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31 agosto 2009
Massa Martana ha abbandonato i gemellaggi?

La lista “Continuità e rinnovamento” è profondamente indignata per un fatto che a noi sembra gravissimo. Per la precedente amministrazione Gubbiotti i gemellaggi avevano rappresentato uno dei punti più qualificanti ed importanti della sua amministrazione. L’impegno riservato a questi eventi rappresentava la convinzione che il gemellaggio per Massa Martana era una grande visibilità fuori dai confini nazionali, e di questo grande risultato, la comunità ne era particolarmente soddisfatta e i cittadini erano ormai protagonisti di tutti gli eventi che si succedevano collaborando e partecipando attivamente.
Per ciò siamo rimasti profondamente colpiti e delusi che per le “giornate Massetane”  sia venuto a mancare l’importantissimo scambio culturale che prevedeva il confronto di usi, costumi, spettacoli, prodotti tipici e maggiormente rapporti di grande amicizia che si erano venuti a formare non solo con l’amministrazione comunale ma con tutta la cittadinanza dandone maggior risalto attraverso il loro folklore durante la “notte bianca”. Nella notte, passeggiando per le vie del centro storico, noi, ma soprattutto la gente, nel vedere i locali che per anni hanno ospitato gli amici di Ústí nad Orlicí, chiusi, si domandavano perché uno degli eventi più importanti della “notte bianca” era stato cancellato dal programma.
La cosa che più ci ha sconvolto è che la grande collaborazione che c’era tra l’ex amministrazione comunale e la pro-loco, era uno dei motivi per dare maggior spessore al gemellaggio; oggi invece la pro-loco non è minimamente intervenuta e soprattutto, come era suo dovere, non ha dato motivazione valida riguardo alla cancellazione dal programma dagli eventi che il gemellaggio avrebbe portato all’interno della manifestazione.
Cittadini noi siamo fortemente preoccupati, che questo possa essere l’inizio di una discontinuità perché non dobbiamo e non potremmo mai dimenticare che il nostro amato Sindaco Giampiero Gubbiotti per lavorare, su questo grande progetto di immagine del Comune di Massa Martana, ha sacrificato la sua vita. Giampiero credeva molto in questo sia per l’amicizia e la stima reciproca che si era venuta a creare, ma soprattutto perché aveva un sogno nel cassetto: portare Massa Martana in Europa e farne il 1° borgo più bello d’Italia!
Speriamo, ci auguriamo, vogliamo credere che questa sia stata solo una leggerezza amministrativa, se invece è una scelta non la condividiamo, non solo, ma ci adopereremo, con tutte le nostre forze per rimettere in piedi questo grande progetto tra i comuni di Ústí nad Orlicí, e Massa Martana.
Lista "Continuità e rinnovamento"

30 agosto 2009
Mozione del Pd di Todi contro la cauzione di Umbra Acque

I sottoscritti consiglieri comunali del Partito Democratico presentano la seguente mozione, chiedendo che venga discussa nella prossima seduta del Consiglio Comunale.
Il Consiglio Comunale di Todi, riunito in seduta straordinaria, ritiene che l’iniziativa assunta da parte di Umbra Acque di richiedere il pagamento di un deposito cauzionale pari a 100 mc d’acqua (circa 75 euro), per gli utenti che non attivino il pagamento della bolletta tramite conto corrente, rappresenti un’azione sbagliata e socialmente ingiusta;
– Valuta in maniera fortemente negativa una misura che rischia di ricadere sulle fasce più deboli della società, persone anziane, precari, disoccupati, più in generale su quanti non sono grado di aprire e mantenere un conto corrente;
– Considera non legittimo non  riconoscere ai cittadini la possibilità di scegliere la modalità di pagamento più adeguata alle proprie esigenze, modificando di fatto in modo del tutto unilaterale sul piano contrattuale le condizioni del pagamento del servizio;
– Esprime, pertanto, la propria contrarietà a tale iniziativa;
Invita Umbra Acque a non procedere all’applicazione in bolletta del deposito cauzionale;
Dà mandato al Sindaco e al rappresentante del Comune di Todi nell’ATO 1 a rappresentare tale posizione in tutte le sedi istituzionali appropriate.
I Consiglieri Comunali del PD

29 agosto 2009
A proposito dell’allargamento della Giunta comunale di Massa Martana

In qualità di segretario comunale del Partito democratico di Massa Martana rispondo alle accuse mosse sulle colonne del Corriere dell’Umbria nei confronti dell’amministrazione massetana e del suo sindaco, circa i presunti aumenti dei costi derivanti dall’allargamento della Giunta comunale. Innanzitutto preciso che se il rappresentante massetano della segreteria perugina della Cisl, fosse stato più presente sul territorio si sarebbe accorto che i cambiamenti oggetto dell’articolo risalgono al mese di giugno. Tuttavia non è mai troppo tardi per segnalare episodi o vicende che non risultino condivisibili da parte di alcuno, come non è mai troppo tardi precisare rispetto ad accuse che, alla luce dei fatti, risultano infondate e pretestuose.
L’accusa che viene mossa circa le scelte sbagliate di questa amministrazione che non terrebbe conto dello stato di crisi generale appare quanto meno strumentale. L’estensione dei membri dell’esecutivo non rappresenta implicitamente un aumento dei costi. Questa può avvenire in una logica di risparmio se l’aumento di competenze riflette una maggiore efficacia dell’azione di governo a fronte di una spesa irrisoria.
Pertanto, per dovere di chiarezza e di trasparenza, preciso che il costo totale dei componenti della giunta è rimasto invariato rispetto a quello della scorsa amministrazione. In secondo luogo è bene ricordare che i membri della Giunta comunale percepiscono uno stipendio di 200 euro mensili. Inoltre se un assessore è un lavoratore dipendente lo stipendio si dimezza, scendendo a 100 euro.
Ci tengo anche a ricordare che l’attuale amministrazione si è già mossa con varie iniziative per far fronte alla crisi.
Infine non mi sembra sia il caso di creare allarmismi circa la situazione della Emicom perché, come la Cisl ben sa, proprio nei giorni scorsi l’azienda ha sottoscritto un accordo, con il consenso dei sindacati, attraverso il quale saranno tutelati i posti di lavoro e sarà garantita la prosecuzione del l’attività dell’azienda a Massa Martana.
Concludo con una riflessione: di certo non potrà essere una piccola amministrazione a risolvere la grande crisi globale, ma sicuramente un sindacato grande come la Cisl, potrebbe perlomeno impegnarsi a fare maggiori pressioni sul governo.
Giovanni Baglioni – segretario Pd Massa Martana


28 agosto 2009
Caso Veralli Cortesi: sulla Luzzi il consigliere Marchetti ha sbagliato bersaglio

Mi trovo costretta ad intervenire per chiarire la mia posizione essendo stata tirata in ballo nella polemica politica, ancora una volta a sproposito, come, purtroppo, già avvenuto in passato.
Il consigliere comunale del PDL Stefano Marchetti ha elencato alcuni nomi, tra cui il mio, di alcuni dipendenti ASL che sono stati consiglieri degli enti Etab ex IRR.BB. e Veralli Cortesi, ma, come gli succede spesso, ha sbagliato bersaglio.
Non intendo entrare nella polemica politica, né fare il difensore d’ufficio del Direttore Generale della Asl, dott. Legato, pur sottolineando, innanzitutto, che lo stesso all’epoca era molto lontano dalla regione Umbria e dalla Asl 2, quindi non era certo lui a dover, eventualmente, vigilare sull’operato mio o di altri dipendenti.
Ma, soprattutto, intendo precisare che la mia nomina a Consigliere d’amministrazione dell’istituto IRB avvenne da parte dell’allora Direttore Generale della Asl dott. Menichetti (con atti rinvenibili negli archivi dell’amministrazione), in quanto lo statuto dell’Istituto prevedeva la rappresentanza della Asl in seno al Consiglio di Amministrazione. Non quindi una nomina politica, non una nomina da parte del Comune, non una situazione di incompatibilità, ma una nomina diretta da parte della Azienda Sanitaria come rappresentante della stessa, incarico che ho esercitato fino a quando non fu modificato lo Statuto, che non prevedeva più, come a tutt’oggi, la rappresentanza della ASL.
Esprimo semplicemente, da cittadina, la mia preoccupazione per la superficialità e l’incompetenza con cui viene amministrata la nostra città, da parte di persone che non si preoccupano di tirare in ballo, pur a sproposito, dall’alto della loro disinformazione, semplici estranei per montare polemiche politiche.
Già una volta, in occasione della lettura del bilancio comunale, il Consigliere Marchetti dimostrò la sua incompetenza: quella volta fu costretto a scusarsi pubblicamente, spero ciò avvenga anche in questa occasione, pregando lui e la sua parte politica di non nominare più, specie se a torto, la sottoscritta!
Daniela Luzzi


28 agosto 2009
Pd: il "polverone" del centrodestra sul caso Mallozzi

In questi giorni, a più riprese, il centrodestra tuderte ha cercato di coinvolgere il centrosinistra nelle vicende della nomina del nuovo presidente e di alcuni consiglieri della Veralli Cortesi, su cui pende l’incompatibilità sollevata dal Direttore generale della ASL 2, dott. Giuseppe Legato.
La strategia è chiara: il centrodestra solleva polveroni per nascondere le proprie incapacità amministrative, alza i toni e scatena la rissa, perché non è in grado di sostenere il confronto politico, attacca sistematicamente sul piano personale, per poter galleggiare ancora un po’ nel mare di odio, rancore e falsità che copre i deludenti risultati di due anni di governo.
Il centrodestra tuderte non ha ancora chiaro che non è più all’opposizione, ma al governo della città e che deve amministrare, non vittimizzarsi ed insinuare che qualcuno prova a mettere bastoni tra le ruote. Come ha dimostrato anche il finanziamento del PUC2 da parte della Regione Umbria, non c’è alcuna cospirazione in atto.
Oggi il Dottor Legato ha spiegato che l’incompatibilità sollevata si basa su pareri tecnico-giuridici acquisiti dalla ASL 2 ed ha chiesto il rispetto delle regole.
Se a destra non sono capaci nemmeno di fare nomine negli enti di secondo livello, se ne facciano una ragione e non se la prendano con chi non c’entra!
Ad aver nominato il nuovo consiglio della Veralli Cortesi, peraltro senza nemmeno darne comunicazione al Consiglio comunale, non è stato mica il centrosinistra! Se chi è stato nominato è incompatibile, il problema è solo di chi l’ha nominato!
I cittadini, inoltre, devono sapere che la questione è vecchia di mesi ed il centrodestra tuderte per settimane ha bussato a tutte le porte esistenti, cercando di dimostrare che l’incompatibilità del Sig. Pordenoni e del Dr. Mallozzi non esisteva.
Alcuni di loro dicono che sia stato invocato persino l’intervento del ministro Brunetta.
Di sicuro la questione è stata sottoposta ai dirigenti regionali e provinciali del PDL e ad alcuni deputati umbri sempre del PDL. Si sono svolti incontri alla presenza degli stessi deputati e lì, evidentemente, qualcuno ha capito che l’incompatibilità esisteva e non c’era alcun complotto.
Il centrodestra tuderte è stato scaricato dai vertici regionali e dagli stessi deputati di riferimento e ora, non potendo percorrere altra via, inizia il “piagnisteo”, condito, come al solito, di insulti.
Cari signori amministratori, la città non ne può più: continuate a guardare indietro invece che avanti, a non assumervi le responsabilità delle vostre scelte avventate o non ponderate, siete rivolti  sempre  al passato e mai al futuro, piuttosto che risolvere i problemi dei cittadini spendete la maggior parte del tempo in attacchi sterili e pretestuosi.
Basta! Avete stufato! Dovete amministrare. Nominate chi volete e dove volete (rispettando le regole!), continuate a dividervi sedie, sgabelli e strapuntini, fate quel che volete e dite ciò che vi pare, ma fateci vedere cosa sapete fare. Anche se noi, francamente, un’idea ce la siamo già fatta!
Partito Democratico Todi

28 agosto 2009
Chi ha detto che il presidente Mallozzi si è dimesso dalla Veralli?

