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31 maggio 2010
Fontane di Scarnabecco, quando il vandalismo diventa dispetto

Quando il vandalismo diventa dispetto, ritorsione politica e colpisce l’Amministrazione, in termini di immagine ed economici, si vede che i politici non sono dei buoni maestri e che gli allievi recepiscono quel clima di contrapposizione a tutti i costi che è attualmente invalso nella nostra Città.
Da giorni, con dispendio di energie fisiche e finanziarie, si sta rivalutando il monumento delle Fontane Scarnabecco. Tra le altre migliorie e valorizzazioni si sono eliminati i tubi idraulici che deturpavano non poco le vasche della fontana e si era installata una fontanella di acqua potabile, contributo del conte Gerry Pongelli. Durante la notte di sabato 29, qualche sconsiderato vandalo ha divelto la fontanella. Un dispetto? Un atto vandalico fine a sé stesso? Certamente sì, si è pensato. Si è voluto credere ad un danneggiamento non riconducibile ad un’azione politica. Infatti, non si è enfatizzato questo episodio e si pensava di rimettere tutto a posto con un paio d’ore di lavoro e di non far clamore gratuito.
Però, questa notte, i vandali sono tornati ed hanno addirittura abbattuto la fontanella, sradicando i tubi ad essa collegati. Allora viene da considerare che sia sì, un atto di vandalismo, ma certamente di matrice politica. Così come ignoti individui gettarono, a suo tempo, del vetriolo nella Fontana della Rua, pochi giorni dopo la sua riattivazione ed illuminazione, anche questa volta qualcuno, “disturbato” dagli interventi che si stanno effettuando per migliorare il decoro dei tanti meravigliosi angoli cittadini, ha pensato bene di compiere un’azione di disturbo di questo genere.
I Carabinieri sono stati avvertiti, anche se ancora non si è presentata alcuna denuncia verso ignoti e quanto è accaduto non fermerà l’intenzione dell’Amministrazione di portare a termine i lavori, che verranno inaugurati alla fine di questa settimana. Di là dell’appartenenza politica di ognuno, voglio dire agli autori di questi gesti che quanto io sto facendo, svolgendo il mio dovere di amministratore, non ha colore ideologico e mi aspetterei collaborazione piuttosto che azioni di questo tipo che non portano vantaggi proprio a nessuno.
Mario Epifani – delegato al decoro del Centrostorico


28 maggio 2010
Tante false informazioni sui falsi invalidi

Non passa giorno che non si senta o si legga di falsi invalidi (ciechi che guidano moto o leggono il giornale, ecc…) e purtroppo debbo constatare come l’informazione al riguardo sia piuttosto lacunosa. Io sono stato dichiarato invalido per la prima volta nel 1978 e, in seguito a varie vicissitudini la mia invalidità si è progressivamente aggravata, passando da “superiore ad un terzo” a “100%”. L’iter per il riconoscimento dell’invalidità non è dei più semplici: occorre recarsi innanzitutto dal proprio medico di base, sottoporsi ad eventuali visite specialistiche a seconda della propria patologia, quindi si fissa un appuntamento con la commissione medica (composta in genere da cinque o sei specialisti), per il riconoscimento del grado di invalidità con tutto ciò che ne consegue (in positivo e in negativo). Se io fossi un falso invalido, in carcere con me dovrebbero venire il mio medico curante e gli specialisti presso cui sono in cura.
Quindi, fatico molto a capire perché mai ci si dimentichi sempre dei medici che hanno attestato il falso (magari hanno pure intascato delle bustarelle, a fronte di false certificazioni). Invece i medici sarebbero i primi a dover pagare le conseguenze di certi atti fraudolenti, con la radiazione immediata dall’albo e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Mi chiedo e vi chiedo, come sia possibile che chi ha fatto il giuramento di Ippocrate si comporti in questo modo? Vi pare giusto che, una volta scoperto un falso cieco che guida la moto, non siano perseguibili i medici che lo hanno dichiarato cieco, perché il fatto è avvenuto 25 anni fa?
Inoltre, perché nell’era dell’informatica e della telematica non c’è una maggiore coordinazione tra i vari enti pubblici (comuni, prefetture, asl ecc..)? Se solamente si facessero dei controlli incrociati tra i possessori di patenti e i percettori di pensioni di invalidità incompatibili con la guida, giusto per fare un esempio, quante truffe potrebbero essere smascherate in tempo utile per perseguire medici disonesti?
Fabrizio Dalla Villa


27 maggio 2010
Il Nido dell’Aquila alle Compagnie teatrali di Todi

Egregio sig. Sindaco di Todi,
le scrivo questa mia all’indomani della commedia  “Opera del mendicante” che ha registrato tutto esaurito al Cinema Iacopone per due giornate di seguito e che si appresta ad essere rappresentata in altri teatri della regione. Teatri, appunto, che a Todi non è stato possibile utilizzare a causa dei costi spaventosi che presentano. E questo non solo per il Teatro Comunale, ma anche per il Nido dell’Aquila, che costa addirittura quanto il Verdi di Terni (che ha il quadruplo o il quintuplo della capacità) e poco meno del Mancinelli di Orvieto.
Esistono a Todi almeno quattro compagnie teatrali e tre laboratori scolastici, un’enormità  per una cittadina come la nostra, una ricchezza straordinaria di competenza e uno strumento formidabile di promozione culturale, che riscuote sempre i consensi dei cittadini e spesso registra il tutto esaurito al botteghino, ma deve accontentarsi di spazi angusti o inadatti : come è possibile che la cultura figlia della nostra città trovi così tante difficoltà ad esprimersi a Todi in ambienti adeguati ?  E poi, ne consegue che per la maggior parte dell’anno teatri come il Nido dell’Aquila languono  chiusi.   
Ho una proposta da fare all’amministrazione comunale: che affidi alle compagnie teatrali della città il Nido dell’Aquila. Fatte salve le garanzie di preservare il bene e di operare con gli standard di sicurezza che la legge richiede, le compagnie teatrali, riunite in una associazione legalmente riconosciuta, potrebbero garantire l’apertura permanente del Nido dell’Aquila per le proprie rappresentazioni e per quelle delle altre compagnie che ne facessero richiesta, con la possibilità di scambi all’interno della regione. Questa iniziativa potrebbe essere estesa anche alle manifestazioni musicali (che hanno le stesse difficoltà di reperire idonei spazi) che potrebbero finalmente trovare il contenitore adatto.
Sono convinto che le difficoltà di realizzare tale progetto siano agevolmente superabili in presenza di una adeguata motivazione politica.
Marco M. Pirrami


26 maggio 2010
No agli inceneritori-termovalorizzatori dei rifiuti in Umbria

Tutti gli inceneritori, i cui nomi vanno dai termovalorizzatori ai dissociatori molecolari, producono polveri sottilissime altamente tossiche chiamate nanopolveri e non regolate dalle leggi vigenti. Enti come la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostengono che l’incenerimento dei rifiuti è la tecnica di smaltimento più dannosa per l’ambiente e la salute umana e che le nanopolveri prodotte dalla combustione dei rifiuti negli inceneritori sono la maggior minaccia alla salute umana da inquinamento dell’aria.
Inoltre, incenerire tre tonnellate di rifiuti produce una tonnellata di ceneri residue che devono essere smaltite in speciali discariche per rifiuti pericolosi.
Se non bastasse, il bilancio energetico di un inceneritore non è positivo: occorre infatti consumare una buona quantità di energia per mantenere la combustione e va considerato che anche i rifiuti hanno un costo energetico di produzione.
Premesso ciò, a cosa serve incenerire ? O meglio, la domanda più corretta è, a chi giova incenerire?
Di fronte agli sviluppi tecnologici che danno oggi la possibilità di preservare la materia e di non inquinare l’ambiente, la politica non ha più scuse che tengano per sostenere l’incenerimento, negativo sia dal punto di vista sanitario che da quello economico. Il Piano Regionale Rifiuti prevede la costruzione di un nuovo impianto nella provincia di Perugia e la riapertura di quello di Terni: noi del Dipartimento Ambiente dell’IdV non siamo d’accordo che questa sia la strada giusta, quella cioè che garantisca il territorio e la popolazione umbra.
L’attenzione deve essere posta a sostegno delle alternative senza combustione come il trattamento meccanico-biologico (modello Centro Riciclo di Vedelago), basate sul risparmio di materia, della riduzione dei rifiuti, del riutilizzo, riciclaggio e ricerca.
Maria Elisabetta Valloscuro – Coordinatrice Dipartimento Ambiente Idv Umbria

22 maggio 2010
Rifondazione: sì al Consiglio comunale sul depuratore di Porchiano

