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Il nuovissimo inceneritore di Acerra, che dovrebbe essere "modello" per l'Umbria, emette troppo Pm10 per 54 giorni all'anno
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Nel dibattito sui rifiuti in Umbria e sulla ventilata costruzione di un inceneritore in provincia di Perugia, irrompe la rivelazione del il Sole 24ore, che certamente non ha avuto la risonanza dell’inaugurazione in pompa magna del termovalorizzatore di Acerra. Questo, lo si ricorda, sarebbe il gemello più bello dell’inceneritore più pulito d’Italia, quello di Brescia, come lo dipingono coloro che lo costruiscono e lo gestiscono, un po’ meno bene altri.
Ebbene, quello che dovrebbe essere il modello da imitare, secondo il quotidiano milanese avrebbe fatto rilevare, dai dati delle centraline attivate dall’Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale Campania), per nove giorni in due mesi lo sforamento (consentito 35 volte in un anno) dei valori di sicurezza relativi alla concentrazione nell’aria di micro particelle Pm10.
E nove giorni in due mesi significano quasi due mesi in un anno, una bella vacanza alla salutare aria sporca per tutti.
«Riteniamo che la concentrazione di tali sostanze sia senza dubbio eccessiva –  ha detto il direttore dell’Arpac- Servono più controlli».

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