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31 luglio 2009

Qui a Massa Martana ogni tre giorni manca l’acqua…

Con la presente sono a segnare il continuo disservizio nella fornitura idrica della zona di Massa Martana.
Sono residente in loc. Capertame ed in media ogni tre giorni manca l’acqua della rete da Voi gestita. Questo ormai va avanti da tantissimo tempo, tale da portare all’esasperazione chi, come lo scrivente, ha sempretaciuto e pagato.
A parte i casi in cui a fronte di guasti improvvisi non è possibile avvertire gli utenti, per lo più si tratta di casi in cui "finisce l’acqua", come sono stati definiti dal Vs. call center a cui mi rivolgo, puntualmente e ormai per principio, ogni volta che apro il rubinetto e non esce nulla.
Ammesso che vi sia questa eventualità, innanzitutto contesto il fatto che non si alcuna forma di prevenzione e che gli utenti non vengano in alcun modo avvertiti. In secondo luogo mi chiedo come sia possibile che "manchi l’acqua" a Massa Martana! I casi sono 2: o risiedo a mia insaputa in una zona con clima tropicale a scarse precipitizioni metereologiche, oppure la rete da voi gestita difetta di manutenzione ovvero degli opportuni meccanismi o rimedi affinchè ciò non si verifichi.
Chiedo a questo punto alla Umbra Acque cosa accadrebbe se decidessi di auto-ridurmi il canone pagato in ragione della percentuale di tempo in cui devo rinunciare all’utenza idrica, oppure se smettessi di pagare del tutto le Vs. fatture semplicemente adducendo come generica motivazione "perchè mancano i soldi".
Fabio Arcaleni

31 luglio 2009
Pd: "A Porta Romana l’ennesimo pasticcio dell’amministrazione Ruggiano"

Da giorni, sulla principale via di accesso alla città – via Cortesi – di fronte alla cinquecentesca Porta Romana, fervono i lavori dell’amministrazione comunale per la realizzazione di una rotonda e la modifica dell’assetto viario circostante.
I lavori sono iniziati da circa dieci giorni e sono ormai in fase avanzata, ma, a quanto ci risulta, non sono stati ancora rilasciati i necessari permessi e le autorizzazioni del caso da parte degli organi competenti, con particolare riferimento a quelli previsti in materia di tutela del patrimonio storico-artistico-culturale.
La pratica edilizia sembra sia stata portata in commissione non più di tre giorni fa, a lavori già iniziati, e mancano ancora tutti gli altri pareri.
La giunta Ruggiano ed il centrodestra hanno già dato ampia prova del loro grado di faciloneria ed approssimazione in diverse occasioni e pretenderebbero il silenzio delle forze di opposizione sulle irregolarità commesse dall’amministrazione, per un presunto bene della città, al di fuori dalla legalità. Per noi così non è e non sarà. Non può esistere un bene della città fuori delle regole.
Il problema, in questo caso, non è la realizzazione della rotonda di Porta Romana, ma il fatto, sconcertante, che si stia lavorando senza i necessari permessi e le indispensabili autorizzazioni.
Ed è sconvolgente la superficialità di questi amministratori che, a cuor leggero, avviano un cantiere in uno dei punti più delicati della città, come si trovassero in aperta campagna, senza rendersi conto che si tratta di un’opera che modifica l’assetto dell’area in maniera consistente (tra l’altro si è abbattuto un tratto di marciapiede realizzato da appena un anno), un’area tutelata dalla 1497/39 e che, trovandosi all’ingresso principale della città ed antistante a Porta Romana, bene culturale risalente al XVI secolo anche questo vincolato ai sensi della 1089/39, necessita di particolari autorizzazioni.
Risulta del tutto falso, poi, anche quanto a più riprese sostenuto dal centrodestra circa la non previsione di questi lavori da parte del centrosinistra. È invece vero che tutto era pronto, ma il centrodestra non è stato in grado di far nulla fino ad oggi.
Sin dal precedente PUC della passata amministrazione, infatti, era prevista la realizzazione di una rotonda, c’erano i soldi, occorreva solo il progetto esecutivo. In due anni Ruggiano e soci hanno distolto i soldi, destinandoli alla realizzazione della bitumatura della strada del Crocefisso, area, peraltro, fuori dai piani PUC, per la quale era previsto un intervento congiunto con la Provincia, allora sdegnosamente rifiutata dal Comune.
Non sono stati capaci di approvare il progetto esecutivo della rotonda. Dopo due anni, all’improvviso, si svegliano, disegnano la rotonda sull’asfalto e danno il via ai lavori. Senza autorizzazioni, come fossero nella giungla.
Questo è il frutto della confusione che ormai regna nel settore dei lavori pubblici, dove tre assessori e un consigliere delegato al decoro sono in competizione per decidere chi comanda. Per ora sembra prevalere l’ultimo arrivato, poi si vedrà…
Per quanto ci riguarda, svolgeremo fino in fondo il nostro ruolo di controllo e denuncia con la consapevolezza che quello che più conta è concorrere al prevalente interesse pubblico nel rispetto della legge e delle regole.
Leggi e regole che la destra impone ai cittadini (vedi incremento delle multe!), ma che per sé non rispetta.
Questo ulteriore pasticcio va ad aggiungersi a tanti altri, tra i quali ricordiamo l’affare della variante di Ponte Naia e della vendita di Torre Petrarca, sul quale a giorni forniremo nuovi aggiornamenti riguardanti errori (o tentativi di farla franca?)  scoperti dagli uffici comunali, oltre a quelli da noi denunciati. Si tratta di errori che impediscono di perfezionare la pratica di vendita ed utilizzare quindi il ricavato.
Altro che opposizione ostruzionista e contro la città! Si assumano la responsabilità della loro approssimazione, unico vero male di una Todi alla deriva.
Partito Democratico Todi

31 luglio 2009
Fare sport a Todi è ancora possibile?

La domanda sorge spontanea. Oggi ho avuto modo di partecipare ad un incontro in Comune dove le varie società sportive dovevano valutare la distribuzione degli spazi di utilizzo degli impianti (?) sportivi tuderti al fine di svolgere le rispettive attività.
Non intendo entrare nel merito né essere polemico ma vorrei capire come stanno veramente le cose. Per questo invito l’amministrazione comunale ad un intervento in merito.
Alcuni giorni fa esattamente il 24 luglio 2009 ricevo (alle ore 13.00) lettera invito di convocazione per discutere di quanto sopra per il giorno 24.07.09  alle ore 12.30. Oltre la naturale considerazione che la missiva è del 22.07.09 non è accettabile oggi mi viene suggerito di lasciare presso ufficio cultura il mio indirizzo mail.
Caro assessore Menghini che fine hanno fatto i dati raccolti con la manifestazione TodiSport 2008 che dovevano servire alla realizzazione di un opuscolo con tutte le società sportive attive a Todi e relative discipline? Se non si è potuto realizzare l’opuscolo almeno i dati potevano essere caricati su un database.
Oggi dopo poco più di mezz’ora ho abbandonato la riunione sia perchè c’era chi aveva il compito di valutare gli orari ma soprattutto perchè ho provato un forte senso di disagio. Mi sembrava una lotta tra poveri. Era una trattativa continua di ore e spazi. Già dallo scorso anno si applicano ore di 50 minuti… arriveremo ad ore di 30 minuti?
Tutto ciò in assenza totale di esponenti dell’amministrazione comunale (confesso che non so se dovevano essere presenti, penso sia stato comunque opportuno) che potessero agevolare il processo di gestione.
Il problema è che a Todi esistono in realtà 2 strutture a disposizione: la palestra scuola media Cocchi e il Palazzetto. Le due strutture a quanto mi è dato di conoscere presentano alcuni problemi di fruibilità per alcune discipline sportive e che, quindi, obbligano ad alcune scelte inderogabili (orari, giorni di campionati vari).
Una città come la nostra non merita una situazione simile.La famosa tendostruttura di Ponte Naia che fine a fatto? E’ possibile mettere a disposizioni contributi per la copertura del campo calcetto Crispolti? Le altre strutture disponibili (Agraria, Liceo classico, ex Media Aosta) che spazi di utilizzo hanno? E’ possibile valutare ed intervenire presso la Provincia (per le strutture di loro proprietà) per vedere cosa si può fare? Esistono forme di finanziamento per la realizzazione/messa a norma di nuovi impianti, cosa ci può dire l’amministrazione comunale?
Probabilmente avremo una tribuna coperta allo stadio Martelli; in compenso vedremo a breve scomparire società sportive che si sbattono da anni per un minimo di attività sportiva per tutti. Ricordo che lo sport è un “bene” di tutti.
Maurizio Pierdomenico – Acli Todi


31 luglio 2009
La soddisfazione del Pdl di Todi per l’approvazione del PUC2

Il Popolo della Libertà di Todi esprime grande soddisfazione per il finanziamento del PUC2 da parte della Regione.
Il PUC2 porterà  nella nostra città 4 milioni e mezzo di euro, utili a riqualificare importanti aree dell’acropoli in una sinergia pubblico – privata che produrrà investimenti per quasi 20 milioni di euro.
Tale straordinaria vittoria dell’amministrazione Ruggiano arriva a pochi giorni dall’approvazione di un ulteriore finanziamento regionale di circa 8 milioni e 700 mila di euro con cui il Comune di Todi, attraverso l’impegno di Umbria Acque,  andrà a colmare le carenze strutturali del Comune in tema di depurazione e fognature, recuperando una situazione che pone da tempo la nostra città a rischio infrazione rispetto alle normative europee.
Se si considerano inoltre i finanziamenti di oltre 550 mila euro per il consolidamento dei dissesti idrogeologici  di Rosceto e Montemolino,  i 400 mila euro per la  strada di Buda a Pantalla, i circa 400 mila euro per i lavori al chiostro di San Fortunato possiamo sostenere che grazie all’amministrazione Ruggiano, in soli due anni, a Todi siano stati portate ingenti risorse a favore della comunità tuderte.
Il 13 luglio il Pd tuderte scriveva: “Todi sta diventando sempre più isolata e debole”. A chi si è affaticato a sostenere “l’isolamento” della nostra città dalle istituzioni sovra comunali, i numeri sopra elencati, offrono la migliore risposta possibile.
Non è nostra intenzione fare polemiche, ma, in realtà, ci saremmo aspettati un riconoscimento al lavoro svolto dall’amministrazione da parte delle opposizioni che ci sembra non abbiano avuto l’onestà intellettuale di cogliere che dietro l’ottimo lavoro svolto dai tecnici  e all’apprezzamento per la Regione dell’Umbria, c’è un progetto politico-amministrativo che il Sindaco Ruggiano e la sua squadra di governo porta avanti con costanza e capacità, ottenendo, come dimostrano i fatti, risultati importanti per Todi e per i suoi cittadini.
Il PUC2 diviene l’emblema di come l’amministrazione Ruggiano stia ben operando e di quanto strumentali siano le accuse che quotidianamente arrivano da un opposizione smentita dalla realtà dei fatti.
Il Pdl ha da sempre sostenuto la possibilità di coltivare rapporti di assoluta collaborazione con tutte le istituzioni della Regione, in maniera seria, corretta e finalizzandoli alla tutela degli interessi della città, piuttosto che, come in passato, alle logiche della politica.
Tale atteggiamento di responsabilità, ha consentito di raggiungere risultati importanti, che superano le critiche di chi, basandosi sul senso dell’appartenenza politica, vuole far passare l’idea di un’amministrazione isolata e osteggiata.
La verità, purtroppo per l’opposizione, è che quando si lavora con serietà e competenza, non esistono colori politici, ma solo la necessità di rapportarsi e collaborare nell’interesse generale di tutti.
PDL Todi

31 luglio 2009
Nuovo PUC: ora Ruggiano faccia i progetti esecutivi e trovi i soldi di Comune e privati

Dopo il contratto di quartiere di Ponterio, dopo i Puc di Porta Romana, di Pantalla e del centro-storico finanziati dalla Regione Umbria nel quinquennio 2002-2007 per un importo complessivo di  7,6 milioni di euro, nei giorni scorsi la Giunta Regionale ha deliberato l’ammissibilità del Puc 2 della nostra città finanziandolo con 4,5 milioni di euro.
Si tratta di un altro positivo atto della Regione Umbria verso la nostra città, a completamento degli interventi precedenti, che premia soprattutto le professionalità e le competenze dei tecnici progettisti e che dimostra ancora una volta la buona qualità del governo regionale di centrosinistra.
Molti di questi interventi contenuti nel PUC sono resi possibili anche da lungimiranti scelte urbanistiche delle precedenti amministrazioni, come per esempio l’acquisizione gratuita al Comune dell’area (uliveto a destra di via delle Piagge) su cui dovrà sorgere l’area verde di Sant’Arcangelo-Porta Fratta.
Su questo progetto il nostro Gruppo Consiliare si era espresso favorevolmente nella seduta del Consiglio Comunale del 18 settembre scorso, rimarcando in quella sede la diversità di atteggiamento assunto in precedenza dalle forze di opposizione (Alleanza Nazionale e Forza Italia) ,oggi al governo della città: sia sul Puc di Porta Romana che sul contratto di Quartiere di Ponterio  gli attuali amministratori hanno sempre votato contro, guardando più agli interessi di bottega che a quelli della città.
Questo ultimo finanziamento concesso dalla Regione Umbria dimostra che non esiste alcun atteggiamento di preclusione nei confronti dell’amministrazione tuderte di centrodestra da parte degli altri enti locali.
Un fatto ovvio, che fa cadere, però, l’ultimo alibi dietro al quale il centrodestra si è nascosto in questi primi due anni di amministrazione.
Ora Ruggiano ed i suoi  devono dimostrare di saper utilizzare bene i finanziamenti concessi. Attendiamo, quindi, i progetti esecutivi, il finanziamento comunale (900.000 €) e l’evolversi della complessa partita del coinvolgimento dei capitali privati (1.350.000 €).
La Regione ha fatto la sua parte, ora spetta all’amministrazione comunale di Todi fare la propria, dimostrando ciò che fino ad oggi non abbiamo visto: competenza , lungimiranza, trasparenza e partecipazione.
Partito Democratico Todi


31 luglio 2009
Caprini plaude Prosperi per Camera di Commercio  e concerto in piazza

Rifondazione Comunista di Todi esprime soddisfazione per l’ingresso di Roberto Prosperi nella giunta della Camera di Commercio di Perugia.
La presenza di un tuderte doc, Presidente dell’Associazione Commercianti di Todi, oltre al riconoscimento per l’impegno profuso da Prosperi e da tutti i commercianti per il bene della città, rappresenta una opportunità importante per tutto il territorio.
In una fase di crisi economica, in cui è sempre più stringente l’esigenza di individuare soluzioni condivise e innovative per il rilancio dell’economia e dell’immagine della nostra città, la presenza di un autorevole interlocutore nella giunta della Camera di Commercio di Perugia è garanzia per tutti di un proficuo lavoro per il futuro.
Cogliamo altresì l’occasione per ringraziare l’Associazione Commercianti di Todi per la splendida serata del 30 luglio con la presenza di oltre duemila spettatori al tradizionale concerto che da qualche anno contribuisce a valorizzare Piazza del Popolo con appuntamenti all’insegna della qualità e di una calorosa partecipazione di pubblico.
Andrea Caprini – consigliere comunale Rifondazione comunista

31 luglio 2009
Castrini (Sdi): bene per Todi la nomina di Prosperi alla Camera di Commercio

Voglio esprimere soddisfazione per la nomina a Consigliere della Camera di commercio  di Perugia di Roberto Prosperi, attuale Presidente dell’Associazione Commercianti di Todi. Prosperi risulta essere uno dei  più giovani all’interno dell’Ente.
Credo che la sua elezione sia avvenuta, dopo l’impegno dimostrato nel svolgere la carica a lui affidata dai Commercianti di Todi e anche per l’impegno profuso a Presidente dell’Epta. Credo che tutta popolazione Tuderte deve essere grata, per questo prestigioso incarico, finora nessuno lo aveva ricoperto.
Giancarlo Castrini – membro direttivo Sdi Todi


30 luglio 2009
Musica per i Borghi: cosa c’è che non va…

I professionisti, se lo sono e si ritengono tali, accettano anche critiche da chi di concerti ne ha visti e sentiti un bel pò… non è stato denigrato il lavoro di nessuno e nessuno ha sparato sentenze solo perchè non ha trovato la "seggiolina per poter assistere all’evento". Ci sono state delle gravi mancanze e sono i fatti che parlano:
– punto primo: informazioni sbagliate su giornali, radio, internet dove veniva comunicato che il concerto aveva ingresso gratuito e dove non veniva specificato "che dovevi essere un conoscente di qualche sponsor per avere un biglietto omaggio" o forse abbiamo capito male? Forse con ingresso gratuito intendevate ingresso gratuito alla cittadina di Marsciano? Lascio a voi la risposta!
– punto secondo: la maggior parte della gente presente non sapeva neanche chi fosse Mario Biondi e lo dimostra il fatto che alla fine della performance della Pravo molti posti a sedere sono rimasti vuoti non facendo fare bella figura alla cittadina e agli organizzatori "professionisti"… organizzatori professionisti che alla richiesta di entrare da parte di chi non aveva la "seggiolina"  ed occupare quei posti vuoti (gratuiti) si è sentito ricevere una risposta negativa…
– punto terzo: non vi è venuto in mente che forse tutto questo coinvolgimento e tutti questi applausi di cui parlate  provenivano per la maggior parte dagli spettatori fuori dalle transenne che erano realmente interessati all’evento ed erano giunti anche da fuori Provincia, e non da spettatori "raccomandati" venuti solo perchè non pagando potevano passare una serata d’estate in maniera diversa dalla solita routine?
– punto quarto: forse non tutti sapete come si sono comportati i vostri "professionisti della sicurezza" e "professionisti dell’organizzazione" nei miei confronti e nei confronti di chi pretendeva il diritto di seguire un concerto con posti a sedere "gratuiti".
Sono stato definito "uno del branco" come se fossimo animali ignoranti, mentre io in maniera diplomatica chiedevo spiegazioni sul motivo per cui "noi del branco" non potevamo accedere all’interno delle transenne (che occupavano il 70% circa della piazza)… spiegazioni che non mi sono state date anzi sono state chiamate le forze dell’ordine (dopo che avevano cercato di intimidirmi con la loro possente stazza) come se fossi il peggiore dei delinquenti. Forze dell’ordine che mi hanno dato ragione (di questo ho le prove registrate con la videocamera) ma per non creare ulteriore caos mi hanno invitato ad uscire dalle transenne e, se volevo, fare un esposto in modo che il prossimo anno non si ripetessero queste ingiustizie.
Con queste osservazioni non voglio dire che non ci sia stata gente interessata al concerto o veri professionisti, non voglio fare di tutto un’erba un fascio però i reali fatti sono questi che ho documentato con un video del quale farò presente a chi di dovere. Sono sicuro che se il prossimo anno sarà di nuovo così molta gente non tornerà, io compreso.
P.S: in questi giorni sto partecipando a molti concerti organizzati da "Trasimeno Blues" dove l’acustica è nettamente superiore al concerto di Marsciano, i concerti gratuiti sono gratuiti e quelli a pagamento a pagamento e non credo che come quello di Marsciano non siano finanziati dagli sponsor!
Daniele B.