Si fa seguito alle notizie erronee apparse su alcuni media ed in particolare sul Corriere dell’Umbria in data odierna relativamente alle dimissioni del Presidente Dr. Mallozzi dalla carica di Presidente per precisare che: IL PRESIDENTE DELL’APSP VERALLI CORTESI DR. EZZELINO FULVIO MALLOZZI NON SI E’ DIMESSO.
Troppe volte sono state date notizie sbagliate su questo Ente pertanto, oltre a dover dare doverosa smentita, corre l’obbligo di raccomandare di verificare la fondatezza delle "voci di piazza" o di leggere più attentamente i comunicati stampa loro rimessi.
Ufficio Stampa Veralli Cortesi

28 agosto 2009
Perugia Calcio: nessun interessamento Colaiacovo

Di seguito si fa riferimento all’articolo pubblicato oggi da Il Messaggero Umbria: "Il Grifo vola su un ramo dei Colaiacovo" pag 43.
Purtroppo non contattato in anticipo da Il Messaggero Umbria come prassi vorrebbe, Alfonso Patruno, Amministratore Delegato dell’operatore di telefonia mobile Wavemax e non di Sirci-Gresintex come erroneamente riportato dallo stesso Messaggero, pur lusingato delle attenzioni del giornale, rende noto di non aver avuto mai il piacere e l’opportunità di conoscere il Dott. Leonardo Covarelli o il suo entourage, di non aver mai condotto alcuna trattativa relativa al Perugia Calcio e di non essere a conoscenza di alcun tipo di trattativa tra il Gruppo Gold (di cui è Direttore Generale e che controlla  un quarto di Financo e Colacem al pari degli altri tre rami familiari Colaiacovo) e il Perugia Calcio.
Parimenti anche Sirci Gresintex Spa, altra controllata da Gold, non risulta aver mai avviato alcuna trattativa con il Perugia Calcio.
Alfonso Patruno, pur esprimendo perplessità su questo discutibile e dannoso modo di agire del Messaggero e per la mancanza di verifica delle informazioni da parte del giornalista autore dell’articolo e dei suoi informatori, auspica che il Perugia Calcio possa comunque individuare altre importanti soluzioni di sviluppo.
Agenzia stampa Akropolis

28 agosto 2009
La cauzione chiesta da Umbria Acque è un prestito obbligazionario coatto

Non avendo ricevuto alcuna comunicazione da Umbra Acque ho voluto prendere visione del testo attraverso il sito che riporto di seguito.
Condivido l’invito del Sig. Roberto Proietti ad una mobilitazione popolare oltre ad un sollecito intervento dell’Amministrazione Comunale a tutela dei diritti dei consumatori.
L’avviso presenta elementi discriminatori e vessatori. Discriminatori tra chi è in possesso di un conto corrente bancario e chi non lo è.
Vessatorio in quanto la scelta è univoca non consentendo di recedere dal contratto in quanto l’acqua, bene primario, è in regime di monopolio. O Umbra Acque o nulla… o bevi o affoghi.
Discriminatorio e vessatorio verso tutte le utenze deboli per le quali da una parte si offre l’opportunità di tariffe agevolate dall’altra si obbligano ad avere un conto corrente.
Indipendentemente dall’avere o meno un conto corrente non si può “obbligare” ad una modalità di pagamento. L’impegno del consumatore è pagare, il come, dove non deve interessare! Perchè non mi fate uno sconto se vengo a pagare in contanti allo sportello (vi evito spese di incasso, avete liquidi, valuta immediata)?
Non è un deposito cauzionale ma un prestito obbligazionario coatto.
Maurizio Pierdomenico


28 agosto 2009
Cauzione "Ombra Acque": non pagate!

Ero già partito con l’intenzione di sottoporre la vicenda del "balzello" Umbra Acque, e perciò rilevo con piacere che anche altri hanno avuto la stessa sensibilità. Sensibiltà che hanno dimostrato e dimostrano un pò tutti i cittadini che di questo fanno l’argomento più trattato del periodo. Più trattato dai cittadini, perchè da chi dovrebbe farne e tutelare gli interessi, come da mandato elettorale, come al solito si dedica ad "altri sport e spot".
Obbligare al versamento di una "cauzione" che si aggirerà tra tutto sui 100 euro, più o meno e scusate se è poco, a chi vorrà a continuare a pagare tarmite bolletino postale, anzichè effettuare la domiciliazione bancaria, puzza proprio di marcio, oltre a dimostrare ancora una volta come siano considerati i consumatori-cittadini-contribuenti italiani, perchè gli altri sono ben più che tutelati ed assistiti in nome di un buonismo ed assistenzialismo politico, che i partiti, in particolar modo operanti nel territorio umbro e nostro in particolare, stanno attuando da molto tempo nella speranza ed intenzione che si approvino al più presto leggi che  possano permettergli di presentarne poi il conto stampato su una bella scheda elettorale.
Ci possono spiegare le motivazioni di questa manovra di "cassa" (altri non è)? Perchè un pensionato, un disoccupato, uno che ha perso il lavoro e il conto corrente neanche glielo aprono dovrebbe assoggettarsi a tale ulteriore esborso? C’è un miglioramento nei servizi? No. L’acqua del rubinetto sarà più buona e si potrà bere anzichè comprare quella minerale? (oggi è impossibile, non ci viene bene neanche il tè). O forse nel capitale di Umbra Acque figura qualche banca, o più verosimilmente Umbra Acque vorrà chiedere che gli venga ritornato un qualcosa in termini economici dalle banche, sulle future domiciliazioni sulla scia di quello che fà la G.D.O. con le finanziarie sui finanziamenti da loro promossi?
In realtà sarebbe ora di scindere come era una volta, il pubblico dal privato, e di tornare a sacrificare il particolare al generale,e non il contrario come viene adesso; ed allora benvengano i provvedimenti come quello che ha recentemente tolto la gestione degli autovelox alle compagnie private in combutta con le P.A. di turno; ed anche qui dove si parla di ACQUA, un bene necessario alla sopravvivenza, non di sigarette o altri beni effimeri e voluttuari, o altri beni di pubblica eesenzialità, le gestioni vengano tolte ai privati e restituite alla gestione pubblica.
Certo rimane il solito piccolo dubbio che poi dentro ci finiscano i "soliti noti" amici del politichetto di turno con i risultati che conosciamo. Ma certo se quella attuale deve essere la cura, meglio tenersi la malattia.-
Un ultimo appello: NON PAGATE. Ricordatevi che il popolo è sovrano, e così come elegge, poi butta giù. Siate uniti, rinunciate alla filosofia perdente del: "… e ma per 10 euro, …e ma per 5 euro…", che poi alla fine tutte insieme fanno somme rilevanti. E poi qui non sono 5 o 10 euro.
Roberto Proietti


27 agosto 2009
La RSU del Comune di Todi chiede scuse pubbliche

I rappresentanti sindacali dei lavoratori del Comune di Todi dopo aver letto con estrema indignazione l’articolo apparso sul Giornale dell’Umbria in data 20/8/2009 dal titolo “ Comune, ecco gli assenteisti del Palazzo”, a firma di Isabella Zaffarami, ringraziano  il Responsabile del Servizio Personale di questo Ente per la replica pubblicata il giorno successivo, sul medesimo giornale.
La RSU si domanda stupita come sia possibile esercitare attività di giornalismo e, quindi, svolgere un servizio di informazione, travisando dati  ( i numeri dovrebbero essere un dato oggettivo!) e usando termini offensivi come “assenteista“ e “inclinazione a saltare il lavoro”.
Correttezza professionale avrebbe voluto che la giornalista, dopo aver letto il prospetto sul sito del Comune di Todi relativo alle assenze dei dipendenti, si fosse rivolta all’Ufficio comunale competente per chiedere informazioni sulle modalità con le quali era stato predisposto lo stesso o, altrimenti, avesse letto attentamente  la normativa di riferimento in forza della quale era stato pubblicato il prospetto sul sito, anziché sparare a zero sui dipendenti comunali.
Come risulta  dalla replica del Responsabile del Servizio Personale, rag. Fausto Marconi, le assenze, oltre ad essere contenute, erano tutte GIUSTIFICATE.
Forse la giornalista non va mai in ferie o non si ammala mai, o, ancora, non utilizza congedi per maternità? Chi ripaga noi lavoratori del danno alla reputazione inflitto dall’articolo, tenuto conto del fatto che Todi è una piccola città dove tutti ci si conosce?
Ci permettiamo di suggerire alla giornalista di approfondire bene, nel futuro, gli argomenti prima di firmare un articolo da divulgare a mezzo stampa; ci riserviamo comunque di valutare le vie legali da intraprendere per la scorrettezza dimostrata e per il danno all’immagine inflitto.
La RSU gradirebbe le scuse pubbliche, da parte del giornale, con l’utilizzo dello stesso mezzo.
P.S.: I prospetti relativi alle assenze dei mesi di luglio e agosto potrebbero evidenziare una percentuale più alta: ciò perché i lavoratori del Comune di Todi sono inclini ad andare in ferie soprattutto nei mesi di luglio e agosto! La palma dei virtuosi a quale ufficio andrà in questi mesi?
Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Todi           

27 agosto 2009
Le incompatibilità della ASl da “figli e… figliastri”

Nella Sanità Umbra abbiamo assistito ad ogni forma di nepotismo, di privilegi con l’occhio rivolto solo a sinistra, ma quello che sta accadendo a Todi, dopo la clamorosa vittoria del centro-destra alle ultime amministrative, è cosa da annoverare nella letteratura della peggiore politica italiana.
E’ a tutti noto che dirigere gli Enti di secondo livello nella città di Jacopone spetta a persone nominate dalla attuale maggioranza. Inoltre a nulla sono valse, all’indomani delle elezioni, le richieste di mettere a disposizione i posti sui quali nominare nuovi amministratori.
Intendiamoci: tutto secondo la legge, ma non certamente secondo una consuetudine politica che vorrebbe la remissione dei mandati una volta che l’amministrazione ha cambiato colore, dopo oltre sessanta anni di vita democratica.
Passati i regolari anni in carica, si è provveduto da parte della maggioranza alla nomina dei nuovi responsabili, sia per l’ETAB – LA CONSOLAZIONE, che per la VERALLI CORTESI, due dei maggiori Enti tuderti da sempre appannaggio della sinistra con risultati a dir poco disastrosi sul piano economico.
La scelta in tutti e due i casi è caduta su persone di altissimo valore morale e professionale. In particolare per la Veralli Cortesi sono stati chiamati a far parte del Consiglio di Amministrazione il Dott. Ezzelino Mallozzi ed il Sig.Giorgio Pordenoni. Il Consiglio stesso ha poi proceduto alla nomina del Presidente, scegliendo il Dott. Mallozzi.
Apriti cielo! E’ sceso immediatamente in campo il Direttore Generale della ASL n. 2, Dott. Legato, il quale in un primo momento ha contestato ai due nominati che non era stata chiesta  la preventiva autorizzazione alla nomina e, successivamente, il conflitto di interesse, per cui iniziava un procedimento disciplinare contro i due, a meno di dimissioni.
Va sottolineato che solo nel mese di maggio scorso il responsabile della ASL si è accorto del conflitto di interessi, dopo aver, fin dal mese di gennaio 2009, concesso al sig. Giorgio Pordenoni i permessi necessari per la partecipazione ai lavori del Consiglio di Amministrazione.
Evidentemente prima del rinnovo dell’intero Consiglio essendo presente il Pordenoni come unico rappresentante della destra non era ritenuto influente ai fini della politica della Sinistra? Oppure vi è una unica regia che pone questo ritornello quando non sanno cosa dire, così come accade per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi?
Non hanno detto parola quando a ricoprire gli stessi incarichi erano esponenti della Sinistra tuderte o marscianese per anni ed anni, molti dei quali dirigenti o dipendenti della ASL n. 2.
E’evidente che il Dott. Legato è la “longa manus” di chi non accetta il responso delle urne, ma intende l’amministrazione pubblica, specie a Todi, come una questione di famiglia.
A loro non interessa la corretta gestione amministrativa, quanto piuttosto cercare in tutti i modi, se scorretti meglio, per intralciare il lavoro quotidiano in favore del cittadino.
Il PDL tuderte, quello regionale e nazionale sono convinti che simili modi di agire appartengono al passato e che l’Umbria dovrà adeguarsi ad un sistema democratico che si allarga sempre di più, anche se la sinistra è ridotta ormai ad “abbaiare alla Luna”, cercando di diffondere strenuamente i tanti privilegi, la spartizione delle poltrone e le numerose prebende create ad arte per non far lavorare chi non è abituato. Purtroppo, talvolta, in questa strenua difesa dell’esistente sono aiutati anche dai nostri rappresentanti che mal digeriscono ogni idea di cambiamento.
Noi ci opporremo con tutte le nostre forze a questi soprusi, convinti che alla fine la ragione prevarrà.
Antonio Angeli Ortenzi, Giovanni Ruggiano – coord. Pdl Todi

