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Amministratori e gestori parlano di una fermata programmata ma anche della necessità di addivenire ad una decisione strategica urgente; respinte le ipotesi di svuotamenti intenzionali e di adduzioni di liquami verso i corsi d'acqua
comunemarsciano

“L’attuale sospensione dei conferimenti all’impianto di Olmeto e la conseguente chiusura del biogestore non sono affatto riconducibili a irregolarità tecnico-gestionali, ma alla normale attività di gestione  di un impianto che opera da 20 anni (e  che quindi sempre più frequentemente necessita di riparazioni): dal primo semestre 2009 sono stati infatti 75 i giorni di blocco totale dei conferimenti. Le fermate programmate, come quest’ultima, sono  riconducibili alla serietà di amministratori e  gestori  sempre attenti ad una corretta gestione ed alla  salute degli abitanti e del territorio: ragioni tecniche hanno infatti indotto già da metà luglio alla sospensione dei conferimenti della pollina e dai primi di agosto a quelli  dei liquami suinicoli a mezzo condotta e a mezzo carribotte”.
E’ quanto afferma un comunicato congiunto Comune di Marsciano e Sia in merito alle recenti notizie che tendono a accumunare situazioni territoriali e gestionali assolutamente non paragonabili.
Le ragioni tecniche che hanno indotto alla progressiva riduzione e quindi alla sospensione dei conferimenti – viene spiegato – derivano dalla prossima scadenza, come peraltro già annunciato in diverse occasioni, del contributo previsto dal CIP6  all’energia elettrica prodotta e quindi alla conseguente difficoltà a continuare la produzione di energia in assenza di una decisione strategica circa il futuro dell’impianto.
"Decisione strategica che – informa una nota – con il contributo di tutti i soggetti istituzionali interessati (Regione, Comune, allevatori), dovrà scegliere fra chiusura definitiva dell’impianto o ammodernamento al fine di adeguarlo alle nuove esigenze gestionali sotto il profilo economico (produzione di energia elettrica incentivata) ed ambientale (acque azotate)".
“Auspichiamo – dicono Comune e SIA – che tale scelta avvenga prima possibile in quanto la mancanza di decisioni urgenti equivale necessariamente alla chiusura definitiva dell’impianto".
In merito alla combustione del biogas in torcia, inoltre, viene escluso che ciò sia avvenuto al di fuori di situazioni di emergenza: "infatti i cogeneratori, a causa della loro vetustà, sono soggetti a rotture sempre più frequenti le cui riparazioni richiedono interventi lunghi e costosi. In tale previsione già da metà luglio sono state avviate le azioni tese a ridurre la produzione di biogas con la limitazione dei conferimenti i cui effetti sul gas prodotto sono però riscontrabili solo dopo qualche giorno".
Relativamente alle ipotesi circa gli svuotamenti “intenzionali” sul fiume attraverso ipotetiche condutture fuori legge, il comunicato stampa spiega che "la questione non riguarda assolutamente il sistema impiantistico di Olmeto. Infatti, laddove le condutture di adduzione necessitino di interventi di ripristino, questi ultimi vengono sempre realizzati sospendendo il pompaggio nei rami interessati dai lavori. Non esistono né ad Olmeto né nelle conduzioni di adduzione all’impianto – viene ribadito da Comune e Sia – deviazioni del liquame verso i corsi d’acqua".

 

 

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