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30 settembre 2009
E’ arrivato il momento di spostare il tempio della Consolazione

I sottoscritti cittadini di Todi, considerata l’opportunità che si è presentata di arricchire l’offerta artistica e monumentale nella città, onde poter meglio valorizzare le due opere sistemate provvisoriamente dinanzi al Tempio  “Santa Maria della Consolazione”, chiedono ed auspicano un sollecito intervento da parte delle istituzioni competenti in indirizzo (Ministero dei beni culturali e Direzione regionale per i beni culturali e paesaggisti dell’Umbria) affinché il Tempio sunnominato sia spostato in altro luogo onde evitare che lo sfondo, su cui si stagliano le due “Colonne”, ne diminuisca l’impatto visivo.
Nel contempo le due opere potrebbero, dopo tale spostamento,  essere sistemate in mezzo al prato dove oggi purtroppo insiste “la Consolazione” e al loro posto potrebbe essere di nuovo posta la “vecchia” stele di Stefano Ruta, che da lì vicino, troppo frettolosamente a quanto pare, venne spostata anni fa, quando ancora le sensibilità artistiche nella nostra città erano meno sviluppate di ora.
Volendo chiudere compiutamente il cerchio di questo omaggio all’arte moderna, siamo convinti che l’Amministrazione Comunale, che tanta sensibilità ha mostrato in questo frangente, si impegnerà a ripristinare al più presto, presso i Giardini Oberdan, le “spade di luce”   precedentemente installate ed anche queste troppo frettolosamente rimosse, che così bene ed in maniera profetica,  hanno anticipato le scelte attuali di chi amministra il comune di Todi. 
Certi della sensibilità di tutti, speriamo che quanto prima si possa realizzare tale progetto innovativo.
Comitato promotore petizione popolare 


30 settembre 2009
Strada per camionisti o per tutti noi?

La Provincia di Perugia sta revocando l’espropriazione dei terreni dove dovrebbe passare la variante della strada regionale 316, ora posta accanto alla facciata di “Santa Maria in Pantano”, e per questa ragione questa scelta può favorire solo i camionisti, dimenticando fedeli, turisti e passanti.
Proprio dietro alle mura dell’abbazia romanica ci sono gli scavi archeologici dell’antico Vicus Martis, ma la Provincia pensa che ciò nonostante l’antica città può aspettare sotto terra tempi migliori e perciò è meglio restituire le terre ai proprietari, facendo la loro felicità insieme con quella di altri soggetti interessati.
Ci sono molti secoli della nostra civiltà e di lavoro secolare in queste pietre ma i nostri politici sembra che non capiscano questo, dimenticando che questa strada ha molto traffico, molto dannoso e pericoloso per persone e cose.
Renato Domenico Orsini


28 settembre 2009
Il nome dell’Avis Todi ha corso per le vie di Berlino

Il 20 settembre si è svolta la "Maratona di Berlino" a cui hanno partecipato gli atleti della società sportiva UISPORT-AVISTODI. Agli atleti il mio personale ringraziamento per avere portato il nome della nostra Avis e di Todi all’attenzione generale. Si è trattato di una manifestazione di eccellenza che fa onore  ai partecipanti come cittadini e come volontari del sangue.
L’AVIS Comunale di Todi, che mi onoro di presiedere, è, infatti, una positiva realtà nel panorama del volontariato locale e va riconosciuto il merito, a chi mi ha preceduto, di avere creato un gruppo che riesce ad attuare un buon gioco di squadra e di avere migliorato la penetrazione sul territorio del messaggio AVIS.
Si parla molto di emergenza sangue ed io stesso non posso esimermi dal sottolineare che ce n’è sempre tanto bisogno e quindi invito chi legge a recarsi presso il centro di raccolta a lui più vicino e a diventare donatore periodico. Coloro che fanno riferimento a Todi possono recarsi in ospedale presso l’unità di raccolta dove un nostro incaricato darà tutte le informazioni sulle modalità per divenire donatore, oppure telefonare allo 075-8942467 (lasciando un messaggio) o in alternativa mandare un’e-mail all’indirizzo avistodi@email.it
Essere socio dell’AVIS significa non solo distendere il braccio per dare il proprio sangue, gesto nobilissimo, ma anche vivere nel rispetto dei valori della solidarietà e del vivere sano. Scopo della nostra associazione è anche offrire un servizio alla comunità o un sostegno alle  iniziative volte a migliorare la vita di tutti. Proprio per questo l’AVIS si trova spesso dove ci sono i giovani, il nostro futuro, nelle scuole, in cui presto faremo degli incontri, o dove si fa sport.
Grazie ancora agli atleti dell’UISPORT-AVISTODI, ai miei preziosi collaboratori del -Consiglio Direttivo ed ai tanti "silenziosi", ma generosamente attivi, soci Avis donatori e non.
Mario Ciani – presidente Avis Todi

28 settembre 2009
Dopo la cauzione, scoperta un’altra "magagna" di Umbra Acque

E’ trascorsa  una settimana dall’assemblea tra Umbra Acque ed i Comuni dell’Ati 1 che hanno esposto il loro “NO” alla Delibera che aveva istituito il balzello sull’acqua.
In questa occasione tutti i Sindaci o loro delegati hanno manifestato in modo palese la loro contrarietà ed abbiamo appreso che una delegazione di 5 comuni dell’ATI1, tra i quali anche il nostro, s’incontrerà con l’ATI2 ed Umbra Acque per la decisione definitiva.
Il nostro timore è che comunque, come già abbiamo compreso tra le righe, si vada soltanto nella direzione della riduzione del deposito cauzionale, mentre la nostra richiesta è che il provvedimento  venga annullato.
La nostra petizione, con cui chiediamo la cancellazione del provvedimento, prosegue con l’uscita il 20 Settembre presso lo Stadio di Cerqueto e invieremo la raccolta di firme prima del prossimo incontro tra Comuni ed Umbra Acque(se riusciremo). La speranza è che quest’assemblea non sia solo di facciata, perchè in tal caso proseguiremo la nostra battaglia utilizzando tutti gli elementi raccolti sino ad ora dal punto di vista legale. Basta con le ingiustizie!
E’ infatti recentissima la notizia che la COVIRI (Comitato Vigilanza Risorse Idriche) ha rilevato un’altra “magagna” in bollettta, notificata con Delibera alle amministrazioni di Umbra Acque: da circa tre anni 600.000 euro all’anno sono stati sborsati ingiustamente dai cittadini nella bolletta dell’acqua per coprire spese di funzionamento delle Amministrazioni (mobilio, cancelleria, attrazzatura informatica ecc) che venivano menzionate in bolletta come “Amministrativa “ .
Nella Delibera della COVIRI si ipotizza anche il rimborso per le somme versate ingiustamente da noi ignari consumatori a cui viene sempre meno riconosciuto il diritto di ricevere chiare e comprensibili bollette.
COMITATO PRO ACQUA GUALDO

28 settembre 2009
La crisi della Emicom di Massa Martana non è un reality show

Sullo stato di crisi della Azienda Emicom, pilastro del tessuto socio economico del nostro territorio, purtroppo è necessario far notare che si inizia a prendere coscienza  ora di un  problema che da lungo tempo preoccupa  molte famiglie di Massa Martana.
Il  Sindaco e la sua maggioranza invece di affrontare con determinazione le problematiche inerenti la crisi dell’Azienda, al contrario si sono impegnati a  polemizzare con il sindacato  Cisl che, sul Corriere dell’Umbria del 29 agosto, aveva posto in evidenza una pericolosa  situazione di stallo  e sollecitava un intervento forte delle istituzioni  e a  pubblicare il 25/9 , un messaggio on line su  Tam Tam.
E’ notorio che la crisi di Emicom è in atto da tempo e che la stessa Società, in varie fasi, ufficiose e ufficiali, ha comunque richiesto mediazioni e contatti con le istituzioni Regionali, ma con risultati non ottimali.Il Sindaco Bruscolotti lo sa bene, perché in qualità di Segretario regionale del PD, nonché compagno di partito del Presidente Regionale, non poteva non sapere e quindi era dovuto a rappresentare ai vertici regionali le vicende  del gruppo  Emicom.
Non risulta, da atti ufficiali che ciò sia stato fatto. Ciò è in evidente contrasto  con un atteggiamento di attenzione e interessamento invece tenuto dal Sindaco, fin dalla recente  campagna elettorale, nei confronti di altre importanti realtà economiche.
A Massa Martana non possono esistere lavoratori di serie A e altri di serie B. E’ ora di  passare dalle parole ai fatti, perché la situazione lavorativa e occupazionale locale, non è un reality show, ma è fonte di grandissima preoccupazione per tutti.  Rimarranno però solo belle parole e belle intenzioni se non si perseguono invece anche altre strade che potrebbero portare  ad una soluzione positiva del problema Emicom. Bisogna agire anche ad altri livelli, non basta solo quello  dell’Assessorato Regionale delle Attività Produttive; c’è necessità di richiedere l’attivazione  di  tutte le forze politiche locali, per ricercare contatti anche con il Governo Nazionale, che sinergicamente  coinvolto con quelle Regionali e Bancarie, potrebbe dare, si spera, una svolta determinante alla situazione.
PDL Massa Martana e Lista Continuità e Rinnovamento

28 settembre 2009
A Monte Castello c’è chi le polemiche se le va a cercare…

L’unica cosa certa è che il tema trasporto scolastico nel comune di Monte Castello Vibio è stato gestito malissimo.   Certe decisioni, come il posticipo d’orario della scuola primaria, dovevano essere concordate con i genitori, bisognava, come ha fatto il Sindaco  di Fratta Todina, organizzare una riunione con tutti i genitori per discutere le varie problematiche per poi prendere una decisione collegiale. Fare la riunione dopo avere toccato con mano i problemi (la giustificazione del Sindaco) mostra solo approssimazione e superficialità. 
E’ vero che qualcuno deve decidere ma è altrettanto vero che certi argomenti  vanno affrontati  con i  diretti interessati e non stando seduti sulla seggiola presidenziale. Io non sono un esperto di diritto costituzionale  ma credo di avere il classico buon senso che spesso manca al nostro Sindaco.
La riunione del 22 è stata molto animata con genitori che in diretta hanno riconsegnato il libretto dei trasporti sbattendolo direttamente sul tavolo (non era mai successo) e questo la dice lunga su come è stato affrontato il problema. Io sono genitore e consigliere comunale   e da consigliere comunale posso dire che l’argomento non è stato affrontato neanche in sede istituzionale quando è stata votata la convenzione con Fratta Todina per il trasporto dei bambini residenti in loc. Stazione.
Alla mia domanda precisa se cambiava qualcosa per i nostri bambini, Luciano Mortaro (Consigliere Comunale di maggioranza ) mi ha risposto, in maniera molto ironica,  dicendo che chi aveva gestito il problema lo faceva da 30 anni (riferendosi all’ass. Baccaille) e che quindi dovevo stare tranquillo.  Tutta la problematica è stata demandata agli uffici che hanno fatto quello che potevano con i mezzi a disposizione (il telefono).
Caro Sindaco, non credo che il problema sia il bambino (mio nipote) che per esigenze familiari viene trasportato a casa dei nonni ma la sua scarsa sensibilità  e il suo errato esercizio del potere. Il Sindaco di Fratta Todina, oltre ad ever fatto la riunione con i genitori, prima dell’apertura dell’anno scolastico,  il primo giorno di scuola era sullo scuolabus con i bambini, ha voluto verificare di persona. Certo, lei non poteva far questo, non si poteva abbassare a ciò, era troppo impegnato per organizzare i festeggiamenti di Doglio era troppo impegnato a costruire la sua vetrina.
Curiosa è anche la sua reazione alla lettera  di Maria Cristina Tomassi, il suo atteggiamento è molto simile a chi sta guidando la nostra nazione, atteggiamento che va a denigrare chi giustamente giudica un operato non proprio ortodosso e che comunque non accetta chi non la pensa come lui definendo le critiche “polemica strumentale”. 
Credo sia giusto difendersi ma nel ricordarle che amministra il comune di  Monte Castello di Vibio e non quello di Perugia, le suggerisco di scoprire quella dote di cui lei e privo: l’umiltà; ricordandole un vecchio e caro detto che “un orologio fermo due volte al giorno dà l’ora esatta” (senza offesa per nessuno).
Roberto Tassi – Consigliere comunale

28 settembre 2009
Acquedotto di Massa Martana: i nodi sono venuti al pettine

Sull’abolizione del deposito cauzionale, previsto da Umbra Acque spa, a carico degli utenti che non attueranno la domiciliazione bancaria o postale delle bollette dell’acqua, è doveroso far sapere che l’Amministrazione Comunale di Centro Sinistra di Massa Martana, sulla scia dell’attuazione di una raccolta di firme,  in calce ad una petizione popolare, ha finalmente deciso di discutere  in Consiglio Comunale il provvedimento preso  da Umbra Acque spa.
Tentativo, utile, ma tardivo e contraddittorio da parte del Sindaco e della sua maggioranza, di contrastare  adesso  atti che in passato il Centro Sinistra aveva comunque portato a compimento, come l’approvazione del regolamento idrico a seguito della cessione dell’acquedotto comunale, senza alcun tipo di beneficio tariffario per i cittadini di Massa Martana.
Si  condivide l’impegno preso dal Sindaco di portare in un prossimo Consiglio Comunale i dirigenti di Umbra Acque per i necessari approfondimenti. Si spera che la cosa avvenga, sarà un’ottima occasione di verifica e di confronto.
E’ però  preoccupante l’approccio avuto sull’argomento tariffe idriche. Alla richiesta del  Gruppo di Opposizione del Pdl di richiedere una revisione delle tariffe presso gli organi competenti il Sindaco  risponde: "prima di fare ciò occorre effettuare una verifica delle tariffe”.
Ci  si permette umilmente di dare un suggerimento: per non risultare impreparati sull’argomento, consultare il sito di Umbra Acque spa, verificare le tariffe dal 2005 al 2009 e fare un semplice conteggio in percentuale, si capirà subito quanto avvenuto. Semplice ,no!
Alcini Mellito – PDL Massa Martana


26 settembre 2009
"Monte Castello non è governato democraticamente"

Ciò che leggo in risposta alla mia del 23.9 non fa che confermare la corretteza della mia interpretazione di quanto accaduto, nonchè la bontà delle impressioni recepite dopo la riunione del 22.; posso perciò affermare senza ombra di dubbio che  Monte Castello di Vibio non è governato democraticamente.
Mi sento dire che non avevo alcun interesse a partecipare a quella riunione: sono un cittadino libero, che paga le tasse e ritengo di avere il diritto di partecipare ad ogni e qualsiasi riunione nella quale si discute dell’utilizzo di somme che anche la sottoscritta contribuisce a versare.
Mi sento dire di aver cercato di strumentalizzare quella riunione: non sono stata candidata in alcuna lista nè sono iscritta ad alcun partito. Non capisco quale interesse avrei nello strumentalizzare un incontro. Sono una cittadina cui stanno a cuore le sorti del proprio paese, visto che ho deciso di viverci, di sposarmi e di far crescere qui mia figlia; e sento il dovere di fare in modo che qualcosa possa cambiare, visto che così stando le cose tra pochi anni potremo chiudere le porte del paese e trasformalo in una casa di riposo. Se questo al caro sindaco da fastidio non posso farci nulla; capisco che è difficile
doversi confrontare, ma con me lo dovrà fare spesso da oggi in poi.
Che le mie considerazioni siano opinabili non vi è dubbio – io sono abituata a mettermi in gioco e a confrontarmi – e che siano personali è evidente; altrettanto evidente che meritavano, le mie come quelle degli altri, di essere almeno ascoltate se non anche discusse, e non snobbate.
Ma certo di più non posso aspettarmi da chi conclude il proprio intervento confermando quello che io avevo verificato: c’è che decide e chi subisce. il rimedio sarà, semmai, quello delle urne. Questa non è democrazia: vorrei che il sindaco facesse tornare alla mente i suoi studi e rispolverasse il manuale di diritto costituzionale. Potrebbe tornargli utile nel prosieguo della legislatura. Un’ultima osservazione mi sia consentita: l’incontro del 22 non ha portato, come pensavo, ad alcun risultato se non quello della rinucnia al servzio di trasporto da parte dei genitori di acluni bambini. Così qualche soldino in meno entrerà nelle casse comunali.
Maria Cristina Tomassi


25 settembre 2009
Il Sindaco di Massa Martana sulla crisi alla  Emicom

“La crisi economica mondiale e le difficoltà occupazionali che stanno colpendo tutto il nostro Paese stanno facendo sentire i propri effetti anche nel nostro comune con la crisi che sta vivendo la Emicom. E davanti a una situazione tanto delicata per un’azienda del nostro territorio e per  i suoi lavoratori, sul futuro dei quali c’è grande incertezza e preoccupazione, il compito di un primo cittadino è quello dei impegnarsi e spendersi fino in fondo per non far sentire da soli l’azienda e i suoi dipendenti in un momento di estrema difficoltà, mettendo in campo tutti gli sforzi necessari per trovare gli strumenti necessari. Per questa ragione, la sottoscritta e tutta la giunta comunale si sono immediatamente messi in movimento per cercare, insieme alle istituzioni regionali e in modo particolare all’assessorato allo Sviluppo economico e alle Attività produttive di Mario Giovannetti, la soluzione migliore per la salvaguardia dei posti di lavoro e il mantenimento dei livelli occupazionali. Per dimostrare la vicinanza non solo morale, ma anche fattiva di tutta l’amministrazione comunale ai dipendenti Emicom e alle loro famiglie, ci siamo così subito attivati, aprendo un’importante collaborazione proprio con l’assessore Giovannetti. Ed è mia intenzione mettere in campo insieme all’assessore Giovannetti tutto l’impegno e le azioni possibili per venire incontro alle esigenze e ai bisogni dei lavoratori e trovare una soluzione per risolvere la delicata situazione che la Emicom e tutta l’economia massetana sta vivendo. Ovviamente, la volontà dell’amministrazione comunale è quella di lavorare affinché sia assicurato un futuro importante a un’azienda che negli ultimi anni ha ricoperto un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico della nostra comunità cittadina”.
Maria Pia Bruscolotti – Sindaco di Massa Martana

25 settembre 2009
Monte Castello di Vibio: cinque minuti non valgono una polemica