27 agosto 2009
Alla "Veralli Cortesi" si sta scherzando con il fuoco…

Lo “zelo” del dr. Legato, nella Sua battaglia contro gli amministratori della Veralli, il dr. Mallozzi e di Giorgio Pordenoni, nominati dal Sindaco Ruggiano all’inizio dell’anno, rasenta l’accanimento terapeutico.
D’altra parte Legato, “amministratore virtuoso” della Asl2, seppure “bravo” non è sceso dall’Olimpo, è piuttosto il “braccio operativo” dell’assessore Rosi e “amico” di Bocci.
Eppure, dr. Legato, all’Asl2 ci sarebbe ben altro da fare…
Nel triennio scorso non ha fatto PSR e PAL (2007-2009), per il prossimo triennio (2009-2011) esiste solo un PSR pieno di parole ma di nessuna sostanza visto che ad oggi manca ancora il PAL.
I lavori dell’ospedale di Pantalla, che i nostri amministratori di centrosinistra fino a qualche tempo fa decantavano come fossero “cosa fatta”, procedono con preoccupante lentezza favorendo una progressiva “evaporazione” dei servizi che dai “vecchi” nosocomi dovrebbero riversarsi nel nuovo, secondo l’organigramma presentato dal dr. Legato, dove contemporaneamente alla riduzione e sparizione di posti di primari nella Media Valle del Tevere, c’è un incremento abnorme di servizi dell’area del Trasimeno con strutture addirittura inventate per amici e conoscenti, tra l’altro in contrasto con quanto richiesto dal dipartimento di medicina, cioè di istituire strutture di cardiologia in ogni ospedale.
Il dr. Legato ha minacciato il licenziamento dei “nostri” amministratori della Veralli, qualora non avessero presentato le dimissioni dalla carica, prendendo a pretesto un “presunto conflitto d’interessi” tra il ruolo svolto nell’ente essendo dipendenti dell’Asl2.
Questo è uno strano caso di “conflitto di interessi”. Il dr. Perari era presidente f.f. dell’ETAB, convenzionata con la ASL 2, Lei si è accorto di questa anomalia dopo circa 2 anni, inviando il suddetto medico al consiglio di disciplina.
Ma a quando il deferimento al consiglio di disciplina dei sig. Famoso Marco, Budelli Roberta, consiglieri dell’ETAB e dipendenti della ASL 2, Passeri Giuseppe, Parasecolo Paolo (medici convenzionati), all’ex vicesindaco Servoli Alessandro, dirigente medico della ASL2 e addirittura all’ex sindaco di Marsciano Chiacchieroni Gianfranco che, mentre era in servizio timbrando il cartellino dell’ospedale di Marsciano espletando il lavoro di infermiere, contemporaneamente svolgeva il ruolo di sindaco (per questi non c’era incompatibilità?), che dire dell’attuale vicesindaco di Marsciano dr. Virgilio Lipparoni, direttore del POU della ASL 2?
Per tutti questi casi non c’era e non c’è incompatibilità?  Prima del 2003 hanno fatto parte dell’ETAB ex II.RR.BB: Passagrilli Angelo, Martini Carlo e Luzzi Daniela, tutti dipendenti della ASL 2, addirittura il sig. Marchini Marcello, economo della USL ha fatto per ben due mandati il presidente della Veralli Cortesi!
Evidentemente in tutti questi casi non ha vigilato e, per coerenza e correttezza, si dovrebbe dimettere per questa omissione vista la gravità dei “fatti”!
In realtà, il conflitto che sta combattendo il dr. Legato non è quello di “interesse” portato a bandiera, bensì quello “politico”questo si vero e reale.
La “Colpa” del dr. Mallozzi e di Pordenoni è quella di non essere parte della nomenclatura di sinistra, ma esponenti di partititi di centrodestra.
Come pretendono questi loschi figuri di amministrare “la Veralli” il più importante Ente benefico della M.V.T. e feudo di sottogoverno del centrosinistra locale?
Caro dr. Legato non sarà che a “casa” sua, per paura che le prossime elezioni regionali si trasformino nell’incendio del centrosinistra umbro, hanno dato la consegna di spegnere tutti i fuochi, anche i più piccoli, che non si sa mai.
Noi non ci faremo spegnere tanto facilmente. Faccia attenzione, che, come dice il proverbio, chi scherza col fuoco prima o poi si brucia!
Stefano Marchetti – consigliere comunale Pdl-An Todi

26 agosto 2009
Balzello Umbra Acque: Marsciano ce l’ha un  rappresentanza istituzionale?

L’ulteriore recente notizia di cronaca è che Umbra Acque ha decretato un ulteriore “imposta”, che i cittadini del nostro Comune saranno tenuti a pagare, nel silenzio assordante dell’Amministrazione comunale marscianese.
Se di per se una tassa, pur essendo una tantum che Umbra Acque chiama “cauzione”, risibile, è in questo frangente socio-economico un atto grave, sconcertante è il fatto che questa vada ad insistere sulle fasce di popolazione più deboli ed in difficoltà e per di più in un territorio già maltrattato  dalla pochezza dei servizi erogati da Umbra Acque.
Non si può infatti dimenticare che un vasto territorio del Comune di Marsciano non è servito dall’acquedotto con grave danno per quelle popolazioni di residenti, per le attività produttive e per il valore intrinseco di quelle frazioni tagliate fuori dalla considerazione del nostro Comune e di Umbra Acque.
Il primo cittadino di Marsciano, forse ancora intorpidito dal rientro vacanziero, non sembra accorgersi delle gravi disparità di trattamento a cui sono soggetti i suoi “ultimi” concittadini.
 La domiciliazione delle bollette su conto corrente infatti obbliga chi oggi non può permettersi  l’apertura di un conto corrente ad affrontare comunque ulteriori spese.
Umbra Acque chiede e dispone, il Comune di Marsciano non risulta aver posto ne una questione di contingente opportunità ne di  “rinegoziare” il reale servizio erogato ai cittadini del marscianese, nonostante Umbra Acque sia per il 60% a capitale pubblico, suddiviso tra i comuni   appartenenti all’Ambito Territoriale Ottimale n° 1 di cui Marsciano fa parte.
Il programma, l’esperienza in più, tutta carta straccia, il Comune di Marsciano, il suo territorio ed i cittadini sono considerarti e trattati anche da questa Amministrazione come terreno da depredare e vessare, posti alla mercé di interessi che si sviluppano in altre sedi.
Tre indizi fanno una prova, siamo a due nel giro di pochi mesi dall’insediamento, attendiamo l’ultimo e definitivo perché si possa parlare di incriminazione per incapacità con buona pace di chi a giugno ha voluto, ha dovuto credere alle promesse di questa maggioranza.
Comitato Popolo della Libertà di Marsciano – Alternativa per Marsciano


25 agosto 2009
A proposito di dipendenti pubblici, top manager e politici…

Francamente non ho mai apprezzato molto il sistema definito “di trasparenza” messo in atto dal  ministro Brunetta .
I dati pubblicati dal Giornale dell’Umbria (cronaca di Todi)  sulle assenze nei vari uffici, settori e servizi, confrontati con quanto affermato puntualmente il giorno dopo  dal  responsabile del servizio   offrono visioni contrapposte del medesimo problema.     Io sono propenso a prendere per buoni i dati forniti  dal responsabile del servizio.
Infatti i dati sulle presenze e assenze, non disaggregati,  finiscono per gettare ombre sospette anche su chi svolge onestamente il proprio lavoro. Del resto i milioni di  ore di lavoro recuperate (sempre secondo tali rilevazioni) avrebbero dovuto  produrre un miglioramento della pubblica amministrazione e dei  servizi da essa resi.  Per ora  non ce ne siamo accorti.  Prendiamo ad esempio gli ospedali. Se le ore recuperate al lavoro si fossero trasformate in miglioramento nella gestione dei servizi, non assisteremmo a tempi di attesa che addirittura si sono allungati.
L’articolo del “Giornale” ha portato a concludere che a Todi  vi è un solo dirigente un ”top manager” che sovrasta tutto e  tutti.  Non voglio certo smentire ciò,  anche  perchè non ho motivi per farlo. Mi pare un po’ esagerato ed offensivo per gli altri, che potrebbero vantare ugualmente”curriculum di tutto rispetto”.  La questione riguarda chi eventualmente lo ha ritenuto tale da affidargli  tante responsabilità. Mi domando soltanto se un “ top manager” (siamo al comune di Todi, con 150 dipendenti) non si sarebbe dovuto  accorgere che il numero delle assenze  con conseguenti  riduzione dei servizi (non resi dagli assenti ) fosse, anche se non una incombenza diretta, comunque una delle questioni  di cui chiedere spiegazioni ai responsabili.  Forse si sarebbe evitato l’equivoco di considerare, gli assenti legittimamente, alla stessa stregua dei “fannulloni” tanto  per usare le parole del ministro.
Comunque il tema della trasparenza della pubblica amministrazione cosi come affrontato non convince, né individuata una delle cause si può concludere che il problema sia risolto.
Il problema è e rimane quello del funzionamento della pubblica amministrazione, non quello del mancato funzionamento. Il vero è che non tutti possono rimanere  al proprio posto. Talvolta iniziando dai dirigenti… che non hanno diretto nulla.
A meno che non si voglia guardare dietro e non avanti, in Italia purtroppo c’è il malvezzo di fare in tanti  le diagnosi ma in pochi a proporre le cure. Le cure in questo settore sono sempre impopolari ed il signor “ministro” lo sa benissimo altrimenti, anziché rilevare il fenomeno avrebbe suggerito la cura. 
La cura non è la pubblicazione dei dati  ma l’assunzione di provvedimenti nei confronti di chi ha generato questa situazione. Altrimenti si “scambia la febbre con la malattia”. E se si scoprisse che  della  causa sono  responsabili  proprio i politici? O spesso  taluni dirigenti  prodotti  proprio dalla politica?
Ottavio Nulli Pero

24 agosto 2009
Il Sole 24 Ore snobba Todi: il fallimento di Ruggiano sul turismo

I lettori de Il sole 24ore hanno potuto acquistare nei giorni scorsi, in allegato al più importante quotidiano economico – finanziario  nazionale, il mensile “I viaggi del sole”. La pubblicazione, ben fatta, ricca di informazioni e splendide immagini, è dedicata  questo mese all’Umbria. Perugia, Orvieto, Spoleto, Foligno, Umbertide, Norcia, Montefalco, Baschi, Assisi, lago Trasimeno, Massa Martana: i gioielli della nostra splendida terra sono i protagonisti di servizi ben curati, corredati di immagini che esaltano il coacervo di arte, storia, cultura e ambiente nostrani. La bella pubblicazione riesce, anche tramite interviste a umbri importanti e con un’attenzione alle imprese di qualità, a rendere l’Umbria meta intrigante per un turismo attento ai particolari ed al buon vivere.
Peccato che Todi sia completamente assente! A parte tre o quattro sparute e minuscole apparizioni, più legate alla vicinanza con altri luoghi che alla bellezza della nostra città, uno dei centri più importanti della regione non ha diritto di asilo nella prestigiosa pubblicazione.
Nessun tempio sacro, nessuno scorcio di territorio, nessun palazzo storico appare nelle fotografie a parte una casa vacanze di cui non è nemmeno chiara l’esatta ubicazione.
È questa una ulteriore prova della totale assenza di una regia preposta alla promozione del nostro territorio, una assoluta superficialità nella gestione delle politiche legate al turismo ormai delegate solamente a pochi, coraggiosi privati che investono di tasca loro in un settore importante per Todi.
E mentre i sindaci di  Bettona, Deruta e Torgiano, lungi dall’essere pericolosi sovversivi comunisti, fanno un summit per valorizzare le identità e le bellezze locali, a Todi si nomina un assessore ulteriore alle manutenzioni, persona stimabile, ma che si aggiunge alla lunga sequela di colleghi assessori e consiglieri delegati che intasano l’ufficio tecnico comunale senza però apportare, in proporzione, risultati proficui . A quando un assessore al turismo in grado di prendere in mano una situazione drammatica testimoniata anche dai dati delle settimane scorse?
Attendiamo, ormai non più fiduciosi, che la giunta Ruggiano batta un colpo dopo le roboanti promesse elettorali, mentre Perugia, Orvieto, Spoleto ecc. ringraziano sentitamente il Comune di Todi sempre più paese di collina “disteso come un vecchio addormentato”.
Andrea Caprini – Rifondazione comunista

23 agosto 2009
Dipendenti comunali tutelati, il Pd speculerebbe anche sulla morte…

Più e più volte gli esponenti della Giunta Ruggiano hanno riconosciuto e tutelato la professionalità dei dipendenti comunali ed il loro attaccamento all’Amministrazione. A prescindere l’atteggiamento ostile di rare figure politicizzate, non c’è stato ostruzionismo, come qualcuno avrebbe voluto da Sinistra, né tanto meno assenteismo né si sono avuti comportamenti ingiustificabili da parte dei dipendenti del Comune. Il Responsabile del compartimento al Personale ha confutato l’articolo sul Giornale dell’Umbria ed il funzionario è intervenuto sollecitato ed autorizzato dal Sindaco.
Quale migliore intervento poteva esserci per riportare alla giusta valutazione la questione se non quello del diretto responsabile comunale del settore? Come al solito i Sinistri non tralasciano la più banale delle occasioni per speculare e sferrare un attacco alla Giunta Ruggiano. Non ci meraviglia più di tanto quindi il loro documento di bravi paladini in merito, documento teso a denigrare gratuitamente il Centrodestra piuttosto che difendere realmente l’onorabilità e la correttezza dei dipendenti comunali.
Seguitano con questa strategia della criminalizzazione di chi sta dall’altra parte fregandosene altamente della verità e cercando di farci passare per insensibili nei confronti dei dipendenti comunali, loro, che sono capaci di fare speculazione anche di fronte alla morte. A buon intenditor poche parole.
Mario Epifani – Capogruppo Fiamma Tuderte


