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 Dove finisce il cabaret e comincia la comicità dei monologanti? Quanto è lecito servirsi della musica, anche di quella seria, come colonna sonora di sberleffi e satira? È meglio citare, imitare, riproporre fedelmente o reinterpretare creativamente un testo letterario, un brano musicale, classici o contemporanei che siano? Come sono vecchie, superate, oziose queste domande di fronte al prorompente affermarsi di un offerta di spettacoli, che scardina le forme convenzionali e in cui musica e comicità fanno da padrone! E questo successo, come è noto, si verifica speciamente col pubblico giovanile, naturalmente multimediale, educato ai linguaggi della cultura globale e a contenuti critici, trasgressivi, satirici. Ecco perché, sulla base della più che positiva esperienza dello scorso anno, riproponiamo questo sconclusionato contenitore solo parzialmente riveduto e corretto. Nelle diverse serate si alteranno tre gruppi comico – musicali (Rimbamband, Blues Willies e Oblivion), abbinati, in combinazioni diverse, a tre comici (Antonello Costa, Marco Capretti e Gianluca Foresi, il banditore del Festival che oltre al giullare che improvvisa in rima proporrà anche altri personaggi), con l’aggiunta di ospiti presi dal cartellone del Festival, da intervistare e stimolare a esibirsi in piccoli saggi della loro arte. Il tutto presentato e animato da Barbara Saba. La nostra conduttrice si applicherà allo sforzo titanico e quasi sempre vano, di far corrispondere i vari tasselli di questo colorito mosaico ad un tema legato alla notte, diverso ogni sera e illustrato volenterosamente con una sigla di testa che cita brani famosissimi. Ad esempio, “Ma la notte no” potrebbe introdurre al tema della notte come antistress; “La notte degli insonni” potrebbe essere aperta da “Ancora”; “Canzone di notte n.2” di Guccini potrebbe preludere al tema della trasgressione; il sempre verde capolavoro di Garinei e Giovannini “Non ti fidar di un bacio a mezzanotte” sarebbe perfetta per “La notte è fatta per amare”, e via dicendo. La serata finale vedrà la partecipazione di tutti i protagonisti di questa fascia e si svolgerà al Teatro Comunale, a seguire e concludere la kermesse “Viva il Teatro!” 

BARBARA SABA
È nata a Roma dove vive e ha studiato, laurendosi in Filosofia, ma la sua formazione professionale ha spaziato in diverse specifici espressivi e non. Non solo dunque recitazione (Masterclasses di recitazione cinematografica con i Manetti Bros e con Bernard Hiller), workshops con casting directors (come Muccino, Tartaglia, Morsilli, Marotti, D’Elia, Cucchini); corsi di recitazione cinematografica e televisiva (Scuola di cinema di Via Panisperna) e teatrale (Associazione culturale “Il Tempietto”), dizione (metodo Ciro Imparato), canto (con i maestri Monica Franceschina e Fulvio Tomaino), danza classica professionale (11 anni con il Balletto Di Roma), tango argentino (con Gustavo Saenz, Mauro Barreras, Miguel Angel Zotto), tip tap (con Cesare Vangeli), ma anche specifici più generali, ma pur sempre attinenti allo spettacolo. Ha partecipato ad un master in risorse umane e ad un corso di alto perfezionamento in ufficio stampa per il cinema. Parla inglese, francese e ha una grande padronanza dei dialetti italiani (romano, siciliano, napoletano, emiliano) Le sue esperienze professionali vanno dal cinema con “Cavie”, lungometraggio scritto e diretto dai Manetti Bros, i cortometraggi “Nulla e’ come sembra”, di Renato Capitani prodotto da Sky, “ Senti e menti” prodotto da Mc2 film, “ l’apparizione” di Alessandro Pultrone , regia Alessandra Caputo, “La copertura” di Alessandro Pultrone, regia Vincenzo De Sio, “Il tocco del tempo”, regia di Vincenzo De Sio per il Festival internazionale 120 anni in 120 secondi , alla televisione: puntate pilota di “Ma cos’e’ questa crisi” di Maurizio Costanzo, “Amori criminali”, regia di Matilde d’Errico e Maurizio Iannelli (Rai 3), puntate pilota “Vigili”scritto da Paolo Berioli e Alfia Bevilacqua, dal teatro: “Chi l’avrebbe detto-dite soltanto una parola e non sarò pagato” di Marco Capretti e Stefano Fabrizi, regia Stefano Fabrizi, puntate pilota di “Surreality show” di Maurizio Costanzo, regia Marco Mattolini ai concerti come quello dedicato alla commemorazione del ritorno alla casa del Padre di Giovanni Paolo II, dalla conduzione di eventi dal vivo come “S’ è fatta notte” e la “Festa in piazza” al TodiArteFestival 2008, gli spettacoli della stagione 2008 del Teatro Morgana di Roma, la serata finale del concorso Musica di Roma al Teatro Brancaccio alle performance da attrice monologhista (al V- day di Roma, organizzato da Beppe Grillo, nella manifestazione Cinemadamare” diretto da Franco Rina, da musical quali “Maria di Nazareth”, diretto da Mariapia Liotta e “Sognando tangos” per la regia di Mauro Barreras (Teatro Brancaccio) alla presentazione di stagioni concertistiche come ad esempio “Il festival delle Nazioni” (Teatro di Marcello), Roma. Inoltre svolge attività come ballerina professionista di tango argentino, produttrice di spettacoli teatrali e giornalista (per il Quotidiano del Cinema Tv).  