La richiesta di convocazione di un Consiglio comunale per discutere del nuovo depuratore di Porchiano, presentata da alcuni esponenti dell’opposizione consiliare,  appare quanto mai opportuna alla luce della assoluta mancanza di comunicazione, chiarezza e trasparenza sulla vicenda della destra tuderte.
Rifondazione Comunista, insieme agli altri gruppi di minoranza, ha presentato nell’agosto del 2009 una interrogazione per conoscere le intenzioni della Giunta Ruggiano, interrogazione rimasta, come per altre, senza risposta.
La convocazione di un Consiglio comunale ad hoc sull’argomento rappresenta una opportunità importante per conoscere come stanno le cose e dare risposte concrete ai cittadini che hanno costituito anche un comitato.
Rifondazione Comunista ritiene necessario che, oltre ai Consiglieri comunali, vengano invitati i rappresentanti del Comitato consentendogli di esprimere le proprie ragioni. Analogamente riteniamo importante che la discussione venga corroborata dalla presenza e dai contributi dei tecnici delle altre amministrazioni coinvolte, a partire dall’A.T.O. e da Umbraacque SpA,  che nella vicenda hanno un ruolo non marginale.
Ancora una volta siamo costretti a prendere atto di una destra che predicava in un modo dai banchi dell’opposizione e razzola in tutt’altra maniera al governo della città, come le vicende dei depuratori di Montemolino e di Porchiano stanno a testimoniare.
Andrea Caprini – Consigliere comunale Todi


20 maggio 2010
Scuola: Rifondazione chiede di tutelare i Comuni montani e disagiati

Rifondazione comunista di Perugia ritiene che nella composizione delle classi e dei plessi scolastici per il futuro anno scolastico debbano essere rispettate le norme a tutela dei Comuni montani e disagiati, come può essere il caso di Marsciano per il terremoto del dicembre 2009.
Tali norme sono contenute nel D.P.R. 20 marzo 2009 n. 81 e n. 89 sulla riorganizzazione della rete scolastica e sull’assetto ordinamentale e organizzativo della scuola, dove si fa particolare  riferimento ai Comuni Montani e disagiati per motivi transitori nella determinazione del contingente di organico, considerando la  possibilità di formare classi con un numero ridotto di alunni che da  18 scende fino a 10 per la scuola primaria e secondaria di primo grado.
In particolare nella Provincia di Perugia sono ben 44 i comuni definiti Montani dalla legge nazionale e Certificati dall’UNCEM (Unione Nazionale Comunità Comuni Montani) che dovrebbero beneficiare della normativa in questione. Tra questi figurano, a titolo di  esempio, i comuni di Assisi, Città di Castello, Corciano, Foligno,  Gubbio, San Giustino, Spello, Todi, Umbertide! Ad oggi l’organico è stato assegnato in maniera indifferenziata su quasi tutti i plessi con il parametro di 18 alunni nella formazione delle classi per la scuola  dell’obbligo, accorpando classi e formando quindi le pluriclassi se  non si raggiunge tale numero, ma per la definizione degli organici di  fatto, che determineranno la composizione effettiva delle classi e dei  plessi scolastici, si dovrà aspettare la fine dell’anno scolastico e  pertanto non potranno essere definiti prima del mese di luglio.
Ecco, pensiamo che un diritto non possa essere eluso adducendo motivi  di bilancio, un principio da ritenersi valido anche per il diritto  allo studio di tutti gli alunni di ogni ordine e grado. Per questo  Rifondazione comunista presenterà in tutti i consigli comunali dove è  presente uno specifico ordine del giorno per impegnare le
Amministrazioni comunali a sollecitare l’azione dei Dirigenti Scolastici volta a richiedere gli organici necessari alla formazione  delle classi nel rispetto delle specificità territoriali, in modo da  evitare ulteriori chiusure di plessi e perdite di posti di lavoro e 
ad intervenire presso gli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali  affinchè venga rispettata la normativa in questione. Per la scuola  pubblica e di stato.
Enrico Flamini – Segretario Provinciale Prc Perugia

10 maggio 2010
Il Pdl di Marsciano fa il bilancio del primo anno del sindaco Todini

Siamo giunti ormai quasi alla conclusione del primo anno di amministrazione Todini ed ancora alcune tematiche elettorali non sono state verificate “sul campo” : si percepisce fortemente la sensazione che – come troppo spesso accade in un certo tipo di politica – si sia promesso ciò che non si può mantenere.
Ad esempio non si ha più alcuna notizia dell’esito del Piano Regolatore Generale per Marsciano a cui – ovviamente in campagna elettorale – si è dato (invece) fortemente risalto.
Il PRG è lo strumento principe attraverso cui un territorio progetta il proprio sviluppo futuro non solo urbanistico, ma anche della coesione sociale data dai servizi, dalle infrastrutture, dalla salute della propria economia locale. Deve rappresentare per l’intera comunità una nuova opportunità di sviluppo di qualità in ogni settore del vivere civile.
Ad oggi purtroppo, più che una auspicata risorsa, di fatto è solo una stretta briglia per lo sviluppo locale, a metà tra le datate previsioni del vigente P.R.G. e le rigide norme di salvaguardia!
Le misure di salvaguardia comunali, (ai sensi dell’art. 12, commi 3 e 4 del DPR 380/2001), consistono nella sospensione di ogni determinazione relativa alle domande urbanistiche pervenute al Comune durante una fase intermedia fra due Piani, uno vigente che sta per essere sostituito ed uno redatto ex novo che si spera venga approvato. Il nuovo Piano urbanistico, sia esso Nuovo Piano Regolatore Generale, od altro, una volta redatto viene poi adottato dal Comune interessato, per proseguire poi la fase autorizzativa, ma in verità, questa fase di “transizione” – che dovrebbe essere caratterizzata da una durata ragionevole – è divenuta invece irragionevolmente lunga e quindi, insostenibile, per i cittadini interessati a costruire, per i costruttori e per gli eventuali investitori del territorio marscianese.
La Variante di Piano Regolatore, adottata con Delibera di Consiglio Comunale del 18/01/2008 (!),   è ormai da tempo ferma in Provincia senza che notizie certe ed attendibili   circa i tempi e gli esiti della stessa, siano ad oggi pervenute a Marsciano e questo nonostante autorevoli esponenti del Consiglio provinciale siedano anche in Consiglio comunale.
La conclusione sembra ovvia : l’invincibile armata” fatta di incastri e cordate oltre che di un forte controllo della macchina pubblica, comincia invece a mostrare evidenti segni di cedimento e, a tutt’oggi, le promesse elettorali rimangono solo …promesse.
Per come si stanno delineando gli scenari futuri, inoltre, se anche la parte “strutturale” dovesse essere approvata, forse lo sarà solo in minima parte rispetto alle richieste iniziali (promesse ai cittadini e soprattutto in campagna elettorale) mentre – e soprattutto – le risorse per la pratica realizzazione della parte “operativa” rimangono – a tutt’oggi – una chimera.
Anche su questo importante tema chiediamo (e ci impegneremo affinché la richiesta venga esaudita)   che la Giunta Todini dica parole chiare, definitive e – soprattutto – veritiere alla comunità di Marsciano.
Francesco Zappulla – Coordinatore Comunale PdL Marsciano

19 maggio 2010
Riduzione delle accise per Gpl e gasolio: il Pd di Todi propone…

All’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Comunale era iscritto un punto riguardante la individuazione delle frazioni e dei centri abitati metanizzati e non metanizzati ai fini dell’applicazione della riduzione delle accise (tasse) a favore di chi usa GPL o gasolio per il riscaldamento domestico.
Il punto non è stato trattato, per decisione della maggioranza che ha scelto di sospendere la seduta di Consiglio, per bocca del consigliere Stefano Marchetti. Da una parte questo è stato un bene, anche se ci sono ritardi che potrebbero mettere in difficoltà utenti e società di distribuzione. La proposta di delibera della giunta, infatti, è lacunosa e penalizzante per molti cittadini, soprattutto per quelli residenti nelle case “sparse” e nelle porzioni edificate delle frazioni cosiddette “parzialmente metanizzate”: San Giorgio, Crocefisso, Colvalenza, Ponterio, Pian di Porto, Montemolino e Pantalla. Di fatto, con una delibera come quella proposta dalla giunta Ruggiano, più della metà della popolazione sarebbe esclusa da queste agevolazioni.
La legge finanziaria 2010 ha infatti introdotto alcune modifiche rispetto alla normativa precedente che, al di là della complessità tecnica che ci risparmiamo di esemplificare, esclude dalle agevolazioni le zone non metanizzate del centro abitato ove ha sede la casa comunale e le zone parzialmente metanizzate.
Per non penalizzare i cittadini residenti fuori dal centro-storico e dalle zone parzialmente metanizzate occorre adottare una delibera di Consiglio molto più articolata e precisa, diversa da quella adottata negli anni precedenti. A nostro avviso, confortati da decisioni assunte in altri comuni, ma anche dall’ultima circolare del 12-4-10 dell’Agenzia delle Dogane, occorre prima individuare con esattezza i confini del centro abitato in cui ha sede la casa comunale e al suo interno le “porzioni edificate” non metanizzate che comunque saranno escluse dalle agevolazioni, in secondo luogo le “porzioni edificate” esterne non metanizzate che invece beneficeranno delle agevolazioni. Tra queste ci saranno sicuramente le 21 frazioni totalmente non metanizzate e le case sparse incluse, ma anche le “porzioni edificate” e le case sparse delle 6 frazioni definite parzialmente metanizzate. Per far questo occorre a monte definire il criterio generale in base al quale una porzione edificata o casa sparsa (e non genericamente frazione, come propone l’atto di giunta) si definisce non metanizzata e poi redigere una precisa cartografia.
Ne consegue che, ad esempio, in base alla proposta di giunta, chi risiede in Fraz. Crocefisso, ma al di là della E/45, attaccato alla frazione di San Damiano, non avrebbe le agevolazioni fiscali concesse invece ai cittadini di San Damiano. Esempi analoghi valgono per altre zone e ciò avverrebbe anche per tutti i residenti delle sei frazioni sopradette che abitano in case sparse o porzioni edificate magari lontane chilometri dalle condotte di media e bassa pressione del gas metano e quindi impossibilitati a collegarsi per ragioni economiche o per impedimenti naturali o infrastrutturali.
La nostra proposta è che la bozza di delibera della giunta comunale venga modificata, perché così com’è penalizza la maggioranza della popolazione, contrasta con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione nei rapporti con gli amministrati, viola le posizioni soggettive degli utenti.
Noi siamo disponibili a dare il nostro contributo per migliorare l’atto, nell’interesse dei cittadini, sempre che qualcuno nel centrodestra voglia ascoltare.
Partito Democratico di Todi

