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La storia dello storico palazzo "sospeso" tra piazza Italia ed i giardinetti di Perugia
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“Il Palazzo della Provincia di Perugia”. E’ il titolo dell’opera, che narra la storia del “grande edificio pubblico sospeso, grazie ai suoi archi, tra due giardini”, che parla dei suoi significati divisi tra storia, arte e politica.
In verità fin verso la fine degli anni ’60, il palazzo che si affaccia su piazza Italia a Perugia aveva una scritta che diceva "Palazzo del Governo".
Poi nel clima di scontro e dispetti di quel tempo tra il Prefetto ed il Presidente della Provincia, ing. Rasimelli, quest’ultimo compì un "golpe" camuffato nei lavori di manutenzione della facciata che vennero approvati, inconsapevolmente, proprio dalla Prefettura.
L’opera, comunque, è un percorso storico-architettonico che racconta i principi costruttivi e il progetto di ricomposizione di Palazzo Arienti, che racconta dei protagonisti dell’epoca, dell’uso e delle funzioni di questo importante edificio e la storia della sua Piazza
Nel volume si legge anche la storia del progetto di decorazione del Palazzo e le illustrazioni della parte che ospita la Prefettura.
La città di Perugia, dove il Palazzo fu ideato, circa 150 anni fa, doveva ridisegnare il suo volto e, combinando elementi ed esigenze, si giunse alla conclusione che nessun modello costruttivo autoctono riusciva a soddisfare, se non un edificio lontano dagli esempi architettonici dell’Italia centrale, ma piuttosto di impronta settentrionale. Senza peraltro un consenso immediato: un gruppo di oppositori seguì i lavori, già dal loro avvio nel 1867, per poi lasciare una sorta di malevolenza verso il Palazzo nell’opinione pubblica locale dell’epoca.
Comunque, scritti eruditi indicavano la ricchezza degli interventi pittorici realizzati da sei pittori, fra cui Domenico Bruschi. Un piano decorativo programmato con ordine anche ideologico.
I portici diventarono punto di ritrovo per i frequentatori dell’acropoli, con i ‘Caffè’ e i ‘bigliardi’.
La storia istituzionale e di governo vissuta nel Palazzo si snoda dalla nascita della ‘Provincia dell’Umbria’ attraverso le varie epoche fino ai giorni nostri, all’insediamento della nuova amministrazione nel giugno del 2009 che ha “rinnovato, riqualificato e motivato fortemente l’accesso dei visitatori a Palazzo, arricchendo l’offerta della visita con il riallestimento delle opere della ‘Collezione Straka Coppa’, dal 1985 a Villa Fidelia di Spello”.
 “L’inizio – è stato detto – di un’opera di valorizzazione del Palazzo, costruito per il Governo, dei suoi ambienti e dei suoi valori che verrà concretizzata anche attraverso strumenti multimediali ed iniziative culturali legate alle figure che hanno unito il loro nome alla nascita del Palazzo, in particolare Alessandro Arienti e Domenico Bruschi di cui, nell’ottobre 2010, ricorre il centenario della morte. Un Palazzo aperto dove non si fa solo vita istituzionale ma dove si possono ammirare pezzi d’arte importanti”. “
La Fondazione Cassa di Risparmio ha sempre dedicato un’attenzione particolare alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico regionale, restaurando una grande quantità di opere e monumenti sottratti al degrado: tra questi anche il previsto restauro di quattro grandi dipinti di Francesco Curradi, collocati proprio all’interno del Palazzo della Provincia”.  

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