29 luglio 2009
Todi è ormai una città vuota: il Pd boccia la politica culturale e turistica del centrodestra

Un vistoso calo dei flussi turistici (maggiore di altre città vicine), uno scarno cartellone del prossimo Todi Festival, senza alcuna promozione pubblicitaria, la fine della manifestazione “Prima e dopo Festival” appena dopo la prima edizione dello scorso anno, l’interruzione di “TodiNotte” ormai al ventitreesimo anno di attività.
Todi, dopo due anni di amministrazione di centrodestra, è vuota, tanto che ormai alcuni esercizi pubblici del centro chiudono  spesso alle 21,00. Eppure in campagna elettorale e dopo la vittoria ai tuderti era stato promesso ben altro.
Ruggiano ed i suoi, in questi due anni, non solo hanno disatteso tutte le promesse elettorali, ma hanno dimostrato almeno due cose: in primo luogo, ai diversi problemi che Todi deve ancora risolvere il centrodestra non sa dare risposte, ne’ aveva risposte da dare quando si è candidato a governare la città; in secondo luogo, le scelte compiute in questi due anni hanno portato la città ancor più lontana che in passato dalle soluzioni.
La vocazione turistico–culturale della nostra città rimane, per molti versi, da sviluppare, ma le risposte non verranno certo da un assessorato, quello alla cultura, gestito come lo sta facendo la Professoressa Bergamini, presa più dai suoi “pallini”, che dalla vita della città.
La formula del festival, a distanza di molti anni dalla sua prima edizione, deve essere necessariamente rivista e ripensata, non escludendo a priori che possa persino trattarsi di una formula non più adeguata ai tempi. Al secondo anno di amministrazione, il centrodestra propone un programma scarno, con solo quattro/cinque appuntamenti di rilievo nazionale, non ancora definito e quindi non adeguatamente promosso (e non lo sarà certo ad agosto!). Un festival, insomma, di resistenza ai tagli del governo (così è stato definito), ma purtroppo anche un Festival di scarso richiamo (già poco lo è stato nel 2008, in cui almeno la curiosità per il nuovo corso qualche attenzione l’aveva creata).
In questo quadro risulta ancora più incomprensibile la scelta dell’amministrazione di non sostenere più l’iniziativa “Prima e dopo il Festival”, curata nel 2008 da un’associazione culturale privata della nostra città e costata al Comune una cifra irrisoria (2.500 euro). Sicuramente, come, peraltro, già avvenuto lo scorso anno, sarebbe stata una risposta alla riduzione del programma del Festival, ma soprattutto l’occasione per una sinergia fondamentale in tempi di crisi. E, invece, no! Anche una manifestazione di qualità, costata al comune un nulla, è stata esclusa dall’estate tuderte.
Nel centrodestra sembra che l’unica preoccupazione di questi mesi sia stata quella di creare una nuova cooperativa per gestire il Todi Festival e poi chissà cos’altro!
Nella politica dei tagli è entrata anche la storica manifestazione “TodiNotte”, iniziativa privata che per anni, nelle sere d’estate, ha animato piazze e luoghi significativi della città, con un contributo economicamente molto contenuto da parte del Comune (3.000-5.000 euro ogni anno).
A tutto ciò non è seguita alcuna programmazione alternativa in grado di animare l’estate tuderte, cercando di contenere gli effetti della crisi economica sui flussi turistici. Le risorse a disposizione sono state mal gestite, con investimenti inutili e fuori luogo. Quanto si sarebbe potuto fare con gli oltre 200 mila euro spesi per il Lapidario, che a Todi non porta e non porterà mai turisti?
Perché, piuttosto che occuparsi della politica culturale della città, l’Assessore Bergamini progetta di “sradicare” 12 pietre dalle mura dell’Ufficio turistico sotto ai Portici per portarle nel Lapidario, buttando tempo e soldi? Non si potrebbe fare altro con i soldi spesi per questa assurdità? Per esempio, si potevano dare contributi alle manifestazioni soppresse! Ed il nuovo, pessimo, allestimento della Sala delle Pietre, quanto è costato?
Perché sono state spese decine di migliaia di euro per un varco elettronico alla Consolazione inutilizzato ed inutilizzabile, al quale ci siamo dichiarati contrari fin dal primo momento?
Perché investire (solo come Comune, senza considerare tutto il resto) 70, 80 mila euro in un festival ormai divenuto, per stessa ammissione degli organizzatori, di resistenza?
Su questi temi Todi si gioca buona parte del suo futuro. Occorre definire un nuovo progetto, di ampio respiro, a partire dalle tante risorse che il territorio esprime (ne sia prova la buona riuscita del concerto dei Jethro Tull e la vitalità delle diverse compagnie teatrali della nostra città).
Un nuovo progetto che non nascerà dall’autosufficienza e dalla superficialità di questo centrodestra, incapace di pensare la Todi del domani, tutto preso com’è dai tentativi di dimostrare ogni giorno di aver “fatto” qualcosa.
Partito Democratico Todi


28 luglio 2009
A proposito dell’impianto da "matrimonio" di Musica per i Borghi…

In risposta allle osservazioni del sig. M.T. di Todi su "Musica per i Borghi", vorrei informare sulla composizione dell’impianto audio utilizzato per il "matrimonio":
L’audio era costituito da  N° 12 casse acustiche Q.S.C. ISIS line array + N. 4 sub, n.12 finali Q.S.C modello P.L. 6.0II con potenza espressa pari a 22.000 W. R.M.S. sul canale fronte palco destro, 22.000 W R.M.S. sul canale fronte palco sinistro, ad esattamente 30 metri dal palco sono state montate delle torri di ritardo con n. 8 diffusori Q.S.C. ISIS line array + n. 4 sub con. N. 6 finali Q.S.C. mod. pl 8000 con potenza espressa pari a 12.000 W R.M.S. Sul canale di ritardo destro e 12.000 W. R.M.S. sul canale sinistro: come indicato dal costruttore, sviluppano ad 1 metro dal diffusore 137 db di pressione acustica; quindi allontanandoci dallo stesso avremo un decadimento stimato pari a 3 db ad ogni raddoppio della distanza, considerando la grandezza del luogo siamo rientrati sicuramente nei limiti di legge, che sono 95 db per gli spettatori e 55 db all’’esterno dell’area dello spettacolo in base alla normativa sull’’impatto acustico ambientale emanata dall’U.S.L. nazionale in materia di salvaguardia della salute pubblica.
Le nostre misurazioni alla regia erano di 107 db. E alla COOP di 93 b.d. con rispetto della normativa viste le potenze in gioco: infatti se il sig. M.T. prende la calcolatrice e fa una semplice addizione, si renderà conto che l’impianto audio da “matrimonio” era di 68.000 Watt, ed è esattamente la metà dei watt utilizzati per eventi come il primo maggio a S. Giovanni in Roma. Probabilmente il sig. M.T. è stato tratto in inganno dalle piccole dimensioni dell’impianto, ma essendo un apparato di ultima generazione il ridimensionamento degli stessi ha investito anche questo settore; e comunque stato installato un compressore limiter della LAKE mod.DOLBY, tarato secondo le indicazioni sopradescritte.
Il concerto ha avuto uno svolgimento tranquillo, con volumi accettabilissimi in ogni luogo, visto il pubblico eterogeneo, con rispetto delle normative vigenti e con grande soddisfazione da parte di tutti gli addetti ai lavori che hanno competenza oltre che artistica anche tecnica in materia.
Ora l’opinione personale è un diritto, ma quando si scrive in un forum e si denigra il lavoro di professionisti che svolgono questo lavoro da 33 anni, bisogna almeno sapere qualcosa della materia di discussione e non sparare sentenze senza avere un minimo di conoscenza tecnica solo perché il sig. M.T. non ha trovato la seggiolina per poter assistere all’evento ed è stato scomodo poverino.
Pensi che noi abbiamo lavorato 2 giorni con turni massacranti per poter realizzare l’evento e non ci siamo potuti sedere nemmeno a pranzo per poter dare al pubblico di Musica per i borghi lo spettacolo che hanno apprezzato: infatti ci sono stati solo applausi a conferma che hanno ascoltato, soprattutto la signora Patty Pravo che non passa certo per la voce più potente del panorama musicale italiano, ma certamente la più sofisticata e delicata; pensi sig. M.T. che si sentiva anche quando sussurrava nel microfono, infatti abbiamo colto tutte le sfumature della sua performance, per non parlare poi di Mario Biondi una vera forza della natura.
La invito, sig. M.T., in futuro a muovere critiche basate sui fatti e non dettate da fattori esterni come la mancanza di posti a sedere, soprattutto quando si calpesta il lavoro di professionisti del settore.
Aldo Contini


28 luglio 2009
Caso "Acas Service": uno scandalo che si poteva evitare

La situazione dell’Acas Service di Orvieto che gestisce servizi di sportello, affidati dalla Regione Umbria, alla ASL 1 di Città di Castello, alla ASL 2 di Perugia, alla ASL 4 di Terni e all’Azienda Ospedaliera di Perugia, dimostra chiaramente quanta leggerezza da parte della Regione Umbria ci sia nei criteri di scelta di aziende a cui affidare i servizi senza gara. Per non parlare poi delle possibili ricadute sugli oltre duecento dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro.
L’Acas ha una evasione accertata di sette milioni di euro, oltretutto essendo recidiva nel reato,come attestano le azioni di recupero poste in essere da Equitalia, che potrebbero portare anche a sequestri cautelativi. Ci chiediamo se i silenzi dei partiti di centro sinistra rispetto a tutto ciò non siano complici di questa situazione in cui proprio la maggioranza che governa aveva l’obbligo di controllare.
Infine  ci chiediamo come con una evasione di sette milioni di euro si possa essere ancora a piede libero, ed oltre tutto chiedere alle maestranze giustamente preoccupate di star calme e non scioperare. CasaPound Umbria esprime tutta la propria solidarietà ai lavoratori colpiti in un momento già non facile della vita economica nazionale, ma ribadisce con forza che vigilerà costantemente su questa vicenda.
CasaPound Umbria

27 luglio 2009
Nobili e Plebei a "Musica per i Borghi"

Mi rifaccio volentieri a quanto espresso da M.T. di Todi, nella "sua" riferita alla serata conclusiva di "Musica per i Borghi", in quanto esprime delle perplessità, che condivido, e non da adesso, sulle modalità organizzative di questa manifestazione.
Pur nella valutazione complessivamente positiva, nell’ottica che non ci si può lamentare che non si faccia mai niente, poi quando qulacuno fà qualcosa lo si critica, non si può non esprimere quantomeno un certo "fastidio" sulle modalità organizzative di questo qualcosa; avevo già personalmente rilevato con disappunto, già negli anni precedenti, che  in occasione delle serate, tutti i posti migliori erano riservati alla autorità ed agli "sponsor".
Và bene che queste cose costano e gli sponsor contribuiscono alle spese, però principalmente la manifestazione è organizzata dalle varie amminisitrazioni, che attingono dalle casse a cui contribuiscono i  cittadini, che a loro volta sono "sponsor". Ed allora perchè i cittadini devono avere i posti ed il trattamento da "plebei" mentre  chi da loro eletto ed altri quello da "nobili"? E’ corretto e giusto che come dappertutto vengano riservati dei posti a personaggi pubblici ed a chi contribuisce come privato alla realizzazione di manifestazioni pubbliche, ma quanti sono questi sponsor? Perchè le sedie riservate erano diverse centinaia, ed allora la manifestazione diventa "privata";
Secondo: dato che gli sponsor non potevano essere in tale misura, allora si ricerchi un senso di "buon equilibrio",e si riservino dei posti agli sponsor che hanno "cacciato direttamente di tasca propria" e certo a qualche loro familiare, oltre a qualche amministratore pubblico, ma non certo anche a tutti i dipendenti  e loro famiglie, perchè sennò il risultato che si ottiene è quello manifestato da M.T. e non solo, visto che potuto personalmente vedere molta gente arrivare, guardare la situazione e riscontrati i fatti, andarsene.
Perciò in futuro, una bella "regolata" su questa gestione è auspicabile, anche perchè altrimenti le modalità di questa gestione a inviti di queste proporzioni, insinua il dubbio sui criteri e che non siano scattati i soliti favoritismi anche a livello di amicizie e conoscenze personali.
Comunque visto che "Tam Tam" è apprezzato e letto anche nell’Amministrazione marscianese, lasciamo a loro la possibilità di fornire delucidazioni e precisazioni, oltre che quantitative circa il numero dei posti riservati, quanti gli sponsor effettivi ed in che misura (conquibus) sul costo della serata, e soprattutto i criteri con cui sono stati selezionati i destinatari degli inviti, con "l’invito", scusate il gioco di parole, per il futuro ad evitare queste distinzioni "nobili/plebei", soprattutto da parte di un’amministrazione di sinistra, dal momento che la storia del "servo" che diventa "padrone", la conosciamo tutti sia a destra che a sinistra, e ce ne guardiamo bene.
In ogni caso un grazie ed un meritato complimento a chi si impegna per l’organizzazione e la riuscita di queste manifestazioni, confidando che limare certi aspetti contribuirà a non decadere in poco professionali "paesanate".
Roberto Proietti

26 luglio 2009
Musica per i Borghi gratuito? No, privato…

Alla serata finale di Musica per i Borghi il concerto non era gratuito ma acquistato dai grandi imprenditori marscianesi che hanno riservato tutti i posti a sedere, occupati da persone, tra cui molti ottantenni che sembrava non sapessero neanche perchè erano lì.
Tutti i posti a sedere erano transennati e protetti da personaggi della security. Gli invitati prescelti, mostrando buona educazione, sono arrivati a concerto iniziato e molti posti sono rimasti vuoti con le persone normali fuori dalle transenne in piedi, con un impianto audio da "matrimonio" a 200 metri di distanza.
Cari amici marscianesi, era la prima volta che partecipavo a tale manifestazione e sicuramente sarà anche l’ultima. Invece di scrivere a lettere cubitali che i concerti sono gratuiti, scrivete che sono privati, a meno che uno non si accontenti di essere confinato oltre le transenne per assistere a due mini concerti con l’audio che è quello che è.
Lettera firmata (M.T. – Todi)

26 luglio 2009
Quelle aziende che cercano "apprendisti con esperienza"

Come disoccupato iscritto al Centro per l’Impiego del mio Comune (Marsciano) da 40 mesi, voglio "dedicare" il mio pensiero, e di quanti sono come me in questo stato a causa non delle capacità, ma dell’età over 50, a tutte quelle "aZIENDE", con la "a" minuscola, che con i loro comportamenti rendono possibile di fatto questo stato di cose palesemente anti-democratico e incostituzionale, mediante la ricerca degli "APPRENDISTI CON ESPERIENZA", "MAX 35 ANNI" e via discorrendo. Non esprimo termini a riguardo, ognuno credo sia in grado di trovarli da soli.
Roberto Proietti


23 luglio 2009
Todi: si fulmini l’ascensore e si facciano le scale mobili!

Riguardo alla lettera dei commercianti e a quella del Sig. Giannini, mi sento di essere molto più vicina alle opinioni di quest’ultimo, visto che i commenti dei turisti riguardo alla fila di macchine in Via Mazzini e alla puzza di smog non sono assolutamente positivi: tutti mi chiedono perchè una città antica come la nostra e a vocazione turistica non tuteli il centro storico con un’isola pedonale.
Il problema è che in centro ci sono troppo pochi parcheggi a pagamento (scale S.Fortunato, P.zza Garibaldi, Mercataccio) e la percentuale di possibilità di trovare un posto per esempio di sabato è molto molto bassa.Eppure tutti noi tuderti facciamo il giro di Piazza anche 10 volte nella speranza di trovare un buco per l’auto. Non sarebbe più facile andare a Porta Orvietana, parcheggiare, prendere l’ascensore e salire in centro in non più di 10 minuti? Certo, ma in questa semplicissima sequenza c’è un problema insormontabile per tutti noi tuderti: è l’odiatissimo ASCENSORE! E’ la nostra maledizione e anche quella dei turisti, ma visto che noi lo conosciamo lo evitiamo perchè "se lo conosci lo eviti…".
I poveri turisti invece non sanno a cosa vanno incontro:
1) Alta di probabilità di trovarlo rotto
2) Altissima  quella di dover fare un’ora di fila per riuscire ad entrare
3) Altissima anche quella di svenire all’interno per mancanza di prese d’aria o di ritrovarsi i figli schiacciati dalla ressa.
4) Ressa finale per riuscire ad uscire tra la gente che spinge per entrare (vorrei conoscere il genio che lo ha progettato senza prese d’aria da usare in estate e con una sola porta).
E qui la sparo grossa perchè io avrei la soluzione per alcuni dei problemi più gravi che angustiano Todi e i tuderti: basta "semplicemente" dare alle fiamme l’ascensore e usare tutti i soldi a disposizione per fare delle bellissime, modernissime funzionalissime e comodissime SCALE MOBILI (come a Perugia)! Due scale mobili! Pensate, una che scende ed una che sale! Che sogno! Con attivazione a pedana se si vuole risparmiare energia, così se nessuno le usa stanno ferme (come quelle del Parcheggio Porta Nuova ad Assisi)!
Così tutti noi andremmo subito a parcheggiare a Porta Orvietana, il centro sarebbe un’oasi di pace per fare shopping e, udite udite, si risolverebbe anche l’annoso problema dei bus scolastici che bloccano il traffico e rovinano il manto stradale e i marciapiedi: i nostri cari studenti che sono così stanchi quando escono da scuola, potranno prendere la scala mobile e farsi venire a prendere dai bus e dai genitori nel grande parcheggio dove si faceva il mercato (come fanno ad Orvieto, dove gli studenti prendono la funicolare a piazza Cahen e il bus presso la stazione)! A farsi friggere il parcheggio multipiano del Mercataccio, quello di Simoncino e delle Terrazze Lupattelli! Basterebbero i due di Porta Orvietana!
Certo, ci vuole un grande atto di coraggio da parte dell’Amministrazione e anche un bel pò di soldini, ma di sicuro con una cosa del genere io credo che l’Amministrazione non avrà più problemi di campagna elettorale per i prossimi 100 anni…!
Intanto noi possiamo sperare che un bel fulmine spenga per sempre i comandi dell’ascensore… sarebbe pur sempre un inizio…
Comunque io continuo a dire la mia sperando che prima o poi qualcuno mi dia ascolto.
Elisa Picchiotti, Guida Turistica di Todi e dell’Umbria

23 luglio 2009
Il Pd di Todi guidato in Consiglio da Rossini e Perni

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, è stata ufficializzata la nomina del nuovo Capogruppo del Partito Democratico, in sostituzione di Stefano Cappelletti, dimessosi di recente da consigliere comunale.
Il Gruppo Consiliare ha nominato Capogruppo Carlo Rossini e vice-capogruppo Romina Perni, dopo aver ringraziato Stefano Cappelletti per il lavoro svolto in questi due anni di avvio del mandato amministrativo. Anni nei quali il gruppo si è distinto per una azione di controllo e di stimolo costante, lontano dai trasformismi e dai tatticismi politici fini a se stessi, per riportare al primo posto la politica delle cose concrete e dell’interesse per la collettività e rispondere così alle istanze di socialità e solidarietà che sono alla base del nostro impegno in politica.
Il gruppo ha espresso a Carlo Rossini gli auguri più sentiti per questa nuova nomina. Da coordinatore comunale del PD ne abbiamo potuto apprezzare la competenza e la serietà nell’affrontare le questioni complesse sulle quali si discute nella nostra città e, soprattutto, la coerenza, una dote politica e umana che sembra ormai essere una merce rara.
Così come abbiamo formulato i nostri auguri a Romina Perni che, insieme a Carlo Rossini e agli altri consiglieri del Partito Democratico, si è impegnata su molte questioni riguardanti soprattutto i giovani e la politica culturale e che da oggi siamo sicuri contribuirà a garantire un lavoro di raccordo e di stimolo per tutti noi.
Queste scelte sono il segno che nel Partito Democratico sta crescendo una nuova classe dirigente che lavora in uno spirito di collaborazione e confronto democratico, nell’ottica del più ampio coinvolgimento di tutti e che, per questo, sta raccogliendo il consenso e la fiducia non solo del partito, ma anche della città.
Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi

22 luglio 2009
Sui nuovi depuratori l’Amministrazione di Todi predica bene e razzola male

E’ da giorni che si sente parlare che a Todi verranno realizzati dei nuovi depuratori, più precisamente uno nuovo nei pressi del bivio di Casemasce ed un consistente adeguamento a Pantalla.
Che la questione depurazione sia assolutamente importante e argomento sensibile per l’opinione pubblica è cosa risaputa; la Giunta Marini ed il Consiglio Comunale ebbero modo di affrontarla dopo alcuni confronti pubblici con la cittadinanza ed una lunga interlocuzione con l’ATO e la Regione Umbria.
Ricordiamo che proprio in quella circostanza l’allora opposizione, attuale maggioranza, gridò alla mancanza di democrazia e di informazione e soprattutto cavalcò la questione che Todi non doveva essere “ricettacolo” di reflui di altri Comuni.
Quella Giunta e quella maggioranza si confrontarono con tutti i soggetti interessati, portarono la questione in Consiglio Cumunale, si assunsero le responsabilità con trasparenza ed assunsero formali decisioni.
Ci sembra di intuire che ora quelle decisioni vengano rimesse in discussione, non sappiamo il perché o il per come; soprattutto ci sembra che non ne sappia niente la cittadinanza.
Ora come allora siamo dell’avviso che sia di forte interesse pubblico affrontare e migliorare ulteriormente la depurazione delle acque reflue del Comune di Todi ricercando anche vantaggi economici; ora come allora non condividiamo il pensiero che si possano scaricare su altri territori le nostre problematiche e che tale questione, essendo di carattere generale, necessiti di un governo sovracomunale.
Quello che assolutamente non possiamo condividere è il fatto che si predichi bene e poi si razzoli male! Dove sono oggi  quelli del centro – destra paladini della partecipazione dei cittadini e delle decisioni democratiche? O forse hanno cambiato idea e pensano non sia opportuno disturbare i cittadini con queste cose burocratiche? Oppure ritengono che non vada disturbato il manovratore? O si pensa che tanto nessuno se ne accorgerà? Oppure si ritiene il confronto e la discussione una pratica superata che genera solo polemiche e perdite di tempo e forse di soldi? Non sarà per caso che serpeggi qualche problema dentro i consiglieri di maggioranza e gli assessori?
Speriamo non si creda di liquidare la questione con qualche tardivo articolo sulla stampa oppure annunciando di volerne discutere quando ci sarà il progetto, cioè a giochi fatti! Allora chiediamo con forza che si apra subito un confronto, come già opportunamente richiesto dai gruppi consiliari di opposizione, prima con la cittadinanza e poi in Consiglio Comunale  su questi argomenti, fornendo tutte le informazioni di cui l’Amministrazione comunale dispone, al fine di analizzare le questioni e le ragioni che possano determinare nuove scelte.
Noi non faremo come hanno fatto le opposizioni di allora: siamo disponibili a confrontarci sui dati di fatto, senza preconcetti, ad analizzare gli elementi nuovi se ve ne sono , verificando che le decisioni rispondano a criteri di oggettività.
Partito Socialista Todi

22 luglio 2009
Il Pdl di Todi soddisfatto per la moratoria dell’aborto obbligatorio

In rappresentanza del Popolo della libertà di Todi intendo esprimere la mia piena e sentita soddisfazione per l’approvazione alla Camera dei Deputati della Mozione sulla “moratoria internazionale dell’aborto obbligatorio”.
La mozione, presentata dall’On. Buttiglione, ha visto i voti favorevoli del PDL, della Lega e dell’UDC, mentre non è stata approvata dai parlamentari del Partito Democratico (con il distinguo dell’On. Binetti critica verso il suo partito) e dell’Italia dei Valori. Il documento approvato dalla Camera impegna il Governo a promuovere una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta o indotta ad abortire, favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell’aborto. Tale mozione non mette in discussione la legge 194, ma si rivolge a quei Paesi, circa un quarto dell’umanità,in cui l’aborto è reso obbligatorio dopo il primo figlio.
Il testo approvato alla Camera apre una grande battaglia di civiltà per cui il rispetto all’autodeterminazione della donna non può essere misurata solo sulla consapevole libertà di rinuncia alla maternità, ma anche in quella libertà che riguarda milioni di donne che si vedono negare dalla “Ragion di Stato” la possibilità di essere madri.Noi riteniamo che il controllo demografico di tanti Paesi passi necessariamente anche da una crescita civile e culturale delle sue popolazioni e degli Stati che questi processi devono governare. Per cui diviene un barbaro strumento induttivo quello che affida all’aborto forzato l’obiettivo del controllo delle nascite, cui, attraverso l’intervento politico delle Nazioni Unite, si chiede di porre fine. Sviare il ragionamento, così come hanno fatto PD e IDV, sulla necessità di costruire politiche che “consentano l’accoglienza della vita umana, cioè un sistema sanitario adeguato, la contraccezione, la lotta alla povertà(Livia Turco)”significa non avere il coraggio di rappresentare se stessi e il proprio partito su concezioni che sono diametralmente opposte a quelle contenute nella mozione presentata alla Camera.
C’è una contrarietà ideologica, ancor prima che politica, nel diniego del PD, che non emerge solo per questioni interne al partito e per calcolo elettorale, ma che in maniera evidente si ripropone ogni volta che in discussione si affrontano questioni di carattere etico. L’atteggiamento del Partito Democratico (e dell’IDV) e le sue divisioni interne su temi di grande respiro come questo, mostra ancora una volta quanto profonde siano le differenze all’interno dei Democratici e come tali non consentano, nemmeno su grandi temi, la costruzione di un rapporto dialettico serio e costruttivo nel confronto tra maggioranza e opposizione. 
Elena Ciliani – Pdl Todi

