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Ai 247.009 cittadini, che non sono andati ai seggi a votare, se ne sono aggiunti 16.825, che hanno posato nell'urna schede bianche o annullate
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Tra le prime dichiarazioni di Catiuscia Marini, neo governatrice o presidente della Regione Umbria,quella rituale "sarò il Presidente di tutti".
Una dichiarazione molto più impegnativa di quel che si pensi
, sentendo le affermazioni delle forze politiche tutte pronte a cantar vittoria per aver vinto o per non aver perso qualche punto percentuale dei voti validamente espressi dal corpo elettorale.
L’impressione, che si ha sentendo queste dichiarazioni, somiglia a quelle che vengono alla mente ascoltando quelle di qualche allenatore, di calcio il quale più o meno direbbe così: "la partita è stata brutta, ma quel che conta sono i tre punti ed i tifosi saranno sicuramente contenti", senza considerare che più di un terzo degli spettatori se ne sono andati dallo stadio alla fine del primo tempo.
E già! In Umbria non hanno voluto dare il loro voto a nessuno 263.834 persone, il che equivale al 36,96% del corpo elettorale.
Una cifra questa che è nascosta, quasi se ne avesse vergogna, nelle pieghe delle statistiche sulle recenti elezioni regionali, nessuno che si sia presa la briga di aggiungere, a quelli che non sono neppure andati ai seggi, quelli che invece ci sono andati per protestare in modo più vibrato, apponendo nell’urna una scheda bianca o annullandola con frasi che pochi conoscono.
E questi ultimi non sono stati affatto pochi, quasi 17mila: 4.555 nella provincia di Terni e 12.270 in quella di Perugia.
E’ come se ad Orvieto, più un altro piccolo comune dei dintoni, nessuno ma proprio nessuno fosse andato a votare.
Complessivamente quel 3,21% di schede nulle e bianche sul totale degli aventi diritto al voto sarà l’osso più duro per Catiuscia Marini, la fetta dell’elettorato che – pur disamorata per la politica come il restante 33%- ha tanta rabbia in corpo da spingersi fino all’urna, con la speranza che qualcuno si accorga di loro.
A questi quasi diciasettemila dovrà indirizzarsi l’attenzione di Catiuscia Marini e di tutti quanti ancora credono che la politica attuale possa avere un ascolto da parte della popolazione umbra, perchè il numero è tale da dare una segnale grande ed allarmante.
Singolarmente il colloquio con "gli arrabbiati" dovrà iniziare nei luoghi il cui nome inizia con una V, come il segno della vittoria, e che corrispondono  a Valfabbrica, dove le schede bianche hanno raggiunto la percentale del 5,59% ed a Vallo di Nera dove quelle nulle sono state il 4,65%.
Iniziare dalla V e risalire alla A, un percorso lungo ma indispensabile per evitare che la parola "democrazia"  diventi anche in Umbria solo una vuota parola per la gran parte della popolazione.

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