A riscontro della nota di Maria Cristina Tomassi relativa alla riunione tenutasi in sala consiliare il 22 settembre scorso in merito all’organizzazione del trasporto scolastico nel comune di Monte Castello di Vibio per l’anno  in corso ritengo utile fornire alcune precisazioni.
L’incontro stesso con i genitori dei bambini trasportati della scuola primaria e della scuola media è stato convocato su iniziativa dell’Amministrazione Comunale per fornire alcune comunicazioni e per verificare eventuali problematiche che fossero insorte nei primi giorni di avvio del servizio oltre che, per apportare, qualora possibile, correzioni agli orari e/o ai tragitti effettuati dai  2 scuolabus comunali.
La scelta di effettuare l’incontro con i genitori dopo l’avvio del servizio è stata spiegata in apertura della riunione dal sottoscritto proprio per verificare in concreto se vi fossero problematiche al riguardo dopo un primo breve periodo di sperimentazione (una settimana circa).
Nel corso della riunione l’amministrazione comunale ha informato i genitori presenti dell’avvio sperimentale di una collaborazione con il comune di Fratta Todina per quanto riguarda alcuni alunni frattigiani residenti lungo il percorso in direzione di Monte Castello (via Tuderte e via della Stazione) di cui lo scuolabus del comune di Monte Castello di Vibio ha la necessaria capienza residua e che comporta un prolungamento delle percorrenze di circa 2,5 chilometri all’andata e di altrettanti al ritorno per un tempo di circa 5 minuti complessivi. Detta convenzione, che costituisce un altro piccolo passo avanti nella necessaria collaborazione fra i 2 comuni limitrofi, è stata approvata dal nostro consiglio comunale e da quello di Fratta Todina senza alcun voto contrario.
Sempre nel corso dell’incontro i genitori sono stati informati del cambiamento dell’orario delle lezioni presso la scuola media di Fratta Todina (in cui vi sono ragazzi trasportati di Monte Castello di Vibio) che prevede, da quest’anno, un ingresso alle ore 8,00 ed una uscita alle ore 13,00. Detta variazione di orario, con l’eliminazione dell’uscita anticipata alle 12,45, è stata decisa dai due comuni in accordo con l’autorità scolastica e trova il pieno consenso dei genitori, come emerso anche nella riunione del 22 settembre.
Considerando che gli alunni della scuola primaria di Monte Castello di Vibio – capoluogo, per motivi organizzativi, debbono necessariamente utilizzare lo stesso scuolabus che parte da Fratta Todina alle ore 13,00 è risultato del tutto consequenziale posticipare di 15 minuti l’orario d’ingresso e di uscita della scuola stessa che, da quest’anno, osserverà  un orario di ingresso alle ore 8,15 e di uscita alle ore 13,15. Del nuovo orario della primaria è stata data informativa preventiva alle famiglie mediante contatto telefonico da parte degli uffici comunali.
Presso la scuola primaria lo scuolabus giunge alle ore 13,20 circa e, in analogia anche con quanto avviene in altri comuni, riporta presso le rispettive abitazioni, entro le ore 13,45 circa, la quasi totalità degli alunni fatta eccezione per un bambino che, per particolari esigenze familiari espressamente richieste dalla famiglia, giunge a casa dei nonni alle ore 14,00.
Si tiene a precisare inoltre che il servizio di trasporto viene effettuato ormai da diversi anni quasi “porta a porta” e che il territorio comunale è piuttosto vasto con la presenza di diverse case sparse.
Terminata l’esposizione dell’amministrazione comunale e fornite le necessarie informazioni, non ci sembra che i genitori presenti all’incontro in questione abbiano sollevato obiezioni particolari al sistema organizzativo presentato per il corrente anno. Tutto è ruotato, in sintesi, sul tema dei  “5 minuti in più – 5 minuti in meno” che, alla fine, in un sistema collettivo di trasporto è del tutto giustificabile e non ci è sembrato un dramma per nessuno.
Più preoccupata (ma per motivi diversi dal trasporto) ci è sembrata Maria Cristina Tomassi che intervenendo a più riprese in un dibattito che in fondo non la riguardava (non essendo la propria figlia utente del trasporto della primaria o della scuola media) ha probabilmente cercato di strumentalizzare la riunione. Non riuscendo nel suo intento e non conoscendo a pieno un’organizzazione complessa come quella del trasporto scolastico ha indirizzato alcune osservazioni, del tutto opinabili e personali, a Tam Tam sostenendo addirittura che l’assemblea pubblica sarebbe stata antidemocratica in quanto ha visto degli amministratori comunali e dei funzionari pubblici (che qualche giorno fa mostrava di apprezzare in un’altra esternazione) rispondere puntualmente, con cognizione di causa e con i dati alla mano a delle osservazioni (le sue e di pochissimi altri) imprecise  o poco pertinenti. Per quello che ci riguarda, noi abbiamo un concetto della democrazia e dell’esercizio delle funzioni pubbliche per cui le decisioni amministrative debbono essere prese da coloro che hanno la competenza per farlo nel rispetto della legge e dei regolamenti vigenti, sulla base dell’esperienza acquisita nel tempo,  rendendo partecipi ed informati gli interessati il cui parere deve essere tenuto nel debito conto fino a che le singole esigenze personali non contrastino con l’interesse della generalità. Dopodichè in democrazia esiste una regola molto importante che è quella di rendere conto delle decisioni adottate non sottraendosi alle occasioni di confronto e di dibattito, occasioni cui non ci siamo mai sottratti da quando guidiamo questo comune. E forse è anche per questo che di recente siamo stati nuovamente riconfermati.
Vorrei concludere rivolgendomi a tutti i cittadini, agli utenti, ai dirigenti scolastici ed agli insegnanti con cui, in questi giorni, abbiamo avuto incontri, contatti e scambi di idee ringraziandoli per la loro collaborazione.
Roberto Cerquaglia – Sindaco di Monte Castello di Vibio 

24 settembre 2009
Epifani: quelli del Pd gridano al lupo ma fanno gli gnorri

I Sinistri non si smentiscono. Adesso li infastidisce se entro nel dibattito di una questione (paventato rischio di chiusura del centro operativo Inps di Todi) che riguarda anche me (sono un pensionato) e da loro sollevata strumentalmente. A prescindere che il mio intervento in merito è motivato come portavoce della comunità tuderte di Fiamma e quindi nemmeno come consigliere o esponente della Maggioranza, dicono di non voler prendermi in considerazione ma poi si dilungano, riferendosi al sottoscritto, in una risposta che non aggiunge nulla al loro primo comunicato.
Stiano tranquilli che, sul piano istituzionale, ci sarà, chi è di competenza, che risponderà alla loro interpellanza. Ciò non mi toglie il diritto di dire la mia e non intravedo quale scorrettezza istituzionale si sia compiuta nei loro confronti. Affermano: “La risposta del consigliere Epifani non ci interessa”, ma rispondono a questa, tralasciando però di argomentare su quanto effettivamente li disturba.
Per fortuna che sanno scrivere, altrimenti tra muti e sordi, come avrebbero fatto? Da quell’orecchio non ci sentono proprio, quando vengono mosse loro precise accuse (Galibia, Veralli Cortesi, relazione ispettore, ospedale, Camevat). Già, non rispondono quando non fa loro comodo: avrebbero dovuto dire qualcosa sul reale problema che ci vede “derubati” della direzione del Distretto Sanitario, avrebbero dovuto spiegare quale posizione abbiano nei confronti dell’Assessore alla Sanità Rosi e del Direttore della ASL2 Legato, che sono loro compagni di partito e gli autori di questa ennesima sopraffazione in atto. Gridano al lupo sul centro operativo Inps e fanno gli gnorri, tacendo, su altri lupi che non stanno mica scherzando.
Mario Epifani

24 settembre 2009
Due fatti che mi hanno rallegrato la giornata: Zanotelli e Travaglio

Oggi due piccoli eventi hanno rallegrato la mia giornata. Il primo è l’intervento di Alex Zanotelli che ci ha ricordato le nostre miserie e ha cercato di risvegliare le nostre sopite coscienze.
L’appello di Padre Zanotelli non è solo condivisibile ma da sottoscrivere invitando gli esponenti politici locali alla mobilitazione. Mentre, l’intervento, è un chiaro esempio di informazione latente. Quanti di noi sapevano delle modifiche richiamate? Forse qualche addetto ai lavori. Certo non è oggetto da Tg e/o stampa.
Il secondo si lega strettamente al primo. Sono andato in edicola ad acquistare il nuovo quotidiano “Il Fatto Quotidiano”, si quello dove scrivono Travaglio, Colombo, Padellaro tutti pericolosi comunisti. Avevo poca fiducia di trovarlo, visto che si diceva che non sarebbe arrivato in tutte le edicole. Invece era anche andato a ruba!
Ora non so quale sarà il livello del quotidiano ma il fatto che molti lo abbiano acquistato mi ha reso felice.
Saremo ancora quelli “dell’antipolitica” o forse quelli che vogliono conoscere, avere notizie, battersi per dei valori, riscoprire l’etica e l’ambiente?I due segnali che ci invitano al risveglio danno un barlume di speranza.
Maurizio Pierdomenico

24 settembre 2009
Chiedi a Ruggiano e risponde Epifani, signore e padrone del centrodestra di Todi

È politicamente singolare ed istituzionalmente scorretto che ad una nostra interpellanza al Sindaco, riguardante il futuro della sede INPS di Todi,  risponda in modo polemico, fuorviante e maldestro un consigliere comunale della maggioranza. Non è la prima volta che questo accade, purtroppo.
Ad una domanda rivolta al Sindaco, risponde Epifani, signore e padrone del centrodestra tuderte.
A costui non abbiamo nulla da dire.
Ai cittadini, invece, riconfermiamo la nostra preoccupazione e la nostra attenzione al problema della riorganizzazione delle strutture dell’INPS di cui si sta discutendo in questi giorni.
Come consiglieri di opposizione, ai primi segnali di allarme, alle prime notizie raccolte, abbiamo correttamente e doverosamente interpellato il sindaco della città chiedendo se era già al corrente del possibile problema e su quali iniziative intendesse eventualmente prendere.
Da una parte, quindi, volevamo aver certezza che l’Amministrazione comunale fosse già in allerta sul tema.
Dall’altra, riteniamo che, al di là di ogni divisione politica, le istituzioni cittadine e la città intera debbano mantenere alto l’interesse su questo argomento, non fidandosi di rassicurazioni generiche, ma chiedendo di essere partecipi dei processi in atto.
D’altronde, in altre Regioni e in altre città, la filosofia che ha ispirato simili ristrutturazioni è stata solo quella dei tagli, con direzioni provinciali, riferimento di oltre 40 comuni, declassate ad agenzie di produzione. Basta consultare le cronache parlamentari di questi giorni.
Interpellanze simili alla nostra sono state presentate in altre realtà, come al Consiglio Provinciale di Terni.
Crediamo di aver reso, anche questa volta, un doveroso servizio alla città.
La risposta del consigliere Epifani non ci interessa. Attendiamo le risposte alla nostra interpellanza nelle sedi istituzionali, consapevoli di aver sollevato un problema sentito da tutta la città e certi che la nostra azione preventiva sarà utile per evitare colpi di mano inaccettabili, sempre in agguato.
Gruppo consiliare Partito Democratico Todi


24 settembre 2009
Sacchi di juta con nomi case editrici e simbolo dollaro in centinaia di scuole

Oggi a Perugia, Foligno  e in altre 40 città italiane, il Blocco Studentesco ha realizzato un’azione dimostrativa contro il caro libri. Davanti a centinaia di istituti superiori sono stati depositati dei sacchi di juta, su cui è stata stampata l’effige del dollaro contornata dai nomi delle principali case editrici che producono testi scolastici. A Perugia e Foligno l’azione ha interessato più di 15 istituti come Pascal. Giordano Bruno Capitini e liceo classico di Foligno.
Nonostante le promesse del ministro Gelmini, le famiglie italiane continuano a pagare cifre insostenibili per l’acquisto dei libri di testo. La spesa per ogni studente supera in media i 500 euro, senza contare che un istituto su due sfora il tetto di spesa imposto dal Ministero.
Il Ministro dell’Istruzione non ha preso nessun provvedimento serio per rastare questo problema, limitandosi a ‘consigliare’ alle case editrici di non cambiare edizione e di non aumentare i prezzi per 5 anni. Misure assolutamente insufficenti e inefficaci.
Il Blocco Studentesco continua la sua battaglia per l’adozione di un libro di testo unico per ogni materia a livello regionale (differente a seconda dell’indirizzo scolastico). Chiediamo inoltre la creazione di un organo di controllo specifico che vigili sull’attività e i profitti delle case editrici.
Blocco Studentesco

24 settembre 2009
Addio a "Sorella Acqua", ora solo laudi al profitto

Non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’ Assisi (Patrono d’Italia) che ha cantato nelle sue Laudi la bellezza di “sorella acqua” diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua! Giorni fa abbiamo avuto l’ultimo tassello che porterà necessariamente alla privatizzazione dell’acqua.
Il Consiglio dei Ministri , infatti, ha approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008 . Queste "Modifiche" sono inserite come articolo 15 in un Decreto legge per l’adempimento degli obblighi comunitari. Una prima parte di queste Modifiche riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali, come gas, trasporti pubblici e rifiuti. Le vie ordinarie ‐così afferma il Decreto‐ di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40% ed essere socio "industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine delle gestioni attraverso SPA in house e della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle SPA quotate in borsa.
Questo decreto è frutto dell’accordo tra il Ministro degli Affari Regionali, Fitto e il Ministro Calderoli. E questo grazie anche alla pressione di Confindustria per la quale in tempo di crisi, i servizi pubblici locali devono diventare fonte di guadagno.
E’ la vittoria del mercato, della merce, del profitto. Cosa resta ormai di comune nei nostri Comuni?
E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, oggi, portata avanti brillantemente dalla destra. A farne le spese è sorella acqua. Oggi l’acqua è il bene supremo che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta politica gravissima che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, ma soprattutto dagli impoveriti del mondo (in milioni di morti per sete!)
Ancora più incredibile per me è che la gestione dell’acqua sia messa sullo stesso piano della gestione dei rifiuti! Questa è la mercificazione della politica! Siamo anni luce lontani dalla dichiarazione del Papa Benedetto XVI nella sua recente enciclica Caritas in veritate dove si afferma che l’”accesso all’acqua” è "diritto universale di tutti gli esseri umani senza distinzioni e discriminazioni”. Tutto questo è legato al “diritto primario della vita”. La gestione dell’acqua per il nostro Governo è assimilabile a quella dei rifiuti! Che vergogna! Non avrei mai pensato che la politica potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati economico‐finanziari. E’ la morte della politica!
Per cui chiedo a tutti di:
– protestare contro questa decisione del governo tramite interlocuzioni con i parlamentari, invio di e.mail ai vari ministeri;
– chiedere ai parlamentari che venga discussa in Parlamento la Legge di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, che ha avuto oltre 400mila firme e ora ‘dorme’ nella Commissione Ambiente della Camera;
– chiedere con insistenza alle forze politiche di opposizione che dicano la loro posizione sulla gestione dell’acqua e su queste Modifiche alla 23 bis;
– premere a livello locale perché si convochino consigli comunali monotematici per dichiarare l’acqua bene comune e il servizio idrico “privo di rilevanza economica”;
– ed infine premere sui propri consigli comunali perché facciano la scelta dell’Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l’unica strada che ci rimane per salvare l’acqua.
Sarà solo partendo dal basso che salveremo l’acqua come bene comune, come diritto fondamentale umano e salveremo così anche la nostra democrazia. E’ in ballo la Vita perché l’Acqua è Vita!
Alex Zanotelli, missionario comboniano

23 settembre 2009
I falsi allarmi del Pd sulla chiusura della sede Inps di Todi

In questi ultimi giorni ha avuto rilievo la denuncia del Pd tuderte che allarma la cittadinanza su di una paventata chiusura della sede distaccata di Todi dell’Inps. Mi farebbe piacere sapere se tali notizie provengano dal KGB o da qualche altro loro servizio di spionaggio. Hanno enfatizzato il loro intervento, ponendosi come tutelanti degli interessi cittadini e del Comprensorio, arrivando a formulare un’interrogazione alla Giunta Municipale e richiedendo una convocazione dei capigruppo consiliare per trattare questo argomento. Vero è che, a seguito della legge 133 del sei di agosto 2008, l’Istituto sta procedendo ad una profonda ristrutturazione e riorganizzazione che interessa i distaccamenti su tutto il territorio nazionale. Altrettanto vero è che sarà interessata anche la nostra regione, dove l’Istituto ha incaricato una ditta specializzata per fare uno studio sul territorio, prima di qualsivoglia decisione in merito. A me risulta che nessuna ipotesi, al momento, corra all’interno della dirigenza dell’IMPS umbra diretta a che il centro operativo di Todi sia a rischio di chiusura. Perché dunque tanto allarmismo? Con la supponenza poi di sollecitare all’azione la Giunta Ruggiano, che, tra il dire e non dire, non si starebbe attivando come dovrebbe a tutela di questo servizio fondamentale per la comunità.
All’oggi non esiste alcun motivo di gridare al lupo per la sede distaccata INPS di Todi, ma c’è la certezza che Giuseppe Legato, direttore della ASL2, stia trasferendo da Todi a Marsciano, la direzione del Distretto Sanitario. Sarà un’ennesima rapina ai danni della Città, perpetrata dai loro Sinistri amici di partito. Di questo dovrebbero occuparsi, fermando l’assessore Rosi e Legato, che seguitano imperterriti a infischiarsi dei diritti negati alla nostra comunità.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

23 settembre 2009
Trasporto scolastico Fratta-Monte Castello: se questa è democrazia

Non sto cominciando a prendere gusto a scrivere sul Vostro giornale ma quello che è accaduto ieri sera a Monte Castello di Vibio non può essere sottaciuto; ho assistito – per scelta, né per invito né per costrizione – ad un aberrante esempio di democrazia.
Ieri sera, infatti, dopo ben 10 giorni dall’inizio dell’anno scolastico il sindaco Roberto Cerquaglia è stato costretto dalle lamentele dei cittadini a convocare una riunione per discutere (si fa per dire) dell’argomento trasporto scolastico; quest’anno a Monte Castello c’è stata una mini rivoluzione in tema di orario scolastico e di trasporto determinata, a dire dell’amministrazione, dalla riforma Germini (la colpa è sempre degli altri!!!).
Per comprendere: il comune fornisce il servizio di trasporto scolastico ai bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia, della scuola materna e della scuola media inferiore. Mentre le prime due strutture sono nel comune, la maggior parte dei nostri ragazzi frequentano la scuola media nel comune di Fratta Todina.
Ora, in ragione del fatto che l’orario della scuola media è stato ridotto di tre ore settimanali, i ragazzi delle medie frequentano tutti i giorni dalle 8,00 alle 13,00, orario che avrebbe coinciso esattamente con quello della scuola elementare; ragione per cui la contemporanea uscita di scuola non avrebbe dato la possibilità all’unico mezzo di trasportare tutti i fruitori del servizio.
Perciò, sempre a dire del sindaco, tenuto conto dell’assoluto diniego espresso dal preside della scuola media Fratta Todina ad una eventuale uscita anticipata dei ragazzi di Monte Castello (cosa che accadeva lo scorso anno scolastico) si è pensato di risolvere il problema posticipando l’orario delle scuole elementari di un quarto d’ora sia in ingresso che in uscita (senza che nessuno dei genitori fosse fatto partecipe di detta decisione).
Non è bastato ciò: il comune ha sottoscritto con il comune di Fratta Todina una convenzione nella quale si è obbligato – per spirito di collaborazione si è sostenuto – a provvedere al trasporto dei ragazzi di Fratta che abitano nel tragitto che dalla scuola porta alla stazione ferroviaria; circostanza questa che, sempre a dire del sindaco, comporta un ritardo del mezzo di soli 5 minuti.
Morale della favola: un bambino di soli 6 anni che frequenta la prima elementare esce di casa al mattino alle 7,45 e fa rientro a casa alle 14,00 circa.. Legittima la rabbia dei genitori non solo per la situazione di fatto ma anche, e soprattutto, per non essere stati in alcun modo preventivamente informati della situazione, coinvolti nelle decisioni che riguardano comunque i loro figli sui quali poi ricadono gli effetti delle scelte dell’amministrazione.
Ma non solo: tutte le varie proposte formulate ieri sera si sono rivelate secondo gli amministratori impercorribili, tutte licenziate con un “vedremo… cercheremo di aggiustare….”; ma la cosa che più delle altre ha infastidito la sottoscritta, e non solo, è stato l’atteggiamento di chi doveva della spiegazioni e doveva dar conto delle proprie decisioni; un atteggiamento di sufficienza nei confronti di ogni intervento dal quale traspariva mancanza di considerazione e di rispetto per i cittadini – persone che erano di fronte a loro.
E questo è l’esempio tipico di come è amministrato il comune fino ad oggi: c’è chi prende delle decisioni e fa delle scelte perché a lui il compito è demandato e chi le subisce senza partecipazione alcuna né tanto meno poter dire la sua. Vorrei chiedere: perché a Fratta Todina, invece, è stata indetta una riunione preventiva rispetto a queste decisioni e a Monte Castello non è stato fatto? Perché non si è pensato di ridurre l’orario delle scuole elementari con uscita dei bambini alle 12,40 (diminuendo magari l’ora di ricreazione e recuperando poi in un giorno unico ciò che manca)?  Perché i ragazzi di Fratta trasportati dal mezzo di Monte Castello non possono uscire 10 minuti prima?
Ma la risposta sarebbe assolutamente inutile: tutto ciò non ha più alcun senso visto che, semmai, se ne doveva discutere prima di fare certe scelte.
Maria Cristina Tomassi

