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Un bandito originario di Marsciano accusato dell'omicidio; la banda dell'ex latitante sardo Raffaele Arzu ritenuta responsabile del sanguinoso assalto alla filiale del Monte dei Paschi che causò anche il ferimento di un appuntato nel dicembre del 2006

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E’ stata la banda guidata da Raffaele Arzu ad uccidere il carabinieri  Donato Fezzuoglio ed a ferire l’appuntato Enrico Monti, il 30 gennaio 2006, ad Umbertide .
I due militari erano stati chiamati per una rapina in corso alla locale filiale del Monte dei Paschi di Siena e vennero presi tra due fuochi.
Raffaele Arzu
, gia’ inserito nell’elenco dei 30 latitanti piu’ pericolosi in campo nazionale è stato arrestato dai carabinieri l’8 dicembre 2009, a Talana (NU), dopo che, tra il 2004 ed il 2006, il gruppo da lui guidato si era reso responsabile di una serie di rapine ad istituti di credito e furgoni portavalori, utilizzando sistematicamente armi ed esplosivi.
Anche altri componenti della banda ritenuti responsabili dell’omicicido e del ferimento sono in carcere.
Le altre ordinanze hanno riguardato, oltre Arzu:  Pietro Pala, originario di Marsciano, Pietro Roberto Fragata di Arzana (Nuoro), tutti già detenuti, e Fabrizio De Montis, di Escalapiano (Nuoro), che era in Comunità. 

Sarebbe stato  proprio Pietro Pala, 42 anni, a sparare il colpo di Kalashnikov che  uccise il carabiniere.
Secondo gli investigatori all’azione criminale partecipò anche l’allevatore di Orune, Ivo Carta, ucciso nel frattempo per vicende che comunque non sono risultate collegate con quanto successo in Umbria.
I carabinieri – coordinati dal sostituto procuratore perugino Antonella Duchini – sospettano che alla rapina e al successivo omicidio partecipò anche un sesto malvivente che però non è stato ancora identificato. 
Elementi ritenuti decisivi per le indagini sulla rapina di Umbertide sono stati acquisiti dai carabinieri nell’ambito degli accertamenti sul colpo tentato il 21 aprile del 2007 presso il supermercato Pam di San Marco di Perugia, con il tentativo di omicidio di una guardia giurata.
Gli investigatori sospettarono infatti che responsabile potesse essere una banda capeggiata dall’allora latitante Raffaele Arzu.
Hanno quindi ricostruito il quadro accusatorio attraverso numerose e lunghe intercettazioni telefoniche, l’incrocio dei dati relativi ai tabulati e alle celle della telefonia e l’acquisizione di diverse testimonianze.
 
Nel corso dell’indagine i carabinieri hanno inoltre arrestato un sovrintendente della Polizia penitenziaria di Perugia, Gian Marco Mascia, accusato di favoreggiamento e comunque – è stato sottolineato dagli investigatori – non legato direttamente all’omicidio del carabiniere.  Fezzuoglio era originario della Basilicata e proprio stamani viene a lui intitolata una caserma a Perugia.

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