territorio comunale. Oggi prendiamo atto della situazione e, con la preoccupazione per il rischio di un’eventuale perdita di posti di lavoro, rivolgiamo un appello ai vertici dell’ARIA affinché le loro decisioni non penalizzino un territorio, di per sé, già in crisi occupazionale ed economica e ripaghino Todi per la sua disponibilità mostrata a favore di questa Impresa.
Siamo convinti che il Sindaco Ruggiano non lascerà intentata nessuna possibilità di confronto e richiesta, così come, auspichiamo che sarà l’azione della concittadina Catiuscia Marini, Presidente della nostra Regione. La vicenda ARIA non deve essere un campo da torneo dove qualcuno pensa di uscire vincitore per vantaggi politici ed elettorali, essendo stato un bel sogno di noi tutti i tuderti e che vediamo dissolversi. Questa, è dunque un’occasione per ritrovarci tutti uniti: cittadini, forze politiche e rappresentanti istituzionali, per tentare di salvare il salvabile.
Il direttivo di Fiamma Tuderte

22 luglio 2010
Ruggiano: "Le esternazioni del Pd sulla Polizia Municipale sono un autogol"

Possiamo capire che il caldo estivo annebbi le idee e dia la stura alle espressioni più strampalate, ma la esternazione a firma del Partito Democratico, sulla gestione del Corpo di Polizia Municipale, appare davvero clamorosa. Quando si è chiamati ad amministrare una città, in maggioranza o opposizione, si dovrebbe essere più seri, essendo dovere di ciascuno di noi dire la verità.
Il fatto poi che un partito politico continui ad attaccare dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, peraltro assunti dagli stessi che oggi si scoprono censori, non merita alcun commento. Come Sindaco, in qualità di responsabile politico della gestione del Corpo di Polizia Municipale , rivendico con orgoglio lo straordinario lavoro che i nostri agenti, a partire dal Comandante,  svolgono ogni giorno. Non è assolutamente vero che il Comune tragga lucrosi profitti dalle multe, essendo vero proprio il contrario.
I dati pubblicati da Il Sole 24 Ore giusto in questi giorni pongono Todi agli ultimi posti in Umbria per le multe erogate, con una media pro capite annua di 8,20 euro a cittadino. Il Comando della Polizia, di concerto con il Sindaco, lavora quotidianamente affinché vi sia la massima collaborazione con gli utenti della strada, ma, di certo, questo non può significare la rinuncia alla applicazione del Codice e della Legge.
Se il Partito Democratico crede che sia giusto ridurre la città più bella del mondo al regno della impunità e del traffico più pericoloso e caotico, si sbaglia di grosso. Continueremo quindi sulla strada intrapresa, che sta così positivamente dando i suoi frutti, con un centro storico che non è stato mai vissuto come oggi e con le strade di periferia ogni giorno più sicure.
L’opposizione in Consiglio comunale, ci ha lasciato in eredità una città con migliaia di permessi Ztl abusivi, con il centro storico chiuso tutti i sabati dell’anno, con la piazza più bella del mondo destinata a parcheggio per pullman, con l’impossibilità di raggiungere i ristoranti del centro nell’ora di pranzo, priva della possibilità di senza scarico merci nelle ore pomeridiane e senza uno straccio di piano per i parcheggi. Insomma la summa del disastro di una gestione fallimentare del traffico e della viabilità.
A questa opposizione con la serenità di chi sa di svolgere con efficacia il proprio lavoro, consigliamo di evitare i clamorosi autogol che continuano a segnare e di pensare, invece, al bene della città.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

22 luglio 2010
Ferrovie: la Federconsumatori Umbria si rivolge alla Procura della Repubblica

Dopo quanto accaduto il 12 luglio all’eurostar  Roma – Perugia -ES -9334 che si è fermato per lungo tempo  prima di  Orte e  i Passeggeri sono stati lasciati senza informazioni  e assistenza per ore ieri (20 luglio 2010); la stessa cosa è accaduta con il treno regionale partito da Perugia e diretto a Roma Termini, R2485 .
Il treno si è fermato per un guasto a Trevi. Ripartito, è arrivato (come denunciato già dal Comitato Viaggiatori Spoletini) a Campello sul Clitunno (Pg) per inerzia dove è morto definitivamente.
I Passeggeri, dopo un’estenuante attesa, sono scesi dal treno – mancava  aria, faceva caldo insopportabile anche per l’alto tasso di umidità – tutto senza ricevere informazioni e assistenza. Completamente abbandonati lungo i binari.
La Federconsumatori dell’Umbria, considerato il grave rischio che i passeggeri corrono ogni volta che restano soli  lungo i binari e in assenza di informazioni e di minima assistenza (con queste giornate così calde il minimo sarebbe acqua potabile) e ipotizzando responsabilità  per ciò che concerne questioni di salute e sicurezza pubblica, ha dato mandato all’avv.to Doretta Bracci (Consulta legale di Federconsumatori Umbria ) di segnalare il tutto alla Procura della Repubblica.
La Federconsumatori Umbria, cosi come già avvenuto per il treno Eurostar ES 9334 Roma Perugia (mercoledì 28 luglio alle ore 18,30 sarà a Terni con i propri legali) assisterà tutti quei Cittadini che vorranno chiedere i danni a Trenitalia e sta valutando la possibilità di una class-action (per informazioni: federconsumatori.perugia@umbria.cgil.it).
Visto il ripetersi di gravi disagi per i  pendolari, turisti e passeggeri in genere che Trenitalia sta creando, sommati ai già gravi problemi strutturali  e  decisi  da tempo (il materiale fatiscente, la soppressione di tanti treni, la chiusura d biglietterie…), visti i forti tagli di risorse al trasporto pubblico locale previsti nella manovra finanziaria del  Governo, la Federconsumatori ha chiesto un incontro con la Regione Umbria e le due provincie (PG-TR). Inoltre chiederà di incontrare i parlamentari umbri per rappresentare  il rischio  collasso del servizio trasporto su ferrovia con le conseguenti difficoltà per migliaia di lavoratori, studenti e per l’economia regionale.
Federconsumatori Umbria


22 luglio 2010
Todi Arte Festival, opposizione all’attacco: "siamo alla fine"

Nei giorni scorsi, con una conferenza stampa dell’Amministrazione comunale, è stato presentato il programma 2010 del Todi Arte Festival.
Pur dovendo doverosamente attendere lo svolgimento della manifestazione per giudicarne gli esiti, soprattutto di pubblico e critica, ad oggi non possiamo esimerci da alcune considerazioni preliminari.
Il ritardo con cui è stato definito e presentato, tra smentite e conferme, il programma dell’edizione 2010 del Festival è semplicemente imbarazzante; per non parlare dell’ultimo mese di contraddittorie notizie apparse sui giornali, che hanno minato la credibilità della manifestazione, tra annunci di sospensione e rilanci, l’addio del direttore artistico Maurizio Costanzo e le lettere del Sindaco Ruggiano sui tagli di fondi operati  a livello nazionale, val bene ricordarlo, dal “suo” governo di centrodestra.
Dopo due anni di “cura Ruggiano” ecco i risultati sul Festival: con l’arrivo del direttore artistico Maurizio Costanzo si doveva assistere al totale rilancio della manifestazione (parola di Sindaco!), mentre se ne è decretata, di fatto, la fine. Colpa non della scelta di un nuovo direttore artistico, evidentemente, ma del cambio di formula utilizzata per la gestione del Festival. Fino a due anni fa, dei privati organizzavano la manifestazione, assumendone la direzione artistica, ma anche e soprattutto il cosiddetto rischio d’impresa: cercavano fondi e sponsor, si occupavano dei rapporti con tecnici ed operatori e se, a fine edizione, i conti non tornavano, mettevano mano al portafoglio e coprivano le perdite. Ruggiano e soci, due anni fa, hanno deciso di scindere la direzione artistica, affidandola a Maurizio Costanzo, dalla gestione organizzativa del Festival (e, quindi, dal rischio di impresa), facendo ricadere in capo alle casse comunali eventuali disavanzi di gestione. Una scelta errata, soprattutto di questi tempi, con i comuni impegnati a fare i conti con tagli di risorse sempre più consistenti.
Per ciò che riguarda la partecipazione nelle decisioni, l’edizione 2010 del Festival non fa certo eccezione. Nonostante ripetuti solleciti e, persino, domande di attualità ed interrogazioni presentate dall’opposizione, in Consiglio Comunale la discussione sul Festival non è mai arrivata ed il centrodestra ha deciso di spendere ingenti risorse senza confrontarsi con nessuno.
La frettolosa edizione 2010, infatti, costerà, comunque, molte migliaia di euro ed è davvero difficile immaginare la copertura totale dei costi senza un consistente intervento del Comune. Forse, mai come quest’anno, dopo le scelte sbagliate degli ultimi due anni, si sarebbe potuto ragionare di spendere le poche risorse del Comune in maniera più oculata.
Di certo, il Festival non è più tale. Il programma presentato è quello tipico di una rassegna, cosa ben diversa da un festival. Rimane un cartellone di spettacoli, tenuti vagamente insieme da un tema, che sarebbe meglio definire semplicemente titolo, ma svanisce ogni forma di elaborazione culturale della manifestazione in sé.
Assente ogni genere di novità: gli spettacoli proposti sono già tutti a spasso per l’Italia da tempo, spesso da anni. La sensazione è quella di un programma rimediato in tutta fretta.
L’impressione che ne deriva, spiace dirlo, è quella di una città in decadenza, dove non si elabora cultura, ma si organizzano semplicemente serate più o meno di svago.
Serate di svago che, peraltro, difficilmente riusciranno ad attrarre a Todi spettatori provenienti da lontano. Molto più realistico immaginare, stante anche il poco tempo per la promozione, una manifestazione per residenti o quasi, come lo sono già state, al di là dei proclami del centrodestra, le ultime due edizioni del festival, con presenze scarsissime ed incassi esigui.
Passa, così, la quarta delle cinque estati del mandato Ruggiano. Avevano promesso miracoli, che, francamente, non riusciamo a vedere, mentre la città, inesorabilmente, si ferma.
Partito Democratico – Partito Socialista – M. Repubblicani Europei – R. Comunista