21 agosto 2009
A Massa Martana non c’era il medico…

Da pochi giorni sono terminate le giornate massetane, e anche quest’anno come nelle passate edizioni, ho apprezzato molto la voglia messa in campo dalla Pro Loco per raggiungere il risultato di valorizzare sempre più il territorio massetano. Come affezionato frequentatore, credo ci si possa sentire soddisfatti sia per il numero delle persone che hanno visitato in queste sere lo splendido borgo, sia per quanti hanno cenato alla taverna o che magari hanno gustato il gelato di fronte alle mure castellane.
Con molto rammarico devo però mettere in evidenza una nota dolente nell’ambito dell’organizzazione. Durante una serata infatti, un turista si è accasciato al suolo colto da malore. I suoi familiari, presi dall’agitazione hanno cercato subito aiuto chiedendo un intervento medico agli organizzatori. Grande sorpresa si è avuta tra la gente, alla notizia che non era stato previsto nè servizio medico nè la presenza della Croce Rossa di Massa Martana, sempre presente in altre manifestazioni.
A seguito di quanto accaduto, mi permetto di suggerire alla Pro Loco Massetana di colmare questa lacuna destinando, se occorre, dei fondi per garantire la presenza di un medico in collaborazione con la Croce Rossa locale, partendo fin dalla prossima manifestazione dei Presepi d’Italia.
Giorgio Lorenzi, affezionato turista

21 agosto 2009
Siamo alla diffamazione dei dipendenti del Comune di Todi

Abbiamo letto ieri l’articolo “Comune, ecco gli assenteisti del palazzo”, pubblicato da Il Giornale dell’Umbria sulla pagina tuderte.
Un articolo che avremmo preferito non leggere, insinuante e fuorviante, che tratta in maniera inappropriata il tema dell’assenteismo, argomento, invece, serio ed attuale, che meriterebbe ben altro modo e ben altri dati a disposizione.
Nell’articolo in questione i dati sulle presenze del personale dipendente del Comune di Todi, riferiti al mese di giugno 2009, pubblicati per legge dallo stesso ente, sono stati mal interpretati e distorti, piegati a tal punto da far diventare le giornate d’assenza di un solo mese dell’anno un metro di giudizio con il quale misurare servizi e personale.
Le assenze dei dipendenti sono state erroneamente considerate tutte ingiustificate e gli assenti sono divenuti d’un tratto assenteisti, come se, tanto per fare un esempio, le ferie fossero motivo di ingiustificata assenza.
Un fatto grave, lesivo della dignità e della professionalità dei dipendenti dell’Ente.
Sull’argomento ci saremmo aspettati una presa di posizione della Giunta Ruggiano, a difesa dei dipendenti comunali, vittime di un’infamante accusa, e dello stesso Comune di Todi. Gli amministratori, infatti, dovrebbero sentirsi offesi tanto quanto i dipendenti: l’accusa di assenteismo pone in cattiva luce l’ente in sé e non solo chi vi lavora.
E invece nulla: il silenzio degli amministratori e del centro-destra è stato totale.
I dipendenti si sono dovuti difendere da soli, con un intervento del responsabile del servizio Personale, che, oggi, dalle stesse colonne de Il Giornale dell’Umbria, ha fatto chiarezza sui numeri.
Il Partito Democratico di Todi intende rompere il silenzio di chi specula politicamente sulla diffamazione della figura del dipendente pubblico ed esprime al personale dipendente del Comune di Todi solidarietà e stima.
Invita Il Giornale dell’Umbria a formulare pubblicamente le proprie scuse tanto ai dipendenti quanto al Comune di Todi e a trattare il tema dell’assenteismo su basi oggettive e concrete, denunciando, eventualmente, i casi reali, se possibile con nomi e cognomi, evitando di sparare nel mucchio, rischiando di colpire chi, come molti ne vediamo, ogni giorno fa il proprio dovere, con dedizione e professionalità.
Partito Democratico Todi

21 agosto 2009
Mass media distratti dalle vacanze estive

Non ho sentito una parola dai mass media televisivi, non ho letto una riga sulla stampa nazionale di oggi, né laica né cattolica, nessun benché minimo cenno a quel 21 agosto 1968  di 41 anni fa quando le truppe del Patto di Varsavia invadevano la Cecoslovacchia e reprimevano nel sangue la Primavera di Praga, quell’anelito di libertà e di democrazia che i popoli dell’est cercavano disperatamente di guadagnarsi dall’oppressione e dalla repressione.
Evidentemente siamo troppo distratti dalle vacanze estive e dal superenalotto che ci fanno  completamente dimenticare vicende storiche abbastanza recenti, e non scarsamente rilevanti avendo  costituito anch’esse i primi presupposti e preparato le basi di questa Europa, che ricomprende ormai anche quei paesi ieri oppressi, oggi liberi.
Edoardo Antonelli

21 agosto 2009
Sulle questioni politiche e sulle questioni turistiche

Seguendo alcuni interventi pubblicati recentemente, due gli argomenti che mi hanno particolarmente colpito: il primo riguarda l’estemporanea contestazione rivolta ai reiterati interventi dei politici con le loro solite diatribe, a seguire alcune severe considerazioni  in merito alle problematiche del turismo e dintorni.
Al di là del fatto che la libertà è un diritto assoluto nelle sue più ampie espressioni, che va tutelata e riconosciuta a tutti ed in tutte le sue forme lecite, non credo che si possa immaginare alcuna censura nei confronti di chicchessia. Va colta però, nella sua drastica esposizione, una sottile provocazione che possiamo tradurre in rispettoso suggerimento: avendo i politici le loro sedi ed occasioni istituzionali  per discutere e confrontarsi, sarebbe forse più opportuno che dialogassero direttamente fra loro anziché pubblicare osservazioni ed accuse reciproche, sui cui contenuti non è data facoltà di giudizio da parte dei non addetti ai lavori, con il rischio di trasmettere così una realtà potenzialmente distorta.    Forse sarebbe  preferibile che i politici chiamati in causa dai vari interventi, rispondessero direttamente alle interpellanze sollevate dalla  gente?!
Per quanto riguarda la questione turismo, il problema è molto più ampio e non basterebbero sicuramente poche righe per affrontarlo, pertanto provo semplicemente a rispondere alle brevi osservazioni sollevate, aventi peraltro un discreto carattere peculiare, con quello  spirito di condivisione dialettica e solidarietà cittadina che dovrebbe animarci più diffusamente.
Coniugare le esigenze di un turismo di massa,  in perfetta sintesi con le necessità vitali ed abitative dei residenti, salvaguardando i vari interessi commerciali, in un contesto di specifiche e particolari disponibilità strutturali cittadine, senza correre il rischio di ledere in qualche misura né  gli uni nè gli altri, credo che sia veramente difficile se non impossibile.
E’ giusto difendere e promuovere il turismo come fonte di interesse culturale ed economico, in una città come Todi dove c’è carenza sia di strutture ricettive organizzate, che di attività imprenditoriali e occupazionali, ma oltre al notevole impegno economico necessario, occorre tener conto che non possiamo imporre ai residenti limitazioni eccessive, fino a surrogare lo stesso equilibrio vitale. 
E’ dovere di tutti impegnarsi a rendere accogliente la nostra città, difendere la nostra immagine, valorizzare le nostre risorse artistiche e monumentali, senza arrivare però ad esasperare le piccole consuetudini, che sono parte integrante del nostro modo di vivere la città, che in qualche misura sorreggono la nostra identità , contribuendo a rendere maggiormente piacevole la vita di comunità.
Credo che sia prioritario quindi a mio parere, il rispetto della persona e delle sue prerogative , se poi riusciamo a far collimare i due imperativi in modo tale da raggiungere quell’ideale equilibrio fra esigenze di modernità e adeguamento ambientale, con l’atteggiamento di difesa delle nostre abitudini e facili comodità, saremo tutti felici e contenti.  
Elio Andreucci


18 agosto 2009
Todi nei commenti dei turisti: un coltello nella piaga

Le osservazioni riportate da Elisa Picchiotti non fanno altro che girare il coltello nella piaga.
Come più volte espresso Todi, cosi com’è non una città turistica ma una città che è presente sulle cartine stradali, visitata con il sistema “mordi e fuggi” (quanto prima), dove non esiste (e non è esistita) una politica del turismo.
Giorni fa ho avuto modo di apprezzare un’altra perla. Mi riferisco ai tavolini bar piazzati in prossimità del Teatro che vanno ad ostruire la vetrina del negozio di abbigliamento, coprono la lastra di vetro (anche se ormai ridotta una schifo) che dovrebbe consentire di vedere dei resti antichi, si affiancano alle auto spesso parcheggiate altezza vicolo in modo da ostruirne completamente il passaggio Vorrei sapere chi ha piacere di sedersi per un caffè al tavolo in quelle condizioni con le auto a un metro.
Le amministrazioni passate e presenti non hanno mai girato a piedi in città ed ascoltato i commenti dei turisti. L’importante è stazionare in piazza (prima delle elezioni) cosi come arrivare in piazza con le auto e parcheggiare dove capita.
Cara Elisa, io abito a Mezzomuro e di quelle lamentele né ascoltate in quantità industriale dai turisti che salgono o scendono da Piazza. Ma purtroppo le ascoltiamo noi.
Ho sempre pensato che si potrebbero utilizzare studenti del linguistico per stage, associazioni – pensionati volontari per tenere aperte le chiese. La Professoressa Bergamini aveva condiviso questo pensiero ma…
Maurizio Pierdomenico

18 agosto 2009
I commenti dei turisti sulla "città più vivibile del mondo"…

Ecco alcuni commenti di visitatori a Todi:
1) Ieri 17 agosto, di fonte al portone chiuso del tempio di San Fortunato: "qui c’è scritto che è chiuso di lunedi…si vede che qui a Todi fanno come  i parrucchieri, incredibile!" e ancora, un altro signore un pò arrabbiato: "E’ uno scandalo!"
PROPOSTA: per permettere ai custodi di riposare almeno un giorno a settimana si potrebbe trovare un’altra persona per tenere aperto non solo il lunedi, ma tutti i giorni anche durante la pausa pranzo, come in ogni città turistica che si rispetti; questo non tutto l’anno, ma almeno da aprile a ottobre. Non tutti i turisti infatti si abbuffano 3 ore al ristorante e continuano a girare anche dalle 13 alle 16.
2) Oggi, 18 agosto nell’ufficio turistico: "Siamo venuti a Todi perchè ha la fama di essere la più vivibile al mondo (…per fortuna ancora viviamo di rendita grazie a quell’articolo di 10 anni fà…), ma sono 15 minuti che camminiamo respirando la puzza delle auto! E’ impossibile! Ma perchè non fate qualcosa?"
Poco dopo un’altra signora: "Ma è possibile che non ci sia un posto tranquillo dove fermarsi e ammirare in santa pace un monumento o una bella vetrina senza doversi spostare per far passare le auto?!? In molti centri anche più piccoli di questo si tutela il centro storico limitando le auto! Che peccato."
Un gruppetto di turisti stava leggendo delle notizie storiche su Todi godendosi l’ombra davanti alla farmacia: beh, si sono dovuti spostare a suon di clacson perchè 2 signore dovevano lasciare l’auto e andare in farmacia.
Bisogna fare qualcosa per risolvere delle questioni che possono sembrare insignificanti, ma che invece i turisti notano molto e a lungo andare faranno dimenticare la "Todi città più vivibile".
Elisa Picchiotti


15 agosto 2009
Sul biodigestore di Olmeto il sindaco Todini ha fatto come Ponzio Pilato

Ponzio Pilato se ne lavò le mani, il Sindaco, nonchè ex Assessore alla politiche ambientali, è, nel momento della crisi, in vacanza a fare addirittura il bagno, lui al mare noi in ben altri tipi di liquidi.
L’ordinanza disposta dal Sindaco di vietare il reistallo, fino a data da destinarsi, sancisce di fatto la chiusura del Biodigestore di Olmeto e delle attività imprenditoriali suinicole del nostro Comune.
Il danno dopo la beffa!
Al Sindaco-Assessore non sono bastati anni di consiliatura per risolvere la questione, con grave “disagio” per tutto il comprensorio, ed oggi con un colpo di spugna sopprime di fatto un importante comparto produttivo dell’agricoltura umbra.
Inammissibile che solo oggi la Giunta Todini scopra norme e regolamenti da cui scaturiscono provvedimenti emergenziali privi di progettualità, e pensare che solo qualche giorno fa il Comune e la SIA parlavano di ammodernamento, forse rispolverando l’antico disegno di fare del biodigestore di Olmeto il Biodigestore della Regione Umbria?
Come è possibile che oggi placidamente si parli di delibere regionali, risalenti al 2008, che impongono la chiusura dell’impianto di Olmeto mentre invece per tutto un anno non si è provveduto a prenderne atto?
Come è possibile che questo extra-tempo, forse sottratto alla legalità ma certamente coincidente con una lunga campagna elettorale, non sia stato impiegato almeno per impostare politiche di risanamento di una situazione che da tempo rivendica attenzione?
Come è possibile che proprio in coincidenza di un caso giudiziario riguardante un impianto similare a quello marscianese, la Giunta Todini, autoreferenzialmente, disponga soluzioni emergenziali?
Se gli organi inquirenti necessitano, giustamente, di tempo per approfondire, le risposte in sede politica non possono più attendere, è opportuno, necessario, non più procrastinabile!
Che bisognasse fare presto lo avevamo detto, non si dimentichino le interrogazioni presentate già nella passata legislatura, lo hanno sempre chiesto gli allevatori e i cittadini che insistono in quei territori e tutti quelli che hanno una sana coscienza ambientalista, ma in questo caso la terapia pare essere peggio del male.
Infatti le lagune continuano ad essere dove sono, come anche il biodigestore “rotto”. Gli allevatori termineranno il ciclo produttivo in corso e poi saranno costretti al fermo di stalla ma nel frattempo gli animali continueranno a mangiare, a bere e tutto quello che ne consegue. E dove verranno inviati, smaltiti le deiezioni nel frattempo? Non sarà mica che il Sindaco ed il suo Vice avvedutasi della prosecuzione della vita a dispetto delle loro ordinanze pensino ad una dotazione straordinaria di “tappi” per i maiali?
“In più l’esperienza” era stato detto ai cittadini con prosopopea, comincia ad alzarsi chiara una risposta di rimpianto “era stata già fatta”!
Comitato Popolo della Libertà di Marsciano


15 agosto 2009
Sui lavori di Doglio ci possono essere giudizi solo positivi

In merito ai lavori di pavimentazione della frazione di Doglio di Monte Castello di Vibio, l’amministrazione comunale tiene a precisare che, come di consueto, gli stessi sono stati condotti con il massimo rispetto delle esigenze di tutti i cittadini compatibilmente con la natura dei lavori che hanno interessato, oltre a viale Rimembranza, tutto il centro storico del paese.
La polemica sul passaggio pedonale (durato solo quattro giorni) ritenuto troppo stretto è da ritenersi un giudizio personale di pochi soggetti che pretendevano di passare all’interno del cantiere dove in quel momento si svolgevano i lavori. Cosa a cui, ovviamente, il direttore dei lavori si è opposto spiegando agli interessati quali erano le modalità di conduzione in sicurezza di un normalissimo cantiere edile.
I lavori, per un importo di circa 120.000 Euro complessivi, hanno consentito di sostituire tutto il vecchio manto bituminoso con basoli in pietra serena e selciato di pietra locale, inoltre si è provveduto a sostituire la vecchia rete fognaria e la vecchia rete idrica distributrice.
Grazie  a questi importanti e complessi lavori, che si sono conclusi prima di Ferragosto, il paese di Doglio è stato rimesso completamente a nuovo ed è ora uno dei borghi più belli e caratteristici dell’intero comprensorio con evidente soddisfazione non solo dell’amministrazione comunale ma soprattutto dei residenti e dei turisti.
Per questi motivi l’amministrazione comunale, orgogliosa di quanto ha portato a termine nella frazione, invita tutta la popolazione, turisti e quanti lo desiderano a verificare la qualità degli interventi realizzati  sicuri di trovare giudizi assolutamente positivi; comunica inoltre che presto, sempre a Doglio, verranno appaltati i lavori di rifacimento del muro di contenimento di via Circonvallazione per un importo di 161.000 Euro.
Roberto Cerquaglia – sindaco di Monte Castello di Vibio

15 agosto 2009
Sia e Comune di Marsciano dovrebbero delle scuse per il depuratore di Olmeto

In relazione alle numerose notizie e prese di posizione nei riguardi della situazione del biodigestore di Olmeto vorremmo sottolineare alcune evidenze:
– salutiamo con soddisfazione il fatto che nessuno parla più di ampliamento come, in un primo momento, era stato fatto. Pensiamo che questa sia la prima vittoria della nostra azione politica.
– esprimiamo attenzione e rispetto per l’atteggiamento di apertura con il quale il vice sindaco Lipparoni sta affrontando l’emergenza e, soprattutto, l’attenzione con la quale ha accolto la nostra proposta dei depuratori di stalla, proposta tanto semplice quanto efficace.
Non più di due mesi fa l’attuale maggioranza ci accusava in campagna elettorale di essere strumentali, populisti e di non avere proposte serie per risolvere la situazione, sembra che oggi l’opinione di chi deve gestire la pesante eredità lasciata dalle amministrazioni precedenti sia molto diversa.
Ricordiamo agli allevatori e a quanti lavorano nel settore per tirare fuori uno stipendio dignitoso che, come gli abbiamo ricordato nelle riunioni fatte durante la campagna elettorale, l’unica soluzione praticabile che non li lascerà nell’incertezza e nel terrore continuo è quella dei microdepuratori di stalla sui quali, ove necessario, si possono richiedere anche dei contributi a quella regione che in campagna elettorale è venuta a promettere sostegno per il settore e che ora deve assumersi le proprie responsabilità.
Nell’augurarci che la situazione trovi una soluzione soddisfacente per tutti e, in primo luogo, per i cittadini delle frazioni vicine che sono convissute per anni e anni con quest’impianto, non possiamo sottrarci dal ricordare le gravi colpe di chi ci ha condotto a questo disastro.
Indipendentemente dalla magistratura, che farà il suo corso, le responsabilità politiche della gestione dell’impianto sono sotto gli occhi di tutti e necessitano di un’assunzione di responsabilità che dovrebbe portare quanto meno a delle scuse.
Invece delle scuse abbiamo, per il momento, ottenuto in tempo reale una straordinaria nota congiunta da Comune e Sia, che sostiene l’esatto contrario degli avvenimenti accaduti dagli ultimi venti anni ad oggi.
1. La sospensione dei conferimenti è stata imposta dall’Arpa. (Tg3 regione 11.08.09)
2. Questa sospensione è riconducibile ad una pessima gestione di un impianto nato già male. ( Il primo esposto sui disagi alla salute ed alla qualità della vita dei cittadini è stato presentato tre mesi dopo l’entrata in funzione dell’impianto)
3. Questi gravi disagi sono continuati durante tutti questi anni, malgrado gli innumerevoli esposti, denunce, segnalazioni, proteste alle quali non è stata prestata alcuna attenzione da parte delle amministrazioni e degli enti di controllo.
4. Gli sversamenti verso i corsi d’acqua e quant’altro, negati, sono viceversa documentati da interventi ufficiali da parte del Corpo Forestale e dell’Arpa (foto e documenti a disposizione).                        
Movimento per la qualità della vita, Rifondazione Comunista, Marsciano Democratica

14 agosto 2009
I dati sulle pensioni di invalidità andrebbero verificati meglio

Circa i dati sulle pensioni di invalidità, trattasi di volgarissimo attacco Tremontiano-Leghista al mezzogiorno dopo la rivendicazione che gli oligarchi del centro-destra del Sud hanno fatto per le risorse assegnate al SUD ma dirottate per gli amici di Formigoni, Bossi e Tremonti riuscendo ad ottenere lo sblocco di una parte delle loro spettanze.
Un attacco che mira a presentare i meridionali come truffatori, fannulloni e parassiti dello Stato anzi sfruttatori dei "contribuenti del Nord"). Verificherò meglio le cifre che mi sembrano contraffatte.
Bisogna anche verificare l’età dei pensionati. Fino a qualche tempo fa le pensioni venivano erogate sulla base della situazione socio-economica della zona dove veniva presentata la domanda. E’ probabile che molti dei pensionati attuali del Sud siano sopravvissuti di quella fase legislativa. Stanno scomparendo per morte.
Ora bisognerebbe verificare le pensioni che vengono ANNO PER ANNO erogate regione per regione. Scopriremmo che le pensioni del Nord sono il triplo di quelle del Sud.
Pietro Ancona

14 agosto 2009
A proposito della variante al Prg della macroarea di Pontenaia

In merito alla variante al prg della macroarea di Ponte Naia occorre precisare che si è trattato di un atto di alta Amministrazione a tutto vantaggio della comunità di Todi.
1) la variante ha riguardato terreni di proprietà comunale situati appunto nella Frazione di Ponte Naia; 2) l’area era già inserita nel prg con destinazione edificatoria ed è stata interessata da una modifica alla superficie edificabile con una assetto urbanistico più esteso attraverso una migliore distribuzione della superficie edificabile; 3) essendo l’area edificabile posta di fronte ad una Torre del 400, classificata edificio di interesse storico e culturale,  è stato proposto lo spostamento con una distribuzione più estensiva, ottenendo un notevole miglioramento sul piano ambientale paesaggistico; 4) la vecchia previsione avrebbe fatto sorgere due palazzotti proprio a ridosso della Torre, con evidente danno paesaggistico e deprezzamento dell’area di proprietà comunale; 5) le modifiche apportate sono state attuate in conformità alle NTA e riguardano la parte operativa del prg e nel rispetto delle procedure fino ad oggi seguite dal Comune di Todi nella stessa zona; 6) l’operazione ha permesso di riqualificare un bene pubblico venduto ad € 1.085.000 che la precedente amministrazione aveva concesso in locazione a poche centinaia di euro all’anno.
Pertanto, riqualificazione della zona, tutela ambientale e paesaggistica, valorizzazione dei terreni comunali sono stati gli interessi pubblici su cui si è mossa all’unisono l’amministrazione, con una strategia ed una programmazione che stanno dando i primi frutti.
É evidente che l’ennesima accusa di improvvisazione mossa dal PD tuderte alla Giunta Ruggiano è data da una visione distorta e bieca della politica che certi esponenti politici locali ancora hanno.
Il progetto per migliorare la città è messo in pratica ogni giorno dal Sindaco, dagli assessori e dai consiglieri della maggioranza e i risultati si vedono nei fatti concreti. Per citarne solo alcuni si veda la recente sistemazione di Porta Romana o, sul fronte dei progetti, il finanziamento del PUC 2 inserito nei primi dieci dell’Umbria.
Il Vicesindaco di Todi

14 agosto 2009
Dal Pd: "altro che ostacoli, la Giunta Ruggiano faccia le cose come si deve!"

Negli ultimi tempi il centrodestra tuderte ha insinuato a più riprese che il Partito Democratico di Todi, nel fare opposizione, si muoverebbe a danno della città, cercando di ostacolare le attività amministrative della Giunta Ruggiano. Nulla di più falso! E le nostre pubbliche dichiarazioni sugli ultimi avvenimenti cittadini lo dimostrano. È bene, invece, chiarire una volta per tutte che tra le attività che l’opposizione non può omettere, anche e soprattutto attraverso i propri rappresentanti in consiglio comunale, è il controllo degli atti amministrativi compiuti.
Un controllo che a Todi il Pd ha esercitato ed esercita con senso di responsabilità e lealtà, reso ancor più necessario dall’atteggiamento del centro-destra: la città è amministrata con superficialità ed alla giornata. E dopo due anni non si può più pensare che si tratti di inesperienza. Sorge il dubbio che l’improvvisazione sia uno stile. E, per quanto ci riguarda, uno stile pericoloso e dannoso.
Citiamo solo alcuni ultimi fatti.
La scorsa settimana è stata approvata dal centro-destra in Consiglio comunale una variante al Piano Regolatore Generale, riguardante la vendita dei terreni di Pontenaia: controllando le carte ci siamo accorti che, nella fretta, lo scorso anno, il centro-destra aveva messo in vendita, oltre ai terreni, un tratto di strada e l’area verde attrezzata con il Monumento ai Giovani. Un grossolano errore che il centro-destra è stato costretto a correggere in Consiglio, peraltro con una procedura, a nostro avviso, non corretta.
Alcuni mesi fa l’Amministrazione Ruggiano ha annunciato il trasferimento degli uffici di Via dello Zodiaco, con conseguente disdetta del contratto di affitto dei locali. A distanza di qualche mese scopriamo che l’Amministrazione, incapace di recuperare gli spazi necessari, è dovuta tornare sui propri passi, andando dal proprietario dei locali e accendendo di nuovo il contratto disdetto.
Siamo ormai a pochi giorni dall’avvio del Todi Arte Festival: nulla si sa sul programma, nulla è stato fatto in termini promozionali. I finanziamenti concessi per la scorsa edizione dal governo di centrosinistra (400.000 euro) quest’anno sono stati tagliati dal governo Berlusconi. Come nulla fosse, il centro-destra è andato avanti alla giornata, arrivando fin qui, a 20 giorni dal festival, senza nulla di concreto in mano.
Per affrontare la crisi economica in corso abbiamo chiesto a più riprese la costituzione di osservatori e tavoli di discussione oltre la destinazione in bilancio di risorse consistenti a favore di famiglie, soggetti deboli ed operatori economici. Non si è fatto assolutamente nulla, anzi in alcuni casi si è peggiorata la situazione con una politica, soprattutto nel centro storico, autoreferenziale e restrittiva, tanto che alcuni commercianti sono stati costretti ad una lettera di protesta.
Piuttosto che provare a fare le vittime, addebitando all’opposizione manovre ostruzionistiche inesistenti (delle quali attendiamo eventualmente le prove) gli amministratori di Todi si preoccupino di gestire con meno superficialità ed approssimazione.
Facendo le cose come si deve, probabilmente, si lamenterebbero anche meno del controllo.
Partito Democratico Todi


