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31 ottobre 2009
Appello ai Sindaci: dateteci acqua meno cara

Come gia’ scritto in nostri precedenti comunicati in data odierna abbiamo inviato tutte le fotocopie della raccolta firme Portata avanti dal Comitato Pro Acqua Gualdo(in poco piu’ di un mese 2341) al comune e alla provincia di Perugina, al presidente dell’Ati 1 e al Presidente di   Umbra Acque Spa.Abbiamo inoltre inviato a tutti e 38 comuni un fax per rendere noto loro che per visionare suddette firme potranno farlo(se vorranno) presso il comune e la Provincia.(ci era veramente impossibile inviarli a tutti)Certi che il prossimo incontro dei 5 comuni delegati non sia solo per   rivedere le cifre della cauzione o peggio per cambiare punti fondamentali del   Regolamento a vantaggio della società Umbra Acque Spa.
Ci aspettiamo che i nostri sindaci alzino la voce, che   ci difendano chiamando in ballo la legge e chiedendo l’annullamento del deposito, essendo sempre più convinti che solo così si potrà evitare una lunga causa per la quale gli “estremi” di certo non mancano.
Il Regolamento di UA approvato nel 2003, prevede un deposito cauzionale per tutti gli utenti che non scelgano la domiciliazione bancaria.
Ma, il   Regolamento parla di deposito solo per i nuovi utenti quindi come si giustifica la richiesta dell’ adeguamento a tutti, anche per i contratti in essere?
Inoltre il provvedimento è contrario alla carta dei servizi come mai dopo sei anni UA chiede il deposito solo ora?
Inoltre la Comunità Europea, proibisce la richiesta di cauzione a tutte le società che agiscono in condizioni di Monopolio e umbra acque e’ una di queste.
Ripetiamo che come stabilito dal Codice Civile non si possono usare le somme richieste a titolo di “cauzione”   per fare investimenti. Il deposito, come dice il nome stesso, è un deposito e se non venisse usato in modo adeguato anche gli stessi soci di UA possono denunciare i fatti al tribunale prima dell’approvazione del bilancio annuale.
Infine si tratterebbe di appropriazione indebita perchè si produrrebbe guadagno ingiusto a vantaggio di una SpA che vuole fare investimenti risparmiando gli interessi passivi alle Banche.
Se la società vuole avere finanziamenti deve assumersi le sue responsabilità e rivolgersi appunto alle Banche oppure allo Stato e non farlo a danno di noi cittadini che già paghiamo le bollette più care d’Italia, (questo dato e’ emerso dalla recentissima indagine di Altroconsumo).
Alessandro Brunetti Comitato Pro Acqua Gualdo

30 ottobre 2009
Occorre un cambio di marcia del Sindaco Ruggiano

Leggendo il comunicato stampa della Fiamma Tuderte a firma di Mario Epifani, chi ama la verità non può rimanere in silenzio.
Affermare “Chi per incapacità personale o per mancanza di spazio politico si ritrova insoddisfatto, è pronto a fare il Bastiancontrario” nei riguardi di chi, assessore o amante della politica che sia, rivendica il diritto democratico di chiedere una discussione o un dibattito o decisioni collegiali, cioè un convogliamento più ampio nelle scelte che interessano un’intera comunità come Todi, è veramente un “non senso”.
Chi scrive è il sottoscrittore dell’articolo pubblicato su Il Tam.tam titolato “Povero Pdl…c’è da invidiare i militanti del Partito Democratico” , articolo che ha preceduto di 2 giorni quello a firma di Mario Epifani titolato “La fronda nel centrodestra tuderte determinata da appetiti insoddisfatti” , sente il dovere di replicare, poiché chi legge potrebbe non capire se la presa di posizione dell’amico Epifani si riferisce al mio articolo o alla vicenda della revoca della delega all’assessore Claudio Serafini o ad ambedue.
Allora, per quanto mi riguarda, tengo subito a precisare che se gli “appetiti insoddisfatti” , cui parla Epifani  sono intesi come insoddisfazione ad una mancanza di partecipazione democratica nelle scelte di dirigenti di partito o di un programma di amministrazione del Comune, allora chi scrive si trova in perfetta sintonia.
Se invece i suoi “appetiti insoddisfatti” sono intesi come richiesta di incarichi, poltrone o poltroncine, allora, caro Epifani, siamo lontani politicamente anni luce.
Se ricordo bene, l’assessore Bruno Bertini dell’allora Fiamma Tricolore ha lasciato l’incarico di Giunta in modo molto diplomatico, ma sicuramente, almeno credo, non per insoddisfazione di certi appetiti di cui parla Epifani.
Da alcuni mesi, inoltre, mi sembra che Mario Epifani non riveste più quel ruolo di consigliere comunale di stimolo e di critica costruttiva nei confronti del sindaco Ruggiano e della sua Giunta; non sarà forse per i 30.000 euro che ha avuto a disposizione per la manutenzione del centro storico? Incarico comunque, è giusto riconoscere, che viene svolto con competenza ed abnegazione.
Certo Claudio Serafini è stato troppo altruista nel lasciare la carica di consigliere comunale per accettare quella di assessore; Mario Epifani, invece, ha preteso una delega simile come la “manutenzione del centro storico” mantenendosi, però, quell’enorme potere politico che oggi ha in mano ogni consigliere comunale, visto che Ruggiano si regge sulla maggioranza di un solo voto.
Sempre a proposito dell’ex assessore Serafini, notizie e documenti di cui sono venuto a conoscenza, mi portano a dare la piena solidarietà allo stesso; Claudio Serafini il giorno prima della revoca della delega, dopo aver visto, tra l’altro, la proposta di ridurre il budget  del suo assessorato da 50 a 30 mila euro, aveva formalizzato con una lettera al sindaco l’impossibilità di adempiere correttamente al suo mandato. Di conseguenza, per la delicatezza della sua delega nei rapporti con la gente, Serafini richiedeva un decisione di Giunta e della maggioranza consiliare sulle priorità dei lavori da eseguire, conseguentemente quelli da escludere e più in generale sulla necessità di una maggiore collegialità nelle scelte.
E’ opportuno, a questo punto, evidenziare come assurdità democratica la norma legislativa che impone l’incompatibilità tra carica di consigliere e quella di assessore, norma che il Parlamento dovrebbe quanto prima sopprimere per non perdere uno dei principi elementari cui si basa la democrazia. Dare la possibilità giuridica ad un sindaco di estromettere dall’Amministrazione un consigliere primo degli eletti in una lista che è risultata vincente per mandare a casa la sinistra che aveva governato per più di 60 anni, ha democraticamente parlando dell’incredibile.
Concludo con l’amico Epifani ricordando che le “frondi” possono esserci solo quando si ha un albero con molti rami e mai quanto si è rimasti con il solo “ceppo”.
Per quanto riguarda, infine, la convinzione che avrebbe il sindaco che con la vicenda dell’ex assessore Serafini la coalizione di centrodestra ne uscirebbe rafforzata, chi scrive non è altrettanto convinto. A meno che Ruggiano approfitti dell’occasione per procedere ad un radicale cambio di marcia della sua Giunta, con un Ruggiano bis.  Allora forse, con i prossimi 2 anni e mezzo che mancano alla fine del suo mandato, il centrodestra di Todi avrebbe il tempo di recuperare quei consensi che da oltre un anno, almeno per lo scrivente, si registra parlando con la gente in costante perdita.
Oliviero Bocchini

30 ottobre 2009
Stagione di prosa a Todi: buona la prima, nonostante il Pd

Buona la prima. Successo di pubblico e di critica hanno accolto lo “Pseudolus” di Plauto, che sabato scorso ha aperto la nuova Stagione di Prosa al teatro Comunale di Todi, organizzata dall’Athanor Eventi, subentrata al Teatro Stabile dell’Umbria. I vecchi abbonati hanno confermato con entusiasmo la loro presenza, registrando inoltre diverse new entry. Per Athanor Eventi, e per il suo direttore artistico dott. Stefano Porri, quello nella città di Todi è stato in realtà un ritorno. Il dott. Porri è stato infatti direttore artistico del “Todicabaret” già nel 2003, e nello stesso anno organizzò il grande concerto di Irene Grandi in P.zza del Popolo e nel marzo di quest’anno ha portato il cantautore Ron in tournée nell’unica data in Umbria al teatro Comunale di Todi. La professionalità e la capacità organizzativa dell’Athanor Eventi in Umbria così come in tutta l’Italia centrale è ampiamente riconosciuta  dai significativi successi e novità che l’Associazione ha sempre svolto. Festival, gestioni teatrali e management di artisti sono le prerogative che costituiscono il ruolo primario dell’attività di Athanor Eventi. Partecipazioni al ViterboFestival, rassegne teatrali a Bevagna, al teatro Rivellino di Tuscania, al festival “Immagini e suoni di Paesaggi” di Baschi, la direzione della Stagione di Prosa al teatro Sociale di Amelia da otto anni, rassegne musicali a Terni, Roma, Tarquinia, Macerata, Montefalco, Trevi, Bevagna, Todi, Amelia, Giove, Penna in Teverina, Foligno e tanti altri luoghi dell’Umbria e del Lazio, fanno di Athanor Eventi un punto di riferimento per la competenza e la serietà dell’organizzazione di manifestazioni che apportano sempre esclusive novità.
Il ritorno di Athanor Eventi al teatro Comunale di  Todi è stato caratterizzato da un’offerta artistica di qualità con nomi e compagnie di indiscusso livello nazionale, ed ha ottenuto anche il supporto economico dai numerosi ed importanti parteners finanziari privati che hanno aderito ad un programma teatrale qualitativo come è quello della nuova Stagione di Prosa.
Una ricca offerta culturale davvero significativa.
Le critiche espresse dalla segreteria di Todi del Pd alcuni giorni fa, risultano quanto meno fuori luogo, infondate, oltre che sterili nel tessuto cittadino. Per il teatro, la cultura di qualità, rimane sempre l’assoluta e incontrastata protagonista; la politica avrebbe temi più seri di cui preoccuparsi e meditare.  
Ufficio Stampa Athanor Eventi