21 luglio 2010
Gli Ateni li vorrebbero o chiusi o privatizzati

Nei giorni scorsi il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Perugia all’unanimità si è schierato a fianco di chi cerca in ogni modo di salvaguardare il nostro Ateneo, chiedendo di trovare nuove e comuni forme di protesta tra le componenti universitarie.
Questo perché le scelte di un governo miope in molti campi, ma in particolare in quello dei servizi alle persone, della formazione e della ricerca, non sono più scelte politiche, ma mere scelte economiche. Di fatto, non riuscendo più a tenere tutti insieme, ne a mettersi d’accordo su nulla, non avendo una idea solida e condivisa sul tema dell’Università, ne una progettualità per il futuro del paese, i ministri Gelmini e Tremonti non stanno nemmeno cercando di attuare una riforma vera ed organica dell’Università, di cui tutti sentiamo il bisogno, ma si sono abbandonati ad una svendita in saldo del nostro patrimonio di conoscenza e di innovazione.
Tutto questo, logicamente, non viene ne detto, ne spiegato.
Ma viene nascosto dietro ad una battaglia agli sprechi e al mito della razionalizzazione, che copre nient’altro che una marea di tagli che colpiscono i cittadini, senza neppure diminuire le tasse che rimangono invariate o, peggio ancora, aumentano sensibilmente, grazie vari stratagemmi di basso profilo da imbonitori del mercato paesano.
Le scelte intraprese non hanno la testa rivolta al domani, ma solo al pomeriggio dell’oggi, tentano con varie peripezie ed equilibrismi di mettere insieme il pranzo con la cena. Scelte che lasciano il tempo che trovano, campando alla giornata. Di certo non guardando in prospettiva, non puntano a costruire la ripresa e la crescita del nostro paese nei vari settori, ma il suo impoverimento sociale e culturale, di conseguenza anche economico.
Perché quei capitoli che escono massacrati dalle ultime scelte del governo sono, non a caso, gli stessi su cui investe il resto dei paesi, anche non ricchi ed avanzati, per costruirsi un domani migliore e più prospero. Un investimento sull’Università, sulla ricerca, sulla didattica, sulla formazione e, soprattutto, sulla crescita personale e collettiva di chi l’Università la vive e la interpreta non è altro che un investimento sul futuro.
Ma è naturale che in un governo in cui il Premier è più adatto a frequentare il reparto di geriatria, piuttosto che un’aula universitaria, veda il futuro come uno spreco ed una spesa da tagliare, anziché come un investimento conveniente e vantaggioso.
Siccome non c’è nulla di buono da aspettarsi, ben venga la forza e la capacità di farsi sentire di tutte le componenti universitarie, gli studenti è da tempo che organizzano forme di protesta creativa per far conoscere il problema, sensibilizzare le persone e coinvolgere la città. Ma forme di protesta condivisa non devono e non possono andare a colpire la principale componente del mondo universitario, gli studenti. La conoscenza è utile se viene trasmessa ed il sapere se viene condiviso, il mondo universitario esiste in funzione di questo principio. Sarebbe sterile una università senza studenti, una ricerca funzionale solo all’accumulo di nozioni e non alla loro trasmissione.
Insomma è necessario fare fronte comune nei confronti di chi le Università le vorrebbe o chiudere o privatizzare.
Per questo condivido la posizione riassunta nella nota che segue e presa dalla principale organizzazione studentesca della nostra regione, la Sinistra Universitaria – Unione degli Universitari, che anche nell’Assemblea d’Ateneo di ieri ha tenuto una linea ferma, ma equilibrata, sul tema dei tagli e dei provvedimenti che colpiscono l’Università degli Studi di Perugia.
Tommaso Bori – Consigliere d’Amministrazione Università degli Studi di Perugia

21 luglio 2010
Aria Adsl: intervento del presidente del Consiglio comunale

In relazione alla vicenda relativa alle voci di trasferimento di Aria Adsl, per la quale già nei mesi precedenti mi sono adoperato per favorire il dialogo e l’incontro tra la società ed il Consiglio Comunale di Todi, rendo noto che già nelle scorse settimane mi sono attivato per stabilire un incontro con l’attuale management dell’azienda al fine di valutare le prospettive industriali e le ricadute occupazionale sul territorio tuderte. L’esigenza di tale costante confronto è stata continuamente all’attenzione delle istituzioni della città anche e soprattutto in virtù dell’importante progetto di investimento presentato nei mesi scorsi dalla proprietà di Aria Adsl al Consiglio Comunale, progetto che si è ritenuto di dover costantemente monitorare nelle varie fasi della sua costruzione. Questa attenzione nasce anche da un’esigenza procedurale dovuta alla presenza di un punto all’ordine del giorno, riguardante lo sviluppo dell’area sulla quale avrebbe dovuto essere costruita la sede della società, che in passato è stato oggetto di unanime deliberazione di rinvio da parte del Consiglio Comunale, e che deve essere riportato nella massima assise cittadina per una definitiva valutazione. Oggi più che mai tale valutazione non può essere sganciata dalle prospettive e dai piani di sviluppo di Aria Adsl e dal suo legame col territorio. In queste ore mi farò carico di rendere note modalità e tempi dell’incontro tra la conferenza dei capigruppo e la dirigenza di Aria al fine di approfondire le questioni in essere e di individuare percorsi, per quanto possibile condivisi, a garanzia e tutela dei lavoratori e della città tutta.
Floriano Pizzichini – Presidente del Consiglio Comunale

21 luglio 2010
A Todi Vigili urbani in agguato
 
È argomento di polemica cittadina, in questi giorni, l’appostamento dei nostri vigili urbani in zona Cerquette, nei giorni in cui è vietato l’accesso al centro storico della città.
Con una certa sistematicità, negli ultimi tempi, viene istituito, infatti, un posto di blocco immediatamente dopo la curva delle Cerquette e vengono elevate sonore contravvenzioni ai trasgressori del divieto di accesso in centro.
Su questo modo di operare del nostro corpo di Polizia comunale diciamo con chiarezza che siamo perplessi, anzi contrari, per diversi motivi.
Pur restando fermo, infatti, il principio che ogni divieto di legge, compreso quello di accesso al centro storico della città, deve essere rispettato da tutti i cittadini, siamo convinti che sarebbe più opportuno che i vigili stazionassero presso l’incrocio della Consolazione in modo da poter svolgere una funzione di informazione e prevenzione, piuttosto che tendere “agguati” punitivi ai cittadini ed ai non residenti che si avvicinino, magari per necessità, al centro storico.
Siamo certi che anche per questo diverso modo di interpretare la chiusura del centro storico di Todi passino due diversi modi di intendere l’amministrazione della nostra città. Mentre noi proponiamo un modello di città aperta e solidale, che cresca nella propria attenzione a chi arriva da fuori Todi, sviluppi la propria vocazione turistica e viva di rapporti di fiducia tra istituzioni e cittadini, il centrodestra contrappone e mette in pratica un modello di città chiusa e rigida, che fa del controllo, del pugno di ferro, la principale modalità di relazione con i cittadini e con chi arriva in città. Un modello dal vago sapore leghista, dall’impronta decisa e virile, che poco ha a che vedere con l’immagine di città vivibile e aggraziata che si confà a Todi.
Non a caso, l’amministrazione Ruggiano sceglie di presentare i nostri vigili con la pistola alla cintura, per dare una decisa idea di sicurezza, e non di promuovere un corpo di Polizia comunale che “vigili” (guarda caso il termine!) sulla città, con una presenza positiva e costante, facendo dei nostri vigili punti di riferimento per la collettività e non principalmente degli elevatori di contravvenzioni, sempre alle prese con penne e blocchetti.
Vorremmo che il personale della Polizia comunale venisse messo dall’amministrazione in condizione di spendere la maggior parte del proprio tempo in dialogo con i cittadini ed ascolto dei cittadini. Questo servirebbe a Todi per essere, anche in tal senso, una città più vivibile di altre, una città ideale.
Il dubbio, invece, è che alla Polizia comunale sia stato affidato, da parte dell’amministrazione, più che il compito di fare prevenzione e controllo quello di fare cassa e rispettare così le previsioni di bilancio 2010 che impongono di elevare ogni giorno almeno 700 euro di contravvenzioni, per complessivi 250.000 euro annui.
Vorremmo, peraltro, ci venisse chiarito, anche se in questa discussione rischia di avere il sapore del dettaglio, quale infrazione viene contestata a chi oltrepassa il divieto di accesso della Consolazione e viene fermato prima dell’ingresso nell’area centrale della città: è stato violato il divieto di accesso semplice o il divieto di circolazione nelle aree a traffico limitato? Dove inizia la ZTL? Con quale atto di giunta è stata delimitata? La differenza tra la prima e la seconda violazione è notevole sul piano economico, la seconda costa circa il doppio della prima.
Come già avvenuto altre volte ed in altre sedi, compresa quella del Consiglio, auspichiamo un cambiamento delle modalità di controllo da parte della Polizia comunale per quanto riguarda l’accesso al centro storico della città ed un chiarimento sulla questione da ultimo sollevata.
Partito Democratico Todi

20 luglio 2010
Vicenda Aria Adsl, Caprini: "Manca una politica di marketing territoriale"

La notizia del trasferimento di Aria Adsl da Todi verso altre sedi non può lasciarci indifferenti come non poteva lasciarci indifferente la prospettiva di nuovi posti di lavoro in una fase dura come quella che stiamo attraversando e in un segmento di mercato, quale quello delle infrastrutture tecnologiche, in continua espansione.
Rifondazione Comunista ha sin da subito convenuto sulla necessità che le istituzioni dovessero lavorare affinché l’insediamento e l’auspicabile crescita di Aria Adsl, avvenisse nelle migliori condizioni. Cosi come abbiamo ritenuto che in assenza di garanzie concrete sulle reali intenzioni della società il Comune dovesse assumere tutte le iniziative idonee a tutelare il territorio e i cittadini tuderti. Prendiamo atto che sul punto tutte le forze politiche sono riuscite a convergere: una testimonianza ulteriore di quanto sia prioritario per la nostra città individuare percorsi nuovi per l’occupazione e lo sviluppo del nostro comprensorio.
È evidente che, al di là delle soluzioni che le istituzioni locali e regionali assumeranno nell’immediato per tutelare i lavoratori, dalla vicenda dobbiamo responsabilmente trarre alcuni insegnamenti.
Dovremmo interrogarci, ad esempio, perché comunque sin da quando Aria ha cominciato a diventare una realtà, i settori dell’azienda che contavano maggiori livelli occupazionali non erano destinati ad essere insediati nella nostra città ma in altre località limitrofe. Così come dovremmo prima o poi prendere coscienza di come manchi in Umbria una normativa regionale che vincoli le multinazionali alle proprie responsabilità sociali. In molti casi sono stati stesi tappeti rossi anche a grosse realtà imprenditoriali che, fatti i loro comodi, hanno lasciato cassa integrati e disoccupati senza investire nemmeno un euro sui territori che le hanno ospitate.
Se con Aria Adsl si è persa una buona occasione ciò non toglie che si debba cominciare a ragionare su politiche di marketing territoriale credibili a sostegno delle aziende già presenti nel nostro comprensorio ed in grado di attrarre nuovi insediamenti produttivi di qualità.
Andrea Caprini – consigliere comunale Todi

20 luglio 2010
Laffranco: Ragionevole ottimismo per l’aeroporto di S. Egidio

Al rientro dalla importante missione in Egitto incontrerò il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, sen. Matteoli per avere immediate rassicurazioni sul futuro dell’aeroporto di Perugia S. Egidio.
Rappresenterò al Ministro la forte preoccupazione che ha suscitato in Umbria la pubblicazione rapporto One Works Kpmg Nomisma, secondo cui lo scalo umbro sarebbe tra quelli da chiudere per insufficienza del bacino di traffico, poiché dallo sviluppo dell’aeroporto dipende una parte significativa del futuro economico regionale, soprattutto in riferimento alla chiara vocazione turistica dell’Umbria e non mancherò di ricordargli che la chiusura significherebbe rendere vani i molti investimenti che negli ultimi anni sono stati fatti sia dal Governo che dalle Istituzioni locali per far crescere questa fondamentale infrastruttura.
Alla luce di queste considerazioni oggettive e dell’attenzione concreta ai problemi infrastrutturali umbri che il Ministro ha fin qui dimostrato, ritengo di poter essere ragionevolmente ottimista sul futuro di S. Egidio.
Pietro Laffranco – Vice Presidente dei Deputati PDL