21 luglio 2009
Il Pd di Massa Martana portatore sano di "influenza partitica" verso le associazioni

In questo periodo fa eco la notizia  del diffondersi del virus della influenza. Purtroppo bisogna segnalare che anche a Massa Martana un virus di tutt’altro genere, ma non per questo meno pericoloso, sta piano piano aggredendo le Associazioni presenti sul territorio. E’ il Virus dell’ ”INFLUENZA PARTITICA” di cui è portatore sano il Partito democratico, che, sulla scia del risultato delle  elezioni amministrative, tende ad “influenzare” l’associazionismo locale.
Ne è un esempio la  Pro Loco di Villa S.Faustino che, durante la  campagna elettorale e in occasione della organizzazione della Sagra del Buon Mangiare, si è messa e si sta mettendo  al servizio degli attivisti del PD, come  un bravo “cameriere”.
Il PDL di Massa Martana vuole invece lanciare un messaggio semplice e chiaro ai cittadini  e ai responsabili delle Associazioni affinchè  rinforzino le difese “immunitarie” dalla “influenza partitica”. Quando si organizzano eventi che riguardano la promozione turistica, lo sviluppo sociale e culturale del territorio, non devono esserci remore nel chiedere delle risorse economiche e appoggi logistici alla propria Amministrazione Comunale, perché la stessa non può esimersi dal fornirli ,visto che i cittadini ne sono i contribuenti .
Bisogna rifuggere da quell’inveterato atteggiamento di sudditanza, che sembra investire i responsabili delle Associazioni quando chiedono, quasi supplicando, la concessione di un intervento pubblico per le proprie iniziative.
Fa parte della correttezza istituzionale della Amministrazione pubblica, e si sottolinea la parola ”Istituzionale”, a non assumere, tramite partiti politici, un atteggiamento di strumentale invadenza, teso a  concedere diritti, in cambio di consensi!
Pdl Massa Martana

21 luglio 2009
Una pagina buia della storia dell’Università di Perugia

Il Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo perugino ha approvato oggi l’aumento della tassazione per gli studenti a maggioranza – 3 contrari, 1 astenuto e 9 favorevoli.
Si avvera così  la previsione emersa già  in questo autunno di un drastico aumento delle tasse studentesche come immediata conseguenza delle scellerate politiche del Governo nazionale che vuole favorire la promozione del merito e del diritto allo studio tentando di far fallire le Università italiane.
Un taglio lineare, senza nessun meccanismo di controllo o di tutela, non può che cadere a discapito delle categorie più deboli. Lo abbiamo sostenuto da subito e per tutto lo scorso autunno. Ora viene alla luce la non-riforma operata da questo governo che, invece di operare per colpire gli sprechi, ha dimostrato tutta la sua debolezza. Si è infatti innescato il semplice meccanismo delle tre carte, per cui lo Stato non dà i soldi alle Università che li riprendono automaticamente dagli studenti. La mannaia incontrollata del governo ha colpito le Università e ora, senza alcun controllo, si abbatte su tutti gli studenti.
Purtroppo non tutti i rappresentanti degli studenti sono stati presenti nel denunciare questo rischio, ora realtà, all’indomani della Legge 133. Però anche chi è rimasto allora in silenzio ora comincia a capire la gravità della situazione. Speriamo solo che tutti abbiano il coraggio di uscire da ruoli strumentali e fare fronte comune nell’interesse degli studenti contro i tagli e contro l’amministrazione universitaria.
L’amministrazione universitaria infatti, sorda rispetto al dibattito e alle proposte emerse dagli studenti, ha dimostrato tutta la sua incompetenza nell’affrontare questa situazione e ha trovato come unica soluzione attingere ancora una volta alle tasche degli studenti.
La realtà è che l’aumento previsto non è solo questione di cifre ed aliquote. Penso che difficilmente una famiglia che stenta ad arrivare alla fine del mese, con un aumento di 400 € sulle tasse, decida di non mangiare per poter permettere al figlio di studiare. Oggi l’Università chiude le porte a tanti studenti e mette in crisi il futuro di molti giovani. Non capisco come si possa avere il coraggio di parlare ancora di merito e di innovazione. E’ merito dire ad un ragazzo di 20 anni che non potrà frequentare l’Università perché costa troppo e non se lo può permettere?
Rimane solo da ricordare che la nostra Costituzione recita “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Leonardo Esposito – Coordinatore Sinistra Universitaria – UDU Perugia


20 luglio 2009
All’ingresso di Todi i depuratori sostituisco gli archi di trionfo

Mentre stanno cercando di valorizzare il Tevere creando un Ecomuseo, in linea con quanto previsto dalla L.R. n. 34 del 14.12.2007 che, all’art. 1 e 2 chiarisce molto bene le sue finalità, con praticamente un colpo di mano, hanno pensato bene di costruire un DEPURATORE a Todi, la città più vivibile del mondo, esattamente sul Tevere all’incrocio tra l’Orvietana (S.S. 448) con la Strada Comunale del Chiugena che collega Todi con Orvieto. Il terreno scelto riguarda le particelle 20-18 e 113 del foglio catastale 112 del Comune di Todi, che confinano su tre lati con un magnifico bosco ad alto fusto e su di un lato sono direttamente fronte strada Comunale del Chiugena e di un incrocio stradale di notevole importanza.
Questo terreno confina inoltre con il PARCO FLUVIALE del TEVERE, fiume che da Pontecuti al lago di Corbara, risulta particolarmente suggestivo nei suoi paesaggi; non a caso la fotografia riportata nel numero di aprile del giornale locale Tam Tam, riprende uno scorcio che si trova più o meno un chilometro dopo da dove vorrebbero far nascere questo SCEMPIO.
 La strada Comunale del Chiugena, costeggerebbe quindi IL DEPURATORE e pensate che la strada è quella che porta a Ponte Martino, Todi, Fiore, Izzalini, ecc…, ossia altamente turistica per i Borghi, Torri e Castelli da visitare ed è percorsa spesso da ciclisti stranieri e non, inserita in giri per scoprire le bellezze delle zona. E cosa si troverebbero davanti questi Signori se non un bel DEPURATORE in cemento armato che:
– per essere costruito non potrà rispettare la distanza di metri 50 dal bosco e probabilmente anche dalle case;
– farà saltare l’ecosistema  di flora e fauna in particolar modo per gli animali migratori che si spostano dall’OASI di ALVIANO e il PARCO FLUVIALE del TEVERE con il rischio di aumento di molte malattie;
– metterà a rischio le Acque del PARCO FLUVIALE del TEVERE a discapito delle varietà ittiche;
– provocherà un danno notevolissimo di immagine agli Agriturismi che si affacciano sulla Valle.
I soggetti in indirizzo sono quindi pregati di verificare la fattibilità di questa opera che, se mai costruita, sarebbe la prima cosa che i visitatori provenienti da Orvieto noterebbero nel raggiungere Todi.
Evidentemente I DEPURATORI hanno sostituito gli Archi di Trionfo.
Lettera pervenuta in redazione ed indirizzata ad altri 24 soggetti

20 luglio 2009
Trasparenza bancaria? Parole, parole, parole…

Trasparenza bancaria? Trasparenza istituzionale? Sburocratizzazione? Ma quando mai? E’ mai possibile ricevere quintali di carta per posta (quando sarebbe possibile averli via email) e non avere dalla propria banca l’unico documento cartaceo che serve veramente – L’ESTRATTO CONTO TRIMESTRALE – per capire i soldi che entrano e escono dal proprio conto corrente (per il cui mantenimento in vita si pagano fior di quattrini di “spese bancarie”).
Ebbene sembrerà assurdo ma al sottoscritto correntista della Banca Etruria di Via Settevalli di Perugia (rispetto alla quale  finora non aveva mai avuto motivo di lamentarsi), questo servizio non è dato, malgrado reiterate richieste. Si badi bene, questo di cui parlo è un conto speciale, domiciliato  presso la Direzione centrale di Arezzo, “vincolato” sì ma nutrito con i soldi miei, su cui l’ente  nazionale dell’energia fotovoltaica (GSE) versa bimestralmete l’incentivo di legge (+) e da cui la Banca Etruria stessa preleva successivamente la rata semestrale del mutuo (-), acceso proprio per pagare il totale dell’impianto fotovoltaico da me acquistato e  attivato nel 2007.
Mi si è detto: “Ma fatti dire l’ammontare del versamento direttamente dal GSE stesso”.  E qui casca il secondo asino. Con il GSE è di fatto quasi impossibile colloquiare: al numero verde 800 16 16 16 ti rispondono, se ti va bene “lei è il 17° in lista, resti in attesa per non perdere la priorità (!) acquisita”, e poi dopo mezzora di attesa cade la linea, e alle email rispondono assai gentilmente che per motivo di intenso traffico ti risponderanno dopo 20 gg.- un mese.
E quindi si ha il risultato  che non si riesce a sapere se e quanto questo mio conto sia in attivo/passivo, se i soldi dal GSE siano effettivamente arrivati, e per quale motivo improvvisamente vengano prelevati 1000-1500 euro dal mio conto “ordinario”  per compensare le eventuali perdite del conto “oscuro”.
Ma forse su tutta questa situazione qualcuno – molto più in alto loco – gongola: mettere in tutti i modi  surrettizi i bastoni tra le ruote al fotovoltaico per buttarsi  poi tutto sul nucleare. Ma, come ha detto qualcuno molto autorevole, a pensar male si fa’ peccato…
Lettera Firmata

20 luglio 2009
A Marsciano finalmente qualcosa di nuovo

Abbiamo seguito con molto interesse il dibattito post-elettorale che si è svolto in questi giorni e per questo, sentiamo anche noi il bisogno di fare alcune considerazioni.
In primo luogo, visto tra l’altro che la campagna elettorale è ormai conclusa, pensiamo che sia ora di finirla con la storia di Ranieri candidato di RC: Sabatino Ranieri era ed è l’espressione di una coalizione eterogenea (Movimento per la Qualità della vita, Marsciano Democratica e RC); a dimostrazione di ciò basta ricordare che lo stesso Sabatino rappresenta ora, in Consiglio Comunale, il gruppo di Marsciano Democratica, grazie anche alla coerenza ed al rispetto degli accordi da parte delle altre due forze della coalizione, coalizione che continuerà ad agire unita e compatta visto il  notevole risultato ottenuto (4.289 voti) che dimostra pienamente il favore con cui la gente del capoluogo e delle frazioni ha accolto la coalizione stessa ma soprattutto il suo programma elettorale.
Per quanto riguarda la polemica sul PD e sull’aggettivazione “democristiani”, non pensiamo che Santi abbia usato tale aggettivo in senso spregiativo e comunque, per quanto ci riguarda, personalmente non possiamo che guardare con una certa curiosità ed una punta di ironia, da ex componenti della segreteria della Margherita, ad una Amministrazione comunale così poco “rossa” con Pietro Cavalletti  Consigliere PD più votato, Simonetta Baiocco Vicepresidente del consiglio, Massimo Ceccarelli capogruppo PD e da ultimo, ma non per importanza, Sauro Chiattelli, assessore con importanti deleghe quale quella ai lavori pubblici (ah, dimenticavamo, Marco Regni Assessore al bilancio!). Tra l’altro, va sottolineato, che l’unico assessore ad essere stato confermato, a dimostrazione del suo buon operato nella precedente Amministrazione, è stato proprio Chiattelli, eletto a suo tempo nella lista della Margherita e da questa sempre sostenuto per tutti e cinque gli anni, anche dopo la formazione del PD, anche contro chi non lo “apprezzava” ed avrebbe più volte voluto un suo precoce  “allontanamento” dalla Giunta.
Dobbiamo poi rilevare che ci sembra piuttosto limitato considerare un successo aver ottenuto il gruppo di consiglieri più consistente in Comune (cosa pressoché scontata), senza tener conto invece del vero e proprio tracollo di voti subito dal PD che dai 5424 voti (53,1%) ottenuti dai DS e Margherita nel 2004, passa ai 3525 (32,5%) del 2009, senza poi considerare che nel 2004 i DS da soli elessero un consigliere provinciale, cosa non riuscita in questa tornata elettorale come PD; pensiamo che sia su questi dati che il PD marscianese, ma soprattutto chi veramente crede nel suo progetto, debba riflettere su come è stato gestito nel Ns. Comune il delicato processo di formazione di un partito nuovo come appunto il Partito Democratico.
Ora comunque è il momento di lavorare per il bene della comunità e il presente ci vede infatti impegnati a svolgere una opposizione coerente, compatta e sistematica. Vogliamo a tale proposito tranquillizzare il PDL sul fatto che l’Amministrazione verrà sempre giudicata sull’operato (biodigestore, ponte sul Tevere, consulenze, concorsi, etc) da TUTTA la coalizione contando anche sull’eterogeneità della maggioranza stessa.
Confidiamo che questa “ferma e coerente” opposizione venga svolta, come scritto nel loro intervento, anche dagli amici del PDL sebbene quel 14° voto che ha permesso l’elezione alla prima votazione del Presidente del Consiglio non è certamente da considerare un buon inizio.
Carlo Cavalletti  e  Alvaro Pescatori – Promotori Lista “Marsciano Democratica”


19 luglio 2009
Due episodi di "colonizzazione" da respingere

Dietro al modo con cui in Umbria si manutengono i boschi, gli alberi e i campi in genere, vi sono generazioni di addetti agricoli che ne hanno curato, secondo i diversi criteri produttivi, anche l’aspetto. Ciò ha contribuito a creare, assieme al paesaggio, il nostro gusto estetico e i nostri comportamenti sociali, come quello che per l’esigenza di tagliare una pianta non propria, si avverta il proprietario.
Anche tecnicamente, la Legge, e gli istituti che ne applicano i regolamenti, a volte hanno sancito alcuni criteri, sanzionando operazioni non ammesse ma divulgando tecniche arboristiche e modalità d’intervento. Tanto è vero che a nessun contadino  sarebbe mai venuto in mente di deturpare il naturale portamento di un cerro di ventisei metri d’altezza smembrandolo di alcuni rami, quelli cioè che toccano e non toccano i fili elettrici, lasciandogli a mezz’aria dei moncherini a un metro e passa dal tronco. Lo ha fatto l’Enel, attenendosi in verità a un regolamento regionale che stabilisce la pericolosità dei rami, quindi il loro taglio, sino ad una distanza di mt. 6. Lo ha fatto utilizzando una Ditta forse “mal-pagata” che probabilmente “mal-paga” qualche operaio straniero il quale dei rapporti sociali, delle tradizioni e delle modalità con cui in questa regione ci si avvicina al taglio dei rami di una pianta, non sa nulla.
Del tutto diversa la vicenda che la sera di venerdì 10 Luglio ha visto gli abitanti dei paesi del circondario di Acquasparta e Massa Martana  domandarsi, allo scoccare della mezzanotte, se quei  fuochi artificiali appartenessero alla festa di Casigliano o a quella di Selvarelle. Nulla di tutto ciò! Si trattava di un matrimonio  nel Parco dell’Hotel delle Terme. E…dov’è il problema?  Nel fatto che per effettuare lo sparo di fuochi artificiali qui da noi si ha bisogno di certi particolari permessi che di solito non vengono rilasciati per ogni singolo matrimonio. Inoltre, durante l’espletamento delle attività di festeggiamenti privati non si possono che in rari casi superare gli orari stabiliti per Legge. Sembra che i nuovi gestori abbiano un vasto bacino d’utenza tra Roma e Napoli. A detta di uno dei responsabili, i fuochi artificiali erano stati portati direttamente dai parenti della sposa. Il rischio è che atti simili, del genere “arrivo, colpisco e me ne vado”, possano ripetersi, soprattutto all’interno di una fascia di frequentatori che, vivendo altrove, ha gusti e modi diversi da quelli degli umbri.
Insomma, ciò che finora è apparso lontano da noi (lavoratori stranieri armati di cestello e motosega, torme di napoletani e di romani appassionati ai botti), improvvisamente ce lo troviamo addosso in forme che, come in questi due casi, o non sono censurate dalla Legge, o non immediatamente perseguibili. Se si tratta di accettare il nuovo, benissimo, lo stiamo facendo. Il cambiamento però vorremmo farlo in meglio. Qualora invece, per ragioni di crisi economica, dovessimo finire colonizzati da quelli tanto più numerosi di noi, dovremo in ogni caso stare molto attenti.   
Remo Rossi

19 luglio 2009
I rischi del nuovo depuratore che si vuole costruire a Todi

Il Comune di Todi vuole costruire un nuovo depuratore in zona Porchiano, nei pressi del ponte che attraversa il Tevere, allo scopo di rafforzare il sistema esistente dei 7 depuratori intorno al colle; questo sarà di nuovo tipo con le vasche sigillate, per l’edificio verrà costruita la servitù di una linea che ha scopo di trasportare i reflui e collegarlo alla rete esistente.
Vi sono molti dubbi che affliggono gli interessati in quanto che parte del passaggio della conduttura avverà lungo il torrente Naia, in luoghi dove il dissesto idrogeologico è altissimo, testimoniato anche dalla presenza di calanchi, per non parlare delle esondazioni a cui è interessata la zona: l’ultima il 12 dicembre quando nella località di San Sisto (fraz. Porchiano) è avvenuta l’unica evaquazione di persone nella media valle del Tevere.
La linea dell’acquedotto che va da Baschi a Todi poco al di sotto di Montelupino si è forata 2 volte in 4 anni e questo aumenta il valore delle preoccupazioni perchè un conto è che si fori un aquedotto, un altro il refluodotto che comporterebbe dei danni gravissimi, in quanto inquinerrebbe immediatamente le falde con i temutissimi batteri Coliformi, compromettendo irrimediabilmente la zona che è a confine del Parco Fluviale del Tevere.
Un altro possibile pericolo nella zona è  il possibile cambio di alveo del torrente Naia, avvenuto in modo più grave in tempi antichi  nel tratto che comprende tra Ponte Martino (ristorante Cibocchi) e la foce con il Tevere, che invece di scorrere verso Pontecuti è possibile che esondando potrebbe andare verso San Sisto dove prima di circa 15 anni fa, quando sono state fatte opere di rifacimento delle sponde, ma il rischio ambientale rimane perchè in futuro si possono depositare/erodere ingenti quantità di detriti.
La richiesta è di far luce su questa decisione presa dal Comune, che invece di potenziare gli impianti esistenti, vuole correre "qualche" rischio.
Lettera Firmata

19 luglio 2009
Nessuna informazione sul nuovo depuratore della città di Todi

Si fanno sempre più insistenti in città le voci circa la realizzazione in una zona della frazione di Asproli di un nuovo depuratore di acque nere per 20.000 persone.
Con lunghe condutture dal notevole impatto ambientale, ad Asproli confluirebbero gli scarichi dell’intero territorio comunale, eccezion fatta per la zona di Pantalla, servita dal depuratore esistente, potenziato grazie all’intervento della Asl, in vista dell’apertura del nuovo ospedale.
L’Amministrazione Ruggiano tiene tutto in segreto da mesi, ma ora sembra stiano arrivando ad alcuni cittadini tuderti le prime lettere di esproprio dei terreni per la realizzazione dell’opera. Alcuni consiglieri di opposizione hanno chiesto da giorni le informazioni necessarie in Comune, ma nessuno risponde.
Su un tema di così grande rilevanza, come è la realizzazione di impianti di depurazione al servizio dell’intera città, il Consiglio Comunale non può essere espropriato delle proprie competenze di indirizzo dell’attività amministrativa. Così come importante è l’informazione ai cittadini. Lo abbiamo già verificato negli anni scorsi quando fu presentato da Umbra Acque il progetto generale di Montemolino e, anche a seguito delle osservazioni dei cittadini accolte dall’amministrazione comunale, si decise di modificarlo.
Vogliamo, quindi, informare dell’imminente avvio dei lavori i cittadini, soprattutto quelli residenti nelle zone interessate dalla realizzazione dell’opera, perché tutti abbiano piena consapevolezza di cosa sta avvenendo. Invitiamo chiunque fosse interessato a farci avere osservazioni e pareri in proposito. Dal canto nostro chiederemo, nei prossimi giorni, chiarimenti in Consiglio Comunale sul progetto e sulle procedure amministrative adottate dal Comune di Todi e da Umbra Acque.
Carlo Rossini – Capogruppo Partito Democratico
Fabrizio Maria Alvi – Capogruppo Movimento Repubblicani Europei – Partito Socialista
Andrea Caprini – Capogruppo Rifondazione Comunista


19 luglio 2009
I "Bravi" del Pd di Massa Martana occupano l’edicola!

