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La maggioranza in "confusione" sulla costruzione del nuovo depuratore e sui criteri per l'assegnazione delle case popolari: siamo forse davvero alla frutta?

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Quando c’è da fare un elogio, va fatto e non si discute. La capacità dell’Amministrazione comunale di Todi di segnare autogol senza far nemmeno toccare palla all’opposizione ha superato, ieri, ogni limite. Avrebbe meritato davvero una standing ovation dagli spalti. Peccato che si era in Consiglio comunale e quindi il tutto si è tramutato solamente in uno scenario surreale.
È accaduto infatti che, con una lettera a firma del Sindaco, sono stati invitati ad assistere e ad intervenire alla seduta di ieri i cittadini del comitato che si è da poco costituito contro la realizzazione di un depuratore nella zona di Porchiano. Peccato che però all’ordine del giorno non c’era alcun punto che riguardasse la questione!
Fatta presente la cosa dal capogruppo del Pd, che aveva già scritto una nota al Presidente del Consiglio segnalando il problema, il Sindaco si è pubblicamente scusato dicendo che si era trattato di un errore. Il 13 maggio scorso il gruppo consiliare del Pd aveva infatti fatto richiesta di un consiglio comunale ad hoc per parlare proprio del depuratore e si era successivamente svolta una conferenza dei capigruppo in cui, però, si era deciso di individuare un’altra data, alternativa rispetto a quella di ieri, sentendo le disponibilità dei tecnici di “Umbra Acque” e dell’ATO. La lettera a firma del Sindaco rivolta al Comitato è partita lo stesso. E con la data sbagliata.
Se la cosa si fosse chiusa con le scuse pubbliche del Sindaco, forse si sarebbe potuto evitare tutto il resto. Si sarebbe parlato di una clamorosa figuraccia e basta. Invece alcuni consiglieri di maggioranza si sono addirittura permessi di calcare la mano, passando sulla difensiva e accusando l’opposizione di strumentalizzare il problema, eccetera eccetera. Il tutto di fronte ad un folto gruppo di cittadini che, oltre a trovarsi nella Sala del Consiglio senza un motivo, perché invitati erroneamente, hanno dovuto assistere ad un battibecco tra maggioranza e opposizione che il Presidente del Consiglio non ha saputo nemmeno gestire. Il tutto si è concluso con il pubblico – come lo ha definito il capogruppo del Pdl – che, ovviamente, se n’è andato visibilmente contrariato. Qualcuno ha anche espresso ad alta voce questo dissenso… reazione normale, perché essere presi in giro non fa generalmente piacere a nessuno.

Ma quando fare autogol è un’arte, non ci si può limitare ad una sola azione. Si deve perseverare nell’opera. Durante i lavori si è discusso, tra le altre cose, di una proposta del gruppo del Pd di innalzare le quote per l’assegnazione delle case popolari riservate alle cosiddette fasce protette (disabili, anziani, forze dell’ordine, ecc.) dal 10% al 20%, visto che con una recente delibera l’Amministrazione aveva appunto deciso di diminuirle. Probabilmente non avendo letto bene il testo, sia il Sindaco che il consigliere Epifani hanno cominciato a parlare di una nostra volontà di voler avvantaggiare i cittadini extracomunitari rispetto agli italiani nell’assegnazione degli alloggi… cosa che non c’entrava un cavolo – permettetemi il termine – con quanto contenuto nella nostra proposta. L’operazione demagogica si è rilevata, quindi, per quella che era: per voler ottenere consensi, il centro-destra ha infatti aumentato le quote degli alloggi riservati ai cittadini italiani diminuendo, in realtà, la quota di quelli destinati alle fasce più bisognose. Senza il minimo sforzo da parte dell’opposizione, anche in questo caso la maggioranza si è avviluppata su se stessa in un secondo spettacolare autogol.
Vi risparmio il seguito, cioè il resoconto della votazione del terzo punto all’ordine del giorno in cui la maggioranza, su una semplice richiesta di sospensione di cinque minuti per lavorare insieme su alcune modifiche, ha votato addirittura in tre modi diversi: due contrari, due astenuti, sette favorevoli.
Siamo forse davvero alla frutta?

Romina Perni – consigliere comunale Pd Todi

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