18 maggio 2010
Piante selvatiche sulle mure romane di Via Termoli

Cari amici del Comitato della Consolazione, grazie per l’intervento a proposito delle piante selvatiche che crescono sulla Consolazione, è veramente opportuno.
Vorrei ricordare a tal proposito  il danno enorme che stanno  subendo anche  le  mura romane di via Termoli  (o etrusche come meglio conosciute ) per lo stesso problema,  denunciato da me nell’articolo a Tam Tam  di Agosto 2009 "Salviamo le mura di Todi".
Le mura sono invase da piante selvatiche che compromettono l’integrità e la stabilità delle stesse.
Nessuna manutenzione. Molti   mattoni che ricoprono e costituiscono  il parapetto di via Termoli sono caduti e si  stanno sfaldando, possiamo facilmente immaginare il danno dell’acqua che si infiltta nel muro e le piante che si insinuano  con le radici.
Ma ovviamente le mura di via Termoli,  anche se le più belle,  sono quelle meno visitate dai turisti e quindi per la solita mentalità perchè spendere soldi?
Vi prego  di portare  l’attenzione anche a questo importante problema di trascuratezza  non solo del nostro patrimonio artistico ma anche della sicurezza della città.
Paolo Manni

18 maggio 2010
Due piante di fico sul terrazzo della Consolazione

Questi giorni osservando il Tempio della Consolazione abbiamo notato che sotto il livello del finto terrazzo, si sono propagate delle piante di parietaria e due piante di fico selvatico. Tali piante sono particolarmente invasive e le radici s’incuneano dannosamente fra le pietre e sotto le coperture di piombo, tanto da creare fratture e sollevare le coperture stesse. Tutto questo arreca danno alla struttura e favorisce il flusso dell’acqua piovana all’interno della Consolazione, come già si evidenzia facilmente guardando le cupole dall’interno.
Proprio ieri, lunedì 17, in piazza del Popolo sostava un autocarro di notevoli dimensioni, con braccio e cestello annesso, che stava facendo dei lavori sui cornicioni dei palazzi comunali.
Abbiamo sperato che l’attenzione e la cura che si porta per la piazza centrale, si potesse  facilmente estendere anche  alla Consolazione e, visto che tale mezzo era a disposizione, con un piccolissimo aggravio di spesa, si sarebbe potuto  dirottare verso la chiesa stessa, dove, con la stessa cura ed attenzione che certi interventi comportano, avrebbe potuto essere utilizzato per estirpare queste piante che, oltre ad essere poco edificanti, dando segno di trascuratezza, sono particolarmente dannose per le pietre del tempio.
Siamo concordi nel pensare che il danno che due piante di fico selvatico e un po’ di parietaria è senza dubbio infinitesimale rispetto agli oltre 700 fori con cui sono stati installati i fari dell’illuminazione, però se si potesse fare a meno di vedere anche questo ulteriore scempio, ne saremmo tutti più contenti.
Comitato Difendiamo la Consolazione

17 maggio 2010
Quando "una telefonata" rovina la vita…

Da due mesi ormai sono bersaglio di telefonate da parte di chi sostiene di lavorare per Infostrada.
Faccio presente che normalmente non accetto proposte commerciali telefoniche, in quanto preferisco essere io a documentarmi e a scegliere secondo le mie necessità e i miei gusti, l’offerta che mi pare migliore. Ho anche fatto togliere il mio numero telefonico dagli elenchi.
Sono stato in passato cliente di Wind Infostrada, con i problemi indicati negli allegati. Sono riuscito a trovare una situazione per me migliore. Da un paio di mesi ricevo quotidianamente almeno una telefonata, dal lunedì al sabato, tra le 10 e le 21, e ciò, nonostante io abbia più volte chiesto di essere cancellato dai loro archivi e di non essere più disturbato!
Invece, una voce femminile mi perseguita costantemente, proponendomi offerte che non mi interessano in alcun modo. Ho cercato di contattare Wind Infostrada per chiedere loro di smetterla e di far smettere queste telefonate indesiderate ed inopportune: il 159, mi consiglia di chiamare il 155, il quale non può essere contattato se non si è clienti. In internet ho trovato un numero telefonico di Infostrada a Milano, ma chiamandolo mi sono sentito rispondere di inviare un fax al numero 0683115705  di Roma, cosa che ho fatto il 6 aprile 2010!
Evidentemente è stato tutto perfettamente inutile, dal momento che le telefonate persecutorie non sono cessate. Anzi!
Si ha un bel dire che se non si vuole essere disturbati ulteriormente, è sufficiente chiedere all’interlocutore che lo indichi nelle note! Se chi c’è dall’altra parte se ne infischia bellamente, cosa possiamo fare noi per tutelarci?
Fabrizio Dalla Villa

17 maggio 2010
A Todi, da tre anni in qua, solo revisionismo storico

La decisione di intitolare a Todi una via Bettino Craxi presa dall’Amministrazione e fatta passare per il Consiglio Comunale approvato, come al solito, a colpi di maggioranza, è l’ennesima riprova che si vuole più dividere che unire. Indipendentemente dall’analisi che ognuno può fare da solo sulla figura di Craxi, questa decisione sembra far parte di quel grande disegno, che va in scena in Italia ora mai da anni, che è il Revisionismo Storico, fatto di tanti tasselli: mettere sullo stesso piano chi ha fatto la Resistenza e chi ha “combattuto” per la “Repubblica” di Salò e, nell’esaltare la figura di Craxi, che volenti o nolenti, va a toccare molte sensibilità ancora scoperte, forse più di tutte proprio di chi si è riconosciuto e ancora si riconosce nel Partito Socialista e non lo ha abbandonato per qualche poltrona.
In questi tre anni sul Revisionismo Storico, l’Amministrazione di Todi non è rimasta indietro di sicuro. Nella nostra città, dove non si sono mai intitolate vie a uomini politici nazionali, iniziare prima con Almirante e poi con Craxi  vuol dire solo affermare il proprio potere piuttosto che onorare persone che vantano meriti per la Repubblica. L’ultima decisione in questo senso rende ancora più grave  ed evidente la strumentalità  del comportamento dell’amministrazione comunale  di Todi: non ha commemorato in alcun modo l’anniversario della scomparsa di due grandi uomini, prima che grandi politici, cioè quella di Pietro Nenni di cui quest’anno ricorreva il trentennale e quella di Sandro Pertini di cui ricorreva il ventennale, due figure grandi, immense su cui non ci si divide, non ci sono ombre. Quasi tutte le amministrazioni in tutta Italia hanno ricordato questi due politici, anche quelle governate dal centro destra, Todi no. Se si voleva rendere onore alla storia del Partito Socialista, quale migliore occasione, se fossero stati questi i nomi da cui partire per iniziare a intitolare vie a Todi nessuno avrebbe obiettato, in Consiglio l’avrebbero votato anche i Consiglieri di minoranza: ma a Todi c’è chi preferisce dividere più che unire, c’è chi preferisce amministrare passando sopra a sensibilità ancore scoperte, c’è chi amministra pensando solo a una parte e non, come sarebbe giusto, a tutti i cittadini, ma dopo tutto, per essere primi nel Revisionismo Storico!  Questo è l’ennesimo atto che tende a tracciare una linea di divisione tra le varie anime della città e credo che non c’è n’era proprio bisogno!
Manuel Valentini

