Pochi giorni fa su questo sito, scrivendo a proposito degli stipendi dei manager, rilevammo lo spropositato aumento, intervenuto negli ultimi anni, nella forbice tra gli stipendi medi e quelli al top e forse eravamo stati troppo cauti.
Sulla stampa nazionale, pur lamentando gli alti stipendi di alcuni, nessuno aveva inteso sottolineare l’aspetto evidenziato da il tamtam .
Ma adesso, un tetto per tutti i manager, non solo per i banchieri, lo ha auspicato l’ex premier, Romano Prodi, che giudica positivamente, in vista del G20, l’attenzione, che è anche tremontiana, alle regole e ai tetti ai bonus dei banchieri.
«Il problema – ha spiegato Prodi al ‘Foglio’ in occasione di un suo viaggio in Russia- riguarda tutte le società, non solo le banche. Non ci possono essere disparità mostruose». «Quando fondammo la MirBis qui in Russia, ai tempi di Gorbaciov -sottolinea l’ex presidente della Commissione Europea-, avevo pubblicato un articolo dove parlavo di un divario di 40 a 1 tra i compensi ai dirigenti e quelli ai dipendenti. Nacque un dibattito profondissimo e diffuso. Oggi la diversità è di 500 a 1 e nessuno si scandalizza».
Lo Stato, sostiene l’ex premier, «deve essere ‘leggero’, ma tra i suoi compiti ci deve essere anche il saper evitare queste ingiustizie. Lo strumento è una seria politica fiscale. Ma il fisco -rileva Prodi- è diventato una parola sporca. A nominarlo si perdono le campagne elettorali».
- Redazione
- 20 Settembre 2009
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