Il Partito Democratico di Massa Martana, come sempre, si ostina a rimanere attaccato alle sue  vetero  tradizioni occupazioniste. Nel tentativo di ottenere più consenso a livello locale, visto che quello nel Paese  si sta sciogliendo come neve al sole, si aggrappa a tutto!
Ad esempio, nei giorni scorsi In occasione del  tesseramento della  sezione comunale del  partito, per dare  pubblicità alla cosa, è stato affisso anticipatamente, un manifestino pubblicitario all’interno della locale rivendita di giornali.
Il PD non si fa scrupoli! Utilizzare l’edicola, con la complicità del suo anziano gestore, che non rendendosene  forse pienamente conto si presta a  diventare strumento di propaganda politica, è un atto  scorretto, sia nei confronti  dell’attività  che dei suoi clienti.
Ai “Bravi” di manzoniana memoria, si rivolge un appello; non seguitate ad arrecare danno alla attività di una anziana signora! Non profittate del fatto che lei sia consenziente! Non saziate  la vostra fame di potere tentando  di “mettere in bocca tutto, a tutti” !
Il rispetto delle regole  e degli altri è alla base di un pensiero “democratico”. La politica va esercitata utilizzando i luoghi e gli strumenti appositamente preposti per i partiti, non invadendo e facendo etichettare locali o attività commerciali pubbliche, che poi ne potrebbero ricevere più danno che beneficio!  Per favore, fate meno i  “Bravi” e ne trarrà vantaggio la democrazia.
Pdl Massa Martana

19 luglio 2009
Livore democratico e non elettorale sull’Amministrazione Todini

Dopo tanto tempo di silenzio vorrei provare a dire qualcosa anch’io sulle ultime elezioni Amministrative svoltesi nel nostro comune; lo spunto me lo dà la risposta che il consigliere Ceccarelli Massimo ha pubblicato nei confronti del mio compagno di partito Santi Federico.
Intanto vorrei esordire con l’affermazione che, nel corso della campagna elettorale ed in particolare nella settimana antecedente il ballottaggio, di democrazia se ne è vista ben poca dalle parti della coalizione che sosteneva il candidato Todini; a partire dallo stranissimo fatto, di cui si sente tanto parlare a Marsciano, della consegna a domicilio, dietro richiesta (di chi e con quale tenore?) di un altissimo numero di cittadini stranieri aventi diritto al voto; ma che, fino a quel momento, non avevano nessuna intenzione di richiedere certificati e, di conseguenza, di esprimere un voto di cui non sapevano e non sanno assolutamente nulla.
Vorrei ricordare, inoltre, e questo è un fatto puramente di casa PD ma che interessa tutti sull’esercizio di democrazia, il documento sottoscritto da membri autorevoli, tra cui l’uscente e l’attuale Sindaco, con cui si chiedeva, visto quanto successo con i risultati delle elezioni per la Provincia, un immediato impegno nel Governo cittadino dell’assessore uscente Massoli Stefano; se non sbaglio Massoli non è entrato a far parte della Giunta Todini; per propria scelta, oppure?!
Ci sono stati altri comportamenti, di impatto minore, ma, comunque sintomatici, come i vari messaggi inviati dal contenuto quantomeno discutibile (una commistione di unità elettorale con l’amicizia ed altro); altri messaggi inviati in maniera serrata e da fonte non visibile ad un gran numero di persone del nostro comune con cui si invitava a votare Todini (penso che il Garante per la Privacy potrebbe dire che tale operazione non fosse del tutto chiara e trasparente).
Caro Massimo, se questo non c’entra nulla con la democrazia, dimmi tu; per ciò che concerne le valutazioni espresse da Federico sulla composizione della Giunta, non vorrei affondare ulteriormente il dito nella piaga.
Erano altri tempi in cui una deontologia politica contraddistingueva, particolarmente a Marsciano, soggetti dell’allora DC e PCI; ma come spesso ricordate Voi (il Voi sta per ex DS e ex Margherita) la società si evolve e i tempi cambiano e, di conseguenza, devono cambiare anche i modi e i mezzi con cui si fa politica.
Se quello che tu chiami livore elettorale significa dire quello che si pensa coerentemente con gli atti che si compiono, ebbene sì, il nostro è un partito che è veramente intriso di livore, ma democratico non elettorale.         
Giansandro Alunni Roveri

19 luglio 2009
Il centro storico di Todi non è proprietà dei commercianti del centro storico

Non ha suscitato eccessivo stupore la lettera con cui alcuni commercianti  si sono recentemente lamentati delle scelte sul traffico: è sempre stato il loro chiodo fisso.
Ma a un osservatore attento non può sfuggire un fatto: la lettera, dalla prosa un po’ retrò, non proviene dall’Associazione di categoria ma è opera di un gruppetto spontaneo di operatori, che avendo scelto di muoversi in proprio sembrano dissociarsi dalla posizione ufficiale del soggetto che dovrebbe rappresentarli.
Lascio al loro presidente il problema dei dissidi interni,  ma non posso accettare l’idea che alcuni operatori economici si sentano “più uguali” degli altri, e pretendano che il fatto di fare impresa nel centro storico li renda titolari di un diritto assoluto a imporre il proprio punto di vista, e i propri interessi di bottega, a quelli dell’intera Città.
A questi signori va ricordato che il centro storico non è proprietà esclusiva di chi ci abita o ci lavora ma, come del resto ogni angolo remoto del territorio tuderte, è patrimonio comune di tutti i cittadini. Anzi, in una città “a vocazione turistica” è patrimonio del mondo.
A chi si riempie la bocca con “l’accoglienza turistica” va ricordato che tale importante funzione non deve essere svolta solo dal Comune. Se il commercio  vuole essere servizio e non solo bottega, deve per primo curare il rapporto con i visitatori (con la conoscenza delle lingue, con orari e ferie mirati all’utente e non al proprio capriccio, con bar in cui non si  creino incresciose lamentele per i prezzi o la pulizia). Se il commercio vuole essere impresa deve innovare la propria offerta: nessun turista viaggia per comprare un vestito o un paio di scarpe, ma se la città è accogliente e se il centro non è una giungla di macchine, il visitatore avrà più voglia di passeggiare e spendere nei negozi, purché abbiano la merce e la qualità adeguate.
Nella lettera si citano “valorosi frequentatori della nostra Todi, che sempre più spesso ammettono di sentirsi quasi respinti dai disagi”.  Ma il primo disagio per un visitatore  è il parcheggio selvaggio e il viavai di macchine (fino al paradosso di negozianti che parcheggiano davanti al proprio negozio in sosta vietata).
Per la prima volta da anni vedo con piacere che la certezza della pena (la multa) ha portato a nuova vitalità e fruibilità parcheggi che prima erano privilegio di pochi furbi che abusavano per giornate intere di aree  pubbliche.
Sentir attribuire ai Vigili epiteti  come “manipoli” o “ronde” mi indigna per la grave offesa a chi finalmente riesce a fare il proprio mestiere tutelato da un comandante che ci mette la propria faccia, senza tatticismi. Però poi non posso fare a meno di sorridere: ma come, uno dichiaratamente di destra che per offendere qualcuno usa termini come “manipoli “ e “ronde” che dovrebbero essere le icone del suo sentire ?
Sarebbe interessante sapere se rientra nella strategia di valorizzazione del centro storico di questo nuovo gruppuscolo anche l’episodio, cui mi rifiuto di credere, di una commerciante che si dice abbia  manifestato il proprio fastidio per il suono del pianoforte proveniente dalla sala del Ridotto del Teatro (in cui si svolgeva una master class di rilevanza internazionale) dando in escandescenze e facendo suonare l’allarme antifurto del negozio.
Una sola cosa è condivisibile della lettera: a questo punto è non solo auspicabile, ma indispensabile, un incontro pubblico, aperto a tutti, commercianti, cittadini comuni, associazioni.
Un incontro in cui non si dovranno mostrare i muscoli dei numeri (senza il puerile trucco di presentarsi alla riunione in 4 per ogni negozio, per dare l’impressione di una sala gremita, come ho già visto in passato) ma la forza delle idee e la disponibilità al confronto.
Maurizio Giannini

19 luglio 2009
Per il Pdl marscianese è tempo di una serena autocritica

Mi chiedo e chiedo al PDL: è tanto difficile comprendere che il PD di Marsciano è il peggior e più destro PD dell’Umbria? Anche perché della destra ogni giro ne mangia un pezzo. Opinione tra l’altro diffusa negli ambienti provinciali del PD stesso che prima ha chiesto a Marsciano di non fare le primarie, poi di farle eventualmente con programmi non diversi, poi di escludere l’UDC e tentare l’accordo con Rifondazione incassano picche ‘a rota’.
Qualcuno ha notato che in Provincia e al Comune di Perugia non è presente l’UDC? L’accordo con Rifondazione, a Marsciano, non si sarebbe fatto ugualmente perché ci sono, a livello territoriale, differenze programmatiche enormi e perché non ci fidiamo di chi cambia idea ogni tre secondi.
In provincia e a Perugia il partito ha comunque molto sofferto l’accordo ma non spetta a Marsciano decidere quello che vogliono fare i circoli sovrani del territorio, perché nel nostro partito esiste un grado di autonomia importante; vi ricorderete quando dicevate al Movimento per la qualità della vita di non venire con noi perché, alla fine, saremmo rientrati in maggioranza a ridosso delle elezioni? Beh non è successo e nessuno ci ha chiamato dalle sfere alte per tirarci le orecchie.
E nessuno, nel nostro circolo, ha la benché minima intenzione di rientrare in questa raffazzonata maggioranza. Riportiamo comunque, all’interno della nostra federazione, negli importanti ruoli che ricopriamo, l’opinione che il centrosinistra umbro sia in grande crisi complessiva e necessiti di un radicale cambio di rotta per trovare le condizioni di un accordo regionale.
Dopo di che il nostro partito, a differenza di qualche harem che conosciamo, ha degli organi democratici preposti a prendere le decisioni alle quali, anche le volte che non concordiamo, dobbiamo rispetto e lealtà!
Infine, che il PDL a Marsciano sia l’unica alternativa a questo sistema di potere, dovete cercare di spiegarlo ai marscianesi che, negli ultimi 10 anni, hanno guardato sempre altrove nella speranza di ridare un futuro al nostro territorio.  A quando una serena autocritica?
Federico Santi PRC Marsciano

19 luglio 2009
Erba alta: serve un addetto al decoro anche per fuori le mura di Todi?

Da quando è scoppiata la polemica sul taglio dell’erba presso l’impianto di atletica leggera, si è capito che all’interno del campo questa incombenza spetta ai gestori mentre le aree esterne sono di pertinenza del comune.
La situazione oggi è questa: i gestori tagliano l’erba periodicamente, senza farla crescere più di tanto, ma le aree esterne che spetterebbero al Comune sono di nuovo una selva; infatti il taglio dell’erba è stato eseguito nel lontano 19-20 maggio e successivamente non si è visto più nessuno.
Anche il parcheggio a servizio dell’impianto versa in condizioni pietose, con erbacce cresciute senza alcun controllo e manca sempre la breccia.
Nell’adiacente area verde le cose non sono migliori, anzi, qui non vengono nemmeno svuotati i cestini e bottiglie di plastica e rifiuti vari sono sparsi in giro.
Ora mi chiedo se non sia il caso di designare anche un consigliere per il decoro delle aree extraurbane (quelle fuori le mura, per intenderci) anche perché i cittadini di Todi usufruirebbero più volentieri di strutture ben mantenute.
Mario Carletti


19 luglio 2009
A Todi nessun rinnovamento ma solo una destra di (pol) tronisti

La città di Todi è in una fase della sua storia molto singolare, non ci sono più quelle certezze di una volta. I vecchi amministratori della nostra città venivano attaccati dalla destra  per gli alti costi della politica e quindi per per le troppe poltrone spartite  tra i palazzi della politica ma anche tra enti considerati inutili.
Salvo scoprire oggi che l’Amministrazione del nostro Comune nomina un altro assessore, il settimo,  ma non solo: fa entrare in Consiglio comunale, nel gruppo del PDL, una  transfuga dall’UDC, la Signorina Elena Ciliani  togliendo di mezzo  il secondo dei non eletti della stessa lista UDC, che non gradito da tutti i dirigenti della destra cittadina va messo fuori gioco nominandolo consigliere di un ente incompatibile con il Consiglio comunale.
Ora capisco a cosa mirasse la destra quando diceva in campagna elettorale di voler ridurre i dipendenti comunali: voleva soltanto sostituire i dirigenti comunali con gli assessori  e sostituire così il  ruolo tecnico con il potere politico. Ma del resto  anche a livello nazionale si istituiscono ministeri  appositi per far posto a belle signore che per anni  hanno  gridato attacchi alle poltrone politiche da tutte le TV nazionali. Poi, non contenti di far ciò, con abili  manovre cercano di scaricare colpe su altrui ed allora ecco che vecchi mal-dirigenti DC, ma adesso ferri e duri  coordinatori di destra, attaccano  il sindacato, ma lo fanno solo adesso, dopo  che nella loro vita hanno vissuto egregiamente proprio in enti inutili, almeno a dire di alcuni, avvalendosi di tutte le forme di vantaggi sia economici che di  tempo per dedicarsi alla politica. E praticamente da sempre con risultati non esaltanti almeno per i cittadini.
Elettori di centro destra è questo  quello che volevate quando con il Vostro voto  2 anni fa avete eletto il nuovo sindaco Ruggiano? E poi dicevano che l’occupazione delle poltrone erano solo una prerogativa della sinistra! Forse sono stati contagiati dai molti ex che siedono in Consiglio Comunale  che hanno fatto del trasformismo  la loro bandiera in cambio di poltrone retribuite!
Cittadini, la manovra  di questi "maldestri” è molto semplice: vogliono far passare  l’aumento del numero degli assessori come efficienza, ma la realtà è che vogliono ampliare  il loro bacino elettorale, pescando nell’elettorato di centro, manovra tra l’altro già consolidata con la nomina a portavoce del PDL del sig. Marco Belia. In fondo solo così pensano di avvicinarsi a quella maggioranza politica ed elettorale  che in Consiglio non c’è mai stata, come testimoniano i risultati delle  ultime elezioni provinciali ed europee..
Per questi  maldestri non c’è cultura liberale, nè pseudo-socialista, nè colerico- fascista, nè efficienza nè rinnovamento che tengono: l’unica cosa che li tiene ancora insieme è la possibilità di diventare (pol) tronisti o veline, come  è stato dal primo Consiglio comunale con la nomina del sig. Floriano Pizzichini a presidente del Consiglio, così è stato anche per il nuovo assessore sig. Serafini Claudio.
Altro che fabbisogni della gente in momento di crisi come quello attuale, altro che progetti futuri, altro che piani triennali! Forse è arrivato il momento di fare qualcosa di importante, dopo aver voltato pagina forse è arrivato il tempo di cambiare lettura.
Marco Pepi – membro coord. Pd Ponterio-P.Porto-Ilci-Montemolino-P.S. Martino

18 luglio 2009
Se la navigazione in Internet diventa una malattia…

Il ministro della salute cinese ha vietato l’uso dell’elettroshock per ragazzi la cui unica colpa era di navigare troppe ore in internet. La pratica è ora sotto investigazione, ma le cliniche continuano a riceve pazienti e si moltiplicano anche in U.S.A. ed Europa; il Centro di Ricovero per Internet Dipendenti in Bradford, Pennsylvania, è senz’altro il più noto.
In Cina però ben il 14 per cento dei giovani rischia di essere etichettato "internet dipendente". La clinica di Daxing, un sobborgo di Beijing, è la più grande. Si trova all’interno di una base di addestramento militare e l’ospedale si distingue dagli edifici adiacenti per le grate metalliche, i lucchetti alle porte e le barre alle finestre. Molti pazienti sono forzati a venirci dai propri genitori e il trattamento, che costa più di 1300 dollari al mese, comprende consulenza, disciplina militare e ipnosi. La navigazione web è sostituita da giochi di guerra e da addestramento militare. La rieducazione spesso prevede "la macchina a onde nanometriche", un casco che emette onde elettromagnetiche, dentro cui viene infilata la testa del paziente.
Nel 2012 l’"internet dipendenza" sarà probabilmente inserita nel DSM-V, il manuale di riferimento della psichiatria e accettata a livello globale. Non è la prima volta che un comportamento viene ridefinito malattia, è già accaduto per il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, il "gioco d’azzardo patologico", già presente nel DSM-IV, o il "disordine dello shopping compulsivo".
Navigare in internet è una scelta, non una patologia. Non è una lesione, non è qualcosa che uno ha ma qualcosa che uno fa. Non può essere diagnosticato o misurato da nessuno strumento e qualunque valutazione è soggetta all’interpretazione. Se si considera patologica la libera scelta di navigare in internet, allora perché non creare una malattia per chi sta troppe ore al telefono? O una per chi legge troppi libri? O una per chi guida troppe ore in automobile?
Davis Fiore

18 luglio 2009
Consiglio comunale di Todi umiliato da un presidente Pizzichini fazioso

Il Consiglio Comunale di Todi vive da tempo una  grave situazione di limitazione e svilimento del suo ruolo. Negli ultimi due anni abbiamo spesso dovuto subire la gestione di sedute, come quella di ieri, con livelli impensabili in una democrazia.
Il Presidente del Consiglio è succube della giunta, incapace di svolgere il ruolo, al di sopra delle parti, che la legge, lo statuto ed il regolamento gli attribuiscono.
Il Presidente del Consiglio infatti è un organo del consiglio e non della giunta e dovrebbe attuare ogni iniziativa utile per consentire ai consiglieri l’acquisizione di notizie, informazioni e documenti relativi all’attività deliberativa e, ove necessario, assicurare agli stessi la collaborazione dell’Ufficio Segreteria per la formulazione e presentazione di proposte di atti deliberativi, ordini del giorno, mozioni ed interrogazioni; dovrebbe garantire la tutela dei diritti dei consiglieri nell’esercizio del mandato elettivo, esercitare le sue funzioni con imparzialità, nel rispetto delle prerogative del Consiglio e dei diritti dei singoli consiglieri.
Nulla di tutto ciò accade a Todi: il Presidente Pizzichini toglie illegittimamente la parola ai consiglieri di minoranza, dichiara chiusa la discussione a suo piacimento (ieri, per esempio, su richiesta del vice-sindaco), impone tempi di intervento ai consiglieri di minoranza in violazione del regolamento, non vigila a che le commissioni consiliari siano convocate in modo corretto (la convocazione della 2° commissione fatta dal Vice-presidente Martorelli Michele è giunta ai componenti dopo l’orario di svolgimento della stessa commissione), impedisce l’acquisizione di pareri tecnici richiesti dai consiglieri.
Nella seduta di ieri i consiglieri del centrosinistra sono stati ostacolati nel loro esercizio; la giunta, con la solita arroganza, non ha risposto alle richieste di chiarimento tecnico sulle pratiche presentate dalla minoranza, il vice-sindaco Primieri, confondendo l’aula del Consiglio con quella dei tribunali, è arrivato ad affermare che in Consiglio Comunale era chiusa la fase istruttoria delle pratiche, mettendo poi – egli stesso, da vice sindaco! – “in votazione” il punto all’ordine del giorno, senza alcun titolo, senza alcun diritto, sostituendosi, di fatto, al Presidente del Consiglio.
Saremo ancora una volta costretti ad esercitare i nostri diritti e i nostri doveri al di fuori della sede deputata del Consiglio Comunale, perché l’arroganza, l’improvvisazione e l’incompetenza di questa giunta e del Presidente del Consiglio impediscono la normale dialettica democratica. E questo denunceremo nei prossimi giorni alle autorità competenti.
In conclusione, vogliamo rappresentare ai cittadini che il nostro senso di responsabilità verso i cittadini ha permesso lo svolgimento degli ultimi tre  consigli comunali: abbiamo garantito con la nostra presenza il numero legale che il centro-destra non riusciva a garantire.
La risposta è stato lo scempio di democrazia del quale siamo stati vittime. Ai cittadini il compito di giudicare.
Partito Democratico Todi

18 luglio 2009
Un’Amministrazione Ruggiano tra farsa e "coerenza"

Chi ha avuto l’ardire di seguire i lavori del Consiglio comunale del 16 luglio ha assistito ad un epilogo della seduta che ha dell’incredibile. Durante la discussione di un punto all’ordine del giorno concernente una variante al Piano regolatore parte strutturale per l’insediamento di un distributore di carburanti in zona Pontecuti, il Consigliere Pierluigi Contessa ha richiesto, come accade in tutti i Consigli comunali d’Italia, alcune delucidazioni di carattere tecnico. Delucidazioni particolarmente importanti perché inerenti la sicurezza e l’impatto ambientale dell’impianto.
Nonostante Contessa abbia posto domande puntuali, con estrema cortesia e senza il minimo accenno polemico, l’assessore Primieri, nonché vice–sindaco della città, nonché candidato per il centro-destra  alla carica di Sindaco nel 2002, ha pensato bene di fregarsene chiudendo tout court la discussione e ponendo in votazione, lui che tra l’altro non ha la benché minima potestà di farlo, il punto: alla faccia del Presidente del Consiglio Pizzichini.
Se fossimo maliziosi potremmo pensare che Primieri non sapeva nemmeno di cosa si stava parlando  e ha ritenuto di evitare imbarazzanti silenzi. Poiché maliziosi non siamo riteniamo invece che per l’ennesima volta la Giunta Ruggiano ha dato dimostrazione dell’assoluta mancanza di rispetto del Consiglio comunale e delle opposizioni che vengono trattate a pesci in faccia quando semplicemente e pacatamente svolgono il loro ruolo istituzionale.
È farsesco però che proprio l’assessore Primieri, dai banchi dell’opposizione, si è più volte stracciato le vesti e battuto il petto contro, a suo dire, la prevaricazione dei diritti delle minoranze consiliari.
Prendiamo comunque atto della straordinaria coerenza della destra tuderte che anche stavolta ha “razzolato” al contrario di quanto ha per anni “predicato”, una modalità di operare che sta facendo breccia anche nel comune sentire della città considerate le pesanti legnate di cui la Giunta, anche recentemente, è stata fatta oggetto sulla stampa.
Andrea Caprini – Rifondazione comunista


18 luglio 2009
CasaPound torna a sollecitare in Umbria il "Mutuo Sociale"

"E’ di oggi la notizia dell’approvazione del cosiddetto ‘Piano Casa’ da parte del Consiglio Regionale dell’Umbria. Una complessa normativa di 94 articoli, molto sensibile alle esigenze dei costruttori come denunciato anche dall’associazione Italia Nostra, e che lascia ovviamente senza risposta le vere questioni riguardanti l’emergenza abitativa che colpisce le nuove generazioni nella nostraregione come nel resto del territorio". Lo affermava il 23 giugno in una nota CasaPound Italia.
CasaPound Italia a questo proposito ricordava che "giace da mesi in Consiglio Regionale una proposta per l’attuazione nella nostra regione del progetto del ‘Mutuo Sociale’, che prevede l’istituzione di un ente regionale che costruisca case e quartieri a misura d’uomo con soldi pubblici e che venda a prezzo di costo queste case a famiglie non proprietarie, con la formula del mutuo sociale: ovvero una rata di mutuo senza interesse, una rata che non superi 1/5 delle entrate della famiglia, che venga bloccata in caso di disoccupazione e che non passi attraverso le banche".
"Riteniamo – concludevamo – che questo dovrebbe essere il vero ‘Piano Casa’, se la sinistra umbra, ormai da anni rappresentante dei poteri forti e non dei reali interessi dei cittadini umbri, volgesse per un attimo lo sguardo fuori dai palazzi per constatare la drammatica attualita’ di giovani generazioni sempre più in difficoltà nella costruzione del proprio futuro: un futuro per il quale la possibilità di diventare proprietari di una casa senza essere strozzati da rate di mutui impagabili, e’ un problema che diviene ogni giorno piu’ invalicabile".
Oggi a distanza di un mese e con un aumento del 40% degli sfratti ritorniamo sull’argomento. In merito a tutto ciò questa notte militanti di CasaPound  di Perugia, Terni  e Foligno hanno appeso manichini per rilanciare questa tematica. Questi manichini simboleggiano i cittadini stritolati dall’usura bancaria e ridotti  spesso sul lastrico da un sistema privo di qualsiasi considerazione dello specifico umano e familiare, ma basato solo sulla moneta. La nostra azione intende sensibilizzare tutte le persone e soprattutto le istituzioni in merito a un’emergenza oramai fuori controllo. Giovani che non hanno possibilità di avere una loro vita e adulti che la vedono distrutta.
CasaPound Umbria