20 luglio 2010
Il Pdl di Fratta Todina vuole una Via per Craxi

Come Consigliere Comunale e coordinatrice PdL di Fratta Todina ho sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale, tenutosi il 14 luglio, la mozione avente per oggetto l’intitolazione di una via del Comune  allo statista Bettino Craxi.Tale proposta ha suscitato un notevole interesse ed ha contribuito a riaprire un significativo dibattito su un periodo molto controverso della storia d’Italia , evidentemente a tutt’oggi non ancora metabolizzato dai vari attori politici partecipanti alla discussione,come dimostra l’esito negativo del voto con il conseguente respingimento della mozione.
La mia passione politica non affonda le proprie radici nella storia e nella cultura socialista e proprio per questo mi sento libera di considerare con oggettività e distacco  la figura di Craxi,  leader politico di grande spessore, così come l’indiscutibile contributo dato dal socialismo riformista craxiano  alla storia della Prima Repubblica e al nostro Paese.Nel massimo rispetto della libertà di ognuno di esprimere liberamente e legittimamente la propria opinione, non mi posso però esimere dal fare una riflessione politica dell’accaduto.
Gli Amministratori di centrosinistra hanno espresso voto negativo alla mozione presentata,a  dimostrazione che ancora,come allora,le parti ostili al vecchio PSI non hanno raggiunto quella maturità necessaria per elaborare con serenità di giudizio una riflessione obiettiva e distaccata sulla Prima Repubblica.Fin qui non ci si stupirebbe più di tanto,se non fosse per il fatto che tra i respingenti della mozione c’erano anche i consiglieri di provenienza socialista,dei quali solamente uno di essi ha presentato e dato lettura di un documento elaborato dalla locale sezione socialista,per poi però rientrare nei ranghi ed astenersi dalla votazione.
E’ assolutamente incomprensibile che chi insiste nel definirsi socialista non  abbia preso una netta posizione in merito e non abbia avuto un sussulto di dignità per restituire memoria  al leader al quale hanno la presunzione di ispirarsi.Ritengo che non si possa pensare di usare la propria storia e la propria cultura soltanto a fini elettorali, per poi non avere la coerenza di difendere la propria dignità ,proprio a partire dai rapporti all’interno della propria coalizione.
Cinzia Moriconi

20 luglio 2010
Aria Adsl: forse le speranze non finiscono, ma le facili illusioni sì

Le previsioni in merito al futuro di “Aria Adsl” non potevano dare esito diverso da quello che leggo oggi. La scelta, resa nota oggi di trasferire la sede a Milano rappresenta la continuità delle scelte recenti operate dalla società. Lo sostenevo qualche tempo fa, forse indispettendo tutti, ma purtroppo è così.
Chi non ha saputo leggere negli atteggiamenti della società questo dato inequivocabile e si è accontentato delle dichiarazioni di circostanza, che ogni tanto la società andava ripetendo, ha sicuramente peccato almeno di “ingenuità”.
Ora che le scelte definitive vengono annunciate, penso che serva a poco implorare aiuto alla Regione o ad altri soggetti Istituzionali per scongiurare questa scelta. Penso che sia troppo tardi e che le decisioni siano difficilmente reversibili.
Azzardo a dire che non so nemmeno se valga la pena di consumare tempo per un obiettivo difficile se non impossibile. La stessa decisione di spostare, il centro aziendale da una collina in mezzo al verde come “Cecanibbi” nel cuore industriale italiano rappresentato sicuramente da Milano, non è una scelta di poco conto, ne una scelta che non avrà conseguenze, anche sulle prospettive dell’azienda.
In ogni caso penso che valga la pena di concentrarsi sul come tutelare quei lavoratori che già sono stati assunti, sia in modo definitivo che a termine senza che vengano costretti a recarsi a Milano.
Se una partita può essere ancora giocata a mio giudizio, la stessa richiede, per avere qualche possibilità di riuscita, livelli di coinvolgimento istituzionale che vanno dalla Regione ai vari Ministeri.
A mio giudizio di carte da giocare in questa direzione ce ne sono abbastanza, ma ripeto che il livello del confronto è molto più elevato di quanto si pensi.
Non spetta certo a me,a nzi potrebbe essere valutata come una sorta di intrusione, spingere una eventuale rivendicazione da una parte o da un’altra. La strategia da adottare compete ad altri ed io non voglio invadere nessuna competenza. A me come ad ogni cittadino spetta solo il dovere di segnalare che non è una vertenza facile, ne è una vertenza che si risolve a livello locale.
Se vi è una possibilità di successo, il confronto va spostato su altri tavoli e su altri livelli, coinvolgendo ovviamente tutte le forze che a livello locale possono essere coinvolte.
Occorre tener conto di due fattori importantissimi per lo sviluppo della regione e del paese. Stiamo parlando di un’azienda che aldilà del fatto che ha vinto le gare per la diffusione sul territorio di “servizi avanzati e sempre più richiesti”, certamente si tratta di licenze acquistate e pertanto appartenenti alla proprietà, ma non per questo possono essere tenute nel cassetto.
Vi sarebbe un conflitto netto tra un interesse pubblico e le scelte di un azienda privata.
Su questo punto di conflitto vanno sviluppate tutte le conseguenti azioni, che riverberano ricadute negative di non poco conto anche sul nostro territorio.
Il mio vuole essere solo un contributo unificante per un obiettivo che può essere perseguito solo con la doverosa sinergia di tutti. Un primo elemento necessario è quello di fare presto. Le decisioni più si solidificano e più difficile diventa rimuoverle.
Ottavio Nulli Pero

20 luglio 2010
Dai capperi alle radici delle piante di fico

Ringrazio l’Assessore Serafini per le delucidazioni e la gentile risposta in merito alle mie poetiche preoccupazioni sullo sradicamento dei capperi a Mezzo Muro. Sono più tranquilla ora che mi ha assicurato che rinasceranno!
Rimanendo sempre in tema di botanica e di conservazione dei monumenti vorrei permettermi però di far  notare all’Assessore che programma un calendario biennale di estirpazione delle "distruttive” piante dei capperi, facendo intervenire gli operai del Comune e della Comunità Montana(?!), ma che sta lasciando nel frattempo tranquillamente vegetare ed “arrecare danni importanti alle meravigliose bellezze architettoniche della nostra Todi” (cito testualmente), alle piante di fico che crescono indisturbate sul tetto di San Fortunato, sul Tempio della Consolazione, sui resti dell’Anfiteatro romano, sul mastio di porta Perugina, sui muri di sostegno del campetto di calcio dell’Istituto Crispolti, sulla povera Porta Orvietana, sul cosiddetto muraglione etrusco e in vari punti dei muri del Convento delle Lucrezie.
La Sua cultura botanica non può certo negare, caro Assessore, che i danni arrecati dalle nodose radici di fico alle “meravigliose bellezze” cittadine sono di ben altro e più consistente rilievo rispetto alle radici dei capperi.
Come vede niente più ricordi infantili e un po’ naif … ora le preoccupazioni di un cittadino che grazie alla nuova tecnologia informatica può, molto più agevolmente di qualche anno fa, esprimere la propria opinione e discuterne direttamente con gli Amministratori.
Io sono, sempre, per il confronto, per la discussione positiva e costruttiva amando moltissimo la città in cui vivo.
Fabiola Bernardini

19 luglio 2010
Stramaccioni: "mai stato contattato per presentare il mio libro al Todi Festival"

In relazione alla ipotetica e presunta presentazione di un mio volume "Alternanza senza riforme" apparso nel programma di Todi Arte Festival comunico di non aver ricevuto da chicchesia alcuna proposta di presentazione e quindi di non aver naturalmente concordato data ed ora dell’eventuale presenza.
Alberto Stramaccioni


18 luglio 2010
Ancora sugli sprechi "a" Villa Fidelia

Vorrei anche io far riferimento alla nota della Federconsumatori circa gli sprechi "a" Villa Fidelia (e non "per" Villa Fidelia come ha inteso replicare l’assessore alla cultura della Provincia di Perugia). Faccio ciò non per campanilismo, essendo io socio di una associazione di consumatori (Altroconsumo), ma per reclamare il diritto di tutti noi cittadini ad avere delucidazioni circa la condotta della Res Publica da parte di chi è chiamato ad amministrarla. La nota della Federconsumatori (che riportava una lettera di un pensionato Spellano) era chiara: il signore in questione chiedeva se fosse necessario un dispendio di fondi per sfarzi ed imbellettamenti per una cena.
Nè il pensionato Spellano nè, tantomeno, l’associazione hanno mosso appunti circa l’azione di salvaguardia della stessa Villa e delle sue opere d’arte.
Si è solo chiesto perchè tanto spreco di fondi pubblici per una cena.
Essendo appena conclusi gli esami di maturità mi viene da dire che l’Assessore è andato "fuori tema" con la sua nota. Basta politichese. Solo risposte chiare e puntuali per cortesia.
Francesco Menghini

18 luglio 2010
Manutenzione strade tuderti: Martorelli cerchi di fare meglio il suo ruolo in provincia

Anche da parte mia la stima personale  nei confronti del Consigliere Provinciale Michele Martorelli è ricambiata. Detto questo io credo che  fare politica nella nostra realtà locale, prima di tutto  significhi raccogliere  le istanze e i problemi  dei cittadini cercando di dare delle risposte.
Non sembrerebbe che lui, da più di un anno in Provincia, abbia fatto questo. Se è vero che si prodiga per riportare in provincia le istanze della Città di Todi e  che come lui stesso, dice: "sono agli atti  dei lavori della Commissione Consiliare competente e l’interrogazione presentata dallo stesso nella quale si evidenziava la criticità dello stato di manutenzione delle strade con particolare riferimento alla S.P. 382”, saprebbe, o meglio avrebbe dovuto sapere dato il suo ruolo, che sono previsti interventi sulla S.P. 382(Todi-Collevalenza) tra Settembre-Ottobre nella misura di ri-bitumazione ed esattamente, tanto per informare i cittadini, dall’intersezione della provinciale con Viale Madre Speranza fino all’incrocio  con la strada per Sobrano; poi da Voc. Palombara fino all’incrocio della provinciale con la strada che porta a Madonna Della Neve.
Martorelli, se svolgesse realmente e dignitosamente, come lui dice il compito di rappresentare Todi in Provincia, saprebbe che sono previsti interventi sulle strade provinciali di Due Santi, Pantalla, Montemolino, Todi- Ponterio. Se  avesse seguito realmente le cose per Todi, perché permettere ad un’associazione che governa con lui la Città di Todi, di affiggere periodicamente  segnali fuorvianti, trasgredendo il codice della strada, perché pericolosi per la viabilità, proprio sulla strada in questione.
Questo è il modo di rispettare un’istituzione come la Provincia di Perugia? Stia tranquillo Martorelli, nessuno e tanto meno io, si vuole attribuire meriti di altri,  ma lui non cerchi di far credere che sta facendo un buon lavoro in Provincia per la nostra amata Città.
Per chi cerca di mettere zizzania nel PD dove non c’è, si preoccupi invece di tirar le orecchie al Consigliere Provinciale che ha sostenuto! Con un po’ d’impegno potete fare di più e meglio… anche perché, peggio di così!
Siamo arrivati al punto che Martorelli, dopo un anno in Provincia, è costretto a chiedere delle interrogazioni per capire i passaggi che portano all’esecuzione di interventi per la viabilità! Se Todi è costretta ad aspettare che Martorelli capisce ai voglia ad aspettare!   
Manuel Valentini – Partito Democratico