17 maggio 2010
Degrado Quartiere Europa: Ranieri risponde alla Perni

Cara Romina Perni, rispondo immediatamente a quanto tu affermi con tanta veemenza ma senza ragione di causa e lo faccio volentieri per mettere in evidenza quanto siano pretestuose le tue rimostranze. La porta del campo polivalente che dici “caduta in testa ad un bambino “ è stata portata via dagli operai del comune perché sembra che sia di ostacolo a qualche tuo compagnuccio. La porta in questione era stata ben ancorata al terreno come era descritto nel manuale e adoperando tutto il materiale fornito dalla casa costruttrice. Qualcuno però in occasione della festa del Quartiere dell’otto settembre scorso l’ha smontata e rimontata non come era all’origine. L’altra, infatti, come anche tu affermi è lì e non ha causato alcun danno a nessuno. Non volevo entrare nel merito ma se mi coinvolgete non posso fare a meno di difendermi e difendere l’Amministrazione che non ha alcuna colpa. Le buche che continuamente si formano sul parco giochi sono frutto di un mancato controllo degli organi preposti, sull’esecuzione dei lavori durante la costruzione del manufatto e precisamente, il non aver avuto la dovuta perizia nel richiudere lo scavo con materiale inerte anziché con terra che come si sa, si presta ad un continuo assestamento specie dopo continue e costanti piogge come si stanno verificando da due anni a questa parte. Gli operai del Comune hanno più volte provveduto ma, sanare una situazione nata male, non è per niente facile. Non entriamo poi sulla questione erba perché posso mettere in rete delle foto da me scattate negli anni dell’Amministrazione Marini e certo non ci faresti una bella figura. Ricordo bene, e non solo io, le rimostranze fatte giustamente dal Comitato del Verde di allora, a cui facevano parte persone a te tanto vicine, all’Assessore Petrazzoli. Io stesso ebbi con la Dottoressa un diverbio epistolare che durò per qualche mese. Ti assicuro comunque che il 27 Maggio verrà aggiudicata la gara per la sistemazione della così detta “finestra su Todi” e sulla zona antistante la pinetina (inutile quindi effettuare lavori superflui.) Qui verrà costruito un nuovo campo polivalente che ci permetterà di rendere fruibile la zona dove insiste quello attuale, per mere attività ludiche. Verranno piantate delle essenze arboree ed arbustive, verrà costruito un impianto di illuminazione su tutto il percorso pedonale che collegherà via f.lli Rosati con via xxv Aprile, non che le varie zone destinate a lettura e quanto altro.
Per quanto concerne il senso unico da me ipotizzato e dagli organi preposti studiato e realizzato se vivessi più nel quartiere ti renderesti meglio conto della sua utilità, senza appellarti a 400 firme tutte raccolte con mero riscontro politico e demagogico, incentrato a contestare tutto e tutti tanto per alzare polveroni che non portano bene a nessuno. Comunque potrai sempre intervenire quando e se riprenderete ad amministrare il Comune. Le rotonde come saprai sono in dirittura di arrivo i ritardi sono lontani da responsabilità di questa Amministrazione ma la burocrazia pubblica ha i suoi tempi e a quelli tutti bisogna sottostare (purtroppo). In merito però voglio precisare che il problema traffico in zona Cappuccini non ha origine con la vittoria di questa Amministrazione.
Franco Ranieri – consigliere comunale Pdl

15 maggio 2010
Il Pd non vuole fare il "criticone" sul Todi Arte Festival che non si farà, ma…

Le notizie ormai a Todi giungono da lontano. E così apprendiamo dai giornali, con un’intervista al dottor Maurizio Costanzo, che l’edizione 2010 del Todi Arte Festival non ci sarà.
Lo sbandierato rilancio della giunta Ruggiano, dopo due edizioni, è già al capolinea e l’estate tuderte, ormai alle porte, appare ancor più incerta e vaga che in passato.
C’è da dire che una cosa giusta riguardo al Todi Festival è stata fatta nel corso di questi ultimi due anni. Alla chiusura della manifestazione del 2008, gli organizzatori avevano infatti lanciato un tema interessante – poi abbandonato – per l’edizione dell’anno successivo: sogno e realtà. Ed è infatti nel rapporto tra queste due parole che si sono giocate e si continuano a giocare le sorti del “poro” Todi Arte Festival (come direbbero dalle nostre parti).
Le dichiarazioni del Sindaco Ruggiano e di Maurizio Costanzo apparse ieri sul Corriere dell’Umbria hanno poco del sogno e molto della realtà: a metà maggio ci si accorge che i soldi non ci sono. Non solo non ci sono, ma non si è riusciti ancora a pagare gli artisti dell’edizione del 2009. Per la verità, anche molti operatori tuderti attendono ancora di essere pagati ed in tempi di crisi attendere un anno pagamenti significativi pesa e pesa molto.
Quindi il Festival o non si farà – questa sembra essere la posizione di Costanzo – oppure diventerà un week-end d’intrattenimento senza troppe ambizioni, come ipotizzato da alcuni.
E questo la città ed il Consiglio Comunale lo devono apprendere dai giornali!
Ci tornano alla mente le parole del Sindaco dell’anno scorso che aveva tracciato un bilancio positivo ed entusiastico a Festival appena concluso: alberghi pieni di gente, strutture ricettive in grande fermento, presenze sempre in aumento. Probabilmente quello era un sogno. Quando nello scorso Consiglio comunale abbiamo ricevuto il rendiconto finanziario della manifestazione – per sbaglio, visto che avevamo richiesto quello dell’edizione del 2008 e ci è invece arrivato con due anni di ritardo quello del 2009 – i dati reali sono quelli di una differenza in difetto tra entrate e uscite di più di 50.000 euro. Sono stati venduti biglietti per un totale di 15000 euro di entrate: calcolando una media di 10 euro a biglietto, siamo intorno a 1500 biglietti venduti. Un numero realisticamente rilevante solo per un Festival moribondo, come infatti è risultato essere. Forse che i novemila tagliandi staccati annunciati dal palco in occasione della festa in piazza dello scorso anno erano apparsi al Sindaco e a Costanzo veramente in sogno?
Riecheggiano anche le parole del direttore artistico contro la Marchini, rea di aver registrato sempre pessimi risultati. Ma cosa ci ha regalato la nuova gestione? Solo la fine lenta di una manifestazione storica a cui tutti i tuderti, nel bene o nel male, sono legati. L’edizione del 2008 avrebbe dovuto rappresentare una grande svolta: i finanziamenti, con il contributo di 300.000 euro del Ministero, erano in effetti più sostanziosi del solito. Questo però non ha portato una maggiore pubblicizzazione, un cartellone più ricco o un turismo esorbitante: sebbene non siamo a disposizione dei dati, l’osservazione della realtà ci aveva regalato solo tanto fumo e niente arrosto, con degli eventi collaterali più interessanti di quelli principali e lo spostamento a settembre quale unica modifica rilevante. Per non parlare dell’esagerata anteprima del giugno 2008 costata decine di migliaia di euro. L’edizione del 2009 è apparsa nella sua forma ridimensionata di collage di eventi che non hanno richiamato l’attenzione nemmeno dei più appassionati (e i numeri lo confermano). Nel 2010 il Festival ci è rimasto di sognarcelo.
Un dato è comunque certo:il festival non si farà perché le ultime due edizioni sono state un fallimento, costosissime (1.200,000 euro complessivi e di questi quasi 900.000 sono soldi pubblici, rispetto ai 20 anni precedenti in cui il contributo pubblico non superava i 200 euro ad edizione!).
Non vogliamo, con questo, fare i “criticoni”, ma semplicemente rimanere con i piedi ben dentro la realtà dei fatti. Magari potremmo suggerire il tema per il prossimo anno, se mai il Todi Festival dovesse risorgere: il risveglio. Già, perché di sogni ne abbiamo sentiti raccontare parecchi da Ruggiano e li abbiamo pagati anche cari, mentre la realtà è sotto gli occhi di tutti: Todi si ferma.
Partito Democratico Todi


12 maggio 2010
Quartiere Europa: quando il decoro è un’arte

Erba alta. Una panchina buttata là sopra i gradoni dove giocano i bambini. Il bagno, dotato di porta arrugginita, non funziona perché non arriva l’acqua. Le porte da calcio… una è rimasta e un’altra non c’è più perché caduta in testa ad un bambino (ma solo i genitori, gli amici e qualche giornale se ne sono accorti).
L’area dove sono i giochi dei bambini è piena di buche, che, dove è possibile, vengono di tanto in tanto chiuse con un po’ d’erba da qualche anima volenterosa. La famosa “finestra su Todi” – angolo da dove si può ammirare una bellissima veduta della nostra città – è diventata la “foresta su Todi”: tra un po’ il colle in lontananza non si vedrà più, sempre per via dell’erba alta. Questo è attualmente il Quartiere Europa. Il Comitato per il Verde che da anni si occupa delle condizioni della zona ha fatto presente all’Amministrazione comunale alcuni problemi tramite lettera (in particolare, le porte da calcio pericolose e l’inutilizzabilità del bagno), ma niente.
Quello che di certo c’è è solamente un senso unico istituito in via XXV aprile non si sa ancora bene perché e contro il quale sono state raccolte più di 400 firme depositate in Comune e lì rimaste. È prevista la costruzione di due rotonde, presenti in bilancio da tre anni, ma non ancora realizzate. È vero che il Quartiere Europa è inserito nel PUC2, grazie al quale vi saranno grandi cambiamenti e – si spera – miglioramenti. Tra le altre cose, il campetto da basket diventerà una piazza e la pineta sottostante accoglierà un’area giochi molto più grande. Ma in attesa che questo piano venga effettivamente realizzato, si potrebbe rendere la zona un po’ più vivibile?
Romina Perni