17 luglio 2009
Dopo due anni di Ruggiano la situazione del centro storico si è aggravata

La lettera aperta di un gruppo di commercianti tuderti all’amministrazione comunale di Todi è l’ennesimo segnale di disagio che giunge dopo due anni di amministrazione Ruggiano. Un segnale pesante, un grido di allarme urgente, che sarebbe un errore sottovalutare.
Certo, molti dei problemi posti non sono di semplice soluzione e amministrare una città come Todi non è certo cosa facile. Ma la netta sensazione (non più solo nostra, non più solo di chi si oppone a questo centrodestra) è che dopo due anni di amministrazione Ruggiano i problemi si siano aggravati e si sia ancor più lontani di prima dalle soluzioni. Come uscire, allora, dalla secca? Come riaprire la partita sul futuro della nostra città?
È indubbio che occorrano un’idea di città e progetti, buon senso e disponibilità al confronto. Elementi apparentemente semplici e scontati, ma non garantiti da questo centrodestra e, men che meno, dall’amministrazione Ruggiano.
Manca da sempre un’idea di città. Per rendersene conto basta riprendere il programma con il quale chi amministra oggi Todi ha vinto le elezioni: impossibile trovare un’idea sulla vocazione della città, un proposito sulle linee strategiche di medio e lungo periodo, con interi settori e aspetti della vita cittadina completamente assenti.
In due anni di amministrazione non sono stati sviluppati progetti, non si è avviata alcuna opera pubblica di rilievo, nulla si è fatto sul piano infrastrutturale. Hanno visto la luce solo idee strampalate, spesso, come nel caso del parcheggio al Mercataccio, ritrattate dalla stessa amministrazione.
Al buon senso sono state preferite regole ferree e applicazioni poco intelligenti, con evidenti ricadute sulla vitalità (già debole, per la verità) della città.
Ogni forma di confronto è stata soppressa da un manipolo di amministratori e consiglieri comunali che ritengono di bastare a se stessi, che non hanno bisogno di parlare con nessuno: non con la città, con i cittadini, con le categorie economiche e sociali, con i consiglieri comunali, con l’opposizione che pure in molte occasioni si è dimostrata disponile al dialogo.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E di questi risultati non si faccia addebito ad altri: la responsabilità è di chi amministra Todi e di chi continua a sostenere chi amministra male.  All’opposizione il compito di lavorare ad un’alternativa credibile, per il rilancio della città, garantendo quei progetti, quel buon senso e quella disponibilità al confronto con l’intera città oggi non garantiti dal centrodestra.
Partito Democratico Todi


17 luglio 2009
Un nuovo balzello sulle bollette dell’acqua

Il Comitato Pro Acqua Gualdo vuole rendere pubblica la propria riflessione in merito alla richiesta di adeguamento del deposito cauzionale e dell’addebito di 100 m cubi d’acqua (73 EURO) in caso di mancata domiciliazione bancaria, tutto questo e’ stato richiesto dal gestore del servizio idrico Umbra Acque Spa.
Riteniamo che questa decisione sia stata adottata non tenendo nel debito conto la Carta dei Servizi, la quale all’art. 3.1 prevede il principio di uguaglianza ed imparzialità di trattamento tra gli utenti(cittadini e consumatori, noi riteniamo), secondo il quale tutti gli Utenti vanno trattati in maniera paritaria, a parità delle condizioni di servizio prestate.
Ora se così è, non sembra che la decisione della società Umbra Acque Spa vada in questa direzione, anzi sembrerebbe privilegiare solo gli Utenti che hanno un conto corrente ed  una domiciliazione bancaria, rispetto a chi non ce l’ha!!!
E le categorie più deboli? e gli anziani che non possono permettersi di aprire un conto e non sobbarcarsi le spese di domiciliazione? Probabilmente verrebbero discriminate, con un immediato aggravio di costi.
Tra l’altro per queste categorie è stato approvato il regolamento per le agevolazioni tariffarie per le utenze deboli(a proposito di tariffe controlleremo e valuteremo anche i numerevoli disagi avuti dai cittadini ma anche e soprattutto i continui ed imperterriti aumenti delle bollette).
Per le categorie di cui sopra si è quindi creata già una contraddizione in termini, ci sono provvedimenti per queste che vanno l’uno in direzione opposta dell’altro.
Ma la nostra riflessione va oltre, infatti la carta dei servizi è stata adottata in adempimento di un obbligo di legge(che oggi trova diretto riconoscimento nel codice del consumo all’art.101), mentre il regolamento di gestione del servizio idrico integrato, è atto interno che non può derogare, (sempre a nostro giudizio) un provvedimento che trova fondamento e tutela addirittura in una fonte normativa statale. Riteniamo quindi che la misura adottata dalla società Umbra Acque debba essere rivista soprattutto nel rispetto dei principi delle fonti del diritto e di quanto stabilito dalla Carta dei Servizi posta a tutela di tutti cittadini e degli utenti.
Il servizio idrico è un pubblico servizio e come tale va trattato e gestito, garantendo a tutti i cittadini un eguale e congruo accesso  al medesimo, anche al momento del pagamento della bolletta.
La scelta di modalità di pagamento della bolletta non può divenire una discriminante, tanto da comportare un aggravio di spesa.
Comitato Pro Acqua Gualdo

16 luglio 2009
Per la Usl 2 la Veralli Cortesi è un concorrente

 


Il Popolo della Libertà e Fiamma Tuderte di Todi mostrano tutta la loro indignazione per la posizione assunta dal Direttore Generale della ASLn2 Giuseppe Legato nei confronti del Dottor Ezzelino Mallozzi in qualità di Presidente dell’ente Veralli Cortesi.Il Dottor Mallozzi, insieme ad altre quattro rappresentanti, è stato nominato dal Sindaco Antonino Ruggiano in seno al Consiglio di Amministrazione della Veralli-Cortesi, che al termine di un quinquennio doveva veder rinnovati i propri organismi amministrativi. Il Consiglio di Amministrazione, dovendo eleggere al proprio interno il Presidente del Cda, in considerazione della professionalità, dell’esperienza e dell’autorevolezza del Dottor Mallozzi, ha convenuto unanimemente sulla sua figura.
Va sottolineato, in tal senso, lo spirito di servizio con il quale il Dottor Mallozzi ha assunto l’impegno conferitogli, per il quale ha rinunciato a qualsiasi indennità, prevista per legge.
Tale scelta ha senza dubbio dato lustro alla Veralli – Cortesi e al Comune di Todi, in considerazione della personalità che attraverso il ruolo di Presidente, il Dottor Mallozzi saprà conferire ad uno dei più importanti e conosciuti enti di beneficenza del nostro Paese.
In questo quadro di positive scelte per la nostra città e per i tuderti, si è delineata la posizione del direttore generale della Usl n. 2 Giuseppe  Legato, che messo a conoscenza dal Dottor Mallozzi dell’incarico assunto, ha comunicato al neo eletto presidente l’impossibilità per lo stesso a ricoprire tale incarico in considerazione di un "presunto conflitto di interessi" fra il suo ruolo di medico della Asl e quello di Presidente di un ente ritenuto dal direttore Legato in "concorrenza con L’Azienda Sanitaria Locale".La Direzione sanitaria è arrivata addirittura a minacciare (e per iscritto) il licenziamento se non ci saranno le dimissioni del Dottor Mallozzi.
Contrariamente a quanto affermato dal Dottor Legato, la nomina dei Consiglieri della Veralli – Cortesi, ben lungi dall’essere tipica di un Consiglio di Amministrazione di un´impresa, è per legge equiparata a quella dei Consiglieri Comunali, godendo i consiglieri dei permessi retribuiti e delle garanzie loro riconosciute dai diritti di elettorato passivo di rango costituzionale.
Alla luce di quanto sopra, desta stupore la coincidenza che associa un incarico in seno ad un Consiglio di Amministrazione nominato da un Sindaco di centro-destra, e l’immediata individuazione di elementi contrari a tale processo decisionale.
Non può essere infatti dimenticato che, da sempre, nel Consiglio della Veralli – Cortesi hanno seduto dipendenti della ASL di qualsivoglia tipo, dai medici ospedalieri ai dirigenti di vertice della ASL stessa, dagli impiegati agli Ufficiali sanitari.
Fare i nomi sarebbe sin troppo semplice e pertanto ci asteniamo dall’elencare la copiosa lista di nostri concittadini e non, i quali, pur dipendenti dell’Azienda sanitaria, hanno potuto senza alcun problema, veto o diniego far parte del Consiglio di Amministrazione della Veralli – Cortesi.
Ora, d’improvviso, con la nomina da parte del Sindaco Ruggiano del Dottor Mallozzi, evidentemente "poco controllabile" ed alieno dagli inciuci di palazzo, esce finalmente fuori la questione del conflitto di interessi.
Appare, quindi, obbligatorio denunciare l’ennesimo scandalo di cui si rende protagonista la nostra Pubblica Amministrazione, sempre più volta alla ricerca del bene di parte, piuttosto che a quello dei cittadini.
La cosa che ci rende orgogliosi di essere tuderti è la dignità e la storicità del Dottor Mallozzi, il quale piuttosto che rinunciare ai propri diritti, ha deciso di affrontare a testa alta le minacce della Direzione Sanitaria, finanche ad arrivare al licenziamento ed alla perdita del posto di lavoro.
Il Popolo della Libertà, Fiamma Tuderte e tutta Todi sono con lui, al suo fianco in questa battaglia di libertà e di tutela della dignità civica, umana e professionale.
Il Popolo della Libertà di Todi

16 luglio 2009
Commercio nel centro di Todi, non è solo questione di traffico

Nella lettera aperta dei commercianti trovo alcuni elementi che, secondo me, andrebbero distinti. Un aspetto è la mobilità altro è la crisi commerciale.
Continuo a sostenere che la difficoltà commerciale non sia dovuta alla impossibilità o limitazione dell’accesso alle auto in centro. Ritengo che sia l’opposto: meno auto più “affari”.
Ma, per raggiungere questo obiettivo si deve costruire una politica di valorizzazione del centro storico, creare “motivo” per accedere, passeggiare e visitare il centro.
Si dovrebbe tutelare i residenti affinché possano continuare a contribuire al vissuto del centro.
Creare una zona pedonale, almeno in certi giorni ed orari, che consenta di passeggiare senza il rischio di essere spiaccicati sui muri, di non respirare gas di scarico e di poter sostare davanti ad una vetrina con piacere.
Realizzare un servizio di navette efficiente che trasporti i turisti raccogliendoli dalle varie aree di sosta. Ad esempio 2 navette (Parcheggi: Ospedale, Farmacia comunale e annesse mura, Porta Fratta, Consolazione, Porta Orvietana, Porta Romana, Ospedale).
Programmare dei circuiti di visita del centro con apertura di chiese che sono in perenne restauro (ma quando finiscono?), scorci panoramici, vicoli caratteristici; in sintesi facciamoli girare questi turisti evitando la visita di piazza e via.
Prevedere aperture commerciali flessibili con orari lunghi. A tal proposito mi sembrava di ricordare proposta (del Sindaco) di agevolazioni a chi si impegnava a farlo contribuendo ad una maggiore “vita notturna” del centro.
Agevolazioni a chi intraprende attività commerciale in centro.
Se non è possibile incontrare gli amministratori si può sempre valutare qualche forma di protesta. Con l’occasione torno a proporre la costituzione di un comitato “cittadini residenti centro”.
Se qualcuno conosce il Piano del Traffico tanto citato perché non lo mette a disposizione attraverso organi di stampa?
Maurizio Pierdomenico

16 luglio 2009
A proposito di dislessia

Sono la mamma di un bambino dislessico o come lo chiamate voi (vedi sotto: 8 luglio 2009
Lettera aperta di un gruppo di insegnanti e genitori – n.d.r.) di un bambino che si avvale di questo termine per coprire le proprie lacune scolastiche.
Ringrazio il caso che ha voluto che alle medie mio figlio ha incontrato una insegnante di italiano che oltre ad essere competente (ha insegnato anche a mio figlio maggiore) è anche una persona che è attenta ai retroscena della vita dei ragazzi, e che almeno nel mio caso ha saputo riconoscere il "non voler fare "dal "non saper fare" e non si è limitata a giudicare scarso il lavoro di mio figlio ma ha voluto scoprire il perché.
Lo sapete quante volte ho detto a mio figlio " chi non legge la sua scrittura è un asino addirittura" come erano soliti dire ai miei tempi? Con l’uso della video scrittura è rifiorito. Purtroppo noi ci siamo resi conto del problema un pò in ritardo ma già dalle elementari i segnali erano ben visibili.
Credo quindi che sia importantissimo che gli insegnanti siano preparati su quali siano i campanelli d’allarme di questa condizione che non è affatto mentale, non è un handicap, semplicemente il metodo di studio non sarà standard (Siamo sicuri che lo standard abbia funzionato con tutti fino ad oggi?)
Non capisco perché tutto questo accanimento verso la dislessia. I dislessici c’erano anche una volta ma semplicemente sul quaderno si scriveva loro un bel "somaro" e la coscienza dell’insegnante era a posto, lo si bocciava un paio di volte e si sistemava il "futuro" dell’alunno.
Vi siete mai chiesti quale sia la frustrazione di una persona nel momento in cui nonostante tutti i suoi sforzi non riesce a portare a termine qualcosa senza sapere il perché? Sapete quante volte mi sono pentita di quella frase che dicevo a mio figlio e di tutte le volte che l’ho fatto piangere inutilmente.
Avete forse paura di lavorare troppo se, come la professoressa di mio figlio , doveste avere la pazienza di far leggere due volte un brano al ragazzino? Qual’è il problema? Forse che al dislessico non è dovuto il sostegno e quindi dovete pensarci da soli. Non vi preoccupate perché questi ragazzini se diagnosticati in tempo riescono ad acquisire un metodo di studio proprio e diventano autosufficienti, senza contare che nelle altre materie di solito sono molto brillanti.
Sta a voi continuare a farli leggere senza metterli in imbarazzo davanti alla classe (forse questo dovreste imparare). Se siete bravi insegnanti vi accorgerete di chi fa finta e di chi ha bisogno di aiuto.
Stefania

15/luglio/2009
Traffico in "piazza", Prc di Todi chiede un Consiglio Comunale aperto

La lettera aperta dei commercianti del centro storico, indirizzata alla amministrazione comunale, conferma lo stallo della Giunta Ruggiano e la incapacità di rispondere efficacemente alla crisi che attanaglia le famiglie e le attività commerciali. Ormai anche settori importanti della società civile tuderte lamentano l’assenza di una proposta politico – amministrativa del centrodestra per il rilancio del centro storico, un problema annoso che dovrebbe essere affrontato con più serietà e meno demagogia da parte di una compagine politica che su questi temi ha costruito il proprio consenso elettorale. Auspichiamo almeno che la lettera non venga tacciata come una iniziativa strumentale delle opposizioni ma che a questa venga data la giusta considerazione.
Anche la disponibilità da parte di coloro i quali, Rifondazione Comunista in primis, hanno scelto la strada di una opposizione intransigente ma costruttiva, disponibile a confrontarsi per risolvere i problemi della città, si scontra con un atteggiamento di chiusura irreprensibile da parte della destra che ormai palesano più insicurezza e timore nell’agire che certezza di mezzi e progetti, più impegnata a risolvere i propri problemi interni che quelli dei cittadini, come la nomina del settimo assessore sta a testimoniare. Lo stesso Piano del Traffico, che viene preso di mira nella missiva, è stato completamente sottratto a qualsiasi confronto istituzionale, confronto che la delicatezza e la complessità della materia avrebbero suggerito.
Rifondazione Comunista ritiene inderogabile un Consiglio comunale aperto che affronti la questione e possa mettere tutte le forze politiche, le associazioni di categoria, i residenti nella condizione di poter contribuire, intanto, al miglioramento del Piano. A fronte dell’assenza di qualsiasi pianificazione strategica della destra si lavori almeno per limitare i danni di una cattiva amministrazione sempre che il Sindaco Ruggiano non si stia attrezzando per i miracoli!
Il Consigliere comunale di Prc Andrea Caprini
 


15 luglio 2009
Lettera aperta dei commercianti del centro al Comune di Todi

Cari Amministratori del Comune di Todi,
finalmente in questo periodo possiamo festeggiare una vostra conquista, evidente ed assai tangibile: la “liberazione” del centro storico dalle automobili.
L’unico problema è che tale svuotamento pare aver attivato un terribile domino, che sta portando alla “liberazione” dello stesso centro dai fastidiosi negozi e dagli ingombranti cittadini, sempre più spesso desiderosi di prendere le distanze da un’area, si bella ed affascinante, in cui tuttavia residenti ed operatori commerciali sono continuamente messi in posizione di disagio dalle numerose falle che la gestione della città sta presentando.
Tenendo fede ad un datato e quantomai caro adagio tuderte, che vede il peggio arrivare sempre dopo, ci stiamo rendendo conto che numerose delle promesse che il candidato sindaco aveva fatto ai commercianti – ricordiamo tutti i mirati tour propagandistici ! – continuano ad essere disattese. I problemi del centro storico sono difatti ben lungi dall’essere risolti, come pure quelli connessi alla gestione del traffico; sempre più spesso ostaggio del manipolo dei Vigili Urbani e di logiche “culturali” che vedono la piazza contenitore adatto a qualsiasi tipo di manifestazione. Ma forse i semafori dislocati da via del Duomo a via Borgo Nuovo avrebbero dovuto subito farci immaginare la sinfonia che avreste suonato! Sic!
Ci spiace constatare che tutte le aperture promesse in campagna elettorale, sia di carattere pratico che intellettuale, fossero soltanto banali slogan dai quali ci siamo lasciati colpevolmente sedurre. Difatti il traffico il sabato pomeriggio è rimasto puntualmente chiuso e la possibilità di instaurare civili forme di dialogo con il Comandante dei Vigili Urbani, da voi nominato, è soltanto un sogno; reso irrealizzabile da certi atteggiamenti repressivi il più delle volte ingiustificati ed ingiustificabili!
Fare impresa tra la Consolazione, San Fortunato, il Duomo e Porta Romana si sta configurando come una battaglia – senza vincitori ne vinti, ovviamente ! – il cui risultato è solo quello di influire tangibilmente sulla “desertificazione” della città. Tragico fenomeno al quale peraltro contribuiscono le ronde blocchetto alla mano, talvolta pure notturne, che puniscono gli sfortunati frequentatori di via Ciuffelli, via Cesia, via del Duomo, piazza Garibaldi etc.; talvolta colpevoli soltanto, come accaduto recentemente, di aver prestato soccorso ad anziani in difficoltà.
Il centro quindi, solido bacino elettorale del centro-destra tuderte, è ormai, quasi all’unisono, deluso e scoraggiato; auspichiamo tuttavia che l’unisono si potrà raggiungere a seguito dell’installazione delle fantomatiche telecamere di sicurezza. Singolari strumenti finalizzati a non sappiamo bene cosa, il cui volutamente ambiguo, indefinito, status, aggiunto alla strana formula affissa sulla transenna abbandonata all’ombra della Consolazione, serve solo ad intimorire quei pochi coraggiosi che cercano di giungere al capezzale della morente Todi.
In una città notoriamente a vocazione turistica l’accoglienza dello stesso turista dovrebbe essere all’ordine del giorno, attraverso tolleranza, educazione e fornitura di servizi ai valorosi frequentatori della nostra Todi, che sempre più spesso ammettono di sentirsi quasi respinti dai disagi che la città inaspettatamente gli prospetta. Per non parlare poi dell’attrattività della nostra stessa Todi, sviluppata per mezzo di una politica culturale latitante e priva della minima programmazione, ma che, ne siamo certi, sarà risollevata dall’apertura del moderno museo lapidarium. Sic!
Quelle esposte ora sono soltanto alcune delle problematiche e delle angherie delle quali ci sentiamo vittime; vessazioni in merito alle quali vorremmo almeno essere tenuti informati da comunicazioni ufficiali di stampo democratico, anche queste ad oggi assolutamente latitanti.
Voremmo incontrarvi cari amministratori, vorremmo incontrare tutti quanti voi per manifestare e discutere proficuamente i nostri malumori, ammesso che potrà servire; vorremmo incontrare, se ci lascerà accedere al centro, anche il Comandante dei Vigili Urbani, auspicando la possibilità di instaurare quel dialogo civile che sin qua non è stato possibile praticare causa la gestione despotica del ruolo.
I commercianti del centro storico di Todi 

 
 