18 luglio 2010
L’estremismo parolaio del centrodestra di Todi

Le reazioni di Epifani e Martorelli al comunicato stampa di Manuel Valentini, coordinatore del circolo del PD di Collevalenza, sugli impegni assunti dalla Provincia di Perugia per le strade del nostro comune non si commentano, si ignorano in quanto poco hanno a che fare con la politica e molto invece con il "personalismo", l’astio   e la sindrome da primi della classe che caratterizzano la destra tuderte. Sono il sintomo di una malattia: l’estremismo parolaio e l’intolleranza.
Ribadiamo invece la nostra soddisfazione per gli investimenti che la Provincia effettuerà a breve su alcuni tratti di strade del nostro comune, investimenti sollecitati soprattutto dal circolo del Partito Democratico di Collevalenza, che si è fatto interprete delle richieste dei cittadini.
Del resto, come recita l’articolo 49 della nostra Costituzione, "tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale": figurarsi se i partiti non possono concorrere a scelte locali!
Gruppo Consiliare PD Todi

18 luglio 2010
Todi e la polemica del cappero

Gent.ma Dott.ssa Fabiola Bernardini, ho letto con molta attenzione il suo intervento a difesa delle piante di cappero che da tempo immemore sono state lasciate vegetare indisturbate sulle mura storiche della nostra città e che invece, da qualche tempo a questa parte, sono oggetto di espianto e sradicamento (ove possibile totale) da parte degli operai del Comune e della Comunità Montana. Sono rimasto colpito dallo spirito poetico e dai bei ricordi che quelle piante le destavano ma, visto che, a differenza di quello che Lei pensa, il sottoscritto è da considerare il principale responsabile di questo scempio alla natura ed al verde, è bene che la metta a conoscenza di alcune importanti cose che di poetico hanno ben poco (lo riconosco) ma rivestono invece notevole importanza pratica.
La pianta di cappero sembrerà una piantina innocua e forse, come Lei recita, sarà anche una pianta nobile nota ai Greci ed ai Romani. Eppure, dietro quelle foglioline si nascondono delle insidie “distruttive”. Senza voler fare il “professore” la informo che la Capparis Spinosa varieta’ Inermis, questo il nome scientifico della pianta di cappero selvatico, e’ capace di "divorare" mattoni e pietre delle antiche mura. Solo per citarle alcuni casi ricordo il problema di una colonia di queste “nobili” piante che, avendo invaso parti delle mura medievali e rinascimentali della Fortezza Vecchia, della Fortezza Nuova e dei Fossi Reali della Città di Livorno stavano "sciogliendo" la malta che teneva insieme pietre e mattoni i quali si disgregavano e/o  staccavano provocando anche dei crolli. Il tutto e’ dovuto al fatto che la malta medievale e rinascimentale che tiene insieme le pietre delle mura è in gran parte formata da carbonato di calcio e le radici del cappero, che emettono essudati radicali acidi, attaccano il calcare rendendolo solubile e causandone quindi il disgregamento. A tutto ciò deve sommarsi l’azione meccanica delle radici per la loro eccezionale capacità di penetrazione. Un altro caso eclatante è quello della Concattedrale di San Siro di San Remo il cui portale laterale (chiamato proprio “Porta del Cappero”) è stato oggetto nel 1987 di un intervento di totale eradicamento della pianta di cappero secolare che aveva gravemente minato la stabilità strutturale dello storico manufatto.
Ma stia tranquilla Dott.ssa Bernardini, l’eliminazione delle piante, nella maggior parte dei casi, e da considerarsi temporanea; l’estirpazione infatti non e’ operazione totalmente risolutiva in quanto la pianta di cappero si rigenera con grande facilità;  ma è comunque vero che l’opera di controllo e monitoraggio che si è fatta e si sta facendo è una intervento che andava eseguito (e da tempo visto che nessuno se ne era mai preoccupato) e che anche in futuro dovrà essere messo in preventivo con cadenza almeno biennale da parte dell’ufficio Manutenzioni, Tutto questo al fine di tenere sotto controllo un a flora spontanea che, seppur bella in questo caso, potrebbe arrecare danni importanti alle meravigliose bellezze architettoniche della nostra Todi.
Antonio Serafini – Ass. LL.PP Comune di Todi

18 luglio 2010
A Todi abbiamo avuto i vandali ad amministrare

I resti dell’anfiteatro romano, opera del primo secolo d.c., sono situati, in parte, fuori del terzo cerchio delle mura cittadine. Le testimonianze strutturali del monumento sono molto poche, avendo subito, nel corso dei secoli, una serie di demolizioni e trasformazioni. in particolare la zona dell’arena, dove fu costruito il tempio di San Nicolò. Nei decenni passati si ebbe l’incosciente idea di costruire sopra a questi il dispensario sanitario (oggi sede della Farmacia Comunale). Prodotto questo scempio, ad aggravare il disfacimento di questi resti, c’è stata l’incuria e la superficialità di tutte le amministrazioni trascorse della Città. Senza la minima responsabile cura, si sono collocati sopra di loro i contenitori della raccolta dei rifiuti urbani ed, attualmente, sono ricoperti di terriccio e di erbacce e la recinzione è fatiscente. Nascerà un comitato a difesa di quanto rimane di questo vetustissimo monumento? I fischiettatori di professione si sentiranno investiti da un senso di orgoglio cittadino e si adopereranno per ridare a questi resti monumentali, almeno, una visibilità decorosa?
Mario Epifani – consigliere comunale Todi

18 luglio 2010
La Giunta Ruggiano l’unica cosa che sa fare è svendere il patrimonio pubblico

L’amministrazione Ruggiano dimostra ogni giorno di più di non saper ne’ gestire, ne’ reperire risorse pubbliche.
L’unica strada per trovare soldi da spendere che sembrano aver imboccato nel centrodestra, ormai da molto tempo, è quella delle vendite o, per meglio dire, delle svendite di beni pubblici.
Da mesi Ruggiano e soci stanno pensando di alienare la Farmacia Comunale, bene socialmente ed economicamente prezioso per la collettività tuderte.
Per questa ragione, nelle settimane scorse, il Partito Democratico ed il “Comitato per la farmacia pubblica” hanno avviato una raccolta di firme, chiedendo all’Amministrazione Comunale di non procedere alla vendita della farmacia e di adottare ogni provvedimento utile al mantenimento e potenziamento del servizio stesso.
Oggi, mentre la raccolta prosegue ancora, sono state consegnate in Comune le prime 800 firme.
Partito Democratico Todi


15 luglio 2010
A Villa Fidelia nessuna spesa superflua ma solo investimenti

Ma di quali sprechi parliamo? (il riferimento è alla nota di Federconsumantori pubblicata ieri, ndr). Villa Fidelia di Spello è stata per anni abbandonata e non inserita nei circuiti culturali del territorio regionale. Per non parlare dei giardini su cui è stata assente per lungo periodo la manutenzione ordinaria. Oggi, a distanza di un anno, questo complesso monumentale 7-800esco situato alle porte di Spello, grazie all’impegno della Giunta Guasticchi sta risorgendo a nuova vita, con un progetto di riqualificazione nell’interesse della cittadinanza che può così tornare a fruire del parco della villa, ammirare le sue bellezze, assistere a spettacoli di qualità artistica e culturale. Si tratta di un intervento importante della Provincia di Perugia che ha, nel contempo, aperto i locali del proprio Palazzo in Piazza Italia alla collezione dell’artista Straka Coppa i cui lavori giacevano in una polverosa soffitta di Villa Fidelia. Nessuna spesa è superflua in quanto la si inquadra in un progetto più ampio e generale di rivitalizzazione della struttura che da qui a breve tempo siamo convinti porterà riscontri positivi sia per la Provincia che per i cittadini.
Donatella Porzi – Assessore alla Cultura Provincia Perugia

15 luglio 2010
A Collazzone un’unica certezza: più tasse per tutti

Visto l’aumento del 33% della tariffa Tarsu ad opera dell’attuale Amministrazione del Comune di Collazzone vogliamo dare qualche riferimento e puntualizzare alcuni concetti. La normativa in merito alla Tarsu ha subito una progressiva evoluzione nel corso del tempo fino a subire una fase di stallo in questo ultimo periodo.
Come mai, mentre nel programma dell’attuale Amministrazione si metteva particolarmente in evidenza la tutela delle famiglie in materia fiscale, poi oggi si procede per una strada completamente inversa a quella programmata? Perché si colpiscono sempre le fasce più deboli che risentono di più della situazione economica già estremamente penalizzata dal costo elevato dei beni di prima necessità? Perché non si è prorogata prima la presentazione delle domande per l’agevolazione tariffaria ai sensi della LR 11/09, così come fatto ad esempio fino al 31 Maggio 2010 da un Comune a noi limitrofo come Gualdo Cattaneo?
Più volte l’attuale Amministrazione Comunale Bennicelli durante l’assemblea del 23 Aprile scorso ha invocato come fonte normativa il Decreto Ronchi, per gli obiettivi da raggiungere in termini percentuali per la raccolta differenziata. Bene. Diamo ai cittadini gli strumenti per farla. I Comuni dovrebbero pianificare nel dettaglio una politica di sostenibilità ambientale agganciata ad un miglioramento dei servizi con l’avvio e sviluppo di raccolte differenziate, sole ecologiche, processi di riutilizzo, recupero, ecc…
Perché non iniziare ad installare isole ecologiche nel territorio comunale? Un’isola ecologica, o ecopiazzola, è un’area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti, disponibile in molti Comuni italiani. I cittadini possono portare anche rifiuti non smaltibili tramite il normale sistema di raccolta, tipo i rifiuti ingombranti o pericolosi. Dov’e’ quella di Collazzone?
Un aumento così cospicuo del costo dovrà coincidere con una migliore qualità del servizio. Iniziare col rendere dignitose le piazzole della nettezza urbana, sostituendo ove necessario i cassonetti non più decenti e aumentando la capacità recettiva, è il primo obbligatorio passo da cui partire. La formazione di una nuova sensibilità dei cittadini e’ necessaria nell’approccio alla differenziata, a partire magari proprio dai bambini delle scuole.
Deve svilupparsi un’idea condivisa di nuova regolazione dei rapporti tra Amministrazione pubblica, cittadini-utenti e gestori dei servizi. Completamente all’opposto rispetto a questa nostra visione risultano in questo senso essere le pesanti lezioni fatte in assemblee pubbliche e la ricerca delle cause piuttosto che delle soluzioni ai problemi.
Andava chiesto ai cittadini come la pensassero prima di prendere decisioni di tale portata. Amministrare e’ affrontare i problemi , nella maggior parte delle volte economici com’è ovvio per risolverli. In futuro se verrà data piena attuazione al progetto del federalismo fiscale, si assisterà ad una sempre più drastica riduzione dei trasferimenti erariali, per conferire spazio invece alla voce relativa ad entrate autonome dell’Ente Locale.
La speranza che ci sostiene è che l’ Amministrazione Comunale abbia intenzione di affrontare i prossimi fabbisogni di cassa cercando metodi alternativi a quelli del prelievo forzoso dalle tasche dei cittadini.
La speranza per adesso, almeno quella, non la gettiamo nella spazzatura.
Partito Democratico Collazzone

15 luglio 2010
Todi: il taglio dei capperi per favore no!

