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Tante sono state le denunce arrivate all'apposito sportello dell'Adoc da febbraio 2009
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Lo sportello anti-stalking è attivo in Umbria ad opera di varie associazioni ed i risultati si sono visti.
Quello, inaugurato lo scorso aprile a Perugia dall’Adoc, Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, ha già ricevuto  48  segnalazioni dalle quali sono scaturite anche sei denunce, che in alcuni casi hanno portato alla adozione di speciali provvedimenti a tutela delle vittime.
A farle sono state soprattutto le donne, tutte oggetto di molestie da parte di «ex» che sempre più spesso si avvalgono dei nuovi mezzi di comunicazione: dai telefonini ad internet.
Ma c’ è stata anche la richiesta di aiuto di un uomo, il quale ogni volta che cercava di vedere il figlio veniva inseguito in superstrada dalla ex compagna e dal suo nuovo fidanzato.
Se prima certi fenomeni erano riconducibili solo al reato di minacce con scarsi risultati in sede legale, l’introduzione del reato di stalking è servita a prevenire evoluzioni verso comportamenti lesivi, violenze fisiche e delitti
Quella umbra è stata per l’Adoc la prima esperienza del genere in avviata dopo la legge del febbraio 2009 che ha introdotto il reato.
Il monitoraggio dello sportello Adoc dimostra che lo stalking imbocca sempre più spesso la via dei nuovi mezzi di comunicazione. Gli atti persecutori sono allora perpetrati via cellulare, con l’invio di sms e telefonate, o attraverso siti web e social network come Facebook e MySpace.
La Procura di Perugia si starebbe occupando proprio di un caso del genere. Un uomo di una certa età  aveva interrotto in apparenza in modo consensuale una relazione con una donna molto più giovane. All’inizio era stato tempestato di telefonate a ogni ora del giorno e della notte. Poi la persecuzione si è spostata su Facebook, dove la ex, prima ha minacciato gesti autolesionisti e poi ha rivolto minacce di morte all’uomo, fino all’invio di foto che ritraevano forbici insanguinate

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