13 agosto 2009
Vicenda casali Peglia: Rifondazione plaude al Vescovo Scanavino

Rifondazione Comunista di Todi esprime profonda gratitudine per l’encomiabile iniziativa del Vescovo della diocesi Orvieto Todi, Monsignor Scanavino, a sostegno degli affittuari dei casali del Peglia. La visita di Sua Eccellenza e la vicinanza espressa a coloro i quali ormai abitano da anni  in quegli immobili sia da stimolo alla Giunta regionale per trovare soluzioni condivise che non colpiscano le famiglie coinvolte.
Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto, anche e soprattutto nella Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana, politiche di sostegno che hanno garantito la casa a tante famiglie bisognose sulla base di progetti di riqualificazione degli immobili e di tutta l’area interessata.
Crediamo, inoltre, che il gesto di Monsignor Scanavino serva a porre l’accento sul problema abitativo che sta diventando sempre più annoso anche nel nostro Paese, soprattutto per le fasce più deboli della società.
Per questo auspichiamo che la Regione dell’Umbria ponga in essere atti concreti nella direzione invocata anche da Sua Eccellenza, a cominciare da contratti di locazione stabili.
Andrea Caprini – consigliere comunale Todi


12 agosto 2009
Il DDL sicurezza è importante anche per le modifiche al codice della strada

La scorsa settimana è stato approvato definitivamente il DDL Sicurezza, provvedimento rivolto a migliorare la pubblica sicurezza e che prevede, tra l’altro, modifiche importanti ad alcune parti del Codice della strada.
Sono state giustamente inasprite le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, per chi circola con documenti assicurativi falsi e per chi commette alcune violazioni pericolose durante le ore notturne. Inoltre niente patente per i “delinquenti abituali, professionali o per tendenza, e per coloro che sono stati sottoposti a misure di sicurezza personali” o a misure antimafia, oppure persone condannate per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
Troppe volte, negli ultimi mesi, abbiamo dovuto assistere ad episodi tragici con la morte di molti innocenti, travolti da persone che si erano messe alla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze di ogni genere. Purtroppo nel nostro territorio, meno di un mese fa, si è verificato uno di questi episodi che ha sconvolto la nostra comunità lasciando tutti esterrefatti e con un senso di rabbia e dolore; la persona alla guida, oltre a superare largamente il limite dell’Alcol-test non aveva nemmeno la patente.
E’ giunto il momento di dire basta a queste tragedie; il lasciar correre e il girare la testa dall’altra parte non paga più.
Le misure più significative al Codice della Strada per aumentare la sicurezza sulle strade porteranno a: per chi guida ubriaco, ammende più “salate” e raddoppio della sospensione della patente; aumento di un terzo se l’infrazione è commessa tra le ore 22 e le ore 7.  Stesso provvedimento per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.    Chi ha preso la patente da meno di tre anni e chi guida per lavoro non potrà assumere alcolici: pena una multa salata e, se recidivi, perdita della patente stessa. 
A mio parere, però,  fondamentale sarebbe anche iniziare ad educare i giovanissimi sin dalla scuola; dovrebbe essere istituita una materia specifica sin dalle scuole primarie che riguardi l’ educazione stradale, dando un seguito immediato al progetto del Ministro Gelmini “Cittadinanza e Costituzione”.
Una materia come Educazione Stradale potrebbe sensibilizzare nella maniera giusta i ragazzini in modo da farli arrivare all’età della patente con una già buona conoscenza delle norme del Codice della Strada e consapevoli dei rischi ai quali si va incontro mettendosi alla guida sotto l’effetto di droghe ed alcol; Solo così si potrà prevenire in parte il dilagante fenomeno.
Queste dunque la ragioni della necessità di una materia didattica  che impartisca ai più giovani, a quelli che un domani saranno automobilisti e che comunque sfrutteranno la strada in maniera più "diretta",  non solo la conoscenza dei segnali, ma anche e soprattutto i corretti comportamenti da adottare. Solo comprendendo che la strada, in quanto "pubblica", soggiace a determinate leggi e soprattutto impone prudenza e rispetto nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente, si può sperare in una riduzione degli incidenti e in una mobilità più sostenibile.
In attesa che possa essere introdotta questa ulteriore norma specifica, il segnale del Governo è comunque forte,  con l’attuazione di un altro punto importante e qualificante del suo programma come hanno voluto fortemente i cittadini. Perché la democrazia è anche questo: decisioni importanti prese alla luce del sole, che diventano leggi in fretta.       
Un Governo che fa leggi severe ma eque e poi le fa rispettare è un Governo che con i fatti trasmette sicurezze e maggiore tranquillità ai cittadini.
Claudio Ranchicchio  –  Consigliere Comunale Todi – Popolo della Libertà

11 agosto 2009
Il grande fallimento del biodigestore di Olmeto

Fallimento. E’ la prima parola che ci viene in mente quando pensiamo al biodigestore di Olmeto. Ripercorrendo velocemente la storia di questo impianto è nostro dovere ricordare che il centrodestra marscianese ha da sempre, spesso da solo, contestato la sua sostenibilità economica ed ambientale.
La responsabilità politica dello sperpero di quattrini pubblici e della devastazione ambientale dei territori limitrofi all’impianto è tutta, completamente e pesantemente sulle spalle di chi ha governato  Marsciano in questi ultimi anni. Andatevi a rileggere i nomi delle ultime quattro giunte e dei consiglieri di maggioranza che le sostenevano in consiglio comunale. Le loro scelte, i loro voti, i loro silenzi, le loro nomine nei CdA della SIA gestore dell’impianto, i loro accordi con la Regione da sempre politicamente amica, con l’Assessore alle politiche ambientali che guida la Giunta comunale.
Ma oggi, più che mai, chi come noi guarda Marsciano da sempre dagli scomodi banchi dell’opposizione rivolge all’Amministrazione comunale alcune semplici domande:
Quanti soldi dei cittadini sono stati spesi per tenere in piedi questo baraccone ?
Qual è stato il  reale impatto ambientale sui terreni e le falde acquifere coinvolte nell’attività dell’impianto ?
Perché ad oggi non sono stati coinvolti gli allevatori nella responsabilità economica ed ambientale dell’impianto, mantenendo invece la maggioranza la funzione di controllore-controllato?
Apprendere dai giornali che l’Assessore preposto alla tematica ambientale avrebbe avviato consultazioni con società di servizi tecnologici per l’apertura di “mini” biodigestori aziendali, lasciando intendere una imminente se non già avvenuta e definitiva chiusura dell’impianto di Olmeto, ci lascia ancora una volta sorpresi, dopo aver sentito in campagna elettorale tutto ed il contrario di tutto.
Questi politici del centro – sinistra, che da sempre esercitano il potere con arroganza, hanno rimandato di anno in anno qualsiasi scelta scomoda che potesse scontentare qualcuno, determinando un fallimento ormai sotto gli occhi di tutti e che noi da sempre abbiamo preannunciato.
Il Popolo della Libertà esorta la cittadinanza a non abbassare la guardia perché il risultato da perseguire, oggi plausibilmente vicino, non può essere semplicisticamente la chiusura del biodigestore ma altresì pretendere che la Giunta Todini, se ne è capace, esprima una chiara, circostanziata e sostenibile politica ambientale e di sviluppo per questo territorio
Questa e l’altra decisiva sfida, la bonifica dell’area dell’impianto, sono sul tavolo degli amministratori di Marsciano e del suo territorio. Ognuno per la sua parte dimostri di essere all’altezza.  
Gruppo consiliare PdL Marsciano – Comitato PdL Marsciano

11 agosto 2009
Coldiretti contraria alla liquidazione della suinicoltura

I clamori suscitati dalla vicenda giudiziaria che ha investito negli ultimi giorni il digestore di Bettona stanno occupando ampi spazi nei dibattiti dell’opinione pubblica, come dimostrano gli articoli e gli approfondimenti presenti nei principali quotidiani umbri, così come la chiusura della struttura di Olmeto per motivi tecnici.
Non compete, per quanto riguarda Bettona come ovvio, a Coldiretti entrare nel merito della questione, dai profili alquanto complessi e delicati, se non riporre completa fiducia nell’operato della Magistratura affinché si faccia completa chiarezza.
Spetta, invece, ad una forza sociale quale è Coldiretti, per entrambi i casi,  indirizzare ogni sforzo per evitare che con l’acqua sporca, ove accertata, venga buttato via pure il bambino: è infatti forte la preoccupazione che l’indagine , che deve fare il suo corso, così come la chiusura di Olmeto e la proposta di sperimentazione richiesta alle imprese, finiscano involontariamente per travolgere, in modo irreparabile, la zootecnia umbra, a cominciare da quella suinicola.
Pur essendo consapevoli che l’attuale situazione rende più marcate le emozioni rispetto ad altri ragionamenti, la responsabilità di rappresentare le molte aziende zootecniche operanti nella regione Umbria impone tuttavia di intervenire nell’interesse di quanti hanno investito nel settore, creando occupazione e contribuendo a dare valore aggiunto all’economia dell’Umbria.
Piuttosto le vicende di questi giorni devono rappresentare, secondo Coldiretti, l’occasione per costruire un progetto di rilancio e valorizzazione della zootecnia umbra, a vantaggio della intera collettività.
Un progetto che per Coldiretti deve porre al centro di ogni azione ed iniziativa un modello di zootecnia fortemente legata al territorio, sostenibile ambientalmente, e che partecipi alla creazione di filiere corte al pari delle altre produzioni di qualità che esprime la agricoltura umbra.
Per queste ragioni Coldiretti ha incontrato questa mattina l’assessore Liviantoni chiedendo l’immediata costituzione di un tavolo tecnico nel quale siano coinvolti tutti gli attori istituzionali, per scongiurare la messa in liquidazione della suinicoltura umbra ed inoltre presenterà una proposta di legge regionale sulla zootecnia  con l’obiettivo di qualificarla ulteriormente e renderla maggiormente competitiva, inserita in maniera compatibile nel territorio circostante.
Coldiretti Umbria

11 agosto 2009
Rifondazione dice no al pagamento cauzionale di Umbra Acque

Rifondazione comunista di Todi ritiene sbagliata l’ultima iniziativa assunta dalla società Umbra Acque, in merito al pagamento di un deposito cauzionale pari a 100 mc d’acqua (circa 75 euro), per gli utenti che non attiveranno il pagamento della bolletta tramite conto corrente.
Già in passato avevamo fortemente criticato la singolare forma di solidarietà, poi ritirata, che imponeva agli utenti il pagamento di un euro all’anno per la compensazione dei mancati pagamenti delle bollette. Oggi siamo costretti a prendere atto ancora una volta che si assumono iniziative finalizzate solo ed esclusivamente a fare cassa, iniziative di cui gli utenti ed i cittadini, in considerazione della crisi che stiamo attraversando, non sentono certamente la necessità!
Riteniamo insostituibile la presenza di una società pubblica nella gestione dell’acqua, ciò nonostante esprimiamo un giudizio fortemente negativo su una misura vessatoria che avrà pesanti ripercussioni sulle fasce più deboli della società, persone anziane, precari, disoccupati, più in generale su quanti non sono grado di aprire e mantenere un conto corrente.
Non solo non viene riconosciuta ai cittadini la possibilità di scegliere la modalità di pagamento più adeguata alle proprie esigenze, ma di fatto vengono modificate in modo del tutto unilaterale sul piano contrattuale le condizioni del pagamento del servizio.
Esprimiamo la nostra contrarietà a tale iniziativa ed invitiamo Umbra Acque a non procedere all’applicazione in bolletta del deposito cauzionale. Per questo depositeremo nei prossimi giorni un ordine del giorno per impegnare l’amministrazione comunale ad intervenire sull’Azienda “ Umbra Acque S.p.A.” affinché ritorni sulle sue decisioni e costruisca relazioni con le diverse associazioni di utenti e consumatori, per rendere più efficace la pressione volta all’abolizione di questa nuova “gabella”, fastidiosa per le tasche dei cittadini.
Andrea Caprini – consigliere comunale Todi

7 agosto 2009
Le diatribe dei politici hanno stancato!