30 ottobre 2009
Caprini e i profanatori di tombe

Quando non si sa che fare, spesso, ci si perde in storie strumentali e di nessuna rilevanza amministrativa. Questa è la strada scelta dal consigliere Caprini che crede di poter svolgere il suo ruolo di opposizione in modo e con argomentazioni, a dir poco, ridicole. Adesso ci accusa di essere profanatori di tombe, gente che non ha il rispetto del culto dei morti e che calpesta insensibilmente i sentimenti dei parenti dei morti stessi. Veniamo ai fatti. Il Comune ha commissionato dei lavori all’interno del cimitero di Romazzano per la costruzione di nuovi loculi, lavori che sono in atto e che hanno necessitato di una recinzione ed un’impalcatura. Se qualcosa fosse avvenuto, riconducibile all’imperizia dell’impresa, cosa centri il Sindaco Ruggiano ed il Centrodestra, dovrà spiegarcelo il signor Caprini. Se si dovessero accertare responsabilità c’è un direttore dei lavori ed una ditta esecutrice dei lavori stessi, che ne risponderebbero. Da qui ad affermare: “il centro destra a Todi prometteva faville in campagna elettorale ma mai avremmo immaginato che sarebbero arrivati a fare quello che ci è stato segnalato”, ci corre e si evince una mancanza di sobrietà nel trattare l’argomento. Al consigliere Caprini, il quale non ha fatto sopralluoghi ma ha ricevuto solo delle segnalazioni, voglio dire che il sottoscritto si è premurato di andare a vedere per accertarsi su quale misfatto si fosse compiuto all’interno del cimitero di Romazzano. Nessuna tomba scoperchiata, nessuna bara all’aria aperta ma tanta speculazione e per il clamore enfatico di Caprini non ci sono scusanti. Per quanto concerne i parenti del defunto, le legittime lamentazioni, qualora fossero fondate, dovranno essere soddisfatte. Ma addirittura coinvolgere un partito, che ha un rappresentante in Consiglio Comunale, per esprimere solidarietà per una vicenda “gonfiata”, appare veramente surreale.
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tuderte
 

29 ottobre 2009
Dimissionamento Serafini: Ruggiano è nudo

Quando alcuni mesi fa parlammo di manovre oscure dietro la nomina del settimo assessore comunale, avevamo ragione. Claudio Serafini doveva essere neutralizzato come consigliere comunale perché ingovernabile e, per questo, dopo tante titubanze, viene premiato, si fa per dire, con un assessorato inesistente. Serafini abbocca pensando di essere il più furbo di tutti ed inizia la sua attività, dimettendosi da consigliere comunale. Dopo pochi mesi la manovra di neutralizzazione si conclude in modo definitivo, secondo i piani iniziali: Serafini Claudio viene cacciato dalla giunta e torna a casa, per ora definitivamente.
Abbiamo denunciato i costi di questo inutile allargamento della giunta a carico della collettività, abbiamo denunciato la confusione nella attribuzione delle deleghe (4 assessori più vari consiglieri comunali ad occuparsi delle stesse cose, le materie dell’ufficio tecnico, con scoordinamento e stress  sul personale dipendente), abbiamo parlato di una politica del centro-destra attenta alle manovre interne, a soddisfare le ambizioni personali dei suoi componenti piuttosto che a governare la città. Oggi i fatti stanno a dimostrare la crisi politica dell’amministrazione comunale, il fallimento della politica trasformistica, la debolezza dell’azione di governo basata su annunci più che su fatti, sull’assenza di idee e progetti per affrontare i problemi più importanti della città, con  risorse sprecate in iniziative di facciata ed elettoralistiche senza affrontare in maniera organica e ragionata i problemi della crisi economica, del centro storico, delle frazioni, della sanità, della scuola, dei servizi e così via.
Per queste ragioni chiediamo di mettere fine alla politica dell’arroganza, della chiusura, della propaganda fine a se stessa, smettendo di nascondere i problemi sotto il tappeto della demagogia, del mercato degli incarichi e di convocare il Consiglio Comunale per affrontare pubblicamente e in modo trasparente i problemi politico-istituzionali che riguardano la città e che non possono essere nascosti come fossero problemi interni al PDL, come è stato finora.
Ormai il “re è nudo” ed è finita la stagione del trasformismo e del mercato politico: la cacciata di Serafini, la nascita di un’associazione (l’ennesima) che raccoglie esponenti del PDL delusi, le critiche di molti militanti del PDL sono la prova evidente della crisi di una maggioranza vissuta finora solo di espedienti non sempre nobili  e che ha aumentato le poltrone piuttosto che lavorare alla soluzione dei problemi. E ci auguriamo che la soluzione ai loro problemi non sia la nomina di un altro assessore, magari per soddisfare le ambizioni di qualche altro scontento! Oltre che miope, sarebbe un insulto e una beffa per l’intera città, a cui ci opporremo con tutti mezzi.
Se si rifiuteranno di convocare il Consiglio, saremo noi a costringerli, usando le prerogative che la legge assegna ai consiglieri comunali. È solo questione di tempi.
Partito Democratico Todi

29 ottobre 2009
Ponteggi sopra le tombe del cimitero di Romazzano

Non c’è che dire: il centro destra a Todi prometteva faville in campagna elettorale ma mai avremmo immaginato che sarebbero arrivati a fare quello che ci è stato segnalato.
In occasione della sistemazione del cimitero di Romazzano e della costruzione di nuovi loculi, i ponteggi necessari sono stati installati addirittura sulla salma di un defunto tumulato nel terreno dopo una recente riesumazione.
Una situazione surreale, ai limiti della farsa se ad essere coinvolti non fossero i sentimenti ed il lutto dei familiari coinvolti.
In pratica due anni e mezzo fa, dopo una prima riesumazione, la Asl aveva prescritto la tumulazione del defunto nel terreno in considerazione dello stato di conservazione. Successivamente perveniva una lettera del comune in cui si avvisava la famiglia che in prossimità della sepoltura sarebbero stati costruiti i ponteggi per procedere ai lavori nel cimitero. Inutili gli appelli dei parenti che, con amara sorpresa  e sconcerto, hanno addirittura scoperto che il palco sarebbe stato eretto proprio sopra la tomba.
Rifondazione Comunista, nell’esprimere piena solidarietà ai familiari coinvolti, annuncia che nei prossimi giorni sarà presentata un’interrogazione per conoscere quali iniziative il sindaco Ruggiano intende assumere al fine di rimediare alla disdicevole situazione ed impedire che nel prossimo futuro si ripetano episodi simili.
Andrea Caprini – consigliere comunale Rifondazione comunista


28 ottobre 2009
Crisi Emicom: le minoranze massetane attaccano la Giunta Bruscolotti

Irresponsabilmente, il Sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti,riguardo alla  crisi  Emicom fomenta uno scontro politico- istituzionale sulla pelle dei 220 dipendenti. Alimenta con  scritti pubblicati su giornali e agenzie una polemica lesiva della dignità di una azienda del suo Comune e innesca una azione distruttiva per l’economia di molte famiglie sul territorio. Nella doppia veste di Segretario Regionale del Partito Democratico e di Sindaco,sceglie  apertamente di scendere in campo a fianco delle Istituzioni Regionali, dimenticandosi della sua funzione di Sindaco votato dai Massetani. Non denuncia la latitanza del Presidente della Giunta Regionale, M. Rita Lorenzetti che da sempre ,si disinteressa della crisi  Emicom nonostante  l’Azienda abbia presentato due piani finanziari,recepiti anche dalle forze sindacali. Viene sbandierata una convocazione della Emicom alla Regione,quando invece, la proprietà ha reso noto al Sindaco, presente alla assemblea pubblica dell’Azienda del 21/10,di non aver mai ricevuto alcun invito ufficiale dalla Regione.In uno scenario così devastante , le forze politiche di Minoranza del Comune di Massa Martana, invitano il Sindaco e la Maggioranza che governa il nostro Comune, a schierarsi lealmente, a fianco di una Azienda,divenuta asse portante della economia comunale, regionale e nazionale,superando i propri personalismi e i condizionamenti della appartenenza politica. Chiedono che  venga convocato subito un Consiglio Comunale Straordinario Aperto,per formulare un documento unitario di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale,finalizzato al coinvolgimento dei vertici Istituzionali Regionali,per ridare concretezza alla trattativa con la proprietà Emicom e  un futuro sereno a molte famiglie.
Le Minoranze di Massa Martana 

28 ottobre 2009
A proposito di albergo diffuso e questioni di traffico

Sono una cittadina di Massa Martana non da lungo tempo e non ho ricordi di anni precedenti, né dell’infanzia che riguardano questa cittadina. Tuttavia, da circa sei anni, abito proprio in piazza Umberto I, quindi nel cuore del centro storico e posso dire che, nei pomeriggi assolati d’estate ed ora dopo la scuola, vedo bambini giocare a pallone, rincorrersi e sfrecciare in bicicletta nella piazza e nei vicoli di Massa Martana sotto gli occhi delle loro mamme sedute sulla panchine e sulla soglia delle loro case. In pratica, vedo ogni giorno tutta quella vitalità che Gianluca ha nitida nei suoi ricordi di infanzia nel centro storico di Massa.
Per quanto riguarda la questione del traffico, invece, posso affermare con tranquillità che con la mia auto non ho mai avuto problemi di circolazione. Ovviamente non uso la piazza come parcheggio, anche perché vorrebbe dire sminuire la sua bellezza e, in sostanza, anche i tanti sforzi di ricostruzione che sono stati fatti, ma il transito mi è sempre stato consentito e l’amministrazione comunale, inoltre, concede ai residenti che ne fanno richiesta permessi di transito e di sosta – seppur solo per carico e scarico – senza alcun tipo di problema.
È vero, non ci sono vetrine che si aprono lungo il corso o nei vicoli, ma come ben sanno quanti vivono da tempo a Massa Martana, i commercianti sono usciti dal centro storico all’indomani del terremoto e ora hanno consolidato la propria posizione in nuovi locali oltre le mura e, come è comprensibile, trovano difficoltà nel rientrare.
Come amministratore, però, mi preme anche evidenziare e sottolineare alcune cose sull’Albergo diffuso. Questo progetto serve a rivitalizzare il centro storico, a farne un modello per tanti altri borghi umbri che vivono le stesse difficoltà di Massa Martana, a portare nuova vita e a riaprire proprio quelle vetrine che ora sono chiuse. Il tutto senza nulla togliere agli esercizi commerciali già esistenti e ai tanti agriturismi del nostro territorio. Anzi, la nascita dell’albergo diffuso farà da promozione all’intero territorio comunale, rivitalizzerà il centro storico e favorirà la ripresa delle attività commerciali, facendo di Massa Martana un luogo più bello dove trascorrere le vacanze. E questo, ovviamente, farà crescere e aiuterà tutti gli operatori del turismo massetano e farà aumentare i turisti presenti nelle strutture ricettive del territorio. E sempre da amministratore, vorrei ricordare che il progetto Albergo diffuso era presente in tutti i programmi elettorali presentati alle ultime amministrative, proprio a significarne la bontà per Massa Martana.
Graziella Stecconi – Assessore Comune di Massa Martana


