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L'ipotesi adombrata dal presidente della provincia laziale che dovrebbe sparire sotto la mannaia della finanziaria in gestazione; sarebbe un ritorno al passato, quando l'Umbria era suddivisa in sei circondari e solo nel 1927 venne istituita la provincia di Terni, nata dall'unione dei vecchi circondari di Terni e Orvieto e fu creata la provincia di Rieti che passò al Lazio.
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Forse dalla manovra decisa dal Consiglio dei Ministri potrà derivare un ritorno dell’Umbria ai confini del primo novecento quando la regione comprendeva quella che è adesso la provincia di Rieti.
Anche lì, come Terni ma più di Terni, hanno il timore che la provincia sia soppressa.
E si sono subito espressi con considerazioni interessanti.
”Se fossero confermate le notizie riportate dalle agenzie, la manovra prevederebbe l’abolizione delle Province con popolazione inferiore ai 220mila abitanti.
Domani scopriremo chi e’ il genio che ha deciso di fissare questa asticella per definire l’utilita’ o l’inutilita’ delle Province”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli per il quale:
Qualcuno ci dovra’ spiegare infatti perche’ Imperia con 220 mila 712 abitanti e’ provincia utile ed Asti con 217 mila no”.
”La cosa piu’ divertente di questa vicenda e’ che scomparendo Isernia e Matera il Molise e la Basilicata diventeranno Regioni che coincidono con la Provincia”.
”Per quanto riguarda la Provincia di Rieti – conclude Melilli – aspettiamo con ansia che il Governo ci spieghi, visto che dovra’ sparire la Provincia di Roma, se dobbiamo essere accorpati a Terni a L’ Aquila, o ad Ascoli e in quale Regione finiremo”.

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