Condividi su facebook
Condividi su twitter
In un summit a L'Aquila è stato fatto il punto di quanto fatto e delle iniziative che si potranno andare ad intraprendere: aumento dei volontari, invio di materiali ma anche progetti di lungo termine

Si è svolta lunedì scorso a L’Aquila la prima riunione della Delegazione Caritas Umbria dopo il terremoto, composta dai direttori e collaboratori delle otto le Caritas diocesane della regione, presieduta dagli arcivescovi di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti, presidente Ceu, e di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, vice presidente Ceu  con delega al servizio per la carità.
L’incontro è stato un segno della vicinanza ulteriore alla Chiesa e alla gente di L’Aquila; vicinanza che si era già concretizzata a partire dal 15 aprile con l’invio dei primi volontari, che, fino ad oggi, sono stati in tutto 106 avvicendatisi in turni di una settimana. A ricordarlo è stato il delegato Marcello Rinaldi nell’invitare don Marco Gasparri, coordinatore del Campo Caritas Umbria del volontariato a L’Aquila, a tracciare un primo “bilancio” dell’attività svolta.
«I volontari Caritas – ha detto don Marco – sono impegnati, in modo particolare, nell’animazione e servizio in diverse tendopoli, nella cucina del Campo e nel magazzino distribuzione viveri e vestiti della parrocchia di San Francesco di Assisi in Pettino, nell’assistere e fare visita agli anziani e malati e nei lavori di trasloco per svuotare le abitazioni che vengono abbattute (opera in supporto ai Vigili del Fuoco)».
Una delle decisioni prese nel corso dell’incontro è stata: una volta reso totalmente operativo il Campo Caritas Umbria del volontariato presso la parrocchia di Pile in L’Aquila, il numero dei volontari potrà superare quello odierno di 25-30 a settimana. E’ stato anche lanciato l’appello ai giovani umbri di fare esperienza di volontariato nel periodo estivo accanto alla gente terremotata.
Oltre all’invio di volontari, di materiali e alla raccolta di denaro a favore dei progetti di intervento di medio-lungo periodo effettuata nelle otto diocesi dell’Umbria lo scorso 19 aprile, che ha fruttato più di 320 mila euro (cifra provvisoria), si sta pensando di ospitare in Umbria anziani soli che non vogliono trascorrere l’estate sotto le tende.
Raccolta anche la disponibilità della Delegazione Caritas regionale Piemonte e Valle d’Aosta di affiancare la Caritas Umbria nell’opera di sostegno ai terremotati svolta con la massima discrezione e per un periodo di almeno due anni.

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter