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Invitiamo coloro che desiderano la pubblicazione dei propri contributi nello spazio "Lettere e Interventi" di non superare le 2.500 battute, al fine di evitare alla redazione spiacevoli tagli al testo inviato o la non pubblicazione. Torniamo ad applicare questa regola da oggi, 21 marzo, terzo "compleanno" del portale iltamtam, su richiesta degli stessi lettori che hanno spesso segnalato e lamentato l’eccessiva lunghezza del materiale pubblicato ed il venir meno di una sua efficace leggibilità.

30 marzo 2010
A Todi il centrosinistra è al 53%, il centrodestra, dopo 3 anni di amministrazione, al 43%

L’elezione di Catiuscia Marini a Presidente della Regione Umbria ci riempie di profonda soddisfazione e grande orgoglio.
Il dato regionale, registrato anche a Todi, parla da sé: 20 punti di distacco tra Catiuscia Marini e Fiammetta Modena. 15.000 voti in più rispetto al dato complessivo della coalizione, segno di una candidatura autorevole, che è riuscita a parlare a tutta l’Umbria.
A Todi, anche la coalizione di centrosinistra si conferma maggioranza assoluta con oltre il 53% dei consensi, distaccando di 10 punti la coalizione di centrodestra, che, dopo tre anni di amministrazione, si ferma al 43%. Un dato che parla inequivocabilmente dell’insoddisfazione dei cittadini tuderti, ormai certificato da quattro elezioni consecutive: politiche del 2008, europee e provinciali del 2009, regionali del 2010.
Nel centrosinistra tuderte si conferma la centralità del progetto del Partito Democratico, elemento cardine di una coalizione che nei prossimi mesi dovrà responsabilmente sviluppare un confronto aperto per delineare un’alternativa al governo della città. Dopo aver eletto Catiuscia Marini Presidente, l’impegno non può che essere quello di restituire alla città un governo di centrosinistra, con la fiducia dei cittadini.
In questa campagna elettorale, il Partito Democratico di Todi ha scommesso su una politica condivisa con le altre realtà della Media Valle del Tevere. Molto significativa per la nostra città e per l’intero comprensorio è l’elezione di Gianfranco Chiacchieroni al Consiglio Regionale, secondo degli eletti nella lista del Pd: elezione a cui ha contribuito anche la nostra città con 715 preferenze.
Siamo convinti che l’elezione della Presidente Marini e dei consiglieri Chiacchieroni e Buconi apre una pagina nuova e sicuramente positiva per la nostra città e per il nostro comprensorio, in uno spirito di collaborazione e di integrazione per la crescita e lo sviluppo delle nostre comunità.
Ringraziamo tutti gli elettori e tutte le elettrici per la fiducia ed il consenso accordatici.
A Catiuscia, Gianfranco e Massimo i nostri migliori auguri di buon lavoro.
Partito Democratico Todi

30 marzo 2010
L’elezione di Chiacchieroni è una bella pagina per la storia di Marsciano

Quella di Gianfranco Chiacchieroni è la prima elezione di un marscianese al Consiglio Regionale per via diretta. E’ un risultato che saluto con grande soddisfazione da cittadino e da Sindaco di Marsciano.
Esso premia la capacità che la nostra comunità ha dimostrato nel comprendere che in questa fase particolare della nostra storia, cambiata dopo il 15 dicembre e il terremoto che ci
ha colpiti, occorreva stringersi intorno ad un candidato che aveva la capacità politica e amministrativa di Gianfranco di rappresentare gli interessi generali di Marsciano. Marsciano con oltre 3000 voti ha contribuito in modo decisivo alla sua elezione. Ed è un fatto che ci riempie di grande soddisfazione. Ma i tanti consensi raccolti da Chiacchieroni in molte zone dell’Umbria e in tutta la Media Valle del Tevere rappresentano la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto: la sua esperienza da Sindaco ha fatto di questa comunità e di questo territorio un modello a cui molti umbri guardano con grande attenzione perchè capace di coniugare sviluppo, qualità sociale dei servizi e valorizzazione ambientale del territorio.
Questo risultato quindi serve a Marsciano e serve all’Umbria intera e siamo certi che insieme alla Presidente Catiuscia Marini, alla quale faccio le mie congratulazioni più sentite, Gianfranco Chiacchieroni sarà capace di lavorare con la passione e l’intelligenza che ha dimostrato, al servizio dell’intera comunità regionale.
Il risultato locale di queste elezioni mette in evidenza tre dati per noi di grande importanza: una partecipazione al voto superiore di 6 punti alla media regionale; un risultato della Candidata presidente al di sopra della media regionale, con un PD che sfiora il 50% dei voti e, appunto, l’elezione in Consiglio Regionale di Gianfranco Chiacchieroni.
Una bella pagina nella storia democratica e civile della nostra comunità.
Alfio Todini – sindaco di Marsciano


29 marzo 2010
Martiri da dimenticare e Violenti da giustificare

In questi ultimi tempi si legge continuamente di violenze inaudite ed attacchi virulenti a Cristiani e solo perché non hanno voluto rinunciare alla loro fede: si tratta di crimini efferati, come l’assassinio di un cristiano che aveva rifiutato di convertirsi alla religione islamica ed, in aggravio, lo stupro della moglie che era andata alla polizia per denunciare il fatto e lo sporco tentativo di imputare a Benedetto XVI di non essere intervenuto con tempestività e fermezza per stroncare vergognosi casi di pedofilia da parte di sacerdoti.
Gli Italiani devono aprire gli occhi rendersi conto che se invece dei cristiani e del capo della Chiesa di Roma fossero stati colpiti altri soggetti politicamente più apprezzati e polticamente sostenibili tutti i mezzi di comunicazione sarebbero stati alluvionati di notizie e servizi nel merito mentre si cerca di coprire il più possibile le violenze commesse in danno dei fedeli Cristiani,conderati politicamente non sostenibili e, come tali, da dimenticare da un arco di forze che va dall’estrema sinistra, compresi i cattolici adulti e la sedicente cultura progressista, agli anticlericali radicali forse anche agli estremisti clericali.
Benedetto XVI sta ripetendo la Verità con la sua serenità sapienzale ma la sua voce non riesce a superare il cerume che chiude le orecchie dei di tanti  progressisti Italiani ma questo era stato previsto dal Gesù Cristo che ha sempre detto ai cristiani di essere coraggiosi perché la Parola di Dio è una lama temperata adatta che le persone che la impugneranno mentre non è adatta per i vigliacchi, anche se cari alla politica dominante, che dovranno prenderla per la lama.

Renato Domenico Orsini

28 marzo 2010
Pozzo Beccaro e Tempio Consolazione: sulle luci, due pesi e due misure

In tempi come quelli attuali ormai difficilmente ci si riesce a meravigliare di qualcosa, tanto il mondo ci ha abituato al massimo delle stranezze. A quanto pare l’Amministrazione Comunale di Todi non vuol essere da meno. Infatti è uscita, su Tam Tam di marzo 2010, una nota in cui il Comune vanta la sostituzione delle lampade del percorso che va dal Pozzo Beccaro a Porta Libera, il quale, secondo l’A. C. di Todi “…era gravemente deturpato dalla scia di luci che tagliavano la collina, spiccando per la loro incredibile inadeguatezza al cospetto della Consolazione…”.
A leggere questa nota dell’Amministrazione siamo stati presi dallo sgomento. Ci siamo chiesti se l’articolo parlasse della stessa Amministrazione Comunale che ha difeso a spada tratta l’illuminazione della Consolazione, contro tutto e tutti i pareri contrari di esimi esperti,  della stessa Soprintendenza, della Commissione Ministeriale, dell’Esperto, invocato dal Sindaco stesso, Sgarbi. Quest’Amministrazione che non solo ha avallato l’intervento, ma che non ha nemmeno controllato che l’opera fosse effettuata con i necessari permessi, tanto che gli uffici comunali preposti si sono visti costretti ad erogare una sanzione pecuniaria, in base all’art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004, all’Etab Consolazione.
Questa Amministrazione si preoccupa del deturpamento della collina perchè i fari della scalinata sono troppo forti ed invasivi e non si è accorta che nel frattempo è stata installata una illuminazione, quella si veramente invasiva e deturpante, sulle stesse pietre del maggior monumento del rinascimento tuderte e non solo, riducendolo ad una sorta di colabrodo traforandolo con più di 700 buchi.
Fari di una potenza tale che a confronto quelli della scalinata sono diventati dei lumini cimiteriali, alla faccia del risparmio energetico e dell’inquinamento luminoso.
La prima cosa che ci chiediamo è se per caso questi nostri amministratori siano affetti da strabismo? Nel caso fosse, possiamo constatare che sicuramente non è quello di Venere.
Chiedono anche  la riduzione del numero dei fari della salita!!! Ma non si sono accorti di quella miriade di fari  che ha massacrato il Tempio della Consolazione?
Ma forse è proprio vero che in questo caso  la mano destra non sa quello che fa la sinistra! Oppure è solo opportunismo politico?
Comitato Difesa della Consolazione


27 marzo 2010
Pdl Marsciano: "All’Amministrazione distratta ricordiamo che d’estate i reflui emettono esalazioni"

In riferimento all’intervento “Zappulla e il Pdl fanno ironia invece che fare politica per Marsciano” a firma “Amministrazione Comunale di Marsciano”, il comunicato in oggetto si guadagna una replica non tanto per i contenuti ma piuttosto per la pavida boria con cui gli estensori dell’articolo si sono firmati.
Chi è infatti “Amministrazione Comunale di Marsciano”? Il Sindaco? Tutta la Giunta? La maggioranza? Tutto il Comune di Marsciano? Con i dipendenti comunali in fila per sottoscrivere un articolo piuttosto che una petizione? Ulteriore prova, anche questa, dell’approssimazione con cui nel “palazzo”non si fa politica ne amministrazione bensì opposizione agli oppositori, al Popolo della Libertà di Marsciano.
Volendo poi puntualizzare alcuni aspetti “dell’approfondita” disamina della politica del PdL marscianese vorrei ricordare, ai distratti componenti “dell’Amministrazione Comunale”, come il “senso di responsabilità” dimostrato dal Popolo della Libertà, di cui mi onoro di essere coordinatore comunale, si è palesato inequivocabilmente ancora quando il Consiglio comunale ha potuto svolgere i suoi lavori grazie anche alla presenza dei consiglieri PdL, vista l’assenza dei più cagionevoli esponenti della maggioranza.
In merito alle proposte sottoposte al Consiglio comunale inerenti il biodigestore di Olmeto va ricordato, sempre, ai distratti “amministratori comunali” come in occasione, proprio, della seduta del 16 settembre 2009 presentammo un documento, integrato poi da PRC, MD e Movimento per la Qualità della Vita, in cui chiedevamo l’istituzione di due commissioni, avendo ben chiaro che le criticità alla nostra attenzione erano, ed ancora sono, molteplici e differenti. Da una parte c’è lo stoccaggio dei reflui che devono essere smaltiti e l’impianto di biodigestione sul cui futuro vanno presi provvedimenti, dall’altra le imprese zootecniche che si trovano nell’impossibilità di esercitare opportunamente il loro lavoro. I “rilievi politico amministrativi” oltre che studiati vanno anche capiti.
Per quanto attiene poi al non ben specificato “utilizzo di Organi e Istituzioni” per “propaganda pre-elettorale” credo sia un refuso di una qualche missiva indirizzata in Provincia.
Ultima annotazione, di carattere previsionale, condividendo che “le azioni di messa in sicurezza devono essere preventive per essere efficaci e basarsi sull’ipotesi più pessimistica” a breve incomberà l’estate e con essa il sole rovente a cui i più fortunati potranno crogiolarsi al mare ma sotto la cui azione tra l’altro i fluidi evaporano, generando esalazioni.
Francesco Zappulla – Coordinatore Comunale PdL Marsciano

27 marzo 2010
I tre consiglieri di opposizione vogliono solo alzare un polverone

Dal resoconto di Marco Pochini sull’incontro a Spina su TamTam on-line (Marsciano: da sinistra fuoco sul biodigestore) si apprende che tre consiglieri comunali dell’opposizione  Ranieri,  Mattioli e  Sorbini (Velloni si è addirittura giustificato), si sono subito precipitati ad organizzare sulla scia del sequestro dei due laghetti di Papiano e Sant’Elena e della notizia di eventuali avvisi di garanzia,  abbiamo l’ulteriore conferma che l’interesse non è tanto quello di capire i termini della vicenda e di valutare il percorso che già da tempo il Consiglio Comunale e la Giunta hanno individuato, ma si vuole, come al solito ad alzare il polverone.
Un fatto non nuovo in cui si tenta di mischiare le carte e di sottrarsi ad un confronto di merito sulla questione. Anche in questo caso il tentativo di strumentalizzare è così grossolano che non varrebbe neanche la pena di prenderlo sul serio.
Mattioli però dopo aver rivendicato il merito del sequestro, cercando di toglierlo  a Sebastiani che già si era prontamente “candidato”, ha affermato che  “finalmente è venuta a galla la verità”: quale però non lo dice.
Troviamo poi molto grave che si affermino cose, come quelle riportate ed attribuite al Consigliere Mattioli. Aspettiamo, ed anzi lo sfidiamo, a dire su cosa quel lungo elenco di persone che ha fatto (tra cui compaiono anche tecnici) avrebbero mentito.   Altra affermazione priva di senso l’ha fatta  Gianluca Schippa, consigliere comunale di Rifondazione Comunista di Bettona, che, secondo il resoconto, ha  affermato: “posso confermare che il Presidente della Giunta Regionale, abbia concesso la fertirrigazione per questi laghetti di Marsciano” visto che è l’intera Giunta Regionale, di cui anche Rifondazione fa parte, che ha deliberato sulla materia, così come accaduto deò resto in tutte le altre regioni d’Italia.
Non è mancato neanche il medico della compagnia che ha paventato, ancora una volta, l’idea di possibili danni alla salute derivanti dall’impianto (ormai chiuso) di Olmeto e che ha lanciato anche pesanti accuse a chi (ma non sono proprio loro??) “su queste cose ci fa la campagna elettorale.”
Chissà poi se il consigliere comunale Sorbini, nell’illustrare la situazione del laghetto di Papiano, avrà ricordato che anche lui ha condiviso con la maggioranza (ed in pubblica assemblea) la scelta e le modalità per trasferire a Papiano una piccola parte delle acque stoccate nelle lagune di Olmeto a rischio di tracimazione
Il resoconto ci ricorda infine che  l’assemblea è terminata con l’intervento del locale candidato alle regionali per Rifondazione Comunista;  questo, in fondo, era il senso vero dell’incontro.
Un candidato peraltro impegnato in non facili equilibrismi: di lotta a Marsciano, di Governo a Perugia.
Gruppo PD Marsciano

26 marzo 2010
Zappulla e il Pdl fanno ironia invece che fare politica per Marsciano

Zappulla, in quanto coordinatore del PdL di Marsciano, fa la voce grossa su questioni che invece meriterebbero maggiore cautela e senso di responsabilità. Dopodiché non sa indicare un solo atto concreto, compiuto da questa amministrazione sul tema specifico, sul quale le forze del centrodestra abbiano fatto una proposta diversa. Come sempre invitiamo i cittadini a farsi una idea propria, magari andando, dal sito del Comune (www.comune.marsciano.pg.it), a rivedere i dibattiti in Consiglio che si sono occupati di questo problema. Magari a partire da quello del 16 settembre 2009 per arrivare a quello sull’utilizzo dei laghetti.
Invece di ironizzare sulle piogge, onestà vorrebbe che si riconoscesse il fatto che, pur avendo alle spalle un periodo straordinariamente piovoso, che ha determinato nei mesi scorsi esondazioni di fiumi (compreso il Tevere a Marsciano), straripamenti e stati di emergenze in tutta la regione e non solo, abbiamo evitato ciò che era nostro dovere evitare: il danno ambientale che sarebbe avvenuto se le lagune presso l’impianto avessero tracimato. E anche non avendo la sfera di vetro per prevedere le piogge, informiamo Zappulla che esistono molti ed autorevoli siti che fanno proprio questo rivoluzionario lavoro: le previsioni del tempo! Aldilà delle battute, le azioni di messa in sicurezza devono essere preventive per essere efficaci e basarsi sull’ipotesi più pessimistica.
Resta il fatto che se qualcuno aveva una idea o una proposta diversa sul come affrontare tale questione avrebbe potuto esporla e l’avremmo certamente valutata. Solo che  non è accaduto. Quindi se si vorrà essere meno propagandistici e più precisi sui rilievi politico amministrativi da farci in relazione agli atti compiuti, siamo a disposizione. Ciò presuppone che li si prenda e li si studi. Altrimenti è solo propaganda pre-elettorale, che utilizza Organi e Istituzioni il cui lavoro non andrebbe piegato a tale scopo. I cittadini valuteranno la consistenza di tutto ciò.
Amministrazione Comunale di Marsciano


26 marzo 2010
Pdl Marsciano: sul biodigestore superficialità della Giunta Todini

Con il sequestro dei laghetti di Papiano e Sant’Elena da parte del NOE siamo all’epilogo della gestione politica – irresponsabile, approssimativa e fallimentare – dei reflui zootecnici da parte della Giunta Todini.
Il biodigestore di Olmeto ha avuto una vita travagliata ed è già stato oggetto di prescrizioni da parte dell’Arpa sul suo funzionamento. Questo ultimo evento, anche se non dovesse far emergere condotte che abbiano minato la salubrità del territorio e la salute della cittadinanza, indica comunque l’assoluta superficialità politica ed amministrativa della Giunta Todini.
L’Amministrazione comunale tende a minimizzare l’accaduto, a scaricare la colpa sulle “piogge” invernali (possibile che le avevano previste?). Il PRC e MD, visto che sostengono alle regionali il PD, enfatizzeranno le responsabilità del Sindaco. Ma con la vicenda del biodigestore di Olmeto tutta la sinistra, da quella regionale a quella marscianese, ha dimostrato la sua incapacità ad amministrare.
Il Popolo della Libertà si è sempre espresso chiaramente contro la gestione del biodigestore degli ultimi anni, e votando sempre in maniera contraria all’utilizzo dei laghetti, oggi, oggetto del sequestro.
Augurandoci che il provvedimento dei NOE voglia sanare unicamente sprovveduti atti amministrativi scongiurando così illeciti di qualsiasi altra natura, ai cittadini ed al PdL di Marsciano non spetta altro che attendere gli eventuali esiti dell’azione giudiziaria che seguirà il sequestro. Ma non possiamo non domandarci, ancora una volta, se il “prezzo” che Marsciano sta pagando vale la tanto enfatizzata “esperienza” e continuità politica che hanno così tanto caratterizzato l’elezione del sindaco Todini. 
Francesco Zappulla – Coordinatore Comunale PdL Marsciano

26 marzo 2010
Le parole di Pound sulla bocca di Primeri sono una bestemmia: quali sono le "sue idee"?

Le parole di Ezra Pound sulla bocca del candidato Moreno Primieri mi suonano come una bestemmia e quindi non posso esimermi da questo intervento sottolineando che prima di tutto Primieri dovrebbe capire bene quali siano le “sue idee”.
E’ stato Assessore sia con una Giunta di Centro Sinistra (nella quale rappresentava la sinistra e precisamente il PDS) che con una Giunta di Centro Destra (nella quale rappresenta, a quel che si dice, ancora per poco, la destra e precisamente l’ex Forza Italia). Prima del PDS mi risulta sia stato socialista ed a suo dire da ragazzo aveva come guida il compianto Aldo Chinea, ex repubblicano di Salò e per moltissimi anni Federale di Perugia e Consigliere Provinciale del MSI.
Ora sarebbe appoggiato da un non ben identificato partito denominato FDU, che, poiché appunto ancora oscuro ai più, posso dire solo “sembra” comprendere ex socialisti, grandi imprenditori e chissà chi altro.
Ho visto un articolo su un giornale on line della sinistra umbra dove Primieri viene indicato come colui che sarebbe in grado di trasformare  l’Umbria in una regione come la California. Mi sembra si stia perdendo il senso della realtà. Mi sento di criticare chi si è speso in maniera esagerata per averlo come candidato di Todi, scordandosi del suo passato e soprattutto del misero risultato elettorale ottenuto come candidato Sindaco contro la Marini nelle precedenti elezioni comunali di Todi; non sarebbe male che prima di spendersi così a fondo per un personaggio con ambizioni politiche si verificasse il suo curriculum politico.
Nelle liste del Pdl, nonostante io non sia un suo iscritto, ho trovato candidati con dei curricula veramente validi in quanto politicamente sempre nella stessa direzione, seppure attenuata dall’andamento centrista che tale partito ha preso a livello nazionale, e quindi non riesco a capire che necessità c’era di adoperarsi tanto per un personaggio precedentemente compromesso con altri partiti di sinistra. Non volevo intervenire e non vorrei che la mia fosse presa come una posizione politica a favore di qualcuno, ma sentir pronunciare così a sproposito alcuni pensieri del più grande poeta mondiale del novecento non è tollerabile.   
Gianluca Alvi


 

25 marzo 2010
Acqua “non potabile” ad Osteria Cerasa

Questo è il responso dall’analisi qualitativa dell’acqua erogata in molte famiglie in località Cerasa. La piccola comunità si era rivolta al Comitato Pro Acqua Gualdo nel tentativo disperato di trovare qualcuno che si facesse carico delle proprie istanze e aiutasse la popolazione ad ottenere dopo circa 40 anni, come in ogni civile paese, acqua potabile in casa.
Questi abitanti vengono riforniti mediante un pozzo di acqua non potabile collegato alle loro abitazioni senza contatori e chiedono da anni, anche con esposto scritto a cui mai seguì risposta, che il loro problema venga risolto.
Vista la GRAVISSIMA ed INDEROGABILE situazione in cui si trova questa popolazione, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha subito richiesto delucidazioni sulla vicenda a tutti i soggetti interessati: Amministrazione Comunale, ASL n1 e Umbra Acque. Concomitantemente ha anche fatto eseguire il controllo qualititavo dell’acqua erogata presso le abitazioni in questione,  da cui è emerso che l’acqua è non potabile per l’alta carica batterica e la contaminazione da coliformi fecali.
Cosa deve ancora essere fatto affinché i soggetti preposti si facciano carico del SERISSIMO problema per la salute pubblica? Di chi sono le responsabilità? Chi gestisce il pozzo in questione? Chi aveva l’incarico di controllare qualitativamente l’acqua erogata presso civili abitazioni? Cosa ha rischiato la popolazione in questi anni? Cosa rischia tuttora?
Dopo il silenzio del Gestore su ogni questione sopra citata, la verifica che la ASL non fu mai incaricata di controllare la qualità di questa acqua da nessuno, il silenzio dell’amministrazione comunale che richiede SOLO ORA delucidazioni ad ATI e Umbra Acque, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha deciso di farsi carico di tutte le istanze dei cittadini e di verificare ogni eventuale responsabilità mediante presentazione di esposto scritto alla Procura della Repubblica della Provincia di Perugia,alla CONVIRI e a tutti gli altri organi competenti in materia.
COMITATO PRO ACQUA GUALDO


25 marzo 2010
Primieri risponde ad Epifani: "astioso boicottaggio del Pdl"

Ho letto le considerazioni di Mario Epifani sulla mia candidatura e sull’apporto che mi sta dando a livello di campagna elettorale l’associazione “Federalismo Democratico Umbro” associazione che invita a votare Moreno Primieri per le elezioni regionali nelle liste del partito “il Popolo della Libertà”.
Senza polemica ma per amore di verità verrei precisare che del sostegno elettorale di FDU ho sempre informato il Sindaco, il Coordinatore ed il Vice Coordinatore del PDL tuderte, il Consigliere Provinciale del PDL e gli stessi consiglieri comunali presenti nel mio comitato elettorale. Quindi tutto si è svolto alla luce del sole nell’ottica di una apporto consistente alle forze del Popolo della Libertà, in cui milito, in cui continuerò a militare ed in cui mi riconosco. Il forte, persistente astioso boicottaggio messo in atto da alcuni consiglieri comunali e dirigenti PDL nei miei confronti forse nascondeva già solo una appoggio di “facciata” alla mia persona, avendo loro già preso accordi sottobanco con esponenti regionali del PDL.
Concludo con una frase di Ezra Pound sulla quale invito a riflettere: “Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”.
Moreno Primieri


25 marzo 2010
Apprezzamento per le migliorie della Ferrovia Centrale Umbra

Apprendo con piacere e soddisfazione della presentazione del nuovo sistema informativo alla Stazione di Ponterio di Todi. Credo che, ancora una volta, siamo di fronte ad una modernizzazione della Ferrovia Centrale Umbra, per la quale dobbiamo essere grati alla Direzione,  che con un ulteriore sforzo finanziario cerca di migliorare la qualità del servizio. Oramai è un po’ di tempo, prima da Consigliere comunale, oggi semplicemente da pendolare, che il sottoscritto segue con estremo interesse tutte le varie fasi di sviluppo della Ferrovia Centrale Umbra, dalla rimessa a nuovo della galleria dei Cappuccini, investendo allora circa 10 miliardi di vecchie lire, alla tinteggiatura e posa in opera di 13 punti luce.
È sotto gli occhi della popolazione tutta, l’impegno fin qui profuso nell’asfaltare il piazzale antistante la ferrovia, però a mio avviso va fatta un’ ultima fatica finanziaria, in accordo con il Comune di Todi: va riasfaltata la parte iniziale, quando dalla strada principale si imbocca per la stazione, visto che quel tratto è ridotto in pessimo stato.
Comunque, credo che la miglioria che si va ad inaugurare rappresenti un buon biglietto da visita per una città a vocazione turistica, ma anche un utile servizio per chi è obbligato a prendere il treno,
Giancarlo Castrini – membro direttivo SDI


24 marzo 2010
Epifani: i "capoccioni" del Pdl umbro e le "dimenticanze" di Primieri

In relazione alla decisione di Fiamma Tuderte di dare libertà di voto ai propri iscritti e simpatizzanti, tengo a precisare che la vicenda ha due aspetti.
Il primo, e non si è mancato di rimarcarlo nel documento di Fiamma Tuderte, è il comportamento dei “colonnelli” perugini del Popolo della Libertà, che, per egoismo ed interesse personale, hanno fatto del tutto per ostracizzare quelle forze politiche disponibili ad allearsi per condurre una battaglia unitaria. La reazione del Federalismo Umbro Democratico non poteva essere che quella che ha posto in atto, cercando di entrare dalla finestra dopo essere stato cacciato dalla porta.
La responsabilità di quanto sta accadendo è dei dirigenti umbri del PDL. Però Moreno Primieri era un candidato del PdL, con l’appoggio di tutti noi e nessuno gli ha proibito di cercare voti fuori delle liste presentate per l’elezione regionale. Io stesso lo ho consigliato di portare avanti questa linea strategica alla ricerca di consensi da ogni parte possibile.
Il secondo aspetto è quello di che tipo di accordo viene contratto e qua non c’entrano più i capoccioni del PdL ma Moreno, che si è dimenticato di essere il Vicesindaco di Todi, di far parte di una squadra e di dover, insieme a tutti noi, decidere le strategie per la campagna elettorale. Se poi ha voluto rischiare, facendo la scelta che ha fatto, senza coinvolgere né informare nessuno di coloro che erano intenti a fargli la campagna elettorale, certe reazioni sono conseguenti ed inevitabili e se le doveva aspettare. Il fatto che nessuno di coloro che gli erano vicini, e stavano impegnandosi per lui, abbia partecipato alle sue trattative con il FDU, la dice lunga.
Mario Epifani

23 marzo 2010
Tanta paura per la pillola che cancella la paura

Cancellare i ricordi con una pillola, questo lo scenario per il venturo decennio di guerre in Medio Oriente. Un esercito di soldati senza emozioni e programmato per uccidere, incapace di provare sentimenti di colpa, pentimento o di orrore. La pillola si chiama Propanolo, già conosciuta come antinfiammatorio, potrebbe essere destinata un giorno ai militari statunitensi per cancellare la memoria dei crimini commessi.
Questo scenario apre una lunga serie di considerazioni etiche. Che cosa succederebbe se una pillola del genere venisse usata da un criminale? E che cosa implica esattamente cancellare la nostra memoria? La parte di noi con cui ci riconosciamo. Significa forse distruggere completamente la nostra identità?
David Magnus, direttore del Centro di Bioetica dell’Università di Stanford, parla di pericoli legati all’uso indiscriminato di questa sostanza e un rapporto di bioetica della Casa Bianca ne ha sospeso lo studio, ponendo importanti interrogativi etici riguardo l’alterazione della memoria.
La ricerca si è spostata in Canada, ma i militari statunitensi stanno già pensando di rifinanziarla. Le porte sono spalancate da quando nel 2007 è passato il "Psychological Kevlar Act" che consente al Direttore della Difesa di sviluppare un piano di misure preventive per ridurre la probabilità che i soldati manifestino la Sindrome da Disordine Post Traumatico (ovvero l’ansia seguente un evento drammatico).
Con questo atto il Pentagono mette avanti l’idea di usare diverse droghe per proteggere i combattenti dallo stress conseguente l’omicidio di altri uomini. Uno dei candidati è proprio il Propanolo, al cui trattamento si pensa di sottoporre i soldati di ritorno dall’Afghanistan e dall’Iraq.
All’Università di Amsterdam il Propanolo è già stato somministrato a 60 studenti, mostrando loro l’immagine di un ragno, mentre venivano sottoposti a uno shock elettrico, così che fossero spaventati dall’immagine anche in assenza dello stimolo fisico. Quando agli studenti veniva dato Propanolo non vi era alcuna reazione. Ma probabilmente non vi sarebbe stata alcuna reazione anche con un narcotico o con una botta in testa. Ma alla Difesa statunitense non fa grande differenza se questa sia una scienza spazzatura o un nuovo modo per controllare le persone. E con una droga credono di cancellare la paura del morso di un cane o l’angoscia per aver ucciso un altro essere umano. Che differenza fa?
Quando l’uomo sarà trasformato in una perfetta macchina da guerra, anche i piani alti cancelleranno la loro paura di un esercito ribelle e insubordinato.
Davis Fiore

22 marzo 2010
Nuovo depuratore: il Pd ancora aspetta da 8 mesi una risposta…

In questi giorni singoli cittadini e comitati spontanei di residenti sono intervenuti per chiedere spiegazioni ed informazioni sul progetto e sul sito del nuovo depuratore individuato nei pressi dello svincolo della statale per Orvieto, in frazione Porchiano.
I consiglieri del Partito Democratico già nel luglio del 2009 avevano presentato una interrogazione consiliare nella quale chiedevano al Sindaco e alla Giunta di informare il Consiglio e la cittadinanza prima della decisione finale, anche perché il precedente Consiglio Comunale aveva individuato una soluzione diversa: il potenziamento dei due depuratori già esistenti a Pantalla e a Pian di Porto –Pian dei Mori.
Alla nostra interrogazione non è stata data alcuna risposta, né il Consiglio Comunale è stato investito del problema come sarebbe stato opportuno oltreché indispensabile, perché è inaccettabile che i consiglieri non possano esprimersi su un progetto da 8 milioni di euro riguardante tanta parte del territorio comunale e un servizio fondamentale come la depurazione delle acque.
Sia ben chiaro: noi siamo convinti che non solo è obbligatorio, ma anche giusto procedere al miglioramento del servizio e alla individuazione di soluzioni innovative per la depurazione, compresa la costruzione di un nuovo depuratore, se ritenuto tecnicamente necessario.
Ciò che non accettiamo e contestiamo duramente è il fatto che queste scelte passino sopra la testa della cittadinanza e del Consiglio Comunale, massima istituzione democratica della città.
Noi chiederemo ancora una volta che l’argomento venga portato in Consiglio dove siano illustrate le ragioni del cambiamento di linea rispetto alle precedenti discussioni del Consiglio Comunale e sia esposto il nuovo progetto nel suo complesso, a cominciare dalle linee di adduzione e dal loro impatto ambientale, fino alle caratteristiche dell’impianto.
Questo fatto dimostra ancora una volta quanto l’amministrazione di centrodestra sia distante dai cittadini, chiusa nel suo bunker, ormai anche fisicamente inaccessibile ai cittadini, dopo l’istallazione della porta blindata all’ingresso degli uffici del sindaco e dei suoi collaboratori.
Ciò è aggravato dal fatto che si ostacola il lavoro dei consiglieri comunali, il loro diritto di accesso agli atti e che il Presidente del Consiglio condivida la scelta di mortificare il Consiglio stesso. Ma certo non ci arrenderemo.
Partito Democratico Todi


22 marzo 2010
Marsciano: la nuova farmacia comunale si faccia in Via dei Partigiani

Con in superamento dei 18.000 residenti Marsciano ha la possibilità di avere una seconda farmacia che, pur se di perinenza comunale, sarà affidata a privati con l’indizione di un’asta.
E’ ancora all’esame del dottor Trombetta, facente parte dello Studio di Consulenza e Assistenza fiscale e commerciale del dottor Tirabusi di Bologna, il procedimento finalizzato all’apertura della nuova sede farmaceutica comunale, ossia il suddetto esperto dovrà stilare un piano organizzativo di massimo risparmio nella maggior utilità per l’ente.
ApM non vuole addentrarsi nei meandri di questa tematica, piuttosto vuol esprimere opinione favorevole all’apertura della nuova farmacia in Via dei Partigiani tenendo conto soprattutto della sentita richiesta dei molti cittadini che si sono organizzati nella raccolta di firme.
Questi fanno notare che l’accentramento di vari esercizi commerciali, nonchè la prevista caserma dei carabinieri, nella zona di Ammeto, sta impoverendo vistosamente la zona Ponte e le località limitrofe che ad oggi non hanno ricevuto alcun miglioramento, sia nei servizi sia negli interventi di utilità sociale (vedi la sicurezza pubblica).
Il territorio che si estende a nord del nostro comune è in espansione e rappresenta un bacino di utenza piuttosto vasto (Schiavo, Papiano, Castello delle Forme, San Valentino, Cerqueto nonchè Cerro e tutta la zona di santa Lucia).
Inoltre ApM vuol sottolineare che da un recente sondaggio si è verificato che la zona Ponte conta un’alta percentuale di persone anziane che potrebbero usufruire senza disagi di un servizio farmaceutico vicino. Siamo sicuri che sia il gestore sia l’amministrazione comunale saranno sensibili e rispettosi delle esigenze di molti cittadini e che tutto avverrà nella massima trasparenza.
Gaetana Luchetti, vice presidente Alternativa per Marsciano

22 marzo 2010
Epifani (Fiamma): Rossini ha il pallino della strada dell’ospedale

Il Capogruppo del Pd Rossini è ossessionato dalla vicenda della viabilità del nuovo ospedale. A scanso di ogni polemica e tanto per tagliare la testa al toro (ad altri non la si può tagliare perché non ce l’hanno), un paio di domande precise, al signor Rossini, che richiedono risposte altrettanto precise: “In  quale documento della Conferenza dei servizi o altro atto ufficiale della Regione o della ASL, si individua Todi come destinatario dell’onere della progettazione e realizzazione della viabilità del nuovo ospedale?” A noi risulta, e riportiamo stralci di documenti ufficiali, un tutt’altro indirizzo in merito.
Dopo questa domanda ne scaturisce, consequenzialmente, un’altra: “Perché Rossini e la Sinistra tuderte vogliono a tutti i costi che sia Todi ad  indebitarsi per realizzare e finanziare la viabilità del nosocomio comprensoriale?”
Ci domandiamo perché dovremmo accollarci l’onere di un cospicuo investimento per un’opera che, a rigor di logica, deve essere di competenza delle Istituzioni che hanno individuato il sito, progettato e costruito l’ospedale.  Appare talmente logico che non si capisce questa maniacale posizione dei Sinistri locali. Non si investono 60 milioni di euro per costruire un ospedale senza progettare e finanziare anche la viabilità per la sua fruizione.
Evidentemente, nel momento in cui l’Assessore Rosi affermava che spetta alla Provincia realizzare la viabilità ed a Todi la sistemazione della strada di Buda con la realizzazione di una rotonda, Rossini si era allontanato e non ha potuto sentire ma non è solo l’Assessore Todini ad aver inteso tali dichiarazioni. In quanto all’enfatica affermazione: “l’ospedale c’è e la strada no”, sarei più cauto, al posto di Rossini, poiché c’è e non c’è l’ospedale, almeno per ora.
Si aggiunga che la tanto decantata viabilità prevista dal Piano Regolatore (strumento della Giunta Marini) è irrealizzabile ed osta con il progetto di trasformazione della superstrada E45 ad autostrada, che è di imminente realizzazione. La smetta quindi il Rossini di prendere in giro i cittadini ed estorcere loro, con la mistificazione dei fatti, firme ed adesioni  al suo maniacale pallino.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

21 marzo 2010
L’ospedale c’è, la strada no: Ruggiano non giochi a nascondino

Chiamato in causa dall’assessore Ugo Todini, circa la vicenda della strada di accesso al nuovo ospedale, tengo a precisare alcune questioni.
La risposta dell’assessore Todini conferma le nostre preoccupazioni: l’amministrazione pensa di canalizzare il traffico dell’ospedale sull’attuale strada di Buda, sistemando semplicemente la viabilità esistente.
Per quanto ci riguarda la scelta è sbagliata e dannosa, frutto di una gestione sbarazzina e poco consapevole, ormai in voga da tre anni a Todi.
Continueremo a chiedere che si realizzi la viabilità prevista nel Piano Regolatore Generale della città, ossia una strada di accesso dedicata che corra parallelamente alla E45 e porti direttamente all’ingresso dell’ospedale.
È del tutto falso che la realizzazione di tale nuova strada competa a Regione, Provincia o altri soggetti istituzionali. Competeva e compete al Comune di Todi e gli amministratori di centrodestra si sono dimostrati incapaci di realizzarla.
E così, mentre la Regione in tre anni ha realizzato un ospedale intero, il Comune di Todi non è stato capace di fare una strada.
È del tutto falso che l’Assessore regionale Rosi abbia indicato la Provincia quale soggetto competente per la strada di prossimità. Ha, invece, sostenuto che non dubitava e non dubita che la Provincia farà la propria parte se chiamata in causa dal Comune di Todi.
Aggiungiamo che in occasione di un incontro pubblico al quale hanno preso parte almeno duecento persone, l’assessore Rosi ha sostenuto che la strada attuale, da lui percorsa in diverse occasioni, era degna di un agriturismo, non di un ospedale da 120 posti letto.
Sono cifre di fervida fantasia quelle dichiarate dal Sindaco, che stima il progetto di realizzazione della strada in 18 milioni di euro. Il tratto che compete al Comune di Todi, quello di prossimità, dallo svincolo della E45 all’ingresso dell’ospedale, ha costi che non superano il milione di euro. Considerando che la Regione ha già stanziato 400.000 euro, al Comune resta da finanziare una spesa del tutto sostenibile.
La cifra di 18 milioni sbandierata dal centrodestra per nascondere le proprie incapacità riguarda la strada che da Marsciano raggiunge la E45, per la quale la competenza è di Regione, Provincia e Comune di Marsciano, che, a differenza di quello di Todi, si sta già muovendo in tal senso.
Le dichiarazioni rilasciate ci preoccupano e dimostrano che gli amministratori di Todi non sanno di cosa parlano o, peggio, cercano di ingannare l’opinione pubblica.
Rimane, comunque, il fatto che l’ospedale c’è e la strada no. I cittadini la chiedono con una petizione e l’amministrazione risponde giocando a nascondino.
Carlo Rossini – Capogruppo Partito Democratico Todi

21 marzo 2010
SEL annuncia iniziative contro il progetto del nuovo depuratore di Todi

La lista Sinistra, Ecologia, Libertà denuncia l’avvio della gara per la posa in opera di un maxi depuratore (vedi articolo) nelle zone di Pontecuti, Porchiano, Asproli, Cordigliano, Torre Luca, Doglio, Casemasce ecc,. opera che costerebbe 8 milioni e mezzo di euro, rovinerebbe in  maniera completa il paesaggio ambientale, deprezzerebbe della metà le proprietà abitative e renderebbe di fatto inabitabile la zona. Si precisa che tutto questo avviene senza che l’attuale amministrazione comunale abbia minimamente comunicato ai residenti questo progetto.
Sinistra Ecologia Libertà intende opporsi a questo progetto e svilupperà fin dai prossimi giorni delle iniziative di forte opposizione d’accordo con i comitati della zona.
Sinistra Ecologia Libertà Comprensorio Media Valle Tevere


21 marzo 2010
L’assessore Todini: "per Romazzano ci stiamo già dando da fare"

In merito all’interrogazione del Pd riguardante le questioni segnalate da cittadini di Romazzano posso prontamente rispondere. Il muro di contenimento della strada comunale, abbattuto da un autobus in manovra sarà riparato nei prossimi giorni, per poter prendere l’impegno di spesa si è dovuto attendere la perizia dell’assicurazione e la liquidazione del danno che purtroppo è insufficiente a coprire per intero il lavoro. Ad ogni modo in questi giorni si procederà ad individuare una ditta per la riparazione.
Per quanto riguarda la strada comunale invece, ho sollecitato la società Umbria Acque affinché proceda a finire i lavori delle fognature nel più breve tempo possibile per poter poi eseguire la sistemazione della strada stessa. Sarebbe uno spreco di risorse bitumare la strada per poi riaprirla per fare i collettori fognari. Le scale a norma per il cimitero che ricordo è stato oggetto recentemente di un ampliamento, sono state previste nel bilancio che a breve verrà approvato e quindi comprate. Per il lavaggio e la disinfezione dei cassonetti provvederemo immediatamente.
Ugo Todini – Assessore alle frazioni del Comune di Todi


20 marzo 2010
I problemi di Romazzano di Todi in un’interrogazione al sindaco

Nel corso degli incontri pubblici organizzati dal Partito Democratico in vista delle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo, ci vengono spesso segnalati problemi riguardanti l’amministrazione del Comune di Todi.
È il caso, per esempio, di questioni segnalate da alcuni cittadini di Romazzano.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha, quindi, ritenuto opportuno presentare al Sindaco Ruggiano la seguente interrogazione consiliare per sapere:
"Se non ritiene urgente ed indifferibile provvedere con urgenza alla riparazione del muro limitrofo al centro abitato di Romazzano, lesionato circa un anno fa da un mezzo di trasporto in manovra. Si ritiene la situazione attuale oltreché segno di degrado, pericolosa per la incolumità pubblica, soprattutto dei bambini, in quanto vi sono pietre divelte e lastroni di cemento  sconnessi e traballanti.
Se non ritiene urgente ed indifferibile dotare il cimitero di Romazzano di idonee scale per permettere ai cittadini di poter raggiungere agevolmente ed in sicurezza le tombe più alte. Ciò oggi è impedito per l’assenza di idonea scala e ai cittadini è impedita la cura delle tombe dei propri cari defunti.
Se non ritiene urgente ed indifferibile provvedere alla sistemazione della strada comunale che congiunge la frazione di Romazzano con la provinciale di Izzalini, oggi in stato di degrado anche a causa del transito di mezzi pesanti per lavori privati di recente svolti;
Se non ritiene urgente ed indifferibile provvedere a che la società di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti provveda alla disinfezione e al lavaggio dei cassonetti collocati nella frazione di Romazzano".
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi

20 marzo 2010
Il Pd di Todi si scalda troppo, invece…

Invece di giustificare le illegittimità amministrative che un autorevole ispettore ministeriale ha loro addebitate, invece di chiarire l’uso delle varie Istituzione a loro favore (si parla, tanto per fare un esempio, della mobilitazione a scopo elettorale di alcuni agenti della Polizia Provinciale), invece di spiegare come mai hanno acquistato il capannone del Cemit per circa due miliardi e mezzo di vecchie lire con una stima di gran lunga superiore all’attuale valore, invece di scusarsi per il depauperamento dei beni degli Enti Veralli ed Etab, invece di difendere veramente il nostro ospedale, affinché sia funzionale al 100%, invece di fare mea culpa per la disattenzione e la trascuratezza prestate ai nostri beni monumentali e culturali (basta ed avanza la situazione del Tempio di San Fortunato, dove penetra acqua da un tetto rifatto da una decina di anni), invece di giustificarsi per come hanno lasciato cimiteri e strade comunali, invece…, i Sinistri blaterano, sempre con quel tono astioso e da maestrini, su di una presunta illegittimità di una delibera di Giunta municipale, con la quale si è approvata una variante al piano regolatore che permetterà ai cittadini che furono penalizzati, dallo strumento posto in atto dalla giunta di sinistra, di far valere i propri interessi.
Già, non tutti erano stati miracolati dal Piano Regolatore. La delibera di Giunta in questione sarà portata in Consiglio per la ratifica ma non si può negare ad un’Amministrazione il deliberare ed informare i cittadini di quanto si sta facendo a loro favore.
Nelle poche righe del loro minaccioso documento risaltano epiteti offensivi e rancorosi che ci bollano come: denigratori, falsi, menzogneri, immorali, deboli e dediti all’abuso di potere. Forse si è sbagliato chi ha riportato il comunicato, perché sembra la loro fotografia.
Fiamma Tuderte

19 marzo 2010
Si scalda la campagna elettorale tuderte: il Pd minaccia denunce

La campagna elettorale tuderte del centro-destra si sta caratterizzando, come al solito, da una parte con volantini denigratori degli avversari, basati su falsità e menzogne, dei quali risponderanno nelle sedi giudiziarie, dall’altra con azioni “raccatta-voti”, come è il caso dell’ultimo comunicato stampa dell’amministrazione comunale, riguardante varianti al PRG del Comune, approvate con delibera dalla giunta comunale a dieci giorni dalla data di svolgimento delle elezioni regionali, per le quali è candidato, guarda caso, l’assessore all’urbanistica Moreno Primieri.
Oltre che di fumo negli occhi, si tratta di un abuso di potere, in quanto non è di competenza della giunta approvare varianti al PRG, bensì del Consiglio Comunale che non è stato investito del problema e a cui spetta l’ultima parola.
È altresì scandaloso che l’amministrazione comunale, su carta intestata del Comune, scenda in campo in questa campagna elettorale per polemizzare, senza motivo, con le altre forze politiche.
E anche questo è un abuso, segno profondo di immoralità politica e debolezza.
Nel centrodestra continuano a non saper distinguere il ruolo dei partiti da quello dell’amministrazione.
Queste cose, è bene si sappia, non sono mai successe prima d’ora.
Non abbiamo altri commenti da fare. Segnaleremo tutto agli organi competenti.
Partito Democratico Todi

18 marzo 2010
40 mila auto al giorno al "Silvestrini": questa è Perugia!

Quarantamila vetture al giorno, questo è il traffico al Silvestrini! Avete capito bene, quarantamila sono le vetture che circolano giornalmente nella zona dell’ospedale di Perugia! Quante saranno a Fontivegge, a Ponte San Giovanni, a Centova?
Siamo una delle città italiane con il maggior numero di automobili pro-capite e sempre più spesso superiamo i limiti di legge per l’inquinamento atmosferico, con spazi vitali ridottissimi e fruibilità pedonale praticamente annullata, tutto a favore di quelle stufe con le ruote che sono le automobili! Per questo ci siamo interrogati sulle possibili soluzioni, sia per la nostra città che per la nostra regione.
L’attuale assetto ferroviario perugino è stato realizzato nel periodo che và dal 1866 al 1920. Negli anni’ 70 il trasporto ferroviario iniziò a perdere competitività a favore del mezzo privato e anche le tratte ferroviarie regionali subirono la stessa sorte. Perché questo? Perché il treno ha messo in luce la propria rigidità, la lentezza e la scarsa frequenza del servizio, qualità esaltate invece nel trasporto su gomma.
I responsabili delle ferrovie contano sull’integrazione del treno con gli altri mezzi pubblici, ma, purtroppo, l’integrazione di più mezzi sulle piccole e medie città non ha mai dato grandi risultati. Esempio lampante è lo stesso PUM, il piano di mobilità messo a punto dalle amministrazioni cittadine, il quale punta tutto su questo fallimentare metodo. Nello scenario delle province umbre la mobilità tramite il vettore ferroviario potrà nettamente migliorare, questo se l’utente avrà un servizio più frequente, un viaggio senza rotture di carico e tempi di percorrenza simile all’auto. La realizzazione di questo progetto oltre che possibile è necessaria!
Perché usare l’automobile è sempre più costoso, muoversi è sempre più difficoltoso a causa del traffico, il parcheggio non sempre è localizzato nelle vicinanze e se è disponibile è sempre più costoso. Non solo. Mezz’ora di viaggio nel traffico con l’auto è stressante, l’inquinamento ci distrugge la vita e rende le nostre città invivibili e dannose alla salute. Potremo continuare ma è chiaro quanto l’automobile sia più un problema che una soluzione.
La frequenza del servizio ferroviario è direttamente proporzionale al numero degli utenti, quindi per avere frequenze di servizio più elevate occorre usare convogli leggeri, meno capienti ma capaci di marciare in doppia composizione nelle ore di punta. Ma queste idee e progetti non sono nuovi agli occhi degli umbri e in particolare dei perugini. Il problema di sempre è la miopia degli amministratori, la debolezza delle istituzioni nelle scelte che tutelano la cittadinanza e il futuro delle nostre comunità!
Umbria 5 Stelle


18 marzo 2010
Due disabili gravi in famiglia e nessun assegno di cura

Mi permetto di sollecitare l’attenzione in relazione a cio’che sta accadendo in Umbria in tema di non autosufficienza.