14 luglio 2009
Marsciano: il Pdl entra nella polemica PD-PRC

Caro direttore, il cinismo, anche in politica, deve avere un limite. Altrimenti chi lo usa con eccessiva disinvoltura rischia di bruciarsi. E di sollevare nei cittadini qualche domanda scomoda. Errore che Rifondazione comunista sembra compiere in pieno.
L’esponente di Rc che scrive al suo giornale non è lo stesso che era candidato alla Provincia di Perugia sostenendo il candidato del Pd Guasticchi? Allora ci chiediamo: perché i magnifici provvedimenti adottati dalla giunta provinciale sostenuta da Rc, che ci invidiano in Italia e in Europa (sembra che anche Obama li voglia studiare con attenzione), fermano la loro magnifica azione ai confini del comune di Marsciano? Poveri “compagni” di Villanova o San Biagio, sarebbe bastato qualche chilometro più in là e sarebbero potuti essere fieri della giunta comunale perugina (Pd ma sostenuta da Rc) e di quella provinciale (idem).
La differenza non è molto chiara.
Forse la spiegazione sta nel fatto che un esponente marscianese di Rc ha un posto in giunta provinciale? Forse. Ma nello stesso esecutivo siede un altro marscianese: il socialista Bertini. Perché – continuiamo a non capire – il Bertini assessore provinciale va bene, mentre il Bertini capogruppo comunale di Sinistra e Libertà invece no? Non sono forse la stessa persona?
Molti cittadini non comprendono, come noi. Ma forse per farlo è necessario entrare nella logica rifondarola, tutta volta ad insegnare agli altri dov’è il bene (nel Pd provinciale?) e dove il male. O forse sono semplicemente scosse di assestamento in un partito marscianese diviso tra chi sente il richiamo della foresta e vorrebbe subito rientrare in maggioranza comunale e chi invece vuole aspettare le regionali del prossimo anno dove, magari, ci sarà un assessore rifondarolo e marscianese.
Certo, con un’opposizione “de sinistra” che guarda solo dentro al suo piccolo orticello, la giunta Todini avrà vita facile. Il Pdl rimane alternativo a questo sistema di potere (comunale, provinciale e regionale) e farà opposizione in maniera ferma e coerente alla sinistra che da 60 anni opprime il nostro territorio.
Pdl Marsciano

13 luglio 2009
Servizi sociali: i comuni della media valle del Tevere "scaricano" Todi

Todi sta diventando sempre più isolata e debole.
Dopo due anni di amministrazione Ruggiano, aldilà degli spot e della propaganda, la realtà sta presentando i suoi conti.
Lo si avverte in tanti modi e nei diversi ambiti della vita politica cittadina: la cultura, il turismo, l’economia, la scuola, la sanità…
Nei ultimi mesi un segnale particolarmente grave è arrivato dal fronte dell’organizzazione dei servizi sociali.
Abbiamo appreso dai giornali, infatti, che il Comune di Todi non è più, di fatto, comune capofila dell’Ambito Sociale della Media Valle del Tevere. A marzo scorso i comuni del comprensorio hanno deciso di individuare come capofila il Comune di Marsciano.
Si sono, cioè, trovati tutti d’accordo nel ritenere che Todi non garantiva più un ruolo vero di coordinamento e di collaborazione.
Di questo l’Amministrazione Ruggiano ha visto bene di non informare ne’ la cittadinanza, ne’ il Consiglio comunale.
Il Comune di Todi ha continuato ad operare come se nulla fosse accaduto, assumendo atti che ora il TAR dell’Umbria ha sospeso.
È una situazione grave che testimonia l’auto isolamento del Comune di Todi, la sua perdita di ruolo e di prestigio oltreché la perdita di funzioni.
Situazione della quale avrebbe dovuto farsi seriamente carico l’intera amministrazione ed in particolare l’assessore Menghini, delegato per materia, evidentemente preso e distratto da altro: si vocifera, per esempio, che grande preoccupazione del centrodestra e di qualche collaboratore ambizioso, in questi ultimi mesi, sia la costituzione di una o più cooperative domenistiche per inserirsi nei servizi scolastici o di assistenza alle persone.
L’attuale amministrazione comunale, insomma, distratta da altro, in soli due anni ha vanificato il lavoro di relazione e di dialogo portato avanti in precedenza dalle amministrazioni di centrosinistra e da cui Todi ha tratto benefici consistenti mai a danno degli altri comuni, ma in un clima di cooperazione, collaborazione e rispetto.
Porteremo questi argomenti in Consiglio Comunale e per la vicenda dell’ambito sociale chiederemo spiegazioni e valuteremo l’opportunità di invitare l’assessore delegato a  dimettersi, anche per consentire la ripresa di un dialogo con gli altri comuni e per scongiurare l’ipotesi di un conflitto istituzionale e di perdita di ruolo del nostro comune.
Partito Democratico Todi

12 luglio 2009
Comune di Marsciano:  il Pd risponde a Prc

Ho letto con un po’ di stupore il comunicato dell’amico (nel senso di stima reciproca) Federico Santi che all’indomani della seduta di insediamento del Consiglio Comunale, contraddistinta da un clima sereno di confronto democratico, ha voluto esternare invece ingenerose considerazioni politiche ancora intrise del livore elettorale, di chi comunque non ha vinto, nei confronti di tutto ciò che non è riconducibile a RC partendo, come sempre, dall’idea che “noi siamo la verità e la via”.
Mi spiace quindi dover ricordare a Federico innanzitutto che le elezioni non sono state “strane” ma semplicemente democratiche, che il ballottaggio è stato affrontato dal PD con accordi (apparentamento) fatti alla luce del sole come previsto dalla legge elettorale. Santi evita di ricordare invece che si sono concentrati sui voti di Ranieri (candidato di RC) molti consensi provenienti dal quelle forze politiche che ora, ingenerosamente definisce con disprezzo “avventuriere, retrò e catto-craxiane”.  Le linee programmatiche come tutti, tranne Santi, sanno saranno presentate dal Sindaco nel corso della seconda seduta del Consiglio Comunale e su esse si aprirà poi il confronto politico.
Per quanto attiene al gruppo del PD (il più consistente in consiglio Comunale, da solo ha il 45% dei consiglieri e di cui sono stato chiamato alla guida) posso assicurare a Santi che l’unità di intenti e di collaborazione reciproca al suo interno è solida e che la “confusione cronica” non sarà, almeno per noi, il tratto caratterizzante questa esperienza amministrativa.
L’aggettivazione “democristiani” che Santi usa poi in senso spregiativo non offende me (che lo ero quando la DC esisteva) ma offende la sua intelligenza, quella della nostra comunità e dei tanti cittadini che hanno vissuto in questi anni difficili per la nostra democrazia l’impegno sociale e politico. Vorrei che Santi e tutti noi cominciassimo a chiamare finalmente le cose e le persone con il loro nome e a dimostrare rispetto per la dignità che ogni esperienza di organizzazione politica democratica, anche quelle spontaneamente costituite dai cittadini (magari prive della patente data da RC),  “lillipuziane o bulgare” che siano in termini di consenso e percentuali elettorali, meritano.
Del resto credo che anche la forza politica nazionale a cui  Santi appartiene abbia un qualche interesse in questo senso….
Preciso, per i cittadini non per Santi che lo sa ma fa finta di non saperlo…, che la richiesta di costituire (per la prima volta) la commissione di “Vigilanza e Garanzia” prevista come opportunità dal nostro Statuto Comunale e meglio definita nel Regolamento del 2004, è emersa da parte delle minoranze solo nel corso delle due conferenze dei capigruppo “autoconvocate” con grande senso di responsabilità istituzionale prima della seduta di insediamento del Consiglio Comunale (cosa avventa solo in pochi altri Comuni) e che la maggioranza non ha avuto alcuna difficoltà a riaffere la opportunità della Commissione, a ulteriore garantire della massima trasparenza amministrativa e a condividerne la costituzione fin dalla prossima seduta consiliare.
Santi sa, perché è stato consigliere della maggioranza che ha sostenuto Chiacchieroni nell’ultima legislatura, che l’Ordine del Giorno del primo Consiglio non è predisposto dai capo-gruppo e che non c’è stata da parte di alcuno la volontà di ostacolare la nuova costituzione di una Commissione che ne  Santi, quando era consigliere, ne altri colleghi avevano mai ritenuto necessario costituire. (forse solo perché RC era in maggioranza…)
Non riesco poi a seguire le contorte elucubrazioni di Santi che invece di aprire il dibattito sul futuro del nostro territorio e sulle vicende che riguardano la nostra comunità ed i cittadini si avvita su ragionamenti “farne-politicanti” sulla seconda  Commissione Consiliare, come fosse un “tallone d’Achille”, sulle maggioranze meno “bulgare”, sul passato politico-amministrativo  di colleghi  e forze politiche avverse; rivolgendo attenzione solo a cose “insignificanti” e comunque con lo sguardo rivolto sempre e solo alla “bottega” e al  passato…
Anche l’unico pensiero conclusivo sul futuro Santi lo riserva ovviamente solo agli interessi di Rifondazione Comunista, ma viva dio qui è finalmente onesto ed esprime (come responsabile lavoro, economia, trasporti della Segreteria Provinciale PRC)  le perplessità, le preoccupazioni  ed i limiti del progetto stesso di “una sinistra d’alternativa” e allora torno a stimare d’avvero l’amico Federico ….

 Massimo Ceccarelli Capogruppo PD Marsciano 
 

10 luglio 2009
Prc e  la nuova amministrazione del Comune di Marsciano

Ieri 9 luglio 2009 si è insediato il Consiglio Comunale di Marsciano dopo le ‘strane’ elezioni che hanno portato al ballottaggio Todini detto ‘il Delfino’ e Ranieri detto ‘Sabatino’.
Un PD spaccato e in confusione cronica, sorretto tenacemente dai socialisti marscianesi e quattro cespugli tanto accondiscendenti quanto lillipuziani contro una coalizione eterogenea e sicuramente nuova rappresentata da Marsciano democratica (per davvero!), Movimento per la qualità della vita e una Rifondazione Comunista in grande spolvero da doppia cifra; il PDL? Non pervenuto, diviso ancora fortemente, a Marsciano più che altrove, tra l’anima politica e un po’ retrò di AN e l’avventurismo catto-craxiano dei moderati.
Niente di particolare alla prima perché il Delfino chiacchieroniano non è riuscito a sfornare nemmeno il discorso programmatico stretto com’è tra un PD in rivolta (nemmeno un’assessore DS) commissariato dai democristiani e compagni di viaggio tanto ‘piccoli’ quanto voraci.
L’unico passaggio politico di un certo spessore è stata la richiesta, da parte del capogruppo di Rifondazione Mattioli, dell’istituzione della commissione vigilanza e controllo che, seppure da statuto sia considerata permanente e quindi obbligatoria, era stata ‘stranamente’ dimenticata in sede di conferenza dei capigruppo.
La composizione delle commissioni, in particolare la seconda (bilancio), fa intravedere sviluppi interessanti perché prevede tre consiglieri di maggioranza e tre di opposizione; una condizione incredibile per chi, come il sottoscritto, ha vissuto la pax chiacchieroniana con un consiglio composto con un bulgaro 17 a 3 di cui, uno dei tre, era Regni (UDC) l’attuale assessore al bilancio.
Si avete capito bene, la storia dell’imperdibile Marsciano oramai da tre legislature è fatta di questo meccanismo: il più moderato e tutto sommato preparato consigliere di opposizione (nel ’99 Zucchettini Forza Italia, nel 2009 Regni UDC) passa al centrosinistra che così progressivamente scivola sempre più a destra, ma salva le apparenze con un sindaco con un ‘pedigree’ rigorosamente post-comunista (Chiacchieroni, Todini).
Il mix di militanza secolare e poteri forti (che alle politiche votano PDL) riesce così a mantenere il potere da 60 anni anche se oramai scricchiola visibilmente come ha dimostrato lo scarto modestissimo (700 voti) dell’ultima tornata elettorale.
Il voto del presidente del consiglio ha evidenziato, con il suo 14 a 7, che già un consigliere di minoranza del centrodestra (catto-craxiano?) ha lanciato un messaggio di non belligeranza al Delfino….. che si stia già preparando la rielezione del 2014?
Fortunatamente in questo scenario tiene alta la bandiera della sinistra il PdCI, che a Marsciano prende  201 voti (1,9%) e, visto lo straordinario risultato, si aggiudica l’assessorato ai trasporti e ai parcheggi (?) e si avvia, unico in tutta Italia, a partecipare ad una giunta insieme all’UDC (260 voti, 2,4%); sarebbero costoro gli esponenti perugini del partito che dovrebbero dar vita, insieme a Rifondazione Comunista, Socialismo 2000, consumatori uniti, associazioni e liberi cittadini alla Sinistra d’alternativa?

 Federico Santi, membro del circolo ‘Roberta Bolli’ di Marsciano -Segreteria Provinciale PRC,  responsabile lavoro, economia, trasporti
 

10 luglio 2009
Rosceto, presto il consolidamento del Castello

Ringrazio il Circolo del PD per le segnalazioni delle problematiche che ci sono nella frazione di Rosceto, segnalazioni che comunque ben conosciamo per l’attenzione che questa Amministrazione presta a tutte le frazioni ed al territorio in generale.
In merito al caso specifico di Rosceto mi piace annunciare che a breve inizieranno i lavori per il consolidamento della parte più antica, quella del castello medioevale, lavori che si rendono necessari a causa dei dissesti idrogeologici che hanno interessato la frazione negli ultimi anni.
Tengo a sottolineare che questi lavori partiranno a breve e non sono frutto di promesse vane o spot politici riguardanti propositi vaghi e tempi incerti, ma di un lavoro di programmazione svolto congiuntamente con l’
assessore ai lavori pubblici Antonio Serafini e da tutta l’Amministrazione. L’intervento che verrà fatto è fondamentale per la riqualificazione dell’antico borgo e dato il cospicuo costo dell’opera ci è sembrato doveroso darci questa priorità rispetto ad altri interventi che comunque terremo in dovuta considerazione, anche per il fatto che la frazione si è sviluppata molto in tempi recenti. I tempi di inizio lavori dovrebbero essere brevi dato che la gara di affidamento è stata espletata.
Colgo l’occasione per suggerire a Manuel Valentini che credo sia il responsabile del Circolo Pd di volermi segnalare le eventuali esigenze o problematiche che gli venissero esposte e rivolgo lo stesso invito al Consigliere Petrini, residente in zona che sicuramente conosce ogni aspetto della frazione di Rosceto.
Questo nell’ottica di poter dare il miglior servizio alla popolazione.
Ugo Todini – Assessore alle frazioni del Comune di Todi

9 luglio 2009
Rosceto, frazione dimenticata
 

 
Il Circolo del Partito Democratico di Collevalenza-Rosceto-Chioano-Torrececcona-San Damiano-Monticello-Figareto, intende portare alla luce e dare voce alle esigenze della frazione di ROSCETO, portateci all’evidenza da numerosissime e ripetute segnalazioni degli abitanti che si sentono  non ascoltati  dall’Amministrazione Comunale.
Rosceto è frazione che negli ultimi tempi si è sviluppata e accresciuta di nuovi nuclei residenziali  ed abitanti e chiede:  
-Adeguamento e incremento dell’illuminazione pubblica;
-Sistemazione della strada comunale Collevalenza-Rosceto. 
Per quanto riguarda quest’ultima è  una strada comunale molto  usata  dai cittadini della zona, in quanto  unica via di accesso al cimitero comunale di Collevalenza. Negli ultimi mesi, a causa delle abbondanti piogge, la  strada ha subito avvallamenti  e degrado  tali da costituire un pericolo per la circolazione di auto e moto.
Lascia stupiti come una frazione che ha visto una così positiva, importante crescita e sviluppo, sia priva di una qualsiasi attenzione da parte dell’attuale Amministrazione Comunale, alla faccia del tanto sbandierato Assessorato alle Frazioni.
Il nostro Circolo PD  proporrà al gruppo Consiliare del Pd di inoltrare una apposita interrogazione  al Sindaco, all’assessore alle opere pubbliche, a quello addetto alle manutenzioni e a quello delegato alle frazioni per sollecitare gli interventi richiesti. Chissà che almeno uno di loro non dia una risposta positiva, anche se ne dubitiamo, come più volte è già successo in passato in cui abbiamo ascoltato solo risposte in  politichese e non amministrative dimostrando, per l’ennesima volta, se c’è ne fosse stato ancora bisogno, la volontà degli attuali amministratori di sfuggire di fronte alle responsabilità.
Circolo territoriale del Pd

8 luglio 2009
Lettera aperta di un gruppo di insegnanti e genitori


La scuola italiana sta vivendo in questi ultimi anni cambiamenti che ne stanno snaturando l’essenza e la funzione: istruire e formare le nuove generazioni.
Da un decennio circa la scuola è sotto osservazione e "monitorata" da enti e associazioni pubbliche e private, estranee al mondo della scuola, che stanno proponendo soluzioni insolite,  inusuali e di dubbia efficacia, per risolvere le problematiche legate all’istruzione.
Con l’utilizzo di screening e progetti vari, l’attenzione è stata deviata  dalla vera didattica per incanalarla verso problematiche di carattere medico-psicologico che nulla hanno a che fare con l’ambiente scolastico, nella ricerca e individuazione di presunti disturbi psichici negli studenti.
Preoccupanti in particolare sono le iniziative anche a livello istituzionale in merito ai cosiddetti disturbi dell’apprendimento, come “dislessia”, “discalculia”, “disortografia”, ecc..  Con una manipolazione del linguaggio si sta cercando di far passare per “disturbi” di origine neurologica gli errori nella lettura, nella scrittura e nel far di conto dei nostri alunni, errori che esistono da sempre.
Oggi in molte scuole dove queste teorie sono entrate, un  ragazzo che fa errori di scrittura, calcolo o lettura, viene segnalato, certificato poi come dislessico, disortografico o discalculico e con questa certificazione seguirà poi percorsi individualizzati alla stregua di un portatore di handicap o di un diversamente abile, come dir si voglia, in quanto le sue difficoltà vengono stigmatizzate e tradotte in “disturbi mentali”.
Sulla base di queste “teorie”, chi  non potrebbe avere un disturbo dell’apprendimento ed essere al riparo da una diagnosi psichiatrica?
Qualunque insegnante può trasformare un alunno in un soggetto affetto da tale disturbo: è sufficiente che spieghi male o che non sappia insegnare.
Attualmente c’è addirittura in discussione in Commissione Istruzione al Senato una legge sulla dislessia che tra le altre, cose sollecita screening di massa preventivi in tutte le scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia. Sulla base di test cronometrati e con punteggi del tutto arbitrari,  i bambini che non rientrano nei parametri saranno i futuri disabili incanalati in un  percorso scolastico differenziato, che ne farà degli incapaci.
Ad esempio in un alunno che fa errori  nella lettura non solo non vengono individuate le parole che non ha capito e che lo portano a sbagliare, ma gli viene inculcata l’idea che i suoi errori sono dovuti ad un suo disturbo mentale e che per questo non dovrà più leggere, ma  potrà utilizzare strumenti sostitutivi, come ad esempio audio libri.  Per tutta la vita non solo non migliorerà le sue capacità, ma non ci proverà neanche.  Alla fine di un percorso di studi avremo un bambino che non saprà leggere, convinto di essere portatore di  un handicap per sempre. Come si può considerare questo un aiuto o la risoluzione di un disagio?
Per non parlare dei genitori, che si troveranno i propri figli etichettati disabili, parcheggiati in una scuola che non ha tenuto in nessun conto i  percorsi educativi e didattici intrapresi, le unità di apprendimento affrontate in classe, l’ambiente familiare e il contesto sociale in cui sono inseriti, né tanto meno la possibile incapacità dei docenti di trasmettere il sapere.  Avremo una scuola che si limita, attraverso degli “specialisti”,  a discriminare gli studenti  sollecitando il corpo docente ad utilizzare strumenti compensativi e misure  dispensative.  Questi alunni  passeranno da una classe all’altra senza aver acquisito alla fine neanche la strumentalità di base necessaria alla loro autonomia, destinati ad un sicuro fallimento, ad un abbandono scolastico con effetti negativi a pioggia su tutta la nostra società.
Riteniamo che sia la scuola a dover essere migliorata, indirizzandosi in particolare alle metodologie didattiche e alle programmazioni funzionali, ponendo particolare attenzione sulla qualità dell’insegnamento piuttosto che su presunte incapacità genetiche dell’alunno. Occorre riportare la scuola alla sua funzione didattico-educativa, così che possa dare un reale contributo alla società in termini di persone istruite e competenti.
Pertanto noi, insegnanti e genitori, chiediamo che vengano messe al bando queste dannose e demagogiche teorie “innovative”, perché è in gioco il  futuro dei nostri figli e della nostra società.
Lettera firmata da 21 insegnanti e genitori

8 luglio 2009
A Monte Castello nessuna impasse solo bagarre


A Monte Castello di Vibio il gruppo di maggioranza nei giorni antecedenti il Consiglio Comunale di insediamento si è affrettato a sbandierare sui giornali la formazione della Giunta Comunale non avendo neanche la delicatezza di attendere la prima seduta e rassicurando tutti gli elettori che non c’erano stati problemi nella distribuzione delle cariche. E invece, COME VOLEVASI DIMOSTRARE, durante il primo Consiglio Comunale, cominciato con uno strano clima e con l’assenza dell’assessore uscente Roberto Tassi, i problemi si sono manifestati e anche in maniera pesante.
Entrato in sala dopo il quarto punto all’ordine del giorno, Tassi ha esordito affermando di voler formare un gruppo consiliare indipendente e ha letteralmente sparato a zero sui componenti dell’attuale Giunta risparmiando solo Simone Moriconi. Ha consegnato poi un comunicato con cui da rappresentante del PD di Monte Castello si dissocia dalla maggioranza e chiede un incontro con i vertici regionali del partito.
E noi? Vi chiederete cosa abbiamo fatto. Siamo rimasti circa dieci minuti letteralmente allibiti ad osservare gli altri che litigavano consapevoli di avere sempre sostenuto che gli equilibri fossero precari, ma stupiti da tanta incoerenza. Quali criteri sono stati utilizzati per formare la Giunta? Le preferenze ottenute? La capacità e l’esperienza tecnica in un dato settore o che altro? L’unica cosa che abbiamo capito è che c’erano degli accordi pre elettorali e non sono stati rispettati.
Noi abbiano votato contro il documento programmatico del quinquennio 2009 – 2014 motivando la nostra scelta ed evidenziando che non condividiamo i principi fondamentali della politica del territorio e soprattutto il progetto EMAS e l’impostazione del P.R.G. Abbiamo espresso voto contrario anche alla modifica dello Statuto Comunale, modifica voluta, secondo quanto affermato, per permettere un avvicendamento nelle cariche da assessore e forse placare gli animi.
Il nostro voto contrario non è servito ad impedirne l’approvazione, anche perché la maggioranza ha tutti i numeri per fare e disfare, ma vuole evidenziare ancora una volta una contraddizione. Noi tutti ci auguriamo che questi assessori per la prima volta si prendano le loro responsabilità e siano attivi e presenti. Si è parlato tanto di continuità in campagna elettorale e adesso si vuole cambiare gli assessori ogni due anni?
Per quanto riguarda l’approvazione della modifica al Piano di Fabbricazione per consentire la costruzione della Caserma dei Carabinieri ci siamo astenuti perché in questo momento non siamo in possesso di tutti gli elementi utili a capire le varie fasi e abbiamo la sensazione che ci sia molto da capire.
Se il buon giorno si vede dal mattino, i prossimi anni di legislatura saranno un bel po’ movimentati!
Lista Innoviamo Monte Castello