Basta con queste diatribe tra politici "dilettanti allo sbaraglio" locali, che sempre più spesso occupano queste colonne, con polemiche interne e tra i diretti interessati  e che interessano solo a loro. E il PD di quà,e quell’altro di là, e Montecastello, e Todi, e la percentulae nel 2009, raffrontata con le politiche di quell’altro anno, però le Ammnistrative prima, etc etc. e BASTA!
Tutti i giorni siamo bombardati di politica dai vari media nazionali, per una volta che c’è per i cittadini la possibilità di scambiarsi delle opinioni liberamente e su argomenti che interessano loro, e non i politici, questi arrivano e si impadroniscono degli spazi. Hanno già tutte le sedi ed i vari mezzi di comunicazione di "pertinenza" per dire la loro a chi la pensa come loro di volta, in volta.
Ci lascino in pace e stiano fuori da "Tam-Tam". Una volta tanto avranno fatto gli interessi dei cittadini. Sempre che gliene importi ancora qualcosa.
Roberto Proietti


7 agosto 2009
Ecco tutte le volte che Rifondazione comunista ha marcato le distanze

Rispondiamo al comunicato della maggioranza consiliare di Marsciano come Rifondazione Comunista solo perché ci sembra che si chiami in causa soprattutto noi.
La maggioranza che appoggia Todini si deve essere distratta all’ultimo Consiglio Comunale. Sarà stato l’incredibile caldo o l’emozione della prima volta altrimenti non si spiega la sorpresa dei medesimi alla lettura dell’articolo in cui commentavamo il discorso d’insediamento del neo-sindaco.
Tutta la struttura dell’articolo ricalca, in effetti, testualmente i passaggi salienti (piano regolatore, centro storico, parcheggi, personale, consulenze) degli interventi di Ranieri, Mattioli e Sorbini fatta eccezione per il discorso del PUC che si è verificato successivamente.
Anche nell’articolo si sottolinea che ‘alcune parti del discorso sono state condivisibili’ ma che manca la giusta indicazione delle priorità come sostenuto pubblicamente dal candidato sindaco Sabatino Ranieri in Consiglio Comunale.
In sostanza si tratta di un classico articolo, neppure troppo duro, che una minoranza consiliare ha il dovere di fare nel momento in cui va a rappresentare dei cittadini che sicuramente non hanno appoggiato l’attuale sindaco.
Ma, come si sa, a Marsciano, dopo l’illustre esempio del monarca Chiacchieroni, le critiche di qualunque tipo sono sempre ‘ciniche speculazioni e strumentalizzazioni’ chiunque non condivida i punto di vista degli illuminati amministratori è un pericoloso sovversivo e per giunta di ‘estrema sinistra’ (PRC, MD?, MQV?) mentre chi condivide i percorsi politici del PD è di centrosinistra (UDC? PM?).
Quando stavamo in maggioranza, l’allora assessore, Todini ci rimproverava tutti i giorni che ‘votavamo come ci pareva senza nessun vincolo di maggioranza’ ed ora i sui sostenitori ci accusano di aver condiviso tutto.
Abbiamo votato contro o ci siamo astenuti con l’allora capogruppo Santi:
1.a tutti i centri commerciali
2.al piano regolatore strutturale
3.alla stragrande maggioranza delle grandi urbanizzazioni nelle frazioni del nord
Abbiamo prodotto innumerevoli ordini del giorno ed interpellanze:
1.sui parcheggi a pagamento nel centro storico chiedendone la riduzione
2.sulla viabilità per i diversamente abili in via Umberto I
3.sulle gravissime responsabilità nella gestione del biodigestore
4.sulle modalità poco ortodosse con le quali sono stati riempiti i laghetti collinari per lo stoccaggio delle acque azotate
5.sulle consulenze di cui si avvaleva il comune chiedendo la diminuzione di quelle superflue e la stabilizzazione di quelle necessarie
Abbiamo causato due crisi di giunta con l’allora assessore al personale Alunni Roveri su:
1.modalità di assunzione chiedendone la maggiore trasparenza
2.sulla stabilizzazione di personale precario costantemente sotto pressione per la propria condizione
3.sulla riduzione delle consulenze e delle unità direzionali per risparmiare risorse.
Senza sottolineare le innumerevoli volte che abbiamo ripetuto, in consiglio e in giunta, che la mania di accontentare tutto e tutti ci avrebbero portato a un debito che ora non permetterà, a questa maggioranza, di realizzare neanche la metà delle cose che ha promesso.
Addirittura ci si accusa di ‘strumentalizzare situazioni che noi stessi abbiamo contribuito a determinare’ mentre se ci avessero dato ascolto nel momento opportuno le crisi che ci troviamo ora a fronteggiare non ci sarebbero o sarebbero sicuramente di minore entità.
Rifondazione Comunista Marsciano

7 agosto 2009
L’importanza data dalla CGIL alla vicenda Acas Service

Rileviamo con sincero sollievo la puntualità della CGIL nell’intervenire nella vicenda Acas a sostegno dei lavoratori che vedono a rischio il loro posto di lavoro. E’ interessante vedere quanta importanza venga data dal sindacato nel difendere le maestranze, rispetto invece a quanto fece in occasione di Umbriafest 09 tenutasi a Todi, evento che prevedeva oltre a dibattiti l’esibizione di gruppi musicali. 
In quella occasione venne posta in atto con straordinaria forza una vera e propria manifestazione mediatica per una mobilitazione generale contro l’evento. Ora chiediamo alla CGIL se non fosse il caso di fare almeno, non una manifestazione, ma un corteo per i lavoratori dell’Acas che hanno davanti il probabile licenziamento e non un concerto. Capiamo che è tempo di ferie, ma le bollette arrivano puntuali,i sindacalisti meno..e lo stipendio fino ad Ottobre nemmeno. In spiaggia è meglio rifletterci con calma, tanto il lavoro a rischio è quello altrui e lo stipendio non pagato pure.
Alessandro Micozzi – CasaPound Umbria


6 agosto 2009
Sul biodigestore strumetalizzazioni, sulle assunzioni populismo…

Ci sorprende non poco la notevole differenza fra le parole pronunciate in Consiglio Comunale, solo pochi giorni fa, dai rappresentanti della minoranza di Sabatino Ranieri e quanto abbiamo letto nei giornali nei giorni scorsi.
In quella sede avevano espresso alcune contrarietà alle dichiarazioni programmatiche del Sindaco mostrando però al contempo un atteggiamento responsabile e di giusta attesa, rinviando la valutazione nel merito delle cose e non a priori, come è giusto che sia.
Ora con conferenze e comunicati stampa le forze politiche di quella coalizione, non nuove a strumentalizzazioni, sfruttano cinicamente le vicende giudiziarie di altre realtà per inasprire il livello del confronto politico che non aiuta certo alla ricerca di soluzioni condivise.
Tale comportamento non rispecchia in nulla né il dibattito consiliare né quanto è stato garantito come atteggiamento dai loro capigruppo che, insieme alle altre minoranze e alla maggioranza, hanno, come nel caso del biodigestore di Olmeto, concordemente avviato un percorso che vuole, nel trasparente rispetto dei ruoli fra chi governa e chi controlla e si oppone, raggiungere soluzioni nel modo più condiviso possibile.
La campagna elettorale è finita. La maggioranza ha già dimostrato con i fatti, pur nei limiti del poco tempo intercorso dal suo insediamento, grande apertura e disponibilità e continuerà nel suo impegno cominciando dai temi prioritari illustrati in Consiglio operando con coerenza e garantendo sempre la massima partecipazione al processo democratico e decisionale.
L’atteggiamento in Consiglio della minoranza di Sabatino Ranieri e dell’estrema sinistra sembravano anche riconoscere le aperture già mostrate dalla maggioranza sui temi della trasparenza e della partecipazione che ha portato, fra l’altro alla immediata costituzione, per la prima volta, della Commissione di Vigilanza e Garanzia, prevista dallo Statuto ma che nessuno (specie Rifondazione Comunista quando era in maggioranza) si era posto mai l’impegno di avviare.
Anche sulla questione del biodigestore la maggioranza si sta muovendo con lo stesso spirito; fra il 18 e 22 agosto saranno convocate le commissioni consiliari per valutare, come stabilito nel Consiglio del 27 luglio scorso, le proposte sul futuro dell’impianto di Olmeto e per individuare l’eventuale strumento di validazione che dovrà dirci se le soluzione che verranno proposte potranno essere condivise o meno.
Invitiamo pertanto quelle forze politiche che stanno ora all’opposizione, ma che hanno avuto in questi anni responsabilità di governo, ad essere più coerenti con il loro passato e a non strumentalizzare situazioni che loro stessi hanno contribuito a determinare.
Appare singolare poi che nei comunicati stampa Rifondazione richiami ora la nuova amministrazione ad una maggiore trasparenza nelle assunzioni e nelle collaborazioni dopo aver gestito per 4 anni l’assessorato al Personale nella giunta Chiacchieroni
Se qualcuno pensa di usare il buon senso e la responsabilità nelle istituzioni e la propaganda populista, strumentale e scandalistica nelle piazze e nei giornali, sappia che questo non sarà loro consentito.
Sarebbe un comportamento scorretto ed un vero e proprio inganno nei confronti dei cittadini ai quali non si può dire una cosa in piazza e contemporaneamente sostenerne un’altra, molto diversa, nei luoghi Istituzionali.
I Gruppi Consiliari PD SeL PM Marsciano

6 agosto 2009
Rassegna Antiquaria: nessuna informazione al Consiglio comunale

Non era mia intenzione né mettere in discussione la professionalità degli organizzatori della Rassegna antiquaria, né la validità della manifestazione, né gli sforzi economici sostenuti da EPTA, sforzi di cui peraltro vengo a conoscenza solo oggi perché nessuno in Consiglio Comunale ne ha mai parlato. La mia era e resta una critica al metodo e al comportamento seguito dall’amministrazione comunale che non informa adeguatamente il Consiglio comunale, che assume atti scollegati da una programmazione generale almeno annuale, che si rifugia dietro la mancanza di fondi quando non ha il coraggio di assumersi la responsabilità di negare sostegno ad altre iniziative, anche  se poco costose, ma forse poco gradite politicamente.
In un contesto di programmazione condivisa si può anche decidere di riservare i contributi pubblici solo a quelle manifestazioni che si ritengono strategiche e magari in questo ragionamento il contributo alla Rassegna Antiquaria può essere anche maggiore di quello attualmente accordato, ma la politica delle foglie di carciofo non si addice ad una strategia complessiva utile a tutta la città.
Concludo sperando che il chiarimento serva per evitare strumentalizzazioni fuori luogo. Come Pd abbiamo sempre manifestato una disponibilità al confronto, anche con associazioni ed operatori economici, continuamente rinnovata.
Romina Perni- vice-capogruppo PD

6 agosto 2009
Il Pdl di Todi plaude all’accordo tra Abi e imprenditori

In qualità di capogruppo del Popolo della Libertà  di Todi ritengo doveroso esprimere grande apprezzamento per l’accordo siglato  tra Abi e imprenditori, che  prevede, tra le altre cose,  la moratoria per la restituzione dei crediti alle aziende.
L’atto consentirà la sospensione dei debiti di piccole e medie imprese verso il sistema creditizio con sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, del pagamento della quota capitale implicita nei cambi di leasing immobiliare e mobiliare e l’allungamento a 270 giorni del credito a breve. Questo per sostenere le esigenze di cassa con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili.
L’accordo, firmato dal ministro Tremonti, dal presidente Abi Faissola,da  Emma Marcegaglia e presidente Confcommercio, Sangalli ha visto la partecipazione al tavolo anche i presidenti dei di Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti, Lega Cooperative e Confapi.
Di tale provvedimento potranno fruire molte aziende ed imprese del nostro territorio, da sempre soggetti imprescindibili della nostra economia e perno dello sviluppo e della crescita della nostra realtà locale.
E’ ancora una volta evidente come il Governo Nazionale ponga grande attenzione verso le Piccole Medie Imprese, motore economico del nostro Paese, adottando misure a tutela e garanzia delle stesse, con l’obiettivo, in un momento di oggettive difficoltà economiche e finanziarie, di ridare respiro all’attività economica e quindi al mondo del lavoro.
Renzo Boschi – Capogruppo PDL Todi


5 agosto 2009
Rassegna Antiquaria di Todi: Prosperi fa chiarezza una volta per sempre