23 settembre 2009
Anche l’Umbria risponde all’appello ambientalista contro il nucleare

Legambiente accoglie con soddisfazione la notizia che anche l’Umbria ha deciso di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la Legge 99/2009 con cui il Governo cerca di far tornare l’Italia nell’errore nucleare scavalcando le competenze delle Regioni e la volontà dei cittadini residenti. Dopo il primo annuncio della Regione Calabria, anche le Regioni Toscana, Liguria, Piemonte ed ora anche la Regione Umbria,  hanno comunicato di aver presentato ricorso alla Corte Costituzionale.
La delega nucleare  al Governo prevista dalla Legge 99/2009 mette fuori gioco le Regioni sulla localizzazione degli impianti nucleari per la produzione dell’energia elettrica, sugli impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento degli impianti nucleari, in contrasto con quanto stabilito dal Titolo V della Costituzione sui poteri concorrenti delle Regioni in materia di Governo del territorio e sul rispetto del principio di leale collaborazione., In base a questa valutazione, Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia, con una lettera dell’11 settembre scorso inviata ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, hanno chiesto l’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale della norma contenuta nella legge 99/2009.
Il fatto è particolarmente grave perché si vuole così scavalcare completamente non solo le Regioni ma anche gli enti locali per localizzare impianti e aree, equiparate ad aree militarizzate, gestite da privati. Nei criteri e nei principi che improntano la delega al Governo infatti, rilevano gli ambientalisti, l’intesa con la Conferenza Unificata, a cui partecipano le Regioni e gli enti locali, è chiesta solo per la costruzione e l’esercizio degli impianti e non per la localizzazione che viene quindi avocata al solo Governo. Gli ambientalisti nella loro lettera agli amministratori regionali citano, a sostegno dell’impugnazione, almeno quattro sentenze della Corte Costituzionale (Sentenze n. 242, 285 e 383 del 2005 e n. 247 del 2006) in cui si ribadisce l’ineludibilità delle intese tra Governo e Regioni quale pieno riconoscimento della funzione amministrativa delle Regioni su materie in cui queste esercitano il loro potere legislativo concorrente.
Legambiente Umbria

23 settembre 2009
Le rivendicazioni dei precari della scuola del perugino

Una delegazione, composta da una cinquantina di insegnanti, di precari della scuola ha consegnato alla dott.ssa Eleonora Bodo la piattaforma rivendicativa del coordinamento dei precari perugini, simile alla piattaforma nazionale, con l’esortazione all’ufficio scolastico regionale a farsi portavoce della situzione disastrosa in cui versano molti precari e soprattutto la scuola pubblica stessa nei confronti dio un governo nazionale che, in un momento di crisi nera dei mercati internazionali, pensa bene di rincarare la dose con l’espulsione di migliaglia di lavoratori dal  circuito dell’istruzione.
Ci dica il governo come dovrebbe sopravvivvere una famiglia che si trovi ad avere un coniuge in cassa integrazione nel comparto industriale e l’altro non richiamato dopo anni e anni di serio lavoro nelle scuole ridotte oramai a formicai degni dei peggiori baby parking aziendali.
La situazione sociale che si nasconde dietro ai freddi numeri del ministero è assolutamente esplosiva… urgono provvedimenti adeguati e tempestivi.
Coordinamento precari scuola Perugia

22 settembre 2009
Il Pd sollecita il progetto della strada del nuovo ospedale di Pantalla

I gruppi consiliari tuderti di Partito Democratico e Partito Socialista – Movimento Repubblicani Europei annunciano che, nei prossimi giorni, verrà avviata su tutto il territorio comunale una raccolta di firme per chiedere all’Amministrazione Comunale di Todi di adottare ogni provvedimento utile, affinché, nel più breve tempo possibile, si giunga alla progettazione e realizzazione di una NUOVA STRADA DI ACCESSO ALL’OSPEDALE COMPRENSORIALE DELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE, IN LOC. PANTALLA DI TODI, alternativa all’attuale Strada di Buda, secondo il percorso già individuato dal vigente Piano Regolatore del Comune di Todi.
Dopo aver più volte sollecitato, negli ultimi due anni, la giunta Ruggiano a muoversi in tal senso e non avendo ricevuto ad oggi alcuna rassicurazione in merito, i gruppi consiliari di Pd e Ps-Mre ritengono sia giunto il momento di dar voce ai cittadini, perché il nuovo ospedale di Pantalla, ormai quasi ultimato, abbia un’adeguata strada di accesso che lo colleghi alla vicina E45.
Sindaco e Giunta si impegnino fin da subito per un immediato raccordo con gli altri enti interessati, per il reperimento delle somme necessarie, per la progettazione e la realizzazione delle opere già previste da tempo nel Piano Regolatore vigente.
Fabrizio Maria Alvi – Capogruppo Ps-Mre, Carlo Rossini – Capogruppo Pd

22 settembre 2009
Sinistra e Libertà forza di governo a Ficulle

In linea con quanto sta accadendo a livello nazionale, dopo le elezioni del 6 e 7 giugno, anche a Ficulle si è costituito il Coordinamento di Sinistra e Libertà.
L’idea di dare vita ad un coordinamento locale è scaturita da una riunione molto partecipata, nel corso della quale, oltre ad aver discusso del lusinghiero successo della Festa della Sinistra svoltasi dal sei al nove agosto presso il parco pubblico del Piscino, sono state esaminate le problematiche relativa all’amministrazione comunale.
Sinistra e Libertà è oggi infatti a Ficulle forza di governo insieme al Partito Democratico, ed è stata determinante per la vittoria alle recenti elezioni amministrative, nelle quali è riuscita a far eleggere ben tre consiglieri comunali (sui nove – Sindaco compreso – che compongono il gruppo di maggioranza).
La fiducia dataci dagli elettori ci spinge ad assumere un ruolo dinamico e propositivo nell’azione amministrativa, che, in stretta collaborazione con il Sindaco e con i rappresentanti nel consiglio comunale del Partito Democratico, sarà sempre tesa all’attuazione dei punti programmatici che ci siamo posti come obiettivo.
Vogliamo lavorare tenendo presente le esigenze di tutti i cittadini, anche di quelli che hanno dato il loro voto alla lista concorrente, facendo transitare le scelte amministrative che regolano la vita dei cittadini di Ficulle fra i tavoli della politica  e dell’ associazionismo locale. Vogliamo anche contribuire con la nostra azione a creare nel nostro paese un clima più sereno.
Per fare questo abbiamo sentito il  bisogno di organizzare il nostro movimento di Sinistra e Libertà in un coordinamento, la cui guida è stata affidata ad un coordinatore, eletto all’unanimità nella persona di Nevio Ciuchi.
Con lui collaboreranno strettamente un gruppo di persone, ma tutte le decisione più importanti saranno prese, come la regola della democrazia vuole, da tutti i componenti del coordinamento.
IL COORDINAMENTO DI SINISTRA E LIBERTA’ DI FICULLE


22 settembre 2009
Il decalogo di Ecodem e Lettere Riformiste dell’Umbria

Le associazioni Ecodem e Lettere Riformiste hanno presentato, nel corso di una conferenza tenutasi nella sede regionale del Partito Democratico il 22 settembre, un decalogo di orientamento per il Congresso del PD contenente alcuni punti ritenuti irrinunciabili per il partito nuovo che dovrà uscire dal Congresso: un partito aperto alla società e non solo agli iscritti, con autentiche primarie a vocazione maggioritaria intesa come presupposto indispensabile per costruire coalizioni di programma durevoli.
Nella stessa occasione è stato presentato il documento degli ecologisti democratici sulle questioni ambientali dal titolo ”Per un grande partito ecologista europeo” quale contributo unitario al congresso del PD. Nel documento si indica l’ambiente come risorsa e strumento per uscire dalla crisi economica e dare un futuro all’Italia, con dei forti SI e altrettanto forti NO:
SI alla green economy
NO al nucleare
SI all’edilizia di qualità, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile
SI alla tutela e valorizzazione del paesaggio
NO all’abusivismo edilizio e al consumo scriteriato del territorio
NO alle illegalità
SI alle opere utili
Il PD può e deve porsi l’obiettivo di essere la più grande forza ecologista italiana ed europea, così sarà più forte e credibile nel candidarsi a governare l’Italia.
ECODEM E LETTERE RIFORMISTE


22 settembre 2009

La Tv che umilia merito e cultura

Sono una studentessa di 20 anni, iscritta al secondo anno di scienze politiche. Ho una buona media e la maturità classica alle spalle. Ma sono stata anche finalista a miss Italia e ho affiancato un giornalista sportivo nella conduzione di una trasmissione calcistica su una rete locale. Ho poi qualche esperienza come fotomodella oltre a studiare canto e solfeggio con impegno.
A fine Agosto 2009 un amico casting director mi propone di presentarmi al provino per la trasmissione "Quelli che…". " Guarda, cercano belle ragazze che sappiano parlare, non le solite statuine vistose… tu rispecchi il profilo", ha insistito il mio amico. Mi ha convinta. Al provino infatti mi chiedono di recitare a memoria i primi tre articoli della Costituzione Italiana. Ovviamente rispondo. Applauso da parte degli autori: fino a quel momento nessuna era stata in grado di rispondere. Mi dicono comunque "Le faremo sapere".
La prima puntata della trasmissione è stata un’ illuminante sorpresa: le ragazze rappresentavano esattamente l’opposto di quanto previsto dal provino. Il loro ruolo era quello delle bellone " disinformate". Mi sorprende particolarmente la presenza di Francesca Macrì che tra l’ altro, parlando dei suoi progetti futuri, dichiara di sognare anche una poltrona al "Parlamento di Bruxelles" ( la sede come tutti sanno è a Strasburgo). Certo, lei ha capito benissimo che lo studio e la meritocrazia non contano!
Torino, 21 settembre 2009. Lettera firmata

21 settembre 2009
Ai Sindaci dei 38 comuni a riguardo della riunione dell’ATO 1 del 23 settembre

Nell’imminenza dell’Assemblea dell’ATO n. 1 dell’Umbria, in nome del diritto-dovere di partecipazione e di realizzazione di quella democrazia dal basso che troppo spesso è mancata in Italia, sentiamo l’obbligo di ricordare ai membri di detta Assemblea alcuni doveri fondamentali dei quali si sostanzia l’esistenza stessa dell’ATO:
1) l’acqua è di tutti  e non può essere assolutamente semplice mezzo di produzione di reddito (e, a nostro parere, neanche merce oggetto di traffici commerciali);
2) la responsabilità della tutela dell’acqua potabile ricade su tutti in misura proporzionale al livello di autorità o potere di cui si è investiti in rapporto ad essa:
3) acqua e salute pubblica sono in strettissimo rapporto: i Sindaci hanno dunque, in quanto responsabili della salute pubblica, il dovere di tutelarle entrambe con impegno e attenzione continui;
4) la gestione dell’acqua in tutte le sue fasi è un servizio alla collettività che non può e non deve trasformarsi in mera attività ai fini di lucro;
5) i principi fondamentali della Carta del Servizio idrico della Regione dell’Umbria (eguaglianza ed imparzialità di trattamento, continuità, partecipazione, cortesia, efficacia ed efficienza, chiarezza e comprensibiltà dei messaggi) devono essere oggetto di continui controlli e di sempre migliore concretizzazione;
6) l’ATO legittima la sua esistenza anche in quanto verifica che efficacia, efficienza ed economicità siano condizioni perseguite e conseguite dal gestore in modi sempre più soddisfacenti le esigenze della collettività;
7) l’ATO deve controllare anche che, oltre alle altre funzioni, il gestore promuova attività volte a diffondere la cultura di una corretta utilizzazione delle risorse idriche;
8) La gestione dell’acqua , bene comune, deve ritornare pubblica con la partecipazione dei comitati cittadini e dei lavoratori del servizio come richiesto dalla proposta di legge d’iniziativa popolare sottoscritta nel 2007 da oltre 5000 cittadini umbri. Detta gestione deve essere inoltre completamente priva di rilevanza economica ossia uscire dalla gestione
attraverso una SPA per andare a costituire un azienda speciale interamente pubblica per la gestione del servizio idrico del ATO 1 in Umbria!
Comitato Pro Acqua Gualdo – Comitato Conca Eugubina – Forum Umbro Movimenti Beni Comuni – Comitato Umbro Acqua Pubblica

21 settembre 2009
Orme di Federico II di Svevia in Valle Umbra Sud

Federico II di Svevia fu in Montefalco dal 1240 al 1246 e la sua guardia del corpo era formata da Cavalieri Arabi: questo fatto storico potrebbe spiegare le mezze lune scolpite su pietre trovate lungo la Strada Romana Flaminia, lungo il diverticolo antico che attraversa la Valle Umbra Sud nei Monti Martani, e la forma di questo stemma ricorda la mezza luna islamica che potrebbe essere stata usata da questi cavalieri, forse alloggiati dall’Imperatore Svevo in fabbricati posti lungo quest’antica strada.
A Massa Martana mezze lune sono scolpite su un architrave murato sotto la porta del Centro Storico cittadino e su sporti in pietra dell’antica torre campanaria vicina alla Chiesa di Santa Maria in Pantano, è perciò possibile che pietre simili possono essere trovate in altri edifici antichi del nostro territorio, come tracce del passaggio di  Federico II nella Valle Umbra Sud.
Questo Re colto e coraggioso potrebbe aver voluto sviluppare il suo disegno politico anche in questa sorta di Terra Promessa, dove deliziosi oli d’oliva e vini scorrono lungo verdi valli, ed io penso che la verifica di questa ipotesi potrebbe essere utile alla conoscenza degli eventi storici della nostra regione durante il 12° secolo, quando Federico II tentò di unificare l’Italia superando interessi personali con un disegno lungimirante battuto solo dalla cecità della classe feudale ed economica, allora come ora.
Renato Domenico Orsini

21 settembre 2009
Chi sta con la mozione Marino è un appassionato della politica

Nel Partito Democratico si comincia a respirare un’aria di cambiamento. Per tantissimi iscritti e simpatizzanti – il cui numero cresce ogni giorno di più – la mozione del sen. Ignazio Marino rappresenta, infatti, una vera e propria ventata d’aria fresca. Marino è il “terzo uomo”, il candidato fuori dagli schemi, dagli apparati, dalle correnti e dalle appartenenze passate; il candidato che intende dare compimento ad un progetto democratico ancora mai realizzato. Dare al PD una vita, un contenuto e una forma definiti e chiari, ripartendo dalle persone che lo compongono, dalla forza delle loro idee e delle loro passioni.
In questi due anni di vita il Partito Democratico ha  perso tanti, troppi consensi. Ha parlato a troppe voci e in modo indeciso, non ha saputo esprimere una classe dirigente all’altezza delle aspettative. Se era nato per essere un partito forte, di sinistra, aperto e inclusivo, il Pd si è invece dimostrato una riproposizione imperfetta delle realtà che lo avevano preceduto, di cui ha conservato solo le contraddizioni e i punti deboli. La scelta di Marino si situa sulla scia di questo spirito di rinnovamento, incarnato in Umbria da Valerio Marinelli, il più giovane candidato alla segreteria regionale d’Italia. In risposta alla battaglia serrata che stanno portando avanti gli altri candidati, Marinelli gioca la carta della qualità della proposta politica, del rifiuto dei tatticismi fini a se stessi, del coinvolgimento costruttivo delle persone, non finalizzato solo a misurare rapporti di forza ormai consolidati. La sua sfida è sui contenuti della politica. Il suo programma è limpido, semplice, ma soprattutto aperto ai contributi di tutti (htpp://umbriapermarino.wordpress.com). Il suo linguaggio mira dritto al cuore delle persone, interrogandole sui problemi e ascoltando le loro proposte, fornendo, infine, una risposta dettagliata e precisa, coerente al progetto politico di un partito che fa ciò che dice e parla ad una sola voce.
I candidati che abbiamo presentato nelle liste “Umbria per Marino” sono degli “appassionati” della politica, con alle spalle storie capaci di riconnettere il partito alla società viva e pulsante della nostra regione. Il PD non sta tra la gente; è fatto dalla gente che lo ama e lo milita perché crede che possa essere un valido strumento di cambiamento.
Insieme a Marino e a Marinelli ci immaginiamo anche in Umbria un partito che –finalmente-
faccia Politica e non si limiti a gestire cariche o a garantire la sopravvivenza di una classe dirigente che ha già dato molto per molto tempo. Apertura, coraggio, merito, partecipazione. Su queste poche parole si fonda il nostro impegno. Parole semplici e concrete che vantano un progetto ed un modo di lavorare e proporsi nella società davvero innovativo.
La mozione “Umbria per Marino” è quella che più di altre è in grado di riconnettersi al (purtroppo) vasto mondo degli scontenti e dei delusi dal PD. Le primarie saranno un’occasione importante per allargare in questa direzione la base di consenso del partito: il profilo politico col quale ci presentiamo, infatti, non è funzionale solo al successo di una mozione, ma dell’intero PD. Perciò, sentir parlare di voto utile tra i democratici è una vera e propria assurdità. Il Congresso non è una tornata elettorale. Ogni voto è utile se coerente all’onestà intellettuale di chi lo esprime; ogni voto è utile se contribuisce a definire, in piena libertà, il progetto politico del partito. Ogni mozione è utile se cerca di far vincere il PD prima che una delle parti che lo compone, in quanto il PD in cui credo, l’unico PD possibile, è un partito che ha un valore superiore alla somma delle sue parti. 
Romina Perni –  Coord. Prov. Perugia della Mozione Marino – Capolista Collegio Perugia 2


20 settembre 2009
Il Todi Arte Festival nella piazza del Quartiere Europa

Vorrei aggiungere un breve commento sul Todi Arte Festival in merito alle novità annunciate dal direttore artistico Maurizio Costanzo per la prossima edizione 2010. 
Era prevedibile che anche l’edizione 2009 dovesse scatenare una serie di polemiche basate su antiche considerazioni di ordine politico, economico ed organizzativo, ma anche per alcune libere esternazioni dai contenuti oggettivamente discutibili. Critiche che si spera possano agevolare la comprensione delle peculiari distinzioni culturali e sociali che caratterizzano la nostra realtà e che dovrebbero  in qualche misura suggerire l’orientamento generale sia nelle scelte d’impostazione organizzativa che in quelle spettacolari, senza con ciò voler stravolgere l’aspetto tematico fondamentale ed identificativo del Festival; il tutto a vantaggio di un maggiore coinvolgimento popolare, traguardo che nelle intenzioni si vorrebbe raggiungere. 
Tutti sappiamo infatti che il Festival, oggi Todi Arte Festival,  per la sua peculiare identità artistica e culturale, ha sempre richiamato un pubblico selezionato sia per passione che per specifica erudizione nel campo del teatro emergente, generando così quella naturale selezione che ha avuto ed ha ancora come conseguenza naturale, l’esclusione di una gran parte della popolazione locale dalla più importante manifestazione cittadina.
Ed è proprio nello spirito della “resistenza teatrale” e della “decentrazione” come futura prospettiva
dichiarata, che  in un recente incontro personale con il dottor Costanzo che ringrazio ancora per la squisita accoglienza ed attenzione riservatami, ho voluto proporre la piazza del Quartiere Europa come possibile sede per lo svolgimento di alcuni spettacoli nell’ambito dell’intero Festival,  ricevendo in cambio la promessa di esaminare al momento opportuno l’interessante  suggerimento.
Dalla cordialità del colloquio e dal proposito espresso di ritornare sull’argomento, sono convinto che  qualcosa sicuramente si realizzerà a partire già dalla prossima edizione.
 Riuscire ad avere al Quartiere Europa alcune rappresentazioni del Todi Arte Festival, credo sia motivo di orgoglio e grande soddisfazione per tutti i residenti e non solo, in quanto oltre al prestigio offre a molti l’opportunità di assistere a qualche spettacolo agevolmente e questo potrebbe essere da stimolo per far rinascere l’interesse per il teatro anche in chi è mancata forse l’occasione per partecipare e vivere certe emozioni; se poi nel concetto del decentramento è contemplabile un ulteriore ampliamento ai centri più periferici, credo sarà sicuramente ed auspicabilmente ben accetto, contribuiremo in maggior numero a tenere alto il prestigio della nostra città. 
Elio Andreucci