ANTONELLO COSTA
Minchino Tour 2008
Antonello Costa è sicuramente uno degli artisti più originali e di talento del panorama comico italiano. Tanta la tv nazionale, “Beato tra le donne” su Canale 5, “Ci vediamo in tv” da Paolo Limiti, “Casa Rai 1” con Giletti, il “Tg2 costume e società”, “Cominciamo bene” su Rai 3, “Sabato Italiano” su Rai 1 con Pippo Baudo, “Buona Domenica” su Canale 5. E anche tanta tv regionale, “Seven show” su Europa 7, “Avanzi popolo – fregatur – casbah” in Campania, “Succo di frutta” in Toscana e Puglia, “Insieme” in Sicilia, “avecesare – telecesare – trambusto” su vari circuiti regionali, “Chi c’è c’è chi non c’è ciao” in onda in Svizzera, “Supertrambusto 2006” su Europa 7 in veste di comico e di conduttore. Da non dimenticare lo spot con Michael Schumacher della fiat Stilo. Al cinema quest’anno co – protagonista al fianco di Diego Abatantuono nel film “2061 un anno eccezionale” con la regia di Carlo VanzinaLo spettacolo si intitola “Minchino Tour”, show che sarà in turnee in tutta Italia con repliche previste anche inGermania e Svizzera. 

MARCO CAPRETTI
“Chi l’avrebbe detto” è uno spettacolo scritto insieme a Stefano Fabrizi, in continuo aggiornamento, pronto ad analizzare vizi e virtù di una quotidianità che vissuta sembra normale, ma che raccontata da Marco ci si accorge di non esserlo! La forza dello spettacolo sta nella “spalla” di Marco che è il pubblico, con il quale interloquisce , discute e argomenta, intraprendendo strade impreviste; nasce così la possibilità di assistere ad uno spettacolo sempre nuovo, dove il pubblico è partecipe e protagonista e data la spontaneità del contesto, “Chi l’avrebbe detto” risulta estremamente divertente, ed adatto a qualsiasi età. 

BLUES WILLIES
Il gruppo nasce nei club Romani nel 1997 tra le atmosfere dei Gangster movies e l’enterteinment stile Las Vegas ed è guidato, in veste di cantante e chitarrista da Claudio “Greg” Gregori (in tv: “Le Iene”, “Telenauta”, “Bla Bla Bla “, “Mmhhh!”; al cinema: “Tre mogli” di Marco Risi e “Blek Giek” di Enrico Caria, in radio: “610”) e da Max Paiella (in tv: “Tintoria”, “Zelig”, in radio: “Il Ruggito del Coniglio”). La band sfoggia bellamente una potente sezione ritmica composta da chitarra, piano, basso e batteria ed una sezione di cinque fiati: sassofono tenore, sassofono contralto, trombone e due trombe e propone un repertorio che spazia dal Jive al Surf, dal Doo-Wop ai cori “a cappella” e dal Rock’n’Roll al Blues, con cover mai banali e brani originali in italiano composti da Claudio Gregori. Tutti i componenti sono professionisti di alto livello e ciò garantisce una qualità notevole, che non guasta affatto all’interno di una band. I Blues Willies trovano la loro dimensione ideale proprio nella situazione “live” dove la carica swingante cresce di pari passo con le gags dei due front-men (Greg e Max Paiella), come in un party. 

OBLIVION 
Sono Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli. Vengono tutti da esperienze diverse: c’è un mimo-sputafuoco, una urlatrice emiliana, un musicista medievale, un norcino umbro, una ballerina di tip tap… volendo potrebbero aprire un circo. Si incontrano diversi anni fa all’Accademia del Musical di Bologna e nasce la scintilla. Il Musical infatti è ciò che li accomuna, è un bagaglio importante nella loro formazione e una parte rilevante della loro carriera individuale. Negli ultimi anni infatti, sono stati protagonisti di importanti produzioni nazionali come Tutti insieme appassionatamente, Grease, Rent, Joseph e la strabiliante tunica dei sogni in Technicolor, Company, Jesus Christ Superstar, Jekyll and Hyde. Ma il loro progetto va avanti da 6 anni e nel lavoro insieme frequentano una palestra di tutto rispetto, con maestri (virtuali!) quali il Quartetto Cetra, Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber, ma anche i Monty Python e, ancora una volta, il Musical americano. Quello che ne risulta è una sperimentazione genetica che fonde il“sound” delle voci armonizzate dei Cetracon la parodia e il grottesco dei Monty Python. 

