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Premio Pulitzer 2000 - di Donald Margulies traduzione Enrico Luttman con Antonella Attili, Paolo Giovannucci, Teresa Saponangelo, Paolo Zuccari regia Paolo Zuccari
acena

Due coppie sposate con figli sono amici da molti anni e condividono da sempre cene, vacanze ed esperienze comuni. La commedia si apre con l’evento della separazione inaspettata di una delle due. L’uomo si è innamorato di un’altra e la moglie abbandonata è caduta in una profonda disperazione. La coppia salda di fronte al fatto rimane decisamente sconvolta, non trova neanche il modo di reagire in un modo opportuno, si scopre impreparata e incredula. Nulla sembrava preannunciare quella crisi nella vita dei loro amici. Da qui nasce un nuovo corso in cui marito e moglie, quelli che resistono, si specchiano nella crisi degli altri due, e non possono evitare di farsi domande su di sé e sul loro futuro. Ma mai con il coraggio di andare fino in fondo o con la schiettezza di parlarne apertamente. La paura serpeggia muta e ignorata. Come se parlarne volesse dire riconoscere anche in loro l’insoddisfazione cresciuta negli anni. E il disagio cresce ancora di più quando i due separati si ricostruiscono una vita con due nuovi partner e diventano più felici e sereni di prima. Riscoprono la passione e anche i piaceri di una vita sessuale che ormai viveva solo di frustrazione. Uno sguardo impietoso e a tratti ironico sulle relazioni nella “società liquida” teorizzata da Zygmunt Bauman. Tutto è concentrato nel punto in cui la coppia deve decidere tra la libertà e l’apertura ai nuovi rapporti contro il lavoro quotidiano di conservazione dello status quo. 

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