Mi direte, o forse mi diranno, che sto scrivendo per una sciocchezza, ma credo che invece bisogna che qualcuno parli anche di questo. Parto da questa considerazione: secondo me tutte le cose devono essere fatte da chi sa cosa fa e quindi non ci si può improvvisare esperti di botanica… o meglio se si deve SOLO tagliare l’erba va bene, ma se non si sa nulla di piante, della loro storia, della lora tradizione NON SI DEVE TOCCARE NULLA! (penso ancora, con vero e proprio dolore al glicine piantato negli anni Cinquanta dalle maestre pie all’ingresso di quelle che erano allora le scuole elementari di San Fortunato, scambiato per un "rampicante infestante" e decapitato, senza motivo e senza autorizzazione alcuna, da chi durante la sua vita ha svolto un mestiere di altro tipo e che dovrebbe appunto essere esperto di quel mestiere conquistato, nel tempo, e penso con fatica).
Mi spiego meglio. Dopo aver aspettato, a causa delle piogge e di altri inconvenienti "tecnici", che si tagliasse l’erba che è sempre cresciuta in città e frazioni (da anni a quel che mi ricordo!) ora sono venuta a sapere che dal taglio "matto e disperatissimo" sono state interessate anche le piante di capperi che crescevano sugli antichissimi muri di Via Mezzo muro ed in altre zone della città.
Ho ricordi di bambina quando mia nonna mi portava a giocare in quella via tranquilla e soleggiata e lei si metteva a cogliere, con una scaletta di legno, proprio i capperi, per poi usarli in cucina sotto sale o sotto aceto. Il cappero è una pianta nobile, già nota a Greci e Romani, insostituibile in cucina nella preparazione di innumerevoli pietanze tipiche della gastronomia mediterranea, troppo note e troppe per elencarle tutte: carni lesse (vitello tonnato), pesci, insalate, salse ect. La bellezza dei suoi fiori solitari, molto grandi, bianchi, di un leggero rosa, con i lunghi e numerosi stami color carminio, che gli conferiscono l’aspetto di un piumino, in piena fioritura nei mesi di giugno e luglio è veramente straordinaria. Ora. Mi chiedo. Quelle piante sono lì da secoli e non hanno distrutto quelle mura, nè le hanno minimamente rovinate, anzi sono una caratteristica tipica delle città antiche… perchè? perchè estirparle?
Fabiola Bernardini

15 luglio 2010
Cercasi cittadinanza

Vorrei collegare questo mio intervento all’articolo uscito oggi qui sul TAM TAM che riguarda un sollecito da parte delportavoce dell’Udc in consiglio regionale dell’Umbria, Sandra Monacelli. Concordo perfettamente con lei riguardo la modifica del luogo di nascita da indicare come ufficiale sui documenti. Da troppo tempo ci sono in giro proposte di cambiamento ma, come sempre, niente si muove.
Come padre e cittadino non trovo giusto timbrare i miei figli con una città a cui non appartengono e in cui non vivranno. Non è una questione di campanilismo ceco ma casomai una riscoperta della propria città, del proprio territorio, del sentirsi parte di una comunità. Da troppo tempo a Todi siamo arroccati sul colle per difendere quello che non abbiamo più. Io mi sento tuderte e voglio riscoprire la mia città partendo anche da questo, partendo dal fatto che i miei figli siano tuderti e non mascianesi. Si è vero, presto avremmo il nuovo ospedale a Pantalla, ma questo non elimina il problema, Todi non farà altro che passare il testimone a Marsciano. Tutti debbano avere la possibilità di nascere (sulla carta) nella propria città!
Valerio Publio


14 luglio 2010
Gli sprechi della Provincia a Villa Fidelia di Spello

Giornalmente i Cittadini vengono inondati da dichiarazioni/appelli/inviti al sacrificio per  “far fronte alla crisi”.
Non c’è amministrazione o amministratore pubblico che non fa il suo bravo comunicato stampa per annunciare buone azioni ed esempi di razionalizzazione della spesa.
Come Federconsumatori riceviamo segnalazioni di presunti sprechi di denaro pubblico e oggi quella ricevuta da un Cittadino di Spello la giriamo tramite stampa all’Amministrazione Provinciale di Perugia auspicando una risposta altrettanto pubblica.
"Salve sono un cittadino pensionato del Comune di Spello, una semplice osservazione ma per di più uno sfogo personale in quanto non condivido e come contribuente che arriva a fine mese a stento, mi sento offeso di alcune scelte fatte dalla provincia di Perugia.
Veniamo ai fatti. Lunedì 12 luglio a Villa  Fidelia (Spello) si è tenuta una bella cerimonia che condivido, mostra Venere nel parco, storia per immagini, fotografie, documenti, reperti e tutto ok, ma purtroppo quello che non condivido, forse per la mia ignoranza la sfarzosità di questo evento. Banchetto in Villa con 120 invitati, centrotavolo con fiori e frutta esotica, intrattenimento dalle dolci note di un pianoforte a coda, e per non farsi mancare niente navetta con carrozza e cavalli  e 150 lumini anti zanzara… Ora mi chiedo: sono necessarie queste spese superflue?
Scrivo a Voi Federconsumatori per avere una Vostra opinione in merito. Chiedo Troppo?".
Come Federconsumatori Regionale Umbria riteniamo disgustoso è offensivo – per i tanti lavoratori e pensionati che non riescono a pagare il mutuo, le bollette e le spese mediche – vedere sprecate così le sempre minori risorse di cui dispongono le pubbliche amministrazioni.
Che ne pensano le forze politiche presenti in Consiglio Provinciale? Che dice il “risparmioso” Presidente Guasticchi?                                         
Federconsumatori Umbria


14 luglio 2010
Martorelli: "Non è Valentini che decide in Provincia che asfaltare a Todi"

Forse le eccessive temperature fanno fare dichiarazioni che poco hanno a che fare con la realtà. Sebbene stimi il coordinatore Manuel Valentini, sia sul piano umano, sia per la sua passione politica, credo che questa volta abbia esagerato con le rivendicazioni.
Intervengo senza voler fare polemica, ma per dovere di cronaca, affinchè i Nostri concittadini siano messi al corrente di come realmente vengono individuati i lavori da eseguire ed i relativi stanziamenti. Esiste una Commissione Consiliare Provinciale all’interno della quale abbiamo ampiamente lavorato. Esiste un Responsabile della Gestione delle Strade Provinciali del comprensorio tuderte, il Geom. Lucio Pazzaglia, che redige periodicamente una relazione sugli interventi necessari. Inoltre, nelle scorse settimane c’è stato un incontro tra la Giunta Provinciale e quella del Comune di Todi per individuare le strategie da mettere in atto per un approccio sinergico alle problematiche del Nostro territorio.
Un ulteriore e definitivo chiarimento sono certo che verrà dall’Assessore Caprini, persona leale e capace, al quale è diretta una mia interrogazione per evidenziare i passaggi che hanno portato allo stanziamento di questi fondi, affinchè i cittadini continuino ad avere fiducia e rispetto per le Istituzioni. Fortunatamente la Provincia svolge il proprio compito senza intercessioni esterne e fortunatamente in Provincia la città di Todi ha un proprio rappresentante.
Michele Martorelli – consigliere provinciale


13 luglio 2010
Pd: la situazione occupazionale a Todi si è aggravata

Dall’analisi dei dati riguardanti la cassa integrazione in deroga aggiornati al mese di giugno emerge, per il  comune di Todi, un aggravamento della situazione rispetto a tre mesi fa.
Rispetto ai primi tre mesi del 2010, infatti, vi è stato un incremento sia del numero di aziende richiedenti (+26%), sia dei lavoratori interessati (+ 35%). Le imprese che hanno richiesto la cassa integrazione in deroga riguardano quasi tutti i settori produttivi: agricoltura (1 azienda e 21 lavoratori), industria (3 aziende e 8 lavoratori), artigianato (9 aziende e 33 lavoratori), commercio (4 aziende e 22 lavoratori), turismo (4 aziende e 27 lavoratori), servizi (3 aziende e 8 lavoratori).
Da questo quadro emerge che la crisi ha colpito soprattutto i settori dell’artigianato e del commercio-turismo, dove si concentra circa il 70% dei cassintegrati.
È sicuramente un dato preoccupante per una città che basa molto della propria economia proprio sul turismo e sui servizi ad esso collegati (commercio e artigianato). Un dato che deve far riflettere tutti.
La contrazione dei consumi è senza dubbio il primo effetto della crisi e la prima causa di difficoltà di questi settori; il brusco calo dei turisti registrato nel 2009 non compensato dai dati positivi del primo trimestre 2010 ha avuto la sua influenza.
Di fronte a questo scenario occorre lavorare per correggere alcuni fattori che hanno caratteristiche strutturali. Una di queste cause strutturali è senza dubbio legata al problema degli affitti dei locali commerciali o per servizi del centro storico più alti rispetto al resto della città. Un costo in più per le imprese ed i professionisti, che spesso strozza le attività, soprattutto quelle avviate da giovani.
Per questo, nella seduta di Consiglio comunale del 9 luglio, il Gruppo consiliare del Partito democratico ha presentato un ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione comunale in tre direzioni:
Effettuare una ricognizione degli immobili e dei locali nelle disponibilità di soggetti pubblici e privati nel centro storico di Todi, da destinare ad attività commerciali, artigianali e di servizio;
Adottare forme di riduzione delle aliquote ICI per gli immobili del centro storico destinati a tali attività, attraverso la modifica del Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili;
Immettere nel mercato, a canoni concordati e agevolati, gli immobili ed i locali nelle disponibilità degli enti pubblici, per sviluppo ed insediamento di attività commerciali, artigianali e di servizi, con quote riservate a neoimprese, imprenditoria giovanile e femminile.
Azioni concrete che potrebbero portare immediato giovamento alla città ed agli operatori economici tuderti, sulle quali il Partito democratico chiama a riflettere l’Amministrazione comunale.
Partito Democratico Todi


12 luglio 2010
Finta inaugurazione del centro diurno di Fratta Todina

Sono passati oltre quattro mesi (guarda caso a pochi giorni dalle elezioni regionali) da quando la direzione della USL2 ha inaugurato a Fratta Todina il Centro Diurno “la Torre” per malati di Alzheimer.
Struttura fondamentale per il comprensorio della media valle del Tevere; si stimano in oltre 1000 casi di persone affette da tale malattia, che toglie progressivamente ogni autonomia personale e sociale.
Si tratta di malati che richiedono un’assistenza continua molto impegnativa e che mettono in condizione di grave stress chi li assiste.
Poter portare presso il centro diurno il malato per alcuni giorni la settimana è pertanto un grande sollievo per i familiari e può fare la differenza tra continuare ad assistere il demente in casa o ricoverarlo stabilmente in una residenza.
E’ perciò inaccettabile e riprovevole che si facciano inaugurazioni propagandistiche della struttura e non si attui contestualmente un servizio che è stato atteso da tempo e che ha suscitato grandi aspettative nelle tante famiglie che hanno in casa un malato di demenza.
La struttura di Fratta Todina, nei piani della Regione Umbria, è inserita nella programmazione regionale,che, attraverso il Piano Sanitario regionale 2009-2011, permette l’attivazione di un centro diurno in ogni distretto, collegato e integrato nella rete dei servizi socio-sanitari predisposti proprio per i soggetti affetti da demenza.
Il Sindaco di Marsciano Alfio Todini, si faccia carico, assieme ai Sindaci del comprensorio, nei confronti dell’Assessore Regionale Vincenzo Riommi, per chiedere che intervenga decisamente sulla ASL2  affinché, sia avviato al più presto un servizio tanto atteso quanto necessario, considerando che il tutto doveva e poteva essere predisposto per tempo con il necessario anticipo.
Cristiano Costantini – consigliere comunale Marsciano

