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L'ex direttore sanitario della Usl 2 incaricato di presiedere al trasferimento, entro l'anno, dei servizi ospedalieri di Todi e Marsciano
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Il cantiere per l’Ospedale di Pantalla non è solo, in Italia sono oltre un centinaio i cantieri aperti per ristrutturazione, ampliamento o costruzione ex-novo di strutture ospedaliere.
Secondo Giuseppe Manara, presidente del Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (Cneto) alla V Conferenza Europea sull’Ospedale del futuro all’Università Cattolica questo numero è troppo basso « il parco italiano resta ancora da svecchiare».
Al 2000 risultava che il 10% degli ospedali risaliva a prima del 1800, il 6% era stato costruito tra il 1801 e il 1900, e il 50% tra il 1901 e il 1970.
Oggi «si intravede un piccolo margine di miglioramento – afferma Manara – e circa il 40% degli ospedali italiani non ha più di 40 anni»,
Già oggi, spiegano gli esperti, l’Italia ha compiuto svariati passi avanti per quanto riguarda progettazione e realizzazione di nuovi luoghi di cura: «Se 10-15 anni fa tra il momento della progettazione e della piena operatività di un ospedale passava spesso un periodo di tempo così lungo da far divenire obsolete anche scelte ritenute innovative, per non parlare delle tante opere rimaste incompiute, adesso», spiega Manara, «mediamente in 6-9 anni si riesce a portare a compimento un’opera, ma ci sono anche casi più virtuosi in cui tutto è pronto in 4-5 anni» e l’ospedale di Pantalla sembra proprio, salvo imprevisti dell’ultima ora di cui dovrà guardarsi il dott. Francesco Cerami, incaricato di organizzare l’apertura del nuovo nosocomio entro l’anno, collocarsi in questa fascia di virtuosi

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