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Un sito web cerca di ridicolizzare i progetti che tendono a riflettere la radiazione solare utilizzando  superfici bianche portati avanti anche dall'equipe del professore marscianese Franco Cotana
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Al mondo ci sono anche persone che non ritengono che il surriscaldamento globale stia lentamente distruggendo la Terra e il suo ecosistema.
Per ridicolizzare le idee altrui questi scettici hanno messo alla berlina quelle che ritengono le idee piu’ stravaganti che negli ultimi anni sono state proposte dagli scienziati di tutto il mondo. Il sito ‘Mother Nature network’ ne ha stilato una lista di otto (piu’ una).
Al primo posto, nella lista delle ‘bizzarrie’ anti CO2 c’e’ in primo luogo quella del glaciologo Jason Box che, per salvare i ghiacci della Groenlandia, propone di coprire la superficie del Paese con delle coperte bianche per aumentare la sua riflettivita’.
Tuttavia la proposta sembra molto assomigliare ad una che è stata presentata da un ricercatore dell’università di Perugia alla conferenza mondiale sul clima di Copenaghen dove, invece, ha trovato una ben altra, favorevole, accoglienza.
Lì è’ stata lanciata l’idea dell’istituzione di una Agenzia Internazionale coordinata dall’Italia per il progetto ALBEDO CONTROL che, avvalendosi  di un satellite e di apposite procedure, assegni crediti di carbonio a superfici che riflettono la radiazione solare, diminuendo  il riscaldamento terrestre. Il progetto era stato presentato dal prof Franco Cotana, Ordinario di Fisica Tecnica Industriale, Direttore del  Centro nazionale di Ricerca sulle Biomasse presso l’Università degli Studi di Perugia ed intende promuovere la colorazione, quanto più estesa possibile, di superfici terrestri col bianco.
Il nome del progetto fa riferimento all’albedo (dal latino albēdo, "bianchezza", da album, "bianco") che, parlando di una superficie  è quella frazione di luce o, più in generale, di radiazione incidente che viene riflessa indietro. Esso indica dunque il potere riflettente di una superficie.
L’albedo massima è 1, quando tutta la luce incidente viene riflessa. L’albedo minima è 0, quando nessuna frazione della luce viene riflessa. In termini di luce visibile, il primo caso è quello di un oggetto perfettamente bianco, l’altro di un oggetto perfettamente nero. Valori intermedi significano situazioni intermedie.
L’albedo della neve fresca arriva fino a 0,9. Il carbone ha un’albedo molto bassa. Una lavagna ha un’albedo di circa 0,15.
Secondo i dati del National Climatic Data Center (USA), che sono composti dalle medie trentennali di migliaia di stazioni meteorologiche sparse per il mondo, la stazione vicina all’università di Fairbanks, Alaska è molto più calda dell’aeroporto di Fairbanks, una differenza dovuta in gran parte al fatto che l’università è circondata da alberi di pino, e quindi una percentuale minore di superficie è coperta di neve che riflette la radiazione nello spazio. Le stazioni di Neunke e Kukla mostrano che questa differenza è più forte durante gli ultimi mesi invernali, quando la radiazione solare è maggiore.
Anche se la relazione tra albedo e temperatura è famosa principalmente tra le regioni più fredde della Terra, ricche di neve, è in realtà più forte nelle regioni tropicali, perché i tropici ricevono molta più luce dal Sole.
Quando i contadini brasiliani tagliano scuri alberi di foresta vergine per rimpiazzarli con un suolo ancora più scuro su cui verranno piantate le colture, pare che la temperatura media della zona si alzi di 3° come media annua.
L’albedo lavora anche su scala più piccola. Le persone che indossano abiti scuri d’estate sentono spesso più caldo di quelle che indossano abiti chiari.

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