12 luglio 2010
Calendario venatorio: la Marini fa gli stessi errori della Lorenzetti

Sul calendario venatorio la Marini ripete gli errori della vecchia Giunta Regionale. Se il buon giorno si vede dal mattino, la nuova Giunta Regionale guidata dalla nostra concittadina comincia male.
Il calendario venatorio approvato la settimana scorsa poteva rappresentare per la nostra concittadina Marini l’occasione per dare un PRIMO SEGNALE di rinnovamento da parte del governo regionale.
Conoscendo le sue competenze in materia venatoria, ci permettiamo un consiglio alla presidente Marini: una maggiore attenzione sull’operato dell’assessore Fernanda Cecchini su certe tematiche.
E’ stata un’occasione perduta; si è preferito, ancora una volta, soddisfare le solite lobby a scapito del profondo e ritetuto malcontento della quasi totalità dei cacciatori umbri.
Il GOT – Gruppo Organizzativo Territoriale di Todi della LEGA NORD sottoscrive pienamente e con convinzione quanto affermato dal nostro consigliere regionale Gianluca Cirignoni, che ha lasciato alla stampa questa dichiarazione: "Siamo per un’ apertura unica della caccia e che coincida con un giorno di festa perchè la caccia deve essere una festa per tutti".
Oliviero Bocchini – Portavoce del GOT di Todi della LEGA NORD

9 luglio 2010
Quattro mesi non bastano per spostare due panchine

Come coordinatrice PdL di Fratta Todina e in qualità di Consigliere Comunale intendo denunciare i tempi lunghi dell’Amministrazione Comunale che in ben quattro mesi non è ancora riuscita ad autorizzare lo spostamento di due panchine,tra l’altro già presenti sul lato nord del paese ed inutilizzate, presso l’ambulatorio medico della ASL per soddisfare le esigenze dei cittadini costretti  ad attendere in piedi l’apertura per non perdere la priorità di fila acquisita.Nonostante il positivo accoglimento in sede di Consiglio Comunale da parte dell’Amministrazione , sia della richiesta sia del suggerimento fornito per trovare una soluzione che non gravi sul bilancio comunale,a tutt’oggi ,nonostante le sollecitazioni avanzate con insistenza, ancora non è stato fatto nulla ed è quotidianità vedere i pazienti fare la spola dall’ambulatorio al vicino bar dove prendono le sedie da spostare per attendere più comodamente l’apertura del distretto sanitario. Si auspica che l’ Amministrazione Comunale possa provvedere ad effettuare  al più presto l’intervento richiesto perché aiutare i cittadini e ridurre i loro disagi,oltre che essere un dovere di chi amministra,è soprattutto una questione morale e di civiltà.
Lo stesso consigliere ha anche sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale una dettagliata mozione volta a promuovere il controllo farmacologico della riproduzione dei colombi urbani, problema annoso che, nonostante le ripetute lamentele della popolazione del centro storico, prima d’ora non era mai stato sollevato in sede di Consiglio Comunale.
Cinzia Moriconi – Pdl Fratta Todina

9 luglio 2010
Contributi per i libri scolastici: quando?

Leggo dalle vostre pagine, la possibilità offerta dalla Regione di usufruire di contributi per l’acquisto dei libri scolastici, il cui termine per la presentazione delle domande scadeva il 28 giugno. Ben vengano queste iniziative volte ad alleggerire situazioni di per sè già pesanti, e non solo dal lato economico. L’interrogativo sulla effettività però sorge spontanea, quando vediamo che ad oggi ancora non si sà nulla dei fondi previsti per lo stesso fine, con domande presentate a dicembre 2009 relative all’acquisto dei testi per l’anno scolastico 2009/2010. Tra un mese e mezzo bisognerà ricomprare i libri, e ci si chiede: se da dicembre non si sà ancora nulla, adesso con Luglio ed Agosto (e relative ferie per chi può), si bruceranno le tappe?
Perchè i negozianti non fanno più neanche credito, e per chi ha più di un figlio la scelta è tra cosa  vuotare di più tra lo zaino e la pancia.
Analoga situazione  vale per le domande di esenzione dal pagamento della TARSU relative al 2009: è tutto al vaglio, intanto però è già arrivata anche quella del 2010. Certo è che per chi già si trova nella umiliante situazione di rientrare nei parametri necessari per la presentazione delle domande, trovarsi poi nelle condizioni dove nessuno ti dice nulla, non può che farti sentire un miserabile peso per la "tanto attenta", a parole, società in cui vivi e classe politica di riferimento.
Roberto Proietti

7 luglio 2010
Primieri: il Pd vuole ostacolare ad ogni costo il PUC2

Capisco che scotti al PD tuderte constatare che in tempi di crisi c’è un’amministrazione che ha saputo mettere in piedi un piano altamente strategico come il PUC 2, che sta dando ossigeno alle imprese e a tutto l’indotto economico che ruota intorno al settore dell’edilizia, ma soprattutto ridisegna l’aspetto urbanistico della città. Non è una “menzogna” che il centro destra è riuscito a fare un piano urbano complesso approvato a pieni voti dalla Regione e premiato in una rassegna nazionale di urbanistica come quella che si è tenuta lo scorso anno a Venezia. Io rispondo con dati oggettivi e sul fronte degli interventi pubblici nell’ambito del PUC 2 si andrà avanti con i due parchi in zona Quartiere Europa, con il percorso pedonale nel parco della Veralli Cortesi, con il parco pubblico a Porta Fratta, la sistemazione della Piazza del Mercato Vecchio, la ristrutturazione del Palazzo di Piazza di Marte, la sistemazione del parcheggio antistante la scuola Cocchi – Aosta. I cittadini credo che apprezzeranno, così come le imprese e i loro lavoratori. È dall’inizio della legislatura che per il PD ogni cosa positiva a vantaggio della città viene bollata come illegittima solo perché messa in atto dal centro destra. Un esempio per tutti la rotatoria di Porta Romana dove si arrivò ad ipotizzare la mancanza di pareri della Soprintendenza, il tutto al solo scopo di ritardare o bloccare i lavori. Ormai sappiamo che l’unica strategia dell’opposizione è quella di creare ostacolo nella risoluzione dei problemi dei cittadini facendo riferimento a cavilli da burocrazia borbonica. Ciò anche quando si cerca di mettere mano a situazioni abnormi ereditate dal passato e che in maniera estremamente responsabile la giunta sta cercando di aggiustare senza fare clamori. È chiaro che se tirati per la giacchetta si è costretti a rispondere. Allora perché qualche esponente del PD, che milita da tempo nel partito e che abita anche in zona Porta Fratta, non si è mai strappato le vesti percorrendo Via Carocci che attende da ani di essere resa pubblica? Oppure quando pensano a Via del Riposo la quale, nonostante  la denominazione di Via, appartiene ancora a privati ? Mi rispondano su questo e poi possiamo aprire qualsiasi altro confronto.
In ogni caso i cittadini stiano pure tranquilli che non c’è nessun abuso in atto, ma solo il solito tentativo di ostacolare un’opera strategica per Todi a fini personalistici dei soliti legulei di sinistra. Almeno sarà ancora una volta chiaro a chi addebitare eventuali ritardi nell’esecuzione dei lavori.
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi


6 luglio 2010

Fratta Todina: quello che è tuo è anche mio, ma quello che è mio…

Da cittadino in primis, da sportivo e da consigliere della proloco, ho sempre auspicato che tra le varie associazioni di un paese, ci sia il massimo della collaborazione, in modo da far crescere il paese stesso dal punto vista culturale e sociale.
Sembra che a Fratta Todina questa cosa sia una chimera. Ci sono della associazioni che collaborano tra di loro in maniera proficua, vedi le varie Proloco delle frazioni,  che durante le manifestazioni dell’anno, quali le feste di Natale e il carnevale, si riuniscono e dividono le spese sostenute e/o contribuiscono  alle migliorie del paese, e chi invece dalla Proloco prende, senza mai dare nulla in cambio.
Sto parlando dell’ASD Tiber, la società di calcio, che unica tra le associazioni ed unica tra le attività di Fratta non ha contribuito all’affitto luci di Natale 2009, messe a decoro del paese. Non ci sarebbe nulla di strano se, la società medesima, l’anno scorso ha avuto i tavoli e le panche di proprietà della proloco, completamente gratuiti in occasione della cena della squadra a luglio 2009, e che nuovamente questa sera usufruirà degli stessi tavoli in maniera ancora gratuita.
La stessa società che durante la fiera di San Michele a maggio 2010, dopo la tradizionale partita Fratta Nord-Fratta Sud, organizzata dalla Proloco di Fratta Todina, si è fatta dare i soldi per il lavaggio delle magliette(30,00€)!
Ritengo che una società sportiva che percepisce 22.000,00€ circa (lordi) dall’amministrazione comunale, per la gestione del campo, possa anche minimamente contribuire, una volta l’anno per far “crescere” il paese.
La proloco di Fratta Todina, non ha MAI , e ripeto MAI, chiesto i soldi a nessuno per l’utilizzo dei tavoli, se residente nel comune, visto il rapporto di amicizia che ci lega e ci contraddistingue, ritenendo le nostre cose, comunque un patrimonio di tutti. Sperando che come in ogni  rapporto ognuno contribuisse a fare e dare qualcosa. Purtroppo non è per TUTTI così.
MASSIMILIANO SCAPICCHI-CONSIGLIERE PROLOCO FRATTA TODINA