27 ottobre 2009
Massa Martana, meglio il traffico diffuso

Da giorni ho un pensiero che mi gira nella testa…ma è veramente necessario a Massa Martana
l’ Albergo Diffuso?
Venerdi 23 Ottobre questo progetto è stato presentato dal Sindaco Bruscolotti ai cittadini massetani, sbandierandolo come l’ ancora di salvezza per quello che è uno dei Borghi più belli d’ Italia e soprattutto come un’ ottima opportunità di lavoro per i giovani.
Sono molto scettico a riguardo, forse avrò afferrato male l’ idea, o forse non sono riuscito a leggere tra le righe la vera opportunità che si sta creando a Massa Martana.
L’ amministrazione comunale a mio modo di vedere, ha focalizzato male i due problemi di cui soffre Massa Martana, e che dovrebbero essere risolti con il progetto Albergo Diffuso.
Il primo riguarda il turismo massetano. Il turista non è che non viene a visitare Massa Martana perché non sa dove andare a dormire, e non credo che eviti di soggiornare nel nostro comune perché le aziende ricettive manchino di buon gusto.
Il progetto in questione potrebbe innanzitutto andare a togliere clientela ai vari agriturismi dislocati nel territorio comunale che, già da anni, pubblicizzano la loro attività, mettendo comunque in risalto le varie attrattive turistiche presenti nel comune, avvalendosi di vari mezzi di comunicazione tipo opuscoli o siti internet.
Ciò che dovrebbe fare un’ amministrazione comunale, a mio parere, è aumentare la promozione del territorio, avvalendosi magari, del sostegno delle Pro-Loco, senza andare a ledere le attività ricettive, ma anzi, aiutandole coinvolgendole nelle varie manifestazioni che si svolgono nel comune massetano. 
Il secondo problema, invece, riguarda lo spopolamento del centro storico.
Sono contento innanzitutto che il Sindaco dopo 14 anni di amministrazione comunale,
si sia finalmente accorto che i residenti nel borgo massetano siano diventati ormai un numero irrisorio.
Per trovare la soluzione a tale problema, vorrei portare il mio esempio, visto che ho vissuto
all’ interno delle mura castellane la mia infanzia, e che ora sono di nuovo residente nel centro storico.
Ciò che mi ha portato a voler tornare a vivere all’ interno delle mura castellane sono stati i ricordi
d’ infanzia, di come si viveva una volta nel centro storico, il rumore delle serrande dei negozi quando aprivano la mattina, le urla di un bambino che scappava dalla mamma perché voleva facesse i compiti, le sgommate dei ragazzini in bicicletta che sfrecciavano giù dal corso ed il clacson delle auto che salutavano qualcuno affacciato alla  finestra.
Se non circolano le auto all’ interno del paese non tornano i negozi, e se non tornano i negozi non tornano le famiglie ad occupare gli appartamenti che ora vorreste occupare con l’ Albergo Diffuso, e se non tornano le famiglie non ci saranno più i ragazzini che sfrecciano in bicicletta giù per il corso…
Gianluca Agnetti

25 ottobre 2009
La fronda nel centrodestra tuderte determinata da appetiti insoddisfatti

Si sa che in politica l’appetito è la molla che determina certe prese di posizione. E’ un virus che non disdegna di infettare la Destra e la Sinistra. Gli ultimi eventi politici cittadini ne sono la riprova. I nobili intenti professati si rivelano spesso delle meschine deluse aspettative di un ruolo che potesse portare visibilità o vantaggio economico. Chi, per incapacità personale o per mancanza di spazio politico, si ritrova insoddisfatto, è pronto a fare il Bastiancontrario. Una considerazione la voglio fare verso chi, prima, durante e dopo la campagna elettorale, da grande politologo, denunciava la presenza del sottoscritto e della sua parte politica come corpo compromettente per la nuova maggioranza di Centrodestra. Dopo oltre due anni di amministrazione Ruggiano, la fedeltà al Sindaco ed il rispetto degli impegni presi verso i cittadini di Todi, permettono al sottoscritto ed ai suoi collaboratori di camminare a testa alta. Oltre alle rappresentanze nelle Istituzioni, spettanti per il dovuto peso politico all’interno della compagine che ha vinto le elezioni, non sono mai state presentate pretese per vantaggi personali o politici e chi riveste un ruolo, nella pubblica amministrazione, in quota Fiamma Tuderte, lo sta facendo con il massimo impegno e l’assoluta mancanza di interesse personale. Dopo la revoca delle deleghe a Claudio Serafini da parte del Sindaco e la nascita di una fronda chiaramente critica verso Ruggiano e la sua Giunta, il direttivo di Fiamma Tuderte esprime la massima solidarietà al Sindaco ed ai suoi assessori, confermando la fedeltà a questa Maggioranza che qualcuno scriteriatamente vorrebbe mandare a casa. Il nemico è dietro l’angolo e non è mai colui che ti si confronta faccia a faccia. Magari è quello che hai in casa propria o hai accettato che vi entrasse ed ai quali resta sempre un residuo di appetito.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte


23 ottobre 2009
Povero Pdl… c’è da invidiare i militanti del Partito democratico!

Chi per un’intera vita ha partecipato, senza interessi particolari né di carriera politica o di lavoro, alla vita democratica, oggi per onestà intellettuale e trasparenza caratteriale, nonostante “berlusconiano sempre più convinto”, debbo confessare pubblicamente l’invidia verso i militanti e simpatizzanti del PD che domenica prossima sono chiamati ad eleggere il segretario nazionale e quello regionale.
Che bello vedere i manifesti elettorali a favore dell’uno o dell’altro candidato; che bello leggere sui giornali i componenti delle varie liste, che bello leggere gli inviti alle riunioni indette dalle varie correnti per chiedere il voto di domenica 25 ottobre.
Mi sembra veder rivivere, purtroppo sul fronte avverso, quel clima di vera dialettica democratica (almeno in apparenza), quella di 30-40-45 anni fa, quando nella fase precongressuale della DC si svolgevano i congressi sezionali per eleggere i delegati ai vari congressi di partito (provinciali, regionali e nazionali) e quando si eleggevano i segretari di sezione.
Si dialogava, si discuteva, si litigava anche, ma alla fine tutti insieme anche con idee e posizioni diverse, prevaleva chi aveva la maggioranza dei voti, ma mai si estrometteva chi la pensava diversamente o si negava spazio alle minoranze.
Chi scrive è stato per tutta la vita in prima fila in quasi tutte le occasioni di vita democratica:
– da studente universitario come attivista dell’ Intesa Universitaria" che  contrastava le posizioni del movimento studentesco di sinistra e quelle del Fuan di destra;
– da attivista e consigliere provinciale del Movimento giovanile DC, poi attivista della DC fino alla sua fine;
– nel 1994 promotore del circolo di Todi del CCD (appena 15 giorni dalla nascita del partito di Casini) e poi Delegato di collegio dello stesso partito;
– dal 1995 attivista locale di Forza Italia con incarichi a livello provinciale e regionale ed organizzatore di tante manifestazioni, comprese varie feste della Vela con il CCD o Feste Azzurre con FI;
– da dirigente sindacale aziendale CISL negli anni ’70 e da circa 20 anni da dirigente regionale e nazionale di sindacati autonomi.
Arrivare alla soglia della pensione, dove ci dovrebbe essere anche più tempo libero, senza avere più la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica democratica è troppo brutto; solo chi ha avuti simili esperienze può valutare il grado di amarezza e di delusione.
E’ dal 2007, campagna elettorale per il Comune, che lo scrivente non ha più ricevuto un invito scritto per una manifestazione politica; è passato oltre un anno, per esempio, quando a voce e per posta elettronica sollecitai il sindaco Ruggiano a convocare una giornata per gli “Stati generali del PDL di Todi” per discutere problematiche, prospettive e soprattutto per una reciproca informazione  tra militanti, simpatizzanti ed amministratori.
Elezioni politiche 2008, elezioni europee 2009: nessuna formale riunione degli iscritti al PDL di Todi; ancora amarezza ad altra amarezza a chi per oltre 45 anni è stato sempre iscritto ad un partito politico.
Ancora più delusione, dopo la “nomina” dei responsabili regionali e provinciali del PDL, quindi non eletti dalla base, assistere alla vicenda in corso per la nomina del coordinatore comunale che vede escludere il seppur minimo coinvolgimento  di militanti ed iscritti, negando ancora una volta il desiderio di tanti a poter esprimere le proprie convinzioni.
Tutto questo mi sembra troppo? Chi scrive può accettare anche il principio di un partito leggero con la giustificazione di rischi di clientelismo e sottogoverno, ma allora che si facciano delle primarie vere e regolate per legge. Non si può lasciare tutto a gruppi oligarchici.
Poiché, come dice un vecchio proverbio contadino “le cerque vecchie non si trapiantano” cioè le piante  vecchie di età difficilmente si trapiantano, per dire che un’abitudine, un vizio o un pregio che sia, conservato per una vita non si perde, allora in attesa che cambino le cose, non so per quanti giorni ancora chi scrive potrà respirare l’aria del PDL.
Il desiderio è sempre grande di partecipare alla dialettica democratica, sempre in concorrenza alla sinistra e sempre senza ambizioni di carriera politica o di favori personali.
Oliviero Bocchini – berlusconiano sempre più convinto, ma deluso da questo PDL.

23 ottobre 2009
Teatro: è solo questione di soldi

In risposta a quanto espresso (vedi sotto n.d.r) dal Partito Democratico in merito alla stagione di prosa al Teatro Comunale di Todi, l’Amministrazione Comunale fa presente che le scelte effettuate sono il  frutto di una ponderata valutazione di ordine generale che trova riscontro sia in termini di qualità dell’offerta teatrale che in termini di sana economia di bilancio.
Infatti se da un lato è assai difficile poter realizzare dei prospetti comparativi di una qualche efficacia sulle offerte di spettacoli da parte di enti diversi, sia per la composizione delle compagnie teatrali, che per la loro professionalità e tematica troppo diverse e difficilmente verificabili, dall’altro lato sussistono invece dati oggettivi per valutare uno spettacolo (vedi la presenza di artisti noti e/o di conclamata professionalità, spettacoli su temi di grande interesse e attualità, etc..) e dati economici di facile leggibilità e confrontabilità.
Fatto salvo il livello qualitativo, i motivi della scelta sono da ricondursi alla notevole riduzione dei costi dovuta alla diversa gestione della stagione teatrale, che da una precedente situazione in cui tutto era a carico dell’amministrazione (sbigliettamento, pubblicità, campagna abbonamenti – raddoppiata addirittura dal 2008 al 2009, SIAE, addetti alla promozione, con l’aggiunta di  IVA su tutto) si è definito un rapporto in cui il rischio di impresa è a totale carico dell’Impresario esterno il quale, fra l’altro, grazie al reperimento di sponsor privati ha potuto notevolmente ridurre il costo degli spettacoli a carico del Comune, producendo un risparmio di oltre 20.000 euro.
Si sottolinea che gli spettacoli in cartellone non sono diminuiti numericamente nè qualitativamente e  che il livello dell’offerta in questa stagione 2009/2010 è sicuramente alto.
La scelta degli spettacoli ha rispettato l’inserimento di serate per un pubblico studentesco con lo “Pseudolus” di Plauto una delle commedie più rappresentative dello scrittore latino, “Pene di amor perdute” di W. Shakespeare.
Per concludere si rileva che il Dott. Stefano Porri svolge abitualmente attività di management di artisti di livello internazionale, è direttore artistico di Teatro e  già in passato (con la precedente amministrazione) ha avuto diverse collaborazioni con il Comune di Todi.
L’Assessore alla Cultura Margherita Bergamini
 

21 ottobre 2009
Caso Emicom: maggior valore aggiunto ai cittadini e meno rendita

Aprendo il sito redazionale di Tam Tam ho valutato positivamente la ferma presa di posizione sul del nostro Sindaco, Maria Pia Bruscolotti, in merito alla “latitanza” della proprietà della Enicom nella ricerca di una soluzione concordata a livello pubblico della crisi di questa società e del pericolo di perdita del posto di lavoro per oltre duecento concittadini e, come concittadino e socio fondatore del Popolo della Libertà, sono solidale con loro anche se, a mio giudizio, è necessario valutare il piano industriale e le linee d’intervento pubblico in termini di conservazione del Valore Aggiunto, riferito al reddito netto sociale di tutta la comunità interessata, e non solo in termini di rendita: ciò è possibile solo se il problema viene affrontato accertando i termini economici e giuridici del problema ed indicando soluzioni puntuali, possibili e produttivi sia per i diretti interessati che per tutta la cittadinanza che vive e lavora nel territorio di Massa Martana.
Finora gli imprenditori hanno trattato privatamente i loro piani industriali, a volte in termini di voto di scambio con i soggetti pubblici ma in uno Stato di diritto, com’è quello Italiano, e per di più in periodi di vacche magre, questo modo di trattare la cosa pubblica non è più ammissibile e dobbiamo usare procedure fondate sul diritto e sulla corresponsabilità civica.
Renato Domenico Orsini


21 ottobre 2009

L’Umbria ferroviaria rischia di perdere il treno

Le scriventi Segreterie Regionali denunciano ed esprimono forti preoccupazioni per il Trasporto regionale e per il mantenimento delle relative risorse umane nella nostra Regione.
Nell’incontro tenutosi stamani infatti, abbiamo constatato la totale chiusura da parte dell’Azienda, la quale impone le proprie decisioni che, di fatto, alterano il reale valore del tavolo, non lasciando margini di trattativa.
Di fronte a nostre richieste atte ad avere garanzie per il futuro dei volumi produttivi del trasporto regionale umbro, la controparte si è espressa in maniera chiara prospettando scenari di un ulteriore ridimensionamento dei nostri impianti.
Ricordiamo che a suo tempo con l’accorpamento del trasporto regionale Umbria – Marche, le consistenze erano state previste equamente tra le due regioni, con lo scopo di garantire, anche nel futuro, un equilibrio tra le stesse.
Allo stato attuale infatti, con operazioni mirate nel tempo, la produzione Marche – Umbria ha svuotato di risorse e servizi gli impianti umbri favorendo quelli marchigiani.
Tale situazione è figlia della mancanza di una nostra Direzione Regionale che possa, autonomamente, provvedere alle proprie esigenze.
E’ umiliante avere servizi pagati con soldi dei nostri contribuenti umbri alla Direzione Passeggeri Regionale Marche, tenuto conto che già da oggi, saremmo capaci di poter gestire e fornire gli stessi servizi in maniera autonoma migliorando gli standard qualitativi e riducendo i costi.
Non vorremmo che l’idea di Foligno città ferroviaria dia fastidio alla Dirigenza del trasporto regionale Marche – Umbria la quale teme il decentramento delle sue funzioni e allo stesso tempo non vorremmo che anche in Giunta Regionale tale idea non sia più condivisa.
Noi ci chiediamo se l’Umbria meriti tale trattamento anche alla luce dei costi dei vari contratti di servizio e degli investimenti sino ad ora effettuati.
FILT – FIT – UILT – FAST – UGL – OrSA
Segreterie Regionali Umbria

21 ottobre 2009
Riapriamo le porte agli esuli tuderti

Nel mio campanilismo, tradotto in amore per la mia Città e per la sua storia, ho apprezzato i molteplici articoli che la Redazione di Tamtam ha sviluppato riguardo al rione Pugilli in quel di Foligno. Mi ero ripromesso di intervenire, poi problemi di salute mi hanno tenuto lontano dall’attività politica e quindi dal mio blog. Giustamente Tamtam ritorna a sollecitare un’attenzione a questo rione che intorno al 1200, sorse per l’ospitalità dei Folignati, ad opera di circa 400 tuderti cacciati dalla città a seguito delle diatribe tra Guelfi e Ghibellini. E’ una parte rilevante del nostro grande bagaglio culturale e della storia di Todi. Il vessillo del rione Pugilli, che etimologicamente significa "pugni di terra", quelli concessi da Foligno ai nostri esuli per costruirci un’abitazione, è l’inequivocabile aquila tuderte. Credo che sia doveroso che l’Assessorato alla Cultura prenda contatto con i pronipoti dei tuderti ed apra con questo rione di Foligno una specie di gemellaggio, così come viene consigliato dall’estensore dell’ultimo articolo di Tamtam. Per realizzare ciò, prometto un interessamento personale.
Mario Epifani

21 ottobre 2009
Lettera aperta del centrosinistra all’assessore alla cultura del comune di Todi

Abbiamo appreso dalla stampa che il prossimo 24 ottobre avrà inizio la tradizionale  stagione teatrale 2009-2010, con 7 spettacoli in cartellone.
La novità sta nel fatto che quest’anno l’amministrazione comunale ha abbandonato la collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, collaborazione che durava da diversi anni, affidando la direzione artistica al Dr. Stefano Borri, di cui ignoriamo storia e curriculum.
Tutto ciò è avvenuto con la “consueta assenza di trasparenza e di informazione” del Consiglio Comunale e della città.
Certamente è legittimo cambiare, ma a fronte di valutazioni di interesse generale che, se esistono, sono ad oggi sconosciute.
Complessivamente l’offerta appare meno ricca che in passato e non vorremmo che la scelta dell’amministrazione Ruggiano fosse dettata solo da un presunto “risparmio” economico, a scapito della qualità della programmazione culturale. Questo risparmio è tutto da dimostrare se le offerte messe a confronto non sono identiche sul piano della proposta culturale. Perché non si è fatta una gara su proposte omogenee? Il metodo adottato, invece, risulta poco appropriato per le attività culturali, in generale, ed ancor meno per una città che da quest’anno vorrebbe fregiarsi del titolo di “cittadella della resistenza teatrale”.
Se anche dove si fa resistenza si disinveste, siamo messi male!!!
E poi, i costi per gli spettatori sono gli stessi dello scorso anno. Dov’è la ragione del cambiamento? Vorremmo saperlo.
Rimane il fatto che il Teatro stabile dell’Umbria è una istituzione culturale, fondata dalla Regione dell’Umbria, dalla Provincia di Perugia, dai comuni di Perugia, Terni, Spoleto, Narni, Foligno, Gubbio, sostenuta dall’Unione delle Camere di Commercio dell’Umbria che ha garantito in questi anni non solo professionalità e qualità, non solo teatro di rappresentazione, ma anche teatro di produzione con successi e riconoscimenti regionali, nazionali ed internazionali.
Successi che hanno avuto anche ricadute economiche ed occupazionali per la nostra Regione.
È un’istituzione di prestigio per l’Umbria e per i nostri territori ed è un’istituzione che dà prestigio.
Uscire da questo rapporto, marcare una politica isolazionista significa non riconoscere il ruolo generale di questa istituzione, non contribuire allo sviluppo di una politica culturale regionale autonoma e ridursi solo al ruolo di contenitore di spettacoli prodotti da altri.
Ancora una scelta isolazionista che dubitiamo farà bene a Todi.
Questo ci sembra sufficiente, sul piano generale, per esprimere il nostro dissenso sulla scelta adottata dal Comune di Todi di uscire dal circuito del Teatro Stabile dell’Umbria che tra l’altro, in teatri a noi vicini, propone cartelloni di assoluta qualità e novità.
Chiediamo, inoltre, di conoscere i risultati in termini di presenze e di abbonamenti registrati nella stagione 2008-2009.
Chiediamo di conoscere se prima di questa decisione siano stati interpellati ed informati gli abbonati che da anni non fanno mancare il loro sostegno alla stagione di prosa e che negli anni precedenti venivano coinvolti nella scelta.
Chiediamo insomma le ragioni per le quali si è interrotta la collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. Le ragioni che avremmo voluto discutere in Consiglio Comunale, come non ci è stato possibile fare.
Gruppo Partito Democratico Todi
Gruppo Partito Socialista-Movimento Repubblicani Europei


20 ottobre 2009
Novità per la pavimentazione di Pesciano

Stanno iniziando i lavori per la riqualificazione della frazione di Pesciano, lavori che interesseranno tutta la superficie dell’antico borgo che verrà pavimentato con una tecnica moderna ed innovativa ma nello stesso tempo rispettosa dell’architettura e dell’estetica dei manufatti medioevali ivi presenti. Lo scorso anno in occasione dell’inaugurazione della nuova area verde, in cui l’Amministrazione aveva portato dei nuovi giochi per i ragazzi, molti abitanti di Pesciano ci avevano mostrato lo stato in cui versava la piazza principale ma anche tutti i vicoli e le stradine del borgo, una situazione deplorevole in cui la ormai obsoleta pavimentazione era ridotta praticamente a pezzi, rappresentando un pericolo soprattutto per gli anziani e per i bambini. In quella occasione ci prendemmo l’impegno di sistemare almeno la strada di accesso ed il viale principale, ma ora possiamo annunciare con soddisfazione che riusciremo a pavimentare tutto il paese. La tecnica che verrà usata, chiamata "street print" è innovativa e sicuramente molto efficace, ideale per le pavimentazioni ad uso anche carrabile. L’intuizione dell’Assessore ai LL.PP Antonio Serafini di usarla per la riqualificazione del borgo di Pesciano ci consentirà in seguito di programmare la stessa tipologia di intervento anche in altre frazioni.
L’Assessore alle Frazioni,Ugo Todini