19 settembre 2009
Il dolore e il cordoglio per i caduti di Kabul

Parlare di cordoglio e di dolore in queste occasioni di lutto sembra riduttivo ma è doveroso per tutti noi esprimere da una parte lo sdegno dall’altra l’orgoglio per ciò che i nostri soldati sono capaci di fare e di dare. E’ gente comune quella che parte per le missioni di pace, potrebbero essere nostri figli o nostri fratelli ma hanno qualcosa in più, il coraggio e l’altruismo, doti che hanno distinto tutti i nostri militari dislocati in zone di crisi  con l’obiettivo di  riportare la democrazia, la libertà, la giustizia nonchè i servizi di primaria necessità per una vita dignitosa.
Ricordiamo i ragazzi morti a Nasiriya come quelli caduti a Kabul, ma dovremmo ricordare tutti, militari e civili, che hanno perso la vita per una giusta causa. E nei paesi dove il fondamentalismo islamico regna da secoli contrapponendosi ai principi di democrazia, di libertà e di tolleranza, valori recepiti positivamente nella quasi totalità del mondo, i morti non si contano più, uccisi, prima che dagli attentati o dalle mine, dalla miseria, dall’ignoranza e dall’impotenza di fronte ad una oppressione ormai consolidata.
Noi Italiani siamo lì per bonificare, per insegnare che ci si può liberare dalla tirannia e dalla illegalità, per far capire che l’importante non è vincere o perdere ma come si vince o si perde. Siamo lì perchè quel popolo che non aveva mai eletto un capo attraverso consultazioni popolari e che nonostante tutto rifiuta di capire la nostra missione, ha bisogno di essere aiutato. Ed è inaccettabile pensare di abbandonarli a se stessi.
Qualsiasi religione o principio umano sostiene il concetto di "fraternità": noi non siamo un’isola, non siamo solo Italiani, siamo cittadini del mondo e il malessere di un popolo ha la sua risonanza su interi continenti. Le crisi finanziarie politiche sociali possono esplodere in un solo stato ma le conseguenze ricadono su molti. Alla base di tutto c’è la consapevolezza dell’ altro, della necessità che ha di cambiare e dell’indigenza morale e materiale in cui si trova.
Se è vero che  è fortemente umano accogliere chi fugge da realtà di morte e disperazione sfidando il mare e il cielo, disposti ad accettare regole e terre sconosciute, è altrettanto umano, e aggiungerei legittimo, aiutare i popoli che soccombono da sempre a violenze e nefandezze di ogni genere. Diceva Gandhi "quando un popolo piange le lacrime inondano il mondo". Ed è per questo che, vicini alle famiglie, ai nostri ragazzi caduti in missione non possiamo che dire "grazie, siamo orgogliosi di tutti voi e della bandiera che avete onorato".
Gaetana Luchetti, Stefano Bartoccioni – Alternativa per Marsciano


18 settembre 2009
I giovani del Pd di Todi sono per la mozione Franceschini

A Todi si è formato il Comitato dei  Giovani a favore del candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico Dario Franceshini.
Giovani inteso in senso non anagrafico, ma giovani nel senso di tutti coloro che fanno politica con lo spirito del rinnovamento.
Noi crediamo che Franceschini sia il miglior segreterio per il PD che vorremmo, perché:
– bisogna fare un partito solido, ma senza rispolverare i modelli del secolo passato ;
– il PD che vogliamo deve essere aperto, aperto alla gente, aperto all’Italia. Questo è l’unico mezzo per far fronte all’astrattezza  di alcuni dirigenti di partito, che non riescono a  vedere la dimensione pratica, concreta, materiale della vita quotidiana delle persone.
Se Berlusconi ha la maggioranza del nostro paese, la colpa non è degli italiani, così come qualcuno tenta di raccontare per giustificarsi. Il vero e più grave male della Sinistra degli ultimi venti anni è stata la distanza dai problemi delle persone normali, specie se di modeste origini o di modesta cultura, che pur dice di voler rappresentare.      
– uno strumento per far questo sono le primarie, intese come mezzo che permette un coinvolgimento più ampio del popolo, che vogliamo poter rappresentare proprio costruendo il partito insieme alle persone stesse.
Il radicamento sul territorio che abbiamo in mente è da compiere attraverso i circoli, non per misurare i rapporti di forza o quale metodo di spartizione di poltrone: i circoli devono infatti essere le antenne che usiamo per ascoltare e capire l’Italia. Non ci interessa la politica dei capo bastone. Il radicamento che abbiamo in mente è quello che difende come oro la forza dei suoi militanti e in cui i sostenitori non sono estranei.
– il Partito Democratico che abbiamo in mente deve fare alleanze sulla base di programmi, ma non può e non deve perdere la sua vocazione maggioritaria per non gettare alle ortiche quello che si è fatto sino ad ora. In due anni anche a Todi si è fatto tanto, si sono mescolate appartenenze diverse per creare un nuovo partito e molti che non avevano mai fatto politica si sono avvicinati.
Il PD che abbiamo in mente non vuole tornare ad esperienze di alleanze fallimentari, tenute insieme solo dall’antiberlusconismo e della spartizione del potere, bloccando qualsiasi tentativo di riformare il paese.
– il Partito Democratico che vogliamo è quello di un grande partito riformista, un partito di largo respiro. Il PD deve tornare ad avere l’ambizione di raccogliere energie nel paese, per tornare ad essere un’alternativa credibile al centro destra; un sogno troppo grande, troppo difficile da realizzare?  È  meglio abbandonarlo? La politica, soprattutto a sinistra, deve essere fatta da persone coraggiose, tenaci e appassionate che hanno voglia di cambiare l’Italia, per riaccendere una speranza e magari un sogno, che più sarà difficile realizzare, più sarà esaltante lottare per farlo diventare realtà.
Non dobbiamo abbandonare il sogno del PD che abbiamo in mente!
Per tutti questi motivi i giovani di Todi credono che, per guidare questo percorso, il miglior segretario sia Dario Franceshini. Indietro non si torna!!!
Comitato dei Giovani di Todi a Sostegno Mozione Franceschini

19 settembre 2009
A Marsciano un "significativo gruppo" si schiera con Bersani e Bottini

In vista della fase congressuale del PD che si svolgerà nei Circoli di Marsciano secondo questo calendario: Cerqueto il 22 Settembre, Spina ed Ammeto il 23, Papiano il 24, Marsciano e San Valentino il 25, Castiglione/San Biagio il 28. Un primo significativo gruppo di iscritti e dirigenti ha diffuso un documento che esprime l’intendimento di sostenere la candidatura di Pier Luigi Bersani a Segretario Nazionale e di Lamberto Bottini a Segretario Regionale dell’Umbria.
Consapevoli che Il Partito Democratico è il partito del nuovo secolo, la più grande intuizione degli ultimi venti anni, ma che ciò che abbiamo fatto nei nostri primi venti mesi di vita non è stato all’altezza del progetto, vogliamo riprendere senza esitazioni il cammino riconoscendo innanzitutto le cose che ci sono da correggere.
I recenti risultati elettorali confermano, anche a Marsciano,  le difficoltà del PD a costruire un soggetto coeso capace di dare risposte nuove che, tenendo fermi i valori di fondo di uguaglianza, solidarietà ed emancipazione, interpretino i problemi nuovi che tanti cittadini vivono e i loro bisogni.
Le nostre esperienze personali ci fanno ritenere quindi che sia davvero necessario impegnarsi in questo  primo congresso del PD, un congresso fondativo.  Siamo convinti che se restano validi i valori fondamentali di un partito laico, riformista e popolare e se il miglioramento della condizione delle persone e delle comunità viene perseguito con coerenza il PD sarà capace, intanto, partendo dalle condizioni materiali dei cittadini di riconoscere il disagio e farsene interprete, senza riflessi ideologici ma senza perdere i suoi valori di fondo. Può accadere così che persone come noi, impegnate in ruoli ed attività diverse tra loro e provenienti da percorsi e storie politiche diverse e in alcuni casi conflittuali, possono muoversi insieme in una direzione radicalmente nuova. Anche per questo è importante una idea di partito, con un forte radicamento sociale e territoriale, ed insieme aperto, capace di discutere e di decidere, di essere considerato attrattivo ed affidabile, che esiste sempre e non solo durante le elezioni, che non indugia sul passato ma che guarda al nuovo.
La scelta di una adesione convinta e collettiva alle candidature di Bersani e Bottini, vuole manifestare la nostra accettazione di valori di riferimento condivisi; non risponde ad una logica di gruppo né di corrente ma allo sforzo di costruire un partito che funzioni, che operi attraverso una partecipazione vera e produca il rinnovamento traendolo dalla realtà del territorio. Per questo abbiamo deciso di contribuire ad una vera discussione politica impegnandoci nel sostegno di candidature che non si rivolgono contro nessuno ma che vivono in piena solidarietà con tutti gli amici e tutti i compagni del PD, comunque la pensino; ma che non rinuncerà, come afferma Bersani, “alla chiarezza delle posizioni politiche”.
Massimo Ceccarelli, Valeriano Tascini, Giorgio Bazzanti, Alvaro Grossi, Nadia Cozzari, Marcello Marchini, Enzo Luchetti,  Alfio Todini, Gabriele Cipriani, Franco Subicini, Gabriele Cozzari, Federico Testadura, Luciano Santoni, Giorgia Bazzanti, Roberto Parasecoli, Fabrizio Giansante, Giulio Canonico, Graziano Gaggia, Claudio Pagnotta Lorenzetti, Valentina Bonomi,  Lorena Mastrini, Marco Scapicchi


18 settembre 2009
Un "figlio" scrive al padre: "tranquillo papà, gli ‘altri’ non mi fanno paura…"

Caro papà, ieri mi hai accompagnato a scuola ed è stato molto bello iniziare con te vicino. Quest’anno mi impegnerò molto per darti molte soddisfazioni, ma non solo sul profitto scolastico.
Si, perché quest’anno, andando a scuola vorrò superare insieme a te, anche quella paura che ci attanaglia tutti  e che a tutti  quotidianamente ci viene propinata. Per fare questo, per superare questa grande paura che mi ha fatto leggere tanta  preoccupazione sul tuo viso l’altro giorno, credo che avrò insieme a me tanti alleati, qui,  proprio a scuola. Quei ragazzini come me, dai nomi impronunciabili, so che mi aiuteranno in questo percorso e sai perché ne sono sicuro? Perché, malgrado qualcuno odori meno di Chanel e più di cipolla, sono a volte  aperti e disponibili, a volte chiusi e scontrosi, proprio come me e come noi che profumiamo sempre.
Caro papà, ho visto come ti sei illuminato quando hanno suonato l’inno di Mameli, anche a me fa lo stesso effetto. Ma hai notato come è piaciuta la colonna sonora de “La vita è bella” anche a quei ragazzini un po’ scuri di pelle? Che anche loro abbiano visto il film di Benigni ed abbiano capito che molti dei loro predecessori ne sono stati tragici protagonisti di quella disumana storia?
Ma forse hanno solo capito che nel film si parlava della grande uguaglianza di tutta l’umanità e che dividersi, avere paura l’uno dell’altro, non  genera altro che questo tipo di mostri spaventosi. Già, caro papà, te l’avevo detto di  vedere il film insieme a me invece di stare a guardare la solita partita di calcio sulla TV del salotto. Se l’avessi fatto,  il primo giorno di scuola ti saresti emozionato come noi ed avresti apprezzato di più anche la musica di Piovani.
Lo sai, papà,  penso che dopo aver iniziato a stare insieme a tutti questi nuovi amici, così poco profumati, a lungo andare noi capiremo meglio molte delle loro tradizioni,  loro apprezzeranno tutte le nostre piccole cose e così  riusciranno a tutelare tutto quello che tu e tanti altri papà avete contribuito a fare e dare alla nostra comunità. Sicuramente allora vivremo, nelle nostre diversità, insieme in pace e fraternamente.
Lettera firmata

17 settembre 2009
Il Pd rompe il silenzio sul Festival: "Todi un palco nuovo come non mai!"

Con la chiusura del Todi Arte Festival si spengono le luce sull’estate tuderte 2009. Un’estate vuota e deludente, con la quale l’amministrazione Ruggiano preferisce non fare i conti, spostando il tiro su cosa si farà per l’estate 2010.
Già lo scorso anno, a chiusura del primo festival diretto da Maurizio Costanzo, evitando le stringenti domande sull’impiego dei molti soldi a disposizione (compresi i 400 mila euro del Ministero), il centrodestra preferì parlare d’altro, promettendo per l’edizione 2009 cose che non si sono poi riscontrate nei fatti.
Si annunciò un festival sul tema “Tra sogno e realtà” e ci siamo ritrovati, invece, un festival “di resistenza”, ben lontano dal sogno, inchiodato dalla realtà. Si fecero propositi sull’anticipazione del programma in primavera ed, invece, quest’anno il programma è giunto ancor più tardi che in passato. Si promise una delocalizzazione del festival a vantaggio del territorio e nulla di tutto ciò è accaduto. Si annunciarono spettacoli rimasti irrealizzati, mai rappresentati.
Se Ruggiano ed i suoi fanno finta di nulla, noi crediamo, invece, sia giusto rimanere all’oggi ed affrontare le questioni aperte che l’estate appena trascorsa ci ha consegnato. Sarà bene premettere che quella appena trascorsa è la terza estate delle cinque previste per l’amministrazione Ruggiano: nessuno ne vuol parlare nel centrodestra tuderte, ma il tempo è passato ed il momento dei bilanci si avvicina. Qualcuno è ancora con la testa alla campagna elettorale del 2007, ma, per quel che riguarda le estati da programmare, sono più quelle passate, che quelle di fronte.
La premessa serve a dire che, rispetto al passato, non si registrano apprezzabili miglioramenti. Anzi, sembrano evidenti alcuni segnali di indebolimento nella programmazione delle attività estive e poco tempo rimane a Ruggiano per invertire la rotta.
L’icona di questa ultima estate tuderte è senza dubbio quel palco sulla piazza principale della città lasciato vuoto per venti giorni d’agosto. Un palco vuoto come non mai, che ha suscitato e suscita domande: perché l’amministrazione comunale ha scelto di annullare, quest’anno, manifestazioni che portavano in città eventi culturali ed artistici in grado di ravvivare la quotidianità estiva e di fare da supporto alle attività più strutturate, prima fra tutte il festival? Perché interrompere l’esperienza del Prima e dopo Festival, di Todi Notte, del Tuderock? Perché non trovare il modo per dare spazio alle tante compagnie teatrali presenti in città?
Perché – insomma – puntare tutto su un festival tardivo ed incerto, lasciando passare l’estate in silenzio? Perché tanta attesa per un festival così?
Un programma molto debole, senza un tema prevalente (necessario per un festival), con alcuni – pochi per la verità – sprazzi di teatro, ma fatto, per lo più, di spettacoli improvvisati, più simili a puntate televisive di un talk-show che a momenti intensi di teatro. Il tutto dentro ad alcuni errori strutturali: la scelta di fare il festival a settembre inoltrato, il programma definito a 15 giorni dall’inizio della manifestazione, la totale assenza di promozione, gli spettacoli all’aperto (si pensi alla serata inaugurale) senza soluzioni alternative in caso di maltempo, le cene ed i buffet inelegantemente sovrapposti e frapposti agli spettacoli, la serata conclusiva sottotono e timida, ennesimo collage con il sapore di “rimedio”.
È inutile negarlo, non serve far finta di nulla: questo festival ha suscitato come non mai riflessioni che non possono essere più taciute: la formula del festival, così come concepita molti anni fa, è ancora attuale? È questo il primo festival “di resistenza” ospitato a Todi o forse lo erano già le edizioni precedenti in cui scarseggiavano i mezzi economici (tranne quella del 2008, con i 400 mila euro stanziati dal governo di centrosinistra)? Quale la funzione di un festival come questo? Serve a Todi un festival “di resistenza” (seppur condivisibile, visti i tagli del governo Berlusconi al fondo per lo spettacolo)? Si raggiungono, sia sul piano artistico-culturale che sul piano turistico-ricettivo, risultati apprezzabili? Quale riscontro sui media nazionali? Le risorse, ingenti, che Comune, Regione, Provincia e privati destinano ogni anno a Todi per questa manifestazione potrebbero essere spese più utilmente in altro modo? È meglio, per esempio, un periodo intenso di attività sul finir dell’estate, come è oggi il festival, o immaginare qualcosa che dissemini sui tre mesi estivi iniziative di richiamo capaci di portare a Todi molte presenze, come ha dimostrato la lodevole iniziativa del luglio scorso con il concerto dei Jethro Tull? Brutalmente: meglio 5 eventi forti e di richiamo distribuiti tra la fine di giugno ed agosto o una settimana di festival a settembre? E poi, ancora, guardando i numeri sulle presenze del festival, sempre ufficiosi, mai ufficiali (a proposito, attendiamo ancora risposte sull’edizione dello scorso anno!): quanti di questi migliaia di spettatori sono tuderti? Quanti pagano, quanti entrano gratuitamente, grazie anche ai tanti inviti e biglietti distribuiti dall’amministrazione comunale? E dei turisti, quanti giungono a Todi per il festival e non si trovano già qui per altro? Quante sono realmente le presenze in strutture ricettive da attribuire al festival? Lo scorso anno si registrarono, nel periodo del festival, molte presenze in meno rispetto all’anno precedente e nessuno rispose al Partito Democratico che chiedeva ragione dei numeri.
Il festival appena concluso, insomma, ha convinto gli amministratori di Todi, molto meno la città e abbiamo la sensazione sia piaciuto molto più agli organizzatori che agli spettatori.
Su questo e su molto altro si dovrebbe avviare nelle sedi opportune una seria discussione, prima di prendere decisioni per il futuro, coinvolgendo la città e gli operatori economici, che chiedono giustamente maggiore ascolto e collaborazione.
Il centrodestra non può continuare ad evitare il confronto, come già fatto in passato. La discussione su questi temi non è più rinviabile e questo è il tempo migliore per farla, in attesa che arrivi la quarta delle cinque estati dell’era Ruggiano, quella del 2010.
Partito Democratico Todi


16 settembre 2009
Il traffico a Todi è materia da quiz di Mike Bongiorno!

