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Solo tra le donne di origine straniera il ricorso alla interruzione di gravidanza è in aumento, di pari passo con la loro maggiore presenza sul territorio regionale
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In Umbria il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza come pure il numero degli infortuni sul lavoro è in costante diminuzione. Sembra quindi che la prevenzione funzioni in entrambi i casi
Nel 2008 in particolare  si conferma la riduzione del ricorso alla interruzione di gravidanza, con un numero totale nelle strutture sanitarie umbre di 1.919 casi, mentre erano 2.119 nel 2007. Viene inoltre confermato il decremento delle interruzioni da parte di donne residenti in regione, pari a 1.625.
D’altro canto sono diminuiti di oltre 1.700 (da 18.836 a 17.088) gli incidenti sul lavoro denunciati all’Inail nel triennio 2006-2008 in Umbria:
Più in particolare per l’interruzione di gravidanza i dati inoltre evidenziano che dal 1992 ad oggi il ricorso è in aumento tra le cittadine straniere, residenti o no, ed è invece in diminuzione tra le italiane.
Questo a fronte anche di un sostanziale aumento della popolazione generale, ma soprattutto straniera. Nel 2003 le donne straniere in età feconda in Umbria, secondo l’Istat erano circa 11 mila, nel 2008 sono arrivate a 36 mila.
Per gli infortuni l’Inail ha rilevato che è nel settore delle costruzioni che avviene il 15 per cento degli infortuni nel settore industriale ed il 13 per cento del totale. L’80 per cento di questi incidenti avviene in provincia di Perugia.
Per questo l’Istituto ha siglato con i due comitati paritetici provinciali per l’edilizia di Perugia e Terni il rinnovo del protocollo, operativo dal 2005, per realizzare iniziative e progetti di prevenzione degli infortuni per gli addetti delle imprese edilizie umbre.
L’intesa odierna consentirà di completare il pacchetto formativo in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro destinato ai lavoratori italiani e stranieri dei cantieri edili dell’Umbria.
Il pacchetto in questione prevede anche percorsi formativi di lingua italiana per immigrati.

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