11 maggio 2010
Danneggiamento Parco Gubbiotti: il Pdl condanna l’episodio

Il Coordinamento Comunale PDL di Massa Martana, vuole esprimere il proprio parere a seguito del gravissimo episodio accaduto nei giorni scorsi, quando alcuni giovani hanno danneggiato alcune strutture del  Parco Giampiero Gubbiotti.
Si condivide l’azione di denuncia contro ignoti immediatamente intrapresa dall’Amministrazione Comunale, con la decisione di addossare ai colpevoli o alle loro famiglie se si tratta di minori, le spese per la riparazione dei danni arrecati, includendo tra esse anche l’esborso sostenuto dal Comune per il pagamento ad Umbra Acque dei metri cubi d’ acqua fuoriusciti.
Si auspica una celere conclusione delle indagini per individuare i colpevoli di un così brutto gesto, rivelatore di un nullo senso civico dimostrato in questa occasione, con la certezza che un atto di alcuni sconsiderati sicuramente non rappresenta la qualità dei giovani a Massa Martana.
Si richiede anche che tale gesto venga discusso al più presto con una convocazione urgente dell’ Assemblea della Consulta dei Giovani da poco istituita nel nostro Comune, cosi da trasmettere ai ragazzi la giusta considerazione di tale gesto, al fine di capire le motivazioni di tali comportamenti, eventuali problematiche giovanili e proporre tra gli adolescenti soluzioni per una  reciproca azione di individuazione e controllo tra loro stessi.
I Coordinatori PDL Massa Martana


11 maggio 2010
Erba alta a Todi? Valentini spara "a salve"

Vorrei fare alcune osservazioni rispetto all’intervento di Manuel Valentini.  Sono del parere che il Valentini sia un avversario atipico, atipico nel senso che si oppone senza animosità, che è comunque sempre cordiale e disposto al confronto. E’ il primo a salutare e dimostra simpatia, ricevendo, di contro, altrettanta cordialità e simpatia. Personalmente, ho un ottimo rapporto con Manolo. In fondo siamo un po’ estremisti entrambi!
Gli va riconosciuta la capacità di scindere il rapporto politico da quello interpersonale ed è una dote che manca a parecchi Sinistri. Detto questo, poi, non si può non rimproverarlo per le tematiche strumentali che propone, considerato il suo collocamento ideologico vicino ad istanze sociali. Pur sapendo che l’Amministrazione non può più avvalersi dell’opera degli operai della Comunità Montana, che la squadra degli operai delle manutenzioni è ridotta ai minimi termini, che piove maledettamente e questo intralcia o rende inutile lo sfalcio, che la situazione non appare peggiore di come appariva ogni anno sotto l’Amministrazione Marini, prosegue a sparare a salve e mi tira anche le orecchie. Caro Manuel, non sarebbe il caso ti interessassi al problema della situazione di crisi economica, a quello della casa, della disoccupazione giovanile e dei servizi sociali? Cerchi uno spazio politico che la nomenclatura dei Sinistri di Todi non ti concede e questo lo si capisce e si capisce pure che non sei d’accordo su di una politica di disfattismo e sabotaggio. Allora impegnati in cose più sostanziali sotto il profilo sociale e questo ti distinguerà ancor più da chi seguita a fossilizzarsi con un’azione tipo: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”. A proposito, ce l’ha impedito il maltempo ma stiamo organizzando un gruppo di volontari, tra cui alcuni amministratori, per tagliare l’erba dove la situazione presenta uno stato di necessità. Appena il tempo ce lo permetterà, con tagliaerba, forconi, falci e quant’altro sia necessario, ci metteremo in azione. Se vuoi essere dei nostri ti accogliamo a braccia aperte.
Mario Epifani

11 maggio 2010
La situazione delle aree verdi di Monte Castello

Da oltre 5 mesi la lista "Innoviamo Monte Castello di Vibio" ha preannunciato la presentazione di una raccolta di firme inerenti le aree verdi del nostro comune.
Vorremmo ricordare che vi sono attualmente nel nostro territorio diversi spazi ed aree di verde pubblico attrezzatoi frutto di molti investimenti fatti anche nel recente passato dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute.
Si tratta dei Giardini pubblici di Monte Castello (capoluogo), dell’area verde di Doglio e di 2 aree verdi a Madonna del Piano. Tutti spazi che vengono, ad ogni primavera, curati e gestiti dal comune con proprio personale e mezzi in collaborazione, in certi periodi di maggior necessità, con la Comunità Montana.
Come tutti hanno potuto constatare, anche in questo corrente anno  l’amministrazione  comunale ha avviato il proprio programma di manutenzione di tutte le suddette aree (sfalcio dell’erba, ripulitura, potatura delle piante, delle siepi e dei cespugli, messa a dimora di fiori ed altre essenze, ecc.) che è tutt’ora in corso dato il prolungarsi della cattiva stagione invernale.
Non risultano inoltre  pericoli per l’incolumità di nessuno ed i giochi per i bambini risultano a norma compresa la fontana dei Giardini Pubblici di Monte Castello che essendo stata progettata da un tecnico abilitato risulta possedere il relativo certificato di regolare esecuzione.
Fermo restando che ogni cosa è migliorabile e perfettibile, è noto un pò a tutti, anche a chi non abita a Monte Castello di Vibio, che il nostro paese è ammirato per la particolare cura e pulizia dei propri spazi ed aree pubbliche.
A tal proposito si coglie l’occasione per invitare tutti i cittadini ed i turisti a visitare il livello di manutenzione ed il grado di accoglienza delle aree verdi del comune di Monte Castello di Vibio al cui giudizio, come sempre, ci sottoponiamo.
Coalizione dei Democratici di Monte Castello di Vibio


10 maggio 2010
Anche quest’anno c’è Todi in Erba

Mentre a Todi si tiene Fiera Bella e Bimbimbici, in contemporanea va in scena, anche quest’anno, Todi in Erba, erba altissima.
In questo periodo tra festività, gite, manifestazioni che portano gente in città, sarebbe doveroso garantire, per l’immagine della medesima, un decente decoro pubblico che passa anche per una giusta cura del verde urbano. Questo non è stato garantito, neanche per il 25 aprile e ed il 1 Maggio: gli spazi verdi della  città, tra tutti la Rocca, quelli  intorno alle mura urbiche, quelli delle realtà frazionali, così  lungo le strade,  non hanno avuto cura necessaria per  un dignitoso decoro. Senza considerare che ci troviamo nel mese mariano, dove molte parrocchie usano anche fare processioni. E’ vero che c’è stato brutto tempo e in molte occasioni si è rinunciato, ma ora che maggio sembra volgere al bel tempo…
Già l’anno scorso erano arrivate lamentele in questo senso da fedeli, cittadini, autorità ecclesiastiche. Sembra che a Todi non ci sia più rispetto né per la Religione,  né per le Tradizioni oltreché per l’Immagine per la nostra città!!
Già è possibile pensare la "giustificazione" da parte di qualcuno: il maltempo, la mancanza di uomini,  di mezzi… allora perché si è deciso di non rinnovare la convenzione con la Comunità montana, senza aver pianificato  prima con  chi e come sostituire  il servizio? Anche questa volta sembra che l’Amministrazione di Todi sia stata tempestiva nella fase distruttiva ma non nella fase costruttiva.
Oltre al decoro Cittadino e Frazionale, c’è di mezzo anche la sicurezza dei cittadini,  perché l’erba alta lungo le strade  riduce  la visibilità a cominciare dalle persone che  passeggiano.  E si pensi che a Todi ci sono  ben due Assessorati e un “Gran” Consigliere con Deleghe al Decoro Urbano che se ne occupano, o meglio, dovrebbero occuparsene ed invece si hanno questi risultati per l’Immagine, il Decoro e la Sicurezza della nostra amata Città!
Manuel Valentini
     

8 maggio 2010
Petizione a Monte Castello per sistemare le aree verdi

La lista "Innoviamo Monte Castello" ha avviato una raccolta di firme per poter sollecitare i nostri bene amati amministratori a ripristinare o per lo meno sistemare le aree verdi di Monte Castello di Vibio e Madonna del Piano, visto che ormai da tempo sono lasciate alla rovina del tempo e soprattutto sono diventate inutilizzabili per i nostri bambini, dato il loro stato di abbandono. In certe occasioni sono diventate anche pericolose (vedi mancaza di protezione della fontana nei giardini di Monte Ccastello).
Si vorrebbe inviare la richiesta al nostro carissimo sindaco entro martedì prossimo. Gli interessati sono invitati a firmare.
Innoviamo Monte Castello