19 ottobre 2009
Un plauso alla Bergamini per la stagione teatrale

Desidero esprimere il mio apprezzamento per le scelte fatte dall’assessore alla cultura Bergamini, circa la Stagione teatrale 2009/2010.
Dopo molti anni nei quali il Comune di Todi era affiliato al Teatro stabile dell’Umbria, quest’anno la stagione teatrale è stata programmata in collaborazione con una società privata organizzatrice di eventi culturali.
Certamente, una città della tradizione culturale di Todi, deve poter scegliere il cartellone più adatto ed interessante di volta in volta senza essere vincolato a logiche di altri.
In passato sicuramente sono stati messi in scena ottimi spettacoli, ma la scelta di quest’anno ha portato ad un risparmio di soldi pubblici di oltre 20000 euro, mantenendo altissimo il livello degli spettacoli, ed arricchendo il panorama delle proposte della stagione di prosa.
Significativi, a tal proposito i nomi dei protagonisti nel manifesto artistico:  dal 24 ottobre fino ad aprile, si alterneranno sul palcoscenico del Teatro Comunale attori come Franco Oppini, che interpreterà una delle più celebri commedie di Plauto, Nino Castelnuovo, stimato interprete del teatro italiano per arrivare alla grande Catherine Spaak, protagonista di anni di cinema e televisione.
La Prof. Bergamini sta dimostrando che operando con intelligenza si possono ottenere grandi risultati anche senza l’utilizzo di ingenti somme di denaro, mettendo in campo una politica culturale nuova e fuori dai soliti schemi.
A partire dalla serie di conferenze del ciclo “Museo Vivo”, fino ad oggi , passando attraverso innumerevoli iniziative di qualità, è stata messa in campo la politica che più i cittadini amano: quella del FARE; l’idea e l’allestimento del nuovo magnifico Polo Museale delle Lucrezie, realizzato in poco più di un anno di lavoro ne è l’esempio più fulgido e tangibile.
Claudio Ranchicchio- Vicepresidente Commissione Cultura

18 ottobre 2009
Pista di atletica: le polemiche politiche non fanno parte dello statuto delle associazioni sportive

Vorrei tornare per l’ ultima volta sulla polemica innescata dal consigliere Caprini sulla pista di atletica. Dico “per l’ ultima volta” perché essendo il presidente di una Associazione Sportiva non intendo in alcun modo entrare in una discussione politica che non mi appartiene.
La nostra Associazione si occupa di gestione impianti sportivi, si chiama “Nuoto Todi” perché è nata in occasione della gara di appalto (aperta a tutte le Soc. ed Assoc. Sportive…) della piscina comunale di Pontenaia ma non per questo è vincolata soltanto all’ attività natatoria. Anzi noi sollevammo subito il problema, se Caprini ricorda bene, che essendo l’ unico impianto sportivo con gestione a rischio maltempo non potevamo giocarci tutto in tre mesi ma chiedemmo la possibilità di allargare la nostra competenza anche su altri impianti sportivi. 
Quando tu asserisci che la pista di atletica non ha gestione ed è in uno stato di totale abbandono non posso correre il rischio di capire male o travisare le tue parole ma colpisci in modo diretto la mia Associazione che con mille sacrifici sta cercando di gestire un impianto che ha molte spese ed un contributo economico minimo per la gestione della stessa.
Noi, come abbiamo sempre fatto, ci rimettiamo alle decisioni delle Amministrazioni Comunali su come voler gestire gli impianti sportivi chiedendo, quello si, la possibilità di concorrere alla gara di appalto perché crediamo di poter fare comunque un ottimo lavoro.
E’ da qualche tempo che strategicamente siamo colpiti da attacchi esagerati ed immotivati (vedi taglio erba, pulizie ecc.) da parte di soggetti che comunque ruotano intorno a questo impianto sportivo che, anche se non ho mai risposto a queste provocazioni, mi hanno fatto riflettere.
Le strategie politiche non fanno parte della mia Associazione e non vorrei essere strumentalizzato da qualcuno che ha solo interesse a gettare fango addosso a chi invece cerca di lavorare per il bene dello sport e il benessere della cittadinanza.
Detto ciò da ora in poi useremo tutte le nostre energie ed il nostro tempo non per correre dietro a sterili polemiche ma per cercare di fare sempre meglio il nostro lavoro accettando sempre le critiche costruttive ed i consigli da chiunque voglia contattarci per il bene degli impianti stessi .
Paolo Ribelli – ASD Nuoto Todi      

17 ottobre 2009
Quegli scavi che stanno mangiando una collina…

I sottoscritti firmatari del presente documento espongono alle Autorità ed Enti in indirizzo quanto segue affinché accertino se i fatti rappresentati siano conformi a legge e dispongano, qualora non lo siano, gli opportuni provvedimenti per paralizzare le attività descritte.
Premesso che i sottoscritti abitando nella frazione Ilci del Comune di Todi, fanno presente che da circa tre-quattro mesi sono in atto nelle colline di fronte ad Ilci (frazione di Frontignano, vocabolo S. Silvestro, proprietà presunta sig.ri ….. e frazione Ilci vocabolo Palombaro, proprietà presunta …… ) degli scavi che stanno profondamente mutando la morfologia della zona in questione, che dagli scavi si è vista erodere notevolmente in profondità ed altezze, tanto profondamente che le carte zonali ad opera dell’Istituto topografico militare e di quello geologico regionale andrebbero riscritti.
I sottoscritti hanno compiuto nei giorni scorsi un sopralluogo sulle zone in questione, ed hanno potuto constatare la presenza di macchine scavatrice e la profondità degli scavi eseguiti.
Hanno altresì rilevato che l’intera zona di scavo è stata completamente recintata, e che al di là di molti cartelli che prescrivono il divieto d’ingresso, non esiste un solo cartello in entrambe le zone citate che rechi estremi delle autorizzazione, che si crede siano dovute, ad effettuare gli scavi in questione, non un nominativo di responsabile del cantiere, non un estremo di delibera ad operare, insomma nulla di nulla, ma solo vistosi cartelli rossi recanti divieto d’ingresso.
Per quanto i sottoscritti non siano particolarmente versati in materia di concessioni per scavo, non ritenendo tuttavia, a lume di logica, che sia possibile modificare e forse cancellare una collina modificando l’orografia territoriale senza che le Autorità competente abbiano concesso le dovute autorizzazione che si ripete non sono rintracciabili, chiedono alle Autorità in indirizzo, quali portatori di interessi legittimi alla difesa del territorio,
1)se sono a conoscenza di quanto sta avvenendo nel comune di Todi, località indicate;
2)se per gli scavi siano state richieste e concesse le relative autorizzazioni.
La presente, inviata al Comune di Todi, alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri, è indirizzata per conoscenza anche alla Corte dei Conti affinché valuti, qualora ne accerti l’esistenza, un danno ambientarle patrimonialmente quantificabile.
Enrico Macchia, Alfio Farnesi

17 ottobre 2009
E’ scoppiata l’epidemia cinghialara!

Un fantasma si aggira per l’Umbria e  viene da lontano. Un virus più dannoso dell’influenza suina e aviaria messe insieme, quello  della variante peggiore del  cinghialaro (ahimè per ora la stragrande maggioranza). Bisogna stare attenti! Ai primi sintomi per esempio, tipo presenza di fucili ultima moda e carabine in mano a settantenni/diciottenni di primo pelo  (per fortuna non ancora a canne mozze); mute  da sbarco alleato sulle coste della Bretagna; squadre di 20 persone al minimo che, come è avvenuto nella zona dove sono residente, tutto circondano, setacciano e uccidono e poi espongono in pubblica mostra; la progressiva scomparsa  dell’altro tipo di cacciatore, quello più riflessivo, amante della natura che non se la sente più di pagare 500 Euro per assecondare le voglie smodate di una minoranza.
Beh! Dirà il cittadino non cacciatore, sorridendo furbetto, in fondo è un virus solo venatorio, si sa che siete violentucci, prima fate i casini e poi volete che interveniamo noi. Siete voi assieme alle Istituzioni e alle Associazioni venatorie che avete creato un modello di caccia al cinghiale sulla base di un effettivo bisogno (aumento della specie cinghiale) che, oltre a non aver conseguito il risultato, sta scatenando gli istinti peggiori dei cacciatori. Se si sta evidenziando l’egoismo arrogante di chi considera cosanostra il patrimonio delle dolci colline umbre ma anche un aumento del tasso di violenza venatoria in tutte le sue accezioni, non solo verbale e diretta verso tutti i selvatici che andrebbero  invece rispettati, ma anche pericolosamente spencolantesi nella direzione del branco  è solo colpa vostra! Ora ciucciateveli !
Giusto ma non sufficiente. Perchè il virus, come tale, non risparmia nessuno e si diffonde non solo tra i cacciatori. Se, dopo una settimana di duro lavoro, non potrete andare a cogliere funghi, passeggiare, andare in Bike o a cavallo, non è un caso ma il virus che vi sta corrodendo. Se non potrete cogliere l’oliva, dissodare un campo, perché vi strillano con il megafono che è meglio di nò, non è un caso  ma il virus che vi scende dai bronchi.
Se non potrete fare footing lungo le strade  fare l’amore nel bosco o semplicemente portare fuori il cane a fare pipì, non è un caso ma il virus che vi sta entrando in casa.
Però debbo ammettere che su una cosa avete  avuto ragione nel tempo Voi della società civile, nel propagandare l’immagine di un cacciatore trucido e incivile.
Come dice Desica in pubblicità "Aiutateci!", perché, così facendo, aiutate Voi stessi contro la più grande pandemia del secolo, quella che anche la Spagnola famosa le fa un baffo.
Saluti non cinghialari  .
Carlo Vannini – Agenzia terradiconfini

17 ottobre 2009
Andrea Caprini torna sulla pista di atletica

Gli interventi pubblicati in risposta al comunicato del sottoscritto sulla pista di atletica di Ponte Naia offrono lo spunto per precisare la posizione di Rifondazione Comunista.
Una premessa però ci sembra doverosa: fermo restando che le menzogne forse fanno parte del bagaglio culturale e politico di altri soggetti istituzionali ben più in vista di un semplice Consigliere comunale ma non del sottoscritto,nessuno ha messo in discussione la professionalità dell’attuale associazione che provvisoriamente gestisce l’impianto.
Mi preme ricordare che Rifondazione Comunista nella passata amministrazione ha sostenuto con convinzione in tutte le sedi istituzionali la scelta di affidare la gestione della piscina comunale alla ADS nuoto con eccellenti risultati. È quindi abbastanza fuori luogo la risposta stizzita del responsabile dell’associazione che ha eluso totalmente il vero problema sollevato dal nostro comunicato.
In definitiva crediamo che, coerentemente con quanto fatto nella precedente amministrazione, con i regolamenti comunali, con la normativa regionale e nazionale, gli impianti sportivi esistenti debbano essere gestiti dai soggetti che promuovono le discipline sportive a cui le strutture sono preposte.
Siamo curiosi di conoscere i motivi per cui la Giunta Ruggiano non procede all’affidamento diretto all’unica società sportiva di atletica leggera presente sul territorio. Siamo altrettanto curiosi di conoscere i criteri di affidamento contenuti nel bando che la Giunta sarebbe in procinto di varare. Tutto è lecito ma ci sia concessa almeno la facoltà di dissentire sulla opportunità dell’iter adottato.
Tutto questo nella radicata consapevolezza che la pista di atletica sia un servizio che attiene a tutti i cittadini e non agli interessi particolari dei soggetti coinvolti.
Andrea Caprini – consigliere comunale