Figlio di una madre oramai ridotta ad un vegetale e con un fratello altrettanto grave ,non chiedo necessariamente di porre in evidenza il mio caso, ma bensi denunciare l’inqualificabile comportamento di una classe dirigente regionale totalmente avulsa ed indifferente ai problemi reali dei disabili e delle loro famiglie.
Indifferenza che magicamente scompare, quando stremati dalle crescenti difficoltà ,lacerati dal rimorso, decidiamo di rinchiudere i nostri cari non autosufficienti in qualche struttura.
A quel punto l’attenzione per i nostri problemi si anima ,ed non è piu’ così difficile ottenere l’attenzione di qualche funzionario o dirigente della usl ,il quale con tempestività si prodiga per trovare una sistemazione in qualche rsa accreditata,facendoci magare credere di aver incontrato chissa quali difficolta’.
Ovviamente c’è anche chi avanza "pretese di riconoscenza".
Nelle scorse settimane ho letto la risposta altresi avulsa dalla realtà del sindacalista della cisl Sbarra in materia di non autosufficienza,non posso che evidenziare che le posizioni all’interno della cisl sull’opportunità degli assegno di cura appaiono a dir poco schizofreniche .
Non più tardi del dicembre scorso
il segretario generale territoriale della Fnp Cisl di Perugia Giorgio Menghini inveina contro la Regione per i colpevoli ritardi del varo del fondo per la non autosufficienza ma anche per il mancato ripristino degli assegni di cura.
 "Non è più tollerabile che,-Affermava Menghini- non si riesca ad aiutare in modo appropriato i non autosufficienti, essendo le risorse assegnate non spendibili per supportare queste persone e i loro familiari”.
Qualche settimana dopo Ulde rico Sbarra (segretario regionale Cisl Umbria) sosteneva l’inappropriatezza e l’inutilità degli "aiuti economici diretti alle famiglie che hanno in cura persone non autosufficienti"
Ovviamente tutta la maggioranza che sostiene il governo regionale uscente e i candidati del centrosinistra al Consiglio Regionale per le prossime elezioni  condividono totalmente le posizioni di Sbarra in materia .
Mi chiamo D.B. vivo in Umbria a Castel Ritaldi provincia di Perugia con mia madre e mio fratello entrambe gravemente invalidi.
Da alcuni anni oramai mi sono licenziato dal lavoro per potermi occupare di loro ,l’idea di doverli abbandonare in qualche struttura residenziale mi ha sempre ripugnato .
 L’impegno che mi sono preso cerco di assolverlo con amore e dedizione .
Come lei saprà, le esigue pensioni ed indennita’ che gli invalidi anche gravi percepiscono in Italia non consentono ,se non con grosse difficolta’ ,di remunerare adeguatamente una badante, specie se in regola.
 Mio fratello e mia madre sono insulino-dipendenti , cardiopatici ed entrambi amputati di un arto, per questo necessitano di assistenza continua, il mio apporto e’indispensabile e difficilmente delegabile.
 La gran parte delle regioni italiane ad es. Lombardia,Veneto,Emilia Romagna , Sardegna ma l’elenco potrebbe continuare, prevedono un serie di strumenti , atti a supportare le famiglie che ospitano congiunti non autosufficienti , cio’ al fine di svolgere al meglio ,ed in famiglia, l’attivita’ di cura ed assistenza.
 L’assegno di cura e uno di questi ausili ,erogato mensilmente e ampiamente in uso in tutta Italia( tranne che in Umbria ,Toscana,Campania e Calabria), le cui cifre variano dai 600 euro della Lombardia, ai 520 dell’Emilia Romagna fino ai 1800 euro al mese della provincia di Bolzano.
Mi preme sottolineare che queste cifre in realtà consentono notevoli risparmi allo Stato e alle Regioni ,poiche’ le persone disabili e gli anziani non autosufficienti ospitati in strutture portano ad esborsi ben maggiori ,in alcuni casi, ben oltre i 300 euro al giorno.
 L’assegno di cura e’ all’unanimita’ considerato uno strumento che migliora la qualita’ di vita del disabile sia giovane che anziano, conseguendo il vantaggio del contenimento della spesa pubblica.
 Tutto cio’ che ci riconosce attualmente la regione Umbria e’ l’apporto di un operatore per l’igene della persona: un’ora a settimana per entrambe i miei congiunti.
 Ben presto ,visto "l’esorbitante" ISEE di mia madre " 6000 euro"!,dovro’ anche pagare gli esigui servizi offerti dall’ operatore medesimo, verra inserita una soglia di 5000 euro oltre la quale si deve un corrispettivo.
 Sembra addirittura che nel computo del limite di reddito la Regione voglia ricomprendere la stessa indennita’ d’accompagnamento.
Premetto che le altre regione indicano mediamente soglie di partecipazione alla spesa ben oltre i 15000 euro di ISEE.
 Mia madre ,(costretta a letto )e da piu’ di un anno nutrita artificialmente con sondino naso-gastrico, era in graduatoria per ottenete l’assegno di cura dalla regione Umbria ,ma la legge n.24 del 22 novembre 2004 che prevedeva questo strumento e’ stata abrogata , cosi’ sia lei che migliaia di famiglie si sono viste negata la possibilita’ di accedere a questo contributo economico, inizialmente previsto in 418 euro mensili (cifra erogata con l’obbiettivo di mantenere in famiglia le persone non autosufficienti).
Quando ho cercato di contattare gli amministratori della mia Regione,per ottenere spiegazioni, ho ricevuto solo risposte becere e stucchevoli.
L’Umbria riceve dal governo centrale un miliardo e settecento milioni di euro, comprensivi dei contributi per l’edilizia ospedaliera e la non autosufficienza.
A noi dicono che non ci sono i soldi , negli ultimi mesi ,con la pubblicazione degli stipendi dei dirigenti (una pletora interminabile)ci siamo resi conto dove vadano gran parte dei finanziamenti regionali per la sanita’!
 L’intento non troppo velato dei nostri cari amministratori e’ costringerci a rinchiudere i nostri anziani nelle varie forme di residenzialita’ gestite prevalentemente dalle solite cooperative.
In Toscana addirittura viene annunciato con enfasi dall’ Assessore alla sanita’ Rossi la creazione di una rete di 300 sportelli per ricevere ed evadere le domanda per l’inserimento nelle rsa(residenza sanitaria assistita),la rapidita’ e l’efficenza della macchina organizzativa ha un che di grottesco, ricorda le deportazioni di massa,di tragica memoria,anche se qui dovremmo parlare di segregazioni di massa.
 Quotidianamente la cronaca locale segnala storie di inidoneita’ delle strutture e di maltrattamenti dei poveri anziani e disabili.
Le scrivo da una Regione da troppo tempo governata dal centro-sinistra,
 in Umbria l’ informazione e’  quasi completamente controllata dalla maggioranza di governo locale ,le voci alternative difficilmente hanno spazio o risonanza.
 La faccenda e’ ancora piu’ intollerabile ,nella misura in cui quotidianamente, i nostri amministratori non fanno che ricordare quanto si impegnano per chi e’ in condizione di sofferenza e disagio , ma le posso assicurare con certezza che cio’ non corrisponde al vero.
 Chiedo il suo aiuto per portare ad evidenza queste ingiustizie, le famiglie umbre come la mia oramai hanno perso ogni fiducia .
La mia flebile speranza e’ quella di ottenere l’attenzione necessaria a rianimare l’ interesse verso il reale potenziamento dell’ assistenza domicilare, di cui l’assegno di cura rappresenta il fulcro.
Caro Dottore in soldoni ,per assistere 1000 anziani non autosufficienti in un ospizio lo Stato tramite la Regione ,ed escluse pensioni ed accompagnamento,ci mette 20 milioni di euro l’anno,con la stessa cifra destinata all’ assegno di cura se ne possono supportare 4000  di anziani,se non e’ sperpero questo.
A chi adduce ,qualora si  facesse un massiccio ricorso agli assegni di cura ,vi sarebbero ripercussioni sui livelli occupazionali delle rsa ,risponderei che in realtà è esattamente l’opposto ,molti di noi ricorrerebbero all’apporto di un’assistente familiare .
Nelle rsa il rapporto tra anziani ed operatori solitamente è di 1 a10-15, pare evidente che addirittura si potrebbe favorire la nascita di nuove e concrete possibilita’ occupazionali.
Tornando alla questione dell’idoneita’ dei sostegni economici alle famiglie con disabili gravi
l’esperienza della Regione Veneto puo’ essere esemplificativa , parlando con un dirigente del’Assessorato alla Sanita’ emergeva con chiarezza ,come la qualita’di vita delle persone non autonome traesse considerevole vantaggio dalla permanenza nel proprio abituale contesto di vita.
 Per l’anziano non autosufficiente anche l’aspettativa di vita migliora in modo sensibile, tutto cio’conseguendo un risparmio notevole per le casse regionali e statali.
Per quanto a me risulta anche i disabili e gli anziani gravemente malati della Toscana non potranno usufruire dell’assegno di cura ,la legge istitutiva del fondo per la non autosufficienza non ne fa alcuna menzione.
Colgo l’ occasione per porgerle i miei più cordiali saluti .
D. B.


18 marzo 2010
Come migliorare i bilanci comunali, il caso di Perugia, secondo la Cisl

La Cisl di Perugia crede che la bozza di bilancio presentata dal Comune capoluogo possa essere migliorata ed è pronta e disponibile, all’insegna della responsabilità, alla discussione costruttiva. Questa la posizione della segreteria della Cisl di Perugia e del direttivo che si è riunito nei giorni scorsi.

“Dopo 4 incontri con il Comune di Perugia, 3 dei quali tematici (sociale, ambientale e tariffe) –ha spiegato il segretario generale territoriale della Cisl di Perugia, Antonio Cascianelli- abbiamo riscontrato disponibilità da parte degli amministratori sia all’ascolto che al recepimento di alcune delle nostre più importanti proposte, anche se il lavoro non è ancora giunto a termine”. La Cisl di Perugia ribadisce la necessità dei tagli agli sprechi della politica e lotta all’evasione ed elusione fiscale per reperire più risorse possibili, necessarie per sostenere l’offerta di servizi sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. “Soprattutto –ha ribadito Cascianelli- in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da un mese di febbraio che ha visto aumentare nuovamente la domanda di cassa integrazione, i servizi diventano strategici per le famiglie. Proprio come la possibilità di acceso alle case popolari”. Per la Cisl di Perugia è necessario definire una percentuale riservata agli stranieri, un’altra per le giovani coppie e un’altra per le persone anziane. “Graduatorie separate –ha aggiunto il numero uno della Cisl di Perugia- per riuscire a dare una possibilità anche ai nostri giovani che decidono di costruire un futuro insieme, un progetto di famiglia, ma anche una speranza per le persone anziane che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese”. Cascianelli chiede agli amministratori di lanciare, in un momento di crisi strutturale come quello che stiamo attraversando, un segnale positivo, simbolico e concretamente significativo: riducendo il gettone di presenza dei membri dell’amministrazione (di 124 euro), questo potrebbe andare ad incrementare i buoni pasto a domicilio per le persone sole e anziane. La Cisl di Perugia, inoltre, chiede al sindaco Wladimiro Boccali di ridurre nella sua amministrazione i costi delle esternalizzazioni, di intraprendere una concreta politica di Green Economy e di decremento delle strisce blu nei parcheggi in prossimità di strutture essenziali come gli ospedali. Battaglia quest’ultima intrapresa pubblicamente dal 2007. “Sarebbe opportuno –ha spiegato Cascianelli- dotare le strutture pubbliche che lo permettono di pannelli solari per abbattere i costi energetici e rinvestire quei soldi in asili nido: questo potrebbe essere realizzabile al Santa Maria della Misericordia, ma anche in strutture scolastiche”. Il direttivo ha poi analizzato la questione della sicurezza e del rilancio del centro storico di Perugia: la parola chiave dei rappresentanti cislini è stata progettualità. La Cisl di Perugia è fiduciosa sulle risposte dell’amministrazione guidata da Boccali e auspica concrete politiche in tempi brevi.
Livia Di Schino Ufficio stampa Cisl Umbria

18 marzo 2010
L’affare consolazione è ancora in Giro

Sono certamente molti i cittadini che in questi ultimi giorni si stanno chiedendo quale siano gli sviluppi del “caso Consolazione” che da qualche tempo sembra essere passato in secondo piano o addirittura scomparso dalle cronache locali. Qualcuno certamente coltiverà la speranza che l’azione intrapresa dal Comitato “Difendiamo la Consolazione” contro l’orrenda intrusione dei fari sul tempio si sia placata,  ripiegandosi su se stessa, e che il suo impegno sia ormai scomparso e gabbato da una efficacissima politica di indifferenza .
Così non è. Esistiamo e  continuiamo  a confrontarci con gli organi preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale, a far sentire la nostra voce pur scontrandoci sovente con un gigantesco sistema di competenze ed incompetenze, fumoso ed inefficiente.
L’Etab, in una intervista rilasciata dal suo Presidente, assicurava che i lavori di revisione dell’illuminazione sarebbero cominciati in primavera. La primavera è alle porte. Aspettiamo fiduciosi l’arrivo della nuova stagione.
La Soprintendenza ha ordinato la rimozione dell’organo (mobile) all’interno della chiesa per la sua incongruenza con gli spazi interni, ciò significa che in nessun modo potrà tollerare la presenza di lampade all’esterno di essa. Aspettiamo con ansia che l’azioni indicate e promesse dal Sottosegretario Giro, dalla  Soprintendenza, dagli esperti chiamati a verificare siano portate a compimento.
Per avere qualche elemento in più, con una lettera inviata al Soprintendente Regionale, abbiamo chiesto di conoscere i tempi e le modalità di revisione dell’illuminazione del tempio. La risposta che abbiamo ricevuta ci informa in modo sibillino che al Ministero competente qualcuno sta procedendo a valutare…le competenze! Ciò ci preoccupa, perché, al di là del merito della questione, quando i cittadini chiedono risposte ed azioni congruenti rispetto alle promesse fatte, come per incanto, le Istituzioni scompaiono come neve al sole e si dileguano venendo meno alle promesse ed ai compiti specifici che gli competono e che fanno capire chiaramente quale sia la differenza fra cittadini e sudditi.
Nonostante ciò, ancora ci sentiamo cittadini e, con ostinazione, vogliono credere ancora nelle Istituzioni, che intendiamo rispettare. Desideriamo altre sì sentirci protetti dalla loro efficacia e  crediamo ancora che faranno tutto ciò che è in loro potere per realizzare tali semplici aspettative.
Comitato "Difendiamo la Consolazione"


16 marzo 2010
Ospedale di Todi… senza parcheggio e senza futuro

Non capisco come certe fascie politiche tuderti ancora insistono nel mantenere nel proprio territorio l’ospedale di Todi.
E’ impensabile lasciare solo la struttura del pronto soccorso, anche perche il  reparto deve prevedere la presenza di un medico anestesista h24, un laboratorio analisi e un laboratorio radiologico attrezzati anche questi h 24, nonché un reparto di chirurgia.
In più in questi giorni ho avuto la sfortuna di andare piu volte in ospedale per assistere un mio familiare e con grande soddisfazione mi sono trovato a parcheggiare (nell’unico parcheggio) sotto all’ospedale dove si trova l’ascensore, dove qualche anno fa non si pagava niente e ora l’amministrazione attuale ha imposto delle tariffe sfruttando anche la persone che si recano per assistere i loro familiari o per fare le visite del caso.
A questo punto che senso ha lasciare aperto l’ospedale se neanche all’amministrazione comunale interessa,  anzi invece di venire incontro a cittadini sfrutta la presenza per far cassa con parcheggi che prima non erano a pagamento.
Fabio Manni

16 marzo 2010
Il Pdl di Massa Martana ancora all’attacco sui "bonus energia"

Il Coordinamento Comunale del PDL a Massa Martana,in riferimento alla  risposta fornita dall’Amministrazione Comunale sul BONUS GAS, con l’articolo pubblicato sul Corriere dell’Umbria del 14/3/2010 ci  conferma ancora di più quanto le critiche, sulla  pubblicizzazione deficitaria  dei bonus messi a disposizione dal Governo   Berlusconi, abbiano colto nel segno.
Sbandierare come segno di efficienza informativa e ampia pubblicizzazione il risultato di avere n. 18  richieste  per il "bonus gas" e n. 14 per il    "bonus energia elettrica" in un bimestre, su un   bacino di utenza di gran parte delle famiglie del Comune, si commenta da solo.
La nostra accusa politica è quella che  che  l’Amministrazione Comunale, invece  ha tenuto un comportamento scorretto e  viziato  da scopi elettorali,  finalizzato a pubblicizzare i provvedimenti  della Regione ma non, con le stesse modalità, quelli introdotti dal Governo. La prova  è che il provvedimento attuato dalla Regione sulla agevolazione tariffaria per la  tassa sui rifiuti  è stato  reso noto  oltre che negli uffici e sul sito internet del Comune anche in esercizi  pubblici, negozi,  edicola, banche  ecc., mentre quello del  "bonus gas e elettricità" introdotto dal Governo è rimasto doverosamente circoscritto  solo ed esclusivamente in un angolo degli uffici comunali.
Caro Vice Sindaco Latini, ti devi rassegnare, come forza politica di opposizione nel nostro Comune siamo tenuti a stigmatizzare atti politicamente scorretti degli amministratori,senza voler creare alcun tipo di allarme. E’da considerare  "scarso e risibile"  il tuo risultato finora avuto sui bonus, quindi  esortiamo l’ Amministrazione  a fornire  una  adeguata e completa  informazione  e  alla data di scadenza delle domande dei bonus avremo sicuramente  altri numeri.
Coordinamento comunale Pdl Massa Martana


15 marzo 2010
Per la Ugl la Holding dei Trasporti dell’Umbria è arrivata al capolinea prima di partire

Holding trasporti a fine corsa. Il carrozzone, potenziale moltiplicatore di poltrone e di sedi, è giunto ormai al capolinea prima ancora di partire. L’orologio della pazienza sindacale ha, infatti, battuto l’ora. La perdita di altro tempo, regalato a chi sembra occuparsi soltanto di miseri giochetti pre-elettorali, è qualcosa che i lavoratori del sistema trasportistico umbro, in particolare i dipendenti della Spoletina a cui va il nostro sostegno e la nostra solidarietà per la mobilitazione attuata, non possono più permettersi.
Sulle pagine dei giornali si legge da settimane che il confronto è ancora fermo alle nomine. Nomine politiche o tecniche che, da vera spartizione, sono destinate ad essere decise all’ultimo momento. Non c’è da aspettarsi scontri nelle stanze dei bottoni, ma raffinati compromessi. Calcoli dettati dalle urne che evidentemente valgono ben più del bene comune di una piccola regione come l’Umbria. Modalità gestionali che rischiano di produrre un costo salato per tutti i lavoratori con possibili ricadute sulla comunità.
Poco importa ai nostri solerti amministratori che questa confusione gestionale spinga i dipendenti della Spoletina Trasporti a raccogliere firme sollecitando le istituzioni locali a organizzare un incontro, fissato finalmente per stasera all’hotel dei Duchi. Poco importa che l’assenza di un piano industriale getti un’ombra inquietante sulle professionalità acquisite e sulle anzianità maturate. Poco importa quanto peseranno le attuali società dei trasporti locali all’interno della holding. Dovremmo accontentarci dell’alternarsi di cifre ballerine, i cui valori percentuali cambiano a seconda della convenienza. E invece non ci accontentiamo.
Il mancato avvio delle trattative ripetutamente richieste dall’Ugl si traduce in un colpo inferto all’unità sindacale. Resta congelato il tavolo delle trattative sulla holding, premessa indispensabile per sciogliere tutti i nodi, ancora presenti, sul futuro di 1200 lavoratori. L’impegno dell’assessore Rometti di integrare il protocollo d’intesa al momento firmato soltanto con la Triplice è purtroppo venuto meno. Da oltre un mese l’Ugl attende che i due coinquilini di Palazzo Cesaroni, Lorenzetti e Rometti, si parlino per fissare una data.
L’immobilismo del Governo regionale evidenzia l’assenza di un progetto credibile in grado di rilanciare il sistema dei trasporti locali e l’insieme dei servizi in Umbria. Ora basta. Alle parole devono seguire i fatti. La corriera holding trasporti con i suoi attuali occupanti così com’è non può più camminare. Ha assunto le forme di un’anomalia allarmante. Le contraddizioni emerse finora non sono più ammissibili. Adesso è necessario non sbagliare per evitare di trasformare le speranze di lavoratori e dei cittadini utenti in nuove delusioni.
Lanciamo pertanto un appello alla Triplice perché si ristabilisca un principio democratico di parità di trattamento sindacale a tutela dei lavoratori. Chiediamo un incontro urgente con le parti sociali coinvolte. La scelta di escludere l’Ugl a questo punto può essere definita soltanto una scortesia sociale, istituzionale e politica. Un atto gravissimo che denuncia la mancanza di rispetto nei confronti di tutti i numerosi lavoratori iscritti a questa organizzazione sindacale, evidentemente troppo lontana da logiche clientelari, affaristiche e di spartizione fra pochi.
Enzo Gaudiosi, segretario regionale UGL dell’Umbria