"Allora, signora Longari, eh! Mi raccomando, eh! Questa sera abbiamo una materia difficilissima, che riguarda il traffico nella città di Todi, eh! Speriamo che sia preparata bene: ha trenta secondi per rispondere alla prima domanda".
"Lei signora Longari mi deve dire se il traffico a Todi per la vigilia di Natale è aperto o chiuso? Siamo pronti, eh! Via con il cronometro, con calma signora Longari Eh! C’è tempo, ci pensi bene…".
– Credo che sia chiuso signor Mike –
"Ahi ahi ahi! E’aperto signora Longari, è aperto! Ci possiamo rifare con la seconda domanda, eh! Mi raccomando, eh! Non si perda d’animo, si concentri".
"Secondo Lei la telecamera che si trova all’ingresso della Consolazione è attiva e funzionante o no?".
– Mi butto signor Mike: è attiva, come in tante altre città d’Italia –
"Ahi ahi ahi! Mi dispiace signora Longari, del resto eh, l’avevo avvisata, eh, che questa era una domanda difficilissima, pochi sanno che la telecamera a Todi ci sta per finta, eh!".
"Passiamo alla terza domanda eh! Non è semplice neppure questa, eh! Mi raccomando. Siamo pronti?".
"I commercianti di Todi preferiscono che il traffico per il centro rimanga aperto quando è nuvoloso, quando c’è il sole o quando tira vento? Via con il cronometro!".
– Mi faccia pensare un attimo signor Mike… quando c’è il sole! –
"Ahi ahi ahi! signora Longari! Vogliono che sia aperto sempre anche se nevica! Del resto l’avevo avvisata eh! Stiamo parlando di una materia difficilissima eh! eh".
"Siamo all’ultima domanda signora Longari, eh! Si può ancora rifare eh! Si concentri bene!".
"Lei mi deve dire di queste tre date qual è che è stata scelta per la definitiva chiusura del traffico al centro storico: 2050, 2085 o 3020? Via con il tempo!"
– Io credo, non vorrei sbagliarmi signor Mike… 3020!? –
"Risposta esatta! Complimenti signora Longari, si conferma campionessa di Rischiatutto! Ha risposte, eh, ad una domanda veramente difficile, eh! Del resto a Todi la questione del traffico è materia mica da ridere, eh!".
Vi saluto gentili telelespettatori, alla prossima puntata! Allegria, Allegria, Allegria!".
Lettera firmata


15 settembre 2009
Ieri ho avuto il dubbio di aver iscritto mio figlio ad una scuola non italiana…

Ieri 10 settembre si sono riaperte le scuole. Per mio figlio, e quanti nella stessa condizione, si tratta di un giorno importante: il passaggio dalle elementari alle medie. Debbo dire che è stata una bella giornata; tutti gli alunni della scuola, parlo di quella del mio comune B.Moneta di Marsciano, radunati di fronte all’ingresso. C’è stato il messaggio di benvenuto da parte della dirigente scolastica, seguito da una breve esibizione degli insegnanti di musica che hanno esguito due brani: l’Inno di Mameli e "La Vita è Bella" dall’omonimo film.
Ho particolarmente apprezzato, anche simbolicamente e trovandolo educativo e rispettoso, l’esecuzione dell’Inno Nazionale, anche perchè da lì a poco dopo ho avuto serie perplessità su dove realmente mi trovassi: infatti è iniziato l’appello degli studenti delle prime classi, subito con una prima serie di cognomi stranieri, che la dirigente ha avuto non pochi problemi a pronunciare. Certo naturalmente c’erano anche dei connazionali, ma proseguendo nei vari appelli, non ho potuto fare a meno di notare della elevata quantità di presenze extracomunitarie.
Non che questo sia una presa di posizione contro qualcuno, ma certo che essere sicuro di aver iscritto mio figlio ad una scuola italiana è stato motivo di forte dubbio, altro che 30 per cento, con buona pace degli amministratori locali e regionali, che si ostinano a propinare presenze di poche centinaia di persone. Ma questi non girano per Marsciano (o anche Perugia, Terni, etc.)?
Basta farsi un giro nel pomeriggio ai pomposamente definiti "giardini" pubblici del centro e vedere la percentuale degli italiani rispetto agli altri durante la settimana, dove la maggior parte delle panchine oltre ad altre sedie portate lì da chissà dove, sono occupate da persone con passaporto estero, e scusate la forza della descrizione, molti di questi uomini sono intenti a far pulizia dei propri piedi appoggiandoli sulla seduta, ed asportando gli eccessi di chissà cosa, passandosi le dita delle mani tra quelle dei piedi, per poi pulirle di nuovo sulla seduta, dove in seguito, qualche ignaro altro, bambini compresi, andranno a sedersi od arrampicarsi. Certo non tutti lo fanno, ma parecchi. Questo nei giorni feriali: per la domenica non c’è problema: italiani non ne trovate.
Roberto Proietti


14 settembre 2009
L’avvenire, quale avvenire? Da dove cominciare?

Passata la calura di un’estate incandescente si torna a riflettere con la mente rigenerata dal clima fresco di Settembre. Sfogliamo i giornali con le mani asciutte e gli occhi curiosi in cerca di notizie rassicuranti e idee da condividre ma, ahimè, come in un documentario del dopoguerra ti trovi davanti le macerie di quella prima Repubblica che aveva iniziato la fase decadentista da diversi anni.
Tosati gli Agnelli e sconsacrati i De Benedetti, la chiesa con i vescovi purpurei, colti dall’euforia di consensi inattesi sia da destra che da sinistra, aggredisce il cavaliere che, disarcionato, reagisce e querela. Sfilano come in una parata di circensi ex comunisti e pentiti fascisti, gli uni arrancano e si azzuffano, gli altri li guardano e sfoggiano camicie sbiadite adatte al recente matrimonio già fortemente in crisi.
In verità la scelta non era stata bene-detta in modo unanime dalle due casate ed era quasi un divorzio annunciato. Tradimento o disamore? Una trama a due fili sfibrata e lacera che non prometteva tessuti di qualità. In un angolo Boffo, con quel sorriso buffo, che lascia l’Avvenire. E pensi. Già, l’avvenire, quale avvenire? Da dove cominciare?
Dalle macerie dei grandi poteri economici, politici e religiosi dovrebbe rinascere la seconda Repubblica. Purtroppo tra i blasoni, le bandiere e i rosari impolverati ci sono anche gli ideali persi nella corsa collettiva al potere. E’ un virus il "potere" e aggredisce tutti sia a destra che a sinistra. Per queste tre sillabe si vende e si compra, si rinnega e si tradisce, si abbassano gli scudi e si chiudono i pugni, tutto e subito. Intorno a un tavolo avviene la metamorfosi politica, si sconfessa il passato e nel giro di un’ora si sposa la causa dell’avversario di ieri. Per il potere si mercificano promesse, si spartiscono teste senza tener conto del contenuto, si svalutano ideali e idee. Allora assistiamo al grande ballo in maschera tra armature vuote di calviniana memoria, si torna al gioco infantile "strega cambia colore".
Da qui il caos mentale, il disorientamento totale che genera irrimediabilmente sfiducia e disinteresse. I margheritini, già democristiani, sono massificati con il PD ma se ne distacca una parte che fluttua qua e là. Un drappello di ex missini si dirige a sinistra in cerca di una "nuova opportunità"…E’ un amalgama plastico, è un moto perpetuo e soggetto a variazioni di forma e di consistenza. E tutto poggia sui rottami di questa Italia confusa, stanca e sempre più lontana dai palazzi dove i balli avvengono. I più non sono stati invitati e hanno perso la speranza di un annuncio. Ma chi si ferma è perduto. La gara è allettante e la prossima consultazione è vicina.
Sabato 12  Settembre  a Gubbio, chiusura dei lavori della scuola di formazione del PDL, nulla di nuovo e di imprevedebile. Un sottotono univoco in sala delle conferenze, un andirivieni generale in un clima disattento ma fuori, tra auto blu e guardie del corpo, capannelli di aspiranti al trono o di cariche minori, purchè al potere.
Cellulari incollati alle orecchie, saluti d’intesa, frasi e parole dette e non dette, fogli di giornale sparpagliati da una folata di vento ad insegnare la precarietà dell’essere e delle cose. Una domanda sorge spontanea. Ma chi sta pensando ai problemi della gente?! Mettersi a ragionare sulle condizioni di un territorio o sulla possibile ricostruzione degli impianti valoriali di una comunità è troppo impegnativo.
Allora che fare? Vorrei che uscisse sulle pagine di un quotidiano un avviso urgente. "Cercasi materiale umano con fisionomia nuova, integra e disinteressata, senza maschera e che non sa "ballare" perchè il lavoro da svolgere sarà lungo, faticoso e molto molto serio. C’è da rimettere in piedi, prima di tutto, la dignità d’Italia e non si potrà fare se prima non si toglieranno dalla polvere gli ideali e la tradizione culturale che sono la spina dorsale e il profilo della nostra civiltà. L’opera è ardua ma sarà gratificante il risultato che otterremo. Non è prevista altra retribuzione ma è sicura la grande soddisfazione. Quella di aver ridisegnato la nostra identità".   
Gaetana Luchetti – Marsciano

12 settembre 2009
Inesattezze e falsità intorno al biodigestore di Olmeto

In merito agli articoli apparsi in questi ultimi giorni sulla stampa locale (“Corriere dell’Umbria” 10 settembre “Nuovo terreno per i liquami: per il biodigestore  si profila la riapertura” e “Giornale dell’Umbria" 11 settembre “Biodigestore nuovo sopralluogo”), Comune di Marsciano e  SIA Spa con un comunicato congiunto invitano ad evitare  sospetti e affermazioni non corrette perché solo svelenendo il clima si concorre ad aiutare decisioni imprenditoriali e politiche (qualunque esse siano) che vadano davvero nel senso del bene comune, della salvaguardia dell’ambiente e del sostegno  alle vocazioni economiche del territorio. Rispetto alle notizie riportate:
AUTOMEZZI DI NOTTE
Smentiamo categoricamente l’ipotesi di presunte attività notturne o movimento automezzi presso l’impianto. Dal 14 agosto, giorno di chiusura del depuratore, nell’impianto entrano solo mezzi relativi al servizio di Igiene Ambientale. Nulla vieta che dalla strada, che è pubblica, siano transitati automezzi che nulla hanno a che fare con le attività dell’impianto.
INTERVENTO CARABINIERI
Il Comando dei Carabinieri di Spina è stato allertato da una telefonata   dopo la mezzanotte di mercoledì 9 settembre che segnalava rumori provenienti dall’impianto. Una pattuglia si è recata all’impianto, non è assolutamente entrata all’interno e dall’esterno  della recinzione  ha rilevato  un rumore proveniente dalla tettoia posta ai piedi di uno dei  biodigestori . Sotto la tettoia si trovano i compressori  che entrano automaticamente  in funzione, con cadenza prestabilita,  per tenere in agitazione i liquami all’interno del digestore. Questa funzione deve assolutamente essere espletata  per mantenere in sicurezza l’impianto.
RIFIUTI OSPEDALIERI E NON SOLO
L’Amministrazione Comunale di Marsciano  smentisce, ancora una volta, in modo categorico,  che presso l’impianto vengano raccolti “rifiuti ospedalieri e non solo” come  affermato sulla stampa. Si tratta di voci infondate con il solo obiettivo di gettare discredito sull’operato della Società di gestione che nelle sedi e nei modi opportuni attiverà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e del proprio operato.
NUOVA “LAGUNA”
L’Amministrazione Comunale di Marsciano  smentisce poi in modo categorico le affermazioni del “CORRIERE DELL’UMBRIA” riportate in data 10 settembre che si stia operando per realizzare una terza laguna. Si stà lavorando invece per mettere in sicurezza le lagune esistenti.
Ci auguriamo infine che si metta fine alla diffusione di notizie false ed allarmistiche che creano solo ostacoli alla volontà di risolvere i problemi ambientali e della zootecnia locale.
SIA spa e Comune di Marsciano

11 settembre 2009
Strade asfaltate di fresco ma male: verificare prima di pagare

Nel mio soggiorno in Umbria sono venuto a conoscenza del vostro quotidiano online che, come ho rilevato, tratta i problemi dei comuni della provincia di Perugia.
Recentemente  in Montignano Massa Martana è stato aperto un Relais con centro benessere molto accogliente ma la strada di accesso era alquanto dissestata per cui sono stati eseguiti i lavori di asfaltatura. Purtroppo  ritengo non eseguiti come si deve: il tappeto presenta grosse lacune (pietrisco troppo grosso touvenant)  senza che sia stato posto successivamente un tappetino più fine, per cui quando verrà la stagione fredda e piovosa si sgretolerà anche perchè in detta strada transitano grossi automezzi e trattori agricoli.
Gradirei se da parte vostra vi fosse un accertamento al riguardo al fine di invitare chi di competenza, prima del pagamento dei lavori, all’accertamento della perfetta esecuzione dei lavori di asfaltatura con la firma del tecnico acceratore.
Pietro Montesissa

11 settembre 2009
Anche da Todi preoccupazione per la crisi Emicom di Massa Martana

Desidero manifestare la mia preoccupazione per la situazione dell’azienda Emicom di Massa Martana che sta assumendo contorni incerti ed allarmanti.
L’azienda suddetta, da anni leader italiana e fra i leader europei nel settore delle comunicazioni, sta attraversando un periodo di serie difficoltà legato alla congiuntura economica sfavorevole e ad altri molteplici fattori.
Fra trattative, piani di salvataggio, ed accordi di varia natura non si è giunti ancora a nessun tipo di certezza sul futuro dell’azienda massetana.
L’azienda, negli anni scorsi, ha vissuto una crescita esponenziale grazie alle abili strategie messe in
campo dalla proprietà, divenendo in breve tempo punto di riferimento del settore-telecomunicazioni, creando le premesse per la presenza di un vero polo industriale a Massa Martana
Basti pensare che vi lavorano oltre 500 dipendenti, senza contare l’indotto che si è creato nel tempo per altre imprese del territorio; opportunità di lavoro che hanno consentito alle zone di Todi e Massa Martana di garantire un ottimo livello occupazionale creando sviluppo e benessere.
Inoltre il gruppo Emicom è da sempre attivo e partecipe nel campo del sociale, dello sport e della cultura con collaborazioni e sponsorizzazioni nel territorio della Media Valle Tevere.
Ora c’è il serio rischio che tutto ciò finisca; ora c’è il serio rischio che molti dei dipendenti si ritrovino senza lavoro, nonostante gli ammortizzatori sociali, comunque insufficienti, messi in campo. Lo spettro della cassa integrazione è destinato a materializzarsi già dalla prossima settimana per gran parte dei lavoratori nella sede di Massa Martana e Terni.
Anche le trattative in corso porterebbero al salvataggio solo di una parte dei lavoratori, ed è del tutto evidente che una realtà territoriale come la nostra, non può permettersi il lusso di lasciare che la Emicom si ridimensioni drasticamente fino a correre il rischio di sparire.
A tal proposito, è a dir poco spiacevole il silenzio delle istituzioni, in particolar modo di chi è chiamato a governare il territorio di Massa Martana; tale crisi andrebbe affrontata mettendo in campo tutti gli strumenti e le opportunità possibili, senza lasciare nulla di intentato, invece gli organi preposti se ne stanno da parte con le mani in mano.
L’Amministrazione Comunale di Massa Martana avrebbe dovuto già da tempo sollecitare una discussione in Consiglio Regionale, attraverso la presentazione di documenti volti alla ricerca delle possibili soluzioni.
La realtà imprenditoriale rappresentata dalla Emicom e dalle società ad essa collegate, va salvaguardata  e appoggiata in questa delicata fase di riorganizzazione; il mio auspicio è che tutte le istituzioni ne prendano veramente atto permettendo il salvataggio di molti posti di lavoro, che nella Media Valle Tevere costituiscono un patrimonio sociale ed economico importante ed irrinunciabile.
Claudio Ranchicchio – POPOLO DELLA LIBERTA’ TODI

10 settembre 2009
Il Pdl di Massa Martana: "La Bruscolotti predica bene e razzola male"

Dopo aver letto le dichiarazioni fatte dal segretario regionale del Partito Democratico Maria Pia Bruscolotti, è quantomai opportuno intervenire di nuovo, dopo averlo fatto già nello scorso mese di giugno, sulla questione della legge elettorale regionale, che nel mese di settembre tornerà in Consiglio Regionale per la votazione in seconda lettura.
Il segretario regionale del PD dice "…nel Partito Democratico siamo tutti favorevoli ad andare nella direzione della riduzione dei costi della politica, per cui la modifica dello Statuto, proposta dal PD (abolizione del listino e riduzione dei Consiglieri da 36 a 30) è un passo molto importante, che sancisce, in modo evidente, la necessità di intervenire dall’interno delle Istituzioni per dare vita ad un processo virtuoso, capace di determinare la riduzione dei costi della politica…".
Come al solito tante belle parole, ma che in realtà danno la giusta dimensione del mare di "doppiezza" in cui naviga la politica della attuale segreteria regionale piddina. Ci domandiamo: è politicamente corretto, proporre una cosa a livello Regionale e come sindaco fare esattamente il contrario?
Forse saremo degli ingenui, ma secondo noi l’affidabilità di un politico nasce soprattutto dal fatto che debba coerentemente  sostenere una  proposta politica in cui crede, indipendentemente dal luogo e dalle funzioni che ricopre. Ma forse si  pretende troppo da chi, ormai  entrato nella parabola discendente del suo mandato politico, può permettersi di dire tutto ciò che vuole, tanto…
PDL Massa Martana


10 settembre 2009
Benpensanti, integrazione e intolleranza

Integrazione: Sillabazione/Fonetica [in-te-gra-zió-ne]. Dal lat. integratio¯ne(m), deriv. di integra¯re ‘integrare’. Definizione:  l’integrare, l’integrarsi, l’essere integrato; Integrazione sociale, disponibilità degli individui di una società a coordinare le proprie azioni mantenendo a un livello tollerabile i conflitti | integrazione razziale, fusione della popolazione bianca e di quella di colore in un’unica comunità; si oppone a segregazione razziale.
Questa piccola ed umile lezione, è per voi, cari cittadini di Todi; è per voi, che non sapete che l’integrazione, insieme ad altre più o meno inflazionate parole, è la base sulla quale costruire il mondo di domani. Questa, è la lezione che i soliti benpensanti, al riparo dietro le loro più o meno spesse, calde ed insonorizzate pareti, si sentono in dovere di darvi. Questo, è il punto dove vogliono focalizzare l’attenzione degli ignari lettori che, estranei ai fatti, preferiscono magari credere a qualcosa di plausibile, a qualcosa di cui chi scrive non ha dubbi, piuttosto che a qualcosa di presunto. E allora, ecco che quei comportamenti molesti denunciati dai residenti, diventano tutto ad un tratto "presunti", ed il loro diritto ad un quieto vivere diventa di colpo intolleranza, inciviltà, egoismo.
Poco importa poi, se i disturbi alla quiete pubblica e alla pacifica convivenza non sono altro che la punta di un iceberg che, contro le leggi della fisica, si muove completamente emerso dall’acqua, mostrando tutto quello che normalmente dovrebbe rimanere celato alla vista ma che nonostante la sua innaturale evidenza, sembra ugualmente sparire davanti agli occhi di chi non vuol vedere.
Chi vuol vedere invece, o per meglio dire chi è costretto a vedere, sa benissimo che una certa zona della nostra meravigliosa Città è meglio non viverla, onde diventare involontari protagonisti di situazioni spiacevoli. Ecco, penseranno, l’ innocuo e comunque sia presunto schiamazzo notturno già si sta trasformando in qualcosa di più grande, di più pericoloso, di molto più pericoloso. Penseranno che è il classico ingigantire le cose degli intolleranti, il classico additare lo straniero degli xenofobi, il desiderio di supremazia territoriale e razziale dei fascisti. Pensate quello che vi pare, non siamo qui a cercar di far cambiare idea a qualcuno, siamo solo qui a dare quella solidarietà che tanto vi piace sventolare nel momento del bisogno; solamente che noi la diamo agli altri, a quelli che se la meritano, a quelli che subiscono, a quelli che rivendicano il legittimo, e spesso niente di più.
Gli intoccabili invece, quelli che la sera sfogano con grida e altro la loro frustrazione per non sentirsi abbastanza integrati nella nostra comunità, li lasciamo a voi, certi che con le vostre cure si rimetteranno in breve tempo. Noi pensiamo ai cattivi, non vi preoccupate, staremo più che attenti; nel frattempo, l’iceberg continuerà a muoversi, e chissà che un giorno non vada a sbattere in faccia a chi troppo spesso chiude un occhio (ed a volte entrambi), convinta del fatto, che ciò che non si vede non esiste.
Federico Ranieri – Casapound Todi


