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La scossa di magnitudo 2,8 delle 14.13 di ieri tra Spoleto ed i comuni montani della provincia di Terni nel distretto sismico chiamato della Valle del Topino, non ha avuto repliche, ma il fremito della terra spazia dal sud al nord d'Italia
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A distanza di più di 24 dalla scossa di terremoto di magnitudo 2,8 che ha avuto il suo epicentro nell’Appennino Umbro al confine tra le province di Perugia e Terni comprendendo in un raggio di 10 km le città di Spoleto (Pg) Arrone (Tr) Ferentillo (Tr) E Montefranco (Tr), la terra non ha più tremato in Umbria.
Ma la scossa alle 14.13 di ieri alla profondità di 8,2 testimonia che tutta la penisola Italiana è in tensione per lo scontro in atto tra la placca africana e quella europea asiatica, lungo un fronte che va dalla Bosnia fino alla Turchia, interessando anche Albania e Grecia.
Nell’ultima settimana scosse di terremoto infatti sono state registrate un po’ in tutta Italia: Isole Lipari e golfo di Sant’eufemia, il Polino, l’Aquilano, i monti della Laga, le Madonne ed i Monti reatini, la valle dell’Aterno e del Velino- Sirente, il tavoliere della Puglia e la costa calabra, la pianura padano – emiliana, l’eugubino, la valle del Taro e da ultimo, con una magnitudo di 3.3  il Monte Alpi-Sirino in Basilicata alle 18,30 di ieri

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