15 marzo 2010
Dall’Umbria i comitati in lotta per i beni comuni muovono su Roma

Oggi più che mai, le politiche della Regione e dei Comuni continuano a perseguire lo scempio dei territori e dei diritti a favore degli interessi di pochi privati, con la privatizzazione dell’acqua, con le concessioni all´imbottigliamento, con il malaffare dei rifiuti, l’avvelenamento da inceneritori e cementifici (cancrovalorizzatori), dall’inquinamento degli allevamenti intensivi di maiali, dalla speculazione della green economy sull´eolico e sul Nera, dalla cementificazione delle città e dagli ecomostri, dalla negazione dei diritti fondamentali (trasporti, istruzione,salute).
I Comitati Umbri e le associazioni in lotta per i beni comuni aderiscono alla Manifestazione Nazionale di Sabato 20 Marzo Ore 14,30 Roma Piazza Della Repubblica
– PER DIRE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA, PER LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DEL SERVIZIO IDRICO, LA TUTELA DELLA RISORSA E CONTRO IL BUSINESS DELLE ACQUE IN BOTTIGLIA
– PER LA TUTELA DEL TERRITORIO E DEI BENI COMUNI, DELLA BIODIVERSITA’ E DEL CLIMA, CONTRO LA POLITICA DELLE GRANDI OPERE, IL MERCATO DEI RIFIUTI, GLI IMPIANTI ENERGETICI NOCIVI E IL RITORNO DEL NUCLEARE
– PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATA, UN NUOVO MODELLO DI PRODUZIONE, CONSUMO E VITA E LA SODDISFAZIONE DEI DIRITTI SOCIALI E AMBIENTALI DELLE POPOLAZIONI.
Il Comitato Umbro Acqua Pubblica, Comitato Tutela Rio Fergia, Comitato contro l’acquedotto Scheggino Pentima, InceneritoriZero Umbria, Mountain Wilderness, Comitato Don Chisciotte, , G. Vantaggi – medico per l’ambiente, Circolo Legambiente di Perugia, Circolo Primomaggio, Federconsumatori Perugia, ACU Umbria, ATTAC PG, COBAS, RdB, FP- CGIL, Unione Nazionale Consumatori, Movimento Difesa Consumatori, Cittadinanza Attiva, Infarmazona, ARCI-PG, comitato 5/12 (popolo viola), organizzano pulman in partenza da Perugia, piazzale Bove (ore 9,30) e da Boschetto (ore 10), con fermata a Foligno (10,30) e Spoleto (10,45).
Le prenotazioni sono possibili ai numeri 075.5069838 e 3337826433, anche con sms lasciando il nominativo, o via mail all’indirizzo acquapubblicapg@gmail.com
Comitati e associazioni sottoscrittori

15 marzo 2010
Una multa da 250 euro per chi lascia i rifiuti sulle piazzole delle strade

Percorrendo gran parte delle più importanti arterie statali e provinciali del territorio nazionale è diventata una consuetudine scorrere lo sguardo sul margine delle carreggiate ed in particolare sulle indispensabili piazzole di sosta per rendersi conto che sono ormai utilizzate come delle vere e proprie discariche su cui far accumulare montagne di rifiuti di ogni tipo: scarti domestici, finanche rifiuti speciali e tra questi eternit, batterie esauste, gomme di autoveicoli di ogni genere e di autocarri.
L’abitudine degli automobilisti di accostarsi sulle superstrade e sulle più importanti arterie provinciali, ma anche sulle autostrade, ed abbandonare qualsiasi ingombro dell’abitacolo è diventata ormai una consuetudine, tant’è che neanche i servizi di manutenzione delle varie arterie riescono più a far fronte al fenomeno non riuscendo a consentire un’ordinata ed efficace pulizia delle piazzole di sosta e delle strade tout court.
Pertanto, poiché tale prassi comporta dei costi sociali non indifferenti sia in termini di decoro della viabilità e della sicurezza stradale che dal punto di vista economico vero e proprio per il proporzionale aumento dei costi di manutenzione e pulizia della rete stradale, come componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, proporrò l’introduzione di una specifica norma del Codice della Strada che sanzioni con una pena pecuniaria non inferiore ad € 250,00 per gli automobilisti che abbandonano o che consentano agli occupanti del veicolo di cui hanno la responsabilità, l’abbandono di rifiuti in strada.
Giovanni D’Agata


13 marzo 2010
Farmacia comunale di Todi: vendere o non vendere questo è il dilemma

 

La possibile vendita della Farmacia Comunale rappresenta uno dei segnali più recenti di debolezza programmatica e progettuale del centrodestra tuderte e della Giunta Ruggiano.
Provo ad uscire dallo sterile meccanismo di polemiche alimentat o in questi giorni dalle dichiarazioni di autorevoli esponenti di Giunta (gli assessori Ciani, Serafini, Primieri) per avanzare alcune considerazioni.
Il servizio della Farmacia Comunale non è valutabile solo in termini economici: ci sono considerazioni di ordine sociale e politico da tenere presenti che non accenno nemmeno, continuando a tenere la discussione sugli aspetti meramente economici, oggetto delle polemiche dei giorni scorsi.
Attualmente la Farmacia porta nelle casse comunali un utile che oscilla tra i 60 e gli 80 mila euro annui.
Da tale dato emerge l’indicazione di un possibile valore di vendita stimabile (avviamento e altre voci comprese) intorno ai 2 – 2,5 milioni di euro. Cifra alla quale si arriva tanto per buonsenso, quanto seguendo la strada dei dettagliati calcoli proposti e pubblicati nei giorni scorsi dall’assessore Antonio Serafini.
Un patrimonio di tutto rispetto per il Comun e e proprio per questo, crediamo noi, da non disperdere.
Che senso ha vendere una Farmacia che produce reddito, svolge una funzione sociale ed ha un valore reale spendibile tanto oggi quanto domani?
Abbiamo l’impressione che l’eventuale vendita potrebbe servire a Ruggiano per avere risorse da impiegare in progetti dei quali non abbiamo ne’ elementi, ne’ certezze. Di certo al momento ci sarebbe solo la vendita della Farmacia, non gli eventuali impieghi delle somme entranti.
La vendita potrebbe essere dettata, allora, più che da reale convenienza, dall’incapacità di reperire risorse altrove.
È di tutta evidenza, infatti, che il centrodestra tuderte, ormai prossimo al quarto anno di gestione, è riuscito a canalizzare su Todi scarsissime risorse e non rimane che la strada delle dismissioni per mettere in piedi nuovi progetti. Questo è davvero uno dei punti di maggior criticità della gestione del centrodestra ed a dimostrarlo ci sono i fatti, non chiacchiere o proclami.
C’è, poi, da aggiungere alla discussione un ulteriore elemento.
Nell’immaginare la riconversione dalla struttura ospedaliera di Porta Romana, una delle ipotesi più accreditate, sulla quale il centrodestra continua a non ragionare, nonostante i nostri continui solleciti, è la riconversione di una parte almeno della struttura in centro per la salute, nel quale portare gli ambulatori ASL, il punto CUP per i pagamenti e le prenotazioni sanitarie, alcune associazioni e, non ultimo, qualche ambulatorio per medici di base. Dentro questo progetto andrebbe perlomeno ipotizzata la “messa a sistema” della Farmacia Comunale, che potrebbe così persino incrementare la propria attività e le proprie funzioni.
Per questo, ad oggi, continuiamo a ritenere non opportuna l’ipotesi di vendita della Farmacia Comunale. Su questo, nei prossimi giorni, chiederemo ai cittadini di esprimersi, attraverso una raccolta di firme da presentare all’amministrazione comunale.
Carlo Rossini – Capogruppo PdTodi
 
13 marzo 2010
 Replica a Bic dal Tgr dell’Umbria

Caro Bic (quello della penna a sfera?),
mi dispiace deluderti ma tutti i redattori del Tgr Umbria sono vivi e vegeti, perchè nessuno di noi ha fatto karakiri nè intende mettere in pratica altre modalità più o meno esotiche di suicidio.
Tanto meno il CdR ha scaricato Andrea Chioini, anche perchè Chioini è uno dei tre membri del CdR medesimo, e quindi il documento che avrebbe avallato un sopruso della Direzione nei suoi confronti è anche opera sua.
Di conseguenza, a meno che non si voglia ipotizzare un clamoroso caso di sdoppiamento della personalità o di patologico autolesionismo, le tue insinuazioni -frutto di una colpevole disinformazione- sono del tutto fuori luogo.
Fuori luogo e offensive nei confronti dei redattori del Tgr Umbria, dove non ci sono nè epurati, nè epuratori, nè tanto meno succubi delle gerarchie aziendali.
La decisione di togliere Chioini dalla conduzione in video e in voce (limitatamente al delicato periodo pre-elettorale e affidandogli altri compiti adeguati alla sua qualifica professionale) non ha nulla di sanzionatorio e non può essere in alcun modo considerato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. E’ semplicemente una legittima decisione presa dalla Rai per evitare possibili strumentalizzazioni di segno opposto a quella di TamTam (ma evidentemente contro la malafede e la disinformazione non ci sono antidoti adeguati).
Se non mi credi, fai la cosa che dovrebbe fare ogni buon giornalista: contattare il diretto interessato e sentire da lui stesso se si sente “censurato” o “penalizzato”.
Quanto al fatto che il CdR e la redazione siano afflitti da “timore reverenziale” e che per questo avvallino “l’inquisizione su cosa pensano e cosa fanno fuori del lavoro coloro che stanno ai Tg”è una solenne idiozia, per di più espressa in un italiano alquanto claudicante.
Giorgio Rinaldi – redattore TGR Umbria
 

13 marzo 2010
La pubblicità elettorale non risparmia le colonne della Chiesa di Castel del Monte

Sulle colonne del portico della Chiesa parrocchiale di Castel del Monte (sec. XIII) frazione di Acquasparta, sono stati affissi i manifesti della pubblicità elettorale.
Possibile che il sindaco non abbia a cuore il patrimonio artistico del territorio da lui amministrato? Possibile che non si poteva trovare un sistema che, salvaguardando la necessità della pubblicità elettorale, salvaguardasse e rispettasse questo luogo di culto?
Luigi Bigaroni


13 marzo 2010
Un centro di Pronto Soccorso rimanga nel vecchio ospedale di Todi

La discussione sul nuovo ospedale di Pantalla non può prescindere dal mantenimento, nell’attuale struttura di Porta Romana, di servizi sanitari per la tutela della salute dei cittadini. Rifondazione Comunista ha da tempo lanciato la proposta di mantenere un centro di Pronto soccorso anche dopo l’apertura della nuova struttura.
Gli standard qualitativi del 118 nazionale prevedono che per gli interventi di emergenza, cosiddetti interventi codice rosso, l’ambulanza deve poter arrivare sul luogo di chiamata entro 8 minuti nell’ambito cittadino, entro venti minuti nelle campagne.
Il reparto di Pronto soccorso deve prevedere la presenza di un medico anestesista h24, un laboratorio analisi e un laboratorio radiologico attrezzati anche questi h 24, nonché un reparto di chirurgia. Chiaramente, per un  ospedale come quello di Pantalla che copre il comprensorio di comuni Todi e Marsciano  notoriamente estesi, dovrebbero reperirsi un numero spropositato di ambulanze e personale medico e paramedico per coprire il territorio in base ai protocolli di eccellenza. Basti pensare che ad oggi anche  le realtà di Massa Martana e San Venanzo  fanno riferimento al pronto soccorso di Todi.
Molte volte la salvezza di una vita dipende dal tempestivo arrivo in una struttura per il pronto soccorso che può eventualmente smistare il paziente all’ospedale di pertinenza.
Per questo riteniamo importante attivarsi affinché nell’attuale struttura di Porta Romana si mantengano i servizi essenziali alla salute dei cittadini oltre all’accorpamento di tutti i servizi dislocati sul territorio quali distretto sanitario, Avis, Croce Rossa garantendo così anche la sopravvivenza di un’area residenziale e commerciale importante per tutto il centro storico.
Il Consigliere Comunale PRC Andrea Caprini

12 marzo 2010  

I pensionati umbri del lavoro autonomo chiedono

Nel corso dei prossimi giorni il CUPLA dell’Umbria incontrerà i candidati alle elezioni regionali 2010.

Il CUPLA, coordinamento unitario pensionati del lavoro autonomo, al quale aderiscono ANAP Confartigianato, ANP- Associazione nazionale pensionati CIA, 50 & Più Fenacom Confcommercio, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Cna Pensionati, Fnpa Casartigiani, Sindacato Pensionati Confagricoltura, rappresenta in Italia oltre 5 milioni di pensionati e in Umbria annovera 50.000 anziani e pensionati.
Tra gli undici punti del documento politico che il Cupla presenterà ai candidati ci sono, tra gli altri, la tutela del potere di acquisto delle pensioni, anche per mezzo di iniziative locali; l’integrazione socio sanitaria; il sostegno all’impegno di cura familiare e ai servizi domiciliari, potenziando i cosiddetti “servizi di sollievo” e puntando a far emergere e a qualificare il lavoro di cura svolto dagli assistenti familiari; la continuità tra servizi territoriali e ospedali, specialmente per ciò che riguarda la fase del “post acuto”; una adozione concreta di politiche che favoriscano un invecchiamento attivo, supportate dalla diffusione di un messaggio positivo sull’apporto degli anziani specialmente per quanto riguarda le nuove generazioni.
Inoltre, il CUPLA propone la valorizzazione e la riqualificazione del ruolo del medico di medicina generale e la collaborazione tra questo e altri medici specialisti che hanno in cura lo stesso paziente, soprattutto con il medico geriatra, figura che andrebbe potenziata ed inserita maggiormente nella rete di servizi destinati agli anziani non autosufficienti.
Al nuovo governo regionale, infine, il CUPLA chiederà soprattutto fatti concreti, misure adeguate e portate nella pratica il prima possibile senza assistere più a drammatici gap temporali tra la proposta di un atto regionale e la sua applicazione pratica.
 coordinamento unitario pensionati del lavoro autonomo

12 marzo 2010
L’acqua emigra per ferrovia da Foligno

La CISL TERRITORIALE  DI FOLIGNO e la FIT CISL UMBRIA  esprimono profonda preoccupazione per le sorti di Foligno, città ferroviaria divenuta tale grazie a determinanti condizioni ottimali che l’hanno resa punto strategico, centrale e stellare per il trasporto ferroviario merci/viaggiatori sia nel contesto regionale che nazionale.
Oggi il gruppo FS sembra dimenticare quanto la storia ferroviaria della città di Foligno restando insensibile alle sue potenzialità e all’insegna di tagli selvaggi e scelte “ poco comprensibili” sferra un ulteriore colpo all’economia Umbra ed a Foligno in particolare, con l’azzardata ed inopportuna scelta di trasferire gran parte del traffico merci, a treno completo, da Foligno allo scalo merci di Jesi/Falconara.
Il traffico merci di cui stiamo parlando è relativo ai due treni completi di acqua minerale Rocchetta/NoceraUmbra che settimanalmente vengono spediti per le varie destinazioni nazionali.
I punti “poco chiari” di queste scelte, a nostro avviso, sono i costi e la logistica.
Per quanto riguarda i costi ci risulterebbe un aumento notevole di quest’ultimi in quanto il percorso che va dalle sedi di produzione alla sede di carico e alla sede di manovra Jesi/Falconara verrebbe coperto su gomma con inevitabili aumenti degli stessi costi.
A questo punto ci domandiamo: Quanti camion servirebbero per trasportare ciò che un solo treno (1400 t) trasporta?
Dal punto di vista della logistica e quindi più pratico, ci chiediamo: come si intende effettuare lo stoccaggio presso la sede di Jesi se non ci sono magazzini raccordati?
Questi, ed altri punti, ci fanno pensare che tale scelta e’ solo politica/occupazionale e non altro.
Il possibile scenario ci pone delle perplessità:: il committente a fronte di tali aumenti  continuerà a spedire attraverso la società FS “ Italia logistica” oppure prenderà altre strade con tutte le conseguenze del caso?
 Evidenziamo con forza le ricadute di tale scellerata operazione:
 Tagli occupazionali per Foligno, aggravio di costi per le società committenti con conseguente ed ulteriore intasamento delle arterie stradali nazionali.
A questo quadro gia preoccupante aggiungiamo,  la scelta di FS di chiudere lo scalo merci di Foligno al traffico diffuso.
Per essere più chiari precisiamo che con questa scelta, non ci sarà più possibilità, per le varie società di spedire singoli carri ma potranno utilizzare le FS solo per le spedizioni a treno completo.
Oggi la maggior parte del trasporto su ferro in Umbria avviene grazie alle piccole realtà che spediscono per treno dal solo impianto Umbro rimasto (che è Foligno). Detto questo nasce un nuovo punto di domanda; se la spedizione a treno completo si sposta a Jesi, se non si potrà più spedire per singolo carro merci, che fine farà l’economia Umbra? Saranno tutti costretti a spedire per camion!!!
Facciamo un serio appello alla politica locale e nazionale di intervenire su queste scelte che più che sembrare “nobili” piani industriali sembrano seri tentativi di cancellare il trasporto ferroviario merci dalla cartina regionale e dal quadro nazionale.
 