8 settembre 2009

La Rsu della Veralli-Cortesi solidarizza con il vice presidente dimissionario

In relazione alle dimissioni del Consigliere Giorgio Pordenoni si vuole esprimere solidarietà allo stesso poichè si è sempre dimostrato sensibile alle problematiche del personale dipendente e del servizio presso la struttura, grazie alle sue doti umane e professionali.
Si vuole inoltre dare atto dell’impegno costante del Consiglio di Amministrazione il quale, già dai primi giorni dell’insediamento, si è dimostrato attento ed interessato per dialogare con il personale dipendente e le organizzazioni sindacali.
Gianni Sistoni Pepparoni- RSU A.P.S.P. Veralli-Cortesi

7 settembre 2009
L’Italia dei Valori dell’Umbria si interessa alla cauzione Umbra Acque

Il Dipartimento Ambiente, Energia, Urbanistica e Centri Storici, Territorio e Infrastrutture dell’Italia dei Valori dell’Umbria sta seguendo con attenzione e  in stretto contatto con il Comitato pro Acqua, la vicenda relativa alla richiesta da parte dell’Umbria Acque SpA dell’adeguamento al deposito cauzionale per gli utenti che non hanno la domiciliazione bancaria della bolletta idrica.
Il deposito cauzionale, previsto dallarticolo 21 del regolamento della Società gestore del servizio idrico nella stipula di un nuovo contratto, potrebbe essere un balzello fuori legge secondo il codice civile italiano e non in linea con le norme della Comunit Europea.
E necessario fare chiarezza sulla questione: per questo, il Dipartimento Ambiente, insieme ai rappresentanti dell’Italia dei Valori nelle istituzioni, si  impegnato a sottoporre il problema al Ufficio Regionale IdV Umbria il prossimo 8 settembre e, se sar necessario, si attiverà per definire le tutte iniziative ed i provvedimenti da intraprendere.
Idv Umbria

6 settembre 2009
Epifani (Fiamma Tuderte) risponde ai Piddini di Todi

L’ultimo documento dei Piddini, sempre roboanti di saccenteria, di là dell’argomento che viene trattato sui contributi comunali ad imprese e famiglie, sul quale ha già risposto esaurientemente e puntualmente il PdL, affonda nel ridicolo con la reiterata accusa verso chi “vuol mettere su gazzarra”. Già, a loro “non interessano le polemiche sul passato, spesso fondate sulla menzogna”. Bene, l’uso dell’avverbio spesso è già un’ammissione di colpa ed è un riconoscimento al fatto che, almeno per talune volte, sono polemiche ed accuse che hanno consistenza.
Loro “non raccolgono le provocazioni che affondano radici nel passato”. Comodo eh? Quando si lascia la conduzione di una qualsivoglia azienda si passano le consegne e chi arriva deve controllare che tutto sia andato per il giusto verso, pretendendo di sapere come mai l’azienda versa in così disastrose condizioni economiche e strutturali. E’ vero, non rispondete alle accuse circostanziate e con tanto di supporti probanti, ma non per evitare gazzarra e provocazioni, bensì perché non sapete come discolparvi da decenni di amministrazione (chiamiamola pure allegra) irresponsabilmente pregna di interessi politici e personali. Basta fare una piccola panoramica su temi posti all’attenzione di tutti i cittadini e sui quali l’unica vostra difesa è un silenzio che profuma di omertà.
C’è stato un ispettore della Ragioneria dello Stato che ha stilato una relazione dove ha scritto che decine di vostre delibere sono illegittime. Delibere con le quali avete, sempre a suo affermare, elargito oltre un milione di euro illecitamente e che si raffigura in questi atti amministrativi un danno erariale. Di questo rapporto ne siete in possesso e quindi l’avete letto e quindi ne conoscete il contenuto. E’ una provocazione di chi la butta in gazzarra o è un documento concreto che vi accusa di una pessima amministrazione della cosa pubblica?
Mentre noi si vende un immobile per più di un milione di euro, che voi volevate alienare per un quarto di tale somma e che avete dato in affitto per 75 euro mensili, voi avete acquistato un capannone per due miliardi e mezzo che oggi, per stima in eccesso, non si venderebbe che per un milione e seicentomila delle vecchie lire. E’ così o no che con questa operazione, non certamente confacente per il Comune, qualcuno si è fatto i propri interessi? Sareste capaci di farci rivendere il capannone per la stessa cifra con la quale l’avete comperato? Chiedervi conto di ciò è una provocazione od una legittima pretesa di chi oggi amministra la comunità tuderte?
Andiamo avanti. Dal 1985 ad oggi, quel carrozzone della cooperativa Camevat, da voi voluta fortemente, è fallito e la Regione dell’Umbria chiama in causa i vari suoi presidenti ed amministratori (tutti esponenti ed attivisti di Sinistra) per l’enorme buco finanziario. E’ vero che, pur di tamponare i dissesti economici della cooperativa, avete architettato un diabolico contratto capestro per dare in affitto le terre dell’Etab e della Veralli?
Innegabile è la situazione di tutto disagio per i tuderti che investe la Sanità ed il nostro nosocomio. E’ vero o no che avete svenduto (da quel momento sono cominciati i guai per il nostro ospedale) la sede dell’allora Unità Socio Sanitaria Locale a Marsciano per la presidenza di quel carrozzone del Consorzio Economico Urbanistico? E vero o no che avete assistito passivamente e da complici al depauperamento dei servizi ospedalieri di Todi?
Certo che non siete interessati al passato! L’ispettore ha riempito 140 pagine “elogiando” la vostra maniera di amministrare, ma ce ne vorrebbero altre e tante per aver un quadro completo di questo passato che vi pesa sullo stomaco. Con queste e tante altre testimonianze delle vostre malefatte vi sentite sotto sferza e vorreste con un colpo di spugna acquistare una verginità politica con la sfrontatezza di criticare gli altri, magari non con l’esperienza amministrativa come la vostra, frutto di sessanta anni di strapotere, magari soggetti a situazione di difficoltà finanziarie, ma certamente non inclini a compiere malefatte politiche come le vostre. L’oggi amministrativo e la proiezione futura di un rilancio socioeconomico della Città è strettamente legato alle scelte, alle cose fatte male o non fatte, delle quali siete imputabili e ci sarà sempre qualcuno a porvi davanti a queste vostre responsabilità.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

5 settembre 2009
Il sindacato sul Gruppo TKL AST e sue controllate e consociate

La FIM CISL di Terni ritiene che i dati macro economici e il ventilato riassetto organizzativo  annunciato da TK AG e ancora non definitivamente presentato, hanno già riscontrato nel sito produttivo di Terni, forti e preoccupanti ricadute a partire dalle scelte di razionalizzazione effettuate nel TUBIFICIO di Terni e alla decisione di incorporazione societaria della TITANIUM che destano già da soli forti preoccupazioni.
La FIM CISL di Terni, nel ritenere non condivisibile il progetto di accorpamento societario annunciato da TK AG che vede coinvolto il sito di Terni, esprime la sua contrarietà all’ipotetica e non remota conseguenza della perdita delle produzioni di titanio effettuate nel sito di Terni.
La FIM CISL di Terni ritiene non condivisibile la scelta fatta da TK AG di chiudere gli Uffici Vendite di Milano e di trasferirli  presso la VDM, rendendo, tale scelta, di fatto cieca la produzione di coils, tubi e lamiere effettuate a Terni e rendendo il sito ternano dipendente da strategie ricollocate dentro VDM scelte che svuotano di contenuti decisionali  Terni e rendendo di fatto il nostro sito uno stabilimento terzista che opera a nome e per conto di altre società del Gruppo TK AG.
La FIM CISL di Terni nel ritenere irrinunciabile la strategicità del sito e delle sue produzioni anche per il valore che ricopre per il sistema Italia, ritiene che per l’importanza che il sito ternano ricopre occorra una indispensabile iniziativa congiunta di "tutti" i soggetti direttamente interessati quali: Associazioni Datoriali, Istituzioni Locali e Governo Nazionale a salvaguardia di questo strategico settore industriale anche a fronte di una crisi che da globale sta assumendo connotazioni e ricadute locali e a scelte organizzative che la multinazionale tedesca sta operando in tutti i suoi settori e che potrebbero vedere il sito di Terni fortemente penalizzato nonostante i prezzi già pagati con la chiusura del magnetico, del sito di Torino e di una riorganizzazione già fatta in precedenza e per tempo.
La FIM CISL di TERNI ritiene che le ricadute congiunturali e i riassetti riorganizzativi di TK AG possano avere pesanti ricadute anche nella seconda azienda del territorio e nei servizi che ILSERV presta a TKL AST. I bassi volumi produttivi, la presenza della CIGS, gli investimenti operati da TKL AST possono essere tutti elementi con forti ricadute negative sull’occupazione.
La FIM CISL di TERNI nel ritenere strategica la presenza dell’ILSERV nel territorio ternano reputa indispensabile la presentazione di un serio piano industriale che mantenga la presenza occupazionale.
La FIM CISL di Terni nel riscontrare una minima e leggera ripresa delle produzioni del tubo per marmitta auto, esprime forti preoccupazioni su una più robusta ripresa dei volumi legati alla scadenza degli incentivi del settore auto e dall’uscita della crisi e del non ricorso agli ammortizzatori sociali.
Delibera Fim Cisl di Terni

5 settembre 2009
Il centrodestra di Todi guarda sempre sullo specchietto retrovisore

Sul ritardo nell’assegnazione dei contributi comunali ad imprese e famiglie il Popolo delle Libertà di Todi, con la solita noiosa tiritera, dandoci dei professori, accusandoci di manovre segrete nel palazzo e lamentando (peraltro non chiamato in causa visto che abbiamo chiesto spiegazioni al Sindaco e all’assessore Ciani) l’assenza delle nostre proposte, continua a sviare i discorsi. A noi non interessano le polemiche sul passato che, peraltro, il centrodestra fonda spesso sulle menzogne. Continuino pure a marciare con la retromarcia, attaccati allo specchietto retrovisore!
A noi interessa discutere del presente e del futuro della città. Per questo non raccogliamo da tempo alcuna provocazione che affondi le radici nel passato. Affrontiamo i temi concreti ed attuali, pensiamo a Todi ed al suo futuro.
Chi vuol metter su gazzarra, lo faccia da solo! Del resto, i cittadini sapranno fare da soli le necessarie valutazioni su come amministrava il centrosinistra e su come sta amministrando il centrodestra. Non c’è bisogno di nostre sollecitazioni!
Sollecitazioni, invece, necessarie, per quel che riguarda l’attività di questa amministrazione ed i problemi che la città ed i suoi abitanti si trovano ad affrontare.
In questo caso, parliamo delle conseguenze di una crisi che nasce nel 2008 e che l’Amministrazione avrebbe dovuto fronteggiare con determinazione e lungimiranza per la parte di sua competenza. Che c’entrano le discussioni sul passato, dunque?
Nei giorni scorsi abbiamo fatto notare che da mesi ci sono a disposizione 40 mila euro per imprese e famiglie che giacciono nelle casse comunali, perché l’amministrazione non lavora alla loro erogazione. Questo è un fatto, non un’illazione! E non servono “soffiate” dal palazzo per saperlo. In Consiglio sono state discusse le somme e le modalità e ad oggi nessuna impresa e nessuna famiglia hanno beneficiato degli aiuti.
In Consiglio avevamo portato proposte serie e credibili, applicate in altri comuni, anche molto vicini a noi, che solo l’arroganza e l’ignoranza di chi sta amministrando Todi può aver ritenuto irrealizzabili. È molto più probabile che non abbiano capito la proposta! Tant’è vero che citano i fondi della Regione, messi a disposizione attraverso Gepafin, che sono una cosa ben diversa dalla nostra proposta. Resta solo un fatto, quello da noi denunciato: in 5 mesi il centrodestra non è riuscito ancora a trovare le modalità di erogazione dei contributi. Vorrebbero farci credere che per scrivere un bando siamo necessari 5 mesi?
Sostengono che in Comune non hanno trovato bandi del passato da copiare o modificare. Oltre ad essere ridicola la cosa in sé, va anche detto che ciò è falso. I bandi ci sono e sono stati pubblicati anche in anni recenti.
Ci accusano di aver saputo da qualche “talpa” che gli uffici comunali si stanno muovendo in questi giorni per predisporre i bandi e di aver preso la parola in argomento solo per questo. Non sappiamo se sia vero che gli uffici si stanno muovendo. Sappiamo solo che è tardi! 5 mesi sono passati invano ed in piena crisi non è tollerabile che ciò accada. Ancora oggi aumenta la cassa integrazione, i precari vengono licenziati, le imprese, soprattutto le più piccole, soffrono, si ridimensionano o chiudono. Molte famiglie si avvicinano pericolosamente alla soglia di povertà. Il Comune di Todi per 5 mesi è stato a guardare!
Questa insensibilità è responsabilità  di chi amministra, con la solita incapacità e la solita approssimazione.
Partito Democratico Todi

4 settembre 2009
A Todi famiglie ed imprese sono al primo posto

Ancora un’arringa dei professori del Pd di Todi sulla pelle dei cittadini. Non stupisce che proprio in questi giorni il partito democratico abbia rispolverato il tema dei contributi a famiglie ed imprese; evidentemente “radio truppa” funziona bene ed hanno saputo che gli uffici si stanno muovendo per predisporre regolamenti, bandi e convenzioni.
Già, proprio così, per prevedere interventi a favore di imprese e famiglie abbiamo dovuto inventarci tutto da capo perché nel Comune non esisteva nulla di simile negli ultimi anni e l’ultima misura di intervento in conto interessi risale a quando ancora c’erano le vecchie lire.
Dal momento che nel partito democratico ci sono persone che hanno amministrato la città fino ad appena due anni fa, questi dovrebbero saperlo bene, ma come al solito fanno finta di non saperlo
Gli stessi dovrebbero sapere altrettanto bene che per fare opposizione costruttiva si devono fare proposte ed in tema di bilancio preventivo l’unica proposta a cui abbiamo assistito è quella dell’emendamento, dove proporre come prendere risorse e come destinarle, quindi se avessero veramente voluto migliorare gli importi di questi interventi avrebbero dovuto fare una proposta dicendo dove trovare i fondi.
Ma evidentemente la magra figura dell’anno passato, che aveva visto respingere emendamenti del partito democratico solo perché sbagliati, non ha suggerito loro di riproporre lo stesso metodo.
L’unica proposta che abbiamo ascoltato è stata quella di istituire un Fondo di Garanzia: idea assolutamente irrealizzabile, viste le risorse a disposizione di un Comune; tanto è vero che misure di questo genere le ha messe in atto efficacemente la Regione attraverso Gepafin, che ha certamente ben altre disponibilità finanziarie.
Quindi anziché fare proposte concrete i nostri amici del Pd continuano a muovere critiche generiche e sproporzionate, indirizzate alla propaganda piuttosto che alla soluzione dei problemi.
Non tolleriamo più che i signori del partito democratico debbano strumentalizzare i cittadini, le imprese e le famiglie creando continuo vittimismo solo per vili scopi di propaganda.
Ad oggi, siamo ancora in attesa di una qualche proposta concreta di “opposizione costruttiva”.
Volendo parlare di cose serie, e scusandoci ancora con i cittadini per la scarsa qualità e veridicità del dibattito politico cittadino, dobbiamo dire che a breve verranno completati gli iter per l’assegnazione; oltre a ciò sappiamo bene che le somme stanziate non saranno risolutive, ma riteniamo già un buon risultato averle almeno pensate ed introdotte, con la ferma volontà di migliorarle ed implementarle con le prossime economie che andremo a realizzare.
Popolo della Libertà Todi

4 settembre 2009
La Cgil a proposito del cda della Veralli Cortesi
 
Non era e non è assolutamente intenzione della FP CGIL di Perugia entrare nella polemica politica a proposito della Veralli Cortesi di Todi.
E’ uso e costume di questa Organizzazione Sindacale esternare le proprie convinzioni e le proprie preoccupazioni rispetto alle singole realtà aziendali indipendentemente dal colore delle Amministrazione che le governano.
Il fatto concreto, a proposito di “sindacato di parte”, è che abbiamo saputo solo oggi e solo a mezzo stampa, della nomina del nuovo Vice Presidente tornando quindi alla piena operatività del Consiglio di Amministrazione
La FP CGIL auspica, pertanto, una ripresa del tavolo di concertazione ed il mantenimento degli impegni assunti compresa una risposta ufficiale rispetto alle legittime richieste avanzate nel tavolo della concertazione.
Ivo Ceccarini – Cgil Perugia

3 settembre 2009
A quando l’erogazione dei contributi stanziati per famiglie e imprese di Todi

Da mesi il Consiglio Comunale di Todi, in fase di approvazione del bilancio comunale, ha previsto interventi a favore di imprese e famiglie per complessivi 40 mila euro, che ad oggi non sono stati ancora attivati.
Nessuno ha potuto usufruire di questi aiuti: imprese e famiglie non hanno ricevuto nemmeno un euro delle somme stanziate dal Comune.
Come Partito Democratico, in Consiglio Comunale, avevamo fin da allora giudicato non sufficienti le somme messe a disposizione per affrontare seriamente le difficoltà legate alla crisi economica in atto ed oggi dobbiamo persino constatare amaramente che quel poco che il centrodestra aveva deciso di fare non è stato fatto.
Vorremmo conoscere dall’Amministrazione Ruggiano i motivi di questo ritardo.
Vorremmo sapere perché la stessa Amministrazione non si è subito attivata, magari coinvolgendo parti sociali ed associazioni di categoria, per destinare i 40 mila euro ad imprese e famiglie.
Ancora una volta il centrodestra dimostra le proprie incapacità amministrative e la propria lontananza dai problemi veri della città.
Distratti dalle loro questioni interne e tutti intenti ad alimentare continuamente polemiche sterili e livorose, si dimenticano dei reali problemi della città. Riteniamo inammissibile che, in tempi di crisi come quello attuale, la Giunta Ruggiano, ed in particolare l’Assessore Ciani, delegato per materia, lascino chiuse in un cassetto per mesi somme destinate al sostegno di imprese e famiglie. Chiediamo che al più presto i contributi vengano assegnati.
Partito democratico Todi

3 settembre 2009
Il Pdl di Marsciano saluta l’ingresso di Alvaro Pescatori
 
Il Popolo della Libertà di Marsciano saluta con entusiasmo la decisione di Alvaro Pescatori. Nelle parole che hanno accompagnato l’annuncio è racchiusa la soddisfazione del PdL marscianese per il lavoro fin qui svolto, che lo vede ancora una volta riconosciuto come l’unica formazione plurale, liberale ed innovatrice  nel panorama politico di Marsciano.
La coraggiosa decisione presa da uno dei fondatori di Marsciano Democratica, infatti, rappresenta una svolta decisiva nella politica marscianese: il Pdl, il più grande partito umbro e il secondo nel panorama comunale, è la collocazione naturale di tutti coloro che hanno veramente voglia di lavorare per togliere il potere ad una sinistra che da sessant’anni opprime il nostro territorio.
Già in occasione delle ultime amministrative è apparso evidente l’apprezzamento che i cittadini hanno espresso per l’impostazione che il PdL di Marsciano ha voluto conferire al proprio programma ed al proprio metodo di lavoro. Oggi l’ulteriore conferma che quanto predisposto in precedenza riesce ancora a portare consenso. Non sfugge, infatti, come a poco più di due mesi dalle elezioni amministrative il “peso specifico” all’interno della variegata opposizione in Consiglio Comunale appaia fortemente ridistribuito, e come la casa dei moderati sia nel centrodestra e non in coalizioni eccessivamente schiacciate a sinistra. Un ulteriore passo in avanti verso la costruzione di una possibile affermazione del PdL anche nel Comune di Marsciano.
Il PdL di Marsciano non può che rilanciare, ancora una volta, con decisione l’invito a quanti vogliono e possono costruire un’alternativa politica ed amministrativa nel nostro territorio, con l’auspicio, corroborato da tanto impegno, che tale opportunità possa giungere prima della conclusione del canonico lustro.
Comitato Popolo della Libertà di Marsciano