8 maggio 2010
Ranchicchio (Pdl): bene il tavolo tecnico sull’economia tuderte

Desidero esprimere grande soddisfazione per il progetto di creare a Todi un tavolo tecnico che possa monitorare la realtà socio-economica del territorio. Si tratta di un’esperienza assolutamente nuova per la città di Todi, e tra le più innovative anche a livello regionale.
In questo momento assolutamente delicato per la nostra realtà economica visto il perdurare degli effetti della crisi mondiale degli ultimi due anni, è di primaria importanza poter concertare le iniziative per aiutare il tessuto economico delle nostre imprese e traghettare le stesse al di fuori delle difficoltà.
L’idea promossa dall’assessore Ciani, e da me partecipata con favore, fa seguito ad altre iniziative a favore di imprese artigiane e commerciali con alcune misure presenti già nel bilancio del nostro comune per il 2010.
Inutile aggiungere che da questo Tavolo che si va a creare, oltre a giungere ulteriori spunti e suggerimenti per ridestinare parte dei fondi stanziati nel 2010, potrà venire un forte impulso per le strategie economiche dei prossimi anni.
Desidero inoltre ringraziare tutte le associazioni di categoria del territorio e tutte le associazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori, le quali hanno dato un contributo decisivo per l’istituzione di tale organismo.
Sicuramente saranno molti i temi su cui ragionare: la difficoltà nell’accesso al credito forse sarà la prima e più attuale di queste (a tal proposito è in itinere l’idea di coinvolgere dalle successive riunioni anche rappresentanti degli istituti bancari presenti nalla zona); bisognerà poi, a mio parere, porre fortemente l’attenzione sul rilancio dell’impresa manifatturiera e dell’autotrasporto che stanno vivendo momenti difficilissimi.
Un’economia che funzioni ha poi bisogno di adeguate infrastrutture e diventa quindi strategico il completamento della zona industriale di Bodoglie per favorire nuovi insediamenti a prezzi agevolati, ma anche il recupero e la ridestinazione dell’area agro-alimentare di Pantalla che sta muovendo i primi passi.
Non sfugge poi la necessità di una politica di rilancio per il settore del commercio, messo in difficoltà in questi ultimi due anni dal calo dei consumi dovuto all’erosione del potere d’acquisto dei nostri salari e non più alimentato dalla facilità nell’accesso al credito al consumo in atto fino al 2007.
La caparbietà dimostrata dal Governo Berlusconi e dal ministro Tremonti nel mantenere sempre alta la soglia di attenzione verso la crisi, e nel collaborare a tutti i livelli con le parti sociali e con gli attori economici ha consentito al nostro paese di non precipitare in situazioni finanziarie difficili, vedi  quello che sta accadendo in Grecia, Spagna e Portogallo.
Mi auguro, che allo stesso modo, con la condivisione di intenti e con la partecipazione qualificata che si va delineando al suddetto Tavolo di lavoro, si possa lavorare per riportare l’economia tuderte a livelli di crescita e sviluppo, affinché il futuro delle nostre famiglie sia meno precario, ma piuttosto più denso di prospettive.
Claudio Ranchicchio – Consigliere Comunale PDL TODI

 
8 maggio 2010
I Giovani Democratici Umbri a favore del referendum sull’acqua pubblica

I Giovani Democratici Umbri aderiscono alla Campagna Referendaria Acqua Pubblica, e più nello specifico aderiscono al comitato umbro “ Forum dei Movimenti dell’Acqua” che ha lanciato la Campagna referendaria “Acqua non si Vende” con lo scopo di raccogliere le firme necessarie per arrivare ad avere un referendum abrogativo del cosiddetto “Decreto Ronchi” che contiene norme per le norme la liberalizzazione dei servizi pubblici locali (prevista dall’articolo 15), che comprende la gestione dell’acqua. Questa legge di fatto apre la strada alle privatizzazioni.
L’acqua è un bene comune, è un bene finito, indispensabile all’esistenza degli esseri viventi, è una fonte insostituibile di vita. L’acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. L’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti.
In Italia il processo di privatizzazione del servizio idrico è iniziato da metà degli anni 90. Attraverso diversi provvedimenti legislativi si è andata affermando la gestione privata. Questo ha comportato diverse conseguenze sui cittadini, in primis c’è stato un aumento costante negli anni delle tariffe perché, oltre ai costi di gestione, il soggetto privato deve prevedere all’interno della tariffa, così come dice la legge, un profitto che noi come cittadini e utenti paghiamo al gestore.
Ecco perché riteniamo che L’Acqua non si debba vendere al miglior offerente, ma bensi rimane un bene Pubblico fruibile da tutti i cittadini, e debba essere però gestita nel miglior modo possibile da società Pubbliche senza Sprechi. I Giovani Democratici parteciperanno e daranno inoltre il proprio contributo sia nella raccolta delle firme, che nelle iniziative a sostegno del Referendum. Inoltre impegnano i propri Amministratori locali, gli eletti ed i militanti dei Giovani Democratici ad un contributo attivo nel proprio territorio a difesa di questo Bene Comune.
In attesa e con la speranza che il nostro partito, il Partito Democratico, segua il nostro stimolo e prenda esempio aderendo all’iniziativa.
Giovani Democratici Umbri


8 maggio 2010
Polemica sul malfunzionamento dell’Urbanistica: Primieri risponde al Pd

La prassi è che il P.D. avendo perso il potere non vede o non vuole vedere né la pagliuzza né il pagliaio. Oppure ha informatori di parte che non dovrebbero dare notizie false e tendenziose notizie.
I dati riportati fino ad oggi sono quelli reali e nessuno può negare i cambiamenti epocali che sono stati apportati nei vari settori dell’amministrazione, compreso quello dell’Urbanistica.  I numeri confermano che  non ci sono pratiche nei cassetti ma soltanto alcune autorizzazioni paesaggistiche che devono essere evase dal nuovo ufficio predisposto dall’amministrazione comunale, per favorire un servizio più vicino ai cittadini. Infatti, ribadisco che il mantenimento della delega ha comportato la separazione tra competenze in materia paesaggistica e competenze in materia urbanistico-edilizia.
Purtroppo la verità è che i danni sono stati fatti da chi negli anni  passati ha “preteso” che gran parte del nostro territorio comunale fosse sottoposto a vincoli fuori da ogni logica. Mi riferisco, ad esempio, al fatto che intere aree, anche di tessuto di recente espansione, ricadono nel Parco Fluviale del Tevere e sono quindi assoggettate al vincolo paesaggistico-ambientale pur potendo essere benissimo svincolate. Quelle scelte sono state fatte da amministrazioni di centro-sinistra di concerto con la Regione, infischiandosene dei danni e disagi creati ancora oggi ai cittadini i quali, solo per sostituire una finestra, devono ottenere l’autorizzazione paesaggistica e ambientale anche in quartieri come Cappuccini e Ponte Rio. Ciò non esiste in nessun altro comune.
Sul fronte del PUC 2 consiglio al P.D. di cambiare informatore dal momento che gli è sfuggito che non ci ritardi nel procedimento tanto è vero che sono già partite le gare per appaltare due interventi pubblici nel Quartiere Europa e a Porta Fratta. 
In merito ai piani attuativi occorre constatare che ancora oggi gli esponenti del P.D. non hanno afferrato la distinzione tra gestione e politica; pertanto, vorrebbero sostituirsi ai funzionari cavillando sulle procedure. Eppure Bassanini, il quale ha dato attuazione alla riforma con i famosi decreti, non era uno di loro ? Resta il fatto che, con la scusa di non capire o non voler capire, non partecipano alla votazione cercando di porre ostacoli agli interessi dei cittadini.
Infine, rivendico il diritto di polemizzare con gli esponenti del mio partito, sia a livello regionale, sia a livello comunale, avendo scelto il Popolo delle Libertà proprio perché garantisce il pluralismo e la libertà di espressione. Allo stesso tempo  non ho mai ricercato raccomandazioni, dal momento che ho dimostrato sul campo l’apprezzamento della gente. Quindi, se mai ce ne fosse bisogno, saranno gli altri a raccomandarsi!
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi

7 maggio 2010
Todi: il vicesindaco confonde le acque ma sull’Urbanistica i fatti sono contro di lui

È ormai prassi che il vicesindaco di Todi, Primieri, quando non sa cosa rispondere in materia urbanistica, alza polveroni per confondere le acque. È il suo stile. Sul cattivo funzionamento dell’Ufficio Urbanistica, derivante da una cattiva organizzazione, noi abbiamo posto questioni concrete, sollecitati da tanti cittadini che aspettano da mesi risposte alle loro istanze.
Nessuno ha sostenuto di rinunciare all’esercizio da parte del Comune della delega regionale in materia paesaggistica (se l’è inventata lo stesso assessore-vicesindaco!); noi, poi, abbiamo sostenuto esattamente il contrario: il Comune si doveva e si deve “attrezzare” per esercitare la delega e conoscendo in anticipo l’entrata a regime della nuova procedura, avrebbe dovuto organizzarsi fin dal 1 gennaio 2010, senza far attendere per mesi i cittadini, che, se va bene, subiranno, anche per piccoli interventi, ritardi gravi prima del rilascio della autorizzazione.
L’organizzazione del nuovo ufficio poteva avvenire con il personale già dipendente, senza assumere altro personale, aggravando così la spesa corrente del Comune.
Il mancato introito dagli oneri concessori previsto nel bilancio 2009 ( 1.550.000 € previsti, 980.000 € incassati ) è un dato oggettivo che, al di là delle cause, dimostra una scarsa capacità di previsione.
Sul PUC 2, venuti a conoscenza di ritardi, abbiamo sollecitato il Comune al rispetto dei tempi e delle procedure.
Sui piani attuativi abbiamo chiesto (maggioranza ed opposizione) a più riprese che gli stessi vengano illustrati in commissione consiliare o dall’assessore o dal tecnico responsabile, vista la complessità degli stessi. Ciò non avviene per rifiuto immotivato dei soggetti invitati e spesso in Consiglio nemmeno l’assessore è in grado (o non vuole o non c’è) di illustrare compiutamente le pratiche.
L’assessore ha trascorso buona parte del 2010 ad occuparsi della sua candidatura alle regionali, a polemizzare con gli esponenti regionali e locali del suo stesso partito (PDL), a raccomandarsi per non essere cacciato dalla giunta comunale. Il risultato raggiunto è che non è stato eletto (e questo poco ci interessa), ma soprattutto che ha dimenticato di organizzare gli uffici, per adempiere ai nuovi compiti, facendo pagare ai cittadini e alle imprese il prezzo delle sue ambizioni.
E questi sono fatti, non chiacchiere.
Partito Democratico di Todi