15 ottobre 2009
La pista di atletica di Todi non è abbandonata

E’ con incredulità e sconcerto che apprendo dalla stampa locale le incredibili esternazioni del consigliere di Rifondazione Comunista Caprini circa la situazione della pista di atletica di Pontenaia.
La pista è stata sempre gestita con grande rigore e puntualità mantenendola pulita e fruibile, proprio perché ritengo che sia patrimonio pubblico e quindi di tutti i cittadini. Inoltre abbiamo un ottimo rapporto con tutti gli associati della società Uisport Avis che ci hanno contattati per suggerimenti o richieste al fine di garantire quello standard di efficienza che ci contraddistingue da quando abbiamo iniziato a gestire anche altri impianti sportivi Comunali, vedasi Piscina Comunale e Palestra della scuola Cocchi.
Come società gestrice abbiamo, talvolta, provveduto ad interventi di manutenzione che, anche se non previsti nell’ accordo con il Comune, hanno permesso ai fruitori dell’ impianto di godere, se possibile, di un servizio migliore. Inoltre l’ impianto è aperto tutti i giorni, domeniche comprese, fino a tarda sera con la presenza di un custode che vigila che tutto avvenga secondo le normative.
Detto questo ci piace ricordare, visto il lavoro che svolgo, che nutro grande sensibilità per lo sport sotto tutti i punti di vista, e che sarebbe una sconfitta prima di tutto per me se la pista non fosse gestita in maniera adeguata.
In passato, mi sembra di ricordare che la “vecchia” pista era stata lasciata totalmente in abbandono, quella si, e non erano presenti nemmeno il servizio bar ed i fari notturni dei quali è stato dotato l’ impianto.
Quindi, rinnovando la mia amarezza per le menzogne che ho dovuto leggere, inviterei il consigliere Caprini a venire a vedere di persona invece di lasciarsi andare ad accuse immotivate e prive di ogni fondamento.
Paolo Ribelli – ASD Nuoto Todi     

15 ottobre 2009
Quando alla pista di atletica si mandavano a spasso perfino gli elefanti…

In merito alla lettera del sig. Caprini relative anche allo stato di presunto “abbandono” dell’impianto di atletica di Ponte Naia, come iscritto al G.S. Uisport Avis Todi e  podista di “lungo corso”, mi sento in dovere di riportarlo  su un sentiero di maggiore obbiettività.
L’impianto in questione è stato costruito almeno 15 anni fa (non ricordo la data precisa), da una delle precedenti amministrazioni comunali, utilizzando fondi pubblici destinati a strutture per l’atletica leggera. Da quel momento in poi la pista di atletica ha vissuto  un declino sempre più evidente fino ad arrivare alla “chiusura dei cancelli”. Tale chiusura fu  operata dalla precedente amministrazione comunale poiché la situazione era diventata insostenibile per la mancanza di manutenzione, vigilanza, attenzione, educazione  etc. etc.  che portava  anche ad un accesso indiscriminato  sul tappeto della pista dei più disparati mezzi di locomozione, auto, cicli, motocicli  ed ….. elefanti, in occasione delle periodiche visite del circo a Todi!!!
Il sig. Caprini ora ci parla di mancanza di gestione e di abbandono, forse lui non ricorda o era troppo giovane, quando noi podisti frequentavamo l’impianto negli anni successivi la sua costruzione vedendo giorno dopo giorno deteriorarsi sotto i nostri piedi una struttura costata centinaia di milioni di lire, senza che nessuno alzasse un dito per impedire tutto ciò, anzi facendo entrare in ”campo”  senza alcuna regola anche delle squadre di calcio, che non contribuirono sicuramente ad allungarne la vita!!
Attualmente la situazione dopo la ristrutturazione non è ottimale, ma non ha nulla a che vedere con quelle del passato, lì c’era il vero abbandono e l’assenza di gestione (ma nessun se ne interessava), ora si può fare attività in tutta sicurezza, l’ingresso è vigilato da un custode con orari determinati, gli spogliatoi sono puliti e funzionanti, l’erba che aveva suscitato in passato delle polemiche, ora non è da “green” ma  è  “tenuta a bada” anche in  considerazione del fatto che il tappeto erboso è da rifare completamente.
Sono state fatte anche altre piccole opere che, per chi non pratica questo sport, sembrano di poco conto, ma una fontanella d’acqua esterna e dei fari per correre di notte  sono due “dettagli “ che alla precedente amministrazione erano “sfuggiti” in sede di ristrutturazione!! Ora anche grazie alla sensibilità personale dimostrata  nei confronti di questi problemi dall’assessore Claudio Serafini e l’aiuto degli stessi iscritti alla Uisport Avis Todi, alcuni di questi “dettagli “si stanno realizzando, speriamo che si arrivi ,con un più concreto impegno del comune, ad avere un impianto degno del movimento di atletica leggera che è cresciuto a Todi  e che si posiziona tra i primi in Umbria in termini di numeri e risultati, il cui merito è da attribuire anche all’opera di Natili Matteo e i dei  suoi collaboratori che sono riusciti ad ottenere ottimi risultati con i loro giovani  atleti, nonostante la cronica carenza strutturale che ci  affligge.
Sono d’accordo con il sig. Caprini riguardo  l’invito all’amministrazione comunale  di provvedere al più presto all’assegnazione definitiva della gestione dell’impianto, valutando però  attentamente tutte le possibili soluzioni e tenendo ben presente  che la struttura è finalizzata alla pratica dell’atletica leggera e che come tale non potrà mai essere una fonte di guadagno per chiunque la voglia gestire, ma è sicuramente un valore aggiunto per tutta la collettività.                                                                              
Massimo Fortunati – Podista Uisport Avis Todi

15 ottobre 2009
Il Pd preoccupato perchè non sente più il profumo del lardo!

I Sinistri sono preoccupati per l’Etab e la Veralli-Cortesi? Bene. Ciò significa che le cose stanno andando nella direzione opposta da come le stavano, da sempre, mandando loro. Si vergognino quando parlano di affitti vincolanti per molti anni, loro che avevano architettato (per salvare quel carrozzone della Camevat) un contratto d’affitto delle terre pubbliche capestro, a tutto danno degli Enti. Si è riusciti a modificarlo, eliminando il macchinoso e contorto contenuto che rischiava di far perdere la proprietà dei terreni affittati. Parlano di confronto pubblico e trasparenza, loro che svendevano ad amici ed amici degli amici, operando senza alcun coinvolgimento delle forze di Minoranza. Nonostante i loro atteggiamenti piagnucolosi, ma comunque sempre disfattisti, pretenderebbero di dettar loro le linee di indirizzo per la gestione dei servizi e del patrimonio immobiliare degli enti Veralli-Cortesi ed Etab. L’hanno fatto per sessant’anni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Se sono preoccupati vuol dire che tutto procede nel migliore dei modi, sia nell’Etab che nella Veralli-Cortesi, dove i rispettivi presidenti, Severi e Mallozzi ed i loro collaboratori, stanno operando, non per i propri interessi e quelli dei partiti politici, ma per il fine unico del bene della comunità tuderte. Sono preoccupati perché “il lardo” non è più alla portata dei loro dentini. Prenderanno la carie per la lunga inattività e patiranno la carestia che si prospetta loro.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte


14 ottobre 2009
Il Pd di Todi è preoccupato per la gestione di Veralli-Cortesi ed Etab

Da mesi, dopo il rinnovo dei rispettivi consigli di amministrazione, l’Istituto Veralli-Cortesi e l’Etab stanno mettendo in atto corpose azioni riguardanti sia il patrimonio terriero che edilizio di proprietà degli enti medesimi, con azioni spesso vincolanti per molti anni (affitti a lungo termine, vendite ecc).
Al Comune – e quindi anche al Consiglio Comunale – spetta, nei riguardi degli enti indicati, un compito generale di indirizzo, controllo e vigilanza.
Il Consiglio Comunale, però, ne’ in occasione della nomina dei nuovi consigli di amministrazione dell’Istituto Veralli-Cortesi e dell’Etab, ne’ successivamente, è stato informato sulle linee di indirizzo per la gestione di questi enti cittadini, a differenza di quanto era prassi nelle precedenti amministrazioni.
Un modo di procedere senza alcun confronto pubblico e trasparente, un atteggiamento, quello del centrodestra, che nuoce alla città e mortifica ancora una volta il ruolo del Consiglio Comunale.
Non potendo accettare un simile modo di procedere e nella certezza che occorra a Todi un dibattito pubblico su temi di grande rilevanza, come la gestione degli enti, il Gruppo del Partito Democratico di Todi presenterà nelle prossime ore al Presidente del Consiglio Comunale una richiesta di convocazione per trattare l’argomento delle linee di indirizzo per la gestione dei servizi e del patrimonio immobiliare degli enti “Veralli Cortesi” ed “ETAB”. Sarà richiesta anche la presenza dei vertici istituzionali degli enti, per poter conoscere nel merito le azioni in corso ed eventuali progetti per il futuro.
Gruppo consiliare Pd Todi