Il Segretario Generale Territoriale                                                 Segreteria Regionale
UST Foligno                                                                                  FIT CISL Umbria
Pierpaola Pietrantozzi                                                                  Gianni Martifagni

12 marzo 2010
Chi lavora non fa… la festa

Impiegati statali senza retribuzione dei turni da ottobre scorso. La situazione per i custodi della Rocca Albornoziana di Spoleto è diventata ormai insostenibile, c’è chi è l’unico portatore di reddito in famiglia e per mantenere moglie e figli deve necessariamente subire queste condizioni inaccettabili. I quattro dipendenti coinvolti nella vicenda hanno finora dimostrato dedizione, coerenza ed attaccamento alla professione pur non percependo la retribuzione accessoria prevista e dovuta per le giornate domenicali e festive lavorate. Ma così non si può andare avanti.
Il problema riguarda il mancato pagamento delle giornate lavorative coincidenti con la domenica o con le festività. In base al contratto collettivo, sottoscritto il primo dicembre 2009, le aperture nei giorni festivi presuppongono un sistema di turnazione, quindi un numero di dipendenti sufficiente, finalizzato a garantire l’accesso al pubblico per 11 ore al giorno per almeno sei giorni alla settimana in musei, aree archeologiche, siti monumentali, biblioteche e archivi. Tale sistema, è evidente, non è applicabile a quattro dipendenti che necessariamente possono fare soltanto un turno giornaliero. Nonostante la carenza di personale, il sistema di turnazione nella Rocca è stato ugualmente applicato. Non è stata però assicurata la corrispondente retribuzione. Parte delle attività, inoltre, sono state esternalizzate ad una cooperativa del territorio secondo un orientamento privatistico a scapito del pubblico interesse. Tale situazione, che purtroppo va avanti dal 22 ottobre, è stata più volte segnalata senza ottenere riscontri alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. L’ultima lettera all’attenzione del Soprintendente, l’architetto Anna De Bene, è stata inviata martedì 9 marzo.
E’ il caso di affrontare questa vicenda con la serietà dovuta  consapevoli del fatto che l’Umbria ha il vantaggio di contare su un ampio patrimonio di beni artistici. La vicenda dei dipendenti della Rocca manifesta, purtroppo, le carenze di tutti i giorni nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio locale. Beni di inestimabile valore che rischiano di essere sottratti alla città e ai turisti. Il patrimonio culturale deve essere invece un volano per l’economia e una missione per la Pubblica Amministrazione. Ma i soggetti istituzionali devono dimostrare capacità e lungimiranza nell’avviare percorsi di crescita che mobilitino risorse e competenze territoriali, promuovendo e stimolando operazioni di recupero e salvaguardia del patrimonio culturale pubblico ed esercitando azioni di richiamo su numerose attività economiche e turistiche locali”.
L’Ugl sollecita pertanto un incontro sindacale urgente per trovare soluzioni che possano soddisfare sia le esigenze della Pubblica Amministrazione sia garantire i diritti fondamentali del personale. In attesa della convocazione del tavolo di concertazione, chiediamo  la sospensione immediata dei dipendenti dal lavoro nei giorni festivi
Segretario regionale Ugl

11 marzo 2010
Comitato contro il depuratore di Porchiano

In data odierna  ( 10/3 n.d.r.) si è costituito un Comitato  di Cittadini  residenti nelle frazioni di: Pontecuti, Canonica, Cordigliano, Doglio, Casemasce, Torreluca,  Asproli, Porchiano Montelupino e Fiore del Comune di Todi in  difesa del territorio  e dell’ambiente.
I cittadini abitanti di questi territori fortemente allarmati e sorpresi dalla  notizia dell’immediato inizio lavori  per un  nuovo depuratore sito in  località Porchiano, 
chiedono ( a: Umbra Acque e Sindaco di Todi – n.d.r):
Come mai gli abitanti  di tutte le frazioni interessate non sono stati  interpellati  pubblicamente per illustrare questo devastante intervento  in una delle zone paesaggistiche  e naturali più preziose del nostro  territorio ?
Perchè non si è proceduto alla sistemazione e potenziamento del vecchio  depuratore sito in località Pian dei Mori di Pian di Porto come a suo  tempo individuato dall’Amministrazione Comunale e dai cittadini ?
Visto che il territorio indicato per questo scellerato intervento è uno  dei luoghi naturali più preziosi dell’ Umbria e di alto valore paesaggistico  com’è la valle del Tevere e le gole del forello;  riteniamo  la presenza di un tale e sopradimensionato depuratore,   sicuramente molto  impattante  e devastante  per l’ambiente e per gli  abitanti del luogo. Con questa nostra lettera chiediamo una Vostra cortese attenzione per  un rapido riscontro al fine di chiarire e sospendere immediatamente  ogni iniziativa non concordata con gli abitanti di tutte le frazioni interessate.
IL COMITATO


11 marzo 2010
Perchè si sciopera all’APM

Le Segreterie Regionali FILT- FIT- UILT- FAISA – UGL, vogliono dichiarare pubblicamente e con fermezza che, con l’attivazione della vertenza aziendale attivata all’APM di Perugia, si sta tentando di frenare una inspiegabile deriva dell’Azienda, che con le scelte di questi ultimi periodi sta determinando delle contrazioni dei livelli di servizio  e nel contempo un peggioramento delle condizioni di lavoro di molti autisti, ancor più sfavorevoli rispetto al quadro regionale nel comparto del TPL.
Come OO.SS. in una ritrovata unità di azione, tra tutte le sigle maggiormente rappresentative in azienda, vogliamo sottolineare con convinzione che non è possibile che nella maggiore azienda regionale di TPL non si riesca più, ormai da parecchi mesi ad instaurare un corretto rapporto basato su Relazioni Sindacali serie e condivise, strumento indispensabile non solo per risolvere le diverse problematiche quotidiane più prettamente aziendali, ma soprattutto per costruire delle solide, trasparenti e condivise proposte più generali, in linea con la costituenda Holding Regionale del TPL premessa per una celere nascita dell’ Azienda Unica Regionale della Mobilità.
 Con queste costruttive convinzioni ci apprestiamo ad affrontare il prossimo incontro fissato dall’Azienda a martedì 16 marzo ’10, che la stessa ha spostato unilateralmente a tale data già precedentemente fissata nella giornata del 10 marzo ‘10.
Non vorremmo essere polemici, ma per dovere di cronaca e per la dignità e il rispetto dovuto sia al Sindacato tutto, sia e soprattutto ai lavoratori che rappresentiamo, dobbiamo denunciare pubblicamente e alla competente Commissione di Garanzia, il banale quanto “furbesco” tentativo di dilazionare l’incontro, appunto dal 10 marzo al 16 prossimo, con una nota aziendale nella quale per imprecisati quanto improrogabili impegni aziendali, si scrive che il Sindacato avrebbe concordato e condiviso il rinvio dell’incontro ! (FALSO E ASSURDO!)
Vogliamo concludere affermando con decisione che se questo tentativo serviva ad inasprire il clima prima del confronto per magari non affrontare le importanti tematiche poste sul tavolo di trattativa, l’esito invece è risultato quello di riconfermare il senso di responsabilità delle OO.SS. che si presenteranno puntuali e determinati all’incontro, e che non accetteranno ulteriori dilazioni e denunceranno pubblicamente l’esito e lo svolgimento del delicato incontro.
Perugia, 10  marzo 2010 
LE SEGRETERIE REGIONALI FILT CGIL –  FIT CISL – UILTRASPORTI  –  FAISA CISAL – UGL

11 marzo 2001
Bonus Gas

Il Coordinamento Comunale del Popolo della Libertà di Massa Martana ,ritiene opportuno informare i cittadini dell’esistenza del provvedimento” BONUS GAS”, introdotto dal Ministero dello Sviluppo Economico del  GOVERNO BERLUSCONI e reso operativo tramite l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani  e Poste Italiane .
Il Governo ha inteso,nell’attuale  momento di congiuntura economica, dare un importante segnale di attenzione e di reale interessamento alle fasce sociali più deboli,applicando un provvedimento che apporta una riduzione sul costo delle bollette del gas, sia per le famiglie a basso reddito che per quelle  numerose.
Al Coordinamento  Comunale del PDL di Massa Martana è sembrato quanto mai doveroso e giusto mettere in evidenza  questa operazione ,che va in aiuto dei cittadini  economicamente più svantaggiati.
Dobbiamo però constatare   che l’Amministrazione Bruscolotti ,fino ad oggi ,ha tenuto un comportamento altamente  omissivo nell’informazione e ha totalmente oscurato, un provvedimento emesso dal Governo  mentre di contro ha  adeguatamente pubblicizzato una agevolazione  fatta dalla Regione sulla tassa dei rifiuti urbani.
Viene un sospetto, avrà forse influito la campagna elettorale per le prossime  Regionali, nella decisione di avere una vista così “evidentemente ammalata di strabismo”?
Si ricorda all’ Amministrazione Bruscolotti che,  in qualità di soggetto istituzionale, è tenuta a dare tutte le informazioni e  a non fare nessun  tipo di discriminazione nell’ambito delle stesse ,perchè se no, ridurrebbe   una funzione istituzionale ,cioè per tutti , a uno strumento  esclusivamente asservito a interessi politici di parte.
Il PDL di Massa Martana ,chiede che al più presto vengano  pubblicate,nelle  bacheche comunali  site nel capoluogo e nelle frazioni e sul sito internet del Comune,tutte le informazioni e modalità necessarie  per usufruire del bonus gas da parte dei cittadini, come correttamente hanno fatto altre Amministrazioni nel territorio.
PDL-MASSA MARTANA – Coordinamento Comunale

10 marzo 2010
Viabilità in Provincia: "scontro" con la Uil

La Vice-Presidenza e l’Assessorato alla viabilità della Provincia di Perugia, appresi i contenuti della nota a cura della UIL-FpL che denuncia una gravità nella situazione interna e nelle relazioni sindacali, non possono che “esprimere sorpresa per considerazioni in palese contrasto con la realtà dei fatti”. “Proprio ieri 9 marzo – affermano Vice Presidenza e Assessorato – il tavolo sindacale, pur se ricco di contenuti e di argomenti di discussione, ha evidenziato che mentre nello scenario delle relazioni sindacali relative alla Funzione Pubblica sia ormai quasi inconsistente la materia di trattativa, presso la Provincia di Perugia le relazioni sono orientate ad una partecipazione attiva e proficua su tutti gli aspetti organizzativi e lavorativi, ben oltre i doveri contrattuali. Apprezzamenti che evidentemente non potevano venire dall’amministrazione, ma che sono arrivati dalla quasi totalità degli interventi relativi alla componente sindacale. L’intento condiviso di accorpare la vigilanza stradale con la Polizia Provinciale è una operazione che richiede una adesione volontaria degli attuali addetti alla vigilanza, un percorso graduale, partecipato e che preveda un affiancamento operativo, già avviato. L’amministrazione poteva scegliere la strategia della fusione a freddo, ma non è nel nostro stile e questo i dipendenti con i quali abbiamo un dialogo continuo lo hanno compreso molto bene. La richiesta di avere la proposta di un piano organico della nuova organizzazione della viabilità è legittimo, ma non si comprende il motivo per cui se ne rivendica l’assenza proprio il giorno dopo che si è concordato che domani 11 marzo le organizzazioni sindacali lo riceveranno integralmente. Nella franchezza che caratterizza l’azione amministrativa del nuovo corso, dobbiamo dire che i progetti relativi al personale sono importanti ed ambiziosi e con la prima riorganizzazione ne abbiamo dato prova. Una Polizia Provinciale potenziata e vicina ai problemi dei cittadini, che eserciti la funzione preventiva e non quella repressiva, su tutti i fronti, compresa la sicurezza stradale è uno dei punti cardinali, insieme al potenziamento dei servizi relativi alla viabilità ed alle politiche di decentramento. Una sfida che cambia le regole del gioco, ma che la maggioranza delle posizioni sindacali condivide, pur consapevole di affrontare i disagi del cambiamento. Cambiare le regole del gioco significa anche non cedere a strumentali polemiche “cartacee” estranee all’utilità dei lavoratori oppure che vogliono utilizzare altri aspetti della trattativa sindacale come la produttività per vincolare l’amministrazione su ciò che invece è razionale per tutti. La politica del dialogo, della concertazione, dei tavoli paritetici è per noi irrinunciabile, ma saremo altrettanto determinati nel non cedere a ‘pressioni’ di qualsiasi natura”.
Uff. stampa della provincia di Perugia

10 marzo 2010

Il PSI sull’ordinanza terremoto di Marsciano

La drammaticità dell’evento sismico che ha colpito, tra gli altri, il Comune di Marsciano, sta determinando la necessità che vengano emanate specifiche disposizioni che possano fronteggiare adeguatamente sia l’emergenza che la prima ricostruzione.
In particolare si auspica che i  provvedimenti  successivi all’ordinanza della Protezione Civile, che il Governo – in particolare il Ministero dell’ Economia – dovrà necessariamente emanare, abbiano piena coerenza con quanto disposto in occasione di altri eventi sismici e soprattutto si pongano l’inderogabile obiettivo di un concreto ed efficace ritorno alla normalità di tutto il territorio colpito dal sisma.
E’ di tutta evidenza che la zona Nord del Comune di Marsciano sta soffrendo fortemente: azzerato il valore immobiliare, paralizzato il sistema commerciale e delle attività artigianali, senza sedi alcune attività professionali e  caduta degli investimenti.
Peraltro lo stato precario della viabilità, da e per tali zone, insieme alla mancanza di un’adeguata rete di trasporti urbani per Perugia, sta determinando una situazione che in assenza di un immediato segnale rischia di degenerare e di provocare danni irreparabili sotto il profilo socio-economico.
Il Partito Socialista ritiene di doversi far interprete dello stato di fortissima preoccupazione esistente tra i cittadini in merito ai limiti dell’ordinanza della Protezione  Civile e chiede che i successivi  provvedimenti che il Governo dovrà emanare per consentire la ricostruzione  e la ripresa del attività economiche prevedano  necessariamente, oltre alle risorse economiche per gli interventi sugli immobili lesionati, anche le seguenti misure, già adottate per le  altre aree terremotate, con riferimento alle persone ed alle attività economiche soggette ad ordinanza di sgombero:
1. Esenzione dal pagamento di ogni tipo di imposta  e oneri previdenziali per i lavoratori dipendenti;
2. Sospensione dei procedimenti mobiliari ed immobiliari e rate mutui;
3. Agevolazioni fiscali e tributarie per imprese ed attività economiche e posticipo delle scadenze di protesti;
4. Agevolazioni nel rapporto con Enti erogatori di servizi, per i soggetti con ordinanze di sgombero.
Le priorità da seguire dovrebbero poi riguardare sia il rientro nelle abitazioni, con il pieno recupero del patrimonio edilizio esistente, e la ‘ripartenza’ delle attività economiche commerciali e produttive (con un’attenzione particolare per le imprese agricole), valorizzando al massimo le risorse professionali ed imprenditoriali che il territorio esprime per aiutare l’economia locale a risorgere.
Relativamente infine alle risorse finanziarie – che nello schema di ordinanza vengono quantificate in soli €.15 mln – appare doveroso rivendicare con forza nei confronti del Ministero dell’Economia delle somme di gran lunga maggiori, anche nel corso di più esercizi, quantificate in oltre €.300 mln.
Infatti, oltre a considerare che i danni sono in costante aggravamento, c’è da tener presente che occorre recuperare tanti edifici ed abitazioni inagibili, destinati sia a prima abitazione che ad attività professionale; è bene poi mettere in rilievo che una realizzazione tempestiva degli interventi prevedibili a breve comporterà una conseguente forte economia dei costi di affitto e di messa in sicurezza.
I  Socialisti marscianesi invitano pertanto tutti i Parlamentari ed i Ministri che hanno visitato la zona – e che hanno assunto il preciso impegno di adoperarsi al riguardo presso il Governo – di fare quanto in loro potere perché vengano presi rapidamente dal Governo stesso tutti quei necessari provvedimenti che prevedano per questa parte dell’Umbria lo stesso trattamento adottato nel passato per altre zone sismiche e che dovranno consentire alla Regione di programmare gli interventi di ricostruzione.
Il Partito Socialista ritiene che le proposte sopra indicate rappresentino un ‘pacchetto’ ragionevole di provvedimenti e si batterà – a fianco delle Istituzioni e dei cittadini – perché i provvedimenti del Governo siano effettivamente in grado di aiutare la cittadinanza tutta – bambini, pensionati, lavoratori, imprese, ecc. – ad uscire dall’emergenza sismica e ad intravedere un futuro meno preoccupante, sia socialmente che economicamente.