7 maggio 2010
Pdl di Todi soddisfatto per l’approvazione del bilancio

Il Popolo della Libertà di Todi esprime profonda soddisfazione per l’approvazione del bilancio di previsione annuale conseguito nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale. Il documento presentato dalla Giunta Ruggiano ha trovato piena condivisione fra le forze politiche di maggioranza ed è stato incondizionatamente sposato di gruppi consiliari di Popolo della Libertà e Fiamma Tuderte.
Le linee  presentate dall’amministrazione, vogliono ancora una volta  rilanciare scelte strategiche di sviluppo della città, mantenendo grande attenzione alla qualità dei servizi offerti in un programma di contenimento della spesa pubblica e ottimizzazione delle risorse.
La difficile situazione economica che sta attraversando l’intero Paese, non risparmia chiaramente nemmeno la nostra realtà territoriale. Nonostante ciò, l’amministrazione attraverso tagli al personale, razionalizzazione dei costi e fitti a carico della macchina comunale, ha  stanziato le risorse utili a mantenere alto lo standard dei servizi alla persona e delle politiche sociali.
 Particolare attenzione è stata dedicata all’attività culturale e  ai suoi risvolti in tema di turismo e commercio, continuando il positivo percorso avviato in  questi anni e che  ha determinato, dati alla mano, un notevole incremento del flussi turistici con conseguente positivi effetti sull’economia cittadina.  All’interno del bilancio, il piano delle opere pubbliche, prevede la realizzazione di una serie di interventi atti a migliorare le infrastrutture dell’urbe con una particolare attenzione alle necessità ed alle aspirazioni delle frazioni.
 Il Pdl di Todi desidera inoltre sottolineare che la previsione di entrate relative alle violazioni del codice della strada non sono altro che la riproposizione di quelle già previste negli anni precedenti, anche dalle passate amministrazioni sin dal 2006, che si traducono poi nel bilancio consuntivo reale, in un introito nelle casse del Comune di gran lunga inferiore a quelle previste. Fatto questo che sta a testimoniare come l’opera della polizia municipale sia volta alla tutela del cittadino ed alla prevenzione di incidenti e pericoli di varia natura, piuttosto che alla repressione e alla vessazione del cittadino stesso.
Gruppo Consiliare Popolo della Libertà Todi

7 maggio 2010
Pd Todi: non solo l’Urbanistica, anche l’Ufficio Tecnico…

A Todi, presso il Servizio Tecnico del Comune, giacciono 230 domande avanzate dai cittadini per la verifica di eventuali danni arrecati alle loro abitazioni dal terremoto verificatosi il 15 dicembre 2009 nella media valle del Tevere. Da allora i cittadini non hanno ricevuto alcun riscontro alle loro istanze ne’ l’amministrazione comunale ha disposto alcun sopralluogo tecnico per verificare gli eventuali danni e/o situazioni di pericolo per l’incolumità degli abitanti.
L’inattività dell’amministrazione sia sul piano tecnico che politico ha provocato l’esclusione di tutto il territorio comunale dalle disposizioni previste dalla ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3853 del 3 marzo 2010 che dispone i primi interventi urgenti a favore dei residenti nei comuni di Marsciano, Collazione, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Monte Castello Vibio, Panicale, Perugia, Piegaro, San Venanzo e Torgiano.
Ciò che stupisce è che rientrano nei provvedimenti comuni lontani dall’epicentro molto più del comune di Todi. A questo punto i fatti sono due: o il governo Berlusconi ha ignorato il Comune di Todi o il Comune di Todi si è totalmente disinteressato della questione. Nell’un caso come nell’altro il fatto è grave e il risultato è un danno per Todi, per la sua economia e per i cittadini.
Ancor più stupefacente e grave è la risposta che il responsabile del Servizio Tecnico del Comune ha fornito ad una istanza di accesso agli atti da parte del Gruppo Consiliare del Partito Democratico con la quale si chiedeva copia di tutti gli atti compiuti in riferimento all’evento sismico del 15 dicembre 2009. Sostiene l’ingegner Pes che, essendo il Comune di Todi escluso dai provvedimenti dell’ordinanza già citata, non verrà attuata nessuna iniziativa in merito.
E, allora, ci poniamo due domande. Ma non sarà forse che proprio l’inattività del Comune sia stata la causa principale dell’esclusione? E non si tratta di una grave omissione il non aver prontamente verificato lo stato dei luoghi, così come richiesto da 230 cittadini?
A seguito di tutto ciò, chiediamo con forza che quanto prima il Comune di Todi provveda alla verifica di eventuali danni ad edifici ed altre strutture causati dal terremoto.
Nel caso in cui dai sopralluoghi emergessero danni ad abitazioni e strutture, l’amministrazione comunale si impegni a far modificare l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, con l’inserimento anche del Comune di Todi.
Stante la serietà della situazione e ritenendo gravi le inadempienze dell’amministrazione comunale, interesseremo del problema la Protezione Civile Regionale per quanto di propria competenza.
Partito Democratico Todi


6 maggio 2010
Malfunzionamento dell’Urbanistica di Todi: l’assessore replica al Pd

Alcune precisazioni sulle affermazioni del P.D. in merito all’Ufficio Urbanistica. In primo luogo, gli incassi di € 994.000 per oneri concessori sono un ottimo risultato in tempi di piena crisi economica che dimostrano come, nella nostra città, il settore dell’edilizia ancora regge, nonostante tutto. In ogni caso, rappresenta una traguardo che la precedente amministrazione, a guida P.D., non ha mai nemmeno sfiorato, pur essendo in tempi di vacche grasse.
In ordine al PUC 2, nonostante lo scetticismo di alcuni esponenti del P.D. fin dalla redazione del progetto, rassicuro che tutte le procedure sono state espletate nei modi e tempi dovuti. Pertanto, nonostante l’atteggiamento del P.D., ostruzionistico e teso solo a tenere imboscate a danno della comunità tuderte, il piano sta andando avanti e sarà realizzato sia nella parte pubblica, sia in quella privata.
Infine, voglio precisare che il comune di Todi si è dotato di un ufficio per mantenere la delega in materia di tutela paesaggistica attribuendo le funzioni ad un responsabile tecnico addetto alla relazione paesaggistica. A tale riguardo preciso che per legge il responsabile dei procedimenti in materia di tutela paesaggistica deve essere  distinto dal responsabile dei procedimenti in materia urbanistico-edilizia. Pertanto, la difficoltà iniziale è stata nel mettere a punto l’ufficio e la nuova procedura. Difficoltà, peraltro, vissuta da tutti i Comuni che come Todi hanno optato per il mantenimento e la gestione della delega. Tuttavia, la scelta di mantenere le funzioni in materia di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica ai sensi degli artt. 146 e 159 del D.Lgs 42/2004 è a tutto vantaggio dei cittadini e dei professionisti del settore, dal momento dal momento che, appena sarà a regime la procedura, si eviteranno maggiori costi, disturbi e lungaggini.
Ritengo, che sia del tutto fuorviante e privo di lungimiranza politica ritenere, come fa il P.D., che   sia meglio restituire le deleghe alla Regione, costringendo i cittadini a recarsi in altri Uffici decentrati per ottenere ciò che può essere autorizzato nel nostro Comune. Viste le precedenti delocalizzazioni messe in atto dal centro sinistra non potevamo che essere certi di una loro contrarietà. Nondimeno, credo che il notevole vantaggio della collettività per gli anni futuri, nel mantenere un servizio nel nostro comune, possa giustificare qualche sacrificio momentaneo. 
L’amministrazione, inoltre, ha già dato indicazioni di procedere con le varianti al P.R.G. e l’ufficio si è attrezzato per fare ciò.
Infine, sul fronte dei Piani Attuativi la propaganda negativa del P.D. è smentita dai fatti dal momento che al Consiglio Comunale di aprile ne sono stati portati ben 14, tutti gestiti con grande professionalità dai funzionari dell’Ufficio Urbanistica. Piuttosto, gli esponenti del P.D. dovrebbero chiedere ai loro consiglieri perché quando sono stati presentati i suddetti Piani non erano presenti in aula. Gli interessi dei cittadini si rappresentano con i fatti e non con le solite chiacchiere.
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi


5 maggio 2010
L’Ufficio Urbanistica di Todi è in tilt

L’Amministrazione Comunale continua ad autocelebrarsi in materia con risultati e meriti che nessuno riesce a vedere, mentre la realtà dei fatti è purtroppo sconsolante.
Alcuni dati: per l’anno 2009 in bilancio erano previste entrate per oltre 1.500.000 euro, provenienti  dagli oneri concessori (Bucalossi); alla fine dell’anno nelle casse del Comune mancavano oltre 550.000 euro rispetto alla previsione, avendo incassato solo 994.000 euro, segno che in città i lavori rallentano.
Sui progetti del Puc2 è calato un preoccupante silenzio e si rischia di accumulare ritardi non spiegabili.
Il fatto più grave, per il quale in giornata è stata presentata una domanda di attualità al Sindaco da parte dei consiglieri comunali del Partito Democratico, è che l’Ufficio Urbanistica del Comune di Todi risulta non aver recepito la nuova normativa in materia di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, come previsto nel “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.
Dal 1 gennaio 2010 ad oggi, per questo motivo, non sono state rilasciate più autorizzazioni per tutte le pratiche ricadenti sotto vincolo ambientale e sono ormai decine le posizioni giacenti in attesa di definizione.
Il fermo di queste istanze sta creando un danno economico rilevante per i cittadini richiedenti, per i professionisti e le imprese in attesa di poter allestire i cantieri e, non ultimo, per le stesse casse del Comune, che, in assenza di autorizzazioni rilasciate, non incassa oneri concessori.
Questi sono i risultati reali ai quali si è giunti con l’amministrazione Ruggiano: in tre anni si sono avvicendati ben quattro responsabili dell’Urbanistica (qualcuno dice che si sta pensando al quinto!); negli ultimi due casi si è trattato di responsabili a mezzo servizio, essendo anche responsabili del Servizio Tecnico. L’Ufficio di Piano è stato smantellato. Tutte le varianti al Piano Regolatore Generale risultano ancora ferme. Per i piani attuativi si sono accumulati nel tempo ritardi ingiustificabili.
Sarà forse anche per riparare a questi ritardi che l’amministrazione Ruggiano sembra aver assunto nei giorni scorsi un’ulteriore figura tecnica a tempo.
Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che il centrodestra continua a sbandierare tagli sul personale che, nei fatti, non esistono, mentre esistono, purtroppo, molti tagli, reali e gravi, ai servizi, che spesso non funzionano.
Siamo certi che alle nostre dichiarazioni seguiranno i soliti numeri ed il solito incenso dell’Amministrazione, ma i fatti sono questi. Tutto il resto è fantasia e propaganda.
Partito Democratico di Todi


2 maggio 2010
Quelle macchie color ruggine lungo le strade e sotto i nostri olivi…

Abbiamo letto con vivo interesse l’articolo "Diserbanti lungo le strade" perchè finalmente si prende atto che quelle macchie color ruggine sotto i nostri olivi o viti o a bordo strada sono un boomerang per la nostra salute.
Ricordiamo l’epoca del cambiamento da una agricoltura dell’uomo per l’uomo a quella in cui la chimica ha cominciato a dominare le nostre vite e senza rendercene conto abbiamo cominciato a introdurre veleni nel nostro corpo.
Non è un invito a tornare al bel tempo che fu, ma sicuramente vanno rivisti atteggiamenti e strategie di coltivazione che portino a migliorare il nostro ambiente e, a cascata, la nostra alimentazione e quindi la nostra salute. E’ con il cibo sano che si fa prevenzione (non solo con vaccinazioni di massa ).
Da alcuni anni cerchiamo di diffondere le teorie e le pratiche di coltivazione codificate da Rudolf Steiner un secolo fa; possono sembrare una stravaganza per pochi ma che in realtà sono modelli produttivi molto appprezzati nel mondo germanico, nel milanese la famiglia Crespi ha una grande azienda improntata con tali sistemi. E’ la Terra che ha in sè le risposte alle sue problematiche così come noi abbiamo le capacità per superare i problemi che insorgono nel corso della vita, solo però se il corpo è in buona salute.
E’ importante che nella nostra zona sia presente l’Istituto Agrario, perchè è giusto insegnare ai giovani il rispetto per la Terra affinchè essi siano il veicolo di nuovi (antichi) saperi rispettosi di ciò che ci circonda. E’ fondamentale comprendere che l’omologazione dei sapori , dei saperi o di ogni cosa è deleterio per tutti e vantaggioso solo per chi ne trae profitto. E’ quindi importante riscoprire il lavoro manuale e pratico senza lasciare che la chimica faccia il lavoro dell’uomo.
Marco Bianchi, Doariana Paolacci – A.T.O.M.I.


2 maggio 2010
A Marsciano, sul depuratore di Olmeto, il centrodestra mente sapendo di mentire

Il consigliere Liotti e il PdL marscianese reclamano oggi, sapendo di mentire, un maggior coinvolgimento del Consiglio e delle Commissioni quando invece tutti hanno ormai riconosciuto, ed apprezzato, l´impegno di questa amministrazione proprio nel garantire, fin dal suo insediamento, il massimo di partecipazione anche su atti e materie che non l´imponevano. Sarebbe invece più utile e più corretto che ricordassero ai cittadini, ed anche a se stessi, che furono proprio loro, peraltro con un atto congiunto con la minoranza di sinistra e con Rifondazione Comunista (sic!), a non voler entrare a far parte della commissione tecnica appositamente istituita dal Consiglio Comunale per valutare le ipotesi sul futuro ell’impianto di Olmeto. La Commissione si insedierà lunedì 3 maggio alle ore 11 e se il PdL, o qualche altra delle forze di minoranza, intendesse ripensarci e partecipare ai lavori della commissione non ci saranno problemi, anzi verrebbe valutato come un gesto di responsabilità; altrimenti ha davvero poco senso chiedere maggiore partecipazione…
Come è stato poi ricordato pochi giorni fa nel corso della riunione congiunta della I^ e II^  Commissione, a cui lo stesso Liotti fa riferimento, la Regione dell’Umbria ha stabilito, d’intesa anche con l´Amm.ne comunale di Marsciano, le norme transitorie di attuazione al Piano di Tutela delle Acque che, fra l´altro, fissano al 31 ottobre 2010 il termine entro il quale il Comune dovrà decidere, attraverso un voto del Consiglio Comunale e non del Sindaco, il destino dell’impianto di Olmeto. Entro quella data quindi sapremo se ci sarà un nuovo impianto oppure nessun impianto.
Tutto ciò è ormai palesemente chiarito e confidiamo che ne prenda finalmente consapevolezza anche il consigliere Liotti e l´intera minoranza. Nel frattempo, mentre le posizioni del Sindaco e della maggioranza sono del tutto chiare e aperte ad una valutazione di natura tecnica e politica delle proposte di riutilizzo del sito di Olmeto, peraltro secondo le linee guida fissate dal Consiglio Comunale, il PdL, che reclama chiarezza agli altri, si guarda bene dal farci sapere la sua idea e la sua proposta di soluzione…
Quanto all’indagine in corso essa, come è evidente, trae origine da una interpretazione tutt’altro che univoca di norme europee, statali e regionali.
E’, insomma, uno dei tanti capitoli della confusione normativa e di competenze in cui ogni giorno si imbattono istituzioni, imprese e cittadini, su molte, anzi troppe, materie.
Nel frattempo è del tutto normale e legittimo che l’Amministrazione riaffermi la correttezza e la legittimità dei propri atti in tutte le sedi, esprimendo comunque sempre il massimo rispetto per l’autorità giudiziaria.
Noi ci sentiamo comunque legittimati ad esprimere poi le nostre considerazioni relative ad un fantomatico inquinamento di terreni e di falde che tutte le analisi svolte hanno finora ampiamente smentito.
Aldilà di tutto questo ci preme comunicare ai cittadini che mentre da molte parti si tenta ancora di strumentalizzare questa vicenda, l’amministrazione continua invece a concentrarsi e a lavorare, secondo il percorso presentato più volte in Consiglio Comunale per favorire una soluzione definita ad un problema che da troppo tempo ha condizionato, e spesso ha davvero "inquinato", il dibattito politico marscianese.
Compiamo questo percorso andando oltre le polemiche, con spirito di apertura e costruendo una sempre più solida coesione tra i cittadini con cui affrontiamo ogni giorno tutti i problemi aperti. Crediamo sia proprio questo, oltre all’efficacia delle scelte fin qui compiute, il tratto distintivo di una amministrazione comunale che sta riscuotendo, nonostante quello che dica Liotti e il PdL locale, un crescente apprezzamento da parte della comunità marscianese."
Massimo Ceccarelli – capogruppo PD Marsciano


1 maggio 2010
Precarizzazione estrema del lavoro: anche i sindacati…

Ecco qua! Il mostro di Bolkenstein, inizia a mietere le prime vittime. Questa vuole essere una risposta alla lettera "postuma" e fin troppo, al limite dell’imbarazzo, OVVIA del "sindacalista" di categoria, Natili.
Conosco bene il mondo della GDO, e la Fisascat alla quale sono stato iscritto fino al giorno in cui ho perso il lavoro anche in conseguenza della mia attività sindacale nella azienda dove ero assunto,e proprio per quel sindacato. Pertanto non posso che trovare abbastanza ridicole le affermazioni del sig. Natili, dopo che i sindacati nessuno escluso, hanno portato alle conseguenze che abbiamo davanti: precarizzazione estrema del lavoro, e tutele più degli interesi delle aziende che di quelle dei lavoratori, dietro l’esile scudo delle solite crisi e penuria di lavoro, con il solo fine di giustificare a chi ne chiede conto, il perchè d tante concessioni a danno di chi paga la quota sindacale.
Vi prego di voler inoltrare al sig. Natili Legge Regionale 15 del febbraio 2010; sicuramente anche grazie a lui, visto che rappresenta la categoria, quei lavoratori che saranno costretti ad essere sul posto di lavoro anche il giorno di Natale (oltretutto in forma pressochè gratuita), sapranno indirizzare i propri auguri e quelli delle loro famiglie.
Roberto Proietti

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