6 luglio 2010
Pdl Massa Martana: quando il troppo storpia

Il PdL di Massa Martana prova sconcerto nel leggere la risposta data a mezzo stampa, dall’Assessore al personale a difesa dell’operato dell’Amministrazione Comunale, sulla vicenda dei tirocini formativi presso la biblioteca comunale.
Il sospetto di “inciucio”, come definito dall’Assessore, non consiste nel fatto che la figlia di un Consigliere Comunale svolga uno stage presso lo stesso Comune, ma che ci sono lati oscuri nelle modalità  e nel contesto del suo svolgimento.
Domandiamo:  Se la stagista non fosse stata la figlia del Consigliere Comunale,  avrebbe avuto in consegna le chiavi, la conoscenza dei codici dell’impianto di allarme, l’utilizzo della cassa dell’ufficio, il libero accesso all’Archivio Comunale (dove sono conservati documenti storici tutelati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali) e soprattutto la facoltà di svolgere, da sola, un pubblico servizio non avendone incarico e qualifica?
Ma il fatto ancor più grave è che, da tempo,  l’operatore preposto alla Biblioteca e all’ Archivio Storico, veniva demandato  a svolgere servizi presso altri uffici comunali, senza averne specifico incarico e soprattutto titolo, con la possibilità di accesso a dati personali e sensibili dei cittadini massetani.
Va ricordato al riguardo che l’incaricato della Biblioteca non è un dipendente pubblico ma un privato che svolge il servizio per conto di una Cooperativa ,in virtù di un mandato specifico e limitato, perciò utilizzarlo in funzioni non previste, paventa una forte  anomalia amministrativa.
In merito al fatto che le stagiste sono “affiancate regolarmente da tutor”, ci permettiamo di ricordare l’inconfutabilità dei fatti, rispetto alle affermazioni fatte con ”grande leggerezza” dall’Assessore.
Visto che ci siamo allora, ci piacerebbe anche sapere quando è stato formalmente costituito l’ufficio stampa del Comune di Massa Martana, visto che è stato autorizzato un tirocinio formativo ancora in corso.
Forse  sarebbe più saggio per gli Amministratori non continuare nella querelle, vista la piega che potrebbe prendere la questione. Dire che ”si continuerà a riservare grande attenzione agli studenti che faranno richiesta di stage, non remunerati,  presso il nostro Comune” è una ovvietà, visto che è un atto dovuto per tutti , però nel pieno rispetto delle regole .
Al riguardo ci permettiamo  di affermare che a volte il “troppo storpia” e come forza politica di opposizione crediamo sia giusto tutelare la serietà amministrativa del nostro Comune, evitando così di dare all’esterno l’impressione che si possano compiere atti  magari  tacciabili di ”propedeutico opportunismo politico-amministrativo”.
PdL MASSA MARTANA – Coordinamento Comunale


6 luglio 2010
Le menzogne di Primieri: i lavori del PUC2 sono abusivi

Sulle vicende del PUC 2 di Porta Fratta, il vicesindaco di Todi Primieri continua nervosamente ad andare avanti con barzellette, menzogne, mistificazioni ed insulti.
Un amministratore serio e responsabile ammetterebbe i propri errori e invece di scrivere sciocchezze o tentare di occultare i fatti, cercherebbe di lavorare per risolverli.
Ed i fatti e le responsabilità ormai sono chiari, tanto nel caso di specie, quanto più in generale. C’è una giunta che opera male, con superficialità e approssimazione ed una opposizione che invece svolge fino in fondo il proprio ruolo di controllo e tutela gli interessi collettivi, prima che sia troppo tardi.
Nel merito ribadiamo le questioni aperte nell’esecuzione delle opere previste dal PUC2:
1)    Nell’area di Porta Fratta   il lavoro appaltato ricade in parte su aree private, legittimamente private che nulla hanno a che vedere con quelle da cedere gratuitamente al Comune.
2)    Il progetto non è stato partecipato con i cittadini, non è stata avviata la procedura di esproprio così come prevede la normativa vigente, non è stata rispettata la normativa riguardante il diritto degli espropriandi.
3)    I lavori non sono iniziati per l’opposizione scritta dei cittadini proprietari che contestano sia metodo che merito del progetto e che aspettano un incontro di chiarimento oltreché il rispetto delle procedure e dei loro diritti.
4)    Sui progetti delle aree verdi del QUARTIERE EUROPA (lavori consegnati ed avviati) e su quelli di Porta Fratta (consegnati già alla ditta appaltatrice) non è stato acquisito il parere preventivo obbligatorio dal 1 gennaio 2010 della Soprintendenza, essendo le aree in questione sottoposte a vincolo paesaggistico;
5)    Di conseguenza non vi è il parere della Commissione edilizia comunale per la qualità architettonica;
6)    Da ciò ne discende che le procedure sono del tutto errate ed i lavori, allo stato attuale, abusivi.
Il vicesindaco e l’amministrazione comunale intera hanno commesso una tale quantità di illegittimità che sarebbe opportuno un linguaggio più sobrio, anche perché con gli insulti ci   si sprona solo ad essere più rigorosi nel chiedere il rispetto della legalità, dell’uguaglianza della legge per tutti e, soprattutto, che siano assunti atti che mettano la città al riparo da danni futuri ancora più gravi per l’intera cittadinanza.
Tanto per palesarne uno: l’utilizzo di fondi europei, come nel caso del PUC2, è da rendicontare in modo scrupoloso (come gli amministratori sanno o dovrebbero sapere), perché ciò è richiesto ed imposto dalle normative comunitarie, normative che non fanno sconti su illegittimità o distrazioni.
Non vogliamo credere che il vice-sindaco ignori tutto ciò, ma soprattutto non vogliamo che i cittadini paghino la sua ignoranza. Con umiltà, senza atteggiamenti da Rodomonte (non ne ha né il fisico, né la statura) ci dica invece, e lo dica ai cittadini, come concretamente pensa di uscire dal pasticcio creato da questa giunta.
È ora di riaffermare il principio che le responsabilità sono di chi sbaglia e non di chi controlla e denuncia pubblicamente gli errori. Noi continueremo a fare il nostro dovere, piaccia o non piaccia a questa destra confusionaria, arrogante e menzognera. 
Partito Democratico Todi

5 luglio 2010
Riecco il Pd di Todi sul depuratore…

Rieccoci con il depuratore! Come ho avuto, più volte, occasione di rilevare (per la verità ogni tanto cambiano nota) la monotonia della musica dei Sinistri è spiazzante. Sembrano quel fanciullo che con il ditino, in modo ossessionante, seguita a battere il medesimo tasto di un pianoforte scordato e, mentre batte, ti guarda fisso come a dirti: “Vedi quanto sono bravo.” Poi, se non gli presti attenzione, perdendo del tempo, magari si irrita o deluso, perché inascoltato, cambia tasto. L’ultimo documento a firma PD sul depuratore è l’ennesima riprova. Per loro stessa ammissione, dopo questa nuova strimpellata, si evince che i tecnici di Umbra acque si sono assunti la responsabilità della scelta del sito. Cade dunque la loro strumentale accusa che la Giunta Ruggiano fosse responsabile di tale scelta, con mirata volontà a penalizzare i cittadini della zona di Porchiano. Si dichiarano insoddisfatti perché dalle relazioni di questi tecnici, nella seduta consiliare, non hanno ben capito come verrà speso il milione e mezzo di euro che, grazie a questa scelta, si risparmierà ed insistono nel volere sapere se tale individuazione sia ormai irreversibile. Il milione e mezzo, così la smettono di chiederlo, sarà diviso in parti uguali tra i capigruppo di Maggioranza, il Sindaco ed il Presidente del Consiglio. Per quanto riguarda un possibile mutamento delle decisioni dei tecnici sulla scelta del sito, dietro pressanti domande, questi, hanno già detto che ciò sarà possibile qualora risultasse un incompatibile impatto ambientale sul territorio. Ciò che sconcerta è la loro convinzione che l’Amministrazione debba assumersi la responsabilità di scegliere, magari in contrasto con gli studi e la progettazione degli esperti. Ma tutto questo non porta a nulla se non ad una domanda da rivolgere alla Sinistra tuderte: “Non lo volete a Porchiano? Bene. Diteci dove e non si sa mai che si potrebbe accontentarvi.” Ma dovete dire chiaramente che non lo volete nelle vicinanze dei possedimenti del proletario Marini, bensì addosso alle case di altri cittadini, quali siano le risultanze sulla fattibilità e sull’impatto ambientale. “La Maggioranza che governa la città smetta di giocare a nascondino e ci dica, una volta per tutte, dove è il caso di realizzare il nuovo depuratore per Todi.” Questa è un’esternazione del capogruppo del PD Rossini che dimostra che non ha capito nulla. Il Sindaco, gli assessori e tutto il Consiglio comunale non hanno le cognizioni tecniche e professionali per prendere una decisione di questo genere, decisione che spetta ad altre figure competenti, cioè agli esperti.
Ribadisco che il sottoscritto si assumerà le proprie responsabilità avallando ed approvando le scelte che faranno i responsabili dell’ATO ed Umbra Acque. Se poi un impiegato di banca o dipendente regionale o dottore o geometra, hanno la presunzione di essere più esperti, più capaci dei tecnici, una buona volta per tutte, dicano chiaramente dove lo vogliono ma smettano, loro, di prendere per i fondelli i cittadini, mettendo in atto una politica populista ed interessata.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte Tricolore

4 luglio 2010
Il silenzio di Ruggiano e Pizzichini sul nuovo depuratore

Sulla realizzazione del nuovo depuratore cittadino l’Amministrazione Ruggiano ed il Presidente del Consiglio Pizzichini hanno fatto scendere un pericoloso silenzio.
Nella seduta di Consiglio dello scorso 11 giugno si era unanimemente deciso di riconvocare, nel giro di pochi giorni, la Conferenza dei capigruppo ed il Consiglio stesso, per discutere la proposta del Partito Democratico di istituire una Commissione di esperti con il compito di determinare la migliore ubicazione ed il miglior progetto per il nuovo depuratore della città. Sono passati oltre venti giorni e nulla si è mosso.
Come al solito, il centrodestra, l’Amministrazione comunale ed il Presidente del Consiglio, Pizzichini, non rispettano gli impegni presi (in questo caso, peraltro, di fronte alle molte persone presenti alla seduta di Consiglio).
I cittadini sappiano che noi riteniamo indispensabile la costituzione della commissione per individuare la migliore soluzione possibile, alla luce di tutti gli elementi di scelta e discussione oggi sul tavolo, ivi compresi quelli offerti da tutti i soggetti intervenuti nella seduta di Consiglio dell’11 giugno scorso.
Il centrodestra, con in testa il Sindaco Ruggiano ed il Presidente del Consiglio Pizzichini, smetta di giocare a nascondino e ci dica, una volta per tutte, se intende costituire la Commissione di tecnici proposta e dove, secondo la maggioranza che governa la città, è il caso di realizzare il nuovo depuratore di Todi.
Essere amministratori comporta la responsabilità di scegliere. Nel centrodestra la smettano, una volta per tutte, con le furbizie e le strumentalizzazioni politiche a danno dei cittadini. Si assumano le responsabilità che spettano loro.
Noi continueremo a fare la nostra parte, come abbiamo fatto finora, partecipando alle riunioni dei cittadini, chiedendo la convocazione di un Consiglio comunale sull’argomento depuratore (che, senza la nostra richiesta, non si sarebbe mai fatto) e avanzando proposte precise, prima fra tutte la costituzione della commissione, che, lo ripetiamo, per noi resta indispensabile.
Partito Democratico Todi


4 luglio 2010
Cessione di aree verdi e non esproprio: a Porta Fratta si va avanti

Contro ogni ostacolo del PD il Governo della Città va avanti e punta alla risoluzione dei problemi ed al soddisfacimento dei bisogni della gente. L’amministrazione Ruggiano, quindi, ha deciso di andare avanti sulla realizzazione del parco di Porta Fratta perché è desiderio di tutti i cittadini realizzarlo. Tuttavia, è grave che nel PD locale ci siano esponenti che non conoscono la differenza tra un’attività pubblica di esproprio e quella di cessione delle aree verdi da parte di privati. Infatti, le passate amministrazioni non hanno omesso di espropriare terreni ma di dare corso ad atti pubblici da loro stessi votati per acquisire ciò che liberamente e gratuitamente i privati lottizzanti avrebbero dovuto cedere.
L’ignoranza dei rappresentanti del PD, nel senso di mancata conoscenza degli strumenti che regolano la pubblica amministrazione, arriva al grottesco di confondere la pubblica utilità propria dell’istituto dell’esproprio con l’obbligo imposto dal piano di lottizzazione di cessione di aree da adibire a verde, previsto addirittura dalla legge urbanistica n. 1150 del 1942. Meglio su tutto ciò stendere un velo pietoso, richiamando però l’attenzione sul grave danno al patrimonio che è stato perpetrato dai precedenti amministratori di sinistra ed alla mancata risposta ai problemi dei cittadini giunti fino a noi. Infatti, sono anni che i residenti di Porta Fratta reclamano giustamente uno spazio pubblico decente ed arredato dove bambini, ragazzi ed anziani possano socializzare o trascorrere ore tranquille. Ma nonostante fosse tutto predisposto ci sono voluti 30 anni, ma soprattutto una Giunta di centro destra, per soddisfare quella esigenza.
Il PD seguiti a porre problemi contro i cittadini, sappiamo noi come risolverli e soddisfare i bisogni della gente
 