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO SEZIONI DI MARSCIANO E DI SAN BIAGIO DELLA VALLE

10 marzo 2010  
Comunità montane: che fare

La Legge regionale di riforma sulle Comunità Montane purtroppo non ha avuto l’effetto sperato ed ha accentuato i problemi già esistenti nel settore,  che vanno  seriamente affrontati e risolti dall’unico Ente che ne ha facoltà; la Regione.  La CISL, vuole farsi promotrice di una azione forte nei confronti della Regione per risollevare questi Enti, indispensabili per lo sviluppo delle zone montane umbre, dalla crisi economica e di identità in cui da anni versano.
 Tutto ciò è stato ulteriormente aggravato dalle scelte recenti (Finanziaria 2010) del Governo Nazionale che di fatto hanno cancellato questi Enti e con essi azzerato i trasferimenti finanziari alle Regioni per gli stessi.
     E’ necessario innanzi tutto che Le Comunità Montane si riapproprino delle proprie competenze ad essere operative con interventi a largo raggio cosi da sfruttare al massimo le professionalità esistenti,  acquisite con anni di interventi direttamente sul campo, mettendole a disposizione delle popolazioni e dei territori montani che devono essere visti come una risorsa naturale.
Basta con provvedimenti tampone assistenziali.
     Gli interventi in montagna sono estremamente necessari, in quanto essa rappresenta, con le sue risorse idriche e forestali, un baluardo a difesa dell’ambiente per tutte quelle opere fondamentali, che vanno dalla regimazione e manutenzione dei corsi d’acqua al sistema di dighe presenti in altura; dalla tutela e salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale alla prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi. Sensibilizzare quindi gli amministratori delle C.M. affinché, in fase di  programmazione, le opere da realizzare siano orientate in tal senso.
     E’ indispensabile che le Comunità Montane  sviluppino e potenzino il loro ruolo di unione dei Comuni. Dovranno essere messe, quindi,  nelle condizioni di svolgere quelle funzioni ed attività nei sevizi e nella manutenzione del territorio che i piccoli comuni ( ed in Umbria ce ne sono tanti) sia per mancanza di personale sia per i costi elevati  non sono in grado di assolvere, cosi da rispondere in maniera più efficiente ed efficace alle aspettative degli utenti.
    Interventi mirati, non solo in agricoltura ed in forestazione, consentirebbero una migliore  fruibilità della montagna da parte di tutti i cittadini favorendo cosi anche il turismo ,  valore aggiunto al reddito delle popolazioni montane.
      Per le Comunità Montane non si devono rivendicare, pertanto misure assistenziali ma regole che consentano l’impiego produttivo delle risorse della montagna, per una governance dei territori che favorisca l’utilizzo equilibrato e sostenibile dei medesimi per una nuova virtuosa fase di sviluppo.  
     La realizzazione di quanto sopra oltre a determinare un ruolo certo agli Enti ridarebbe dignità e sicurezze anche al personale che vi lavora ;che da diverso tempo ormai, è costretto a coesistere con l’angoscia della mancanza dei finanziamenti e con la spiacevole sensazione di non essere utile e del non riconoscimento delle proprie prestazioni.
     Oltre  a quanto sopra, forse si rende necessario aprire urgentemente una fase di confronto con la Regione per una verifica dell’attuale assetto funzionale e istituzionale delle Comunità Montane e per favorire una evoluzione delle stesse nell’ambito di un più diretto coinvolgimento dei Comuni in forma associata e delle stesse Provincie con un duplice obbiettivo di semplificare l’assetto del sistema e qualificare le funzioni e i servizi connessi alla manutenzione e valorizzazione del Territorio e delle sue risorse ambientali e paesaggistiche.
Alla luce di quanto sopra rappresentato la CISL chiede un incontro alle candidate alla Presidenza della Giunta Regionale, di entrambi gli schieramenti, per conoscere da loro quali progetti hanno sul futuro delle CC.MM.
 
Tale richiesta ha carattere di urgenza poichè, se le CC.MM. non riusciranno a predisporre i propri bilanci entro il 30 aprile p.v.,  il Prefetto nominerà un commissario per l’approvazione del bilancio e poichè alle CC.MM. non è applicabile la disciplina del dissesto finanziario e conseguentemente la procedura di risanamento, appare evidente la questione sostanziale del pagamento dei debiti iscritti a bilancio, primo tra tutti quello del pagamento degli stipendi del personale dipendente.
 USR  CISL, CISL  F.P.S,  FAI  CISL Funzione pubblica
 

10 marzo 2010
Dal Museo alla famiglia della civiltà contadina           

Nativo di questa splendida valle del tevere, alle porte di Todi, mi rivolgo al Lei, Sig. Sindaco, in quanto constato il suo vivo interessamento al forte miglioramento di questa nostra amata cittadina.
Diplomatomi nel ’60 alla Scuola Agraria di Todi e avendo girato l’Italia come topografo, attualmente sono tornato alle origini e pensando proprio alla mia vecchia scuola ed al turismo della mia città, ho pensato di proporLe quanto segue:
– saputo che nei pressi dell’Azienda Agraria "Montecristo" esiste un anziano agricoltore appassionato di vecchie macchine agricole risalenti agli anni del dopoguerra, mi sono chiesto se non sarebbe interessante, ai fini di un’attrazione turistica, ricreare uno spaccato della vita contadina risalente appunto agli anni
cinquanta.
Ricreare, quindi,  abbastanza fedelmente, una famiglia contadina dedita a tutti i lavori di quel periodo con la sola eccezione che queste attività possano essere discretamente "spiate" da turisti che all’improviso entrerebbero in un mondo agricolo di sessanta anni fa.
Naturalmente, a questo scorcio del passato, si potrrebbe affiancare, per esempio, una vecchia e rustica osteria dove gustare i prodotti genuini della stessa struttura.A  rimorchio, si potrebbero studiare tante altre attività e opportunità che ora, per brevità, non sto quì ad elencare.
Confido nel Suo spirito innovativo, pronto ogni volta a cogliere qualsivoglia idea possibile ad intraprendere iniziative interessanti per il bene del nostro compresorio.
Cordialmente.
 Mario Sbrenna

9 marzo 2010
Gli svantaggi delle mega strutture: il caso dell’ospedale di Perugia

Finalmente anche sul problema dei parcheggi al nuovo S. Maria della Misericordia non siamo più soli, piano piano arrivano anche gli altri, anche se ci sono voluti due anni e mezzo, comunque meglio tardi che mai.
Ottobre 2007, il Direttore Generale aveva ipotizzato, insieme alla giunta comunale dell’epoca, di dotare il parcheggio prospiciente l’ingresso principale di posti auto delimitati da strisce blu.
Noi della CISL prendemmo posizione immediatamente, anche a mezzo stampa, (documentabile con articoli dell’epoca) ricordando testualmente che ciò sarebbe servito solo per fare cassa e a privilegiare comunque coloro che economicamente avrebbero avuto meno difficoltà. Costringendo in questo modo, per esempio, le persone anziane -magari con difficoltà a deambulare e impossibilitate economicamente a pagare la sosta- a parcheggiare molto lontano dall’ingresso. Ricordiamo, inoltre, che coloro che si recano presso un Ospedale non lo fanno certamente per passatempo ma tutt’altro. Certamente oggi il problema si è moltiplicato considerando l’apertura della facoltà e, di sicuro, gli studenti per recarsi a lezione incontreranno numerose difficoltà oltre quelle legate al parcheggio, anche quelle che riguardano i trasporti pubblici e la viabilità.
Come già detto siamo soddisfatti ma nello stesso tempo preoccupati perché se i tempi di reazione a  un problema che riguarda lavoratori e cittadini è di oltre due anni, non c’è da stare tranquilli.
Con l’occasione vogliamo ricordare che nell’ottobre 2009 la CISL ha proposto la realizzazione di un asilo nido presso il Polo Unico, coinvolgendo anche l’ Università e l’ Amministrazione Comunale ma anche qui nessuna posizione, anzi, ci è stato risposto  che il problema erano “gli spazi e che i bambini, svegliandosi troppo presto, avrebbero potuto subire un danno biologico”.
Inoltre è più di un anno che abbiamo proposto il ripristino della presenza di Portieri, anche nelle ore notturne, presso la portineria del Pronto Soccorso, ma anche su questo indifferenza totale,  per questa che noi riteniamo essere un’anomalia tutta perugina.
Per non parlare poi delle proposte di investimento per quanto riguarda il risparmio energetico, ricordando che l’Azienda Ospedaliera di Perugia spende,  solo per questa voce, più di tre milioni di euro l’anno.
A differenza di altri, noi siamo sempre disponibili ad un confronto con tutti i soggetti interessati per discutere i  problemi che affliggono l’Azienda Ospedaliera di Perugia nel suo complesso e riteniamo di avere anche delle proposte da fare, ma se i tempi di reazione sono di due anni e mezzo allora di tutto ciò se ne discuterà presumibilmente nel 2013. 
CISL Confederale Territorio di Perugia,CISL FP Territorio di Perugia,CISL Azienda Ospedaliera di Perugia

9 marzo 2010

Farmacia Comunale di Todi: ancora un pò di conti

Dopo un attimo di incredulità ho accolto l’esortazione del Partito Democratico di Todi “suvvia assessore si riprenda” e mi sono ripreso. Ho letto divertito l’intervento sulla ipotesi di valutazione della Farmacia Comunale di Todi; di questo momento di gaiezza ne sono veramente grato però, al di la dei toni smargiassi ed al tempo stresso innocui di chi ha scritto, due precisazioni si impongono.

La prima, prima di entrare nei dettagli tecnici, è di sorpresa per alcune accuse nei miei confronti, di toni arroganti e  irriguardosi oltre al ruolo assurtomi di polemista partitico; chi mi conosce e legge i miei comunicati sa bene che state sbagliando persona e vi riferite a qualcun altro. Una lettura più disincantata invece vedrebbe che si è partiti ancora una volta a ruota libera con i soliti attacchi a mò di disco rotto che ripete sempre la stessa cosa (e pensare che almeno un dizionario dei sinonimi e dei contrari aiuterebbe nel cambiare ogni tanto insulti e renderli un po’ più divertenti) prescindendo dai contenuti, dai soggetti oppure, più semplicemente, perché da quando il mondo è mondo l’opposizione si fa così (sic !). Altrettanto sorprendente è l’affermazione di una “concezione proprietaria della cosa pubblica” , espressione apprezzabile perché di grande effetto ma disprezzabile perché priva di ogni contenuto; qualsiasi sia stato il concetto che gli amici del Pd di Todi volevano esprimere sicuramente non ci appartiene ed anzi personalmente rivendico il diritto-dovere quale amministratore di turno, di dovere effettuare costantemente valutazioni sulle alternative gestionali a prescindere da quali siano i risultati a cui giungeranno.
Veniamo però al cuore del problema tirando subito un respiro di sollievo nel constatare che l’espressione “Noi non vorremmo fare i professori … ” giunge quanto mai appropriata; rilassatevi amici del Partito Democratico di Todi, non verremo a prendere lezioni da voi e non certo su queste materie. Il ruolo infatti non vi si addice, proprio perché nella foga di trarre conclusioni affrettate oppure di fare prevalere il dileggio alla sostanza sono sfuggiti almeno due aspetti. Il primo è che nell’assumere come base di valutazione di una attività il suo utile, questo debba essere il più possibile perequato; vorrei ricordare che in virtù di un accordo abbastanza “volatile” la farmacia attualmente non paga canoni per il locale che non è di proprietà comunale ed altrettanto in ipotesi di proprietà andrebbe considerato un onere relativo all’uso del bene perciò, che si tratti di un affitto o di un ammortamento, sarebbe opportuno prevedere almeno (e non so se basterebbe …) un onere di mille euro il mese, con incidenza nell’anno di 12.000 euro; a questo si aggiungerebbero altri oneri non diversamente e non specificamente previsti ed isolati dal momento che molti oneri sono in comune con altri servizi del comune e quindi andrebbero spalmati anche su questa gestione; ovviamente trascuro il fatto che la gestione in economia consente un risparmio fiscale che in ipotesi diverse (e basterebbe un semplice cambio della normativa) azzererebbe gli attuali risultati. Alla luce di queste considerazioni si può ritenere adeguato un valore residuo di reddito netto di circa 80.000 euro (se avessimo usato comunque i 100.000 il risultato si sarebbe discostato di poco). Il secondo aspetto, che è stato ignorato con una grossolanità allucinante, è che esiste proprio una disciplina che si chiama “matematica finanziaria” e che per valutare il cosiddetto avviamento di una attività negli anni serve una formula di attualizzazione delle rendite a rata posticipata in capitalizzazione composta; non mancherò di rispetto ad alcuno se ricordo la formula   dove ‘V’ è il valore attuale della rendita e quindi l’eventuale risultato della valutazione, ‘R’ è la rata ed in questo caso gli 80.000 euro di utile annuo, ‘n’ la durata che in questo caso è l’incognita (ma non voglio mancare di rispetto nel dimostrare come si risolve l’equazione ponendola come incognita) e ‘i’ il tasso d’interesse che nell’esempio da noi adottato è il 4%  pari al tasso applicato attualmente dalla Cassa Depositi e Prestiti in operazioni assimilabili per tipologia e durata. Risolvendo l’equazione per la ricerca del tempo trovereste i 200 anni citati; altrettanto merita considerare che piccole variazioni del tasso d’interesse o della rata (il nostro utile annuo) su periodi molto lunghi possono spostare di molto i risultati del valore attuale oppure dell’incognita tempo. Giunge prezioso il contributo dell’assessore Serafini, anche lui conoscitore di tecniche peritali, che usa la formula della rendita perpetua V=R/i per giungere allo stesso risultato; questo significa che il valore ad oggi degli 80.000 euro che percepirò tra 10 oppure 100 oppure 1000 anni sarà sempre minore per effetto del tempo e degli interessi di capitalizzazione, quindi questa quota parte da 80.000 e decresce fino a diventare zero intorno al 200esimo anno e quindi posso considerare tutte le quote successive al 200esimo, fino all’infinità, pari a zero. Se avessi voluto quindi usare espressioni roboanti e non tecniche avrei potuto parlare di anni all’infinito e non di soli 200.
Quindi parafrasando “ suvvia caro partito democratico di Todi … riprendetevi !!!” qui le moltiplicazioni non c’entrano proprio un bel niente. Permettetemi altresì in chiusura un consiglio, da “polemista partitico” quale mi avete definito, nel dirvi che siete molto più divertenti quando usate slogan (trattandosi di plurale evito volutamente di aggiungere una “s”, temendo di essere corretto sull’uso italiano di termini inglesi … con tutti questi professori in giro … ), insulti, affermazioni retoriche e roboanti, perché il ruolo tecnico credetemi non è per voi e si rischiano le brutte figure. Ed è un vero peccato perché sarebbe stato sufficiente chiedere ad un commercialista, ad un consulente aziendale, ad un bancario, ad un assicuratore oppure ad un ragazzo che frequenta i primi anni dell’Istituto Tecnico per ragionieri oppure per geometri, per evitare una brutta figura.
Cordialmente.
Mario Ciani
 

8 marzo 2010
Farmacia: son due e non venti i milioni, errore di…..

I Tuderti ringrazino il Padreterno per la disgrazia scongiurata.
Leggo sempre con attenzione i comunicati e i proclami degli amici del PD. Da almeno 6-7 mesi a questa parte Rossini & C. se ne escono settimanalmente con una loro dichiarazione volta a colpire questo o quell’amministratore della Giunta Ruggiano reo di aver propinato al cittadino menzogne e falsità. Non mi stupisco affatto. Rientra nel mandato di una opposizione seria tampinare e “svergognare” l’azione della maggioranza; è il dovere istituzionale di chi, supportato da dati incontrovertibili, lavora per mettere in ridicolo sia chi governa che il suo operato.
Questo sarebbe sacrosanto se a Todi l’opposizione fosse seria e soprattutto preparata. E’ si…. cari amici del PD! Perché quando ci si avventura in conti matematici come quelli che avete articolato nel vostro ultimo comunicato non si offende l’assessore Ciani e l’assessore Primieri…. si offende la matematica finanziaria dimostrando palesemente di ignorarne le metodologie e le formule. Si offendono tutti i ragazzi degli istituti di Ragioneria, Geometri e Agrario che, già a partire dal 3° anno di scuola media superiore, studiano le metodologie tecnico estimative e che, in questo caso se preventivamente interpellati, avrebbero potuto evitarvi la figura dei somari (scusate il vocabolo che non vuole essere offensivo per nessuno ma è il termine adoperato usualmente in questi casi).
Non pretendo come voi di salire in cattedra ma basterà informarsi con qualcuno che mastica l’Estimo per conoscere che la determinazione del più probabile valore di mercato di un bene capace di fornire un reddito costante illimitato con metodo analitico si ottiene facendo uso e ricorso alla capitalizzazione del reddito del bene oggetto di stima; ovvero sommando (o che si voglia capitalizzando) al momento della stima il reddito medio ordinario.
Ed allora, assodato che le vostre moltiplicazioni non sono altro che la semplice dimostrazione che le tabelline almeno le conoscete la formula corretta da applicare è RNO (o Bf = Beneficio Fondiario per gli agrari ed i geometri) : r (saggio di capitalizzazione).
Senza avere conoscenza dei dati realmente utilizzati dall’assessore Ciani ma presupponendo un RNO di 80.000,00 €/annui (il reddito netto ordinario è diverso da quello reale per motivi che sarebbe tedioso e lungo esporre per chi ci legge) ed un saggio medio di investimento del 4% il conto corretto sarebbe: 80.000,00/0.04 = 2 Milioni di Euro (c.v.d).
La cosa che poi più mi stupisce è che nel vostro comunicato si recita: “noi non vorremmo fare i professori ma che dobbiamo fare?”
Un consiglio io ce l’avrei: un pò di ripetizioni che non fanno mai male!
Con amicizia e stima (mai termine poteva essere più corretto in questo contesto)
Antonio Serafini Assessore LL.PP  ma prima di questo povero geometra poi laureato in agraria con specializzazione in Estimo rurale, civile, legale e catastale.

8 marzo 2010
L’opposizione tuderte su vendita Farmacia e regolamento assegnazione case popolari

 Abbiamo registrato nei giorni scorsi le dichiarazioni degli assessori Ciani e Primieri su due questioni rilevanti all’ordine del giorno del dibattito politico: la vendita della Farmacia Comunale e il regolamento per l’assegnazione delle case popolari.

