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Le donne e qualche uomo che lavorano in casa sono l'industria maggiore del Paese
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Due sono le richieste principali contenute nel Manifesto del Movimento italiano casalinghe (Moica), che ha sottoscritto anche il Manifesto del Forum delle associazioni familiari, indirizzato ai candidati alle prossime elezioni amministrative e Europee del 6 e 7 giugno.
Il peso delle casalinghe non è per niente trascurabile.
Una ricerca presentata lo scorso anno dalla Fondazione Debenedetti di Milano attesta che il loro contributo all’economia del Paese sarebbe equiparabile a 438 miliardi di euro, pari al 32% del Pil,
Queste le richieste: rivedere e modificare al più presto la legge 565/96 sul trattamento pensionistico per le casalinghe e la legge 493/99 sulla prevenzione e la copertura degli infortuni domestici. la presidente ha chiesto che per quanto riguarda il riconoscimento dell’invalidità venga abbassato il limite dall’attuale 27% al 22-23%.
Sono Modifiche che, secondo la presidente del Moica e vicepresidente della Federazione europea e segretaria dell’Unica (Unione internazionale Casalinghe), Tina Gallinari Leonzi, «non sono più procrastinabili». In particolare, «chiediamo la perequazione automatica delle pensioni, e la reversibilità e la mobilità tra gestioni previdenziali diverse dalle contribuzioni». Richieste che avanziamo da tempo, ha aggiunto Gallinari Leonzi «ma che fino ad oggi sono rimaste inascoltate».
 

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