RIMBAMBAND
È quanto di più eccentrico si possa inventare, quando le arti si fondono in una esplosione di fantasia, lo spettacolo diventa “il sol ci ha dato alla testa”… 5 straordinari musicisti un po’ suonati che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano, giocano, il reale si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile. Una formazione, eclettica, frizzante, folle, bizzarra, gustosa e scatenata che diverte e si diverte grazie al vivido sapore ironico delle sue interpretazioni musicali più che originali, in uno spettacolo che “usa” la musica per viaggiare anche al di là di essa. Come nella migliore espressione di un artista che interpreta se stesso, così la Rimbamband propone uno spettacolo fuori dai canoni convenzionali, oltre le righe… senza righe!
Una dimensione nuova, inesplorata, dove la musica si dilata, si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà. Un viaggio nel passato patinato dei classici da Buscaglione a Carosone ed Arigliano, la sorpresa di trovarli quanto mai simili a Mozart e Rossini, il piacere
di scoprire i suoni della danza, l’incanto di ritrovare il proprio fanciullo perduto…

GIANLUCA FORESI
Dopo averlo sentito improvvisare in rima in una delle sue performance in giro per l’Italia, Umberto Eco lo ha paragonato al grande Roberto Benigni. Con queste nuove credenziali e dopo il successo della scorsa edizione, Gianluca Foresi ritorna al “Todi Arte Festival” “riproponendo” le incursioni in rima improvvisata del giullare-banditore che farà rivivere, alla città tuderte, i fasti del Medioevo. Con il ritmo della sua voce le piazze si trasformano in regali palcoscenici, la parola si illumina e l’ironia della rima raggiunge e cattura l’anima e il sorriso di colui che, attonito, vi si lascia rapire. “Udite”, “Udite” … sono queste le parole che turisti e abitanti tuderti sentiranno pronunciare dal giullar cortese che, attraverso le sue improvvisazioni in
versi, informerà quotidianamente sugli appuntamenti in rassegna. L’attore orvietano nasce artisticamente nel 1994 quando inizia a portare in giro per le varie piazze italiane e rievocazioni storiche la figura caleidoscopica del giullar cortese, poeta, improvvisatore, musico e saltimbanco. Un attore che ha fatto dell’abilità affabulatoria “all’improvviso”, tanto cara ai comici dell’arte, la sua veste più ricca e del suo “cortese” valzer di versi l’originale ingrediente del suo modo di fare spettacolo. I suoi maestri sono i trovatori francesi del medioevo Jaufrè Rodel, Bernard de Ventadorn, e tutti i poeti stilnovisti. Essendo un uomo del 21esimo secolo non poteva però non tener conto degli attori contemporanei, che hanno rivisitato la figura del giullare
e del trovatore: Dario Fo, Davide Riondino e lo stesso Roberto Benigni. È da questi “incontri” che nasce un modo tutto suo di interpretare l’epoca mediovale, non solo con il giullar cortese, ma anche con uno spassoso Dante Alighieri, “il poeta Multi-Medi(ev)ale che viaggia in Infernet alla ricerca di Virgilio.it”, come dice una delle sue battute più felici. Questo è uno dei personaggi che verranno presentati al cabaret di “S’è fatta notte” e a nuove accattivanti figure che fanno parte del nutrito repertorio dell’artista. Questi ultimi anni sono stati per Gianluca Foresi la conferma e la consacrazione del suo straordinario successo che, ogni anno, lo porta ad impreziosire e animare le più belle piazze italiane. Un’esperienza che, in oltre dieci anni di lavoro, gli ha dato notorietà e numerosi consensi a livello nazionale, grazie all’unicità e allo stile della sua improvvisazione e lo ha fatto approdare anche alla ribalta televisiva. Ha infatti preso parte a diverse trasmissioni dell’emittenza regionale come “Calcio all’angolo” su Umbria Tv, dove è uno degli ospiti fissi, e nazionale, partecipando alle trasmissioni “TeleCesare” e “Trambusto” con il fiore all’occhiello di “Ride-Rai” sulla Rai 1. E a trasmissioni radiofoniche come “Tentata Evasione” su Radio Centro Suono. Accanto al percorso attoriale e cabarettistico, Gianluca Foresi ha sviluppato la sua professionalità anche nel campo della regia e dell’organizzazione di eventi legati alla storia e alla cultura del nostro Paese. La conoscenza di determinati periodi storici, in particolare il Medioevo, il Rinascimento e il Barocco, acquisita attraverso lo studio di testi e documenti dell’epoca, gli ha consentito di curare gli allestimenti di mercati, cene e spettacoli di piazza all’interno delle rievocazioni storiche. Questa sua preparazione è alla base anche dei testi teatrali da lui scritti e diretti. 

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