Consigliere Comunale Romina Perni, mi ero riproposto di non tornare più sull’argomento Rassegna Antiquaria d’Italia, ma visto il tuo ultimo documento sono costretto mio malgrado ad apportare chiarimenti che facciano una volta per tutte chiarezza su questa annosa questione.
Posso essere così preciso e puntuale perché la società Epta srl che gestisco è di proprietà pubblica, il cui capitale è completamente della Confcommercio della provincia di Perugia, la missione della stessa è quella di lasciare business nella città di Todi e quindi quando parli del raddoppio del contributo è importante che si conosca bene l’entità dello stesso
Nel 2006, quando l’allora Sindaco Catiuscia Marini ci propose di occuparci della mostra antiquaria che era quasi in fase di decadenza, affrontammo con grande spirito di sacrificio il compito di rilanciare la stessa che aveva quasi raggiunto i 40 anni di età, non tanto per l’importanza nazionale che questo marchio ricopriva, quanto per l’amore che mi lega alla città di Todi dove sono nato e lavoro.
L’accordo venne siglato con una convenzione valevole per tre anni mantenendo gli stessi sostegni e gli stessi contributi che erano stati elargiti alla precedente organizzazione.
Eccoli nel dettaglio:
– il contributo comunale pari a € 13.000,00;
– la convenzione vedeva partecipe all’epoca la Banca Popolare di Todi con un contributo di € 25.000,00;
– la Regione dell’Umbria con un contributo di € 10.000,00;
– l’utilizzo del Palazzo Vignola garantito con un accordo tra Comune e Curia Vescovile;
– il consuntivo della manifestazione al tempo era pari ad € 171.034,00.
Con l’ingresso della giunta Ruggiano diverse cose sono cambiate:
–  nell’anno 2008/2009 sono venuti meno i contributi regionali;
– è cambiata la compagine sociale della Banca Popolare di Todi e diventando Popolare di Ancona è venuto meno anche l’impegno economico che la stessa aveva assunto nei nostri confronti;
– nel contempo il Palazzo Landi Corradi è stato affidato alla società Todi Eventi s.r.l. che giustamente ha richiesto un affitto pari  € 20.000,00.
Contemporaneamente la manifestazione antiquaria ha avuto un incremento di importanza e di spazi sviluppando delle collaterali che non hanno portato beneficio alle casse dell’organizzazione, ma hanno ampliato l’immagine ed accresciuto l’interesse del pubblico,. portando l’impegno della società Epta s.r.l. ad € 249.224,00.
E’ giusto ricordare che il marchio “Rassegna Antiquaria d’Italia” è di proprietà del Comune di Todi, quindi qualunque miglioramento venga apportato è nell’interesse della città  e non della società che lo gestisce.
La richiesta così tanto discussa e disquisita che il contributo di € 13.000,00 passasse a € 25.000,00 si può evincere dalle ragioni sopra descritte e comunque gli € 20.000,00 sarebbero serviti al pagamento dell’affitto del Palazzo Vignola rimanendo come contributo alla manifestazione solo € 5.000,00.
La Rassegna Antiquaria d’Italia è stata poi pubblicizzata sul quotidiano: La Nazione Perugia, Arezzo/Siena, Carlino Marche, Messaggero Nazionale e Umbria, il Mattino, Il Corriere dell’Umbria, Il Giornale dell’Umbria, Repubblica 2 uscite su Roma, Corriere della Sera 2 uscite su Roma, il Sole 24 Ore, Panorama, Ville e Casali, Ville e Giardini, Casa Idea, Casa Viva, Radio Subasio Umbria, Marche e Roma e sono stati spediti 41.000,00 inviti che hanno coinvolto commercialisti, avvocati, notai e manager di Spa con un fatturato superiore ai venti milioni di euro, locati nelle tre regioni limitrofe.
Sono convinto, senza peccare di presunzione, vista anche la richiesta di collaborazione di altre Rassegne che si svolgono nella regione e non che il nostro sia stato un lavoro meritevole di plauso e credo che per il bene di Todi si debba sempre di più pensare a manifestazioni che abbiano questo tipo di appeal, fatte salve, quelle più popolari che coinvolgano una grossa partecipazione di pubblico e di questo credo che l’Associazione Commercianti di Todi possa essere presa ad esempio.
Roberto Prosperi, Presidente Epta

3 agosto 2009
Il Pd di Todi ribadisce tutte le perplessità su alcune scelte dell’assessore Bergamini

Egregia Dott. ssa Bergamini, rimango un po’ sconcertata dal tono da lei usato nel suo ultimo comunicato a mezzo stampa, inusuale rispetto a quello che ritenevo essere il suo stile, al quale mi sento in dovere di rispondere comunque in maniera garbata.
Per prima cosa il fatto che vengano espresse delle posizioni a firma del Partito Democratico, invece che di singole persone, non mi sembra rappresenti in alcun modo una volontà di nascondersi, ma è in realtà testimonianza di una comunanza di intenti sugli argomenti presi in considerazione. Nessuna mancanza di coraggio, quindi, ma semplicemente l’espressione di una posizione largamente condivisa. Per entrare nel merito, invece, vorrei semplicemente puntualizzare alcuni punti, cosa che mi è concessa anche se purtroppo non sono una delle “menti migliori” della nostra città con cui lei vuole interloquire.
Ho avuto modo di esprimere più volte in Consiglio comunale le mie perplessità su alcune scelte di questa Amministrazione in ambito culturale. Quello della cultura è argomento delicato: difficile da gestire, molto spesso con poche risorse a disposizione, variegato e multiforme e per questo complesso. Quello che ho notato fin dall’inizio è, da una parte, l’assoluta mancanza di una linea coerente, e, dall’altra, il tentativo di realizzare “qualcosa” di spendibile in termini di propaganda, ma senza una valutazione di ampio respiro sulle conseguenze delle scelte. Non credo ci sia stata nessuna valutazione pregiudiziale sul progetto del Polo museale che a settembre verrà inaugurato nella nostra città, ma solo delle considerazioni e delle domande.
Questo progetto ha riguardato investimenti ingenti (nessun errore riguardo alle cifre: 80.000 euro nel 2008 come contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, 128.000 euro previsti sempre nel 2008 per “Acquisto attrezzature per polo museale”, 500.000 euro previsti nel 2010 sotto la voce “Adeguamento funzionale per allestimenti museali ricettivi del Convento delle Lucrezie”, vanno aggiunti poi i costi del mantenimento che saranno sempre costanti). Solo lo spostamento delle pietre dalla sala dove erano (ora ribattezzata Sala dell’Arengo) all’attuale locazione è costato  circa 30.000 euro. D’altra parte ritengo che analoghe considerazioni siano state fatte anche da qualche consigliere della maggioranza di centro-destra – perlomeno uno, ora passato a più alti incarichi – che al momento dell’approvazione di una variazione di bilancio a riguardo, non sembrava molto soddisfatto (scalciava, sbuffava, si lamentava). 
Avevamo bisogno di questo progetto che possiamo definire faraonico se proporzionato alla nostra realtà? Comprendo la sua esigenza di imprimere un marchio nella città in cui vive anche rispetto a quella che è la sua attività di ricercatrice universitaria… ma credo che a Todi, come in qualsiasi altro comune, non abbiamo bisogno di specializzarci senza alcun criterio che non siano gli ambiti di interesse dell’assessore di turno. 
È questo il modo più consono per rivalutare una struttura come quella del Convento delle Lucrezie? Non è stato finora adeguatamente sfruttata? Forse è vero… ma è questa la soluzione? È certo che non possiamo prevedere con certezza quale sarà il “successo” di questa scelta, ma possiamo ipotizzarlo o perlomeno ritengo che nel momento in cui si decide si debba prendere in considerazione anche questo aspetto.
Ciò che stupisce è comunque valutare questa scelta rispetto al contesto generale. Si lamentano gli effetti della crisi, la scarsità di risorse, le comprensibili difficoltà che ne derivano, ma poi si reperiscono considerevoli risorse solo per alcune iniziative. È stato gridato allo scandalo quando in consiglio comunale abbiamo fatto notare, come gruppo del Partito Democratico, che forse raddoppiare – vincolandolo per tre anni consecutivi! – il contributo comunale alla Rassegna antiquaria non era una scelta oculata, e poi, al contrario, si negano anche miseri contributi simbolici per manifestazioni più piccole, ma comunque “resistenti” e realizzate essenzialmente grazie alla buona volontà degli organizzatori (v. Todi Notte). Nel 2008 si lancia il nuovo corso del Todi Festival – di cui dobbiamo ancora conoscere il rendiconto, sebbene ne abbiamo fatto richiesta come consiglieri comunali da quasi dieci mesi – e, l’anno successivo, si presenta un’edizione sottotono: qualche spettacolo teatrale che temo non richiamerà l’attenzione nemmeno degli addetti al mestiere: niente musica o quasi, poche arti visive, ancora scarsa pubblicità, nessun evento collaterale (ha senso parlare ancora di festival???). Sono la prima ad essere contenta e a complimentarmi con gli organizzatori quando vedo la piazza piena per un gruppo storico come i Jethro Tull o a notare con piacere quanto fermento esista tra i giovani che si interessano e fanno cultura nella nostra città, ma qual è il ruolo e la linea tenuta dell’Amministrazione comunale in tutto questo?
Nessuno scandalo, Dott. ssa Bergamini, solo valutazioni in serenità. Perché mi interessano, come credo anche a lei, le sorti di questa città. E mi interessa, sopra ogni altra cosa, che chi ha il compito di decidere in ambito culturale usi due strumenti nello svolgere quello che, alla fine, è solo un servizio alla comunità: la ragionevolezza e la coerenza nelle scelte. Unite alla massima apertura possibile a tutte le forme espressive. Cose che, ancora, mi sembrano quasi completamente mancare. 
Romina Perni – vice capogruppo Pd Consiglio comunale di Todi

2 agosto 2009
Todi tra pesi e contrappesi politici

Non sempre il buon senso riesce a dominare quelle pulsioni, più o meno recondite, che si celano sotto il fermento di uno stato d’animo astioso, irrequieto, rivendicativo, spesso condito di rabbiosa delusione che porta a vedere le cose in forma volutamente distorta, ipercritica e perfino capziosa.
La storia della nostra città è quella classica di un piccolo centro, che tende all’immobilismo, a mantenere invariate le nostre abitudini,  alla diffidenza sospettosa nei confronti delle innovazioni che possono rappresentare una minaccia alla quiete dei nostri silenzi.  Una ulteriore conferma di questo diffuso stato d’animo, ci viene offerta in questi giorni dal clamore sviluppatosi intorno alla realizzazione della rotatoria di Porta Romana, in aggiunta alla incombente “minaccia” operativa conseguente alla prossima utilizzazione dei finanziamenti PUC 2 di recente approvazione.  Inoltre si è arrivati perfino a rimettere in discussione nuovamente il museo lapidario, con commenti poco edificanti a mio parere, che vanno a colpire chi,(..) oltre a possedere una straordinaria competenza e notevoli doti culturali, ha dimostrato un alto spirito di abnegazione a vantaggio della nostra città, ma anche per l’importante profilo e ruolo istituzionale ampiamente riconosciuti.
Non oso immaginare che cosa succederà quando si darà il via, speriamo prima possibile, alle altre opere urbanistiche, viarie e strutturali, stando all’evidenza, temo che si stia già preparando un’azione di  “appostamento” minaccioso per sferrare l’assalto alla diligenza; speriamo che possa prevalere il buon senso politico al posto delle contrapposizioni meramente ideologiche.
Nel rispetto delle idee, dei ruoli e delle  diversità perfino culturali, credo sia necessario assumere, almeno in simili circostanze, un atteggiamento di maggiore partecipazione costruttiva, pur nelle opposte posizioni. Si possono non  condividere alcune scelte ma da qui ad affermare che è tutto un disastro, qualsiasi cosa venga realizzata o programmata, mi sembra alquanto opinabile, ci sarà pure qualcosa di positivo, di attendibile, non può essere tutto sbagliato, tutto fuori regola ai limiti dell’illegalità, non possiamo immaginare che siamo a questo livello; speriamo di uscirne vivi!
E’ indiscutibilmente giusta una vigile attenzione nei confronti dell’opera governativa, anzi doverosa, ma quando diventa palesemente pretestuosa, esasperante,  da connotarsi come un agguato persistente, rischia di apparire squallida come una sorta di sindrome da contrappasso dantesco.
I nostri giovani Amministratori avranno forse anche una breve esperienza, ma l’entusiasmo che li sorregge e la professionalità  individuale, prima o poi ci auguriamo che diano i loro frutti, in fondo è questa la scommessa che i cittadini hanno voluto affrontare e per questo credo meritino il nostro incoraggiamento, con la consapevolezza che il “giudizio finale” sarà per loro inesorabile come sempre accade ogni qualvolta si generano evidenti disattese.
Elio Andreucci

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