7 luglio 2009
La coerenza dell’Udc e quella di Elena Ciliani


Abbiamo appreso dai giornali che è stata fatta una sorta di cerimonia per annunciare l’ingresso di Elena Ciliani in Consiglio comunale, presente il consigliere regionale Enrico Sebastiani. Abbiamo anche letto che grande preoccupazione dei due personaggi citati è stato spiegare a tutti che l’UDC  rappresenta una posizione politica sbagliata e che i valori della vecchia DC sarebbero invece ben rappresentati dal PDL. Più esattamente la sig. Elena Ciliani ha detto che non è Lei ad aver cambiato posizione ma che è stata l’UDC a modificare i propri valori, evidentemente politici e morali.
Noi non facciamo, come in passato abbiamo detto, alcuna polemica sui passaggi di fronte. Crediamo nella libertà. E certamente in una Italia in cui tanti personaggi più illustri hanno modificato la propria appartenenza politica, non ci scandalizziamo se un ex dirigente locale ha deciso di cambiare.
Diciamo anche chiaramente che la vecchia UDC tuderte, dopo le elezioni comunali, nella sua classe dirigente, è stata azzerata: Nazareno Menghini, assessore,  è passato subito al PDL, il consigliere Serafini, diventato pochi giorni fa ottavo assessore, ha fatto la stessa scelta ed Elena Ciliani, come aveva annunciato pochi mesi fa, è divenuta anche lei PDL e consigliere comunale, ruolo da lei tanto desiderato e non ottenuto per due legislature.  Tutti gli ex UDC hanno quindi avuto la loro sistemazione.
Tutto questo, nell’Italia di oggi, non stupisce. Stupisce invece che, per motivare le loro scelte, abbiano voluto gettare parole contro l’UDC per screditarne l’operato politico.
E allora diciamo che l’UDC a livello nazionale è stata premiata, che a livello regionale, nonostante l’abbandono di Sebastiani, ha migliorato le proprie posizioni, e che anche a Todi, nonostante l’abbandono di tutta la dirigenza e nonostante nessuno abbia fatto campagna elettorale per l’UDC, sono arrivati 300 voti di opinione, cioè di elettori che, non sollecitati da alcuno, hanno creduto nella validità delle nostre posizioni politiche.   Perché, al fine, anche nell’Italia di oggi, le posizioni politiche chiare e non vincolate né al potere né ai posti, vengono riconosciute e premiate da chi ancora crede nella politica.
Solo questo. E non apriamo neppure polemiche su chi oggi abbia ereditato i valori della DC. Facciamo però solo un rilievo ad Elena Ciliani. Anche oggi un minimo di coerenza va mantenuta. Non si può, come ella ha fatto, dichiarare a marzo di essere passato al PDL, poi in campagna elettorale per le europee dichiararsi impegnata per un candidato europeo dell’UDC,  partecipare a Perugia a una sua cena elettorale, e a giugno riscoprire che l’UDC non ha posizione politiche chiare. Le serviva forse un posto di consigliere comunale per convincersi del tutto?
Il coordinamento UDC di Todi

 
7 luglio 2009
DDL sicurezza: per il Pdl di Todi è quello che ci vuole

Il Popolo della libertà di Todi accoglie favorevolmente il DDL sulla sicurezza approvato in questi giorni al Senato della Repubblica, in considerazione delle misure che sul versante amministrativo, la Giunta Ruggiano, sta introducendo con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei cittadini di Todi.
L’ipocrisia che ha accompagnato un tema delicato e scottante come quello dell’immigrazione ha, sino ad oggi, impedito la definizione di norme che garantissero una corretto controllo di questo  fenomeno sociale, impedendo di trovare soluzioni reali e concrete alla lotta alla clandestinità, e che producessero, pertanto, un impianto legislativo in grado di tutelare e salvaguardare la sicurezza di tutti noi.
Il DDL, approvato con i voto favorevoli di Pdl e Lega, immette nel nostro ordinamento giuridico il “reato di clandestinità” che non prevederà l’arresto, ma, un’ammenda dai 5 ai 10 mila euro, con espulsione immediata.
La norma rende obbligatorio denunciare i clandestini all’autorità giudiziaria tranne che per i medici e i presidi per i quali è stata prevista un’apposita deroga. L’extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno può rimanere nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) fino a 180 giorni. Fino ad oggi il periodo era di due mesi.
Altro importante provvedimento, in grado di prevenire ad esempio i numerosi casi di sfruttamento della prostituzione, è quello che prevede il carcere fino a 3 anni per chi dà in alloggio o  affitta anche solo una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione.
I senza fissa dimora saranno schedati in un apposito registro istituito presso il Viminale. Chi insulta un pubblico ufficiale rischia fino a 3 anni di carcere. Ma se si risarciscono agente ed Ente a cui questo appartiene, il reato si estingue.
Il Pdl di Todi ritiene un fatto epocale l’approvazione di provvedimenti che vanno nel senso di un rafforzamento delle misure di tutela e sicurezza del cittadini, uscendo dall’oscurantismo che sino ad oggi ha mescolato immigrazione e clandestinità, aspetti diametralmente opposti di una realtà che deve trovare una sintesi fra il fenomeno della globalizzazione e quindi della contaminazione fra i popoli e la  tutela dei diritti soggettivi costituzionalmente garantiti.
Il Pdl sostiene da sempre politiche volte all’integrazione e al rispetto di chi con spirito di apertura e condivisione sceglie il nostro Paese per costruirsi una “nuova vita”, convinti che l’immigrazione, se controllata da regole certe, sia un fenomeno utile alla crescita e allo sviluppo dell’Italia.
Dall’altra parte, l’introduzione del reato di clandestinità apporta al nostro ordinamento giuridico leggi a sostegno della sicurezza dei cittadini, divenuti negli ultimi anni, vittime impotenti di un atteggiamento che, sino ad oggi, ha preferito non far affrontare il problema producendo le tante tragedie tristemente note.
PDL Todi

7 luglio 2009
Ruggiano distribuisce poltrone, sedie e strapuntini


Poltrone, sedie e strapuntini… In Comune a Todi si distribuiscono ancora posti, per tenere tutti buoni. Ruggiano non è più sulla cresta dell’onda e per mantenere compatta la coalizione deve trovare un posto a tutti.
In poche righe, ecco i fatti: fin dal primo giorno di amministrazione di centro-destra il consigliere comunale Claudio Serafini, eletto nell’UDC e passato al PDL, chiede di entrare in giunta come settimo assessore.
Ruggiano prova a tenerlo buono con la nomina a Vice Presidente del Consiglio Comunale, ma, nulla da fare, Serafini continua a scalciare.
Vuol fare l’assessore a tutti i costi, strappando di volta in volta deleghe al Sindaco e girando per gli uffici comunali quanto, come e più di un assessore.
Intanto, per dare alla coalizione una pallida aria di moderazione, si concludono le trattative con Elena Ciliani, convinta a passare dall’UDC al PDL. Promessa: l’ingresso in Consiglio al posto di Serafini, che verrà nominato assessore.
Ma in mezzo c’è un piccolo problema: il primo dei non eletti nella lista UDC, che subentrerebbe in Consiglio a Serafini, non è la Ciliani, seconda dei non eletti, ma Luigi Galletti, che il centrodestra non vuole in Consiglio Comunale, evidentemente perché poco controllabile. Come fare allora?
L’occasione si presenta con la nomina del Consiglio di Amministrazione della Veralli-Cortesi, i cui membri sono incompatibili con la carica di Consigliere Comunale. La nomina è presto fatta: Luigi Galletti alla Veralli-Cortesi.
Oggi, ormai liberato il campo dalla stesso Galletti, il sindaco Ruggiano ha annunciato la nomina del settimo assessore della propria giunta: si tratta, guarda il caso, del consigliere comunale Claudio Serafini, delegato alle manutenzioni.
La Ciliani entrerà in Consiglio. Con buona pace di tutti. E, chiaramente, a spese dei cittadini.
Già, perché Ruggiano taglia i fondi per la cultura, ma contemporaneamente trova quelli per istituire il settimo assessorato che costerà al Comune qualche buon migliaio di euro l’anno.
E che assessorato, poi! Alle manutenzioni, oltre le deleghe per ATO e Umbria Acque, che già il consigliere Serafini aveva e che quindi non vanno considerate! Così avremo: un assessore alle opere pubbliche, uno alle manutenzioni, uno alle frazioni, più un consigliere con delega al decoro del centro storico: in quattro a “comandare” sull’Ufficio Tecnico. Ammazza che efficienza! E che razionalità! A quando la nomina dell’assessore alle rifiniture?
Ma su, Sindaco, non ci faccia ridere! Non serviva un altro assessore per Todi. Serviva un’altra sedia da occupare, per accontentare qualcuno.
Partito Democratico Todi

6 luglio 2009
Il Pdl plaude alla nomina di Serafini e la scelta della Ciliani


Il Popolo delle Libertà di Todi, desidera esprimere profonda soddisfazione per la nomina del Consigliere Comunale Claudio Serafini ad Assessore del Comune di Todi. Questa nomina, annunciata in una affollata conferenza stampa dal Sindaco Antonino Ruggiano, è stata attribuita per dare massima valorizzazione al contributo di Claudio Serafini che in questi primi due anni di amministrazione ha dimostrato nei fatti di essere risorsa preziosa per il Comune di Todi, affrontando e risolvendo con competenza e tempestività molte problematiche di interesse pubblico nell’ambito della deleghe che già da Consigliere Comunale gli erano state attribuite dal Sindaco. 
Al neo-assessore il Sindaco ha voluto, tra l’altro, attribuire la delega alle manutenzioni, settore strategico per un territorio ampio e dalle molteplici esigenze come quello del Comune di Todi, a conferma della grande e rinnovata attenzione che la Giunta intende rivolgere ai cittadini e alle esigenze che essi quotidianamente rappresentano.
Claudio Serafini dichiarando di sentirsi “un tecnico prestato alla politica” ed esprimendo il proprio ringraziamento per la fiducia accordata dal Sindaco Ruggiano ha dichiarato di voler mettere a disposizione da subito il proprio impegno e la propria determinazione per rafforzare la squadra della Giunta in un ottica di convinta e piena collaborazione.
Nella medesima occasione, il Popolo delle Libertà di Todi, ha inteso anche dare ufficialità e rilevanza all’ingresso nel partito di Elena Ciliani, ex segretaria dell’ UDC tuderte. Nel ribadire il senso della propria scelta, improntata ad una necessaria coerenza nella collocazione politica di chi intende rappresentare politicamente il cattolicesimo democratico, Elena Ciliani ha ribadito la propria convinta adesione al Popolo delle Libertà, salutata tra gli altri dal consigliere regionale Enrico Sebastiani, il quale ha sottolineato come anche l’ultima consultazione elettorale abbia premiato la logica bipolare e la chiarezza di alleanze e schieramenti.
Nel salutare con soddisfazione due fatti di rilevanza politica che coinvolgono la nostra comunità tuderte il Popolo delle Libertà di Todi esprime i migliori auguri di buon lavoro al neo assessore Serafini ed un caloroso benvenuto ad Elena Ciliani che saprà sicuramente distinguersi per la qualità, l’intensità e la coerenza dell’apporto politico che saprà dare al partito.
Marco Belia – Portavoce PDL Todi


4 luglio 2009
Todi Notte: a proposito di esaurimento e di costi


Dal 16 gennaio in poi, cioè dall’invio della domanda puramente consultiva, abbiamo avuto tutto il tempo di capire che il non rispondere significava un diniego, ma ci chiedevamo, intanto, come mai, nel tralasciare una normale regola di comportamento, ritenuta stranamente rinunciabile, si omettesse  un atto per niente rinunciabile, anzi obbligatorio, che sarebbe il fornire i motivi del diniego. Veniamo a conoscerli oggi, giovedì 3 luglio, dopo cinque mesi e mezzo, in una comunicazione (riportata sul Corriere dell’Umbria, pag. 25) emessa dall’Amministrazione Comunale, non indirizzata a noi e pronunciata con il tono di chi ha a lungo valutato. Motivi consistenti in un generico “formula che si è andata esaurendo”. Che significa? Era qualitativamente decaduta? Era ripetitiva? Non attirava più gente?  E quando, di grazia, aveva cominciato ad esaurirsi? Quando l’assessore alla cultura, all’inaugurazione dell’edizione 2007 (Chiostro di San Fortunato, Duo Daddio, 25 luglio) espresse i suoi apprezzamenti in faccia al pubblico ed altrettanti ne fece il successivo 16 agosto in Piazza, di fronte ai Folk Road, affermando che “Todi Notte” era, tra le iniziative della passata amministrazione, una di quelle da mantenere?  Si è dunque esaurita tutta d’un botto nel giro di un anno? Anno in cui, il 2008, i costi erano divenuti,  effettivamente, “non più compatibili”, ma non per l’Amministrazione, bensì per la Cooperativa, che con i cinquemila euro di contributo, privati di ogni supporto logistico e, dunque, pressoché azzerati, se l’è finanziata praticamente da sola?
Spieghi bene il Comune la faccenda dei costi e dell’esaurirsi. Per la prima il dato ce l’ha: basta che si ricordi dei contributi da essa stessa elargiti nel 2007 e nel 2008, suoi unici due anni, e dica apertamente che furono di tremila e cinquemila euro, utili rispettivamente a tredici ed a sedici serate, e lasci poi giudicare. Per la seconda non ce l’ha perché, non adusa nella sua gran parte e frequentare le serate “prima”, ha continuato a non esserlo anche “dopo”  e dunque deve far largo al nostro dato,  che, per il 2007, presenta circa duemila spettatori agli undici concerti del  Chiostro e non meno di mille ai due in Piazza. Quasi altrettanti nell’ultima edizione, del 2008, malgrado il “deficit” di promozione, lasciata perdere per dover improvvisamente e senza alcun preavviso, correre qua e là a trasportar sedie, montar palchi, trovare piantane ed altro. Ma per quest’ultima, l’Amministrazione, se non ha il dato, ha i testimoni. Basta che chieda ai nostri successori, agli animatori di “Suoni dal legno”, che l’anno scorso condivisero lo svolgimento di “Todi Notte” in più modi: qualcuno vi figurò addirittura come esecutore, tutti poi nel loro “primo festival chitarristico tuderte”, in coda alla rassegna, utilizzarono ampiamente le sue strutture, dal palco del Chiostro alle locandine ai programmi di sala. Oggi, rimasti soli e padroni del campo, non saranno così ingenerosi da fare spallucce.
Lasci perdere l’Amministrazione con giudizi che non è in grado di dare e con motivi che non convincono nessuno. E dica invece una cosa sola: che non la formula si era esaurita, ma la volontà di mantenerla in vita, in vista di altre, ben meditate, scelte. Questo sì che convince.
Manfredo Retti – Presidente della Società Cooperativa “Iacopone”

4 luglio 2009
Una giornata nera per Todi

Ancora una volta il comune di Todi si caratterizza per essere ostaggio di amministratori estremisti di destra, che dettano l’agenda politica e non nascondono la propria anima neofascista.
La proposta, votata all’unanimità dalla maggioranza, di intitolare una via ad un repubblichino di Salò, criminale, razzista-antisemita e fucilatore di patrioti Giorgio Almirante e, più recentemente, l’ingiustificabile e sprezzante assenza da parte del Sindaco e della Giunta alla commemorazione delle vittime degli eccidi nazisti di Pontecuti e Poggio, dove 14 civili tra cittadini tuderti e delle nostre campagne furono barbaramente trucidati dalle SS, ne sono purtroppo le tristi testimonianze.
Ora l’amministrazione comunale, sindaco ruggiano in testa, patrocina un raduno dell’organizzazione neofascista Casa Pound.
Il raduno si tiene sabato 4 luglio presso quello che fino a ieri si chiamava "Parco 25 aprile" e che ora viene ribattezzato, con evidente spregio per questa data, "Area verde parcheggio navetta".
Alla manifestazione interverranno, oltre al sindaco di Todi e al capo dell’organizzazione, alcuni gruppi musicali militanti nazi-fascisti che non meritano neanche di essere nominati. Il momento clou della serata sarà la “cinghiammattanza”, un virile scontro a base di cinghiate, pratica molto “culturale” inventata dal capo dell’associazione Gianluca Iannone.
La facciata con cui Casa Pound si presenta oggi nella nostra città non deve confondere o illudere solo perché si è data una copertura pseudo-culturale, esibendo una presunta attenzione ai problemi della gente.
Le tematiche sociali proposte sono, in tempo di crisi economica, una trappola per attirare quel consenso misto di paura, razzismo e ignoranza che altre forze politiche di governo hanno stimolato e poi utilizzato per vincere le ultime elezioni politiche: omofobia, xenofobia, discriminazione sessuale, superiorità razziale, spedizioni punitive, culto della violenza, odio per il diverso, sottomissione alla gerarchia, all’ordine e all’autorità.
Questi soggetti si sono in realtà fatti un nome solo come picchiatori, rendendosi celebri per aver prodotto squadracce conformi ad un modello sociale imperante e oggi orgoglioso di essere “fascista”.
Particolarmente oltraggioso nei confronti della memoria dei nostri concittadini barbaramente assassinati dai nazisti nel giugno del 1944 ed ignorati dalla giunta il giorno della commemorazione è il comportamento dell’Assessore alla cultura che dovrebbe essere in grado di selezionare le proposte di patrocinio.
Scegliendo di non onorare le vittime civili innocenti neanche con una semplice nota e contemporaneamente votare in Giunta a favore del patrocinio a Casa Pound, si è voluta (o dovuta) schierare dalla parte dei nemici della patria e della Costituzione!
Anpi Todi

4 luglio 2009
Il Pdl di Todi si scaglia contro il Piano Casa dell’Umbria

Il PDL di Todi ritiene inadeguate e controproducenti le norme approvate in Consiglio regionale sul Piano Casa. Il Governo Nazionale, e il Presidente Berlusconi, hanno inteso, attraverso il cosi detto Piano Casa, promuovere azioni di rilancio dell’economia attraverso strumenti legislativi che ridessero impulso all’edilizia e quindi all’indotto da esso prodotto.
Il centro-sinistra umbro, forse ancora una volta ostaggio delle forze più radicali della coalizione, hanno approvato a  maggioranza, nonostante la dura opposizione del Pdl, norme che, di fatto,isolano l’Umbria, nel panorama nazionale, rispetto agli effetti che il Governo ha previsto con tali misure.
Si potranno ampliare gli edifici residenziali fino al 20%, ma in Umbria  sono stati esclusi gli edifici situati in zone rurali, che in una regione come la nostra rappresentano circa l’80% del totale.
 Inoltre, si è deciso che l’ampliamento del 20% della cubatura puo’ essere fatto solo rispettando le altezze previste dai Piani regolatori generali, condizione, questa,  che va contro la filosofia del Piano Casa, pensato proprio in deroga ai Piani regolatori per dare rilancio all’edilizia.
 In piu’, solamente in Umbria,  i Comuni potranno, entro 60 giorni di tempo, apportare ulteriori limitazioni con delle semplici delibere del Consiglio comunale.
Contrariamente alle altre Regioni, l’aumento delle cubature non si cumula con gli ampliamenti gia’ consentiti dal Piano Regolatore.
Inoltre, il centro-sinistra umbro, in regione, ha escluso qualsiasi incentivazione economica sui costi di costruzione, laddove le altre Regioni ne hanno previsto l’esonero o l’abbattimento.
Per quanto riguarda le demolizioni, laddove il Piano casa concede un incremento del 35%, in Umbria si arriva solo al 25%, con l’obbligo della certificazione di sostenibilita’ ambientale, che altrove e’ facoltativa( oneri ulteriori per chi costruisce). Inoltre tale incremento di cubature, che riguarda edifici destinati alle attivita’ produttive viene vanificato da un comma che lo restringe alle superfici di almeno 20mila metri quadrati, che vanno riqualificati sia dal punto di vista architettonico che ambientale, il che vuol dire che quasi nessun imprenditore sara’ in grado di farlo, senza contare che chi decidera’ di ampliare dovra’ impegnarsi anche a fornire parcheggi aggiuntivi".
A fronte di tali decisioni, il Pdl di Todi ritiene che tali norme risultino restrittive ed inadeguate e, che, non sostengano in alcun modo una ripresa delle imprese umbre, ampliando ulteriormente la distanza fra il sistema produttivo dell’Umbria e quello delle altre regioni, soprattutto in un settore, quello edilizio, che sappiamo essere primario per lo sviluppo economico di un territorio.
Popolo Della Libertà – Todi

4 luglio 2009
Marsciano Democratica si costituisce in movimento


Si è riunito in data 01/07/09 il coordinamento di Marsciano Democratica per fare il punto sulla situazione politica del post-elezioni.
Prima di tutto il coordinamento ringrazia tutti gli elettori che hanno permesso a Sabatino Ranieri di ottenere un risultato dalle dimensioni inaspettate, ed è da tale risultato che Marsciano Democratica vuole “ripartire” e ha deciso pertanto di costituirsi come movimento dando l’incarico di portavoce ad Emanuele Chiucchiù.
E’ certo che Marsciano Democratica non vuole disperdere la fiducia che tanti marscianesi hanno dimostrato e svolgerà una opposizione costruttiva ma intransigente per il bene della comunità; a tale proposito è ormai ufficiale che MD sarà rappresentata in Consiglio Comunale da Sabatino Ranieri e per questo, oltre al candidato Sindaco che ha accettato, ringrazia gli altri membri della coalizione: Rifondazione Comunista e Movimento per la qualità della vita che, con la coerenza che li ha sempre contraddistinti, hanno pienamente condiviso tale scelta.
Inoltre MD ha intenzione di valutare attentamente la situazione politica che si andrà definendo a breve a Marsciano soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali dove MD stessa vuole rivestire un ruolo attivo a fianco di chi riterrà vicino alle proprie idee.
Marsciano Democratica

