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La vertenza aziendale si è conclusa con il subentro di una società esterna che ha garantito la riassunzione dei 12 lavoratori e ha presentato un progetto di rilancio: soddisfazione dei sindacati, che criticano però il comportamento delle banche
vigneti

La Cisl e la Flai Cgil esprimono soddisfazione per l’esito della vertenza all’Umbria viticoltori associati (Uva), cooperativa che opera nel settore del vino nel territorio di Marsciano.
“Finalmente – si legge in un comunicato – i lavoratori dell’Uva di Marsciano possono tirare un sospiro di sollievo in quanto è subentrata una società (Podere Vaglie srl), che dal progetto industriale ha l’intenzione di rilanciare l’azienda nel comparto allacciando un rapporto sinergico con tutte le strutture cooperative umbre operanti nel settore e attuando contratti di cooperazione con le aziende più significative in ambito nazionale".
Tale progetto, precisano le fonti sindacali, ha garantito la riassunzione di tutto il personale (12 lavoratori) e la possibilità nel breve futuro di un’espansione dell’azienda con nuove prospettive occupazionali.
Il comunicato prosegue affermando che “tale operazione si è svolta in questi ultimi sei mesi grazie ad incontri serrati con l’Amministrazione comunale di Marsciano e con il presidente dell’Uva. La Regione dell’Umbria, dopo aver superato un primo momento di perplessità riguardo al progetto, ha sposato le tesi del sindacato in linea con la politica intrapresa dall’Assessorato in merito alle scelte politiche nei bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) in merito alla viticoltura".
Gli ostacoli al rilancio di questa cooperativa – tengono a far sapere i sindacati – ci sono stati da parte di "istituti di credito che non hanno riaperto un fido per la continuità dell’attività stessa e da qualche cooperativa, prima in collaborazione, che ancora oggi manifestano segnali di indifferenza".
 

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