3 settembre 2009
CasaPound: scandalosa la situazione di Umbra Acque

CasaPound Perugia segnala la scandalosa situazione dell’Umbria Acque! Nel dicembre del 2003, l’assemblea della soppressa Aato Umbria 1, approvò il regolamento che consentiva ad Umbria Acque di applicare un deposito cauzionale, solo per i nuovi utenti che non pagano le fatture con addebito in conto corrente. Dopo sei anni, l’Umbria acque, ha deciso di attuare questa norma, senza avvertire gli organi competenti, ed in  più pretendendo la cauzione da tutti gli utenti: vecchi e nuovi. Da un incontro tenutosi sarebbe emersa la più ampia disponibilità a valutare la questione, quindi a riconsiderare le normative contenute nel regolamento degli acquedotti (approvato dall’Assemblea della Aato Umbria 1 con provvedimento n. 20 del 17/12/2003). I depositi ,dichiara in una nota il Comune di Perugia, costituiscono per il gestore del servizio una forma di garanzia del puntuale e corretto adempimento del contratto con l’utenza.
CasaPound Perugia, a tal riguardo afferma che l’acqua è un bene pubblico,e non può in nessun modo subire limitazioni,concetto peraltro sancito dalle leggi dell’attuale stato. Ricorda alle giunte di sinistra come sia importante tutelare le fasce sociali più deboli,e le famiglie tutte, in specie in questo momento di congiuntura economica. Afferma che seguirà con la massima attenzione lo svolgersi della vicenda, suggerendo di fare fatti per stare vicino al popolo, non chiacchiere.
Una cosa però non torna. Perchè Umbra Acque ha aspettato quasi sei anni dalla decisione dell’Aato, peraltro nemmeno pubblicata sul sito web dell’attuale Ati? Non solo! Perché la richiesta è stata indirizzata a tutti gli utenti, vecchi e nuovi, mentre il regolamento si riferirebbe alle sole nuove utenze?
CasaPound intanto ribadisce il suo progetto semplice e chiaro.
Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda al 100% pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda con pari diritti e doveri. Il maggiore azionista rimarranno i Municipi e le Province che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune
Le aziende pubbliche, distribuiscono il bene a tutti i cittadini della propria area di distribuzione presso il proprio domicilio applicando ad essi un primo e modesto costo di gestione della rete acquifera pari a 15 euro ogni due mesi, necessari a mantenere in attivo il bilancio aziendale e ad adempiere, come appena detto, ai costi necessari per la depurazione la manutenzione e la distribuzione.
Le aziende pubbliche dovranno  fornire  ad ogni nucleo familiare (in base anche al numero dei componenti) una quantità media di acqua al mese gratuitamente.
Possiamo stimare che una famiglia composta da 4 persone possa usufruire di 4000 litri di acqua al mese gratuitamente
Questa modesta quantità servirà ad adempiere in maniera civile ed umana ai maggiori consumi di acqua che mediamente vengono consumati da una famiglia italiana (igiene personale, elettrodomestici comuni, acqua da bere). 
Se le famiglie sforeranno la soglia litri mensili standard  dovranno allora pagare il surplus in base alla loro condizione economica, ma soprattutto al numero di componenti che le costituiscono.
Il costo del surplus deve essere considerato diviso in tre fasce di consumo: fino a 3.000 litri di acqua in esubero alle quote di fornitura gratuita: tariffa media nazionale al litro su base inflazionale.
Quando si superano i 3000 litri di consumo mensile verranno applicate  tariffazioni sempre crescenti nell’ordine del 30% in più , fino ad arrivare al 50% di rincaro  , rispetto le rispettive soglie di 6000 litri (in surplus )e 10000 litri (in surplus).
Ovviamente tale principio di tariffazione sarà applicato nei casi di utilizzo domestico e dunque privato dell’ acqua , tale proposta non tocca l’ area commerciale , industriale e agricola della richiesta idrica .
Il ProgettoH2o si propone dunque di restituire ai cittadini un diritto primario dell’ uomo : quello dell’ acqua .
Mira a togliere di mano agli speculatori dell’ acqua i diritti di  vendita pubblica e di distribuzione . Cerca di portare avanti con una proposta semplice e chiara , una politica di Risparmio idrico , da anni ignorato dalla politica nazionale e locale.
L’acqua è dunque un diritto di tutti ma non per questo è nostro diritto sprecarla
Stiamo portando avanti una raccolta firme al fine di poter presentare in ogni regione una proposta di legge per le Acque Sociali, il numero di firme necessario per la presentazione della nostra proposta di legge è di 5000 firme.
CasaPound Umbria


3 settembre 2009
Contro l’affossamento dell’istruzione pubblica

Per ogni scuola che riusciamo ad aprire chiudiamo un carcere, si scriveva un tempo. L’educazione è ancora per noi la  leva dell’emancipazione sociale, il modo che hanno i poveri e gli ultimi di risanare le ingiustizie. La scuola e l’educazione sono i pilastri della società della conoscenza e dell’informazione. Lo squallido e atroce massacro perpetuato dalla Gelmini e iniziato con la Moratti ha l’evidente obiettivo politico di sfiancare le intelligenze di questo paese. Noi siamo al fianco degli insegnanti e degli educatori di questo paese e dell’Umbria stessa, dove l’aumento della precarietà presso i dipendenti della scuola è in drammatica ascesa (440 precari nella nostra regione). A questo si uniscano le difficoltà economiche cui sono sottoposte le famiglie degli studenti e il quadro assume tinte fosche: un futuro di ignoranza è ciò a cui punta il governo Berlusconi.
Nell’ambito della Regione Umbria, oltre a esprimere la nostra massima solidarietà e vicinanza ai docenti e al personale precario della scuola, auspichiamo e chiediamo un incontro pubblico con tutti gli operatori dell’educazione e della formazione per ascoltare la loro voce, farci carico dei loro problemi e delle loro proposte, e avanzare insieme ad essi delle soluzioni auspicabili per evitare l’affossamento dell’istruzione pubblica.
Valerio Marinelli – Pd Umbria


3 settembre 2009
Sì, il Teatro della Concordia è l’orgoglio di Monte Castello

Fa piacere, sì che fa piacere leggere la nota di Maria Cristina Tomassi e la sua conclusione "DOBBIAMO TORNARE AD ESSERE ORGOGLIOSI DEL NOSTRO PAESE" mi da lo spunto ancora su Iltamtam on line – che da spazio alla crescita di un territorio – dopo quanto pubblicato qui  a continuare a sostenere che l’attività svolta dalla Società del Teatro della Concordia, una Associazione di Promozione Sociale, è oggi un patrimonio che se messo a sistema può veramente "svoltare" lo sviluppo economico di Monte Castello di Vibio.
Da economia agraria degli anni ’60 a quella del turismo culturale di oggi. Ho lavorato incessantemente fin dall’inizio in cui il teatro ci è stato restituito (1993), dopo 42 anni di chiusura, convinto che qui ci sono tutte le caratteristiche che un contenitore particolare, storico e architettonico, ha per creare eventi lungo un anno. Spettacoli teatrali e non solo, ma location per matrimoni e festeggiamenti di ricorrenze, convegni e quanto altro ci viene richiesto lo valutiamo.
Il nostro è un gioco di squadra dove viene speso tutto il tempo libero da chi più ne ha, convinti di farcela! Per questo ci risentiamo quando le considerazioni non hanno concreta conoscenza delle difficoltà in cui opera un’associazione che dispone solo delle proprie risorse umane e finanziarie, ma ci solleviamo "tre metri da terra" quando sentiamo una "voce" come quella della concittadina Maria Cristina Tomassi.
E’ vero: il senso civico attivi quei cittadini volenterosi a dispetto delle chiacchiere dietro l’angolo. Ho sempre pensato che guardare avanti è bene e che una voce deve farti riflettere ma non distoglierti di quanto sei convinto di fare.
Se in italia, nel mondo, ognuno fosse orgoglioso delle proprie radici e valorizzasse, perchè la storia e la cultura dei popoli creano valori, il suo territorio ed i suoi beni avremmo tanti "orti" coltivati con impegno ed un mondo di pace.
Edoardo Brenci – presidente della Società del Teatro della Concordia


2 settembre 2009
Lettera aperta al Vescovo di Todi sulle "molestie" del Centro Caritas

Eccellenza, mi permetto di scriverLe  in merito al Suo intervento sul TamTam relativo all’esposto al Sindaco sui comportamenti molesti degli ospiti del Centro Caritas.
Io sono stato l’estensore materiale di tale esposto, lo ho naturalmente firmato ed ho anche in parte collaborato alla raccolta delle firme ma nonostante ciò scrivo a titolo strettamente personale.
Prendo atto con piacere del Suo rammarico in ordine ai disturbi alla quiete pubblica ed alla pacifica convivenza nella zona prospiciente il Centro Caritas e del Suo impegno finalizzato alla eliminazione o almeno alla attenuazione del problema, non si poteva sperare di meglio.
Ci sono però alcuni cenni nella Sua lettera che denotano comunque una certa diffidenza nei confronti dell’ esposto e di chi lo ha firmato e mi riferisco in particolare alla definizione iniziale di “ presunti schiamazzi” ed alla successiva frase “ anche se permangono incomprensibili presunti disturbi per persone abitanti molto lontano”.                       
Quanto ai “presunti schiamazzi” La invito Eccellenza a venire a trascorrere qualche notte nella nostra zona per rendersi conto di persona. Sono convinto che chiunque qui nel vicinato sarà ben felice ed onorato nell’ospitarLa.
Quanto agli “incomprensibili presunti disturbi per persone abitanti molto lontano” mi creda Eccellenza che non c’è proprio bisogno di abitare vicino al Centro Caritas per assistere alle “ allegre intemperanze” dei suoi ospiti.
In merito poi alla attività svolta dal locale Centro Caritas non c’era nell’esposto alcuna critica all’operato sociale ed umanitario della stessa, che tutti sappiamo sicuramente meritorio anche se piuttosto ben retribuito con i soldi dei contribuenti italiani.
Sarebbe comunque auspicabile che almeno qualche volta il “ Buon Samaritano” decidesse di ospitare i suoi derelitti  in locali diversi da quelli dell’Istituto Crispolti in Via Cesia utilizzandone altri diversamente ubicati  e ciò soprattutto allo scopo, come interesse preminente di tutti, di evitare che il fastidio attuale possa degenerare in insofferenza o peggio in intolleranza permanendo inalterata l’attuale situazione.
Antonio Angeli Ortenzi   

2 settembre 2009
Le sterili polemiche tuderti sul libro turistico del "Sole 24 Ore"

Evidentemente il signor Caprini di Rifondazione Comunista gode di un trattamento privilegiato. Infatti, non solo il suo intervento ha trovato spazio sia su il Tam Tam che sul Corriere dell’Umbria, ma addirittura il Sole 24 ore ha stampato una copia del libro sull’Umbria solo per lui.
Solo in questo modo si può spiegare il vistoso abbaglia preso dal signor Caprini. Infatti il libro cui fa riferimento non parla genericamente di turismo ma fa riferimento a specifiche tipologie ricettive che, evidentemente, nel contado tuderte non si trovano. Quando poi la rivista passa a parlare dei musei, ecco che la Pinacoteca Comunale di Todi trova il suo spazio.
Ma pur di far polemica…
Luigi Bigaroni

2 settembre 2009
Monte  Castello: tornare ad essere orgogliosi del nostro paese

Da tempo accedo al vostro sito per informarmi su quanto accade nel nostro comprensorio; interessanti e costruttivi i botta e risposta su temi più o meno rilevanti perchè solo il dialogo e il confronto fanno crescere una comunità. Da orgogliosa cittadina di Monte Castello noto che, ad eccezione della sterile polemica pre e post elettorale – definirla sterile è forse fare un complimento agli interessati visto che le elezioni sono state decise per entrambi gli schieramenti da interessi personali – gli interventi sono quasi inesistenti.
Ed allora, per una volta, vorrei non polemizzare ma fare un plauso anzi, se posso, non uno ma due: il primo va alle ragazze del "centro non centro" grazie all’aiuto delle quali PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL PAESE si è realizzato il progetto dei centri estivi. Una prima esperienza, seppur breve, molto positiva che ha soddisfatto genitori, educatori ma soprattutto i ragazzi in età scolare che hanno partecipato con grande entusiasmo e che hanno già manifestato l’intenzione di ripeterla l’anno prossimo. Nonostante il manifesto scetticismo di chi avrebbe dovuto sostenere con entusiamo questa inziativa e grazie alla tenacia di pochi genitori, di una solerte dipendente comunale e delle educatrici si è riusciti a concretizzare un progetto che da anni si tentava di organizzare ma che sembrava irrealizzabile.
Il centro estivo non è un parcheggio per i ragazzi ma è un’opportunità di socializzazione e un modo per crescere insieme; abbiamo la grande fortuna di avere a disposizione strutture in grado di soddisfare tutte le esigenze e DOBBIAMO sfruttarle. E ciò sia per fornire un servizio alla comunità intera, sia per attirare l’attenzione di residenti fuori comune che possono iscrivere i propri figli e sia per INVESTIRE nei nostri ragazzi; il poco danaro pubblico che viene utilizzato per questi fini non è speso ma è investito per la crescita sana delle nuove generazioni (se non ricordo male questo è uno dei capisaldi della nostra democrazia).
Il secondo ma non meno importante plauso va da parte mia all’associazione Teatro della Concordia per aver organizzato lo scorso 28 agosto lo splendido evento che ha visto protagonista la P-Funking Band; dalle 19 alle 23 abbiamo assistito ad un magnifico spettacolo musicale – i bravissimi giovani musicisti della band hanno coinvolto il pubblico presente dentro il Teatro e nelle vie e piazze del paese in maniera indescrivibile – ma soprattutto abbiamo visto un paese intero che ha partecipato da protagonista divertito e compiaciuto a tutta la serata.
Lo splendido connubio musica – Teatro – architettura del paese ha creato un’atmosfera che nulla aveva da invidiare alle più importanti manifestazioni musicali italiane e non; l’instancabile impegno e la lungimiranza dei "ragazzi" dell’associazione hanno nuovamente fatto centro. E tutto questo trasmesso in diretta televisiva su Rai Tre. Quale miglior spot pubblicitario per il nostro gioiello di paese!
Ma non solo: la serata ci ha fatto riflettere sul ruolo fondamentale che il Teatro ha e deve avere per il futuro di Monte Castello. Siamo fortunati ad avere il Teatro e, pensate, ben 28 bambini iscritti all’anno scolastico 2009 – 2010 alla scuola dell’infanzia; nonostante tutto quello che non è stato fatto in questi ormai troppo lunghi anni di immobilismo politico – eccezion fatta per il Teatro – abbiamo da soli gli strumenti per tentare la nostra rinascita. E ove non siano – vuoi per mancanza di volontà, vuoi per mancanza di capacità – i nostri amministratori a proporre progetti e iniziative dobbiamo farlo noi: DOBBIAMO TORNARE AD ESSERE ORGOGLIOSI DEL NOSTRO PAESE.
Maria Cristina Tomassi

2 settembre 2009
Ruggiano: "Gli ATI affrontino i problemi dell’acqua ricordando che è un bene pubblico"

Prendiamo atto, con soddisfazione, che il Presidente dell’ATI n. 1, Vladimiro Boccali (Sindaco di Perugia) e la Presidente dell’ATI n. 2, Fernanda Cecchini, facendo tesoro delle sollecitazioni intervenute, hanno posto le basi con Umbria Acque, affinché siano risolti i problemi relativi alla cosiddetta “cauzione”.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di confrontarmi, a più riprese, con il Sindaco Boccali, esponendo il punto di vista dei cittadini di Todi, le nostre esigenze e la volontà di addivenire ad una sistematica revisione dei regolamenti, per riuscire a garantire il massimo dei servizi alla popolazione.
Adesso, il fatto che, il Presidente di Umbria Acque, Angelo Zucchini, si sia dichiarato disposto ad effettuare questo lavoro di verifica, appare un segnale positivo nella direzione richiesta dai cittadini.
L’acqua, come è evidente, è bene pubblico di primaria importanza, la cui gestione non può essere affidata a schemi di semplice mercato, ma deve rispondere a delle esigenze, appunto, pubbliche. In altre parole, è un diritto e non una merce.
Siamo convinti che, a breve, gli ATI, con particolare riferimento all’ATI n. 1, affronteranno il problema in assemblee e troveranno la soluzione migliore per arrivare a modificare lo stato di fatto deciso nel 2003.
Agli utenti, la rassicurazione che, il Sindaco della città di Todi, convinto della importanza “del fare”, piuttosto che della stancante “manfrina” sui giornali, saprà essere, come sempre, il latore delle esigenze di tutti, attento soprattutto alla salvaguardia delle categorie sociali economicamente svantaggiate.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi

2 settembre 2009
A Todi un punto d’ascolto congiunto Acli/Caritas

L’intervento di Carlo Rossini mi offre lo spunto di portare a conoscenza di quanto stiamo realizzando come Acli a Perugia presso il Punto Famiglia del Borgo d’oro.
Venerdi 4 settembre 2009 alle ore 20.00 in occasione del incontro nazionale di studi delle Acli che si sta tenendo a Perugia dal titolo “Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo” presso il Punto Famiglia Borgo d’oro avremo una serata conviviale con la presenza di tutta la dirigenza delle Acli Nazionali. La particolarità della serata è data dalla presenza di piatti di cucina locale realizzati dai soci del Circolo provenienti dall’America Latina, Europa dell’est, Africa ed offerti in costume tradizionale. L’aspetto folcloristico della serata è solo la manifestazione esteriore dell’importante lavoro che viene svolto nel circolo dove comunità diverse si incontrano quotidianamente per affrontare e risolvere problemi pratici, conoscersi meglio, scambiarsi esperienze ed attuare una sana convivenza.
A Todi a breve sarà realizzato, presso la Caritas, un punto di ascolto congiunto Acli/Caritas finalizzato a raccogliere e valutare domande di famiglie in stato di bisogno (chi ha perso il lavoro in particolare) da proporre per l’accesso al fondo di solidarietà della CEU (Conferenza Episcopale Umbra).
Appena possibile sarà data comunicazione dei giorni e orari di presenza. Nel frattempo si possono contattare le Acli di Todi al n. 348.3851813.
Maurizio Pierdomenico – Acli Umbria

2 settembre 2009
Ipocritica tiritera sulla petizione contro gli ospiti della Caritas di Todi