4 luglio 2009
I soliti ritardi con la storia della sinistra

Dopo aver letto le lettere del  2 luglio, una a firma di CGIL regionale, provinciale e Camera del Lavoro di Todi e titolata "La CGIL esprime dissenso per lo squallore fascista a Todi"  e quella a firma di Paolo Gervasi intitolata "Todi e il Paese delle cinghie che si slacciano" mi viene spontaneo affermare: anche a Todi, purtroppo, come in tutta Italia, la sinistra o meglio alcuni, ancora troppi, comunisti sono sempre loro, arrivano sempre in ritardo di decenni con la storia.
Ritardi di decenni con danni incalcolabili per l’Italia di oggi e sopratutto per le nuove generazioni.
Stentavo a crederci, ma è proprio vero che ancora troppi comunisti, indipendentemente dal loro continuo cambiar nome, sono sempre gli stessi: falsificare la realtà, guardare troppo indietro e poco, poco in avanti. E questo  è un danno per tutti, perchè senza una opposizione vera, una opposizione fatta su cose concrete la democrazia non è completa e questa sì che è "zoppa".
Ma veniamo all’argomento principale. La Cgil dimostra anche con la lettera sopra ricordata di essere "la cinghia di trasmissione" della sinistra più conservatrice, quella comunista: Basta, non se ne può più; la Cgil faccia sindacato e non politica, già ci sono troppi partiti, come sarà possibile snellire la politica se anche qualche sindacato insiste alla vecchia maniera?
Mi devono perdonare Cgil regionale, provinciale e Camera del Lavoro di Todi, ma anzichè parlare di "squallore fascista a Todi" sarebbe più giusto parlare di "squallore comunista a Todi".
Squallore comunista perchè impedire una libera e pacifica manifestazione, come quella di Casa Pound,  cosa altro sarebbe stato se non squallore? Così come può rientrare nello squallore comunista il manifestarsi scandalizzato da parte di  esponenti locali PD che insistono a scagliarsi contro il presidente del Consiglio Comunale Floriano Pizzichini da quando questi, da buon e coerente socialista autonomista, ha abbandonato l’alleanza con coloro che hanno distrutto con l’aiuto delle toghe rosse lo storico partito socialista.
Squallore comunista perchè scandalizzarsi di fronte ad una scelta coerente fatta, come  milioni di socialisti, da Floriano Pizzichini e trattarlo da venduto e da autore del ribaltone, significa violentare  realtà e coerenza. Certi esponenti di sinistra, o meglio identificati come comunisti, farebbero meglio non usare taluni argomenti; ci vuole solo del coraggio in senso opposto fare certe dichiarazioni quando sono nati governi nazionali, vedi Dalema, non per mandato elettorale ma per passaggi di schieramento, così come l’ultimo governo Prodi senza maggioranza numerica scaturita dal voto popolare si è retto per quasi 2 anni con i voti dei senatori a vita, senatori a vita eletti da rappresentanti istituzionali appartenenti alla medesima area politica.
Stesse considerazioni leggendo la lettera a firma di Paolo Gervasi "Paese mostruosamente deformato dalle sue anomalie".
Vede signor Paolo Gervasi se c’è qualcosa di veramente mostruoso in Italia ed è vero che c’è, allora bisogna pensare all’ indiscriminata immigrazione clandestina che i governi di centrosinistra hanno sempre facilitato, oppure a chi ha permesso di andare in pensione a 50-52-58 anni di età,   oppure a chi ha tolto lo "scalone"  oppure ancora ai "compagni pacifisti" sempre pronti a manifestare contro l’America e la parte sana dell’Occidente dimenticando sempre di protestare contro i governi comunisti come Cina, Corea del Nord, Cuba, per non parlare dell’Iran, dove quotidianamente si calpestano i diritti civili più elementari.
Povera sinistra, in che mani ti si è cacciata.
Oliviero Bocchini – Presidente "Club Forza Italia Medio Tevere"

4 luglio 2009
Casa Pound serve a dare un’aria un più fascista a Todi

In merito al patrocinio concesso dal Comune di Todi all’associazione Casa Pound, ricordiamoci qualcosa rispetto a questa associazione:
Gianluca Iannone è il capo dei "fascisti del terzo millennio", come si definiscono i militanti di Casa Pound, 35 anni e un passato nell’organizzazione neofascista Movimento Politico Occidentale, sciolta negli anni ’90 con il decreto Mancino contro l’odio razziale.
 Ha recentemente attirato su di se l’attenzione dei media nazionali per aver organizzato il raid squadrista compiuto da una quarantina di militanti di Casapound nella sede centrale della Rai qualche tempo fa.
La trasmissione "Chi l’ha visto?" aveva mandato in onda immagini che mostravano l’origine degli scontri di Piazza Navona in cui si vedevano militanti del Blocco Studentesco (l’organizzazione degli studenti di Casa Pound) aggredire a calci e cinghiate altri studenti. Un’irruzione, quella compiuta da Casa Pound alla Rai, che ricorda quelle degli squadristi degli anni ’20 contro le redazioni delle testate giornalistiche che denunciavano le violenze fasciste.
Iannone ha una forte ascendenza sui militanti di CasaPound Italia, com’è normale che sia per i seguaci  del "credere obbedire combattere".
Tutto ciò che propone incontra il favore dei giovani "non conformi", come succede per gli Zeta Zero Alfa, per il Blocco Studentesco e per Radio Bandiera Nera. Poco importa se gli Zeta Zero Alfa nelle loro canzoni invitano ad usare la violenza ("Non stare in pena / Nel dubbio mena" canta Iannone), se il Blocco Studentesco a Roma (dove è nato) è dedito a pestaggi e spedizioni punitive e se i dj di Radio Bandiera Nera inneggiano regolarmente al Duce e alla Repubblica Sociale. Poco importa, anzi, hanno successo proprio per questo tra i "fascisti del terzo millennio".
Dal loro sito è possibile scaricare manifesti nazifascisti e testi formativi come il "Mein Kampf" di Hitler, scritti di Mussolini e opuscoli antisemiti come "I Protocolli dei Savi di Sion". Nel "Manifesto Ideologico" propongono di "riconoscere il diritto all’italianità esclusivamente ai figli di genitori entrambi italiani", "la possibilità di adozione esclusivamente di orfani italiani" e l’"immediata espulsione dal territorio nazionale degli immigrati di religione islamica".
Concludo dicendo che i “Giovani”, così è definita quella parte di cittadini (solitamente unita in associazioni culturali) che gratuitamente e faticosamente si adopera per ridare a Todi vitalità artistica partecipando attivamente (senza colori politici) allo sviluppo di iniziative che possano coinvolgere la cittadinanza tutta, NON DEVONO essere confusi e portati allo stesso livello di associazioni xenofobe che non sono aperte alla cittadinanza, che non coinvolgono i giovani tuderti, che sono anticostituzionali perché inneggiano al fascismo e conferiscono alla nostra Città un’immagine non certo positiva. 
Dico tutto ciò perché temo che la scusa puerile di taluni esponenti di destra, rispetto all’autorizzazione e al patrocinio dell’amministrazione Ruggiano di tale evento, sia stata quella di voler dare spazio all’associazionismo permettendo così ai “Giovani” di Casa Pound di esprimersi e, aggiungo io, dare un’aria più fascista a TODI!
Federico Codini

4 luglio 2009
Dove è il Popolo della Libertà di Massa Martana?

Nella mia precedente nota ho scritto che “il Popolo della Libertà è nato a Massa Martana per attuare i principi e le politiche espresse nella Carta dei Valori del 2005 e sviluppata nel contesto del Partito Popolare Europeo sui valori di Patria, Costituzione e Libertà per dare una rappresentanza politica a tutti coloro che condividono l’amore per una  Patria, solidale con le altre patrie, per una Costituzione fondata sui diritti naturali  della persona umana, e per una Libertà garante dei diritti e dei doveri delle persone e delle loro comunità naturali, in una prospettiva dinamica e non statica o, peggio, nostalgica” e, nelle elezioni dei membri Italiani del Parlamento Europeo, la validità e la trasparenza di questa linea politica hanno potuto esprimersi pienamente ed è per questo che nelle elezioni per il Parlamento Europeo del  giugno 2009 la maggioranza dei Massetani ha scelto i valori del Popolo della Libertà che sono antitetici con quelli dei Partiti delle Tessere, in particolare se interessati solo agli interessi del “nucleo storico” di un partito del passato su cui solo la Storia potrà dare il suo giudizio.
Ho anche auspicato che il Popolo della Libertà possa continuare ad operare con responsabilità civica e con impegno costruttivo per uno sviluppo sostenibile, equamente condiviso tra tutti i cittadini del nostro Comune, e, nei limiti delle mie capacità, continuerò a partecipare attivamente della vita pubblica del mio Comune e non credo che un comitato elettorale egemonizzato dagli uomini di Casini possa rappresentare quelli che come me hanno sottoscritto la Carta dei Valori della Libertà con la volontà di attuarla lealmente e fedelmente.
Nei primi anni del 1800 Massa Martana espresse una Comune Libera, presto repressa dalla Restaurazione, ma io credo che anche oggi questi valori di libertà possono essere riaffermati con forza, per il bene indivisibile degli abitanti di quello che fu l’antico “Vicus Martis”. 
Renato Domenico Orsini


2 luglio 2009
Todi e il Paese delle cinghie che si slacciano


“Il comportamento della banda e del capintesta è un comportamento bassamente erotico, un basso prurito ossia una libido di possesso, di comando, di esibizione, di cibo, di femmine, di vestiti, di denaro, di terre, di comodità e di ozi: non sublimata da nessun movente etico-politico, da umanità o da carità vera, da nessun senso artistico e umanistico e men che meno da un intervento di indagine critica. Si trattava per lo più di gingilloni, di zuzzurulloni, di senza-mestiere dotati soltanto d’un prurito e d’un appetito che chiamavano virilità, che tentavano il corto-circuito della carriera attraverso la politica: intendendo essi per politica i loro diportamenti camorristici.”
Queste parole, scritte da Carlo Emilio Gadda a proposito del fascismo e di Mussolini, spiegano bene il legame che tiene insieme la destra berlusconiana e la destra erede del fascismo, secondo un connubio che si rinnova a Todi con il patrocinio concesso dall’Amministrazione comunale alla manifestazione organizzata da CasaPound. La destra radicale, in barba alla sua fede in Dio Patria Famiglia, appoggia un sistema di potere che si fonda, come emerge chiaramente in questi mesi, sulla prostituzione e sulla corruzione, perché ha trovato in Silvio Berlusconi il nuovo maschio forte, il principio virile, il simbolo fallico che incarna l’ossessione virile del fascismo. La destra che dovrebbe essere sociale acclama il Capo che, proprio come l’altro Capo, intrattiene con la nazione un rapporto erotico, sessuale, e ha fondato il proprio progetto politico sul rappresentarsi come il potenziale amante dell’Italia intera.
Non si tratta del solito noioso problema delle analogie tra berlusconismo e fascismo. Proprio perché berlusconismo e fascismo sono due cose profondamente diverse sgomenta il comportamento della destra radicale. Il Duce faceva segregare e perfino uccidere le sue amanti segrete, e destinava le donne alla gravidanza multipla e alla cura del focolare. Berlusconi invece accoglie le sue cocottes dentro le stanze del potere, confonde letto e scrivania, fino a sovrapporre il sistema di selezione delle veline al sistema di selezione della classe dirigente. Solo con l’ossessione della virilità si spiega la solidarietà della destra anti-antifascista alla destra berlusconiana.
La destra di alternativa solidarizza con tutti coloro che si sfilano la cintura: che sia per scorticarsi virilmente la schiena o per attendere ad altri, ugualmente virili, uffici. E intanto a un’intera generazione di giovani viene imposto un modello sociale in cui la prostituzione, materiale o intellettuale, è l’unica opportunità di mobilità e di affermazione. Lo smantellamento del sistema formativo, il depotenziamento della ricerca, la precarizzazione massiccia del mondo del lavoro costringono i giovani in condizioni materiali che precludono qualunque progettualità: è ugualmente impossibile prevedere di creare una famiglia o di affittare una stanza. La fragilità materiale e morale costringe i giovani a mettere a disposizione i propri corpi e le proprie intelligenze a una sempre più pervasiva cultura della prostituzione. Di questo dovrebbe occuparsi qualunque Consulta giovanile.
L’ultima volta, mentre l’Italia si concedeva al maschio forte, i pochi oppositori rimasti e non finiti al confino o in galera si rifugiarono sull’Aventino. Fu un errore catastrofico. Se fosse vero, come denuncia il consigliere Cappelletti, che il consiglio comunale è stato trasformato in un “bivacco di manipoli”, all’opposizione si impongono molti doveri, una lunga serie di imperativi etici, la scelta di un’azione ferma e intransigente: ma non può esserci, tra le tante opzioni strategiche, quella che porta alle dimissioni.
Le dimissioni equivalgono a una diserzione, e sono un po’ il simbolo dell’evanescenza che caratterizza certe modalità di opposizione al berlusconismo. Soprattutto testimoniano di un’incapacità paralizzante di pensarsi oltre la destra, di immaginare un’alternativa a questo sistema impaludato. E’ evidente che le motivazioni ufficiali sono sempre soltanto una parte della verità, e spesso non la parte decisiva. Sarebbe gravemente irresponsabile se per rapporti di forza interni a un partito la città fosse privata di un’opposizione tutta concentrata a fare il proprio mestiere.
Del resto è sulle motivazioni ufficiali, sulle spiegazioni che si sono volute dare ai cittadini, che devono essere impostate la valutazioni politiche. A dare ascolto alle motivazioni ufficiose, per di più, ultimamente si viene sgridati: da destra e da sinistra, e perfino dal Presidente della Repubblica. Sembra che in questo disgraziato Paese si possa fare informazione solo copiando i comunicati stampa. Tutto il resto è gossip.
Peccato che in un Paese mostruosamente deformato dalle sue anomalie, eternamente prigioniero del melodramma, sia solo il gossip, il retroscena e la questione privata a spiegare in profondità le dinamiche del potere. Gadda, da geniale visionario, ha trovato nelle psicosi delle camere da letto d’Italia le radici del fascismo. Che sia lo slacciarsi delle cinghie il simbolo che riassume il berlusconismo? 
Paolo Gervasi

2 luglio 2009
Il Comune di Todi respinge lo scontro ideologico

Ancora una volta dobbiamo constatare che, piuttosto che occuparsi dei problemi della gente, delle difficoltà del quotidiano, dell’aiuto ai più deboli, qualcuno preferisce anteporre la polemica fine a se stessa, la faziosità e lo scontro ideologico.
Il Comune di Todi è spazio aperto al confronto delle idee, all’approfondimento dei temi socioculturali, al di là della provenienza, delle diversità, delle religioni e delle idee di ciascuno, nella piena consapevolezza che la difesa dei valori della nostra Carta Costituzionale, nella quale convintamene ci riconosciamo, abbia in se la tutela della democrazia, della pluralità e della legalità.
I ragazzi di Casapound di Todi, in un anno di impegno, hanno contribuito in maniera fattiva, secondo le loro idee, alla crescita della Città, organizzando convegni sui problemi della madre lavoratrice, presentando proposte concrete come quella del mutuo sociale, raccogliendo fondi e materiali per le vittime del terremoto dell’Abruzzo, ricevendo, per la loro attività umanitaria, gli elogi ufficiali del Sindaco di Poggio Vicenze (Comune al quale la Protezione Civile li aveva assegnati).
A loro, come ad ogni altra associazione poltico-culturale impegnata nel sociale, di qualsiasi estrazione politica, il Comune di Todi garantisce libertà di espressione, nella consapevolezza che sia preferibile promuovere le Associazioni giovanili che approfondiscono i temi sociali piuttosto che rimanere indifferenti dinanzi al loro avvicinamento ai pericoli dell’alienazione della società moderna.
Antonino Ruggiano – Sindaco di Todi

2 luglio 2009
La CGIL esprime dissenso per lo "squallore fascista" a Todi


La CGIL Regionale, la CGIL Provinciale e la Camera del Lavoro di Todi esprimono tutto il loro più forte dissenso nei confronti della squallida manifestazione fascista che si terrà a Todi il 4 luglio.
E’ da tempo che l’amministrazione comunale di Todi sta tentando, con malcelata volontà, di far rivivere alla città periodi bui, a cui le forze democratiche, i lavoratori  e soprattutto la storia, hanno già  dato risposte ben chiare ed inequivocabili.
Si è iniziato già agli albori della nuova amministrazione, quando,  due anni fa, fu negato il patrocinio del Comune alla presentazione del libro  "Diario di un prigioniero" di Antonio Passagrilli, in cui, questo cittadino tuderte, raccontava due anni della propria vita passati in internamento in un lager nazista.
Si è proseguito, deliberando con il voto unanime della propria maggioranza, l’intitolazione di una via all’ex-repubblichino Giorgio Almirante, malgrado ci siano state petizioni e prese di posizione atte a scongiurare quest’ennesima offesa alla decennale storia democratica ed antifascista della città di Todi.
Non contenti, hanno bellamente disertato la commemorazione dei martiri degli eccidi nazisti perpetrati contro cittadini e contadini inermi della frazione di Pontecuti di Todi nel 1944. Malgrado vi fossero stati invitati e sollecitati a partecipare, sfrontatamente,  hanno eluso quest’appuntamento offendendo i familiari e le vittime dei nazisti di Goering , essendo l’unica amministrazione della zona interessata assente.
 Ma a quanto pare tutto ciò non è stato sufficiente a colmare la sete revisionista e revanscista di questa Amministrazione di estrema destra, la quale si sente ormai padrona della città e l’amministra come se fosse una sua proprietà, non ascoltando più l’opinione dei suoi cittadini, e rifiutando, sistematicamente,  il confronto con le Organizzazioni Sindacali. Tutto questo a dispetto delle norme costituzionali e del più logico comportamento istituzionale che indica, nell’equità e nel rispetto di tutti, i fondamentali della gestione pubblica.
Per questo vizio primordiale, la giunta capeggiata dal sindaco Ruggiano ha dato il patrocinio ed ha fatto apporre il simbolo della città sulla manifestazione dell’organizzazione neofascista Casapound che si terrà a Todi il 4 luglio.
Il campo si svolgerà  presso quello che fino a ieri si chiamava "Parco 25 Aprile" e che ora viene ribattezzato, con clamoroso spregio per quella data, "Area verde parcheggio navetta".
A questa manifestazione interverranno alcuni gruppi musicali militanti neofascisti che predicano l’ideologia fascista, l’odio razziale, la violenza.
Per tutto questo, protestiamo con forza ed invitiamo tutti i democratici e quelle persone, che ancora in buona fede amministrano la città di Todi, a ribellarsi a queste scelte antidemocratiche che sempre di più dividono profondamente la città, cercando sistematicamente la contrapposizione che viene utile soltanto a chi non ha nel cuore il bene della città ma solo l’ odio ed una sete smisurata nonché ingiusta di vendetta, contro chi invece  si è sacrificato ed ha dato anche la vita per  far si che  democrazia, libertà e lavoro fossero sacri principi inviolabili anche a Todi.
Cgil Regionale, Provinciale e Camera del Lavoro di Todi

 
1 luglio 2009
Ruggiano: "chiariremo il malinteso sull’opuscolo anti-truffe"

Leggo, con un certo stupore, che il Comune avrebbe “truffato” soggetti o organizzazioni nella pubblicazione di opuscoli per anziani.
Alla luce di quello che so, debbo escludere che vi siano stati ipotesi di reato come quelle indicate che presupporrebbero degli indebiti vantaggi patrimoniali per qualcuno.
Allo stesso modo, non è affatto vero che abbiano ricevuto citazioni in giudizio, formali richieste risarcimento danni, né rivendicazioni giudiziarie di qualsivoglia tipo.
Nell’ottica degli ordinari rapporti tra Enti e Organizzazioni stiamo serenamente valutando le istanze della Federconsumatori, alla quale associazione, come sempre, va la nostra particolare attenzione.
L’iniziativa, sembra appena il caso di sottolinearlo, ad ogni buon conto non ha avuto ancora esecuzione sarebbe volta esclusivamente a prestare un servizio agli anziani della Città.
Siamo certi che negli incontri che avremo nei prossimi giorni con i soggetti interessati, sapremo chiarire eventuale malintesi.
Antonino Ruggiano – Sindaco di Todi

1 luglio 2009
Il Pdl soddisfatto per l’accordo sulla Consulta Giovanile


Il giorno 29 giugno, si è tenuta presso la Sala giunta del comune di todi una riunione della Commissione Regolamento e Statuto, convocata dal Presidente del Consiglio Comunale Floriano Pizzichini, con ad oggetto il regolamento sulla Consulta comunale dei Giovani. All’incontro erano presenti capigruppo e consiglieri in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti in Consiglio.
La riunione ha preceduto il consiglio Comunale dell’otto Luglio, che su richiesta del Partito Democratico, prevede la discussione e l’approvazione del Regolamento sulla consulta giovanile. Il dibattito, articolato e teso all’individuazione di scelte condivise, ha profilato un percorso che possa portare in approvazione il punto con l’unanime condivisione del Consiglio.
Il tema affrontato, che coinvolge i giovani della nostra città, con la relativa possibilità di garantire ad essi forme di partecipazione alla vita amministrativa cittadina, ha spinto tutte le forze politiche a trovare una sintesi unitaria che valorizzasse l’obiettivo prefisso.
A tal fine, con la piena condivisione dei presenti, si è individuato un iter che prevederà quale primo passaggio una modifica allo statuto del Comune di Todi che consenta l’inserimento di norme che vincolino l’Amministrazione ad istituire e far funzionare la consulta dei Giovani, atto ritenuto fondamentale dal Consigliere comunale con delega alle politiche giovanili Michele Martorelli.
Successivamente a tale modifiche, la terza Commissione consiliare, Presieduta dal Consigliere Romina Perni, e la Conferenza dei Capigruppo, definiranno il nuovo regolamento da portare in approvazione in Consiglio Comunale, così come chiesto dal gruppo consiliare del PD.
L’accordo raggiunto da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, prevede il rinvio del punto previsto per il Consiglio dell’ otto Luglio, con l’impegno, di cui si è fatto garante il Presidente del Consiglio Pizzichini, a concludere i lavori entro la fine di Luglio.
Il Pdl sottolinea la positività di tale risultato politico, nato dalla reciproca disponibilità al dialogo, considerando l’importanza del trema trattato e la necessità di non creare divisioni su questioni che riguardano i giovani della nostra città e l’opportunità di un loro coinvolgimento nelle scelte amministrative.
PDL Todi

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