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Eppure la malattia è in crescita per comportamenti sessuali a rischio non contrastati da una corretta educazione sessuale praticamente ignorata nelle scuole italiane 
aids

Su 29 paesi europei (Ue più Norvegia e Svizzera) l’Italia si piazza solo al ventisettesimo posto quanto a Gestione e prevenzione dell’Aids.
E’ quanto emerge dalla classifica stilata in base al nuovo indice ‘Euro Hiv Index’ (Ehivi) 2009, elaborato dall’organizzazione Health Comsumer Powerhouse, tendendo conto di 28 indicatori, dalla prevenzione all’accesso alle cure, fino ai diritti dei malati
Primi della classe il Lussemburgo e Malta, seguiti da Svizzera e Finlandia.
«L’assistenza e le condizioni dei malati di aids in Italia hanno bisogno di progressi radicali», afferma Health Comsumer Powerhouse, che aggiudica all’Italia un punteggio migliore solo rispetto a Grecia e Romania. Il Regno Unito si piazza invece al nono posto, la Francia al dodicesimo, la Germania al tredicesimo e la Spagna al ventiseiesimo.
«Come metodo di prevenzione già testato – ha detto Beatriz Cebolla, direttrice dellEuro Hiv Index’ – l’Italia potrebbe introdurre l’educazione sessuale come materia obbligatoria nella scuola dell’obbligo e una maggiore educazione in generale del pubblico per alleviare la frequente discriminazione subita dai pazienti, specialmente da medici che non si occupano di aids».
Secondo l’analisi della Health Comsumer Powerhouse, il numero di malati che contraggono l’aids in Europa è in crescita, così come i comportamenti sessuali considerati a rischio.
 

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