14 ottobre 2009
Fiaccolata silenziosa a San Terenziano

San Terenziano,13 ottobre, ore 21, si formano piccoli gruppi in diverse parti del paese, poi si snodano silenziose file, suggestivamente alcune si incontrano, si uniscono e una lunga  scia luminosa le accompagna fino alla piazza.
Ci si guarda intorno in cerca di uno sguardo amico, si abbassano gli occhi, forse per una preghiera o semplicemente per far sentire ai sacerdoti presenti la propria amarezza, il sostegno, l’amicizia, l’affetto.
Dopo la musica, il clamore delle feste estive in questa notte la piazza risuona di silenzio; è un silenzio che parla, che accompagna adulti, giovani e qualche bambino  fino al piccolo piazzale della chiesa parrocchiale.
La notte è un po’ fredda, nel cielo si vedono poche stelle fra le nubi; viene letto un brano del Nuovo Testamento che ricorda come il male compiuto, anche se ferisce un solo fratello, colpisce tutti i fratelli della comunità.
La lettera presenta la risposta che il cristiano deve dare a chi ha compiuto un’offesa: non male per male, ma vincere il male con il bene,  anche se rimane la responsabilità del male compiuto.
Dopo l’ascolto delle parole del Nuovo Testamento, la voce un po’ spezzata e commossa di uno dei due sacerdoti coinvolti nel grave fatto di cronaca de giorni scorsi (due automobili dei sacerdoti di San Terenziano sono bruciate accanto alla chiesa ) dona la sua benedizione ai presenti e a tutte le loro famiglie; è un grazie sommesso per questa vicinanza, per questa indignazione pacifica.
Poi, una dopo l’altra, le luci si spengono, alcuni salutano i sacerdoti affettuosamente accerchiati; uno di essi dice che gli dispiace per chi ha compiuto questo gesto, facendo intendere che il male compiuto è, in primo luogo, male per chi lo compie.
Questa è una risposta al male, fedele all’insegnamento evangelico, è la risposta del Buon Pastore che cerca chi si è smarrito, del padre che desidera che il figlio torni in vita, che torni sulla via del Bene.
Dopo i saluti e qualche abbraccio silenzioso ognuno ritorna alla propria casa. La processione silenziosa forse questa notte ha parlato, ha risposto a ciò che non può passare per una fatalità, ma che appare come un’ evidente, forte intimidazione, come una grave offesa ad un’ intera comunità.
Restano a testimonianza le due auto bruciate dei sacerdoti accanto alla chiesa del paese, resta tanta amarezza, ma anche il desiderio di ricominciare da cristiani.
Un cristiano perdona sempre come ha insegnato Gesù fino alla croce, ma ha anche il dovere di difendere la verità e la giustizia; il sacerdote deve essere sostenuto perché chi offende un sacerdote offende Cristo.
Forse è questo che ognuno vuole comunicare, nella notte del 13 Ottobre, accompagnato da Maria.
Lettera firmata

14 ottobre 2009
Nuove costruzioni in quel di Canonica

Da un po’ di tempo alla Canonica (Todi) circolava voce che presto avrebbe aperto un supermercato, voce bizzarra avvalorata da una strana costruzione che sta sorgendo in bella posizione, fornita, a quanto pare, di varie aperture pronte per l’allestimento di vetrine e di un avveniristico tetto concavo. Voci più fantasiose, a dire il vero, parlavano di un autosalone con annessa officina, ma questo era un po’ troppo.
Poi, sapete bene come avviene nelle piccole comunità, ci si fa più intraprendenti e si va a leggere il cartello dell’impresa, via via si chiacchiera con gli operai, il geometra e, meraviglia delle meraviglie, si scopre che quell’oggetto misterioso si trasformerà in una abitazione. S
i potrà obbiettare “contenti loro (i proprietari) contenti tutti”. E no, proprio no! Tutti noi che abbiamo ristrutturato o costruito siamo stati “vessati”, benevolmente parlando, dal comune, che ci ha erudito sulle regole da seguire per non snaturare l’architettura ed il paesaggio locale.
Abbiamo avuto l’obbligo di costruire il tetto “a capanna”, le scale esterne, i colori ben definiti e persino, per chi ha realizzato una piscina, una scelta limitata e ben codificata dei colori per il telo interno di rivestimento (non si sa mai, eventuali turisti in elicottero o in aereo potevano avere la vista disturbata da un telo azzurro, perciò vietato). Ma per carità, niente da protestare, ci mancherebbe.
Ed ora come la mettiamo? Sono cambiate le regole per tutti o solo per qualcuno? Saremmo lieti di saperlo, anche perché se un supermercato, per quanto brutto, poteva entusiasmarci per la comodità (lasciamo perdere l’autosalone) una “casa” tanto anomala ci rende a dir poco furiosi.
La cosa più comica è che l’ingresso di questa struttura sorge a pochi metri dall’indicazione “Circuiti del Paesaggio”; ma quale paesaggio vogliamo far ammirare con queste concessioni? Per cortesia (siamo arrabbiati ma educati) che qualcuno ci risponda facendoci sentire cittadini tutti uguali davanti alla legge!
Un gruppo di abitanti di Canonica

13 ottobre 2009
In ricordo del sindaco Giampiero Gubbiotti

Ad un anno dalla tua tragica scomparsa ti piangiamo e ti ricordiamo con immutata stima ed affetto.
Resta in noi, indelebile, il ricordo della tua lungimiranza politico-istituzionale, tenacemente perseguite per il progresso e lo sviluppo del nostro territorio.
Siamo certi che se fossi stato ancora qui,sicuramente avresti continuato, con quella determinazione e sagacia che ti hanno sempre contraddististo, a contribuire incisivamente al prosieguo fattivo e fecondo di quel percorso univoco e virtuoso da te tracciato e che vorremmo non affievolirsi mai.
Edoardo Antonelli


13 ottobre 2009
Cemento armato o prati armati?

Osservando l’espandersi del cemento che sta modificando le pendici dei fossi posti lungo la rupe dove fu costruita Massa Martana sono molto preoccupato perché io credo che la nostra città ha bisogno più di verde radicato che di cemento armato, sia per ragioni estetiche che tecniche.
Le principali ragioni tecniche sono maggior peso strutturale, nessuna permeabilità ed impossibilità di naturalizzazione del cemento armato mentre i suoli della nostra rupe hanno bisogno di sistemazioni leggere, permeabili e naturalistiche con riferimento alla struttura orografica delle pendici circostanti con due fossi lunghi che attraversano terreni collinari boschivi lungo ripide valli ma noi dobbiamo conservare il paesaggio delle nostre colline anche per ragioni estetiche, non dimenticando il valore aggiunto ambientale.
Strutture pesanti e nuove costruzioni lungo i due fossi, conosciuti come “di Massa” e “della Rocca”, stanno aumentando i carichi strutturali sul suolo, riducendo la permeabilità del terreno ed impedendo la naturalizzazione: perciò io credo che è necessario utilizzare tecniche naturalistiche sempre di più, in particolare prati rinforzati con reti di sostegno posizionate negli spazi delimitati da reti idrauliche di drenaggio.
Questa soluzione sarebbe molto utile per il Popolo ma forse meno vantaggiosa per i politicanti: sarà questo il vero problema.
Renato Domenico Orsini


12 ottobre 2009
Perchè ho scelto la mozione Franceschini…

Per quanto mi riguarda ho scelto la mozione Franceschini pensando soltanto al bene del PD e del Centro Sinistra. Mi sono avvicinato alle mozioni senza alcun pregiudizio, senza farmi condizionare da chi e come si sarebbe schierato con l’una o con l’altra mozione, a livello locale, regionale o nazionale. Senza pensare a quali scenari politici si potessero presentare in fase pre-durante-post congressuale, mi sono schierato senza alcun timore, indecisione ma con coraggio, tenacia e passione.
Le motivazioni, che  mi hanno fatto scegliere di spendermi per la mozione Franceschini, sono sia di livello nazionale che locale e sono unite da un parallelismo molto forte.
Un punto fondamentale è rappresentato dal discorso delle alleanze : allearsi con chiunque, uniti solo dall’Anti Berlusconismo e’ fallimentare per il PD e per il Centro Sinistra tutto. Stare insieme solo per vincere le prossime elezioni è una strategia tipicamente di destra, noi dobbiamo pensare, prima di COME andare al governo del paese, a COME GOVERNARE il Paese. Questo vale a livello nazionale, regionale, locale. Il PD e il Centro Sinistra Tuderte non possono pensare solo a come vincere le prossime elezioni, ma debbono creare le condizioni per un nuovo progetto per la Città, e su questo  costruire le alleanze, un progetto  sicuramente alternativo alla Destra, che in questi due anni ha dimostrato di essere incapace di governare Todi e di non avere un progetto a lungo termine per essa e per suoi cittadini.  Un nuovo progetto per la nostra Città anche fortemente discontinuo con le ultime Amministrazioni di Centro Sinistra, capace di riconquistare l’elettorato che storicamente le ha appoggiate e, alle ultime amministrative, non ha più creduto di dare ad esse fiducia. La politica fatta di accordicci, accorducoli, arccordicchi, per quanto mi riguarda, non mi interessa e non è utile a Todi,  cosi come a livello regionale e nazionale.
Un’altra cosa in cui credo e quella che  nel PD, bisogna schiacciare sempre di più la piramide, tra classe dirigente e base, gli strumenti per farlo sono i circoli, le primarie, il radicamento sul territorio, mezzi che la Mozione Franceschini vuole sempre di più valorizzare.
Credo anche che un PD  per essere autorevole debba per forza essere un PD  completamente autonomo , libero di fare politica senza il peso degli amministratori.
ALLA POLITICA LA VISIONE, ALL’AMMINISTRAZIONE LA MISSIONE. Ricordiamoci che il centro sinistra Tuderte ha perso le ultime amministrative anche perché i partiti erano troppo schiacciati sull’amministrazione.
Per tutti questi motivi voglio fare un appello: bisogna dare più importanza possibile alla fase finale del congresso, alle primarie. Auspico perciò che per il 25 Ottobre a Todi ci sia il massimo di presenza della gente: sarebbe bello che chi si ritrova nella mozione Franceschini e, per vari motivi non si è ancora speso, da qui in poi lo faccia.
Voglio concludere dicendo che, solo sostenendo la mozione Franceschini si  possa portare avanti quello in cui ho sempre creduto e  per cui mi sono battuto senza tentennamenti, nella mia giovane, breve ma credo già intensa attività politica da 2 anni a questa parte, ovvero, che nel PD, nel Centro Sinistra, in Italia, in Umbria, così anche come a Todi, la parola d’ordine è solo una:  RINNOVARE! RINNOVARE! RINNOVARE!!!   
MANUEL VALENTINI – Coordinatore per Todi della Mozione Franceschini


7 ottobre 2009
Massa Martana: al ponte di Sarrioli possono stare tranquilli?