Sulla vicenda dei cittadini della zona di Santa Prassede che, civilmente, hanno sottoscritto una petizione affinché cessi l’andazzo tenuto da alcuni ospiti della Caritas, che non consentono loro la conduzione di una vita serena per le grida notturne tra risse e clamori vari (non presunti, come si afferma negli interventi di qualche cattocomunista), si è sfrenata la solita ipocrita tiritera.
Prima il Vescovo, poi il Capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Rossini, sviando sulla reale questione, hanno affrontato il problema invocando più solidarietà e cooperazione, pontificando sull’intolleranza ed una doverosa cristiana accoglienza, disquisendo sull’integrazione e criticando le scelte del governo nazionale su questo grande problema del secolo. I sottoscrittori non hanno affrontato questi temi, non si sono espressi in termini di intolleranza, xenofobia o quant’altro (e su questi temi ci sarebbe da discutere), ma hanno semplicemente chiesto ai responsabili del centro Caritas ed alle istituzioni preposte di poter vivere tranquillamente e di poter trascorrere la loro vita quotidiana ed il riposo notturno serenamente e senza patemi d’animo.
Non hanno forse ragione di chiedere che gli ospiti del centro Caritas, accolti, vestiti e sfamati, anche con i loro denari, siano riconoscenti e non protervi, siano educati e non sfrontati. Sappiano insomma meritarsi le loro solidarietà ed accoglienza, comportandosi civilmente e con gratitudine, ma ricordandosi sopra a tutto, che non sono a casa loro. Come consigliere comunale esprimo la totale solidarietà ai cittadini della zona che hanno il diritto sacrosanto di tutelare la loro quiete senza dover esser tacciati di sentimenti ignobili.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

2 settembre 2009
La "Veralli Cortesi" non è senza guida ma funziona a pieno regime

A pochi giorni dal Comunicato stampa di questa Azienda del 28 agosto 2009 recante il titolo “il Presidente Mallozzi non si è dimesso” (con cui veniva data smentita circa la falsa ed infondata notizia relativa alle presunte dimissioni del Presidente della Veralli Cortesi  – cfr. cronaca locale del Corriere dell’Umbria del 28.8.2009), dobbiamo ancora prendere atto della leggerezza con cui vengono pubblicati notizie prive di fondamento (cfr. pag. 21  Corriere dell’Umbria del 02.09.2009 recante la notizia “LA CGIL sul tema della Veralli Cortesi: La Politica sta lasciando l’Ente senza una guida”).
Premesso che lo scorso lunedì si è proceduto alla nomina del Vice Presidente Prof. Antonio Angeli Ortenzi già Consigliere dell’Azienda e che il Cda sta operando a “pieni giri” (solo questa settimana è stato effettuato un Consiglio, previsti vari incontri tutti i giorni e già programmato un Consiglio per il prossimo 07.09.09)  non si comprende come la CGIL1, abbia dato tale notizia tenuto conto che  l’estensore della stessa non ha avuto da nessuno di questa Azienda informazioni in merito. 
Prima di parlare la CGIL, o chi per Essa, si informi e non disinformi. La diffusione di allarmismi e notizie false e tendenziose sono tipiche della speculazione politica di parte.
Corre l’obbligo ancora di raccomandare alla Stampa Locale di verificare la fondatezza di quanto pubblicato. E’ gradita smentita ufficiale anche da parte dei Media interessati. In ogni caso il Consiglio dell’Azienda si riserva di quantificare i danni  anche di immagine per eventualmente adire a vie legali.
Si coglie l’occasione inoltre per ringraziare il Vice Presidente uscente Giorgio Pordenoni per la preziosa collaborazione svolta per improntare la politica del Consiglio di Amministrazione insediatosi lo scorso 07.05.2009.
Ufficio Stampa A.P.S.P. Veralli Cortesi

2 settembre 2009
Mentre si discute, l’ospedale di Todi muore…

Leggo sulle vostre pagine la proposta di riorganizzazione dei servizi sanitari in seno alla  ASL 2. In particolare per ora  viene enormemente penalizzata ,anche rispetto ad altri territori: la medicina.
Non sono assolutamente meravigliato. Del resto è notoria a tutti  la penalizzazione che negli anni ha sempre subito.  E’ altresì notorio che la chirurgia abbia avuto un minimo di attenzione in più. Tutto ciò in omaggio anche agli  operatori piuttosto che alla Comunità Tuderte.
In ogni modo, complessivamente da 10 anni a questa parte le penalizzazioni sono state continue e costanti. Dico 10 anni perché sono 10 anni esatti che è stata inaugurata la struttura del Pronto Soccorso, restituendo un minimo di dignità all’ospedale di Todi, nell’ambito della rete Ospedaliera Regionale. Quella fu una conquista di cui si conoscono per nome e cognome sia i politici, sia i partiti, sia gli Amministratori, che l’apprezzata opera di sollecitazione portata avanti dal “Comitato di  difesa dell’ospedale”. 
Terminata quella prima fase la spinta ad una collocazione ancora più marcata dell’ospedale  di Todi nell’ambito della Rete ospedaliera Regionale si è improvvisamente placata.  Si è iniziato a discutere del Nuovo Ospedale, senza mai affrontare il nodo del perché e per farne che cosa.  Questa voluta trascuratezza  e a  questa domanda che personalmente ho posto sempre, nessuno ha mai dato una risposta. Assessore Regionale, Direttori Sanitari e Generali  che si sono succeduti, interrogati sul punto specifico non hanno mai risposto compiutamente ma sempre genericamente.  Per questo motivo e per altri sono stato sempre contrario al  Nuovo Ospedale.
Le carte sono ancora lì a testimoniare quanto vado affermando, senza alcuna preoccupazione di essere smentito ,ne di un qualsiasi incontro faccia a faccia con chiunque. E’ una storia che conosco troppo bene, per tirarmi indietro da qualsiasi confronto in qualsiasi sede.       
Purtroppo, la scelta del nuovo ospedale è stata fatta ugualmente, impegnando anche la struttura  dell’attuale ospedale e così siamo rimasti, come ampiamente prevedibile, con il vecchio che chiude ed con il nuovo che non parte o che parte totalmente azzoppato. Le colpe sarebbero facilmente rintracciabili,ma forse non gioverebbe a nulla. 
Ora il problema vero è quello di individuare un percorso che ci faccia uscire da questa situazione. Non spetta a me tracciarlo. Ho rispetto per chi è deputato ad assumere decisioni e a condurre le necessarie battaglie. Nessuno però si faccia illusioni di recuperare il recuperabile con tanta facilità.  Non basterà alzare le voci, ne saranno sufficienti le iniziative già sperimentate.   Occorre, a mio giudizio, osare qualcosa di più.
Credo che qualche strumento per indurre a ragionare chi avrebbe dovuto farlo prima, esista ancora. Certo, occorre coraggio, assunzione di grosse responsabilità e la convinzione della città ad andare sino in fondo.  Credo però  che bisogna predisporre una strategia subito, altro che attendere altre discussioni. Se si perdesse altro tempo purtroppo cadremmo proprio nel detto, mai cosi appropriato e che ripeto: “mentre i medici  si consultano il paziente muore”.
Ottavio Nulli Pero – ex sindaco di Todi

2 settembre 2009
Cauzione Umbra Acque: primo atto politico positivo

Apprendiamo dalla stampa che dall’incontro di ieri fra i presidenti degli Ato di Perugia Boccali e Alto Tevere Cecchini e il presidente di Umbra Acque Zucchini è emersa la volontà di ricercare una soluzione per venire incontro alle richieste dei cittadini, del sindacato e delle associazioni dei consumatori di rivedere la decisione assunta circa l’obbligo al deposito cauzionale relativo alla tariffa dell’acqua.
E’ un primo atto politico importante e positivo! Ora si convochi subito un incontro con il sindacato e le associazioni dei consumatori per condividere scelte alternative più corrette e socialmente più giuste e accettabili! Si eviti, in sostanza, di far ricadere sulle fasce più deboli della società e sulle famiglie che non sono in grado di aprire e mantenere un conto corrente, un balzello ingiusto socialmente e illegittimo giuridicamente.
La Cisl e l’Adiconsum hanno per primi denunciato ed espresso la propria contrarietà al fatto che non sia legittimo non riconoscere ai cittadini il diritto e la possibilità di scegliere la modalità di pagamento più adeguata alle proprie esigenze modificando con un atto del tutto unilaterale sul piano contrattuale le condizioni di pagamento del servizio senza tener conto in alcun modo della natura dell’utenza e delle condizioni sociali delle famiglie. Ora che sembra si sia deciso di fare un passo indietro da parte di Umbra Acque, chiediamo che sia dato immediato risconto alla nostra richiesta unitaria di incontro e, in quella sede, di condividere una soluzione alternativa socialmente accettabile.
Claudio Ricciarelli (Cisl regionale)
Antonio Cascianelli. Angelo Manzotti, Serena Sargenti (Cisl territoriale di Perugia)
Giorgio Menghini (Fnp Cisl di Perugia)
Carlo Bartalini (Adiconsum regionale)

2 settembre 2009
Cauzione Umbra Acque: gli acquedotti tornino tornino in mano pubblica!

Nel dicembre del 2003, l’assemblea della soppressa Aato Umbria 1, approvò il regolamento che consentiva ad Umbria Acque di applicare il balzello di un deposito cauzionale agli utenti che non pagano le fatture con addebito in conto corrente. Sulla vicenda c’è dunque una responsabilità politica ed amministrativa degli allora sindaci dei comuni, sindaci che avrebbero dovuto tutelare gli interessi dei propri cittadini piuttosto che architettare sistemi per salassarli e per far fare cassa al gestore di questo primario servizio. Va detto che il regolamento prevedeva tale applicazione cauzionale solo per i nuovi utenti. Dopo sei anni, l’Umbria acque, ha pensato bene di attuare a riguardo il regolamento, in maniera improvvisa e senza avvertire gli organi istituzionali interessati, per di più pretendendo la cauzione da tutti gli utenti: vecchi e nuovi. Dopo le vibrate proteste dei cittadini e di esponenti politici (per la verità a Todi da Parte di Fiamma e Rifondazione) sembra che i presidenti dei due ATO umbri siano intenzionati a riconsiderare il regolamento degli acquedotti ed è previsto un incontro con Umbria Acque per definire norme diverse e meno esose. Non si illudano i cittadini, questi signori hanno in mente di ridurla solamente e la gabella non verrà certo soppressa.
Fiamma Tuderte denuncia questo comportamento vessatorio verso i cittadini che vede complici i gestori di Umbria Acque ed i partiti politici regionali di Centrosinistra. I comuni devono riappropriarsi di questo servizio e non lasciarlo in mano ad affaristi e politici: l’acqua è un bene di tutti e non può essere un mezzo speculativo e di potere nei confronti dei cittadini.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte

2 settembre 2009
Schiamazzi ospiti Caritas: Todi ha bisogno di più integrazione

La lettera di alcuni residenti della città su presunti comportamenti molesti degli ospiti del Centro Caritas in Via Santa Prassede – che importunerebbero il vicinato, nelle ore di riposo, con schiamazzi e grida ricorrenti – offre l’occasione per alcune brevi considerazioni, proprio oggi che il Governo Italiano adotta politiche discutibili e di dubbia efficacia in tema di immigrazione, avvicinando pericolosamente il nostro Paese al confine che separa la civiltà dall’inciviltà, l’accoglienza dall’intolleranza, la pietà dall’egoismo, quella linea invisibile che corre tra chi soccorre un uomo in mare e chi gli volta le spalle.
Sull’argomento è già intervenuto con sapienza e disponibilità a risolvere l’eventuale problema il Vescovo Scanavino e nel merito non mi sembra ci sia bisogno di aggiungere altro: la quiete notturna va rispettata e gli eventuali comportamenti molesti rimossi. Per il resto, credo ci siano due modi per affrontare il futuro: aprirsi all’altro o respingerlo.
E noi non abbiamo dubbi: per costruire il mondo di domani occorrono integrazione, solidarietà e cooperazione, fuori dai circuiti mediatici della paura. Nel rispetto delle regole, si intenda! Ma regole vere, lungimiranti, capaci di garantire la convivenza e la sicurezza oggi ed un futuro sereno domani. Non opprimenti, non dettate dalla paura di chi si chiude all’altro. Così ci immaginiamo il mondo di domani e così anche la nostra città: plurale ed accogliente.
Todi si è distinta da anni per la propria attività di accoglienza nei confronti di persone con lo stesso nostro diritto di vivere una vita dignitosa. Donne, uomini e bambini con storie strazianti alle spalle ed un futuro fragile ed incerto di fronte.
Sono centinaia le persone che sono state accolte, che si sono integrate e che nella nostra città hanno trovato il proprio futuro, la propria “nuova vita”.
La Chiesa locale non ha mancato di dare il proprio contributo, con i suoi responsabili, i suoi volontari, i suoi operatori che apprezziamo e ringraziamo per il paziente e silenzioso lavoro di ogni giorno.
Le istituzioni, dal Comune di Todi fino al Ministero degli Interni, al quale fa capo il progetto di accoglienza della Caritas tuderte, hanno sempre sostenuto questo ed altri progetti di accoglienza. Mi auguro che si prosegua su questa strada, aumentando l’impegno e non diminuendolo. La città ha bisogno di maggiore integrazione, per se stessa e per il proprio futuro.
Carlo Rossini – Capogruppo del Pd in Consiglio Comunale


2 settembre 2009 

Veralli Cortesi: è ora che ci sia un governo dell’Ente

 La FP CGIL di Perugia a proposito dell’istituto di ricovero “Veralli Cortesi” di Todi considera leziosa la discussione sulla nomina del Presidente dell’ente.
La politica deve assumere le decisioni che gli competono. Non è possibile che un Ente di notevole rilevanza per la comunità tuderte e per la tutela dello stato sociale del territorio sia ormai senza un organo di indirizzo che pensi a far funzionare i servizi diretti alla popolazione e soprattutto agli assistiti.
I cittadini non possono e non devono pagare i ritardi della discussione della politica che di fatto sta lasciando l’ente senza una guida!
 F.P. CGIL di PERUGIA, Ivo Ceccarini

       
1 settembre 2009
Il Pdl di Massa Martana "tira le orecchie" al Pd e all’Amministrazione

E’ quanto mai doveroso, anzi invitante, intervenire nella diatriba che coinvolge il Partito Democratico di Massa Martana con il Sindacato Cisl. Un segretario del Partito Democratico, un partito che sventola con orgoglio le sue radici di sinistra, rispondendo ad obiezioni motivate e precise, taccia un Sindacato di muovere accuse nfondate, pretestuose, strumentali e fuori tempo massimo! Colgo l’occasione per dire che qualche tempo fa le obiezioni, mosse dal PDL sull’argomento, sono state forse considerate giuste, anche da un autorevole sindacato come la Cisl.
Come cambiano i tempi! Caro segretario comunale del PD, in questo momento, non basta una semplice difesa d’ufficio della tua Amministrazione  e del tuo Sindaco, ma occorre prendere atto che anche un Sindacato come la Cisl può dissentire su decisioni politiche prese in modo sbagliato e superficiale; su provvedimenti che testimoniano quanto stia più a cuore la  distribuzione di prebende partitiche che la tutela di interessi generali.
E’ molto importante, amministrativamente parlando, l’esempio che si da; non si possono pretendere sforzi dai cittadini quando invece si da un segnale inverso, a prescindere dalla incidenza del valore economico delle scelte effettuate. Si apprezza molto invece, il percorso intrapreso dal  Sindacato Cisl, il quale si sta fortemente impegnando, insieme ad altri   Sindacati come la Uil e l’Ugl a portare avanti, anche con un confronto serrato e duro con le Istituzioni, una fondamentale   funzione a cui è deputato: quella di  tutela degli interessi legittimi delle categorie dei lavoratori e dei pensionati che rappresenta.
Ritornando alla querelle con il sindacato a livello locale, sembra del tutto fuoriluogo la lettura che il PD dà dell’intervento fatto dalla Cisl nell’articolo pubblicato  sul Corriere dell’Umbria, sulle ben note vicende riguardanti la situazione della locale industria  Emicom. Un Sindacato serio e responsabile non crea nè allarmismi, nè diffonde paure; svolge solo assennatamente la sua  funzione di pungolo e di controllo nei confronti di un’Amministrazione Comunale che con i fatti e non con le parole deve dare la  dimostrazione di essere all’altezza di situazioni difficili e controversie. Questa può essere una lettura giusta dell’intervento  della Cisl e non un’altra ,fuorviante e semplicistica.
Quale Amministrazione Comunale sia essa di centro sinistra o di centro destra non avrebbe a cuore le vicende di una importante realtà industriale sita nel proprio territorio? Caro segretario del PD, mi permetto di dare questo semplice consiglio a te e ai tuoicompagni di partito: prima pensare poi parlare!
Alcini Mellito – PDL Massa Martana


1 settembre 2009
Più cestini dei rifiuti nel centro storico di Todi

Sono una vostra lettrice da diversi anni sia del giornalino cartaceo che del sito internet. Sono nativa di Todi ma abito da diversi anni in una città a nord di Milano, Nova Milanese, ma torno a Todi più volte durante l’anno a trovare i miei parenti e la mia mamma; non sono quindi una Tuderte ma mi sento appartenere ugualmente alla vostra comunità avendo radici ed orgoglio todini.
Scusate il preambolo ed arrivo al dunque: anche quest’estate ho purtroppo notato che la cittadina di Todi è molto carente di cestini per i rifiuti e ho notato mio malgrado turisti e non solo gettare a terra rifiuti di varia natura. Alla "mia" città ci tengo tantissimo e vedere questo tipo di comportamento incivile mi duole non poco. La mia domanda, che mi piacerebbe fosse girata all’ufficio ecologia del comune, è questa: sarebbe possibile incrementare il numero di cestini per la pattumiera in tutte le vie e viuzze di Todi? Ammesso e non concesso che chi butta a terra qualsivoglia tipo di rifiuto è un incivile, è possibile prevenire il gesto del cittadino o turista che sia potenziando il numero di cestini getta-rifiuti?
Vi ringrazio per la vostra attenzione e mi scuso per il giro di parole; complimenti per il vostro giornale che a distanza mi fa sentire comunque vicina.
Fabiola Schifalacqua

1 settembre 2009
Riorganizzazione dei servizi Usl devastante per Todi

Mentre il dibattito politico tuderte si avvita sulla paventata incompatibilità del Dott. Mallozzi quale presidente dell’Istituto Veralli Cortesi, vicenda che terrà certamente col fiato sospeso migliaia di tuderti, il quadro che emerge dalla nuova proposta di riorganizzazione dei servizi della Usl, presentata dal direttore Legato, è a dir poco devastante.
Come annunciato da Rifondazione Comunista alcune settimane fa nell’indifferenza di tutte le forze politiche, alla Media Valle del Tevere vanno le briciole mentre in altri territori della nostra regione vengono potenziati ed aumentati i servizi sanitari.
Come evidenziato da TamTam on–line, ad esempio, la zona del Lago Trasimeno batte la Media Valle del Tevere per 10 reparti a due, una proposta di riorganizzazione che rappresenta una vera e propria presa in giro per la nostra comunità. Alla faccia delle rassicurazioni ufficiali e ufficiose!
Il “re è nudo” e mentre ci si arrampica sugli specchi per trovare giustificazioni alle ultime decapitazioni nell’ospedale tuderte in nome di una diafana razionalizzazione, alla fine a rimanere fregati siamo sempre e solo noi.
Non ci stiamo. Rifondazione Comunista di Todi critica l’assoluta mancanza di partecipazione alla decisione da parte della città e dei livelli istituzionali, una responsabilità che grava pesantemente sul centro destra incapace, dopo le manifestazioni demagogiche di alcuni mesi fa, di far valere le ragioni dei tuderti.
Attendiamo ora  la discussione del nuovo PAL  e auspichiamo che il solerte direttore Legato, accanto alle ultime iniziative assunte per la Veralli Cortesi, si attivi con altrettanta foga per  riparare a quello che a noi sembra un vero e proprio sgarbo alla città di Todi oltre che ad un colpo mortale alla capacità delle strutture sanitari territoriali di rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini.
Andrea Caprini – Rifondazione comunista


 

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