La commissione Agricoltura della Camera ha approvato a maggioranza, con 21 voti a favore e 17 contrari, il sub-emendamento all’articolo 43 sulla caccia della legge comunitaria, che consente alle Regioni di posticipare i termini del calendario venatorio dietro preventivo parere di validazione dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale). Il testo in questione, prevede in particolare che «fermo restando le disposizioni relative agli ungulati, le Regioni possono posticipare i termini in relazione a specie determinate e allo scopo sono obbligate ad acquisire il preventivo parere di validazione delle analisi scientifiche a sostegno delle modifiche da apportare, espresso dall’Ispra, sentiti gli equivalenti istituti regionali ove istituiti e riconosciuti dalla commissione Europea, al quale dovranno uniformarsi.
Nel testo votato è inoltre previsto il divieto di caccia per ogni singola specie «durante il ritorno al luogo di nidificazione, durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli.
Su tale emendamento da Federcaccia Umbria giungono perplessità in quanto, si legge in un comunicato, “annulla tutti gli Osservatori regionali, conferendo ogni potere decisionale ad un unico ente, l’Ispra, il quale non solo è in mano al Ministero dell’Ambiente anziché alla Presidenza del Consiglio dei ministri – sua sede naturale –, ma non è neanche finanziato, e dunque mai in condizioni di funzionare come dovrebbe”.
- Bic
- 19 Aprile 2010
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