Moreno Primieri – vicesindaco di Todi

 

3 luglio 2010
Il Pd di Todi torna sul "pasticcio" di Porta Fratta

Il vice-sindaco Primieri ha prontamente risposto alla nostra denuncia sul pasticcio dell’area verde di Porta Fratta, dicendo che il problema è delle passate amministrazioni di centrosinistra che non hanno espropriato le terre a partire dal 1978. Pur volendo tacere il fatto che Primieri continua a darsi la zappa sui piedi, essendo stato parte di alcune di quelle amministrazioni di centrosinistra, ribadiamo che il problema è solo ed esclusivamente dell’attuale giunta Ruggiano che ha appaltato lavori su terreni altrui. Terreni fino ad ora non espropriati per il semplice fatto che non sono mai serviti per pubblica utilità e buona prassi vuole che fino a che non si realizzano progetti su tali terreni, non vengano espropriati, ma lasciati alla disponibilità dei privati. D’altronde il Comune ha talmente tante difficoltà a mantenere il verde pubblico attrezzato (vedi Rocca) che è meglio lasciare in uso ai privati quello non attrezzato!
Ma visto che Primieri come al solito butta la palla in fallo laterale, riportiamola nel campo da gioco e ci risponda a queste semplici domande:
1) I progetti per il verde del quartiere Europa e di Porta Fratta hanno ottenuto il parere preventivo della Sovrintendenza, visto che le aree ricadono in zone paesaggisticamente vincolate?
2)  I progetti hanno ottenuto il parere della Commissione edilizia comunale per la qualità architettonica e del paesaggio?
A noi non risulta, a meno che ancora una volta la legge non sia uguale per tutti e a Primieri sia concesso ciò che non è concesso al semplice cittadino: cioè costruire abusivamente.
Evidentemente Primieri, preso da agitazione, ha fatto  scorrere la penna oltre il pensiero.
Partito Democratico Todi

3 luglio 2010
Lettera aperta all’assessore Bergamini sulla Consolazione

Circa tre anni fa, quando il sindaco di Todi presentò alla città la giunta con cui si accingeva a governare, portò a vanto, per le competenze professionali, la Sua persona. Sinceramente ne restammo positivamente colpiti perché conoscevamo le sue attività professionali, nonché l’attenzione che ha sempre dedicato alla nostra città, arrivando a dedicarle opere  notevoli.
Per questi motivi, le nostre perplessità sono state proporzionalmente elevate allorché, di fronte ad atti che hanno messo a rischio alcuni monumenti che appartengono al patrimonio di tutti i cittadini tuderti (e non solo), Lei ha evitato con cura qualsiasi presa di posizione ufficiale.
Proprio in questi giorni abbiamo avuto modo di vedere, distribuiti per la città, due depliants dedicati a Todi, uno dal titolo “Todi eventi 2010” ed uno “Todi sere d’estate”. In questi pieghevoli sono elencati gli eventi che si sono svolti e che si svolgeranno nell’anno, ed in particolare nell’estate 2010. In entrambe le pubblicazioni abbiamo visto che viene riportata la foto del Santuario della Consolazione e addirittura in uno di essi compare come copertina pervasa da una luce tenue e suggestiva.
Con grande piacere da parte nostra, se ne renderà conto anche Lei, abbiamo notato che entrambe le foto riportano una Consolazione  “sana e libera”da quella miriade di fari che oggi, a seguito di quell’operazione molto discutibile e da noi aspramente contestata, ne rendono difficoltosa la piena godibilità.
Per aver usato queste due foto, precedenti al suddetto intervento, Le siamo grati.
Siamo convinti infatti, che in questo suo atto ci sia, anche se maturata forse nel  suo inconscio, la risposta a tanti interrogativi che ci sono venuti in mente a proposito del  suo rumorosissimo silenzio.
Da parte nostra ribadiamo, supportati anche da esimi pareri di esperti di chiara fama internazionale, la nostra convinzione che tutto ciò che si è fatto, sia stato sconsiderato e devastante per l’impatto che ha avuto e che avrà soprattutto nel tempo, perciò le scelte da lei effettuate per rappresentare la città agli  occhi di tuderti e turisti, ci confortano più di mille Sue prese di posizione ufficiali e ci invitano a continuare nella nostra battaglia.
Nonostante tutto ci rifiutiamo di chinare il capo dinanzi ad uno scempio di tale gravità, indipendentemente da chi ne sia l’artefice, se a soffrirne le conseguenze è la storia della nostra città e il suo  patrimonio culturale e monumentale.
Ci spiace soltanto che Ella non sia stata interpellata per la copertina delle “Pagine Si” che purtroppo, usando una foto recente, non possono che registrare lo stato dei fatti per quella che è attualmente.
Comitato “Difendiamo la Consolazione”

1 luglio 2010
Porta Fratta: il Pd deve sapere che la colpa è delle Amministrazioni dal 1978 in avanti

E’ strabiliante con quanta superficialità e poco senso civico alcuni esponenti del PD perseverano nel portare attacchi biechi, controproducenti per loro stessi e sperando di recare danno ai cittadini.
Se solo sapessero mantenere la calma ed effettuare le giuste verifiche si risparmierebbero l’ennesima figuraccia come quella in merito al parco di Porta Amerina (o Porta Fratta).
In primo luogo perché hanno votato in Consiglio Comunale la zonizzazione del PUC 2 che prevede l’area in questione.
In secondo luogo perché la sistemazione di un’area verde in località Porta Fratta è fortemente voluta  dalla gente del quartiere che sente la necessità di un parco per i giochi dei bambini e per l’aggregazione degli anziani e dei ragazzi.
Infine perché il piccolo appezzamento di area ancora intestato ai privati doveva essere ceduto al comune già da molti anni, come stabilito dalla delibera di Consiglio Comunale n. 57 del 17 maggio 1978  che approvava la realizzazione diretta di opere di urbanizzazione primaria e secondaria alla ditta lottizzante. Tanto è vero che il Consiglio Comunale aveva previsto anche una fideiussione a garanzia della realizzazione delle opere e della cessione dell’area, individuata dal PRG dell’epoca come verde pubblico.
Questo è l’ennesimo caso in cui le amministrazioni di sinistra, che hanno governato la città per decenni, si sono disinteressate di curare l’interesse generale. Pertanto, non si comprende con quale coraggio il PD accusa di supponenza o impreparazione chi progetta e realizza opere per tutti i cittadini e lavora per risolvere i problemi lasciati per anni insoluti dai loro predecessori. Il Quartiere di Porta Fratta è in forte espansione e la realizzazione di un parco è una priorità a cui questa amministrazione darà corpo a prescindere da sterili polemiche.
I cittadini, inoltre, devono sapere che ci sono intere aree che dovevano essere cedute al Comune per l’ampliamento viario proprio in zona Porta Fratta e che mai le amministrazioni di sinistra hanno preso in carico. Inoltre, in molte parti della città intere vie con traffico pubblico appartengono ancora ai privati perché mai nessuno dei precedenti amministratori, Sindaci per primi, si sono mai degnati di affrontare il problema di acquisire al patrimonio comunale le aree, come previsto da atti pubblici. Speriamo che si sia trattato solo di un atteggiamento superficiale non accompagnato da una volontà specifica che farebbe pensare a ben altri scenari.
In ogni caso, questa amministrazione sta già lavorando per la soluzione di tali “inconvenienti” con un progetto coordinato dal comandante della Polizia Urbana e che vede coinvolti il Settore Urbanistica e dei Lavori Pubblici.
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi


1 luglio 2010
A Todi il Comune ha sbagliato il progetto dell’area di Porta Fratta

A Todi ormai le cerimonie pubbliche dell’Amministrazione comunale si rincorrono. Ogni pietra messa su pietra è degna di manifestazione di popolo. Ogni opera, anche minima, abbisogna di un bel taglio di nastro. L’Amministrazione attuale non si negherà nemmeno l’inaugurazione di qualche sfalciatura di erbe lungo le strade, se ne faranno! Ormai anche queste per loro sono opere pubbliche!
In questi giorni, però, una delle tante inaugurazioni di propaganda annunciate non ha avuto luogo. A Porta Fratta, con i denari pubblici del PUC 2, concessi dalla Regione Umbria, dovevano partire lavori per 136.000 euro, destinati alla realizzazione di un parco urbano, con tanto di campo sportivo polivalente e di 12 posti auto (un campo polivalente a pochi metri dalle abitazioni, dimenticando il vicino campetto di Santo Stefano, ed un parcheggio di 12 auto, a pochi metri dal parcheggio di Piazzale degli Atti, magari togliendo qualche ulivo di quelli presenti).
Nelle scorse settimane è stata assegnata la gara ad una ditta realizzatrice. Tutto era pronto per l’inizio lavori del 24 giugno, ma qualcosa non ha funzionato…
Il motivo è presto detto: hanno progettato lavori che ricadono oltre che su aree pubbliche anche su aree private, senza avvisare i proprietari, senza avviso di esproprio, senza concordare i lavori da effettuare. Hanno appaltato i lavori, anche quelli ricadenti in area privata, hanno pomposamente issato il cartellone di inizio lavori, diramato il solito comunicato stampa di regime, annunciando l’inaugurazione del cantiere, e poi un velo pietoso, appoggiato sul cartellone, ha ricoperto tutto!
Ma la questione è seria: che succederà ora? Chi ha pagato la progettazione per le aree private? Sono state utilizzate le somme del PUC 2? È legittimo tutto ciò? Si procederà ex post all’esproprio dell’area privata, danneggiando così i 16 privati proprietari? Che fine farà l’appalto dei lavori? Chi pagherà i danni alla ditta aggiudicataria se si dovesse modificare il progetto? Un progetto che non è stato condiviso e partecipato con i cittadini e che suscita molte perplessità, anche in ordine alle opere previste.
Ancora una volta emergono la supponenza, l’arroganza, l’impreparazione di una compagine di giunta attenta alle opere di propaganda piuttosto che alla buona e corretta amministrazione.
Ci domandiamo come si possa arrivare a strafalcioni simili, violando le norme sugli espropri e quelle a tutela dei diritti dei cittadini. Rimaniamo allibiti di fronte ad una giunta che spende tempo e soldi per progettare un’opera, senza rendersi conto che la terra su cui si progetta è di proprietà altrui.
Su tutto questo chiederemo conto all’Amministrazione comunale, interesseremo le autorità competenti e raccoglieremo le giuste istanze dei cittadini coinvolti.
Partito Democratico Todi

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