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Si è svolta questa mattina, in Prefettura,  la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore “ai cittadini italiani militari e civili ed ai familiari dei deceduti che siano stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati a lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale”. Il prefetto di Perugia, Enrico Laudanna, ha aperto la premiazione ricordando agli anziani deportati e ai loro familiari che “la Repubblica non ha voluto dimenticare questi figli costretti a vivere anni di privazione e di sacrifici in pieno conflitto bellico” e inoltre ha aggiunto che “purtroppo a questa premiazione non hanno potuto partecipare molti altri internati che sono venuti a mancare in questi ultimi anni”.
Alla premiazione ha partecipato anche il vice-presidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi: “E’ il giusto riconoscimento – ha affermato – a uomini e famiglie che hanno pagato, loro malgrado, un prezzo altissimo, in termini fisici e umani, imposto dal conflitto bellico e dalla brutalità delle forze naziste. Loro sono i testimoni di un periodo storico tragico ma che lo hanno vissuto da eroi silenziosi”. Questi i premiati con la speciale medaglia della Repubblica che ha impresso un filo spinato in ricordo della prigionia: Vittorio Ruggeri (ritira la figlia) catturato a Tirana dalle truppe tedesche il 1943, obbligato per due anni a tagliare legna a temperature polari, tornato in Italia nel settembre del 1945. Biagio Fusaia, nato nel 1918, catturato a Patrasso (Grecia) il 14 settembre, obbligato a realizzare trincee per l’esercito tedesco, tornato in Italia il 4 luglio. Pietro Rossi, Perugia, nato nel 1924, catturato in Grecia a Lamia nel 1943, liberato nel luglio del 1945. Adelmo Lombardi (ritira la figlia), classe 1915, viene catturato ad Atene nel 1943, tornato in Italia nel luglio del 1945. Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti istituzionali dei comuni di Spello, Perugia, Foligno e Todi.

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