Il 1° febbraio 2009  mi domandavo se ci si può fidare del fosso di Massa Martana, ma oggi, dopo la colata di fango che ha sepolto tante persone in Sicilia ripropongo con preoccupazione questa domanda anche per il fosso della Rocca che attraversa il nuovo parcheggio a monte della fontana detta “dei cavalli”.
Entrambi gli alvei sono stati intubati dopo che gli alvei a monte ed a valle delle condotte in tomba era stato scavato sui lati, privato della vegetazione, allargato ed approfondito con un conseguente aumento della velocità di corrivazione, velocità già alta per la lunghezza e pendenza dei due fossi, entrambi a regime torrentizio e privi di un adeguata manutenzione nei tratti a monte del centro storico comunale.
Gli scavi effettuati e la cementificazione di alcuni tratti dei due alvei hanno fortemente alterato le caratteristiche idrologiche e la stabilità della pendice e ritengo è indispensabile l’accertamento della funzionalità delle opere di regimazione idraulica in corso di realizzazione, dato che entrambi attraversano aree a stratigrafia geopedologica molto varia ed instabile per la concomitanza dei fenomeni di erosione basale e laterale lungo due pendici fortemente incise, poste sui due lati della rupe di Massa Martana ed inevitabilmente sollecitate dalle opere di regimazione e sistemazione idraulica del fosso, opere realizzate con tecniche a forte impatto ambientale e riduzione della copertura vegetale delle pendici poste lungo i due alvei.
In caso di precipitazioni di forte intensità l’aumento della torbidezza e della portate delle acque e il possibile smottamento dei costoni potrebbe determinare la formazione di masse fangose con volumi superiori alla portata delle nuove condotte in tomba e la massa fangosa si riverserebbe a valle in direzione del ponte di Sarrioli, area in cui oltre ad alcune abitazioni si trovano il depuratore cittadino ed una strada provinciale molto transitata: ripeto pertanto la domanda di otto mesi or sono ed insieme ai miei concittadini aspetto una risposta tempestiva.
Renato Domenico Orsini

6 0ttobre 2009
Rientrano i capitali ed i giovani emigrano all’estero

Caro Presidente Napolitano,
sono la ragazza che due anni fa le ha scritto per chiederle provocatoriamente una raccomandazione: una laurea in Lettere con il massimo dei voti, due master e diversi stages non erano sufficienti per trovare un lavoro. Con quella  lettera avevo voluto segnalarle a modo mio, ironicamente, una delle “cattive prassi” che paralizza il nostro Paese e cancella il  futuro per noi giovani.
Ora di anni ne ho 29, ho all’attivo qualche lavoro a progetto in più ma non so se posso ancora considerarmi una ragazza anche perché mi sento donna ed ho alcune speranze in meno; questa seconda missiva gliela scrivo per dirle “arrivederci”.
Stamattina ho deciso di inviare il mio curriculum all’estero e, mentre lo facevo, ho capito di essere cambiata e che alcune delle mie convinzioni, prima fra tutte la determinazione nel voler realizzare il mio obiettivo in Italia, non c’erano più. Io non avrei voluto rassegnarmi alla rassegnazione bensì mettere la mia mente a disposizione della società in cui sono nata e che amo.
Purtroppo mi sono resa conto sulla mia pelle che nel mio Paese non c’è posto per me: fra Lodo Alfano, escort, partiti che si definiscono e ridefiniscono, lunghe telenovele in cui si cercano tracce ematiche sotto le suole delle  scarpe e divi del cinema americani che si fidanzano con soubrette italiane, i giovani continuano ad essere disoccupati ed a scontrarsi con il muro di gomma della società. Possibile che chi ci governa non si renda conto che la priorità  non è far rientrare i capitali illecitamente tenuti all’estero da alcuni evasori ma investire sulle nuove generazioni e dar loro la possibilità di costruirsi un futuro? Si parla a volte della “fuga dei cervelli”, io non mi voglio annoverare in quella categoria perché al massimo, per la determinazione, potrei essere “un fegato”: comunque sia sarò un altro organo del “corpo italiano” che se ne andrà e che porterà per sempre con sé il rimpianto di non aver contribuito a far crescere il suo Paese.
Io voglio fare la giornalista, credo che mai come ora sia necessario impegnarsi per ribadire l’importanza della libertà di stampa e avrei voluto lavorare in Italia. Purtroppo non credo che sarà possibile, ci ho provato per anni invano e un Don Chisciotte c’è già stato. Ma  ho qualche mese ancora di tempo per realizzami nel mio Paese; poi, dato che l’affitto non lo pago “a progetto” ma per tutto l’anno continuativamente, dovrò andare altrove per realizzare le mie ambizioni. Se andrò via terrò sempre a mente che non hanno vinto tutti quelli che mi hanno sempre consigliato di andare all’estero per trovare un lavoro ma abbiamo perso noi che non siamo riusciti a smentirli.Con affetto e rispetto
Lidia Mancini

2 ottobre 2009
Trasporto scolastico: ma quanto sono lunghi 5 minuti?

Il discorso su come democraticamente sia stata gestita la problematica del trasporto scolastico a Monte Castello mi sembra che sia stata già affrontata e per questo motivo non riprenderò l’argomento. Voglio invece precisare che la polemica in atto non e’ per niente strumentale, politica o personale contro il Sindaco di Monte Castello ma vuole solo mettere a conoscenza chi di dovere di un disservizio che si e’ creato in seguito ad una serie di scelte che sono state recentemente prese.
Semplicemente voglio descrivere gli effetti causati dagli ormai famosi “5 minuti” di ritardo, oggetto della polemica, nella vita quotidiana dei miei figli  (3 in totale). Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, mi sembra indicativo precisare che lo scorso anno mio figlio arrivava a casa verso le 13:05 mentre oggi, nella migliore delle ipotesi, riesce ad arrivare a casa non prima delle 13:30. La causa sono i 5 minuti, l’effetto è di quasi 30 minuti. E’ vero che buona parte di questo ritardo e’ imputabile allo slittamento dell’orario scolastico ma anche questo e’ una conseguenza di una serie di aggiustamenti che sono stati fatti per soddisfare (se così possiamo dire) tutto e tutti.
Passiamo ora alla scuola media inferiore. Partendo dal principio che lo scuolabus è uno, i comuni interessati sono due, le fasce di utenza sono 3 (infanzia, materna e media inferiore) il risultato finale con cui sono state gestite tutte le variabili del problema e fatte le pianificazioni opportune e’ stato che mio figlio viene portato presso la scuola di Fratta Todina alle 07:40 circa nonostante l’orario di entrata sia fissato per le 08:00. Quindi anche in questo secondo caso la causa sono i 5 minuti ma l’effetto e’ di 20 minuti. E’ vero però che qualche piccolo risultato la polemica popolare l’ha portato. Prima della riunione, agli studenti non era consentito entrare nei locali scolastici prima dell’inizio delle lezioni (pioggia, vento e freddo non erano un problema della scuola). Oggi, quantomeno, e’ data loro la possibilità di entrare all’interno della scuola all’arrivo dello scuolabus.
Concludo, con la descrizione dell’ultimo effetto negativo che hanno portato i “5 minuti”.
Di certo non è il meno importante. Mi riferisco alle continue pressioni che gli autisti degli scuolabus subiscono in questo periodo (che sicuramente non possono essere incolpati di nulla): da un lato fanno da filtro al malcontento dei genitori subendo direttamente in prima persona le loro lamentele; dall’altro vengono continuamente controllati e cronometrati fra una fermata e l’altra affinché siano rispettati i tempi di una ormai fantomatica tabella di marcia che riesce a scontentare tutti. Le conseguenze sono:  innervosire sensibilmente gli autisti a cui affidiamo la vita dei nostri figli. Senza contare che, qualche giorno fa, sono stato costretto ad assistere ad una scena poco piacevole in cui, mio figlio, in modo verbale,  è stato trattato male dall’autista. Il motivo?  Non si è alzato prontamente dal suo posto subito dopo che lo scuolabus ha svoltato sulla via dove abitiamo in modo da poter scendere quasi al volo e senza far perdere quei secondi preziosi che potrebbero scatenare le ire degli altri (genitori o amministrazione che siano).
Mi sembra piuttosto ovvio e scontato che questo discorso, sotto il punto di vista della sicurezza, e’ completamente sbagliato. Fin quando lo scuolabus è in movimento tutti devono rimanere seduti al loro posto.
Vista la situazione mi sembra piuttosto inopportuno definire la polemica “strumentale” o inesistente perché riferita solo a 5 minuti.
Andrea Cerquaglia

2 ottobre 2009
Le "Colonne" della Pepper vanno bene a New York, Parigi, Berlino ma non a Todi

Mi rivolgo al simpaticissimo articolo a firma del Comitato promotore della petizione popolare per lo spostamento del Tempio della Consolazione. Vorrei informare il o i latori della nota che la salvaguardia della bellezza e della importanza del Tempio della Consolazione stanno estremamente a cuore a questa Amministrazione. Ne è dimostrazione il fatto che a breve, in pieno accordo col progetto presentato dal Dott. Bruno Severi (Presidente ETAB – La Consolazione) si realizzerà un nuovo ed avveniristico progetto di illuminazione notturna del tempio che servirà a valorizzare questo monumento storico che nella memoria collettiva dei tuderti e di chi visita la nostra città, è l’emblema principe di Todi.
Un’altra cosa è però la installazione (peraltro provvisoria) delle due opere d’arte presso il piazzale Abdon Menecali. Le  colonne, realizzate dalla famosa artista Beverly Pepper rappresentano un riconoscimento doveroso della città nei confronti di una sua oramai nuova e famosa concittadina (ricordo che la cittadinanza onoraria alla Pepper è stata oggetto di una celebrazione Sabato scorso), alla quale si deve quanto meno la riconoscenza e l’onore di avere esposto le tanto bistrattate colonne (che per la cronaca si chiamano "Colonne di Todi") a New York, Parigi, Berlino ed altri "posticini" del genere.
Penso si possa discutere sulla bellezza o meno dell’opera ma quello che non dovrebbe venire mai meno è il rispetto di chi ha scelto la nostra città come sua residenza e come ambasciatrice porta il nome di Todi in giro nel mondo intero. Il desiderio dell’artista a che queste opere venissero collocate in modo temporaneo (4 mesi) di fronte al monumento per eccellenza più importante della nostra città non è apparso affatto scandaloso a questa Amministrazione ma altresì motivo di orgoglio e riconoscenza.
Antonio Serafini – Assessore lavori pubblici Comune di Todi

2 ottobre 2009
Via la Consolazione e tutto il resto: si deve tornare ai tempi dell’aquila e della tovaglia

Condivido "pienamente" la proposta di spostare il Tempio della Consolazione. Tutto ciò che l’uomo ha fatto, fa e farà deve essere rimosso dall’ambiente originario. Riportiamo il colle a com’era quando l’aquila fatale lasciò cadere la tovaglia.
Se questo costa troppo, visto che siamo in crisi, ci si potrebbe limitare ad una sanatoria per tutto ciò che è stato aggiunto al panorama originario prima degli ultimi 100 anni.Così a Todi non ci sarebbe più nessuno a subire il trauma di vedere cambiare il mondo.
Lettera Firmata

1 ottobre 2009
Più attenzione ai problemi delle carceri…

Sto seguendo con molta attenzione ed interesse il problema attuale delle Carceri, non mi riferisco solamente al sovraffollamento ma anche ai numerosi e sempre più frequenti casi di suicidio che avvengono tra i detenuti. Credo che a fronte di tutto questo sia necessaria una revisione del sistema carcerario affinchè la detensione, in conformità all’art. 27 della nostra Costituzione, sia messa in atto con fini rieducativi e riabilitativi. Vi è inoltre la questione dell’ergastolo che, essendo una forma detentiva perenne, va in contrasto con i fini rieducativi esposti nell’art. 27 della Costituzione. A questo proposito, navigando in intentet mi sono imbattuta in un blog molto interessante che vi segnalo: http://urladalsilenzio.wordpress.com/
Maria Rita Borghesi

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