Le risposte dell’amministrazione comunale e del PDL (ormai senza più distinzione di ruoli e funzioni), ci obbligano ad alcune considerazioni e a riproporre le nostre posizioni.
Sul primo punto, riguardante il futuro della Farmacia Comunale, colpisce la concezione proprietaria della cosa pubblica che emerge dalle risposte dell’assessore Mario Ciani. Lasciano esterrefatti e preoccupano i toni ancora una volta arroganti e irriguardosi verso l’opposizione, che, giova ricordarlo, rappresenta oltre il 50% dell’elettorato tuderte. Ma l’assessore Ciani, ormai privo del suo manto di assessore tecnico, ha assunto da tempo il ruolo di polemista partitico, piuttosto che quello di amministratore pubblico; nella foga di polemizzare sbaglia anche le moltiplicazioni.
Come si fa a sostenere, infatti, che la vendita della Farmacia Comunale "porterebbe nelle casse della città una cifra che sarebbe raggiungibile ….più o meno in 200 anni" (in altro articolo parla di 400 anni)? Guadagnando la Farmacia 100.000 Euro ogni anno, vuol dire che la farmacia vale 20 milioni di Euro (o 40 milioni, nel caso di 400 anni)? Ossia tra i 40 e gli 80 miliardi del vecchio conio? Magari fosse! Suvvia, Assessore, si riprenda.
Facciamo insieme la moltiplicazione. Noi non vorremmo fare i professori, ma che dobbiamo fare? Su, proviamo insieme. Se oggi l’utile è di 100.000 Euro all’anno; 200 (anni) X 100.000 (Euro) è uguale a 20.000.000 di Euro.
Abbiamo l’impressione che nei conti dell’assessore sia sfuggito uno zero in più. Forse voleva dire 20 anni. In questo caso la moltiplicazione porterebbe a 2 milioni di Euro che è cosa più ragionevole.
Peraltro, noi abbiamo posto altre questioni che non sono solo di cassa (su questo bisognerebbe analizzare anche gli sprechi per la gestione del Museo Lapidario che in 20 anni probabilmente costeranno alla collettività più di quanto si incassi con la vendita della Farmacia), questioni alle quali né l’assessore Ciani, né il Sindaco hanno risposto.
La Farmacia non è cosa privata degli amministratori e chiameremo tutta la città ad una mobilitazione permanente per chiedere innanzitutto trasparenza e impedirne la privatizzazione. Certo è che se gli interlocutori sbagliano anche le moltiplicazioni, siamo messi male! Peraltro in giunta hanno le idee un po’ confuse, considerando che in un altro articolo il vice-sindaco Primieri ha negato che l’argomento fosse all’ordine del giorno!
Sul secondo punto, quello delle case popolari, registriamo un prolisso comunicato stampa del PDL che non dice nulla di concreto e sfugge alle vere questioni da noi poste a proposito delle modifiche unilaterali apportate al regolamento comunale per l’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica (le cosiddette case popolari).
La domanda era: perché avete ridotto del 50% (dal 20% precedente al 10% attuale) la riserva a favore di famiglie disagiate (anziani, portatori di handicap etc) e di categorie speciali come le forze dell’ordine? Famiglie di italiani a cui avete sottratto un diritto, in disprezzo dei principi di solidarietà e giustizia.
Noi chiediamo che sia ripristinata la quota del 20%. Tutto il resto del comunicato stampa del PDL è aria fritta, mistificazione e imbarazzo per scelte non condivise.
Partito Democratico Todi

8 marzo 2010
Scambio di cittadinanza offresi

Buongiorno Direttore.Ho seguito non senza interesse e curiosità, il primo "sciopero degli stranieri" in Italia.Da quanto ho capito le ragioni alla base della manifestazione riguardavano principalmente il fatto che queste persone lamentino di avere meno diritti degli italiani, pur avendo in Italia un regolare lavoro. Bè questi signori possono consolarsi: io, e non solo, non ho neanche quello (il lavoro), eppure in Italia ci vivo da prima di loro.Perciò se il problema è questo, io non posso risoverlo a tutti, ma se qualcuno vuole, io sono disponibile allo scambio: la mia cittadinanza per il loro lavoro.
Roberto Proietti, 53 anni, disoccupato da 4

7 marzo 2010

Auguri a tutte le donne degli “Uomini Ombra”.

Grazie di darci l’amore che abbiamo bisogno per vivere.
Grazie di seguire i nostri sogni.
Grazie di farci vivere le nostre vite.
Grazie di amarci per come siamo e non per come avremmo potuto essere.
Auguri a tutte le nonne, madri, compagne, sorelle e figlie degli “Uomini Ombra”.
Grazie di trasformare la nostra tristezza, malinconia e solitudine in felicità.
Grazie di amarci e di farvi amare.
Grazie di continuare ad abitare nei nostri cuori.
Grazie di fare sorgere il sole dentro di noi tutte le mattine.
Auguri a tutte le donne della “Compagnia dell’Amore” degli “Uomini Ombra”.
Grazie del vostro affetto che ci sta riempiendo il vuoto delle nostre giornate.
Grazie di lottare con noi e per noi.
Grazie di farci dividere con voi le nostre avversità e sofferenze.
Auguri a tutte le donne del Gruppo “Urla dal silenzio” su Facebook.
Grazie della vostra solidarietà e amicizia.
Grazie di stringere le nostre mani.
Grazie dei sorrisi che ci mandate dalle sbarre.
Auguri a tutte le donne della Comunità Papa Giovanni XXIII vicine agli “Uomini Ombra”.
Grazie dell’amore che ci donate senza prendere nulla in cambio.
Auguri a tutte le donne del mondo.
Grazie di essere la metà della nostra anima.
I nostri cuori vi sorridono, vi abbracciano e vi baciano.
Gli ergastolani in lotta per la vita di Spoleto
N.B. Gli “Uomini Ombra” sono gli uomini né morti, né vivi,  condannati alla pena della “morte viva”: l’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio.

6 marzo 2010
Partite di calcio a singhiozzo a San Venanzo

Poiché negli ultimi tre mesi, la locale squadra di calcio, iscritta al campionato regionale di calcio FIGC nella categoria di Promozione girone B, più volte non ha potuto disputare la gara calcistica casalinga per impraticabilità del campo.
Considerato che l’inaugurazione di questo nuovo secondo campo di calcio a San Venanzo risale a meno di tre anni fa, e che, come primo stralcio di lavori, per le casse comunali ha visto una spesa di oltre 850 mila euro, i Consiglieri delle lista civica “Coraggio di cambiare “, hanno ritenuto opportuno, tramite un’interrogazione, porre delle domande, al sig. Sindaco, Prof.ssa Francesca Valentini, e dalla quale si aspettano urgenti e chiarificatrici risposte:
1) Corrisponde al vero che la nuova struttura del campo di calcio Comunale non viene utilizzata pienamente, sia per il terreno di gioco sia per gli spogliatoi e le tribune, a causa della sua scarsa funzionalità dovuta da irregolare costruzione?
2) A fronte di tale situazione, l’Amministrazione Comunale e per il Sindaco e la giunta, hanno intenzione di intervenire con nuove opere al fine di rimuovere tale stato di non funzionalità?
3) I costi di tale intervento saranno in ipotesi addebitati al costruttore oppure saranno a carico del bilancio Comunale?
I consiglieri di minoranza, concludono l’interrogazione riservandosi di richiedere e consultare tutta la documentazione riguardante il nuovo stadio comunale
lista civica “ Coraggio di cambiare “

5 marzo 2010
Sugli eventi a Todi ed in Umbria

Leggo su Tamtam un articolo che fa riferimento ad una “sentenza” di un noto esperto di marketing che asserisce che gli eventi, nella realtà odierna, sono anacronistici ed inefficaci per una promozione turistica. L’esperto del caso mi trova perfettamente d’accordo, sia sull’analisi sia sulle linee di intervento che dovrebbero ribaltare la situazione dell’intero territorio Todi-Orvieto. Non è da oggi che sostengo che le edizioni dei vari festival organizzate in Umbria, vuoi per la loro proliferazione, vuoi per il dispendio di investimenti di denaro pubblico, non offrono un riscontro né in termini finanziari né in termini di un ritorno turistico che interessi tutto l’arco dell’anno. Anche a Todi si sta prendendo coscienza di ciò e personalmente auspico una svolta nel merito.
Ma l’articolo contiene anche un intervento del Pd tuderte, che si propone come portatore di questa “rivoluzione copernicana” dimentichi che l’eredità da loro lasciata è stata quella di un tessuto commerciale, turistico ed economico, sull’orlo del crollo. Cercano di accollare all’Amministrazione Ruggiano gli effetti di una crisi generale e tutto ciò che è negativo, frutto invece del loro passato amministrativo. Fanno finta di non sapere quanto sfavorevoli fossero i risultati del Festival nelle mani della compagna Simona Marchini e non si ricordano che durante la campagna elettorale il sottoscritto mise in rilievo il fatto che il 50% dei negozi (quindi delle attività commerciali) situati lungo Corso Cavour, Via Roma e Via Ulpiana, erano chiusi ed inutilizzati. Gli sforzi profusi dalla Giunta Ruggiano hanno sicuramente dato risultanze positive e non sono mancati eventi che hanno riportato la gente in piazza. Che noi si sia fatto molto più e molto meglio è incontrovertibile ma loro seguitano a fare i maestrini, illudendosi che i tuderti non abbiano gli occhi e non sappiano discernere la verità e valutare da quale pulpito venga la predica.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

3 marzo 2010
Montefalco: replica dell’assessore alle accuse dell’opposizione

E’ inaccettabile constatare come l’opposizione tenti di prendere in giro i cittadini, arrivando ad affermare falsità di cui loro stessi sono i primi artefici: sarà anche per questo motivo che i montefalchesi hanno scelto di cambiare nelle scorse elezioni amministrative ho curato personalmente la risposta alla mozione del Pd per conto della giunta comunale e tengo a fare una serie di precisazioni. E’ falso che l’ Amministrazione non sia sensibile ai problemi di chi perde il posto di lavoro e che affronti il problema con superficialità.  Come ribadito più volte nel corso del dibattito l’ Amministrazione ha ritenuto la proposta non idonea a dare un contributo concreto a chi si trova ad affrontare una situazione così difficile. Ciò è sembrato condiviso anche dal Consigliere Broccatelli, il quale ha affermato che la sua proposta aveva il solo scopo di dare un “segnale”. L’ amministrazione intende invece dare un aiuto concreto valutando attentamente i singoli casi, riservandosi di determinare lo stanziamento specifico in sede di stesura di bilancio, ormai prossima. E’ falso e ingannevole che l’ Amministrazione potesse “utilizzare l’ avanzo di bilancio per dare una risposta concreta” al problema. Un ex assessore ben sa o dovrebbe sapere che norme cogenti ed imperative impediscono di destinare l’ avanzo di bilancio dopo il 30 Novembre di ogni anno. Ebbene, la mozione del “Centro sinistra per Montefalco” è stata presentata il 2 Dicembre.  Evidente che a quel punto non c’era più la possibilità di istituire il fondo di solidarietà. Fatto ben più grave è che la proposta di un fondo di solidarietà era emersa in un incontro del Tavolo degli Assessori di Ambito nel maggio 2009 al quale era presente l’ex assessore del Comune di Montefalco. La proposta che ora sembra essere particolarmente a cuore al consigliere Broccatelli non fu mai presa in considerazione dalla precedente amministrazione, la quale invece di provvedere alla costituzione del fondo di solidarietà ha preferito utilizzare le disponibilità di bilancio per rimborsare agli amministratori le spese legali sostenute per la propria difesa in giudizio. Di contro, tali spese avrebbero potuto attendere di essere finanziate con l’avanzo di bilancio. Peraltro l’ avanzo di bilancio siamo stati costretti comunque ad utilizzarlo in gran parte per ulteriori spese legali. L’opposizione del Pd, che conta in consiglio diversi ex amministratori, dovrebbe evitare i moralismi a fronte del bilancio che ci ha lasciato in eredità, basti al riguardo considerare che proprio nell’ultimo periodo del 2009 abbiamo dovuto prelevare ben 31.500 euro dall’avanzo di bilancio per pagare l’ennesima parcella legale. Quante famiglie potevano essere aiutate se avessimo avuto a disposizione quelle somme?.
Comune di Montefalco l’assessore Pierluigi Curi

3 marzo 2010
Dislessia a scuola: troppo potere ai test medici

sono un’insegnante con più di vent’anni di esperienza e sono rimasta scandalizzata ,oltre che preoccupata , da quanto ho letto nelle recenti leggi sulla Dislessia approvate dalle Regioni Lombardia ,Veneto, Liguria e Basilicata.
Queste leggi, sono il risultato di una campagna mediatica e della pressione esercitata dalla claque di supporto, che seguendo un copione di successo negli USA è stata appositamente creata per fare da cassa di risonanza, per influenzare politici ed opinione pubblica, sull’esistenza di questi fantomatici disturbi dell’apprendimento, e della necessità di “aiutare” i bambini che sarebbero affetti da tali disturbi.
Queste leggi, non sono una reale esigenza dei nostri studenti, delle famiglie e degli insegnanti, al contrario sono estremamente dannose e pericolose . Con esse viene stabilito per legge , ciò che non è provato a livello scientifico e cioè che gli errori di scrittura , di ortografia , di lettura e di calcolo, sono una malattia, come cita una di queste leggi: “ la dislessia è anche una malattia che molto spesso non viene riconosciuta o viene diagnosticata con grandissimo ritardo; … “ ( legge N.422 Regione Veneto).
La non scientificità è provata dal fatto che le diagnosi di queste “ malattie” vengono fatte attraverso test di scrittura , lettura e non con esami oggettivi di laboratorio, radiografie ecc., test alla cui base stanno teorie pseudoscientifiche quali: “… Se si calcola una media e alcune prestazioni sono sotto alla media al di là di una ragionevole variabilità …. si parla di disturbo. ( Che cos’è la dislessia: basi biologiche di Luisa Lopez, neuropsichiatra infantile).
I bambini di quattro , cinque anni ed oltre, delle Regioni su indicate, pur in presenza di un normale quoziente di intelligenza, verranno sottoposti nelle scuole a test, per determinare se ricadono o meno , fuori dai protocolli prestabiliti, così da incanalarli verso un percorso didattico diverso dagli altri, che prevede che non leggano più , ma ascoltino gli audio libri, che non scrivano più , ma utilizzino il computer, ed il correttore automatico, che utilizzino obbligatoriamente la calcolatrice per fare i calcoli, perché secondo “ gli esperti”, di queste malattie non si guarisce.
Quanti bambini, attraverso un test, si vedranno negato il diritto ad una vera istruzione come sancito dagli Art. 3 e 33 della Costituzione?
In Lombardia addirittura è previsto per legge, che i ragazzini individuati DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) vengano diagnosticati e trattati nei centri UONPIA (Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile).
Se queste leggi fossero esistite dieci, venti , trenta anni fa, quanti di noi a cinque, sei, sette anni sarebbero stati dichiarati “malati di dislessia, discalculia ecc.”? Quanti di noi sarebbero caduti fuori dai parametri stabiliti dalla neuropsichiatria infantile? Quanti avvocati, medici, giornalisti , ecc. , avrebbero visto la loro carriera sfumare? Perché non si può diventare avvocato o commercialista andando nei centri UONPIA ad imparare a scrivere al computer e poi scaldando i banchi a scuola.
prof.Margherita….


3 marzo 2010
OGM:  pochi lo vogliono ma pochi lo impongono a tutti

abbiamo appena appreso che l’Unione Europea ha dato il via libera alla coltivazione sui suoli europei di quattro varietà OGM, per l’alimentazione degli animali d’allevamento e l’industria della carta (!). L’UE ritiene così di poter discutere sul futuro degli OGM, ma partendo da un punto di non-ritorno: la contaminazione dei suoli e delle colture adiacenti è un fatto dimostrato (ammissione della Bayer davanti ai tribunali americani che l’hanno perciò condannata!). Questo significa che i cittadini non potranno scegliere cosa mangiare, gli agricoltori subiranno pressioni, le varietà tradizionali saranno a rischio di scomparsa, così come il biologico. L’unica speranza è che gli Stati membri – e quindi anche l’Italia – sappiano resistere alle pressioni economiche delle multinazionali che brevettano e vendono sementi, ma anche i relativi pesticidi, meglio di quanto abbia fatto il Parlamento Europeo.

A livello comunitario non si è tenuto conto del fatto che gli OGM: non risolvono la fame nel mondo; causano squilibri economici, per l’enorme potere che i brevetti conferiscono alle multinazionali; sono pericolosi per la salute umana, anche dei nascituri, e per quella degli animali; inquinano l’ambiente, richiedendo forti quantità di pesticidi (pensati, brevettati, prodotti e venduti dalle multinazionali in stretto legame con ogni singola varietà geneticamente modificata che ne richiede in grande quantità); alterano il patrimonio genetico non solo delle piante, ma anche degli animali (uomo compreso) che se ne cibano, senza che si sappiano con esattezza i danni provocati; riducono la biodiversità vegetale e animale. Per approfondimenti, rinviamo alla pagina del nostro sito dedicata agli OGM in agricoltura:
Questo non significa che l’Italia debba adeguarsi e fare altrettanto: è una buona occasione per reagire, come hanno già fatto i cittadini e il mondo politico di tanti  altri paesi del mondo , prim o fra tutt i l’India.
Il "No!" agli OGM non deve arrestarsi a questa concessione dell’Unione Europea!
Responsabile della Comunicazione dell’Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)

3 marzo 2010
Centrale Enel di Bastardo: i lavoratori preoccupati

Le RSU della  Unità Di Business di Bastardo C.le ENEL "Pietro Vannucci" esprimono profonda preoccupazione per il delicato momento che sta attraversando l’impianto di Bastardo.

All’incertezza sulla realtà produttiva data dalla prossima emanazione del Decreto Legislativo, riguardante l’Autorizzazione Integrata Ambientale, si aggiunge un arrogante e scorretto atteggiamento della direzione aziendale, che  svuota il ruolo ed i compiti  dei rappresentanti dei lavoratori, contravvenendo a corrette Relazioni Sindacali.
La Direzione strumentalmente  si sottrae al confronto, mettendo in atto disposizioni di servizio e procedure che evidenziano  la chiara volontà di procedere ad un forte alleggerimento degli organici in essere, mettendo così a rischio l’effettiva sicurezza, il controllo e la gestione degli impianti stessi.
Inoltre, la Direzione in maniera unilaterale tende a superare le norme del Contratto Nazionale con l’effetto di pregiudicare anche gli accordi di II livello.
Le RSU, pertanto, hanno inoltrato una richiesta di incontro urgente alle Segreterie Regionali di categoria per decidere in maniera congiunta le azioni da intraprendere.
Le RSU  UB BT C.le Bastardo "Pietro Vannucci"

                                                                                                                

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