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L'ipotesi viene avanzata dal settimanale di Terni, dove la vicenda del fondatore della Comunità Incontro di Amelia viene inserita all'interno di un ampio servizio sulla pedofilia da parte di religiosi
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Il settimanale "L’Espresso" di questa settimana, nell’ambito di un ampio servizio di ben 5 pagine su "Pedofilia: l’Inferno Italiano" di Tommaso Cerno, dedica un riquadro anche a Don Gelmini, in riferimento alla "morte misteriosa" di un collaboratore accusato di pressioni sui testimoni al processo penale, fermo all’udienza preliminare, contro il fondatore della Comunità Incontro di Amelia, accusato di violenze sessuali nei confronti di una decina di ospiti della struttura.
La vicenda è quella che vede Pierluigi La Rocca, 38 anni, scomparso alla fine di agosto in "circostanze non del tutto chiare". Insieme a Giampaolo Nicolasi, un altro stretto collaboratore del sarcedote, era accusato di favoreggiamento dalla procura di Terni: i due avrebbero infatti tentato di convincere i testimoni a ritrattare le accuse contro Don Gelmini in cambio di denaro.
La Rocca è stato trovato morto il 29 agosto nella sua casa di Amelia. L’ipotesi subito fatta è quella del suicidio per motivi sentimentali, realizzato con un mix di farmaci e droga. Le forze dell’ordine, però, non hanno ricollegato subito il nome con la vicenda di Don Gelmini e non hanno quindi disposto cautele di indagine particolare (l’abitazione non è stata neppure sigillata).
Alcuni giorni più tardi, però, riferisce "L’Espresso", le persone a lui vicine avrebbero sostenuto che la versione di suicidio per amore mal si attaglia ad una persona come La Rocca, descritto come una persona meticolosa che si appuntava tutto. Ma la sua agenda, relativa all’ultimo anno, non sarebbe mai stata ritrovata.
Sul sito de "L’Espresso" è pubblicato anche il dossier di 40 casi di molestie sessuali sui bambini da parte di religiosi o in ambienti religiosi, accaduti in Italia, con vicende spesso inedite (www.espressonline.it).

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